Videogiochi > Tekken
Ricorda la storia  |       
Autore: telesette    26/11/2013    1 recensioni
Lei Wulong (dall'universo di "Tekken") e Chun Li (dall'universo di "Street Fighter"), insieme in questo cross-over per sventare un importante traffico di droga a livello internazionale.
Riusciranno i due prodi agenti, esperti di arti marziali, a scovare il genio criminale che gestisce la produzione e la vendita di un micidiale derivato oppiàceo, meglio noto come "Polvere del Drago"?
Per arrivare al boss finale, i due dovranno sostenere una serie di violentissime sfide: inseguimenti, scontri a fuoco, combattimenti all'ultimo sangue e...
Genere: Azione, Generale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Lei Wulong
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ad ALFONSO...
un grande entusiasmo
un grande spirito
e soprattutto un grande amico!

La Legge del Drago
( immagini tratte da internet )

 

Giornata infernale...

Da che il Torneo Iron era terminato, e Lei Wulong si ritrovava di nuovo dietro la sua scrivania, era ricominciata anche quella solita routine altrimenti conosciuta come: "quotidiano rompimento di scatole". Il mercoledì, in particolare, era il giorno peggiore in assoluto. La maggior parte dei suoi colleghi prendevano tutti le ferie invernali e, avendo a che fare con una città caotica come Hong Kong, il povero Lei era subissàto da ogni genere di telefonate... comprese le più assurde.

- No signora, mi dispiace, non è il ristorante Jinzao questo - sospirò rassegnato, nel mentre che una vecchina un po' sorda dall'altra parte dell'apparecchio gli chiedeva se poteva ordinare due porzioni di ravioli cotti al vapore.
- Mi raccomando, giovanotto, non me li porti bruciacchiati come l'altra volta...
- Come glielo devo spiegare, signora? Ha sbagliato numero, questa è una stazione di polizia non un locale da asporto!
- "Maiale corto" ?!? No no, non ha capito niente, ho detto ravioli... R-A-V-I-O-L-I...

Lei si schiaffò la mano sul muso, imprecando qualcosa a bassa voce.

- Certo signora, ho capito - mormorò dunque, sfogliando l'elenco per rimandarla al numero del ristorante. - Guardi, le passo il numero del nostro cuoco: gli spieghi per bene come li vuole!
- Le bacchette non erano incartate bene, ho già reclamato due volte, giovani malaccorti che non siete altro...
- Grazie infinite, signora... anch'io... prego, arrivederci...

Una volta messo giù il ricevitore, Lei si concentrò nuovamente sulla ciotola fumante che aveva davanti. Le ciance di quella vecchia isterica, per poco, non rischiavano addirittura di fargli saltare il pranzo. Aveva appena messo in bocca un succoso pezzettino quando, squillando come la tromba del giudizio, per poco il telefono non gli fece andar giù il boccone di traverso.

- Se è di nuovo quella befana, stavolta giuro che la mando direttamente al diavolo - meditò serio Lei, sollevando il ricevitore con rabbia. - Pronto?
- Accidenti a te, Lei - ringhiò la voce familiare del commissario. - E' mezz'ora che provo a chiamarti, con chi cavolo stavi parlando ?!?
- Ah, mi dispiace! Sa, di solito, a quest'ora ho il "brutto vizio" di mangiare un boccone e...
- Poche stronzate, Wulong - tagliò corto l'altro inferocito. - Muovi il culo da quella sedia e vieni subito nel mio ufficio, altrimenti il caffé sai già dove te lo verso !!!
- Lo so, lo so - rispose Lei sottovoce, mettendo giù piano il ricevitore - Ho capito, oggi non si mangia!

Ciò detto, diede un'ultima triste occhiata alla scodella e uscì mestamente dalla stanza.

