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Autore: imthebeststar    24/11/2013    29 recensioni
Continuo di 'Si può che due persone che si odiano si innamorano?'.
[...] «Allie guarda.» disse Maya, indicandomi la vetrina di un negozio, mi avvicinai cauta ma ciò che vidi mi fece scoppiare il cuore.
‘Zayn Malik coppia fissa con Perrie Edwards’
‘Zayn Malik dei One Direction fidanzato’
‘Zayn Malik…’
Lo vedevo ovunque. Lui era ovunque, anche se non era presente. Sapere che lui si era rifatto una vita, senza di me, faceva male. Mi sentivo una stupida perché nonostante tutto lo amo ancora, sono ancora innamorata di quello stronzo senza cuore. [...]
[...] Provavo a vedermi con i ragazzi, ma ogni volta che li guardano negli occhi cercavo il suo sguardo; quello di cui ero innamorata. [...]
 
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Over Again'
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Quarantesimo capitolo.
Allison. Gennaio.
 

Guardai il mio fidanzato sedersi sul divano di casa, socchiudendo gli occhi appena la sua schiena andò in contro allo schienale, dalle sue labbra uscii un suono roco e soddisfacente «Mi è mancata casa.» Sorrise come non mai e riaprii le palpebre «Non mi sembra ancora vero di essere a casa, piccola.» Batté la mano sul cuscino al suo fianco, incitandomi a sedermi vicino a lui.
Lasciai il cellulare sul mobiletto e mi accucciai al suo fianco «E’ da molto che lo ripeti, vedo che sei felice per esser stato dimesso.» Le sue labbra si stirarono, creando un sorriso, uno vero. Il dolore al petto era del tutto passato, i punti erano rimarginati e Zayn sembrava sempre più sereno. Un peso dal petto si era dissolto completamente, vederlo tranquillo e senza nessun tipo di preoccupazione mi rasserenava. In questo periodo ho visto la fragilità del ragazzo che amavo e mai in vita mia la vidi. Cercò sempre di mostrarsi forte ai miei occhi, forse per orgoglio o forse per farmi rimanere quieta.
«Temetti di non uscire più da quel postaccio…» Sospirò pesantemente, mordicchiandosi freneticamente il labbro inferiore. Dal giorno di Natale passarono dieci giorni e il suo compleanno era alle porte, meno di una settimana e sarebbe invecchiato di un anno. Vent’anni, esattamente.
Sorrisi, rassicurandolo «Invece guarda dove sei?!» Domandai retorica, ridendo appena «Sul mio divano a poltrire.» Accarezzai la sua guancia, giocosamente, perdendomi nel toccare la sua barba fin troppo accentuata «Non pensi che sia ora di radersi?» Amavo la sua pelosità non molto eccessiva, ma con il passare delle settimane quel poco di barbetta, diventò un pizzetto «Non che tu stia male, ma sembri una capretta.» Trattenni una risata, cosa che lo fece ridacchiare.
«Cosi sembro una capretta?» Alzò il sopracciglio destro, inclinando verso destra la testa «Non ero sexy con la barba?» Mosse su e giù le sopracciglia, cercando di risultare il più sensuale possibile.
Non immagini quanto tu possa essere sexy con la barba. Scacciai quel pensiero, cercando di non far vedere quanto mi stessi agitando solo colpa di una riflessione. Annuii, cedendo «Sei sexy anche ricoperto di fango, se per questo.» Borbottai, incrociando le braccia al petto quasi fossi una bambina. Il bello che mi piaceva comportarmi in questo modo con lui, Zayn mi avvolgeva sempre tra le sue braccia e io mi sentivo sempre più protetta.
