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Autore: _haribooinlove    27/11/2013    6 recensioni
-ciao, sono Harry-
Afferrai la sua mano un po’ seccata. –Lily-
-tanto piacere, Lily- sorrise.
-il piacere è tutto tuo..- borbottai.
__________________________
-mi sposo!- annunciò May di botto.
-oh mio dio. E’ magnifico..- sussurrai -e me lo fai vedere o no il tuo futuro marito?- chiesi divertita.
-si chiama Harry Styles-
Un momento.. Harry Styles?
Risi.
-che buffo.. quando ero piccola il mio vicino di casa si chiamava Harry Styles. Era una vera rottura.. Eravamo ‘amici’ però poi tutto d’un tratto traslocò, da quel giorno non lo vidi mai più-
May sorrise, però non facendo molto caso alle mie parole. –ti faccio vedere una sua foto-
Mi porse il suo cellulare e ammirai lo sfondo.
(...)
-May non capisci, lui è Harry, il mio vicino di casa rompiscatole!-
Restammo qualche secondo in silenzio, lei perplessa ed io con la bocca aperta che fissavo Harry.
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Cioè, avevo capito bene? Una lunghissima settimana in compagnia (forzata) di testa di cespuglio?!
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-Mi hai stufato Lily!-
Rimasi atrofizzata, rovinata da quelle quattro parole che mi erosero dentro.
______________________________________________________________
Mi prese la testa nelle mani e mi costrinse a guardarlo negli occhi, non sapendo che fu in quel momento che cambiai tutte le certezze che avevo su di lui.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 2
 
Un piccolo raggio di sole mi accarezzò il viso e la spalla destra.
Era il momento di alzarsi.
Allargai le braccia per stiracchiarmi e mi misi a sedere sul mio grande letto.
Mi stropicciai gli occhi e vidi che sulle mani comparve un segno nero di eyeliner, segno che ieri non mi ero struccata.
Tastai sul comodino per cercare il cellulare, l’orologio, la sveglia o qualsiasi altro aggeggio che potesse fornirmi l’ora.
Afferrai il mio orologio da polso, scaraventato sul comò la sera prima, e lessi l’ora.
09:15.
Mi alzai a fatica e strisciai i piedi fino la cucina.
Il caffè caldo è un ottimo buongiorno.
Picchiettai le dita sul tavolo annoiata, in cerca di qualcosa da fare.
Il sabato non si lavora, ma questo non vuol dire che non ci si annoia.
Vivere da sola ha i suoi pro e contro.
I miei genitori sono morti tre anni fa in un incidente stradale ed io mi trasferii da Jacksonville, in Florida a New York.
Non riuscirei mai a tornare lì, troppi ricordi..
Finita la colazione, decisi di andare a fare un po’ di jogging.
Misi la tuta e partii per Central Park mentre la musica dell’ipod mi picchiettava nelle orecchie.
Corri, corri, corri, corri, ohhh che bel cagnolino, ahhhhh il “bel cagnolino” mi ha morso, scappa via dal cagnolino.
-VAII..VAIII VIAAA!- sgolai esasperata cercando di sfuggire dalle grinfie di quella bestia assassina.-AIUTOOOO!- due cinesi sulla cinquantina armati di macchina fotografica, intenti a scattare una foto ad un vagoncino di Hot Dogs mi guardarono male e iniziarono a sbraitare in una lingua a me sconosciuta quando feci cadere accidentalmente le loro ciambelle appena acquistate.
-QUALCUNO UCCIDA QUESTO CANEEE!- sbraitai in preda al panico accelerando sempre di più la corsa con quell’essere a qualche centimetro di distanza da me.
-LOKI! LOKI, VIENI QUII!- una voce a circa cinquecento metri da me urlò questo nome e improvvisamente il cane fece retromarcia e corse via dal suo presunto padrone.
Mi piegai in due ormai senza respiro e cercai di non morire lì su quella fetida erba urinata da chissà quanti animali e.. forse anche da qualche persona.
Vidi riavvicinarsi il cane saltellando allegramente a destra e a manca, questa volta con un guinzaglio attaccato al collo ed un ragazzo che lo teneva a bada.
-scusa per Loki, gli piace giocare..-
Quando vidi il sorriso di quel ragazzo persi letteralmente il senso della parola.
Capelli scuri, un po’ scompigliati da quel venticello primaverile, occhi color cioccolato, carnagione rosea e labbra perfette.
-ehm..tutto ok?- domandó.
