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Autore: mads hitman girls    25/11/2013    4 recensioni
[questa è una storia OC,crossover con Tutor Himan Reborn! iscrizioni chiuse ]
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- Pensavo che, forse, non era giusto coinvolgerla in tutto questo. Il Juudaime non avrebbe mai fatto correre un simile rischio a qualcuno di così giovane.- Si passò una mano sugli occhi stanchi, ormai erano diverse notti che non dormiva, preoccupato per le sorti della sua famiglia che preso avrebbe lasciato nelle mani di qualcun altro.
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Chaossu!
Allora, inanzi tutto ci dovremo presentare, anche se per vostra sfortuna ci conoscete benissimo xD
Infatti, siamo Jeo 95 e comefareisenzamanga! ^^
Noi due ci siamo coalizzate per un unico, comune obiettivo, ossia gettare nel caos il fandom :)
Grazie a tutti coloro che leggeranno, recensiranno ma anche solo coloro che avranno il sommo coraggio di sbirciare...
inutile dire che chi parteciperà ci farà felici! ^.^
Bacioni grandissimi da Jeo 95 e comefareisenzamanga! x)
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 2- THE STORY CONTINUES… ANCORA TIZI STRANI!!!
 

Giappone, Tokyo.

Dagli anni in cui il glorioso Juudaime Boss dei Vongola aveva messo piede su questa terra, il mondo aveva subito drastici cambiamenti.
Economia, politica, edilizia, ogni settore avevano raggiunto l'apice del loro sviluppo, ma certamente quello che più di tutti si era evoluto era il settore tecnologico, che si era modernizzato a tal punto da far diventare il mondo un folle dipendente della tecnologia.
Ormai in molti avevano dimenticato le vecchie tradizioni, abbandonando attività e oggetti dichiarati antichi o che comunque con il passare degli anni avevano perso importanza.
Tra questi oggetti, quelli che ormai venivano considerati sempre meno tra tutte queste luci e diavolerie elettroniche erano le armi giapponesi antiche. Quelle che una volta, grandi guerrieri come i samurai o i ninja consideravano come il loro bene più prezioso.
Nel centro della caotica Tokyo però vi era ancora un negozietto non molto grande ma ben fornito, in cui qualche collezionista ossessionato potesse ancora trovare vecchie Katane e armi antiche.
Gestore di questo negozio così particolare e insolito per questa nuova e moderna Tokyo era un ragazzo sui diciannove anni.
Seduto dietro il bancone il suddetto diciannovenne lucidava tranquillo l'affilata lama di una delle Katane esposte nel negozio. Era una sua abitudine affilare le armi ogni giorno, una delle attività che sicuramente riuscivano a rilassarlo di più.
Gli occhi rossi brillavano ogni volta che il ragazzo ammirava la lama lucente dell'arma, lasciando che i corti capelli bianchi gli ricadessero all'indietro quando sollevava l'arma per controllarne con minuzia quasi maniacale ogni minimo particolare, finché non fosse stato sicuro che nemmeno una minima imperfezione avrebbe potuto rovinare quello splendido capolavoro antico.
Un ghigno soddisfatto gli dipinse il volto quando constatò che l'arma era assolutamente perfetta.
Si chiese come la gente potesse preferire quegli infernali aggeggi spara metallo comunemente conosciuti come armi da fuoco e lasciò che un brivido di disgusto gli salisse per la schiena. Scacciò il pensiero e si alzò, rimettendo in esposizione la katana che aveva appena lucidato.
Perfetta. Non sapeva dare altre parole a quella splendida arma da taglio di cui però oramai si stava perdendo l'uso. Sospirò rassegnato, poi tornò pigro a sedersi svogliatamente sulla sedia. Adesso non restava che passare altre tre noiosissime a non far nulla.
O almeno, era quello che pensava...

 
*°*°*°*

Giappone, Namimori.

A casa Sawada era una piacevole giornata, il sole splendeva alto, gli uccellini cinguettavano allegri e tranquilli...
- ARGHHHH!!! OKO, LEVAMI QUESTO COSO DALLA TESTAAAAA!!-
Un urlo degno di un wrestler nel momento in cui l'avversario gli spacca la schiena saltandogli addosso, emanato con la grazia di un rinoceronte in un negozio di ceramiche, ruppe la sin troppo tranquilla atmosfera creatasi nel quartiere, ricordando ai vicini di chi abitasse nella casa vicina a loro e facendoli sospirare, chiedendosi il motivo per cui non potesse esserci nemmeno una mattinata tranquilla in quel quartiere.
- Ovviamente no. Un vero boss che si rispetti deve saper affrontare ogni avversità. Calmati e rifletti.-
La bambina, a cui l'altoparlante umano stava dirigendo cordiali imprecazioni in ogni lingua del mondo, mosse i lunghi capelli argentei per poi sistemarsi meglio il cappello.
- Ok ok, mi calmo... MA BRUTTA MOCCIOSETTA, COME POSSO CALMARMI QUANDO MI SVEGLIO CON UNO SCORPIONE VELENOSO SULLA TESTA?!-
Una pericolosa, minacciosa e per niente promettente vena pulsante salì sulla testa della piccola Hitman.
- COME MI HAI CHIAMATO POPPANTE?!-
Sora fece una linguaccia, poi indicò la sua testa dove uno scorpione, terrorizzato anche più della vittima dell'allenamento intensivo sulla "paura", cercava di scendere in ogni modo possibile.
- SE MI LEVI QUESTO ROBO DALLA TESTA MAGARI LO RIPETO!!!-
Bimba e teppista si guardarono malamente negli occhi, fulminandosi e mandando maledizioni all'avversaria.
- Levatelo da sola, piuttosto!!! E preparati, stiamo uscendo.-
Sora, dopo aver borbottato un po' andò in bagno e, con un asciugamano, prese nauseata il povero animaletto e lo ripose sul balcone della finestra, per poi sospirare e andare a sciacquarsi i capelli.
Quante ne aveva passate da quando, solamente poche ore prima, la mini killer era andata a vivere a casa sua, sfruttando l'enorme ingenuità di sua madre?! Troppe, per i suoi gusti.
La ragazza guardò insoddisfatta i capelli castani allo specchio, poi chiuse gli occhi ed uscì dal bagnetto, noncurante di avere i capelli bagnati e curiosa di sapere il motivo per cui era stata svegliata in quel modo decisamente surreale.
- Allora mocciosetta, dove si va?-
Oko, che non si era fatta sfuggire la maschera di freddezza che quell'imbranata aveva rimesso su, continuò a pulire la canna della sua pistola indifferentemente.
- A cercarti un'arma. Sai, tu dovresti essere, in teoria, la discendente del Primo e del Decimo Boss... i più forti Vongola mai visti sulla faccia della terra. Quindi dovresti avere un'affinità particolare con una certa arma.... se sei pronta, andiamo.-
Sora annuì poi, dopo che la bambina gli fu salita sulla spalla, aprì la porta della stanza e scese le scale.
Nana, sua madre, non era in casa, quindi la ragazza fece una deviazione a prendere le chiavi. Subito dopo lei e la sua tutor seduta sulla spalla uscirono di casa.
- Ma mocciosa, cosa vuol dire "affinità" con un'arma?- Oko sorrise, contenta di aver ricevuto quella domanda.
- Ma che razza di teppista sei?! Comunque, "l'affinità" con un'arma è quella che di solito viene chiamata "abilità specifica", o, per voi comuni ancora non mafiosi "simpatia". Perché un mafioso che si rispetti, ha sempre un'arma che lo rappresenti. Che sia una pistola, un coltello o anche solo una forchetta, se quella è l'arma che si predilige, ogni colpo sarà perfetto. Non mi sembri una tipa molto tecnologica e non ti ci vedo molto a premere un grilletto... quindi, in attesta che tu evochi "quell'arma", andremo da un esperto...-
Sora, nel vedere lo strano sorrisetto che si era dipinto sulle labbra della ragazzina, deglutì sonoramente. Non sapeva perché, ma sentiva che stava per incontrare il secondo tizio strano della giornata.