«Mi dai un bacio?» Il suo sguardo era serio e scrutava attentamente il mio viso, cercando di captare ogni mia piccola emozione. Annuii, avvicinando la mia bocca alla sua, facendo scontrare le nostre labbra in un bacio dolce e casto. Sorrisi, approfondendo di poco, senza aggiungere nessun tipo di malizia. Quando lo baciavo la sensazione che provavo era sempre quella, come se fosse la prima volta. Lo stomaco si capovolgeva e la mente ‘urlava’: lo stai baciando.
Dopo tutto questo ancora non credevo che lui fosse realmente mio, talmente mio da poterlo sposare nei prossimi mesi. Da sposare.
«Mia.» Mormorò, facendo schioccare le nostre labbra «Per sempre.» Riprese il possesso della situazione, continuando a baciarmi con passione e decisione. Lo amavo così tanto. Mi sollevò di poco, facendomi sdraiare sotto il suo corpo, senza pesarmi minimamente. Una smorfia di fastidio prese il sopravvento sul suo volto.
«Ti dà ancora fastidio, fermati.» Scosse deciso la testa, unendo nuovamente le nostre bocce. Troppo determinato per ascoltarmi, alzò la mia maglia, scoprendo la pancia che accarezzò, stringendo con la mano sinistra il mio fianco, «Troppo innamorato.» Passò a torturarmi il collo, mordicchiando e succhiando la parte più sensibile, appena sotto l’orecchio. Sospirai pesantemente, passando una mano tra i suoi folti capelli neri, «Troppo mia». Baciò la gola, sfilandomi successivamente la maglia, «Troppo desideroso di te.».
Abbassai lo sguardo e passai una mano sul suo petto, sbottonandogli un paio di bottoni della camicia, che utilizzava per comodità, «Perfetto.» Non mi importava della sua cicatrice, non mi importava se lui non riusciva ad accettare il suo corpo. Io lo amavo e non me ne sarei mai andata per nessun motivo al mondo. Perché poi avrei dovuto lasciarlo? «Solo mio.» Finii di sbottonare la camicia e la lasciai scorrere lungo le sue braccia, facendola cadere oltre la sua schiena.
Come potevo essere così innamorata? Era normale sentir sempre un fastidio allo stomaco quando mi baciava, sentirsi protetta tra le sue braccia. Morire per un suo sorriso?
L’amore non aveva limite «Ti amo.» Sussurrai, alzando il dorso per permettergli di togliermi il reggiseno senza fatica. Quando lo fece, fissò i miei seni con lussuria, come se non li avesse mai visti in vita sua. Sembrava un bambino alla scoperta del mondo, che poco a poco scopriva qualcosa di nuovo e ne rimaneva ammaliato. Con la punta delle dita li toccò, facendo roteare i pollici su entrambi i capezzoli. Sospirai. Li strinse, baciandoli entrambi «Tutto mio.» Parlò tra se e se con voce roca. La sua eccitazione si fece sempre più rude contro la mia coscia, coperta da un pantalone leggere. Zayn, mordicchiò il capezzolo, tracciando una scia umida con la lingua fino all’ombellico.
Sentivo la pelle scottare a ogni suo bacio, credetti di poter scoppiare.
«Fai l’amore con me.» Un sussurrò fin troppo udito, mi fece agitare nel momento in cui fui disfatta dai miei pantaloni, rimanendo solo con l’intimo.
Percorsi con la mano la sua schiena, stringendolo al mio corpo, dove aver divaricato le gambe «Si…» Baciai le sue labbra, mentre sorrise. Un sorriso che mi fece vivere, un sorriso dedicato a me e nessun’altra.
Mi lasciai trasportare dalla sua dolcezza e passione nei miei confronti. L’aiutai a sfilarsi dai suoi indumenti, rimanendo come me in intimo. Il calore di entrambi i corpi, riscaldava l’aria circostante. Nutrivamo dell’amore dell’altro, della nostra stessa passione. Rimanemmo nudi a fissarci negli occhi. Nudi e senza parlare.
