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Autore: Mala Mela    02/05/2008    7 recensioni
"The thing is, I'm not worth the sorrow
And if you come and meet me tomorrow
I will hold you down, fold you in

[From Autumn to Ashes - The Fiction We Live]
Sakura gli si avvicina scavalcando i cadaveri, cercando di ignorare la persistente puzza di morte che la pioggia non riesce a cancellare.
Il temporale rende i contorni delle figure più sfocati, i colori più tenui e i rumori più ovattati, ma quello no. Niente riesce a cancellare quell’odore pungente e nauseante che dopo ogni scontro si ritrova tra i capelli e nelle pieghe dei vestiti.
L’acqua non riesce a toglierlo, né lo fa il sapone o qualunque altra cosa. Lui rimane radicato nella memoria, attaccandosi ostinatamente ad ogni oggetto, ad ogni ricordo.
[SasuSaku]
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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The Fiction We Live

 The Fiction We Live

[SasuSaku]

 

 

 

You might be just what I need

No I would not change a thing

Been dreaming of this so long

But we only exist in this song

The thing is, I'm not worth the sorrow

And if you come and meet me tomorrow

I will hold you down, fold you in

Deep, deep, deep in the fiction we live

I break in two over you

I break in two

And if a piece of you dies

Autumn, I will bring you back to life

Of course I see you

I do.

 

 

Potresti essere quello di cui ho bisogno

No, non cambierei nulla

L' ho sognato troppo a lungo

Ma esistiamo solo tra le righe di questa canzone

Il fatto è che io non valgo il dolore

Ma se verrai a trovarmi domani

Ti terrò stretta, ti abbraccerò

Nelle profondità, nelle profondità, nelle profondità della finzione in cui viviamo

Mi spezzerei in due su di te

Mi spezzerei in due

e se una parte di te morisse

in autunno ti riporterei in vita

Certo che ti vedo ti vedo...

 

[From Autumn to Ashes - The Fiction We Live]

 

 

 

C’è il sangue, ci sono le grida, le urla e una ragazza dai capelli chiari ferma nel mezzo del tumulto. Immobile e calma nel caos, ben fissata sul suo obbiettivo, la sua figura è una nota stonata nel fremente insieme. È lucida e apparentemente calma, quasi si trovasse in una dimensione parallela. Ogni cosa la rende estranea a quel luogo, tranne il suo sguardo.

I suoi occhi verdi esplorano febbrili il campo di battaglia, alla ricerca di qualcosa, o di qualcuno. Con una mano si tiene pronta a lanciare uno shuriken contro qualche avversario improvviso, mentre con l’altra cerca di porre rimedio alla profonda ferita che ha nel fianco.

Il taglio le fa male, brucia inverosimilmente, ma una kunoichi del suo livello è addestrata a sopportare il dolore e presto, ne è certa, riuscirà a concentrare abbastanza chakra per poterlo rimarginare. Ma non ora.

Ora è troppo impegnata nella sua ricerca, ogni fibra del suo essere cerca di protrarsi verso l’altro, come per avere una visuale più ampia.

Dov’è Sasuke? Si chiede continuamente.

È proprio lui la causa di quest’incessante battaglia, che ha tinto la notte del colore del sangue.

Lei non lo vuole trovare per battersi con lui, né per supplicarlo di ritirarsi. Vuole soltanto parlargli, come non faceva da tempo.

Vuole rivedere il suo volto e fingere, anche solo per un istante, che la distruzione di tutto ciò che ha di più caro non stia avvenendo per mano sua. Che i migliori ninja di Konoha non stiano morendo per colpa sua. Che la sua vita non stia andando in pezzi per lui.

Lo vede, poco distante dal cuore dello scontro. Avrebbe dovuto aspettarselo.

Lui è freddo e calcolatore, preferisce far avanzare dei sacrificabili pedoni, prima di fare la prima mossa.

Lui è il re e può fare qualsiasi movimento, ma vuole attendere. Aspetta che accada qualcosa degno della sua attenzione, qualcosa che esuli da quella sanguinosa monotonia.

 

Scacco matto?

 

Sakura gli si avvicina scavalcando i cadaveri, cercando di ignorare la persistente puzza di morte che la pioggia non riesce a cancellare.

Il temporale rende i contorni delle figure più sfocati, i colori più tenui e i rumori più ovattati, ma quello no. Niente riesce a cancellare quell’odore pungente e nauseante che dopo ogni scontro si ritrova tra i capelli e nelle pieghe dei vestiti.

L’acqua non riesce a toglierlo, né lo fa il sapone o qualunque altra cosa. Lui rimane radicato nella memoria, attaccandosi ostinatamente ad ogni oggetto, ad ogni ricordo.

Nonostante tutto cerca di trascurarlo, mentre fissa i suoi occhi verdi in quelli scuri di lui, quasi volesse trafiggerlo.

Vuole essere certa che lui la veda, e che capisca.

E Sakura ottiene sempre quello che vuole.

Ora l’attenzione di Sasuke è catalizzata su di lei, il suo sguardo è come rapito dalla sua immagine e dai suoi movimenti.