 
*°*°*°*

Giappone, Tokyo.

- Senti un po' Oko........ PERCHÈ CAZZO MI HAI TRASCINATA FINO A TOKYO?!?!?!-
Sommersa da una massa informe di persone che la sballottavano a destra e a manca da una decina di minuti, Sora aveva preso a sbraitare contro la mocciosa sulla sua testa che sembrava incurante di tutto.
- Naturale, perché qui c'è il più grande esperto di armi antiche di tutto il Giappone.- fu la semplice risposta della killer.
Come in un mare in tempesta, la ragazza fu lanciata di mala grazia fuori dalla frenetica massa di instancabili lavoratori che affollavano la città.
- Anf...anf...anf... maledetta mocciosa anf...... giuro che t'ammazzo prima o poi....-
Riprese fiato e lanciò un occhiataccia all'albina in miniatura che per tutta risposta, specialmente perché offesa da quell'ennesimo "mocciosa", le tirò un violento calcio allo stomaco, spedendola contro un muro dove restò impressa la sagoma della ragazza.
- E NON CHIAMARMI MAI PIÙ MOCCIOSA MALEDETTA BAKA!!!!!-
Dopo il "piccolo" sfogo la bambina riacquistando la sua freddezza, raggiungendo l'allieva e sorridendo furba.
- Bene, per lo meno siamo arrivati.-
Resistendo all'impulso di uccidere quella poppante scassa palle piombata improvvisamente a stravolgerle la vita, Sora alzò la testa per identificare l'edificio contro cui era stata "delicatamente" mandata a sbattere. Dovette ammettere a se stessa che non era affatto male: un piccolo negozio di antiquariato che di antico non aveva solamente la merce. Anche all'esterno, il negozio lasciava trasparire la sua aria vissuta, ma che gli donava, almeno agli occhi di Sora, un certo fascino.
- Che razza di posto è?-
- Il luogo dove comprerai la tua prima arma da Boss.-
Una vena pulsò sulla fronte della ragazza che prima, a causa dello scorpione velenoso bellamente piantato sulla sua testa, aveva scordato di dire alla piccoletta un leggero particolare.
- Ohi Baka-chan, chi ti ha detto che voglio diventare Boss?!?!-
Oko non le diede nemmeno retta, entrando nel negozio e lasciando che la ragazza la seguissi di sua spontanea volontà. Certo Sora valutò a fondo l'idea di darsela a gambe e piantare quella seccatura lì dov'era, ma qualcosa le diceva che se l'avesse fatto, uno scorpione in testa sarebbe stato certamente il minimo. Quindi con un sonoro sbuffo entrò.
Appena varcata la soglia Sora restò di sasso, paralizzata davanti all'entrata, osservando la scena per nulla normale che le si presentava davanti agli occhi.
- T-Tieni lontano da me quell'arnese!!!-
Il giovane albino era sbiancato alla vista di quella piccoletta che aveva già avuto la (s)fortuna di conoscere, ancor di più quando la suddetta mocciosa gli aveva bellamente messo una pistola sul bancone incurante del suo odio verso quegli arnesi infernali.
Si era spalmato con la schiena sul muro, mettendo quanti più metri possibile tra lui e la pistola. Se avesse potuto avrebbe pure sfondato la parete, ma teneva troppo al negozio per far cadere le mura.
Il ragazzo era riuscito a scorgere anche una seconda figura entrata con la piccoletta, ma al momento Oko e la sua stramaledetta pistola erano il problema principale.
- Ciao Ashuros, che piacere rivederti.- Oko lo salutò, un ghigno in volto che sicuramente voleva dire una cosa sola: grossi, grossissimi, immensi, guai.

 
*°*°*°*

Giappone, Sopporo. 