Oh la sua voce..la sua voce era come accarezzare le nuvole, come camminare sull’arcobaleno, era musica per le mie orecchie.
Cosa mi aveva chiesto?.. oh, si, se stavo bene.
-oh si che sto bene- risposi sognante.
-uhm..no, perché sanguini-
Spalancai gli occhi.
S-sangue?!
Io e il sangue non andiamo per niente d’accordo.
Ho la fobia di quel liquido rosso che sa di ruggine e sale.
-c-cosa?-
Indicò il mio polpaccio, dove mi aveva morso quel cagnaccio, e lentamente, molto lentamente, spostai lo sguardo.
La mia pelle era diventata scarlatta.
Improvvisamente sentii un bruciore lancinante su tutta la gamba.
Mi lasciai cadere sull’erba, cercando di non fare caso al sangue che sgorgava dalla mia ferita.
Il bel ragazzo al mio fianco mi tirò su e mi aiutò a rimettermi su due piedi.
-andiamo al pronto soccorso-
Annuii titubante e cinque minuti dopo ci trovammo nella sua macchina, io con un fazzoletto pressato sul polpaccio.
-mi sa che devi addestrare meglio il tuo cane..- proferii per attaccare bottone lungo la strada.
Le sue labbra presero la forma di un sorriso sghembo.
-lo penso anch’io..-
Di nuovo silenzio.
-comunque io sono Liam Payne, piacere- mi tese la mano e senza esitare l’afferrai con un sorriso.
-Lily Dixon- mi presentai.
L’angioletto si chiamava Liam, come Liam Hemsworth, o Liam Neeson..
Anzi, molto meglio di loro.
Parcheggiò di fianco al pronto soccorso ed entrammo, io zoppicante.
-si è fatta male alla gamba, vorremmo visitare un dottore- disse Liam indicandomi.
Un’infermiera sui quarantacinque anni circa, con due grandi occhiaie sotto i bei occhi marroni ed un’espressione della serie  ‘odio la mia vita’ ci indicò un sala alla nostra sinistra.
-aspettate qui- disse seccata.
Bussò tre volte ad una porta di legno ormai rovinata dal tempo, qualche secondo dopo un vecchio signore aprì.
-si?-
-Dottor. Benson, ha tempo per una paziente?-
-che entri pure- acconsentì con la sua voce corrugata dalla vecchiaia.
Arrancai fino alla soglia di quella stanza più piccola, con le pareti verdi smeraldo e i pavimenti di parquet rigato.
-non tu- l'irritabile infermiera sbarrò la strada a Liam, che era dietro di me.
Sbatté la porta dietro di se e mi ritrovai davanti il dottore.
-accomodati pure sul lettino, cara-
Mi distesi su quello scomodo lettino e misi le braccia dietro la testa.
L’anziano signore indossò un paio di guanti e venne verso di me.
S’infilò gli occhiali e toccò delicatamente la mia ferita.
-che ti sei fatta?- chiese, continuando ad osservare attentamente la lesione.
-ehm.. mi ha morso un cane- confessai.
Annuì, prese la lente d’ingrandimento e poi parlò.
-lo sai che ora bisogna mettere i punti, vero?-
Sospirai rassegnata. –si, lo immaginavo-
-bene, non c’è bisogno che faccio l’anestesia quindi..-
-un momento, COSA?!Senza anestesia?! Nonono, non ci siamo capiti vecchio, io non mi faccio bucare la pelle consapevole che dovrò soffrire- sbottai tutto d’un fiato.
-vuoi una chupa chups per calmarti, come faccio con i bambini?- chiese retoricamente.
Corrugai la fronte e feci spallucce, io amo le chupa chups..meglio approfittarne.
-beh, forse quelle potrebbero migliorare la situazione, si-
-sono lì, dietro di te-
Sorrisi e afferrai un barattolo di vetro contenente almeno cinquanta lecca-lecca.
Scelsi lampone&vaniglia, il mio gusto preferito ed iniziai a gustarmela.
-parlami di qualcosa, così non pensi molto al dolore-
disse, mentre sterilizzava l’ago.
Feci spallucce.
Volevo parlare di testa di cespuglio.
Volevo sfogarmi e parlare del loro matrimonio, tanto che avevo da perdere? Al 99,9% delle possibilità non avrei mai più rivisto quel signore in vita mia.
-vede, una mia cara amica fra un mese si sposa e..AAAAHHHHIIIIIIIII!-
Vedevo un ago nella mia pelle e la cosa non mi piaceva affatto!