If you’re pretending from the start like this.With a tight grip, then my kiss.
Le sue labbra catturarono le mie, cogliendomi in fallo. Avvolta dal suo corpo, strinsi le braccia al suo collo, aspettandolo. L’avrei aspettato in eterno.
«Amami.» Parlò faticosamente sulle mie labbra «Amami come mai nessuno abbia mai fatto. Amami come se non ci fosse un domani. Amami per mantenermi in vita.» Entrò dolcemente in me, facendoci mancare l’aria. Lacrimai, ma non per il dolore. Lacrimai per la sua dolcezza e per tutto l’amore che mi riservava. Lacrimai sapendo che fosse mio.
Can mend your broken heart. I might miss everything you said to me.
Fissai i suoi occhi colmi di passione, mentre affondò completamente nel mio corpo, «M-Mia.» Alzò il bacino, uscendo appena, riaffondando dentro di me. Ripeteva quella parola composta da sole tre lettere, in eterno. Quasi avesse paura che io potessi non essere più sua.
Spinse con decisione, iniziando a trovare un ritmo lento e profondo. ‘Fare l’amore è qualcosa di spirituale, trovi il paradiso prima del decesso celebrale’.
I nostri respiri si fecero sempre più irregolari, ansimammo entrambi, l’uno sulla bocca dell’altro. I respiri pesanti iniziarono a farsi sentire da entrambi, Zayn spostò il viso, accucciandosi sulla mia spalla. Strinsi la mano posta sul lato dietro del suo collo, quando iniziò ad ansimare senza ritegno contro il mio orecchio. Il suo respiro caldo mi causava brividi incontrollabili lungo tutto il corpo, le sue carezze sulla schiena erano leggere, quasi impercettibili. Mi stava portando in paradiso.
And I can lend you broken parts. That might fit like this.
«S-Si…» Morse il lobo del mio orecchio, sentendolo sempre più eccitato e deciso. Si fermò un secondo, posizionandosi meglio sul divano. Trovando una posizione adeguata, ricominciò la sua dolce tortura che quasi mi portò fuori di testa.
Socchiusi gli occhi, avendo le palpebre pesanti «A-Amore…» Non riuscii a trattenere un urletto e lo liberai, inarcando appena la schiena.
«U-Urla i-il m-mio n-nome…» Faticosamente riuscii a pronunciare quelle parole, stringendo con una mano il mio seno sinistro, «G-Guardami!» Aprii gli occhi, trovando i suoi pronti a scrutare ogni mio singolo movimento. Sentii l’orgasmo farsi sempre più vicino e Zayn capii.
Ogni sua spinta diventò rude e violenta, più affondava e più, entrambi, urlavamo per il troppo piacere. Amavo sentire le sue urla, i suoi ansimi. Amavo sentire la sua pelle calda e sudata sulla mia. Amavo sentire tutte le emozioni che era in grado di suscitarmi. Amavo lui.
And I will give you all my heart. So we can start it all over again.
I suoni, le emozioni, gli ansimi, sparivano completamente quando fissavo i suoi occhi. Spariva tutto, mi dimenticavo tutto ciò che ci circondava. Quando lo fissavo negli occhi non pensavo più a nulla, c’eravamo solo noi due. Nulla contava più.
Con un urlo acuto venni sotto di lui, ansimando vergognosamente; Zayn arrivò al culmine un paio di spinte dopo e si accasciò sul mio corpo, cercando di riprendere il possesso regolare della respirazione. Ci abbracciammo ancora nudi e ansimanti, stretti l’uno all’altra. Non allungò un braccio in direzione della coperta, non fece nulla oltre a stringermi il più possibile al suo corpo.
Sarei potuta morire in quell’istante.
 

