Dedicata
ad una persona speciale
Nel
giorno piu’ speciale dell’anno
27.04.2008
Happy
Birthday to HikariKanna!!!
Because
we’re friends
Grosse nuvole nere… nient’altro
era distinguibile lassù.
Anzi non erano proprio nere…
variavano più verso il grigio scuro… si intravedeva anche un po’ di grigio
topo. Un’intera scala di grigi: vicino alla casa di fronte regnava il grigio
perla… lungo la via per andare a scuola il classico grigio noia… E proprio qui
sopra, ecco il grigio pioggia.
Il grigio era il colore che meno
le piaceva. Lo associava alla tristezza, al piatto, al nulla. Ecco, il nulla se
lo immaginava proprio grigio. Anche se il nulla era il nulla.
Insomma, il grigio non le piaceva.
Arricciò il naso, che fra poco
avrebbe toccato il vetro della finestra.
Era il giorno del suo compleanno.
E il primo colore della giornata era il grigio.
- Ehi… piccola mia auguri!-
Sakura fece un salto per la
sorpresa. Suo padre era entrato in camera come gatto dal passo felpato. Lei
neanche se ne era accorta concentrata com’era sul cielo sopra di lei.
Lo abbracciò allungandosi verso il
suo viso più che poteva, anche se sapeva che non sarebbe mai arrivata a quell’altezza.
- Grazie papino…-
disse dolcemente con un sorriso, fissando i grandi occhi luminosi del suo
adorato padre.
- Oh… Sakura che succede? Qualcosa
non va?-
Come sempre. Non poteva avere
segreti per suo padre. Non riusciva a fingere, davanti al suo sguardo dolce
come il miele si scioglieva.
- Non è niente… solo… non mi piace
il cielo grigio…-
Suo padre le sorrise e l’abbracciò
di nuovo, sollevandola fino ad essere al pari della finestra.
- Come puoi dire che non ti piace
il cielo grigio? – avvicinò il viso a quello della sua bambina – il cielo
grigio è sempre stato un segno di buon augurio… Le nuvole portano la pioggia,
che purifica l’aria e nutre le piante.. Solo grazie al
cielo grigio possiamo vedere quei meravigliosi fiori colorati nei campi, e
cogliere dei frutti così buoni dagli alberi…- Sakura pensierosa guardò di nuovo
il cielo… ora non le sembrava più tanto minaccioso… - E poi…- continuò il padre
– senza pioggia, l’arcobaleno stesso non esisterebbe!-.
Aveva ragione anche quella volta…
Suo padre riusciva a vedere il lato positivo di ogni cosa, persino del grigio…
Una goccia sfiorò il vetro della
camera, un’altra la seguì a ruota. Ecco, aveva cominciato a piovere!
- Così potrai sfoggiare l’ombrello
giallo che abbiamo comprato l’altro giorno!-
Giusto! E così anche una giornata
di pioggia diventava speciale…
Sakura capì il messaggio che il
padre voleva insegnarle… Lo abbracciò di nuovo e così si fece portare al piano
di sotto, aggrappata alle sue spalle, come adorava fare da piccola
- Grazie papà!-
Chiusero la porta dietro di loro e
da dietro il letto fece capolino una testina rotonda e vivace…
- Uhm… che ore sono?- chiese un
assonnato Kero-Chan. Guardò l’orologio di sfuggita.
- Wa! E’
il compleanno di Sakura!!-
Ma ormai la sua padroncina era già
scesa al piano inferiore col padre e il fratello, da cui non poteva farsi
vedere..
- Buon compleanno mostriciattolo…-
- Uffi,
neanche del giorno del mio compleanno sai essere più gentile!-
- Mi dispiace è più forte di me…-
Toya non perse tempo per
rimbeccare la sorella… Le dava le spalle, era affaccendato ai fornelli…
- Cosa prepari fratellone?- chiese
la sorella cercando di sbirciare da dietro le spalle del ragazzo.
- Niente, oggi avevo voglia di
pancakes…-
I pancakes! Con panna e fragole,
la colazione preferita di Sakura! E quella mattina avevano una deliziosa forma
ad orsacchiotto…
- Che meraviglia fratellone!