- Quella brutta piccola bastarda, come diavolo ha fatto a dirottare il nostro volo?!-
Un ragazzo dai capelli color fuoco imprecò più volte contro quel demone sotto forma di mocciosa. I brillanti occhi verdi erano assottigliati in un’espressione di puro odio verso quella malefica megera.
Ancora era un mistero come quella riuscisse a fare certe cose, sembrava che nulla potesse sfuggire al suo controllo. E a quanto pare, anche cambiare la destinazione di un aereo era in suo potere.
- Neh Basil-nii, ti ha detto cosa vuole che facciamo?-
Una bambina dai capelli arancioni era comodamente seduta sulla spalla del ragazzo, stretta in un comodo cappotto bianco col cappuccio in pelliccia per proteggersi dal freddo. Nel mentre stava sgranocchiando tranquillamente una ciambella.
Basil si strinse nel cappotto rosso tentando di scacciare il freddo pungente che gli solleticava il collo ogni tanto.
Ma di tutte le regioni esistenti in Giappone proprio nell'Hokkaido doveva spedirlo quella maledetta?! Per di più a Sopporo, una delle città più fredde della regione, senza contare che erano in pieno inverno!! L'avrebbe strangolata prima o poi, se lo ripromise.
- Si Hime-san, vuole che andiamo a recuperare una persona per farla entrare nella famiglia del ventesimo.- rispose semplicemente Basil sospirando.
L'aria si condensò davanti ai suoi occhi, strappandogli un mini sorriso. Era un giochetto da bambini, ma lo rilassava terribilmente.
Arrivarono nel quartiere meno frequentato della città, i sobborghi dove solamente gente disperata, ubriaconi e criminali vi alloggiavano. A volte però, come in quel caso, vi si potevano trovare anche persone particolarmente interessanti.

 
*°*°*°*

Giappone, Tokyo.

Guai grossi?! Ashuros sbuffò, scocciato. Ma da quand'era che parlava con così tanto ottimismo?!
- OKOOOO!!!! SALVAMIIIII!!!!- Il ragazzo, che sino a quel momento aveva tenuto gli occhi chiusi, ne aprì uno, solamente per vedere in che condizioni era il suo amato negozio... e si disperò ancora di più.
Infatti, quella che sarebbe stata la certa ventesima Boss della temuta famiglia Vongola, stava abilmente evitando delle strane palline pesanti come il piombo che la piccola, odiosa, terribile mini killer aveva ordinato di sparare ad un robot... da dove fosse sbucato quell'infernale arnese era e rimaneva un mistero.
- NO! Sei il Boss, proteggi il tuo sottoposto!-
Sora evitò agilmente l'ennesima pallina letale, per poi indicare l'albino, che sembrava terribilmente seccato quando incavolato.
- E chi sarebbe il sottoposto, mocciosetta rompicoglioni?!-
Oko sorrise malvagiamente, mentre, dalla testa del robot, indicò con il ditino indice la faccia impassibile dell'albino.
- Okotte II, vai e non lasciare nulla di loro.- Dopo un piccolo movimento della testolina robotica, terribilmente poco promettente, il robot aumentò a dismisura le proprie dimensioni... inclusa la canna, con cui prese a sparare stranissimi raggi gialli... lasciando terrorizzato Ashuros, alla vista di un'enorme arma da fuoco all'interno del suo paradiso, e paralizzata dallo shock Sora... ma perché cazzo da poche ore a quella parte tutto andava contro di lei?!
- Fottuta mocciosa! Quella cosa mi distruggerà il negozio!!- Ashuros prese possessivamente a proteggere con il proprio corpo le teche, mentre Sora, ancora sotto shock, boccheggiava.
- Uff, ragazzi... quante volte ve lo dovrò ripetere?- La bambina fece una piccola pausa, per poi emanare un'enorme aura viola, a forma di demone. - Io. Non. Sono. Una. MOCCIOSA!!!! VAI, OKOTTE II, DISTRUGGILI!!! E tu, poppante che non sei altro, proteggi il tuo sottoposto e il primo membro della tua famiglia!- Inutile dire che, se prima l'unica pietrificata era Sora, Ashuros le andò a fare compagnia.
- Tu... piccola mini troia pseudo killer.... COME POTREI UNIRMI ALLA FAMIGLIA DI QUELLA PICCOLETTA?! Ma soprattutto... FAI USCIRE QUEL FOTTUTO ARNESE DAL MIO NEGOZ....-
Il ragazzo non fece in tempo a finire la frase che un'aura omicida potentissima proveniente da dietro di lui lo mise sull'attenti, costringendolo a girarsi e poi a sgranare gli occhi.
Quella stessa ragazzina che, sino ad un secondo prima era pietrificata, lo stava guardando con un'espressione sadica e terribilmente preoccupante.
- Chi-hai-chiamato-piccoletta?!-
Ashuros guardò lei, per poi girarsi verso la tutor della ragazza e, con sorpresa, notò che le due in modalità berserk si somigliavano parecchio.
Il ragazzo deglutì rumorosamente, poi fissò Okotte II.... quasi quasi, a quelle due incavolate, anche quell'arnese infernale sarebbe sembrato qualcosa di tremendamente innocuo.
- TU MALEDETTO BASTARDO COME HAI OSATO DARMI DELLA PICCOLETTA?!?!-
- ORA LA PAGHERETE ENTRAMBI PER AVERMI DATO DELLA MOCCIOSA!!!-
Ashuros si guardò attorno, capendo di essere circondato e senza una buona via d'uscita. Le alternative erano tre, nessuna delle quali lo allettava particolarmente.
La prima sarebbe stata quella di dirigersi verso la mini killer e tentare di scavalcarla con un salto. Possibilità fattibile, se non che quel mostro in miniatura l'avrebbe fucilato non appena avesse provato ad avvicinarsi. Piano A scartato, di certo non sarebbe morto a causa di un arma da fuoco, ne andava del suo orgoglio.
Dall'altro lato, la seconda possibilità sarebbe stata quella di gettarsi direttamente sulla ferraglia chiamata Okotte II, sperando di riuscire a trapassarla e poter uscire indenne da quello scontro. Anche il piano B fu cestinato. Non solo perché si rifiutava categoricamente di avvicinarsi a quell'ammasso di tecnologia, figurarsi saltargli in braccio, ma anche perché così avrebbe dato a quei tre esseri via libera per la distruzione del negozio, e questo era un avvenimento da evitare ad ogni costo.
L'ultima opzione era buttarsi sulla piccoletta e sperare che non fosse così forse come appariva. In fondo era solo una bambinetta, come poteva fermarlo? Il piano C sembrò improvvisamente la luce dopo kilometri di buio in un tunnel sperduto. Fece qualche passo in direzione della castana strisciando contro il muro, fermandosi quando la sentì inveire contro Oko.
-MOCCIOSA DEL CAZZO QUESTA È TUTTA COLPA TUA!!! PERCHÈ DIAVOLO MI HAI PORTATA A TOKYO?!?! NO SOPRATTUTTO, COSA TI FA CREDERE CHE IO DIVENTERÒ BOSS E VOGLIA DEI SUBORDINATI?!-
Ashuros restò immobile e ascoltò il discorso. Forse era salvo, e anche il suo negozio.
- TU DIVENTERAI BOSS PERCHÈ IL BOSS HA DECISO COSÌ, FINE!!-
Si sarebbero azzannate presto, o almeno davano quell'impressione, e lì l'albino temette di nuovo per il suo amato negozio.
- Ohi voi due, andatevene di qui se siete venute per ammazzarvi! Così distrugg...-
- CHIUDI LA BOCCA TU!!!!!-
-Tze.- restio ad obbedire, l'albino si ritrovò all'improvviso zittito da quelle due, una cosa che non gli era mai capitata.
- OKOTTE II ATTACCA!!!!!-
Il robot avanzò verso Sora, ma la castana assunse uno strano sguardo che sorprese Ashuros, uno sguardo che avrebbe definito....... da killer esperto. Chi era veramente quella ragazza?
- Non. Rompere. I. Coglioni!!- e con un solo calcio ridusse a brandelli il robot, riducendolo ad una manciata di rottami.
Oko sorrise soddisfatta, mentre Ashuros dilatò leggermente gli occhi color sangue. Piccole scintille color arancio avevano iniziato a scoppiettarle in fronte.
- Mmm bene, ora so che sei pronta per tenere un arma.-
Tutta sorridente, la mini killer ripose la pistola, che in verità era solamente il piccolo camaleonte camuffato, e saltò sul bancone vicino al ragazzo. Sora lasciò che la mandibola toccasse terra per lo shock, poi si avvicinò anche lei.
- Ashuros, ti presento colei che diventerà la Ventesima Boss della famiglia Vongola, Sora Sawada.- poi si rivolse alla ragazza. - Sora, questo è Ashuros Bleeder, il più grande esperto d'armi del Giappone.- La castana guardò scettica il ragazzo, poi sbuffando riportò la sua attenzione a Oko.
- Quante volte devo dirtelo che non intendo diventare Boss di una famiglia mafiosa italiana?!- Oko la ignorò bellamente.
- Ohi Bianchetto, mi serve un'arma per la bambina qui dietro.- Volarono imprecazioni dalla sopraccitata bambina, ma la killer la ignorò. - O, in più voglio che diventi il suo primo sottoposto.- Ashuros inarcò un sopracciglio.
- Vorresti dare in mano ad una principiante una delle mie preziose armi? Scordatelo. Dovrei diventare un sottoposto? Assolutamente no, non credo ai principi dei Boss, e non intendo averne uno.- fu lapidaria e disinteressa la sua risposta, mentre nella sua mente si formava il pensiero che un capo lui l'aveva già, e avrebbe servito lui e lui solo.
Oko ghignò maligna, mentre una delle sue spaventose idee si formava nella mente della killer.

