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Autore: jas_    24/11/2013    14 recensioni
E lei aveva provato ad indossare meno camicie, a truccarsi un po’ di più e a prendersi meno sul serio, a tornare a casa tardi e bere birra al posto dell’acqua ma non era stato sufficiente. Avrebbe dovuto essere un’altra persona, se fosse stata un’altra persona Harry l’avrebbe guardata con occhi diversi, lei si sarebbe sentita più libera e meno imbarazzata sotto il suo sguardo intenso. Però lei era Juliet Hamilton, l’educata e studiosa Juliet Hamilton, lui invece era un ragazzo che illudeva suo padre, che indossava camicie con le maniche strappate e bandane in testa.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12

 
 
 
Harry era sdraiato per terra a piedi nudi, le mani che giocavano coi fili d'erba e gli occhi chiusi, rivolti verso il sole.
«Dici che i genitori di Juliet l'hanno beccata?» chiese.
Zayn spostò la bomboletta dal muro e lo guardò: «non credo. Quando le ho scritto la buonanotte non mi ha detto niente.»
Harry aprì gli occhi di scatto e voltò la testa verso destra per vederlo meglio.
«Stai scherzando spero.»
L'altro scosse la testa e si sforzò di trattenere un sorriso.
«Come hai fatto ad avere il suo numero?»
«Ehm... Gliel'ho chiesto?»
Harry si alzò e si mise seduto, «che intenzioni hai, scusa?»
Zayn alzò le mani in segno di resa, «amico stai tranquillo! Sei tu che mi hai detto che potevo prenderla. Da quando in qua sei così geloso?»
«Non sono geloso» si affrettò a chiarire il riccio, «solo che Juliet è mia amica e se le cose tra voi dovessero andare male mi troverei in una brutta posizione» si giustificò.
Zayn sorrise, poi riprese il suo graffito.
«Sei sicuro che non ti interessi per altri motivi? Insomma, è davvero una bella ragazza...»
«Non ho mai detto il contrario.»
«Intelligente.»
«Lo so.»
«Di classe.»
«Anche fin troppo.»
«Tuo padre l'amerebbe.»
«Non tocchiamo questo tasto.»
«Se gliela presenti il giorno in cui gli dirai che hai mollato l'università al primo anno forse non ti ucciderà.»
Harry rise, «non ci avevo mai pensato.»
«Dovresti.»
Il riccio inarcò un sopracciglio mentre osservava il suo amico all'opera con l'ennesimo disegno.
«Te l'ho già detto, non è il tipo di ragazza con cui avrei una relazione, anzi, in realtà non pensavo che avrei anche solo stretto amicizia con una tipa del genere. Siamo troppo diversi.»
«Forse è quello che ti serve, qualcuno di diverso. Insomma dai, pensa a Juliet come la tua ragazza, equilibrerebbe un po' quella testolina dura e quel carattere impulsivo che ti ritrovi.»
Harry ci rifletté per alcuni istanti, il problema è che non riusciva nemmeno ad immaginare lui e Juliet insieme in quel senso.
Stava per ribattere a Zayn quando qualcuno li chiamò da lontano.
Harry si voltò di scatto, giusto per vedere un uomo in uniforme correre verso di loro.
«Zayn, la polizia! Scappa!» gridò prima di alzarsi in piedi di scatto, aiutare Zayn a raccogliere le bombolette che aveva per terra e correre.
«Hai dimenticato le scarpe!»
«Eh?»
Harry si guardò i piedi, e si rese conto solo allora che era scalzo.
«Cazzo!» imprecò, mentre uscivano dal parco.
Harry dovette rallentare il passo, camminare a piedi nudi sui marciapiedi era più difficile di quanto avesse pensato. Zayn lo prese per un braccio e lo trascinò in un vicolo, poi si nascose dietro ad un bidone della spazzatura e si sedette per terra con il fiatone.
«Per un pelo» sospirò Harry, passandosi una mano tra i capelli.
«La prossima volta tieni su le scarpe, figlio dei fiori.»
«Erano i miei stivaletti preferiti» si lamentò Harry osservandosi i piedi scalzi.
«Te ne prendo un altro paio, non piangere» lo consolò Zayn, accarezzandogli la testa.
Il riccio annuì, poi sorrise.
«Neanche stavolta ci hanno presi.»
«Non lo faranno mai.»
«Tu dici?»
Zayn annuì convinto, «finché corriamo così veloci no.»
 