Grazie!!!-
Toya arrossì ma
rispose con sguardo imbronciato che non l’aveva fatto per lei, ma per sé,
perché quella mattina aveva voglia di pancakes…
- A forma di orsacchiotto? –
chiese Sakura innocente con la forchetta in bocca e la bocca sporca di panna.
Le guance del fratello divennero color fuoco e con lo stesso sguardo
indifferente cambiò argomento.
- Muoviti mostriciattolo, o farai
tardi a scuola…-
Si pulì le mani e lasciò la stanza
per finire di prepararsi.
- Agli ordini capo!!-
La ragazzina spolverò il piatto e
corse a finire di preparasi.
Il signor Kinomoto sorrise… erano
proprio degli ottimi ragazzi. Rivolse uno sguardo alla foto della moglie
defunta, che quel giorno stringeva fra le braccia una neonata Sakura,
sorridendo come non mai.
- Grazie di avermeli donati
Nadeshiko…-
Toya attraversò il corridoio,
sorrise al padre indovinando i suoi pensieri. Poi chiese:
- Quando glielo darai papà?-
L’uomo rimase sorpreso alle parole
del figlio… dimostrava un sesto senso decisamente magico.
- Oggi… come Nadeshiko desiderava
-
Il ragazzo annuì e salutò
dirigendosi verso la porta. Dietro di lui apparve un’affrettata Sakura, con in mano zaino, cappello e pattini. Lanciò tutto
nell’ingresso, corse verso la fotografia della madre che abbracciò e baciò.
- A più tardi mammina…-
Salutò il padre con un nuovo
abbraccio e seguì il fratello fuori dalla porta.
Appena l’ingresso cadde nel silenzio, il signor Kinomoto si alzò e si diresse
in camera, dove un pacco lo attendeva… lo accarezzò, piacevoli ricordi gli
tornarono alla mente…
- Lo riceverai presto Sakura…-
*
- Che
meraviglia la pioggia!!-
Sakura
avvolta nel suo impermeabile giallo e con in mano
l’ombrello nuovo seguiva volteggiando il fratello, piuttosto perplesso.
- Ma
non l’odiavi una volta…?-
Sakura
ci pensò poi rispose che aveva cambiato idea.
Toya
scosse la testa, rassegnato al carattere sempre allegro della sorella. Giunsero
finalmente ad un angolo della strada a loro molto conosciuto…
-
Yukito!!-
Il
miglior regalo che potesse ricevere quel giorno… Il sorriso della persona che
amava da tanto tempo. Le gote di Sakura presero colore mentre
raggiungeva agilmente il ragazzo, che la salutò, nascondendo qualcosa dietro la
schiena.
- Sakura-chan! Che bello vederti così allegra stamattina!-
-
Bisognerebbe essere sempre allegri! –
- Anche
con questi nuvoli grigi?-
-
Soprattutto con questi nuvolosi grigi!-
Una
luce diversa brillò negli occhi di Yukito, come se un’altra persona volesse uscire
per salutare quella pimpante ragazzina.
- Ne
sono contento allora… Se non sbaglio..- assunse
un’aria pensosa – oggi è il primo aprile, giusto?-
-
Esatto, purtroppo…-
- Come
purtroppo?!-
Gli
aveva raggiunti Toya. E mentre i due fratelli cominciavano una delle loro
litigate abituali, Yukito tirò fuori da dietro la
schiena un piccolo peluche da attaccare allo zaino, che ricordava vagamente
Kero-Chan. Fra le zampine morbide stringeva un foglietto azzurro.
To:Sakura
From:
Yukito
Happy
Birthday!!
- Ohh...-
Sakura si bloccò mentre tentava di colpire Toya con
l’ombrello, alla vista di quel piccolo oggetto... Lo prese fra le mani come se
fosse un gioiello prezioso… I suoi occhi brillarono, contenta di quel piccolo
pegno d’affetto da parte di quella persona tanto speciale per lei.
- Yukito è meraviglioso! Grazie,
lo terrò sempre con me!!-
Il ragazzo annuì sorridente.
- Sono contento che ti piaccia, ti
ho visto spesso con un peluche simile fra le mani!-
Sakura rimase sorpresa arrossendo
di colpo… Non sapeva bene se per paura di essere vista con Kero-chan o per la
felicità di essere sempre osservata da Yukito.
- Yukito, dobbiamo andare…-
La voce brusca del fratello
interruppe i pensieri sognanti di Sakura.