-continua! Non pensare a quello che sto facendo io-
Strinsi la presa al piede del lettino e continuai a parlare, respirando molto lentamente.
-uh..che dolore! O-ok..le dicevo, io sarò la damigella d’onore e sono tanto..AHIA!.. t-tanto felice per lei, ma si sposa con il mio ex vicino di casa di quando abitavo in Florida, Harry Styles. Io so che dovrei essere felice per loro e lo sono, però c’è qualcosa che..AHI! LA PREGO FACCIA PIU’ PIANO!-
Benson mi guardò e sorrise –scusi signorina, continui a parlare-
-non..non so, Harry non lo vedo da una sfilza  di anni ormai e.. ODDIO! CHE DOLORE!..e, e i-io non so se si ricorda di me e come si comporterà.
l-lui era strano, un bambino alquanto strano ed io non l’ho mai capito e conosciuto veramente, non so cosa..AHI.. cosa succederà in questo mese in cui staremo insieme- sputai lì, tutto d’un fiato.
Il medico levò gli occhiali e li poggiò sulla scrivania bianca di fronte a me, mi guardò e sorrise.
-io ti ho ascoltata ma francamente non ti ho affatto capita, quanti problemi vi fate voi giovani del giorno d’oggi-
Mi strinsi nelle spalle mentre il Signor Benson mi fasciava il polpaccio con le sue dita affusolate.
-si vede che ti piace..-
Mi uscirono gli occhi dalle orbite.
-COSA?!!- spolmonai.
Come mi può piacere un ragazzo che nemmeno conosco, o almeno che sicuramente non si ricorda della sua vicina di casa di secoli fa.
-pensa sul serio che potrebbe mai piacermi il fidanzato della mia migliore amica che, tra l’altro, non vedo da più d’undici anni? Potrebbe essere diventato un hippie, che poi.. diciamola tutta, come può un tizio che da piccolo torturava i gatti diventare un santerello tutto ‘amo la natura e gli animali’ , e questo solo in qualche anno?!- parlottai gesticolano come una pazza. – strani si nasce e strani si rimane-
-sei sicura che il cane ti abbia morso sulla gamba e non in testa?- domandò retorico per poi prendermi per il polso e trascinarmi verso la porta.
-scusi, mi sta cacciando?!- lo guardai sbalordita.
-beh a te che sembra?  E comunque non direi proprio cacciando, così sembro maleducato…diciamo più “accompagnando verso la porta” ok?- sorrise invitandomi ad uscire.
Levai le braccia al cielo –e va bene! Me ne vado, ma si ricordi che mi ha detto lei di sfogarmi- conclusi puntandogli il dito contro e varcando la soglia della piccola sala.
Prima di chiudere la porta il medico mi sussurrò qualcosa all’orecchio.
-ricordati, non è mai troppo tardi per ricominciare-
-oh certo, da oggi questo sarà il mio nuovo motto- borbottai sarcastica.
Liam mi aspettava seduto su una delle tante sedioline sistemate a semicerchio nella grande sala d’attesa con le pareti color pesca e la moquette panna.
-ehi, non eri tenuto ad aspettarmi- gli sorrisi.
-non potevo permettere che una bella donzella zoppicante come te tornasse a casa tutta sola-
Aveva detto qualcosa? Perché le mie orecchie sentirono solo “bella donzella” e le mie guance andarono a fuoco.
-beh se è così.. il bel gentiluomo vorrebbe accompagnare la donzella zoppicante a mangiare qualcosa? Perché tra poco il suo stomaco mangerà i suoi reni, per quanto è affamato…- dissi divertita.
-ma certo- sorrise, potevo vivere dei suoi sorrisi.
Uscimmo dall’edificio e mi fece accomodare al posto del passeggiero, nella sua bella macchina, con Loki che mi sbavava sul braccio sinistro.
Guardai schifata la saliva di quel cane sulla mia bella pelle pallida.
-ehm.. potresti darmi un fazzoletto?- mugugnai cercando di non vomitare.
-sono lì, sul cruscotto-
M’indicò un punto davanti a me.
Acchiappai un pacco di fazzoletti e con i miei modi maldestri feci cadere dei documenti.
-oh, scusa tanto..-
Le raccolsi in fretta e mi cadde l’occhio su un foglio.
iscrizioni anno 2013-2014’ diceva.
-uhm.. scusa non volevo fare la ficcanaso..- mi giustificai vedendo che Liam mi stava scrutando di sottecchi.