 
*°*°*°*

Giappone, Sopporo. 

Sopporo, in quel periodo, era decisamente fredda.
Gli alberi erano spogli e tetri, ed il vento forte scoraggiava praticamente chiunque a mettere anche solamente il naso fuori di casa.
Si... tutti, tranne un'allegra ragazza che passeggiava felice, canticchiando un motivetto simpatico e saltellando ogni tanto, giusto per non congelarsi dal freddo, e per ricordarsi del suo obiettivo primario: la cioccolata.
Come poteva quella cosa tanto buona quanto preziosa finire in un momento simile?! Non se lo spiegava, ma adesso aveva una missione: arrivare al supermercato prima di diventare una statua di ghiaccio! E ce l'avrebbe fatta, era deciso!
I begli occhi color ambra della ragazza si rincominciarono a illuminare, mentre questa accelerava velocemente senza accorgersene il passo, sino a incominciare a correre, girare l'angolo e.... sbattere rovinosamente contro un qualcosa, che al momento la giovane non seppe definire, ma che le fece decisamente male.
- CHE MALEEEEE! Testainfiammetestainfiammetestainfiamme!!!- La ragazza si strofinò le mani sulla nuca, per poi aprire gli occhioni e rivolgere tutto il suo odio verso la cosa davanti a lei.. che scoprì essere un palo.
La ragazza sbuffò... era facilmente irritabile, lei!
- TU!- La giovane si buttò alle spalle i lunghi e lisci capelli neri, indicando successivamente il palo con il dito indice. - Brutto incrocio tra un palo ed una sporca gallina! Adesso non ho tempo per punirti ma, appena comprata la cioccolata...!- La mora guardò intensamente il palo, poi finalmente riprese a correre ma, per qualche insolito motivo, si ritrovò di nuovo a terra.
Stavolta, però non si era fatta male; anche perché questa volta aveva rimbalzato su qualcosa di non troppo duro... situazione che le permise di scattare in piedi quasi subito per vedere contro cosa aveva sbattuto; o per meglio dire, contro chi.
- Ohi, stai bene?- Un ragazzo decisamente più altro di lei, dai capelli fulvi e gli occhi color prato la stava guardando curioso, non porgendole la mano, ma facendole intendere di avere almeno un po' a cuore la sua salute.
- Si.- Probabilmente la ragazza si aspettava una risposta, risposta che non arrivò mai, perché il ragazzo si era già rivolto ad una piccola bambina comodamente seduta sulla spalla del rosso.
- Hime-sama, sta bene?- La piccola annuì, per poi sorridere.
- Ovvio, Basil-nii! E adesso, ripartiamo! Carahn Loster non può essere troppo lontana, no?- La mora sgranò gli occhi. Stavano cercando lei?! Quando oramai quei due stavano per andarsene, la ragazza prese per i capelli il ragazzo facendogli prendere letteralmente un colpo.
- MA SEI SCEMA?! LASCIAMI I CAPELLI!- Una vena pulsante si andò a depositare sulla fronte della ragazza, che poi espirò e...
- SCEMO CI SARAI TU!! E adesso dimmi perché mi stai cercando?!- Un lampo attraversò gli occhi della bimba, incrociati per un'instante da quelli gialli della ragazza.
Un secondo dopo la bimba era sulla spalla della ragazza che, essendo sottoposta ad una forza estremamente maggiore alla sua, si ritrovò a terra prima che potesse rendersene veramente conto.
- Tu sei Carahn Loster?!- La mora annuì, poi si incatenò definitivamente agli occhi color cioccolato della bimba. Come aveva fatto a stenderla in poco meno di un secondo.
- E tu chi sei?!- La bimba boccheggiò, poi guardò in alto.
- Ehm... non si vede?! Sono una tenera e dolce bambina! Lui invece è Basil-nii!- Il rosso sospirò, per poi annuire distrattamente.
- E al momento abbiamo una proposta per te.- Carahn non disse nulla, mettendosi sull'attenti.
- Che genere di proposta?- Basil ghignò e la bimba fece una piroetta all'indietro, per atterrare successivamente sulla spalla del rosso e legarsi una mollettina ai capelli arancioni.
- Ti va di entrare a far parte della nuova generazione di un'importantissima famiglia mafiosa?- Per alcuni secondi ci fu il silenzio... poi Carahn fece per parlare.
La sua espressione si fece seria e, proprio quando sia Basil che Hime pensavano di star per ricevere una risposta, la ragazza svenne, cadendo di botto sul suolo giacchiato.
Hime si lasciò scappare una risata. Sicuramente il ventesimo avrebbe avuto una sottoposta veramente interessante.
- Fantastico, è svenuta.- commentò sarcastico Basil, sbuffando e passandosi una mano tra i capelli color fuoco. Sicuramente quella tipa avrebbe portato non pochi problemi.
- Che facciamo Hime-sama?-
La bambina da capelli arancioni sembrò rifletterci per qualche secondo, poi sorrise.
- Be di certo non possiamo lasciala qui, ti pare Basil-nii? Portiamola all'albergo in cui il boss ha prenotato.-
Il rosso sbuffò ma annuì, incapace di disobbedire agli ordini della piccoletta cui era molto legato.
Prese tra le braccia la rinominata "zavorra" e si diressero tutti e tre verso l'hotel.

