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Autore: Simply_Switz    02/05/2008    0 recensioni
Sicuri che Harry sia l'unico sopravvissuto?? Questa è la mia prima fan fiction...si svolge nel 5° anno di Harry e tiene MOLTO in considerazione gli eventi del libro. Fatemi sapere che ne pensate...siate clementi!!! Un bacione
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passate due settimane dalla prima lezione segreta dell'Es, ed Harry non faceva altro che desiderare ne arrivasse un'altra, ma in quelle due settimane non aveva avuto tempo di organizzarsi con Cristina, specie nell'ultima in cui lui, Ron e tutta la squadra dei Grifondoro era stata sottoposta a duri allenamenti da parte di Angelina.

La partita si avvicinava sempre di più, ed Harry non vedeva l'ora di scontrarsi con i Serpeverde. Mancava un giorno all'evento e lo si capiva dalle occhiate ancora più perfide che si lanciavano i componenti delle due case. Persino la Mc Granitt aveva smesso di dare compiti in quella settimana.

"Mi sono abituata ad avere la Coppa nel mio studio...non vorrei cederla al Professor Piton" aveva confessato una volta a Ron ed Harry.

Lo stesso non si poteva dire di Piton. Il professore di Pozioni studiava ogni metodo per sottrarre punti ai Grifondoro, anche se non facevano nulla. L'ultima che si era inventato era stata di togliere 3 punti a Cristina perchè si aggirava per i corridoi con aria troppo sicura e seducente distraendo i ragazzi.

Tuttavia la ragazza a quella punizione si era messa a sorridere, ed Harry, per un attimo, aveva rivisto Sirius in quel sorriso. Non sentiva il padrino da quando era apparsa la mano della Umbridge nel camino, se solo avesse potuto spedirgli una lettera... anche solo per raccontargli dei torti che Piton infliggeva ai Grifondoro. Inconsciamente sorrise pensando ad una probabile reazione di Sirius se ne fosse venuto a conoscenza, sapeva che odiava Piton dalla prima volta che si erano incontrati a scuola.

"Harry? Che è successo? Perchè sorridi come un ebete?" la voce di Ron lo riportò alla realtà.

Si trovava sul divano della Sala Comune insieme ai suoi amici. Erano come minimo le undici, e come capitava spesso ormai, la sala era deserta se non per loro quattro.

"Pensavo..." rispose Harry distrattamente.

Hermione lo guardò titubante e Ron inarcò un sopracciglio, chiedendosi cosa avesse portato l'amico a sorridere così, mentre Cristina...Harry sgranò gli occhi prima di poter rendersi davvero conto di quello che stava facendo; Cristina stava leggendo un libro sugli elfi domestici.

Guardandola incredulo, Harry pensò che la ragazza era stata troppo a contatto con Hermione, e che questa aveva finito per contagiarla.

"Cristina, cosa stai leggendo?" chiese fissandola ancora allucinato.

In quel momento anche Ron ed Hermione si voltarono a guardarla. Le espressioni totalmente diverse dei due ragazzi fecero sorridere Harry. Hermione la guardava ammirata e fiera, mentre Ron sgranava gli occhi e scuoteva la testa.

"Devi smetterla di frequentare Hermione, Cri..." le disse " ti sta facendo il lavaggio del cervello" aggiunse scoccando un occhiata furtiva ad Hermione.

"Ronald, se tu non fossi maledettamente insensibile, capiresti che gli elfi hanno dei sentimenti e che vanno rispettati..." gli fece la predica la ragazza, lanciandogli di rimando uno sguardo furente.

Cristina aveva alzato gli occhi dal libro e guardava la scena sorridendo come Harry. Come al solito quei due trovavano ogni pretesto per stuzzicarsi.

"Hermione, per quanto io sappia che tu hai dei nobili scopi,..." prese a parlare " non stavo cercando dei metodi per liberare gli elfi di Hogwarts, in fondo loro non vogliono essere liberati..." concluse riposando lo sguardo sul volume che aveva in mano.

L'amica la guardò stranita, mentre Ron sorrideva compiaciuto con un espressione da "Te-l'avevo-detto-io..."

"E allora cosa ci fai con quello in mano?" domandò Hermione indicando il libro sulle ginocchia della ragazza, che tanto attentamente lo scrutava.

"Studio..." rispose la ragazza, inarcando un sopracciglio " Non è ovvio?" chiese poi guardando tutti e tre gli amici.

"Quello era abbastanza comprensibile..." affermò Harry " ma cosa di preciso?" chiese poi, senza distogliere lo sguardo dalla ragazza che aveva ripreso a contemplare il tomo.

"Voglio sapere come fanno a far smaterializzare gli oggetti e farli apparire altrove..." disse lei con calma, accennando un ghigno quando vide le facce smarrite degli altri.

"Perchè voi sapete che le tavole imbandite di Hogwarts sono merito loro, vero?" aggiunse poi, con espressione divertita.

"Certo, per chi c'hai preso" rispose Ron "...ma come fanno a far materializzare il cibo sui tavoli senza muoversi dalle cucine?" domandò non nascondendo una certa curiosità.

