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Autore: Pure_Red_Fire    25/11/2013    1 recensioni
Una di quelle giornate così maledettamente belle che, Dio, lei vorrebbe passare con qualcuno di speciale, qualcuno la cui presenza annienti il freddo.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pure Red Fire - Autobiografia 

Capitolo 3 - Alba rossa e pennellate

 

 

 

Apre la doccia, regola sul caldo, bollente.
Ha bisogno di scaldarsi, oggi ha fatto freddo.
Il suo viso viene macchiato da rivoli neri.
Quel poco trucco che aveva, giusto un gioccio di mascara, scivola lungo la sua guancia.

Uno schifoso impasto di acqua, lacrime e mascara.
Oggi l'ha perso per sempre.
Se ne é andato, sparito definitivamente.
Non le vuole più nemmeno parlare.
Non vuole nemmeno restarle amico.
Nel giro di due mesi gran parte delle sue certezze si sono sgretolate, come il gesso che cade a terra.
Polvere, cenere.
É in guerra con se stessa, non trova nemmeno più un momento di tranquillità, e le sue notti si dividono in quattro categorie:
La notte del pianto triste, disperato;
La notte del pianto isterico, nervoso;
Le notti in cui sogna che tutto é perfetto;
Le notti in cui dorme poco e niente.
E tutte le mattine ha da alzarsi.
Come può dimenticare?

Non si può dimenticare la persona per cui ha lottato, per cui ha pianto, per cui ha vissuto, cazzo!
Appoggia un braccio alla parete della doccia e piange.
Così fragile da potersi spezzare.
Si sta chiedendo il perché.
Perché continua a vivere se nulla ha un senso?
Perché aspetta che un senso a tutto questo ritorni, anche se sa che sarà faticoso.
Magari un senso non fatto solo di speranza e ricordi, un senso come quello che c'é stato per la prima fottuta volta a luglio.
Ricorda quel giorno.

La prima volta in cui si é innamorata davvero.
Oh, sì, le erano piaciute altre persone, ma non si era mai innamorata seriamente.
Il giorno del suo primo bacio, la prima relazione.
Era il quattro di luglio.
Dopo quel bacio ebbe la certezza assoluta di essere innamorata, ed ebbe un'ulteriore conferma quando dovette tornare a casa.
Separarsi da lui fu come separarsi da una parte di sé.
Fu tutto perfetto fino al 22 di settembre, tre giorni prima del suo quindicesimo compleanno.
Che poi, minchia che tempismo, come regalo di compleanno un "Non ti amo più" é favoloso.
Ma in realtà era un "Non ti ho mai amata".

Anche lì ebbe la certezza di amarlo, pianse tutta la notte.
Uno dei giorni peggiori della sua vita.
Possiamo amabilmente metterlo insieme a tutte le volte in cui ha pensato: "Ecco, sapevo che sarebbe arrivato questo momento, ma io così non posso andare avanti."
Ogni volta era la perdita di una persona.
Varie morti, un trasloco di una delle sue migliori amiche, e l'abbandono di lui.
Averlo perso ancora di più, averlo perso definitivamente, la distruggeva.
E nemmeno si sprecó a farglielo sapere, tanto non gli sarebbe importato.
Il suo Arcangelo, il suo cuore.
La sua vita.

Distrutto, tutto distrutto con una frase.
Uno schiocco di dita.
Bussano alla porta del bagno, le intimano di sbrigarsi.
Si trascina verso l'accappatoio, lo indossa per ripararsi dall'aria pungente.
Corre ad accendere la stufetta, ed appena il bagno é abbastanza caldo, sfila l'accappatoio e passa alla biancheria.
Cercando di fare il più velocemente possibile, si veste e mangia.
Stranamente non ha fame, ma preferisce non far preoccupare i suoi, così mangia tutto.
Finalmente può chiudere gli occhi e dormire.

 

***

 

Alba rossa.
Coll'azzurro del mare su cui poggia, é veramente un bello spettacolo.
Guarda distrattamente il mare dal finestrino del pullman, come tutti i giorni.
Le piace guardalo, mentre scivola via in lontananza.
I suoi amici la chiamano, le parlano.
Lei si volta nella loro direzione, accenna un debole sorriso a sguardo basso, asseconda controvoglia le risate di tutti.

Un occhio esperto capirebbe subito che non ride in modo spontaneo, basterebbe guardarle gli occhi.
Si perde nelle sue riflessioni con la musica nelle orecchie, pensando che tra poco meno di un mese sarà a Sanremo.
Adora Sanremo, lei.
Anche se è una città che, come dice suo padre, mette angoscia.
Adora anche Genova, Alassio, Apricale, Portovenere, il molo di Loano.
Tutto sommato è felice di vivere in Liguria.
Ma il paese che vive nel suo cuore si trova in Sardegna.
Cosa non darebbe per vivere là…
Le parole della canzone le scorrono veloci nella mente, non vede l’ora di sentirla dal vivo, aspetta con ansia il 20 dicembre solo per quello, per entrare all’Ariston, sedersi comodamente al suo posto e sentire Vecchioni cantare.
Oh, è una sua grande fan da quando è nata.
Strano per un’adolescente.
All'improvviso si ricorda che oggi si farà interrogare di poesia, la sua materia preferita.
La ama con tutto il cuore, ci s perde, ci si ritrova, si sente una parola, un verso, si sente lei stessa dentro la poesia.
Vive dentro a quelle strofe, dipinte perlopiù con rossi colpi di pennello, legge con gioia i versi di Saba, Montale, Quasimodo, Ungaretti.
Ama l’ermetismo.
Difficile da comprendere, come lei.
Pieno di metafore, come il suo vivere.

  
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