 
*°*°*°*

Carahn mugugnò qualcosa nel sonno, muovendosi tra le coperte e reclamando il suo mancato cioccolato.
Imprecò contro un palo che le aveva procurato un doloroso bernoccolo, poi contro un "pomo-idiota" che le era andato a sbattere contro. Dopo qualche altro balbettio finalmente di risvegliò.
Si mise seduta sul letto, osservando la lussuosa stanza d'albergo in cui si trovava. Dopo qualche secondo, sgranò gli occhi. Come diavolo ci era arrivata lì?!
- Ben svegliata miss Loster, era ora che aprissi gli occhi.-
La mora sbattè le palpebre un paio di volte, prima di realizzare che la bambina dai capelli arancioni incontrata col ragazzo dagli occhi verdi era seduta sul letto dove si trovava.
- Q-Quanto ho dormito? E soprattutto, dove mi trovo?!-
- Hai dormito un'ora circa e sei nella nostra stanza d'albergo, Basil-nii è andato a prenderti qualcosa di caldo da bere, sei svenuta nel bel mezzo della strada.- Si prese qualche secondo per realizzare il tutto, sbiancando subito dopo.
- C-Chi mi ha tolto il giaccone e i pantaloni?- Stava per avere una leggera crisi di panico, sperò davvero che non fosse stato il "pomo-idiota" a spogliarla.
- Tranquilla, ci ho pensato io. Però se fossi in te starei attenta a Basil-ni.i..- inizi la bambina seria, per poi aprirsi in un dolce sorriso. - Non ha gradito il soprannome "pomo-idiota" con cui l'hai chiamato e credo potrebbe avvelenarti qualsiasi forma di cibo decida di portarti.-
Come potesse comunicare una notizia del genere sorridendo amabilmente Carahn non lo sapeva, ma il terrore si disperse non appena vide il fermaglio che la bambina teneva tra i capelli. Gli occhi le brillarono.
- CHE CARINOOOOOO!!!!!!!!- Hime sobbalzò di sorpresa e indietreggiò quando vide il volto della mora farsi più vicino e avvolto da stelline luccicanti. - Io amo gli accessori per capelli!! Il tuo non fa eccezione!!- la piccolina lasciò che la ragazza osservasse il fermaglio con tranquillità, cercando il momento giusto per riprendere l'argomento pre-svenuta.
- Ehm Loster-san, allora che ne dici della mia offerta?- La ragazza la osservò confusa.
- Offerta?-
- Già, quella che ti ho fatto prima che svenissi.-
La ragazza dagli occhi color oro rifletté un attimo, poi all'improvviso si ricordò e divenne seria. Inaspettatamente, scoppiò a ridere.
- AHAHAHAHAHAHAH IO UNA MAFIOSA?!?! AHAHAHAH SI CERTO BELLO SCHERZO!!!!! AHAHAHAHAH!!!!!- Si asciugò le lacrime dagli occhi per il troppo ridere. - Forza, dov'è la telecamera? Sono capitata in qualche stupido show comico?-
Quando però vide gli occhi color cioccolato di Hime seri e senza traccia di ironia smise di ridere e tornò seria.
- N-Non stavi scherzando a proposito della mafia?-
Prima che la piccola potesse rispondere, la porta si aprì, mostrando Basil che, serio pure lui era riuscito a recuperare una tavoletta di cioccolato dalla hall dell'hotel.
- No che non scherziamo. Stiamo reclutando dei bravi sottoposti per la ventesima generazione della famiglia Vongola, noi siamo stati mandati qui da una rompipalle albina per reclutare te.- sbuffò, lanciando la tavoletta alla ragazza e lasciandosi cadere a peso morto su di una sedia lì a fianco.
Prima però porse a Hime un ciambella ripiena alla crema, mentre la bambina lo ringraziò con un sorriso.
Carahn valutò se mangiare o meno il cioccolato, dopo la confessione di Hima, ma la sua passione ebbe la meglio. Iniziò a mangiarla di gusto, aspettando che il ragazzo continuasse.
- Sia chiaro, non so perché la mocciosa ti abbia scelto, né tantomeno mi interessa, so solo che quella là non fa mai nulla a caso, e che se ti ha scelta un motivo c'è. Quindi ti chiedo: vuoi unirti a noi?-
La mora smise di mangiare e abbassò lo sguardo, riflettendo e valutando ogni pro e contro di quella proposto. Alzò poi lo sguardo determinata, mentre un nuovo fuoco brillava nel suoi occhi color dell'oro.