- Con questa pioggia, andando a
piedi ci metteremo molto più tempo…-
Yukito e Sakura alzarono lo
sguardo … un’ultima goccia colpì il viso della ragazzina, mentre le nuvole
cominciavano a diradarsi… e un meraviglioso arco colorato appariva nel cielo.
Di nuovo quello strano bagliore
attraversò gli occhi del ragazzo, e questa volta Sakura lo colse…
“ Grazie Yue!”
Anche quel freddo angelo mostrava
un cuore enorme quando si parlava dei suoi padroni, e
Sakura lo sapeva bene.
- Mi dispiace Sakura
ma dobbiamo scappare! Buon compleanno! Ti auguro una fantastica giornata!!-
- G-grazie…-
Troppe emozioni quel giorno,
mentre i due ragazzi si allontanavano la testa di Sakura prese a girare, mentre
fischiettando si avviava verso la scuola.
Finchè un ricordo non la travolse.
Oddio.
Tomoyo non si era ancora fatta
vedere.
Un brivido percorse la spina
dorsale della ragazzina. Tomoyo era la sua migliore amica, ma quando si trattava
del suo compleanno… era irriconoscibile. L’euforia di far festeggiare Sakura da
tutte le persone che la conoscevano la travolgeva completamente, spingendola ad
atti sempre più imbarazzanti per la povera Sakura.
L’anno scorso era atterrata a
scuola in elicottero armata di megafono.
L’anno prima aveva istruito il coro della scuola perché si facesse
trovare in classe di Sakura a intonarle gli auguri.
Ed era meglio non rinvangare gli
anni precedenti…
Sakura cominciò a sudare alla
vista dell’alto cancello scolastico, congiunse le mani in preghiera
rivolgendosi a qualche spirito che facesse in modo di
spegnere l’agitazione che coglieva Tomoyo quel giorno.
Strizzò gli occhi per concentrarsi
nella speranza di passare quella giornata indolore, quando per sbaglio si
scontrò con una persona davanti a lei. Entrambi caddero a
terra sorpresi.
- Oddio, scusami, non ti avevo
visto!- si scusò Sakura massaggiandosi il di dietro dove era caduta… per poi
accorgersi che la persona davanti a lei era il suo amico Lee Shaoran.
- Oh ciao L…-
Il viso del ragazzo stava già
variando dal porpora al bordeaux, sudava pesantemente
e non riusciva a guardare in faccia la ragazza.
- Ciaosakurascusamieauguri!!-
E alla velocità della luce
raccolse un pacchetto sospetto che con l’urto gli era caduto ai piedi e corse
via verso l’ingresso della scuola.
- … Lee – finì il saluto una
sbalordita Sakura. – Chissà che combinava… credo che
mi abbia fatto gli auguri…-
- SAKURA!-
Tre ragazzine l’assaltarono da
dietro abbracciandola e facendola cadere di nuovo. Si stava prospettando una
giornata dolorosa…
- Auguri!!-
- Buon Compleanno!-
- Happy Birthday!-
- Grazie ragazze!-
Non erano altro che Rika, Naoko e
Chiharu. Sakura era felicissima di queste attenzioni… ma
ancora Tomoyo non compariva.
La campanella suonò, e tutti si
recarono ai propri posti, mentre il professor Terada entrava nell’aula per
cominciare la propria lezione.
Tutti i compagni di classe di
Sakura le avevano fatto dei calorosi auguri, compreso Yamazaki che si era
lanciato in uno strano sproloquio riguardo le persone
nate ad aprile, che Chiharu aveva prontamente bloccato prima che Sakura
cominciasse a pensare che sarebbe diventata un pescatore.
Appena il prof entrò due ragazzini
corsero ai loro posti leggermente in ritardo. Il primo era il povero Shaoran,
completamente preso dall’agitazione di quel giorno, che Sakura non capiva, prese posto nel banco dietro la ragazzina senza degnarlo di
uno sguardo.
La seconda era finalmente Tomoyo,
quel giorno più solare che mai.
Il cuore di Sakura perse un
battito, mentre si mischiavano in lei l’agitazione di una possibile trovata
disastrosa per festeggiare il suo compleanno e la felicità di vedere la propria
migliore amica.
