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Autore: _ehm    26/11/2013    0 recensioni
*nome* (preferisco non dare un nome alla protagonista, credo renda la trama più misteriosa ometterlo) è una ragazza adolescente, che scopre improvvisamente di essere una malata terminale, e ciò che vuole fare dei suoi ultimi momenti sta solo a lei. non va interpretata come una storia deprimente della serie "sto morendo, mi taglio e mi sparo di canne", più che altro la vicenda di una ragazza che comincia a riflettere sulla sua vita e sul senso che vuole attribuirle. spero possa piacere
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il resto della giornata lo passai pensando a come avrei passato i miei ultimi giorni di vita. Ancora non ci credevo. Stavo per morire. Come avrei fatto a dirlo ai miei amici? Mi misi a piangere ma smisi dopo poco. Piangere non risolveva la situazione. Non poteva essere vero. Tutto quello che avevo progettato, tutto quello che avevo previsto per la mia vita ora era svanito nel nulla come una nuvola di fumo. Avevo ancora una settimana da vivere. Non avrei mai pensato di morire così giovane. Sapevo di molte persone affette da tumori incurabili e ormai destinate a passare a vita migliore, ma non avrei mai immaginato che sarebbe potuto succedere a me. Ora capivo che cosa provavano le persone che sapevano ormai di essere spacciate. Quella sera non cenai, ero troppo agitata, e si può capire. Più tardi mio papà venne in camera mia e si sedette sul letto accanto a me e mi abbracciò. Si vedeva che aveva pianto molto perché aveva tutti gli occhi rossi e i segni delle lacrime sulle guance. Restammo l’uno accanto all’altro per un po’. Non esistevano parole di conforto per una situazione del genere. Una volta avevo visto un film dove una ragazza era più o meno nella mia stessa situazione. Anche lei aveva un tumore e aveva solo pochi giorni di vita. E quei giorni decise di viverli pienamente senza sprecare nemmeno un minuto. E alla fine morì felice. Era un bel film ma rimaneva comunque un film. Io non sarei mai riuscita a vivere i miei ultimi giorni come si deve perché avrei dovuto fare la chemioterapia. Anche se in effetti ci sarebbero state delle cose che avrei voluto fare. Ma erano solo sogni. La chemioterapia era più importante. In realtà non sapevo cosa fosse o cosa servisse, sapevo solo che ti faceva perdere i capelli. -A cosa serve la chemioterapia?- chiesi a papà. -Serve per farti passare il tumore- rispose. - Ma se è incurabile e si sa già che nel giro di una settimana me ne sarò andata, allora perché la devo fare?- gli chiesi ancora. A questa domanda papà non seppe rispondere, strano di solito aveva una risposta pronta per tutto, ma non per questo evidentemente. -Cosa vuoi per il tuo compleanno?- mi chiese cercando di cambiare argomento. Il mio compleanno. Me ne ero completamente scordata. Domenica sarebbe stato il mio compleanno: 14 anni. Non sapevo che cosa rispondere, tanto qualsiasi cosa avessi ricevuto poi non mi sarebbe mai più servita. -Vivere- risposi. Non credevo di averlo detto veramente. Era una risposta senza senso! Come potevo chiedere di vivere? Stavo per morire … -Vivere al meglio i miei ultimi giorni- specificai. -E come?- mi chiese papà. -Non lo so..-. - Ok allora pensaci e poi dimmi – e se ne andò. E ora? Bello..dovevo decidere cosa fare nella mia ultima settimana di vita. Vediamo… cosa potrei fare in una settimana? Potrei prendermi un cono gelato enorme e mangiarlo in meno di un minuto … ahahah che cosa stupida. Ehi aspetta un attimo, avevo appena riso!! Stavo per morire e mi mettevo a ridere! Si, sono ufficialmente una stupida. Beh era sicuramente un bel modo di iniziare a vivere. Poi? Come si vive? Bella domanda..nessuno sa la risposta? Mi servirebbero giusto uno o due suggerimenti su come si vive..altrimenti ciao. Credo adotterò la modalità kung-fu Panda. Pace interiore. Pace interiore. Pace interiore. Ma stiamo scherzando? Pace interiore, ma siamo fuori? Come faccio a raggiungere la pace interiore se so di stare per morire? Cambio metodo. Internet! Cercai su Google il significato della parola morte: Cessazione del processo vitale di ogni essere vivente. Grazie come se questo non lo sapessi già. Come diceva Einstein, non esiste il buio, è l’assenza di luce. Non esiste il male, è l’assenza di bene. Non esiste la morte, è l’assenza di vita. Resta comunque la domanda: come si vive? Con la parola vita si indica la condizione per la quale si distingue un oggetto inanimato da uno animato. Nella nostra società la vita di ognuno è ormai già programmata. Per esempio. Nasce un bimbo. Inizia a crescere, impara a camminare e a parlare. A sette anni circa iniziala scuola elementare. Poi frequenterà le scuole