Pov. Maya

Lasciai la valigia ai miei piedi, guardandomi attorno con stupore. Non poteva essere più perfetta di così. Una villa non eccessivamente grande, posta su un piano solo nel quartiere di piccadilly circus . Distava molto dall’università, così decisi di non frequentare più le lezioni. Avrei studiato da sola e con tranquillità; ne parlai con la mia migliore amica e a lei non diede fastidio. Mi confessò la proposta di matrimonio e di come, Zayn, la sorprese quel giorno di Natale. Non potevo essere più felice di così.
Harry non aprii bocca, lasciandomi la possibilità di guardare per bene la casa. Il soggiorno era ampio con un camino e ben due divani di pelle bianca, come piacevano a lui. La cucina era in perfetto stile americano e sul blu elettrico, risaltando con il bianco del muro.
«Ti piace?» Annui e mi fece un segno con la mano «Guarda in quel ripiano.» Aggrottando la fronte, seguii ciò che indicò e lo aprii, trovando dentro tutto il necessario per la pappa del bambino; dal biberon al latte in polvere e i plasmon, «Sono un po’ in anticipo, vero?» Mi si appannò la vista e morsi l’interno della mia guancia sinistra.
«Sei perfetto.» Mormorai, chiudendo lo sportello del mobile. Ero completamente sorpresa dal suo comportamento. Mi ricordai quando mi urlò dietro per rabbia e paura di diventare padre, della sua scomparsa e del suo ritorno in lacrime. Nel giro di poco tempo accettò completamente la situazione. Sapevamo di essere giovani entrambi, ma una vita cresceva in me e non l’avrei lasciata andate. «Vieni, ho da mostrarti la nostra camera da letto.» Mi prese per mano, conducendomi alla stanza in fondo al corridoio. Con un sorriso che gli partiva da un orecchio all’altro, aprii la porta «Spero ti piaccia…» Guardai il letto matrimoniale con le lenzuola rosse fuoco e la decina di cuscini sia rossi e sia bianchi su di esso. Vidi la porta a scrigno, la quale indicava l’armadio, ma ciò che mi colpii fu una culla con un tulle rosato che la ricopriva interamente. Non potevo desiderare di meglio
«Vieni, le sorprese non sono finite.» Mi prese in braccio, sorridendo «Chiudi gli occhi, principessa.» Feci come disse e nascosi il viso sul suo petto, ridacchiando di tanto in tanto. «Ci siamo quasi.» Mi lasciò scendere e sempre a occhi chiusi, entrai in una stanza, aiutata da lui. «Questa è per Darcy.» Guardai la stanza, commossa. Le parei ricoperte di nuvolette rosa e un tappeto che ricopriva gran parte della stanza, davano subito all’occhio. Un mobile alla mia sinistra con gli sportelli di vetro, mostravano pannolini e ricambi con vari pagliaccetti. Tantissimi peluche e giochi si vedevano sulle mensole e una grande palestra prendeva gran spazio nella parte destra della stanza.
«Amore…» Mi morirono le parole in bocca, incapace di creare una frase sensata. Voleva una bambina, lui voleva una femmina. Asciugai le lacrime che mi uscirono dagli occhi e sorrisi come una bambina, «Grazie!» Lo abbracciai stretto e piansi contro il suo collo. Mai mi sarei aspettata tutto questo.
Ridacchiò, stringendomi a lui «C’è un’altra piccola sorpresa…» Tirai su con il naso e Harry scappò fuori dalla stanza, ritornando subito dopo con un gattino tra le braccia. Fissai prima lui e poi il gatto, non ci potevo credere.
«Hai preso un gatto?» Lui annuii, strofinando la guancia sulla testa della bestiola «Un gatto.» Mormorai agitando le mani e senza farmi sentire. Harry adottò un gatto a mia insaputa. Un gatto. Gatto.
Sorrise «Si chiama ‘Larry’.» Strabuzzai gli occhi, sentendo quel nome. Adottò un gatto di nome ‘Larry’. Larry.
«Lo curerai tu?» Si morse il labbro, annuendo «Non dormirà nel letto con noi, vero?» Questa volta la scosse «Abbiamo un gatto.» Il ragazzo urlò e abbracciò Larry, correndo fuori dalla stanza. Avrei allevato due bambini, non uno.