Cristina si richinò sul libro e mormorò: " A saperlo..."

"Scusa, ma a te perchè serve?" si intromise Hermione. La ragazza era rimasta sorpresa dalla conoscenza dell'amica sugli elfi domestici di Hogwarts. Sapeva più di quanto avesse saputo lei, che stava in quella scuola da cinque anni. Hermione non potè far a meno di pentirsi per non essersi spinta a fare ricerche più avanzate, ma al contempo mostrò una certa diffidenza verso Cristina. Non riusciva a capacitarsi sul perchè di quelle ricerche.

"Voglio capire come fanno, così posso impararlo e mandare le lettere a Giada e Lory...non posso usare il gufo, non ce la farebbe mai...sai quant'è lunga da qui all'Italia?" disse Cristina, rimanendo fissa sul libro.

"Lory??? Ehi non è che hai in progetto di tradire Fred, Cri?" domandò Harry sorridendo, come risposta gli arrivò un cuscino in faccia.

"Ma ti pare? Al massimo mio fratello lo tradisce con Neville..." disse Ron ridendo scompostamente. Cristina si alzò con espressione stizzita, fece per andarsene, ma improvvisamente afferrò un cuscino, si diresse verso Ron e cominciarono a prendersi a cuscinate. Hermione, eseguendo il ruolo di prefetto, li richiamò all'ordine.

I due lanciarono Reparo sui cuscini, che avevano riversato un enorme quantità piume per tutta la stanza, e quelli tornarono perfettamente all'aspetto di prima, come se non fosseto stati vittime di quella lotta.

Quando Cristina tornò a sedersi al suo posto afferrò il libro, che aveva lasciato sul divano, e , ancora ridente, riprese la lettura.

"Comunque se vuoi ti posso aiutare..." disse Harry, distraendola dalle pagine del ricco volume " conosciamo un elfo di Hogwarts...anzi due" continuò, attirando completamente su di sè l'attenzione della ragazza.

"Beh, ma Winky non è da tenersi molto in considerazione...è sempre brilla!" esclamò Ron, suscitando lo sdegno di Hermione, che urlò alzandosi in piedi: "Non è colpa sua, se Crouch non l'avesse maltratta così...oh povera Winky!"

Harry, abituato ai litigi frai due amici, proseguì, degnandoli, a mala pena, di un occhiata distratta: "Vuoi che andiamo a cercarli?" chiese Harry a Cristina.

Alla ragazza si illuminarono gli occhi e annuì col capo.

"Bene...vado a prendere il mantello." disse Harry lasciando la sala con Ron ed Hermione che ancora stavano litigando.

Quando scese però i due si erano calmati, e Cristina lo guardava con un aria decisamente confusa.

"Qualcosa non va?" domandò Harry all'amica.

Quella guardò prima lui, poi il mantello, e infine domandò con espressione corrucciata: " Perchè il mantello, non fa così freddo!"

Harry fissò incredulo Cristina, poi iniziò a ridere insieme agli altri, la faccia dell'amica si fece ancora più confusa.

"No, Cri, questo è un mantello dell'invisibilità!" esclamò cercando di soffocare le risate.

"Ahhhh" disse lei ridendo a sua volta.

"Su, andiamo prima di svegliare qualcuno" disse Hermione, saggiamente. I quattro amici si avviarono verso il ritratto della signora grassa, quando uscirono si ricoprirono accuratamente con il mantello dell'invisibiltà.

Harry si strinse insieme a Ron ed Hermione aspettando che anche l'altra si accucciasse come loro, ma quella non lo fece.

Proprio mentre Harry stava per intimarle di mettersi al riparo sotto il mantello dell'invisibilità, la ragazza sussurrò qualcosa e scomparve.

"Certo! Cristina non ha bisogno del mantello, lei sa fare da sola." bisbigliò Hermione, dopodichè una mano le prese la sua.

"Dobbiamo rimanere vicini, io non so da che parte si va" spiegò in un sussurro Cristina.

Harry cominciò a camminare, in breve tempo si ritrovarono di fronte alla cucina, e grazie alla Mappa dei Malandrini evitarono per poco Gazza e la sua gatta.

Quando entrarno nella Stanza, trovarono un gran numero di elfi alla presa con delle padelle.

"Dobby!" gridò Harry riconoscendo un elfo poco lontando da lui. L'elfo si guardò attorno spaesato, mentre lasciava la padella incrostata che aveva in mano.

"Harry Potter è qui, signore?" chiese scrutando l'aria intorno a lui. Fu allora che Harry si rese conto di avere ancora indosso il mantello e lo tolse co un gesto brusco.

Dobby corse incontro ai tre ragazzi, mentre una quarta si materializzava, poco distante. Dopo aver salutato Harry, Ron ed Hermione, spostò lo sguardo sulla ragazza estasiato, fece un profondo inchino vedendola. Il gesto spiazzò Cristina, mentre gli altri guardavano divertiti la faccia imbarazzata dell'amica.

"Dobby ha sentito dire che Lei era qui ad Hogwarts, ma Dobby non immaginava che lei si sarebbe spinta a venire fino a qui..." disse l'elfo chinandosi ancora di più.