Quest’ultima con molta naturalezza
prese le mani di Sakura e con gli occhi che splendevano di allegria disse…
- Sakura, oggi è il tuo giorno
speciale, e farò di tutto per sorprenderti: auguri amica mia!-
La ragazzina arrossì per quel
affetto così esplicito, ma non potè fare a meno di sorridere sinceramente:
erano i primi auguri “normali” che la ragazza le rivolgeva.
- Mi hai già stupito, Tomoyo, ti
ringrazio di cuore ^^-
- Possiamo cominciare?-
Chiese Terada gentilmente.
- Agli ordini professore!-
*
La giornata scorse tranquilla e
senza intoppi, Sakura ricevette molti auguri e fu sempre circondata
dall’affetto delle sue amiche desiderose di festeggiare con lei. L’unico che
sembrava scomparso dalla circolazione era Lee Shaoran…
Tutti sembravano aver compreso il
perché, tranne Sakura, che in quanto diretta interessata non capiva proprio i
sentimenti del ragazzo; anzi, stava cominciando a preoccuparsi di avergli fatto
qualcosa di male. Cominciò ad impensierirsi sempre di più, cercando di
raccapezzarsi in quella situazione che proprio non sapeva gestire.
Finché non giunse la fine delle
lezioni. Sakura inforcò i pattini, pronta a tornare a casa
quando la mano di Tomoyo la bloccò.
- Dove vai Sakura?-
- Ah, Tomoyo… a casa ^^ Preparo
qualcosa per festeggiare con mio padre e mio fratello!-
L’amica le sorrise e fece segno di
no col dito indice.
- Oggi sei ufficialmente invitata
a casa mia! Ti aspetto fra un’ora… mi raccomando!-
E si rifugiò nella sua enorme
macchina nera e lucida, sotto lo sguardo sorpreso di Sakura.
- M-ma… ma io…-
Con Tomoyo non c’era niente da
fare. O dicevi sì, o dicevi sì.
Fece un lungo sospiro e si avviò
verso casa. Chissà cosa avrebbe detto a suo padre…
Mentre di allontanava
una figura timida e slanciata la osservava da lontano… Si sistemò il berretto
della divisa e guardò il piccolo pacchetto che stringeva in mano. Quel giorno
doveva confessargli i sentimenti che provava… aveva faticato tanto per
realizzare quel regalo, e doveva darglielo con un preciso sentimento. Shaoran
sospirò… si era comportato male tutta la mattina, ogni volta che incrociava
Sakura faceva in modo di volatilizzarsi. Si incamminò, solitario, verso il suo
appartamento… Doveva cambiarsi e raggiungere Tomoyo.
*
- Sono a casa!-
Nessuna risposta raggiunse le
orecchie della piccola Sakura, che cominciò a guardarsi attorno aspettandosi di
veder sbucare qualcuno… Non l’avrebbero lasciata sola proprio il giorno del suo
compleanno? Questo pensiero la spaventò a tal punto che gli occhi le divennero
lucidi…
- Sakura bentornata!!!!!-
La voce vivace di Kero-Chan
seguita dal suo corpicino fluttuante raggiunse le orecchie
della ragazzina, che recuperò in un attimo tutto il suo buon umore.
- Kero-chan! Credevo fossi
scomparso…-
Le si appollaiò sulla testa abbracciandola.
- Auguri Sakura! Stamattina ero un
po’ stordito…-
- Non ti preoccupare, l’importante
è che te ne sei ricordato!-
L’animaletto magico si alzò di
nuovo in volo e le fece segno di seguirla.
- Tuo padre ti ha preparato una
cosa speciale in camera tua… e affrettati che dopo devi raggiungere Tomoyo!-
Sakura rimase sorpresa… cosa ne
sapeva lui dell’invito di Tomoyo?
Ma accantonò quel pensiero per
dedicarsi interamente alla sorpresa del padre: cosa aveva combinato?
Lanciò lo zainetto sul divano per
poi salire le scale di corsa e aprire la porta di scatto.
Sul suo letto sostavano un
bigliettino e un pacco dal colore lilla…
Sakura prese fra le mani
biglietto… Era di suo padre, era dovuto scappare all’università anche quel
giorno… Le diceva di accontentare Tomoyo e andare a casa sua ( lo sapeva anche
lui?) e poi di aprire il pacco…
Sakura non se lo fece ripetere due
volte. Slegò il fiocco color neve, e strappò la carta. Apparve una confezione
contenente un abito. Tutta la scatola portava la foto di sua madre con addosso quel vestito… Era giovanissima.