 
«Questa era l’ultima maglia. Abbiamo finito!» Harry si buttò sul letto, stanco. Misi la valigia, vuota, dove mi indicò il mio ragazzo precedentemente e lo seguii, sedendomi sul materasso.
«A casa mia o meglio di Allison, mancano solo delle statuette e delle cornici.» Feci una bolla con la cicca e la scoppiai «Te hai gia portato tutte le tue cose?» Lui annuii con gli occhi chiusi.
«Non c’è più niente di mio in quella casa.» Strinse il cuscino con le braccia e ridacchiò «Pensando al passato, è stranissimo vederci insieme e ora viviamo nella stessa casa.» Annuii, appoggiando la schiena contro lo schienale del letto.
«Hai mai pensato di poter costruire una famiglia con me?» Quella domanda mi uscii fuori dalle labbra senza troppi giri di parole. L’amore che provavo per Harry era immenso, quasi indescrivibile, ma non pensai mai che lui potesse diventare il padre dei miei figli.
«Non pensavo di diventare padre così giovane, lo ammetto.» Continuò a darmi le spalle «Ma non mi sono mai soffermato a pensare al futuro, non so cosa farò tra un’ora, non posso pensare al futuro.» La sua risata riempii la stanza, facendomi sorridere. Amavo ogni suo lato, anche quelli negativi. Nessuno era perfetto, manco Harry, ma nel suo piccolo cercava sempre di essere migliore e di rendere felici le persone che amava. Questo era lui: un ragazzo umile, all’apparenza sembra un montato, presuntuoso e pieno di se. Le persone lo giudicavano costantemente, senza mai soffermarsi un secondo e capirlo a pieno.
Mi persi tra i pensieri, mordicchiandomi d’intanto in tanto il labbro inferiore, senza trovare una risposta da dare al mio ragazzo «Piccola, ci sei?» Non ebbi il tempo di rispondere, poiché il mio cellulare squillò all’impazzata, «Penso che sia il tuo telefono, il mio è in salotto.».
«Perspicace.» Borbottai, recuperando il telefono posto sul comodino.
 
Da Sconosciuto: Ogni azione comporta a una reazione.
 
Lessi e rilessi più volte il messaggio, senza capirne il significato. Sbattei lei ciglia e scossa dall’adrenalina in corpo, risposi:
 
A Sconosciuto: Scusa, ma ci conosciamo?
 
Da Sconosciuto: Ci vedremo presto, puoi scommetterci.
 
Emoji posta alla fine della frase, una faccina in cui l’occhio destro strizzato, mi irritava. Non sopportavo certi scherzi del genere «La gente dovrebbe iniziare a trovarsi un hobby!» Sbottai, evitando di rispondere all’ultimo messaggio ricevuto. Harry preso dalla curiosità, si mise a sedere e lesse i messaggi.
«Classiche bambinate.» Alzò le spalle, sospirando e cancellò direttamente i messaggi «Non preoccuparti, arrivavano anche a me messaggi del genere ai tempi della scuola.» Annuii con lui e sorrisi. Non ero né preoccupata né spaventata, ma solo tanto irritata. Cosa ci trovava la gente nel fare scherzi come questi?
Sbadigliai e mi coricai sotto le coperte, socchiudendo gli occhi «Allison non ricevette delle lettere minatorie?».
«Non penserai mica…» Non concluse la frase e aggrottò la fronte, poggiando la mano destra sul mento, grattandoselo appena «Che azione avresti fatto?».
Harry era anche quel ragazzo che, quando voleva, sapeva essere talmente stupido che anche facendo apposta non ci sarebbe riuscito «Secondo te posso ricordarmi di tutto ciò che faccio?» Lo guardai sbigottita e lui scosse la testa, aprendo la bocca per parlare «Se stai per dire una cazzata, chiudi la bocca.» Si passò la lingua sulla bocca, chiudendola. Incrociò le braccia al petto e si sdraiò con fare offeso. Non gli diedi fin troppa importanza e chiusi gli occhi cercando di addormentarmi.
«Comunque non era una cazzata!» Borbottò, rimanendo nella stessa posizione «Mi impegno certe volte e tu non vuoi manco sentire ciò che ho da dire.» Presa dal senso di colpa, aprii gli occhi, guardandolo.
«Cosa dovevi dire?» Sorrisi e gli accarezzai la guancia, vedendolo fare le fusa.
Ridacchiò e si sedette sul letto con le gambe incrociate, sorprendendomi «Volevo solo dire che mi scappa la pipì.» Rettifico: Harry Styles era un deficiente.
 