*°*°*°*

Giappone, Namimori.

Namimori, era sempre stata una cittadina abbastanza tranquilla e pulita, dove la criminalità (mafiosi bizzarri a parte) non era mai stata un serio problema e nella quale essere derubati, o incontrare gente poco raccomandabile era assai raro.
Eppure, anche in una cittadina del genere, c'era una banda di teppisti che usava radunarsi in una casa abbandonata appena fuori dal centro cittadino, evitata e guardata male dagli occhi di tutti.
Tutti tranne che agli occhi della banda che la utilizzava ovviamente.
Nonostante ciò una ragazza ed un ragazzo si stavano dirigendo proprio in direzione di quell'edificio diroccato, sicuri e ed a passo accelerato.
Quando oramai erano arrivati alla porta dell'edificio il ragazzo sbuffò, guardando male la ragazza che invece sorrideva felice.
- Ahhh, come sono contenta di avere un migliore amico sfortunato!- a quelle parole una vena pulsante prese a correre sulla testa del ragazzo, avvolto da una strana aura nera.
- ....dannata dea bendata...-
La ragazza scoppiò a ridere, poi si alzò in punta di piedi più che poteva per raggiungere i capelli turchesi del ragazzo avvolto nell'aura nera... che a quel contattato assottigliò gli occhi, contrariato.
Come poteva perdere ogni volta a "sasso carta forbici?!" Era sicuro che qualcuno da lassù si stesse divertendo un mondo alle sue spalle.
- Su su non fare così, ti prometto che sarò carina e coccolosa!- L'aura nera attorno al ragazzo aumentò ancora.... sempre se ciò fosse possibile.
- E' proprio questo che mi preoccupa...-
Gli occhi rossi del ragazzo incrociarono quelli verde mela della ragazza, facendo scoppiare una nuova risata di questa, che si dovette piegare per tenersi lo stomaco dalle troppe risate.
- Oddio Ren, come se fosse la prima volta che ho questo tipo di lavoro! Ma non ti preoccupare... cercherò di non ucciderli... forse...- La risata della giovane venne sostituita da un ghigno malefico... ghigno che fece preoccupare non poco il ragazzo.
- Lo sai che non li puoi uccidere... il Boss si arrabbierebbe e finiresti per essere punita, Baka Whiteney!-
La cosiddetta Whiteney sbuffò, poi chiuse gli occhi, per nulla d'accordo con il commento dell'amico.
- Se nessuno lo saprà, nessuno mi potrà punire.... e poi penso che il Boss non mi punirebbe mai solamente per due o tre merdine di uno sperduto centro cittadino del Giappone.....- la ragazza si fermò, notando il lieve russare del ragazzo.
"Oh, si è riaddormentato mentre parlavo...!!!" un sorrisetto sadico si andò a disegnare sulle labbra della ragazzina, mentre prendeva di peso il ragazzo sulle proprie spalle, senza il minimo sforzo.
"Ohibò, prima di andare in missione farò un piccolo scherzetto al caro Ren!"
Infondo... le informazioni sulla "Shi no Tenshi" potevano aspettare un po’... no?

 
*°*°*°*

Sora sbuffò per l'ennesima volta.
Era si felice di essere finalmente tornata a Namimori, ma la presenza estranea che camminava dietro di lei non la faceva sentire completamente felice. Perché poi quel baka avesse dovuto seguirla era ancora un mistero.
- Ma si può sapere perché è dovuto venire anche lui?!- chiese alterata ad Oko che, seduta sulla testa della ragazza, lucidava tranquillamente la canna della pistola.
- Perché d'ora in poi è un tuo sottoposto e deve starti sempre incollato.-
 - Ma io non lo voglio un sottoposto!! Tantomeno voglio diventare Boss ecco!-
Ashuros guardò le due per un attimo, poi sbuffò seccato. Perché le aveva dovute seguire ancora non lo capiva.
Per lui i Boss non avevano significato, tanto più che lui e la mafia non andavano d'accordo, allora come si era ritrovato in quella situazione?
Ovviamente per colpa di quella mini killer psicopatica, che l'aveva minacciato di devastare il negozio, depredarlo di tutte le armi e distruggere le più preziose. Conoscendola l'avrebbe fatto di sicuro.
Forse però la ragione principale, era stata l'esplicita richiesta del suo capo a farlo cedere del tutto.

Flashback

In preda al panico e chiuso dentro uno sgabuzzino, in cui Oko l'aveva rinchiuso per tenerlo buono mentre attuava la sua minaccia, Ashuros cercava freneticamente un'idea per salvare le sue amate armi, il negozio e allo stesso tempo declinare l'offerta prima che fosse troppo tardi.
Mentre rifletteva una nebbiolina nera iniziò a vorticargli intorno, mentre una voce gli penetrò la mente. L'albino represse un gemito di dolore. Faceva male ogni fottuta volta, ma quello era il segnale che lui stava per contattarlo.

<< Bermuda-sama.... >>

<< Ashuros, che piacere risentirti... >>

La voce gli trapanò le orecchie, ma ormai il ragazzo ci era abituato e non faceva più così male.

<< E' un onore per me sentirvi.... come posso servirla stavolta? >>

<< Voglio che ti unisca a Oko-kun e ai Vongola... >>
Ashuros sgranò gli occhi incredulo.

<< C-Come? Per quale motivo? >>

Non riusciva davvero a capire, eppure non gli era mai parso che Bermuda avesse interesse per i Vongola e nel volerli aiutare.

<< A tempo debito saprai tutto... ho bisogno che tu tenga d'occhio gli arcobaleno, specialmente colei che discende dal più forte... >>

Il ragazzo era ancora confuso, ma mai si sarebbe permesso di disobbedire all'unica persona cui portava rispetto.