Un’altra foto si trovava
all’interno: raffigurava la madre di Sakura che teneva quel vestito in mano mentre lo mostrava ad un piccola bambina dai dolci
occhi verdi e i capelli castano chiaro…
Di nuovo le lacrime raggiunsero
gli occhi di Sakura.
Il vestito era bianco e rosa,
alcuni fiori di ciliegio sulla gonna e sul cappellino…
“Nadeshiko ha voluto conservare il vestito per la sua
adorata bambina… I fiori di ciliegio erano perfetti. Te lo regala la tua mamma
con tutto il cuore… Io sono solo il messaggero! Auguri bambina mia!”
- Sakura…-
La ragazzina si abbandonò ad un
pianto liberatorio, sfogando tutti quei momenti in cui la madre le mancava, ma
doveva essere forte per non scoraggiare l’operato del padre, la persona più
fantastica che avesse mai conosciuto.
Kero-chan la abbracciò,
lasciandola sfogare come poteva.
Poi un momento di silenzio.
E il viso di Sakura tornò
sorridente.
- Che ne dici se lo metto per
andare da Tomoyo? Anche se sono preoccupata per quello che potrebbe aver
progettato…-
Kero-chan annuì e subito i due si
prepararono per raggiungere l’amica in trepidante attesa.
*
Un passo dopo l’altro, titubante…
sinistra, destra… sinistra destra….
Ormai era giunta nel quartiere di
Tomoyo. Appoggiò la mano al muretto grigio della villa a fianco… aveva bisogno
di sostegno.
- Cosa c’è Sakura?-
La testolina color miele di
Kero-Chan sbucò come suo salito dalla borsetta della ragazzina.
Sembrava seriamente preoccupato.
- Niente solo… mi chiedo quale
pazzia di Tomoyo dovrò sopportare oggi…-
Di nuovo le immagini dei
compleanni passati le tornarono alla mente, incollandole i piedi al cemento
della strada.
- Sakura, Sakura, Sakura…- iniziò
Kero-Chan con aria saccente. Che non garbava per niente la ragazzina in
questione, che subito finse un’aria scocciata.
- …secondo la tua testolina…
potrebbe
Sakura ci pensò su… conteggiò le
volte che l’aveva filmata con addosso quei vestiti
meravigliosi ma troppo vistosi per lei… e le volte che aveva desiderato
sorprenderla, con risultati quanto meno imbarazzanti…
- … Sì decisamente!-
Fu la risposta che fece
sprofondare Kero-Chan. Il guardiano si riprese prontamente, stupito
dall’ingenuità della sua compagna. Prese il suo viso fra le mani e la guardò
dritto negli occhi.
- Sakura… ti assicuro che sei la
cosa più importante al mondo per la tua amica Tomoyo! Ti è sempre vicina in ogni
momento, e sa per certo cosa ti farebbe felice e cosa
no… abbi un po’ di fiducia in lei…-
Sakura sorrise. Il pensiero di
avere un’amica che faceva davvero tutto questo per lei le riempiva il cuore di
felicità…
- Vedi? Ora andiamo!-
La ragazzina annuì e insieme si
recarono davanti a villa Daidoji.
Non appena Sakura raggiunse il
cancello, questo si aprì automaticamente, mostrando il viale che conduceva
all’ingresso. Un po’
intimorita riprese il suo cammino, stringendo nel pugno chiuso una piega
del vestito che indossava… Trovarsi sola davanti ad una casa tanto grande la
intimoriva.
Raggiunse la porta, e pure questa
era aperta. Del personale neanche l’ombra…
Sakura sbiancò. Si trovava sola
davanti ad una villa deserta che si muoveva da sola…
Entrò nel salone d’ingresso.
Vuoto, completamente. Solo una porticina era aperta… e dalla fessura traspariva
una stanza silenziosa abbandonata nel buio.
- T-Tomoyo?-
Nessuna risposta.
‘ Ecco questa è di sicuro una delle trovate di Tomoyo.. Oh
mamma, ho paura! Eppure lo sa che i fantasmi mi terrorizzano…’
- … c’è… n-nessuno?-
Ancora nessuna risposta.
