Pure Red Fire - Autobiografia
Capitolo
3 - Alba rossa e pennellate
Apre la
doccia, regola sul caldo, bollente.
Ha bisogno
di scaldarsi, oggi ha fatto freddo.
Il suo viso
viene macchiato da rivoli neri.
Quel poco
trucco che aveva, giusto un gioccio di mascara, scivola lungo la sua
guancia.
Uno schifoso
impasto di acqua, lacrime e mascara.
Oggi l'ha
perso per sempre.
Se ne é
andato, sparito definitivamente.
Non le vuole
più nemmeno parlare.
Non vuole
nemmeno restarle amico.
Nel giro di
due mesi gran parte delle sue certezze si sono sgretolate, come il
gesso che
cade a terra.
Polvere,
cenere.
É in guerra
con se stessa, non trova nemmeno più un momento di
tranquillità, e le sue notti
si dividono in quattro categorie:
La notte del
pianto triste, disperato;
La notte del
pianto isterico, nervoso;
Le notti in
cui sogna che tutto é perfetto;
Le notti in
cui dorme poco e niente.
E tutte le
mattine ha da alzarsi.
Come può
dimenticare?
Non si può
dimenticare la persona per cui ha lottato, per cui ha pianto, per cui
ha
vissuto, cazzo!
Appoggia un
braccio alla parete della doccia e piange.
Così fragile
da potersi spezzare.
Si sta
chiedendo il perché.
Perché
continua a vivere se nulla ha un senso?
Perché
aspetta che un senso a tutto questo ritorni, anche se sa che
sarà faticoso.
Magari un
senso non fatto solo di speranza e ricordi, un senso come quello che
c'é stato
per la prima fottuta volta a luglio.
Ricorda quel
giorno.
La prima
volta in cui si é innamorata davvero.
Oh, sì, le
erano piaciute altre persone, ma non si era mai innamorata seriamente.
Il giorno
del suo primo bacio, la prima relazione.
Era il
quattro di luglio.
Dopo quel
bacio ebbe la certezza assoluta di essere innamorata, ed ebbe
un'ulteriore
conferma quando dovette tornare a casa.
Separarsi da
lui fu come separarsi da una parte di sé.
Fu tutto
perfetto fino al 22 di settembre, tre giorni prima del suo quindicesimo
compleanno.
Che poi,
minchia che tempismo, come regalo di compleanno un "Non ti amo
più" é
favoloso.
Ma in realtà
era un "Non ti ho mai amata".
Anche lì
ebbe la certezza di amarlo, pianse tutta la notte.
Uno dei
giorni peggiori della sua vita.
Possiamo
amabilmente metterlo insieme a tutte le volte in cui ha pensato: "Ecco,
sapevo che sarebbe arrivato questo momento, ma io così non
posso andare
avanti."
Ogni volta
era la perdita di una persona.
Varie morti,
un trasloco di una delle sue migliori amiche, e l'abbandono di lui.
Averlo perso
ancora di più, averlo perso definitivamente, la distruggeva.
E nemmeno si
sprecó a farglielo sapere, tanto non gli sarebbe importato.
Il suo Arcangelo,
il suo cuore.
La sua vita.
Distrutto,
tutto distrutto con una frase.
Uno schiocco
di dita.
Bussano alla
porta del bagno, le intimano di sbrigarsi.
Si trascina
verso l'accappatoio, lo indossa per ripararsi dall'aria pungente.
Corre ad
accendere la stufetta, ed appena il bagno é abbastanza
caldo, sfila
l'accappatoio e passa alla biancheria.
Cercando di
fare il più velocemente possibile, si veste e mangia.
Stranamente
non ha fame, ma preferisce non far preoccupare i suoi, così
mangia tutto.
Finalmente
può chiudere gli occhi e dormire.
***
Alba rossa.
Coll'azzurro
del mare su cui poggia, é veramente un bello spettacolo.
Guarda
distrattamente il mare dal finestrino del pullman, come tutti i giorni.
Le piace
guardalo, mentre scivola via in lontananza.
I suoi amici
la chiamano, le parlano.
Lei si volta
nella loro direzione, accenna un debole sorriso a sguardo basso,
asseconda
controvoglia le risate di tutti.
Un occhio
esperto capirebbe subito che non ride in modo spontaneo, basterebbe
guardarle
gli occhi.
Si perde
nelle sue riflessioni con la musica nelle orecchie, pensando che tra
poco meno
di un mese sarà a Sanremo.
Adora
Sanremo, lei.
Anche se è
una città che, come dice suo padre, mette angoscia.
Adora anche
Genova, Alassio, Apricale, Portovenere, il molo di Loano.
Tutto
sommato è felice di vivere in Liguria.
Ma il paese
che vive nel suo cuore si trova in Sardegna.
Cosa non
darebbe per vivere là…
Le parole
della canzone le scorrono veloci nella mente, non vede l’ora
di sentirla dal
vivo, aspetta con ansia il 20 dicembre solo per quello, per entrare
all’Ariston, sedersi comodamente al suo posto e sentire
Vecchioni cantare.
Oh, è una
sua grande fan da quando è nata.
Strano per
un’adolescente.
All'improvviso
si ricorda che oggi si farà interrogare di poesia, la sua
materia preferita.
La ama con
tutto il cuore, ci s perde, ci si ritrova, si sente una parola, un
verso, si
sente lei stessa dentro la poesia.
Vive dentro
a quelle strofe, dipinte perlopiù con rossi colpi di
pennello, legge con gioia
i versi di Saba, Montale, Quasimodo, Ungaretti.
Ama
l’ermetismo.
Difficile da
comprendere, come lei.
Pieno di
metafore, come il suo vivere.