È come se il tempo si fosse fermato.

 

Il re ha deciso di fare la sua prima mossa.

 

- Cosa vuoi? - le chiede sgarbatamente, quando gli è abbastanza vicina per udirlo.

- Parlare. Vuoi negarmi anche questo? -

Lei risponde in modo altrettanto spavaldo, rinunciando a curare il lungo taglio che le percorre il fianco.

- Benché io ti lasci parlare, non significa necessariamente che io sia interessato a quello che dici. Lo capisci questo, vero? -  Domanda, socchiudendo gli occhi, rendendoli sottili e taglienti come lame.

- Lo capisco - dice con voce convinta, seppur ansante - Lo capisco forse anche meglio di te, Sasuke -

 

Non sono una bambina.

 

- Probabilmente non sei più la sciocca ragazzina che faceva parte del team 7 - ragiona il ragazzo moro, più rivolto a se stesso che alla sua interlocutrice, portandosi una mano alle labbra in gesto meditabondo - Credo proprio che ti ascolterò -

Sakura è infastidita. Vuole l’attenzione che merita, ma non vuole perdere il suo contegno.

- Credi di sapere sempre tutto, vero? - chiede lei, velenosa.

 

Lui è il re. Lui può permetterselo.

 

- Io non so tutto - ammette, abbozzando un vago sorriso sulle labbra sottili -  semplicemente la maggior parte delle cose è come io immagino che sia. Il mondo è un luogo troppo prevedibile per me -

 

Lui è il re. Lui può permetterselo.

 

- Allora sono costretta a datti una brutta notizia: ti sbagli. Pensi che io si cambiata, e io stessa vorrei che fosse così - la kunoichi si blocca un attimo, cercando di prendere fiato e forze. Rischia di svenire da un momento all’altro, ma continua a parlare, imperterrita - Io sono sempre io, e ciò che provo non può cambiare -

- Dunque sei venuta fin qui solo per supplicare una ritirata? Per dichiararti totalmente innamorata di me, sperando in una mia conversione? -  la deride sprezzante, quasi si trovasse di fronte ad una mocciosa piena d’illusioni.

La ragazza stringe i denti e si morde la lingua. Forse per sopportare il dolore, forse per impedirsi si insultarlo con parole pesanti.

- No, ho semplicemente detto che i miei sentimenti sono rimasti immutati - risponde, dopo aver taciuto per qualche istante - Qualunque cosa tu possa fare, Sasuke, io ti amerò. Sarà così per sempre, e non ho intenzione di permettere che i miei sentimenti verso di te interferiscano con la fedeltà verso il mio villaggio. Ora voglio parlarti in quanto Sakura, non in qualità di Kunoichi di Konoha e allieva del quinto Hokage.-

Lo sguardo fiero e il mento alto, lei non vuole perdere, nonostante la loro non sia una battaglia.

- Come immaginavo - ed ecco apparire nuovamente sulle sue labbra quell’odioso sorriso di scherno - Sto per ricevere una seconda dichiarazione d’amore? -

- Dichiarazione d’amore? Sei troppo ottimista - urla Sakura, sovrastando il fragore del temporale - Questa è una dichiarazione d’odio -

- Peccato - dice lui, alzando le spalle -  Io lo accetterei, il tuo amore. Solo non ora. -

- C-come? - chiede la kunoichi, stupita sconvolta da quella rivelazione.

- La verità è che il nostro tempo è sbagliato, troppe guerre hanno invaso ed invaderanno le nostre  vite -

Ha ragione, anche lei è costretta ad ammetterlo, solo non vuole dargliela vinta. Non vuole che sia lui ad avere l’ultima parola.

- Ora sei tu che vaneggi. -

- …o tu che non accetti la realtà? L’esistenza di un legame tra lui è soltanto ipotetica. Una vita cosparsa da se e supposizioni non è tale. È fragile ed inconsistente -

Ora lo sguardo di Sasuke è più serio, quasi malinconico.

- …a me sarebbe bastata. Io mi sarei accontentata! - esclama Sakura, ancora una volta. Anche mentre le dice, è convinta che siano solo stupidaggini. Allora perché la sua voce è rotta dal pianto? - Mi sarebbe bastato vivere di illusioni con te, piuttosto che di certezze in solitudine -

- Allora aspettami - dice, mentre sul suo volto non c’è più ombra del sorriso distaccato e ironico - aspettami fino alla fine -

- Non posso fare altro che attendere? -

- Sì. Verrà l’autunno e tutto questo cesserà -

- …spero solo di sopravvivere alla finzione in cui viviamo -

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

_________________________________________________________

Ehm… cosa posso dire?

Sasuke e Sakura non mi stanno simpatici, quindi perché scrivo FF su di loro?

Questi sono i veri misteri della vita.

 

 

 

 

 

Mala Mela

 

 

 

 

 

P.s.: Lo so, Sasuke è OOC, infatti l’ho segnalato >__< Dannato Uchiha!

 

 

 

 

   
 
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