<< Agli ordini Bermuda-sama... >>


Fine Flashback

- E quello che cavolo fa lì?!-
Ashuros fu risvegliato dai suoi pensieri dall'urlo isterico di Sora, che puntava il dito contro una persona in piedi nel bel mezzo della strada.
- Ohi Boss da quattro soldi, non lo sai che è maleducazione indicare?-
Pochi secondi e un bernoccolo spuntò sulla nuca di Ashuros, che represse l'istinto omicida verso quella ragazza per il bene della missione affidatagli da Bermuda.
- Taci Bianchetto del cazzo!! Guarda quel tizio, sta dormendo in piedi con in mano........... ma che cazzo ha in mano?!?!-
Nel bel mezzo della strada vi era un ragazzo altissimo, dai capelli turchesi che a Sora sembrarono morbidissimi, beatamente addormentato. Sulla mano destra, il cui dorso era decorato dal tatuaggio di un teschio, stava una strana sostanza schiumosa, bianca e azzurrina, che da quella distanza non seppero definire.
- Ma che ci fa lì?- domandò stranita la ragazza.
I due albini scossero semplicemente le spalle, inconsapevoli e disinteressati.
- Forse è una nuova moda dormire ovunque.-
- Ma che stai dic....... CAZZO DORMI PURE TU ORA?!?! COME HAI FATTO AD ADDORMENTARTI DI BOTTO?!?!-
Neanche due secondi dopo che aveva parlato, Oko dormiva già beata, con gli occhioni ben aperti e una bolla che le si gonfiava dal nasino. Stessa cosa che succedeva anche al camaleonte.
Il suono del clacson di un camion li risvegliò dai loro pensieri, mettendoli in allerta per il povero ragazzo turchino.
- EHI TU SVEGLIATI!!!- Sora urlò quando ormai il camion era vicino.
A pochi centimetri, quando orami lo scontro sembrava inevitabile, successe l'imprevedibile.
Con un elegante capriola all'indietro il ragazzo, ancora addormentato, atterrò davanti ai tre con eleganza e senza farsi nemmeno un graffio. Inutile dire che la mascella di Sora si slogò, toccando terra.
"Come cazzo è possibile?!"

 
*°*°*°*

Terrore. Non si intravedeva nient'altro che terrore nei poveri malcapitati che dopo essersi rifiutati di parlare sulla Shi no Tenshi, avevano provato ad attaccare la ragazzina con cui avevano iniziato a parlare. Ed adesso il loro covo era un'enorme chiazza rossa, tetra e puzzolente. Eppure, la ragazzina era ancora immacolata... come immacolato era ancora il sorriso sadico.
- Uff, sicuri di non voler parlare?- La ragazza si interruppe un attimo, leccandosi le labbra soddisfatta. - Se non mi siete utili, potrei anche eliminarvi... sapete?-
Singhiozzi. Qualcuno aveva incominciato a piangere.
La ragazza sorridente si avviò verso i singhiozzi scoprendo un ragazzo la cui felpa verde oramai era stata tinta di uno scarlatto -ed indelebile- rosso acceso. Era conciato male, ma rispetto ad altri non più di tanto.
- ....P-Parlerò.- La viola sorrise, soddisfatta. Poi si andò a sedere accanto al ragazzo, gli accarezzò dolcemente la cresta cobalto e sorrise.
- Bravo! Tu si che capisci!! Allora... dimmi tutto quello che sai sulla cara Shi no Tenshi!!-
Il ragazzo abbassò il capo. Se gli occhi della Shi no Tenshi del quartiere facevano gelare dal terrore, quelli ella viola sembravano come magna bollente.
- L..lei...- la violetta si avvicinò ancora come per far fretta al ragazzo... che non tenne più, e svenne.
- Cazzo!!- Whiteney sbuffò, si alzò il piedi e gonfiando le guance uscì dall'edificio.
- Mi toccherà ricominciare da capo!!!- La ragazza alzò gli occhi al cielo... poi li abbassò disgustata.
Non le andava a genio che una qualunque teppistella dotata di una fiamma del cielo imparentata stretta di "quel" Decimo potesse diventare all'improvviso il Boss dei Vongola senza mai avere nulla a che fare con la mafia. Probabilmente era una mezza cartuccia buona a nulla...
La viola alzò le spalle, poi portò le mani ai fianchi e prese a trotterellare verso il centro di Namimori.
- Beh, tanto vale ricominciare le ricerche....- Doveva assolutamente trovare questa fottuta teppista e farle capire chi dettava le regole lì e... Whiteney si bloccò di colpo.
- Cosa cazzo...- Aveva avvertito una forte fiamma venire nella direzione in cui aveva portato Ren.
Una fiamma rassicurante ed accogliente... ma anche terribilmente spaventosa... e.... fredda...?
- Che sia..?- La viola ebbe un forte brivido alla schiena. Poi si mise a correre verso la fiamma.
Non poteva essere lei. Eppure.... Whiteney scosse la testa.
La cosa si faceva interessante!!!

 
*°*°*°*

Italia, Isola sperduta nel Mediterraneo.
 