medie e superiori. Dopo di esse decide se lavorare o continuare a studiare. In ogni caso se continua a studiare alla fine dovrà lavorare per poter guadagnare qualche soldo per comprar casa a stabilirsi. C’è poi chi si sposa e chi no. Quando uno finisce di lavorare entra in pensione, finchè (anche se è brutto da dire in questo modo) non muore. In breve: uno nasce, studia, lavora, e alla fine muore. Credo che sia un’esistenza un po’ monotona. Indipendentemente dal fatto che uno faccia un lavoro diverso da un altro, la sua esistenza è basata solo sul lavoro. Si lavora per guadagnare soldi e per sopravvivere. In effetti le persone che vivevano 1000 ani fa non sono molto diverse da noi, anche loro vivevano per sopravvivere. Si può dire che la nostra è una mentalità primitiva. Beh sicuramente uno penserà che sono matta a dire certe cose, ma un fondo di verità c’è. Ok, siamo evoluti rispetto agli uomini primitivi e quelli che vivevano 1000 anni fa, ma viviamo comunque per sopravvivere. Ora con le nostre tecnologie avanzate riusciamo a curare malattie che un tempo si pensava fossero malefici mandati dalle streghe, e riusciamo comunque a vivere più a lungo, ma il concetto è sempre lo stesso:vivere per sopravvivere. In pratica lo scopo degli umani è quello di riuscire a vivere sempre di più. Stiamo cercando di diventare immortali? Credo che sia impossibile. Nessuno può essere immortale. È contro le leggi della natura. E sarebbe comunque uno spreco di tempo poiché la specie umana è destinata ad estinguersi. Crediamo forse di poter resistere ancora cinque miliardi di anni, finchè non sarà il Sole ad ucciderci tutti? Tutte le specie sono destinate ad estinguersi. Un esempio possono essere i dinosauri. Erano i padroni della Terra, dominavano loro. Eppure si sono estinti a causa di un meteorite. Chi ci dice che non succederà di nuovo? Ok forse con le nostre avanzatissime tecnologie se venisse avvistato un meteorite probabilmente sarebbe distrutto. Forse sto dicendo tutte queste cose per consolarmi, dicendo che tutti sono destinati a morire. Ma mi devo sfogare. Tornando all’estinzione della specie umana. Perché dobbiamo rovinare il nostro pianeta con l’inquinamento solo per riuscire ad essere la razza superiore? Perché questa ossessione di essere i più grandi e i più forti? A cosa ci serve? In questi anni molti si stanno rendendo conto di quando in gravi condizioni sia la Terra. E allora perché non cerchiamo di trovare una soluzione? Lo so che è difficile ma provarci almeno. La specie umana è quella più evoluta sulla Terra. Ma è anche quella che l’ha rovinata di più. Se non fosse stato per noi la Terra non sarebbe sull orlo di un precipizio. Il buco dell’ozono non esisterebbe e molte specie sarebbero ancora in vita. A cosa ci serve voler vivere sempre di più, se per farlo distruggiamo lo spazio in cui viviamo? Non credo che le altre specie animali ce ne siano grate. Gli orsi polari si stanno estinguendo e fra poche generazioni saranno ricordati come animali che vissero tanto tempo fa ma che si sono estinti. Saranno in pratica delle leggende, come lo saranno anche molte altre specie. Perché creare tanto disordine se comunque siamo destinati a morire? Certo sarebbe come dire: perché vivere se si è destinati a morire? Sarebbe allora il caso di dire che se vogliamo vivere bene e fare in modo che non sia il nostro pianeta ad ucciderci, dovremmo cercare di vivere al meglio possibile, senza condannare all’estinzione delle specie animali e senza condannare noi stessi ad un’esistenza basata sul cercare di risolvere i problemi causati dall’inquinamento. Credo ora di essere un po’ uscita dalle righe, essendo partita dal fatto che tutti, ma proprio tutti, sono costretti ad una vita già programmata basata sul lavoro. In questa settimana che mi rimane io vorrei solo vivere, ma non so come fare. A me piacerebbe molto poter visitare alcune città come New York, Parigi, Dubai, Sidney e Londra, ma la vedo dura. In effetti però potrei. Mio papà è il capo di una grande azienda ed è molto ricco, e possiede un jet privato. Non ci sono mai salita ma magari potrebbe fare un eccezione, dato che sto per morire. Andai da lui e glielo chiesi. Prima di rispondere ci fu un lungo attimo di silenzio. Ecco, mi avrebbe sicuramente detto di no. Infatti. Rispose di no, lo disse seccamente, quasi con disprezzo, come se gli avessi chiesto chissà che cosa. Me l’aspettavo ma in effetti un po’ male ci rimasi. Glielo richiesi, spiegandoli dove mi sarebbe piaciuto andare e cosa vedere ma rispose ancora di no. Tornai in camera e mi infilai sotto le coperte. Erano le dieci di sera di lunedì. Solo verso la mezzanotte riuscii ad addormentarmi.
  
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