Sorrise comprensivamente –non ti preoccupare, sono della scuola di pugilato.. sono un allenatore-
-ecco perché tutti quei muscoli..-
L’avevo detto ad alta voce?! Ma cosa mi dice la testa!?
Si, era evidente che l’avevo sussurrato e non solo pensato, perché le guance di Liam diventarono scarlatte.
-oh, uhm...s-scusa non ..non dovevo- con una mano mi coprii il viso.
-beh, grazie- disse guardandosi i bicipiti.
Sorrisi impacciatamente.
 Percorremmo ancora qualche chilometro.
Il vento garriva i miei capelli, i raggi di sole illuminavano i nostri visi.
Parlavamo, ancora e ancora.
Chiacchieravamo di tutto, dei nostri interessi, delle nostre passioni.
Arrivammo in un fast-food adatto per un hamburger ed una birra.
Ci sedemmo in un tavolino piuttosto appartato, lontano dagli schiamazzi dei clienti rumorosi.
Mi piaceva quel posto, era confortevole e allegro.
Le pareti dell’ambiente erano rosse e si alternavano a parti di legno e il pavimento era un vecchio parquet che non sembrava più tale.
Tutte le sedie erano rivestite di un’imbottitura rossa e i tavoli erano di un legno scuro, rettangolari.
Qualche minuto dopo una cameriera, fornita di blocco e penna, si avvicinò al nostro tavolo con un sorriso stampato in faccia.
Si piegò ad accarezzare il cane, che mordicchiava il suo osso ai piedi di Liam.
-che bel cucciolo, volete ordinare?-
Annuimmo.
-per me un cheeseburger con extra formaggio, patatine fritte piccanti, pezzettini di pollo fritti, un milk-shake cioccolato e panna, sia sopra che sotto ed una dreher limonata- chiusi il menù soddisfatta della mia ordinazione e mi trovai due paia di occhi che mi guardarono perplessi.
-o-ok..- proferì incerta la cameriera. -per te?-
-uhm..- Liam diede una scorsa alla lista dei panini –un…un panino ‘italiana’-
-e da bere?-
-mi va bene una Tennent’s, grazie mille- rispose porgendole i menù.
La ragazza annuii, li strinse nelle sue piccole mani – i vostri piatti arrivano subito- e con questo si dileguò.
-dovrei farti conoscere il mio amico Niall, avete gli stessi gusti gastronomici..- scherzò il moro di fronte a me mordicchiando un pezzo di pane.
In tutta risposta sorrisi.
-quindi..sei allenatore di boxer?- chiesi per parlare di qualcosa.
-esatto, da tre anni, però faccio pugilato da quando ne avevo circa sei..tu che fai nella vita?-
Mi strinsi nelle spalle. –mi sono laureata da poco, lo scorso gennaio ho fatto un tirocinio legale.. e da febbraio sono entrata in una compagnia-
-quindi sei un giudice?-
Sorrisi –avvocato-
-wow..- rise leggermente.
Corrugai la fronte. –perché ridi?-
-oh..no niente, è solo che non sembri proprio un avvocato-
-e cosa sembro?- chiesi avvicinandomi di più a lui e poggiando i gomiti sul tavolo.
La sua voce diventò più roca.
-di solito gli avvocati non riescono a farsi mordere da un innocuo cane- pronunciò ridendo allegramente.
Risi fragorosamente –beh, non tutti gli avvocati indossano la parrucca bianca e vanno in giro con una toga-
-giusto- disse sorridente.
-il panino ‘italiana’?- chiese un cameriere alternando lo sguardo tra me e Liam.
-mio- rispose il ragazzo di fronte a me, alzando la mano come si fa a scuola.
-ehm..tutto il resto è mio- dissi con un sorriso.
-vedo che sei affamata..- disse scherzosamente aprendomi la birra.
-siamo quello che mangiamo- citai allegra.
Iniziammo ad abbuffarci.
Non ho mai mangiato delle patatine piccanti più buone di queste.
Solo una parola: deliziose.
Finito tutto il resto, agguantai il mio frappè conquistata da tutta quella panna che formava una nuvoletta bianca all’orlo del bicchierone.
-vuoi assaggiare?- porsi un cucchiaio a Liam che quando lo vide sobbalzò e si schiarì la gola.
-uhm…n-no grazie..p-puoi allontanare quell’affare da me per favore?-
Si riferiva al cucchiaio?
Lo posai sul fazzolettino.