Pov. Zayn

«Non sai quanto io abbia voglia di sposarti, non puoi immaginare minimamente cosa io stia provando in questo momento.» Continuai a parlare alla mia fidanzata addormentata, senza fregarmi del fatto di sembrare un po’ pazzo. Lei dormiva come una bambina sul mio petto, un braccio era piegato lungo il suo fianco destro e l’altro cingeva il mio collo; la coperta copriva i nostri corpi nudi, ancora stesi sul divano.
«Vederti con l’abito da sposa mentre cammini verso di me. Penso di poter svenire, vedendoti in quel modo.» No, non ero esagerato. Non decidemmo ancora nulla sul matrimonio, né abito, né luogo o quando, nulla di nulla, ma sapevo viaggiare fin troppo con la fantasia.
Me la immaginai con i capelli raccolti, l’abito lungo e bianco e lei che cammina fiera verso di me. Il cuore martellava nella cassa toracica solo al pensiero di quel giorno. Non avrei retto quella giornata. Potevo sembrare un ragazzo forte e  sicuro di me, ma ero completamente l’opposto di ciò che sembravo. «Probabilmente vomiterò quel giorno, amore…» Distolsi lo sguardo dal soffitto e guardai l’orologio fisso al muro. Sbadigliai sentendo la stanchezza impadronirsi del mio corpo, dopo essermi fatto almeno due ore di sonno.
«Devo comprare una casa per noi.» L’avrei sposata e avrei creato una famiglia con lei nel tempo; magari un bambino, due, tre. Sorrisi, immaginandomi la casa piena di questi marmocchi che correvano, cercando di non cadere per il loro modo goffo di camminare. Uno l’avrei chiamato Lucas. Un maschio che assomigliasse al papà, maschio così che potesse prendersi cura della madre. La vista iniziò ad appannarsi e il respiro iniziò a farsi pesante, non stavo bene emotivamente. Fingevo di essermi ripreso al meglio, ma continuavo a farmi schifo e a sentire le emozioni in modo diverso. Quasi avessi gli ormoni a mille e il pianto facile: questo non ero io. Piangevo raramente, ma nell’ultimo periodo mi sono rifatto per tutte quelle volte che per orgoglio mi sono costretto a non farlo.
 
«Zayn hai subito un trauma, male non ti fa se fai una seduta da uno psicologo.» Guardai Liam con insufficienza, io non ero pazzo, non mi serviva uno strizza cervelli.
«Non ne ho bisogno.» Perché continuavano a volermi imporre le cose? Stavo bene così com’ero e sapevo di cosa avessi bisogno e di cosa no.
«Perché ti ostini a non ascoltare le persone?» Si alzò in piedi e imprecò «Zayn, cazzo, impazzirai così!».
 
Ricordai quel piccolo battibecco con il mio migliore amico. Impazzirai. Non mi sentivo pazzo, ero solo scombussolato e molto suscettibile, forse più del dovuto. Tutti hanno il loro periodo no, il mio dura fin da troppi anni, ma ci feci l’abitudine. Tra i manager, l’obbligo di lasciare Allison, Perrie, il ritorno a Londra, rimettermi con la mia attuale fidanzata e avere la Edwards alle calcagna di certo tutto questo non andava bene per la mia sanità mentale. Stressato ecco cos’ero, lo stress mi stava cadendo addosso, letteralmente. L’incidente subito in montagna non migliorò la mia situazione, anzi riuscii solo a rovinare le vacanze natalizie alle persone a me care.
«Perché piangi?» Allison si impuntò, fissandomi negli occhi. Singhiozzavo senza rendermene conto. «Amore cosa succede?» Le sue mani asciugarono il mio viso e mi baciò entrambe le guance, stringendomi la testa tra le mani, coccolandomi appena. Non riuscii a parlare per colpa del tremore della voce e delle labbra, Allison lo capii e mi strinse al suo corpo «Amore sono qui, respirai profondamente.» Feci come mi disse e cercai di tranquillizzarmi. Perché stavo così?
 