Era un luogo dimenticato da Dio quell'isoletta, talmente sperduta che nemmeno la più influente Famiglia mafiosa dell'epoca sapeva della sua esistenza. Ed era proprio in quello sperduto luogo che sorgeva l'imponente castello di ... (ok a dopo i nomi XP), una piccola famiglia che si credeva ormai estinta da anni. E
ra un bellissimo castello stile gotico, anche se la sua avanzata età lo faceva apparire come un edificio abbandonato e spettrale, conservando allo stesso tempo quel fascino di mistero che gli dava un aria più imponente di quella che già mostrava. Peccato nessuno potesse ammirarlo in tutto il suo splendore.
Il Boss aveva infatti fatto installare un avanzatissimo campo invisibile tutt'intorno all'isola, altro motivo per cui nessuno conosceva quel luogo, facendo ben attenzione a renderlo invisibile anche agli occhi sonar dei tecnologici radar utilizzati da mafiosi e marinai. Voleva stare al sicuro e ci era riuscito.
Soltanto i membri della Famiglia potevano ritrovare il castello, così come soltanto loro conoscevano l'esatta ubicazione delle trappole mortali disseminate tutt'intorno al palazzo.
La foresta nera che circondava l'edificio non lasciava filtrare neanche la più piccola scia di luce, l'unico spiraglio era il piccolo sentiero che consentiva di arrivare all'enorme portone in legno che faceva da ingresso.
All'interno tutto era polveroso e in rovina, nonostante le venti e più stanze fossero per i membri della famiglia uno spazio personale e confortevole in cui rifugiarsi per esprimere i proprio pensieri e giudizi in solitudine.
Per loro era una specie di casa, l'unico luogo in cui rifiuti della società come loro potevano tornare senza incombere in insulti e violenze.
Presto però tutto sarebbe cambiato, di questo il Boss ne era sicuro.
Seduto nella stanza del trono, sopra una rovinata sedia dalle rifiniture dorate con morbidi ma sgualciti cuscini rossi, probabilmente il vecchio trono, sedeva un uomo incappucciato.
Il sole non poteva filtrare dalle tende chiuse e a causa del buio la figura dell'uomo si poteva notare parzialmente. Pochi dettagli erano illuminati, ma nell'oscurità si poteva veder risplendere una collana d'oro e un bracciale del medesimo materiale.
Se ne stava in solitudine, pensando a come sarebbe stata la loro vita una volta ribaltata la politica dittatoria dei Vongola. Una volta sconfitti loro nulla li avrebbe fermati, avrebbero dominato incontrastati, schiacciando tutti coloro che per anni li avevano derisi e umiliati, ripagandoli con la loro stessa medicina. Un ghigno malefico si aprì sulle labbra della figura.
La porta del salone si aprì di scatto, sorprendendolo e facendo si che cadesse dal trono per la sorpresa.
- Ohayo Booosssss....!!!- la suadente e gracchiante voce di una donna incappucciata gli perforò le orecchie, facendogli digrignare i denti. Ogni volta la stessa storia.
- Tze, che cazzo ti salta in mente eh!?!? Vuoi per caso mettermi in ridicolo?! Be, sappi che non puoi, perché io sono un figo!- ghignò il Boss, rimettendosi seduto sull'enorme sedia e troneggiando sulla donna e il compagno appena entrato.
Anche quest'ultimo indossava un mantello che ne celava la figura, ma dallo sbuffo seccato che emise, doveva essere parecchio infastidito da quella donna che, nemmeno fosse una cozza sugli scogli, si era impadronita del suo braccio destro.
- Allora, cosa volete voi dal più figo dei Boss?-
- Sono arrivati a destinazione e hanno appena iniziato le indagini.- rispose con voce incolore l'uomo incappucciato, mentre tentava di scolarsi si dosso la compagna. Un nuovo ghigno di soddisfazione si aprì sul volto del Boss.
- Eccellente.- E rise maleficamente congiungendo le mani, degno esempio del perfetto stile "Montgomery Burns".
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 














 
 
*Note di cricetini esauriti e Boss super cool!*
 
Eccoci tornate Minna-san, benvenuti nell'angolino del Boss (Anna) e del patetico braccio destro che non regge il confronto (Jeo) XD
Anna *versione boss tenebroso*: ...umpf...
J: Bene gente, che ne pensate di questo capitolo?
A: ...a quanto pare devo dire qualcosa....
J: Yes, giustappunto Boss... sei il Boss per questo devi dire qualcosa ai lettori anche tu
A:...ok ...ciao....
J: O.o..... B-Boss... puoi uscire dalla modalità cool per un attimo, tempo di fare le note e poi torni ^^"
...il boss non risponde xD
A: il boss risponde.... a monosillabi ma risponde
J: Boss Anna finisci tu queste note con me? XD
A: io SONO Anna.... quindi.... vorresti che facessi qualcosa del tipo....
J: Tipo..?
A: ....CHAOSSU, MINNA-SAN!!! ^^ che bello risentirvi!!! Mi siete mancati tanto!! T.T anche io voglio sapere cosa ne pensate della storia *circondata da un'aura pucciosa* ....va bene cosí?
J: Ahahahah questo è degno del BossAnna che mi ha aiutata a scrivere questa meraviglia XD Cioè le parti scritte da lei sono meravigliose, le mie.... be lasciamo perdere e stendiamo un velo pietoso XP
A: ...puoi smetterla di dire scemenze?
A:se facevi così schifo non ti avrei ammirato nella mia versione normale. Ognuno di noi ha una luce dentro di se.... e la tua luce brilla così tanto da attirare la me pucciosa. Se però ti dici così.... la tua luce di spegnerà..... quindi vedi di ficcarti in testa che se vuoi migliorare ed essere degna degli altri.....bisogna che fai brillare la tua luce. Sennò diventerai feccia.
J: ......... ç-ç Boss è commovente questa cosa...... è bellissima........ ma chissà perché...... la parte della luce mi ricorda un po' shugo chara..... però sono parole bellissime davvero XD E se ti dicessi che penso lo stesso di te? u.u
A:....luce...? Non ci sono arrivata.... e io ho piena coscienza dei miei limiti in questa forma...
J: Boss... o sta venendo fuori un discorso troppo lungo per delle note, ma non pensare che la storia finisca qui! Ti convincerò del tuo talento e della luce che brilla in te! Puoi contarci!
A: certo....certo....
J: -.-........ Boss ora che ci penso, non dovevamo dire qualcosa a Andry?
A:....Andry....prova a rimandare un oc tanto complesso.... e io tj giuro che Ashuros non vedrà il domani u.u
J: Esatto ^^ e preparati a veder Ashuros soffrire come non mai ^^ anche se quello lo faremo con tutti gli OC ovviamente..... u.u
A:.....*sguardo super sadico* eh.....eh....eh....
J: Speriamo che il capitolo vi sia piaciuto, fateci sapere se gli OC sono venuti bene oppure no ^^
A:....giá...
J: è tornato il Boss tenebroso.... ok Minna io passo la parola e chiudo XD
A: addio.... e... recensite....
Bacioni e alla prossima
Anna&Jeo
p.s. A: Siii!!!! Tanti gattosi saluti!!! ^^ *sbuffa tra se e se*
p.p.s J: Ehm Boss.... abbiamo finito ^^
p.p.p.s. A: meglio u.u

p.p.p.p.s. J: ecco l'immagine di Oko disegnata dal Boss XD è bellissima >.<
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Mi spiace, non sono riuscita a girarla ^^" per cui metto anche l'altra non colorata XD

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