-non mi piacciono affatto..- ammise.
Feci spallucce –io quando mi annoio bevo la Schweppes e mi metto a fare rutti quindi..non sei l’unico strano-
Si mise a ridere e picchiettare la mano sul tavolo.
-beh..ne sono felice- disse tra una risata e l’altra.
 
Tra chiacchiere e sghignazzi si fecero le sei e fu l’ora di tornare alla realtà, (sciaguratamente).
 
-ora gira a destra..-
Appena Liam svoltò l’angolo gli indicai una delle tante villette di quella strada.
-il numero trentanove- continuai.
Accostò vicino al cancello della mia abitazione.
-uh..v-vuoi entrare?- domandai indicando la porta.
-oh, grazie ma mi devo preparare perché questa sera ho una cena…-
-ah..- feci un gesto con la mano –in verità anch’io..già..beh, chissà dove ho la testa- risi istericamente.
-beh, ci si vede.. g-grazie del passaggio e beh..di tutto-  proseguii titubante.
-mi ricorderò dove abiti- sorrise.
-s-si..-
-ciao..-
Gli tesi la mano per farmela stringere e lui si avvicinò a me per darmi un bacio sulla guancia.
-oh..- facemmo lo stesso movimento al contrario per finire con una risatina imbarazzata.
Scesi dalla macchina, rossa in viso.
-allora… ciao, Lily-  mi fece un cenno con la mano e sorrise, per poi sparire nel traffico di New York.
-ciao Liam..- sussurrai appoggiandomi alla porta d’entrata.
 
Ok.. cosa ci si mette per andare a cenare con la tua migliore amica e i suoi genitori, con il tuo ex vicino di casa che non vedi da dodici anni e i suoi amici che sono completamente tuoi estranei?
Sbuffai aprendo l’armadio che straripava di vestiti.
Afferrai una camicia spiegazzata sulle maniche e feci una smorfia, buttandola sul letto.
-da stirare-
Un paio di jeans ed una t-shirt? Nah..troppo sportiva.
Svuotai il mio guardaroba in cerca di qualcosa di appropriato.
Guardai, con la testa piegata da un lato, la massa di vestiti informe che si era formata sul mio letto.
-questo potrebbe essere adatto..- acchiappai un tubino grigio scuro, fino al ginocchio, con scollo a barca e una cintura nera molto sottile, che avrei allacciato poco al di sopra dei fianchi.
 
Tra circa cinque minuti sarei dovuta essere al Plaza, invece ero ancora in bagno cercando inutilmente di mettere l’eyeliner.
Quando sono di fretta non riesco a fare le cose bene.
Mi sento come se mi rincorresse qualcuno.
Uscii arrancando di casa e sventolai le braccia all’aria come le pazze, per chiamare un taxi.
Nemmeno una macchina gialla voleva fermarsi.
Mi schiarii la gola e fischiai con tanto di bis, come si fa in Texas.
Passare l’estate da mia zia Milly mi è servito.
-all’hotel Plaza- indicai ad un taxista cinese che mi rispose con un “plego”, aprendomi la portiera della macchina, quanta gentilezza.
Ero lì, in quel tassì, torturandomi le unghie e immaginando il saluto che avrei rivolto a nido di rondini quando l’avrei visto.
Mh.. ‘ciao testa di cespuglio, ti ricordi di me?’, meglio non chiamarlo così.. ‘Piacere, sono Lily Dixon’ no..e se poi lui si ricordava di me? Sembravo essermi dimenticata di lui. ‘ehii Harry! Come te la passi?’ troppo amichevole.
-ehm.. signolina, essele allivati’ il cinesino tanto simpatico mi riportò alla realtà.
-oh.. quant’è?- chiesi.
-tlentacinque- rispose sorridendo.
-trentacinque..?!- era parecchio caro il cinesino.
Sganciai il soldi e scesi dal taxi.
Perché il cuore sembrava che volesse uscire dal petto? Perché le mie mani erano fradicie? Perchè continuavo a strizzare l’occhio?
Ero nervosa, e parecchio.
La sala del ristorante era immensa e stracolma di gente, non riuscivo a trovare May.
-Lily! Siamo qui- la mia amica sventolò la mano per attirare la mia attenzione.
Si trovava ad un tavolo parecchio distante da dove ero io, un tavolo molto lungo.
Mi si avvicinò e ci baciammo sulla guancia.
-vieni..- mi trascinò vicino al tavolo, ero molto imbarazzata e continuavo a guardare May.