***

Come mise piede nel suo ufficio, invece di fargli la solita scenata, il capo lo accolse con il dovuto garbo... ovviamente, per rispetto dell'ospite che aveva seduto di fronte.
Lei rimase perplesso, nel trovarsi dinanzi ad una giovane donna affascinante, anziché uno dei soliti pomposi rompiballe della disciplinare. Costei era vestita a metà tra lo stile pratico e un gusto decisamente pacchiano, con un abito tradizionale cinese dagli spacchi laterali piuttosto evidenti che mettevano in mostra le gambe avvolte da un paio di collant scuri, e decisamente tutto sembrava essere fuorché un pezzo grosso degli Affari Interni. A vederla, per un attimo, Lei pensò addirittura ad una di quelle bamboline vestite a festa che facevano i massaggi nei locali bene di Hong Kong. Tuttavia gli bastò dare meglio un'occhiata al suo sguardo, oltre che alla muscolatura tonica del suo fisico snello e slanciato, per capirne la natura di lottatrice professionista.
La donna si voltò a guardarlo, calma e impassibile, e Lei non riuscì reprimere un sorrisetto all'angolo della bocca... nell'osservare le due buffe cuffiettine bianche che, in chiaro stile con il vestito, contenevano l'acconciatura dei suoi lunghi capelli castani raccolti.

- Ispettore Zang - esclamò il capo, facendo le debite presentazioni alla donna. - Le presento l'agente Lei Wulong!

Lei sbarrò gli occhi perplesso.
Quell'affascinante signorina così seria, malgrado l'abbigliamento un po' insolito, era dunque nientemeno che un ispettore?

- Lieta di conoscerla - disse costei, tendendo amichevolmente la mano a Lei. - Ispettore Chun Li Zang, distaccata dal dipartimento degli Affari Interni, molto piacere!
- Piacere mio - rispose Lei garbatamente.

Nello stringerle la mano, Lei avvertì chiaramente la forte presa dell'altra. Non si vedevano in giro molte donne-lottatrici, men che meno in possesso di tutta quell'energia nelle mani, e Wulong non si aspettava certo che lo spirito combattivo di codesta Chun Li fosse così tanto elevato.
Subito l'espressione dura della donna si raddolcì in un sorriso seràfico, pieno di serenità e soddisfazione allo stesso tempo, allorché Lei notò nei suoi occhi una fortissima sicurezza... quasi irritante, in un certo senso.
Il capo di Wulong passò dunque ad illustrare brevemente al suo sottoposto il motivo, o meglio i motivi, che avevano spinto quel bel pezzo di ispettore a capitare nel suo distretto così di punto in bianco.

- Da alcuni mesi, l'Interpol si sta occupando di un grosso traffico internazionale di droga - spiegò. - L'ispettore Zang è assegnato all'indagine denominata Lóng zhī chén, "Polvere del Drago", che è un nuovo tipo di oppiàceo dagli effetti micidiali nonché particolarmente costoso...
- Sappiamo che un'organizzazione clandestina si occupa di produrre e smerciare questa roba in tutte le principali zone asiatiche - intervenne dunque Chun Li, mostrando a Lei una pianta con su riportate tutte le zone ove l'Interpol aveva sinora localizzato la droga nei magazzini. - Come si evince dalle posizioni, il traffico è piuttosto esteso: Cina, Mongolia, Thailandia, Giappone, India, Siam, Medio Oriente... L'Interpol ritiene che la rete di spedizioni converge con almeno tre possibili punti-chiave, tutte ipotesi logicamente, in particolare il centro di produzione principale sembrerebbe trovarsi proprio qui ad Hong Kong!
- Mi sembra un po' vaga come ipotesi - osservò Lei. - In fin dei conti, Hong Kong non contempla che appena sette milioni circa di abitanti...
- Piantala di fare lo spiritoso, Wulong - sbraitò il capo. - Se ti ho mandato a chiamare, è perché tu conosci la città quanto basta per aiutare l'ispettore Zang nel localizzare la fabbrica, ammesso che l'ipotesi sia corretta!
- E' quello che mi auguro - sottolineò Chun Li. - Le informazioni in nostro possesso non ci consentono purtroppo di restringere il campo delle ricerche, almeno per il momento, perciò dobbiamo avvalerci dell'aiuto del vostro dipartimento!
- Lo sa, ispettore, è il vostro concetto di "aiuto" che mi lascia un tantino perplesso - fece Lei con evidente sarcasmo. - In genere, agli Affari Interni, questa parola somiglia piuttosto a: "sfruttamento"...
- Wulong, contieniti - scattò subito il capo, ben sapendo dove l'altro stesse andando andare a parare. - Come ti abbiamo spiegato, l'indagine è dell'Interpol; perciò ovviamente, nell'offrire la nostra collaborazione, sarai assegnato agli ordini dell'ispettore Za...
- Certo, in un'altra vita magari - tagliò corto Lei sprezzante, voltando la schiena ad entrambi.
- WULONG - ora il capo era veramente furioso. - Chiedi scusa immediatamente, o puoi dire "addio" al tuo distintivo!