 
 
Juliet entrò in casa ed appoggiò le buste in un angolo per togliersi la giacca e le scarpe.
«Sono a casa!» gridò poi, guardandosi in giro.
Nessuna risposta.
Andò in cucina e poi in salotto, bussò alla porta del bagno e non udendo alcuna risposta l'aprì: non c'era nessuno.
Corrugò la fronte confusa, i suoi sarebbero dovuti essere già a casa, o per lo meno sua madre.
Sospirò, prese i sacchetti da terra e si diresse in camera.
Erano quasi le sette di sera e nemmeno la domestica era in cucina a preparare la cena.
Si chiuse in bagno e si fece una doccia calda che durò almeno venti minuti.
Juliet era stanca.
Aveva passato la mattina all'università, il pomeriggio in biblioteca, e mentre tornava a casa aveva deciso di passare in quel negozio che aveva già notato da alcune settimane ma nel quale non era mai entrata.
Chiuse l'acqua, si mise un asciugamano intorno al corpo e uno in testa poi andò in camera a cambiarsi.
Aveva appena finito di indossare gli slip quando sentì qualcuno bussare alla finestra.
«Harry!» lo riprese, mentre andava ad aprirgli. «Potresti avvertire prima di arrivare! Fino a trenta secondi fa ero nuda!»
Harry rise, «peccato. Avrei voluto vederti.»
Juliet lo guardò spiazzata, «ma che...»
«Tranquilla stavo scherzando!» si affrettò a chiarire lui, «ma comunque non saresti stata la prima ragazza che avrei visto senza vestiti, sappilo.»
«Non avevo dubbi» borbottò Juliet mentre indossava una maglietta a maniche corte ed una tuta.
Harry si sdraiò sul letto e si portò le braccia dietro la nuca osservando Juliet che si pettinava i capelli.
«I tuoi non ci sono?»
Juliet scosse la testa, «secondo te se i miei fossero stati al piano di sotto ti avrei lasciato fare tutto questo baccano?»
Harry sorrise, «hai ragione. Allora sarei potuto tranquillamente entrare dalla porta, se andiamo avanti così divento più agile di Mogli.»
In quel momento il cellulare di Juliet suonò, lo prese in mano e sorrise nel leggere il messaggio.
«È Zayn?» domandò Harry, leggermente infastidito.
Juliet lo guardò confusa, «No... È Agathe. Perché quel tono?»
Harry scosse la testa lasciando cadere il discorso, non aveva intenzione di iniziare una discussione, in realtà non voleva dare voce a qualcosa che nemmeno lui sapeva ancora cosa fosse. Juliet e Zayn però non erano fatti l'uno per l'altro, quello lo sapeva.
«Ti scrivi con Zayn?»
Non era riuscito a trattenersi, la curiosità aveva avuto la meglio sul buon senso.
Juliet dal canto suo era sempre più confusa, rispose sinceramente alla domanda di Harry nonostante continuasse a chiedersi il perché di tutto quell'interessamento - e fastidio - da parte del riccio.
«Sì. Beh, come scrivo a te. Niente di che, siamo amici.»
«Ti piace?»
Harry deglutì, Juliet aveva scelto proprio quell'istante per rispondere ad Agathe. Quando ebbe inviato l'sms alzò la testa ed osservò il ragazzo, «perché mi sembra di essere in un interrogatorio?»
«Non rispondere ad una domanda con un'altra domanda.»
«Harry, va’ a quel paese.»
«Rispondi. Ti piace?»
In quel momento si sentì la porta al piano di sotto sbattere.
«Tesoro! C'è Louis!»
Harry guardò Juliet confuso, «chi è Louis?»
«Te ne devi andare prima che quello arrivi qua!»
«Chi è questo qua adesso?»
«Hai finito con le scenate di gelosia?» lo riprese Juliet, mentre lo spingeva verso la finestra. «Vattene. Non sto scherzando. Se quello ti becca qua è la fine.»