-ragazzi un momento di attenzione, voglio presentarvi Lily, la mia migliore amica e damigella d’onore- proferii elettrizzata la mia amica.
Mi si avvicinarono i genitori di May, che già conoscevo.
-salve signori Turner- dissi cortese.
-ciao cara, come stai?- chiese sua madre.
-bene grazie-
Li abbracciai entrambi per poi essere presa per polso da May.
La ragazza al mio fianco, abbigliata con un vestito molto colorato, credo Versace e delle belle scarpe con la zeppa, tossì per richiamare l’attenzione di un gruppetto di ragazzi che chiacchieravano allegramente fra loro.
Dopo una risata mi guardarono sorridenti, riconobbi subito Liam che si avvicinò.
-anche tu qui?- chiese divertito.
-come poteva mancare la damigella?- chiesi retorica.
Sorrise.
-un momento.. voi vi conoscete?- domandò perplessa May.
-è una lunga storia ma si, ci siamo conosciuti questa mattina-
Sorrisi e lei mi fece un’occhiata da ‘ne riparliamo più tardi’.
-Lily, loro sono Zayn, Niall e Louis-
-piacere- strinsi la loro mano destra con un sorriso.
-Lily?  Come Lily e il vagabondo.. sai quando ero piccolo mi incantavo a guardare il bel piattone di spaghetti che mangiano prima di baciarsi- disse il ragazzo biondo con gli occhi sognanti.
-oh..- è tutto quello che riuscii a dire.
-si beh, Niall è un caso perso- scherzò l’altro tipo che assomigliava a Peter Pan.
-io sono il più normale tra i due- proferii il terzo ragazzo, con un sorriso a trentadue denti perfetti e occhi color cioccolato.
-beh, si in confronto a Peter Pan- indicai il tipo di fianco a Niall che teneva le mani in tasca e mi ascoltava sorridente –e Lily e il vagabondo, sì, sei quello più normale-
Si misero tutti a ridere e mi ritenetti soddisfatta della mia battuta.
Vai così Lily!!
May si guardava in giro sconcertata e impaziente.
-cerchi qualcuno?- chiese Liam.
-si, dove è andato a finire Harry?- si allontanò in cerca del suo fidanzato sperduto e Louis si rivolse a me.
-allora Lily, cosa fai per vivere?- sono già due volte che me lo chiedono in meno di ventiquattr’ore.
-avvocato- risposi con un sospiro –e voi?-
-sono un architetto- enunciò Lou.
-insegno arte in un liceo- proferì Zayn sorridente.
-commercialista- disse per finire amoglispaghettidiLilyeilvagabondo.
Annuii poco interessata e volsi lo sguardo verso May, che parlava con un ragazzo riccio, molto riccio.
-sono una bella coppia eh?- mi fece sobbalzare Liam.
-oh..uhm, si- sorrisi.
May e testa di cespuglio si avvicinavano, non riuscivo a vedere il suo viso, coperto dai capelli ballanti di May.
-e finalmente ti presento Harry-
Il ragazzo fece un passo avanti.
Rimasi a bocca aperta, non era cambiato di una misera virgola.
Stesso sguardo, stessi capelli e soprattutto c’erano ancora quelle maledette fossette che mi facevano girare le ovaie.
Era molto elegante quel giorno.
Pantaloni skinny, camicia bianca leggermente svasata, blazer nero e Clark nere.
Aveva tagliato un po’ la sua zazzera ma sempre folta era.
-Lily? Lily Dixon? Non ci posso credere sei tu?-
Ok..la sua voce era cambiata parecchio, ora non era strillante e assillante, no, era roca e profonda. Parlava molto lentamente.
-esattamente- cercai di imitare la sua voce per sembrare matura ma,no, sembravo più lo starnuto di un corvo.
Si fiondò tra le mie braccia e quasi mi soffocò.
I suoi innumerevoli capelli mi solleticarono il naso e, siccome sono molto sensibile, stranutii sulla sua bella giacca. Lasciandoli tanto di moccio.
Nei primi cinque minuti di fianco a testa di cespuglio avevo già fatto due figure di merda.
Si staccò delicatamente da me e guardò la chiazza giallognola sulla spalla.
Mugugnai, rossa di vergogna, delle scuse e cercai di levarli il mio muco appiccicoso con un fazzoletto.
-non guardatela così, si può starnutire nella vita!- espresse con un sorriso angelico.