- K-kero-chan… che succede?-
Il guardiano intervenne da dentro
la borsetta.
- Nessuna presenza, tranquilla! Vedrai
che Tomoyo arriva presto…-
Sakura si voltò verso l’unica via
possibile… la stanza buia.
Doveva necessariamente passare di
lì. Insomma, aveva affrontato di peggio di una stanza buia!
Appoggiò la mano titubante sul
legno della porta, e spinse leggermente quando…
- AUGURI!!!-
Sakura si immobilizzò e per poco
non svenne.
La luce si era improvvisamente
accesa rivelando palloncini e un gigantesco striscione colorato.
La mano ancora tremante, guardò
chi aveva urlato.
E lì la sorpresero Chiharu,
Yamazaki, Naoko, Rika e … Tomoyo.
Che sorrideva felice con la sua
fedele telecamera in mano pronta a riprenderla. Nel sorridere inclinò
leggermente la testa a sinistra, strizzandole l’occhio.
- Auguri amica mia… piaciuta la
sorpresa?-
Sorpresa? Finalmente Sakura ricollegava
tutto, dimenticando la paura di poco prima… Il sollievo fu tale che si accasciò
sul pavimento già esausta, prima di essere travolta dagli amici che la
riempivano di complimenti e d’auguri.
- Sakura tutto bene?-
Chiese Rika preoccupata vedendola
pallida. La ragazzina annuì, lo stupore era stato veramente tanto.
- Sto… benissimo! Ragazzi proprio
non me l’aspettavo… io…-
Rika l’aiutò ad alzarsi.
- Conserva le energie… Hai una
torta gigantesca da mangiare!-
Sakura notò solo in quel momento
il resto della stanza. Un tavolo pieno di cibarie, decisamente troppe per i
pochi presenti, e una gigantesca torta di panna e fragole.
Si avvicinò a osservarla e notò la
sua caricatura disegnata con linee di cioccolato…
- Ma… ma è meravigliosa! Io non
posso crederci…-
- Sai l’ha fatta Rika con le sue
mani!- intervenne Naoko raggiante.
Rika arrossì colta alla
sprovvista.
- Non è vero, mi hanno aiutata
anche Naoko e Chiharu…-
Sakura non poteva crederci… tutto
questo.. solo per il suo compleanno? Gli occhi si
colmarono di gratitudine, non potè trattenere una abbraccio
gigante che racchiudeva tutte le creatrici della torta e una dolce
lacrima che scendeva dalla guancia.
- Sapete che fino a 100 anni fa
c’era una leggenda che chi avesse preparato la torta di compleanno ad un’amico…-
- Si si, come no…-
Yamazaki fu bloccato un’altra
volta. Mentre Sakura rideva alla consueta scenetta, notò appoggiato in un
angolo un ragazzino che stringeva un pacchetto… Shaoran! Fece per raggiungerlo ma appena questi se ne accorse le lanciò uno sguardo
molto malinconico… e se ne andò via dalla stanza.
- Ma… io…-
Cosa stava succedendo? Perché Lee
la evitava? Cosa poteva avergli fatto… Una morsa le strinse il cuore. No, non
potevano non
rivolgersi la parola proprio il giorno del suo compleanno… Sakura ancora non
capiva il perché, ma desiderava fortemente che partecipasse anche lui alla sua
gioia.
Da lontano una cinepresa aveva
appena colto quello strano sguardo rassegnato… Tomoyo decise di abbandonare la
posizione di regista per raggiungere l’amica. Finalmente era il suo turno.
- Sakura…?- la chiamò e le prese
dolcemente la mano.
- Puoi venire un attimo con me?-
La ragazzina annuì allontanando il
problema di Shaoran in un angolo della mente. Seguì l’amica nella stanza a
fianco, senza capire il perché.
- Tomoyo che..?-
La mora sorrise.
- Devo darti il tuo regalo di
compleanno no?-
Di nuovo lo stupore dipinse il
volto di Sakura. – Ma io credevo che.. la festa…-
- Spero ti sia piaciuta!
Quest’anno ho deciso di limitare la mia sorpresa ad ambito privato… Sai, penso
sia meglio passare un giorno così importante con le persone più care…-
Come al
solito, aveva indovinato il desiderio di Sakura, che sorrise di una dolce
contentezza ed orgoglio per avere una persona così al suo fianco.