«È il tuo ragazzo?»
Juliet dovette trattenersi dal ridere, «peggio, te lo garantisco.»
Harry scavalcò con una gamba la ringhiera del balcone, poi prese il viso di Juliet tra le mani. «Non mi sfuggi.»
«Risponderò a tutte le tue domande, ma un'altra volta.»
«Andiamo a berci qualcosa dopo?»
«Sì okay, ora però vai» disse lei sbrigativa.
Harry sorrise e le posò un bacio sulla guancia, «ciao Juliet» disse, prima saltare sull'albero e scendere nel giardino.
Nello stesso istante in cui Juliet si voltò verso camera sua, Louis Tomlinson spalancò la porta della stanza.
«Allora! Dov'è la mia adorata Juliet?» domandò a voce alta.
«Louis chiudi la bocca.»
Il ragazzo sorrise, mentre si guardava in giro, i capelli spettinati e le mani in tasca.
«Il tempo passa ma tu rimani sempre la solita simpaticona» osservò sarcastico, sorridendo.
«Cosa ci fai qua?»
«Non posso venire a trovare la mia cara amica?»
Juliet lo guardò in silenzio, in attesa della verità.
Il ragazzo sbuffò, «mi fermerò qua per un paio di giorni. Avevo voglia di romperti le scatole e poi è da un po' che non vengo a Berlino.»
«Potevi anche rimanere ovunque fossi, bastava che restassi lontano da me.»
Louis sorrise, allungò un braccio e cinse le spalle di Juliet, attirandola poi a sé.
«Mi piace così tanto farti arrabbiare, crearti problemi... Cominciavi a mancarmi.»
«Chissà perché, tu no» ribatté Juliet, liberandosi dalla presa con uno strattone.
Il ragazzo sorrise alla scena, e Juliet sentiva già le mani pruderle.
«Preparati che usciamo a cena stasera. Fatti bella, mi raccomando» disse poi, prima di uscire dalla stanza.
Juliet alzò gli occhi al cielo mentre apriva l'armadio alla ricerca di qualcosa da mettere in quanto ormai sapeva di non avere scelta.
Odiava Louis Tomlinson con tutta sé stessa.
Lui e la sua voce squillante, i suoi modi di fare, la sua arroganza, quel sorriso furbo che non si toglieva mai dal viso, i suoi occhi azzurri che le facevano soltanto ribrezzo.
Dal primo istante in cui l'aveva visto non le era piaciuto, e col passare degli anni l'odio nei suoi confronti non aveva fatto altro che crescere. La cosa era reciproca, ovviamente, ma se Juliet reagiva alle provocazioni alzando la voce, lui aveva un modo di fare perennemente pacato, che la faceva innervosire inutilmente e che lo facevano apparire come il ragazzo perfetto agli occhi dei suoi genitori.
Prese un vestito nero dal suo armadio e sbuffò per l'ennesima volta mentre si toglieva la maglietta per cambiarsi.
Louis Tomlinson portava soltanto guai, ormai lo sapeva.



 

-




C'era chi si era lamentato perché nelle mie storie non facevo mai apparire Louis Tomlinson... Beh, eccolo qua! Starà con noi per un po' di capitoli e credo che vi pentirete di avermelo reclamato ahaha
No a parte gli scherzi, a me generalmente non piace ma ovviamente non credo che nella realtà sia la iena che invece si rivelerà essere in questa storia. Prendetelo con filosofia, ecco. La parte dell'antagonista l'avrei potuta tranquillamente dare a Harry (o forse no ahahaha)
Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Vi lascio una gif tratta dal video che mi ha ispirato il capitolo che sto scrivendo ora (il 16)
*tossicchia* Harry Styles *tossicchia* in palestra *tossicchia*
Fatemi sapere che ne pensate, alla prossima!
Jas



 


 

   
 
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