I ragazzi e May mi osservavano cercando di trattenere le risate, Niall, per esempio, era rosso in viso.
-ehm..Niall, puoi anche ridere..- dissi titubante.
Scoppiò in una fragorosa risata che sembrava non finire più.
-oddio..- mugugnò con una mano sulla pancia –tu..tu hai sparato una bomba di moccio sulla sua giacca e.. si asciugò una lacrima, tra una risata ed un’altra –ed è stata la cosa più esilarante che abbia mai visto-
-possiamo accomodarci?- chiesi a denti stretti.
May annuì e prendemmo posto al tavolo apparecchiato.
-Lily, non puoi immaginare quanto mi sei mancata!- cominciò Styles vedendo che chiacchieravo allegramene con Liam.
Annuii titubante e mi reimmersi nel mio discorso.
May afferrò un bicchiere e con un cucchiaino ci picchettò sopra.
-ragazzi, vorrei fare un brindisi a questa meravigliosa serata e alla mia vita felice con Harry-
Sorrise e tutti alzarono i loro calici.
Non mi sono mai piaciuti i brindisi, mi sembrano una cosa patetica ed insensata.
-ad Harry e May- gridarono tutti in coro.
-ad Harry e May..- mugugnai.
-allora ragazzi, May mi ha accennato qualcosa sulla vostra storia ma, Harry, raccontami di più sulla coppia Hay, come gliel’hai chiesto?- proposi un po’ seccata ma col migliore sorriso finto che potessi fare.
Mi guardava intensamente negli occhi.
Credo che cercasse di dirmi qualcosa, ma io ero concentrata ad osservare May. Lo guardava in modo così innamorato, si vede che era pazza di lui.
-beh… eravamo in un ristorante cinese, il suo preferito- cominciò prima di guardarsi negl’occhi con la sua sposina e scambiarsi un dolce bacio.
stomachevole…
-a fine cena feci mettere l’anello in un biscotto e un bigliettino con scritto ‘si o no’..-
-come si fa alle elementari- mugugnai alzando gli occhi al cielo.
-come dici?- chiese.
Drizzai la schiena –oh, io? No, dico che è una cosa talmente dolce..- espressi facendo una vocina da bimba.
stomachevole 2, alla vendetta..
Sorrise e proseguì. –lo aprì e rimase letteralmente a bocca aperta. Si guardava intorno sconcertata pensando che i camerieri avessero sbagliato tavolo, vero Mamy?-
Mamy? ..Stomachevole 3, alla riscossa della vendetta..
-vero Hazzy-
No vabbè, Hazzy non si può proprio sentire.
..Stomachevole 4, qualcosa che non mi viene in mente..
-vai avanti..- insistetti fingendomi altamente interessata al suo discorso.
Smisero di fare naso-naso e si rivolse a me.
-chiese se fosse tutto per lei e disse di sì, insomma è andata così-
Annuii poggiandomi sui gomiti.
-e tu?- chiese d’un tratto mandandomi un’occhiatina.
-io?- replicai.
-sei impegnata?-
Odio parlare della mia vita sentimentale perché di ragazzi ne saprebbe più un moscerino di me.
Le poche storie che ho avuto non sono andate per niente a buon fine, ma forse è colpa mia.. da quando ho incontrato quel bastardo al college, che mi ha usato e buttato via come se fossi una fotocamera usa e getta ho chiuso con quella branca umana ancora legata alle scimmie.
-single- ammisi.
Fece un sorriso compiaciuto e iniziò a chiacchierare con i suoi amici.
Cosa voleva dire con quel sorriso,con quello sguardo?
Vorrei tanto entrare nella sua mente (capelli permettendo) e controllare tutti i sui pensieri.
Non ho mai scoperto ciò che provava, ciò che pensava.. o meglio, non mi sono mai interessata a farlo.
Mi sento un po’ in colpa per questo..
Il resto della serata passò in fretta, tra chiacchiere e risate il tempo vola.
Non ho parlato molto con testa di cespuglio in queste due ore.
Né lui si rivolgeva a me, né io mi rivolgevo a lui.
Solo sguardi fugaci e sorrisi sornioni (da parte sua),raramente, ma niente di più.
 
Eravamo all’uscita dell’hotel\ristorante e stavo scambiando le ultime chiacchiere con Niall e gli altri, mentre i futuri sposini felici (molto deprimente quest’espressione) parlavano con i genitori di lei.
-dovresti darmi il tuo numero- chiese Liam tra una chiacchiera e l’altra.