- Ma ecco qui!-
Tomoyo mise in mano a Sakura due
pacchetti, uno rotondo e uno rettangolare.
- Apri il più grande!-
Sakura eseguì, appoggiando la
sfera sul tavolino lì accanto.
Slegò il fiocco giallo e aprì la
carta verde acqua… Ne estrasse un quaderno. Verde, decorato con fiori rosa. Lo
aprì e nella pagina vi era a mo di segnalibro un fiore di ciliegio. Insieme ad una foto di loro due assieme e alla frase…
Perché non lo
scriviamo assieme?
Un diario… da condividere.
- Sai Sakura… Tu sei la mia
migliore amica. Anzi, sei la persona più importante per me su questo pianeta. E
voglio sapere tutto di te. E desidero anche che tu sappia tutto di me. Per
superare ogni avversità insieme… E per poterci ricordare di tutte le nostre
avventure assieme. Se lo desideri, voglio raccogliere i nostri pensieri in un
regalo… come se fossimo una persona sola a scriverlo. In un momento di
tristezza magari, aprirai questo diario… e vedrai le mie parole, pronte ad
incoraggiarti, anche quando magari saremo lontane o non potremo vederci… Voglio
essere sempre con te Sakura-
La fissò negli
occhi sorridente, cercando di leggervi quale emozione le sue parole
avessero suscitato in lei.
- Non è stata una mia idea questa però… diciamo che l’ho copiata. Tempo fa, una ragazza
che frequentava le medie desiderava quanto me di poter essere sempre accanto
alla sua migliore amica… e ideò questo diario. Al posto dei fiori di ciliegio
però vi erano dei fiori di nadeshiko… Perché quello era il nome della sua
migliore amica…-
In quel momento Sakura comprese
l’enorme significato che quel piccolo diario comprendeva… E di che grandezza
fosse il cuore di Tomoyo.
- Non… non avresti potuto farmi un
regalo migliore…-
Ormai non poteva trattenere più le
lacrime che sgorgavano copiose sulle sue guance, mentre correva ad abbracciare
Tomoyo.
- Sono felicissima che ti sia piaciuto… ma c’è anche l’altro regalo!-
Mentre Sakura scartava, Tomoyo
raccontava.
- Queste due ragazze, Nadeshiko e Sonomi, decisero che non bastavano le loro parole… ad ogni
pagina volevano assaporare l’una il profumo dell’altra… perché l’illusione di
essere accanto fosse ancora più forte…-
Sakura estrasse quindi una
boccetta che recava il suo nome.
- E’ un profumo unico, composto
apposta per te… Per la tua unicità… e perché non voglio confonderti con nessun altra!-
Non poteva crederci… Tomoyo aveva
superato se stessa. Le sarebbe stata grata a vita.
- Tomoyo… perché… perché fai tutto
questo per me?-
- Stupidina,
è perché siamo amiche!-
Sakura scoppiò in una gioiosa
risata…
- Le migliori amiche del mondo!-
*
La stanza dove la festa si era
appena conclusa si apriva su una terrazza. Una terrazza dai colori chiari, che
si affacciava a sua volta sul romantico giardino di Villa Daidoji.
Shaoran era rannicchiato in un
angolo di questa, proteso verso il giardino. Ormai tutti avevano lasciato la
stanza, e Tomoyo e Sakura erano sparite.
Così lui era rimasto a pensare,
scrutando la sera che calava, verso la fine del tramonto.
A pensare a quanto era stato
cretino.
A pensare all’agitazione che gli
aveva cucito la bocca quel giorno.
A pensare alla persona che lui più
amava delusa dal suo comportamento.
Ma cosa diavolo gli coglieva alle
gambe ogni volta che la vedeva? Cosa diavolo doveva fare per poter parlare
normalmente con lei?
Batté il pugno chiuso contro la
ringhiera. Ormai aveva perso la sua occasione. Era uno stupido senza coraggio.
- Lee? Allora sei qui!-
Sentì un calore tutt’altro che
incoraggiante salirgli lungo il collo, mentre gli si imporporavano le guance. Era
la sua voce. Cristallina e meravigliosa come sempre.