Per tutta risposta, Lei si chiuse la porta dell'ufficio dietro le spalle, con tale violenza che le scartoffie impilate di fianco finirono tutte sparse in disordine sul pavimento.

***

Wulong si avvicinò alla propria macchina.
L'idea di sottostare agli ordini di chicchesìa, per un uomo d'azione come lui, era semplicemente inaccettabile. Per quanto l'ispettore Zang fosse una giovane donna davvero molto attraente, Lei non intendeva assolutamente fare la figura del cagnolino obbediente.
Aveva perso un compagno, per seguire il protocollo e il regolamento, e non poteva certo dirsi in pace con sé stesso. Se Miss Interpol intendeva ficcare il naso nei sobborghi della città, in cerca di indizi che la riconducessero a quel fantomatico commercio di droga, ebbene poteva farlo benissimo senza di lui.

- Al diavolo - mormorò Lei, frugandosi nelle tasche per cercare le chiavi - Figurati se mi faccio dare ordini da...
- Agente Wulong - disse forte una voce alle sue spalle. - E' uso, qui ad Hong Kong, andarsene senza nemmeno salutare?

Chun Li si avvicinò al collega, non per rimproverargli alcunché, ovviamente, bensì per convincerlo a ragionare.
Lei, dal canto suo, non aveva alcuna intenzione di comportarsi da cavaliere.

- Sono certo che troverà più apprezzabile lavorare con un altro compagno, ispettore - rispose. - Io non sono precisamente quel che si dice un "poliziotto modello"... Suppongo che il mio capo gliel'abbia già detto!
- Curioso - sorrise Chun Li. - E' proprio il genere di elemento che trovo molto più affidabile, specie in casi di sicurezza nazionale come questo!
- Spiacente - sussurrò Lei tra i denti, aprendo lo sportello della macchina con noncuranza. - Se vuoi farmi reclamo, mandami la lettera a casa, comunque...
- Aaa-AH !!!
- Hmh ?!?

Lei colse il rapido attacco di Chun Li con la coda dell'occhio, scostando il capo di lato ed evitandolo giusto per un soffio.
Le dita della donna, dure come pietre, avrebbero potuto frantumargli le ossa come niente. Già dopo quel primo attacco, pure se colto alla sprovvista, Wulong era perfettamente addestrato a ribattere colpo su colpo. Evitando dunque il calcio successivo di costei, Lei balzò in agilità oltre la sua testa e riatterrò prontamente in posizione di guardia.
Entrambi si fronteggiarono sulla distanza ravvicinata, dando sfoggio delle rispettive tecniche, e tuttavia erano ben lontani dall'impegnarsi al massimo delle loro reali abilità. Anche se contenuti però, tanto i colpi di Lei quanto quelli di Chun Li erano forti e precisi. La veocità, l'istinto marziale, l'intuito e il sapore dello scontro... gli ingredienti c'erano tutti, per dare vita ad un combattimento coi fiocchi.
Peccato che l'ingresso alla stazione di polizia non fosse esattamente il luogo ideale per stabilire CHI fosse più forte tra loro.
Mancando il punto vitale alla base del collo, le braccia tese e i muscoli perfettamente controllati sino alla punta delle dita, entrambi rimasero dunque immobili a fissarsi negli occhi.

- Davvero niente male - esclamò Chun Li, piena di sincera ammirazione.
- Complimenti anche a lei, ispettore - sorrise l'altro di rimando.

Ignorando gli applausi e i fischi del pubblico che si era raccolto in strada, per assistere al loro scontro, i due combattenti si scambiarono il saluto di rito. Evidentemente Chun Li non aveva nulla a che fare con la mentalità ristretta degli Affari Interni, il suo era chiaramente lo spirito di una lottatrice desiderosa di mettersi costantemente alla prova, tanto che Wulong iniziava addirittura a trovarla simpatica.

- Allora - domandò Chun Li. - Amici ?
- Amici - annuì Lei, stringendole la mano con calore questa volta.

Tutto sommato, non sarebbe stato poi così spiacevole lavorare in coppia.

( continua )

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Tekken / Vai alla pagina dell'autore: telesette