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Autore: tigrottadolce35    26/11/2013    3 recensioni
Limone e cioccolato. Ripeté nella sua testa il gelataio.
Loro, un tempo, erano stati veramente limone e cioccolato.
Lei era acida, proprio come un limone, di quelli ancora acerbi. Era orgogliosa, aspra, dura.
Non mostrava affetto a nessuno, forse perché nella sua vita aveva recitato davvero troppe volte la parte del limone che fa da contorno nei piatti della gente, senza mai essere mangiato.
Lui invece era dolce, proprio come il cioccolato. Aveva delle punte amare, dovute al suo passato a volte un po’ troppo duro, ma generalmente prevaleva la sua parte buona. Sapeva ascoltare, sapeva voler bene, sapeva amare.
Fu così che un giorno, un cuoco molto creativo, decise di versare su uno spicchio di limone una colata di cioccolato fuso.
Inizialmente nessuno gli diede fiducia: era un abbinamento sbagliato, dicevano.
Come si poteva affiancare l’acidità del limone alla profonda dolcezza del cioccolato?
Una mattina d’autunno però un cliente della sua pasticceria decise di assaggiare quella che il cartello appeso in vetrina definiva “La prelibatezza del secolo”.
Diede un morso a quell’agrume rivestito di glassa. Un esplosione. Un esplosione di sapori. Buono. Eccellente. Fantastico. Non esisteva un sapore simile. [...]
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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My family 
«Ma ti può sapere cosa cazzo ti prende?» urlò Olivia contro il suo pc, in preda ad un blocco. Cominciò a schiaffeggiarlo e tastare qualsiasi tasto, ma niente, era proprio bloccato.
«Perché mi fai questo?» chiese ancora posandolo sul divano e sedendosi comodamente. Indossava solo una maglia e delle calze nere,si era appena svegliata e aveva i capelli tutti scompigliati che ricadevano sulle spalle, sa frangia si era spostata al lato e si intravedevano i suoi occhi grandi e profondi di un blu così intenso che potevano essere scambiati per due pozze d’acqua.
Si alzò per andare in cucina a preparare la colazione. Erano solo che cinque e lei già mangiava come un bue, alla fine, non era tanto aggraziata.
Era sul punto di portare il bicchiere pieno di succo alla bocca quando lo squillo del telefono la fece saltare in aria. Chi poteva mai essere a quell’ora? Non riceveva chiamate da anni.
Posò il bicchiere sul tavolo e dopo essere scesa dallo sgabello prese il telefono sul tavolino accanto alla parete bianca.
Numero sconosciuto. Lesse le ultime tre cifre, non sapeva assolutamente chi potesse essere. Forse avevano sbagliato numero.
Accetta chiamata.
«Pronto?» chiese Olivia tentennante. Subito dopo una voce stridula le perforò un timpano, costringendola ad allontanare il telefono dall’orecchio.
«Olivia, non posso crederci, sei davvero tu?» la ragazza non rispose. Non aveva le forze per poter aprir bocca. Era paralizzata. Cosa voleva quella donna ancora da lei? Soldi? Un posto per dormire? Cosa?
Senza pensarci due volte chiuse la chiamata, non aveva tempo da perdere. Sospirò rassegnata, la fidanzata di suo padre non l’avrebbe mai lasciata in pace, nemmeno quando sarebbe morta.
Tornò al suo porto si combattimento per fare colazione, ancora tesa per aver ricevuto quella chiamata.
 
***
 
07:42. Harry si era appena svegliato. Gli era arrivato un cuscino in faccia da parte di suo fratello. Ovviamente un dispetto per fargli cominciare furiosamente la giornata.
Un altro cuscino gli colpì la testa. Il ragazzo si coprì sotto le coperte, era stanco di ricevere cuscini in testa ogni mattina.
«Svegliati chiappa d’oro» ormai quel nomignolo se lo sarebbe portato per sempre.
«Non infastidirmi Nathan!» urlò al fratello togliendosi le coperte di dosso e alzandosi dal letto.
«Non infastidirmi Nathan!» ridisse il fratello imitando una voce da ragazzina.
Harry sbuffò rima di entrare in bagno e fare una doccia, era stanco del comportamento del fratello maggiore. Solo perché era più grande credeva di avere più diritti di lui. Sin da piccoli Nathan era stato il preferito della famiglia. Quello che riceveva più regali a Natale, quello che ad ogni compleanno riceveva qualcosa di nuovo. E Harry? Al suo compleanno riceveva i vecchi giocattoli del fratello, mezzi rotti e rovinati. E sapete? Per un bambino non è il massimo nemmeno anche in giro con vestiti larghi il doppio. Si perché Nathan da piccolo era grassottello…
“Grande Harry, potresti usare quest’arma a tuo favore” ricordò quei bei tempi in cui lui era quello magro e il fratello quello grasso. Bei momenti…o almeno per lui, fino a quando Nathan non ha cominciato a perdere peso e piacere alle ragazze, comprese quelle che per una piccola parte erano attratte da quel cucciolo timido di Harry.
Il sorriso che era comparso sul volto del riccio scomparve quando ricordò questo.
Ma Harry se ne sarebbe andato da quella casa. Presto o tardi sarebbe andato via.
Mentre pensava alla sua adolescenza e alla sua infanzia Harry aveva già finito di fare la doccia. Uscì con l’accappatoio addosso e si guardò allo specchio. I capelli bagnati gli ricadevano sulla fronte, al cune gocce d’acqua scivolavano sulle guance e delle labbra carnose. Infondo in lui non c’era niente che non andava. Se solo si fosse curato di più avrebbe fatto stragi di cuori infranti.
«Vuoi uscire da lì chiappa d’oro?!» urlò il fratello battendo un pugno sulla porta e bloccando il flusso di problemi che si stava facendo Harry sul suo aspetto fisico.
 