Mentre sentiva i suoi passi che si
avvicinavano, respirò profondamente. Il destino gli aveva donato un’ultima
occasione. Doveva sfruttarla.
- Sakura… questo è per te. Auguri-
*
Dietro la tenda che separava la
finestra dalla terrazza, Tomoyo giocherellava con una ciocca di capelli
fissando la scena. Adorava Sakura come nessun altra. Ma era troppo ingenua.
Aveva passato l’ultimo quarto d’ora a cercare di rassicurarla riguardo a
Shaoran… E prima della festa aveva fatto la stessa cosa con il ragazzo. Le
scappò un risolino. Chissà quando quella situazione si sarebbe risolta…
- Kero-Chan è avanzata della torta
ne vuoi un po?-
L’animaletto scattò sull’attenti e volò verso il tavolo.
Tomoyo lanciò un ultimo sguardo
alla coppia . A Sakura. Pensò quanto fosse splendida con quel vestito. Un complimento che però
spettava a Shaoran fare.
*
Sakura arrossì vistosamente nel
prendere fra le mani un ornamento per capelli floreale dal taglio tipicamente
cinese.
- Io… ho pensato che sarebbe stato
bene addosso a te -
Shaoran distolse lo sguardo,
consapevole di aver oltrepassato un limite. Il rossore non si decideva a
calare, e stava cominciando a sentire veramente troppo caldo.
Come avrebbe reagito? Avrebbe
capito i suoi sentimenti? Oppure l’avrebbe rifiutato? No, questo non poteva sopportarlo…
Sakura non pronunciava una parola…
la curiosità di vedere la sua reazione spinse il ragazzo a voltarsi.
La trovò in lacrime stringendo
sorridente quel grazioso fermaglio.
Oddio, cos’aveva combinato! Shaoran cominciò
ad agitarsi, spostava lo sguardo in mille direzioni, una goccia di sudore gli
attraversò il viso, mentre cadeva nella disperazione più totale, nel panico di
aver appena offeso Sakura
col suo stupido regalo…
- Shaoran… allora non mi odi…-
… odiare? Quelle parole bloccarono
la crisi d’ansia del ragazzo.
- E come potrei odiarti…-
A bloccarsi fu la ragazza che si
sfregò gli occhi col la mano libera, per poi
rivolgerli ancora lucidi verso uno sguardo profondo e pieno d’amore, che lei
però non seppe interpretare…
Il ragazzo l’abbracciò, spinto dal
coraggio che il viso stupido di Sakura gli donava. Non voleva vederla piangere…
mai, mai l’avrebbe fatta piangere di nuovo. L’avrebbe protetta. Anche se lei
desiderava essere protetta da un altro ragazzo…
Sakura ricambiò il gesto… mentre timidamente cercava di chiarirsi le idee.
- Non ci riesci… perché… perché
siamo amici?-
A quelle parole un sorriso amaro
incurvò le labbra del giovane. L’amore ancora non era un concetto chiaro
nell’ingenua mente della sua amica… Sarebbe toccato a lui chiarirlo? Magari
proprio in quel momento?
La fissò. Il suo sguardo era
perso, stupito da quel abbraccio che ancora non capiva del tutto,
ricollegandolo solo all’amicizia… Forse perché era sotto quel nome che
catalogava quel sentimento. Forse perché il suo cuore era già impegnato…
Quegli occhi spauriti spensero il
coraggio che era nato nel cuore di Shaoran. No, non toccava a lui insegnare a
Sakura cosa fosse l’amore.
Ma un giorno quel momento sarebbe
giunto. Solo, non ora.
- Sì, Sakura… perché siamo amici-
Scusami, chiedo umilmente perdono per il megaritardo!
E’ stata una settimana difficile… ma volevo
festeggiare il tuo compleanno comunque!
Quindi questa è per te HikariKanna! Per farti capire che amica
speciale sei per me ^^
Ho scelto Sakura e Tomoyo perché sorpresa… Sono nate nei nostri stessi
mesi!! Ho sfruttato la coincidenza ^^
E per concludere… il mio regalo finirà nella tua cassetta delle
lettere ^^ Quindi a presto!
Spero che anche altri leggeranno questa piccola one-shot…
e spero che se siete giunti fin qui vi sia piaciuta! Mama,
sono sempre un disastro in questi discorsi finali! Meglio finirlo qua… alla
prossima!
Sora89