«Non penso che io possa impazzire per una cosa del genere!» Liam mi guardò torvo e cercò di non alzare la voce per via delle mie condizioni.
«Sei sotto pressione da troppo tempo e ora il tuo corpo, per colpa di questo incidente, si sta ribellando. Non sei di roccia, Zayn!» Sapevo di non essere indistruttibile e sapevo anche che prima o poi sarei ceduto per via dello stress.
«Ho solo bisogno di riposare…» Agitò la mani, zittendomi e scosse la testa, imbestialito.
«Pensi davvero che del riposo possa bastare? Zayn, non riesci nemmeno a guardarti il corpo da quanto ti fai schifo e hai le emozioni alterate!»
 
Chiusi gli occhi, «Non sto impazzendo, non sto impazzendo.» Ripetei più volte a me stesso, scuotendo la testa.
«Guardami.» Allison parlò dolcemente, baciandomi la fronte «Zayn, guardami.» Aprii gli occhi, sentendo la sua voce più dura e autoritaria. La sua espressione si rilassò e sorrise, «Cosa sta succedendo?» Come potevo dirle che stava per sposare un pazzo?
Non risposti e giocai con l’orlo della coperta, ma lei continuò «Amore, ti prego. Mi spaventi.».
Preso dal timore la guardai negli occhi «Hai paura di me?» Scosse la testa «Hai mai avuto paura di me?» Scosse nuovamente la testa e sorrise timidamente.
«Non ho paura di chi amo, ho paura di quello che hai nella testa.» Deglutii, iniziando ad agitarmi «Sei stressato e lo sei da un anno a sta parte, lo si nota per il dimagrimento e per i tuoi comportamenti, ma io sono qui e mai me ne andrò. Diventerò tua moglie e mi sento la ragazza più felice al mondo per questo, ma voglio che tu cancelli dalla tua mente tutto ciò che ti fa stare male.».
«Finché Perrie starà nelle nostre vite, finché ti faranno stare male io non starò bene.».
Allison si morse il labbro, pensierosa «Uscirà dalle nostre vite.».
«Come puoi esserne sicura? C-Come puoi dirmi questo senza una certezza?».
«Ti posso solo dire che ti amo e che lotterò per noi, come tu hai lottato per me.».
 
Continua…
 

L'amore mio.

Sono tornata dopo tutti questi giorni, scusatemi ma (sono ripetitiva) come ben sapete non ho un pc e posso scrivere soltanto la domenica con quello mio di padre. Lui dice che per Natale me lo compra, pregate per me.
Inizio col dirvi che sono rimasta male per il capitolo scorso, mi aspettavo che ciò che ho scritto e come l’ho scritto facesse più effetto e fosse più apprezzato, evidentemente non ho colpito poi così tanto come io speravo. Vorrei ringraziare di cuore tutte quelle che spendono il loro tempo a lasciarmi una recensione e a farmi sapere se il capitolo è piaciuto o meno. Grazie.
Vi avverto che manca poco alla fine e penso che manchino 4/5 capitoli e già dal prossimo (FORSE) farò accadere già qualcosa.
Maya riceve dei messaggi insoliti e non posso dirvi da chi parte sono, ma amo le vostre teorie e amo leggerle nelle recensioni.
Non dirò nulla sulla presunta ‘morte di qualcuno’ non voglio rovinare e anticipare nulla a nessuno, ma non mi odierete, spero.
Succederà qualcosa che vi lascerà a bocca aperto per via di un finale di un capitolo.
Aspettate con ansia.
 

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Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima. 

Non cambierai mai, vero?
The bad boy.

Grazie a tutte per le recensioni, risponderò il prima possibile.
Lasciatemi un commento. Scusate eventuali errori, ma non ho avuto tempo di rileggere tutto.
Alla prossima, Vale.
  
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