***
 
Olivia stava uscendo di casa. Quella mattina non faceva poi così freddo, così decise di indossare qualcosa di più leggero. Un pantalone aderente e una maglietta bianca sopra. Legò i capelli in una coda e poi mise una fascia rossa come accessorio.
Prese la macchina e si diresse a lavoro. Accese la radiò e continuò a pensare a quella telefonata, forse aveva sbagliato ad attaccarle il telefono in faccia, ma da quella donna non sapeva cosa aspettarsi. I suoi stessi pensieri le facevano venire il mal di testa. Credeva di essersi liberata della sua famiglia una volta per tutte, poi riceve una telefonata e non sa più che pensare.
Parcheggiò davanti alla pasticceria e solo in quel momento si rese conto della macchina scura che aveva dietro.
«Oh mio Dio» sussurrò guardando nello specchietto retrovisore. Non poteva essere. Quella donna era riuscita a trovarla anche lì.
“Non puoi scappare dai tuoi problemi” la richiamò la coscienza quando provò a rimettere in moto la macchina.
Sospirò rassegnata, sapeva che quella frase l’avrebbe perseguitata per tutto il giorno. Mise fuori un piede e poi l’altro, facendo fatica a reggersi in piedi.
“Finiamola una volta per tutte”  pensò chiudendo la portiera dell’auto e mettendo la sicura per poi dirigersi verso quella donna che stava uscendo anche lei dalla macchina.
«Olivia, tesoro, non sai quanto sono felice di rivederti» disse la donna con quel suo solito tono da gatta morta.
«Tesoro un corno, dimmi cosa cazzo vuoi e poi sparisci dalla mia vista prima che ti disintegri» disse tutto un fiato reprimendo quella matta voglia di prenderla a sprangate.
«Vedo che sei rimasta sempre la solita ragazza perspicace» commentò la donna aggiustando la maglietta per mettere in mostra il suo seno rifatto. Sapeva quanto facesse arrabbiare Olivia, visto che lei non aveva quasi niente da mette in mostra.
«Vai al dunque donna»
«Volevo dirti che io e tuo padre saremo prossimi a nozze…e ci servirebbe un piccolo aiutino economico, ovviamente sei invitata alla festa.» dritta al dunque. Dritta a perforare l’ultimo pezzo di speranza che era rimasto ad Olivia. Si sarebbero sposati, bene.
«Ma vai a quel paese» la invitò Olivia andando via.
«Tuo fratello è molto più gentile di te» urlò la donna guardando la ragazza andare via.
Olivia non diede peso a quelle parole, sapeva che suo fratello non avrebbe versato un soldo per rendere felice quella vipera. Lo sapeva, ne era sicura.
 
***
 
«Ehi!» una voce chiamò l’attenzione di Olivia. La ragazza guardò il riflesso del ragazzo che l’aveva chiamata nel vetro della vetrina.
«Si?»
«Volevo chiederti…per caso lavori qui?» disse con quello sguardo da demente.
«Si» rispose seccata la ragazza. Cosa voleva pure quel tizio?
«Bene, allora puoi sicuramente consigliarmi quale dolce posso comprare per conquistare una ragazza» La donna che aveva davanti annuì.
«Vedi lei ha i capelli albini, delle labbra rosse e da baciare e vuoi uscire con me?» chiese sfacciato subito dopo. Olivia arrossì, non aveva mai ricevuto un invito da parte di un ragazzo così sfacciatamente.
«Olivia! Nathan?! Olivia! Nathan?» la voce di Harry si fece spazio in quel discorso salvando la collega.
«Oh Harry, non sapevo che lavorassi con certe bellezze» commentò il fratello guardando da capo a piedi la ragazza.
«Sparisci, non sei tenuto a parlare con i personale» lo ammonì Harry mettendo un braccio attorno alle spalle di Olivia e entrando dentro al negozio senza nemmeno darle il tempo di capire.

 
Salve a tutte ragazze!
Dopo tanti mesi di assenza sono tornata. Con nuove idee e ache nuove storie.
Vi chiedo infinitaemtne scusa per non aggiornare. 
Non so come fare per farmi perdonare.
Ovviamente lasciate delle recensioni.
Un bacio tigrottine ♥ ♥ ♥
 
  
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