" Grazie ma non devi inchinarti! Non c'è bisogno, davvero!" lo riprese Cristina, e l'elfo, allora si alzò di scatto.

"Ehy Dobby come sta Winky?" chiese Ron, mandando uno sguardo di tralice ad Hermione.

Dobby si girò verso il ragazzo che aveva parlato, e senza dire nulla indicò un angolo dell'immensa cucina. In quell'angolo, rannicchiata su uno sgabbello stava Winky. Aveva in mano una bottiglia di whisky, quasi terminata, e, sparpagliate intorno, altre bottiglie di vino e champagne.

" Winky beve ancora tanto, Dobby le ha detto di smettere, ma lei non fa altro ormai..." disse guardando orripilato l'altra elfa.

Cristina fissava la scena non capacitandosi di cosa avesse potuto ridurre così un elfo. Eppure aveva letto che erano astemi, e che erano dei gran lavoratori, ma guardando la piccola figura in quell'angolo tutto le sembrava tranne che questo.

Dobby,si voltò a guardare i ragazzi e poi con gli occhi speranzosi domandò: "Dobby può essere d'aiuto? I signori hanno fame?"

"Oh, no, grazie Dobby" rispose Harry gentilmente. "Ma Cristina voleva chiederti una cosa..." aggiunse indirizzando gli occhi verso la ragazza.

"Sì, Dobby, ti dispiace?" chiese lei, tornando a fissare l'elfo che le si trovava davanti.

"Dobby è felice di aiutare Harry Potter e tutti i suoi amici " disse l'elfo orgoglioso.

"Allora, non è che potresti dirmi come si fa a far smaterializzare gli oggetti?" domandò Cristina con un tono convincente, cercando allo stesso tempo di essere il meno possibile indiscreta.

"Dobby non può...è magia troppo potente per giovani maghi." rispose Dobby.

"Non puoi proprio?" chiese Harry.

"Sì, non lo vuole fare a scopi malvagi" aggiunse Ron.

"E poi, è una strega molto dotata, sai Dobby" rincarò la dose Hermione.

Cristina, li guardò sorridendo. La stavano aiutando tantissimo, ed era felice di essersi conquistata la loro fiducia.

"E va bene, Dobby ci può provare..." sentenziò l'elfo spostando lo sguardo dall'uno all'altro dei tre maghi.

Gli occhi di Cristina si illuminarono.

"Davvero?" chiese fissandolo negli occhi azzurri. "Oh grazie Dobby sei gentilissimo!" aggiunse poi.

Gli amici si guardarono soddisfatti, mentre Dobby si allontanava con Cristina.

"Allora..." cominciò l'elfo "Deve concentrarsi sulla persona che vuole riceva l'oggetto, oppure sul luogo dove vuole che appaia...precisamente dove deve far arrivare gli oggetti?" chiese.

"In Italia..." mormorò Cristina.

Dobby la guardò un attimo sorpreso poi riprese il discorso: " Non soltanto, deve pensare ad un motivo forte per cui l'oggetto deve raggiungere il mittente..."

"Infine pronunciare "Mitto", ma ora provi" disse porgendole uno straccio.

Cristina guardò il pezzo di stoffa, poi socchiuse gli occhi, e pronunciò la parola, ma non successe nulla: lo straccio era ancora fra le mani di Dobby.

"Coraggio, si concentri, Dobby sente che ce la può fare...riprovi" la incoraggiò l'elfo. La ragazza sorrise dolcemente e ritentò, ma ancora non succedette nulla.

Al nono tentativo lo straccio si smaterializzò, ma finì in testa ad un elfo, che si era avvicinato a Ron Hermione ed Harry.

Dopo altri svariati tentativi vani lo straccio si smaterializzò, e finì nelle mani di Harry Potter.

"Ce l'ha fatta Ce l'ha fatta! Dobby lo sapeva! Dobby ne era certo!" squittì l'elfo, ma poco dopo venne fortemente abbracciato da Cristina, che si era chinata per ringraziarlo.

"Grazie mille, davvero, sei stato bravissimo." gli sussurrò ad un orecchio. Gli occhi del piccolo elfo si inumidirono appena.

"Ora che hai imparato possiamo andare?" Domandò Ron, sbadigliando vistosamente.

La ragazza annuì e dopo aver di nuovo ringraziato Dobby, e aver salutato tutti gli altri elfi, uscì dalla cucina con gli amici.

Harry tirò fuori la Mappa del Malandrino e il mantello e ricoprì sè stesso e gli amici, mentre Cristina si faceva Evanescere afferrando la mano di Ron.

Harry fu certo di vedere Ron avvampare e le sue orecchie tingersi di rosso a quel contatto inaspettato.

Rientrarono in Sala Comune tardissimo, e si salutarono velocemente, infilandosi ciascuno nel proprio dormitorio. 

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Volevo ringraziare Honey Evans, che spero di aver accontentato con questo capitolo...grazie anche per aver messo la fiction tra i preferiti...e con l'occasione ringrazio anche le altre persone che l'hanno messa nella loro lista di preferiti...un bacione al prossimo capitolo!!!

  
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