-oh si, anche a me- ripresero gli altri.
-si..5550179- presero i loro cellulari e si segnarono i numeri in rubrica.
 -dopo ti mandiamo un messaggio così memorizzi il nostro numero- annuii a Zayn.
-ragazzi io dovrei andare- annunciò Louis.
Seguirono subito a ruota Liam, Zayn e Niall e finimmo per salutarci.
Li vedevo allontanarsi nella nebbia, stretti nel loro giubbotto e con le mani in tasca, fino a quando girarono l’angolo e sparirono.
Interruppi imbarazzata il discorso di Harry, May e i suoi genitori.
-io andrei..- proferii indicando la mia macchina, parcheggiata proprio di fronte a noi.
-oh, si va bene- May mi stampò un bacio sulla guancia.
Styles si avvicinò a me.
-è stato un piacere rivederti- proferì a denti stretti.
Che cosa nascondeva?
Corrugai la fronte.
-Lily, non avevi la giacca?- chiese poi scrutandomi le braccia nude.
Borbottai un sì e rientrai a recuperare il mio impermeabile.
Qualche secondo dopo me lo ritrovai dietro che mi sorrideva beffardamente.
-quindi i bigliettini con su scritto ‘si o no’ sono cose da elementari eh?- chiese ridendo leggermente.
Mi aveva sentita? Come aveva fatto a sentirmi? L’avevo solo sussurrato..
Rimasi con le labbra schiuse in cerca di una scusa adatta.
-i-io..non ho detto questo- dissi infine concentrando lo sguardo sulle mie dita affusolate.
-oh, si invece-
Gli trafissi lo sguardo, o almeno è quello che cercai di fare, ma non ci riuscii perché quelle stupide fossette mi irritavano.
-puoi smetterla di sorridere per favore?- sbottai.
Allargò il suo sorriso ancora di più e levai gli occhi al cielo.
-vedo che non sei cambiato per niente. Sai, pensavo che fossi maturato in dodici anni ma credo di essermi sbagliata. Sarò la damigella di onore e dovrò passare, sfortunatamente, molto tempo con te, quindi vedi di darti una calmata. Non voglio creare problemi a May, o meglio non voglio che tu crei problemi-.
Feci prima di prendere il giubbotto e camminare a passo deciso fino all’uscita del Plaza.
-sei stata tu a cominciare- borbottò.
Mi girai e gli sibilai in faccia un ‘che bambino’ con tanto di smorfia.
Ribollivo di rabbia.
Quel ragazzo aveva il potere di farmi girare le ovaie anche solo con un sorriso.
Pensavo che per me e Harry questa sarebbe stata un’opportunità per ricominciare, ma era rimasto sempre lo stesso sciocco bambino insopportabile.
-sei sempre stata una tipetta difficile..- mormorò.
Ora gli spacco la faccia!
Stava per sposarsi, non era più un giochetto, non avevamo più otto anni.
-Harry, ti ricordo che sei fidanzato-
Ancora un altro sorriso.
Ma cosa aveva di sorridere?! Quella situazione non era per niente divertente.
-un consiglio da damigella, quando tu e May sarete sposati evita di sorridere ad ogni vostro litigio, altrimenti ti potrebbe arrivare un calcio la sotto-
Dissi indicando le sue parti basse.
-vorresti tirarmi un calcio vero?- ghignò.
-oh non immagini quanto male vorrei farti in questo momento- mugugnai.
-sei sempre la solita. Questa è guerra Lily Dixon, questa è guerra-
Mi puntò l’indice contro.
Voleva la guerra? E guerra sia.
-ma ricordati che l’organizzazione del tuo matrimonio ce l’ho in mano io- mi puntai l’indice sul petto, soddisfatta.
-io sono lo sposo-
-e io sono la damigella- risposi a tono.
-May non può fare completo affidamento su di te!- sbottò.
-sono la sua migliore amica-
-non ti lascerò carta bianca!-
-tu no, ma lei si- sorrisi.
Detto questo girai tacchi e me ne andai a testa alta.
Uno a zero Styles.
 


CIAOOOO BELLEE
GRAZIE MILLE PER LE RECENSIONI! SIETE GRANDIOSE, SUL SERIO:3
ALLORAA....CHE DIRE? QUESTO E' IL SECONDO CAPITOLO.
FINALMENTE HAZ E LILY SI INCONTRANO..
CHE NE PENSATE?
POVERA DIXON CHE E' STATA MORSA DA LOKI xD
PERO' ALMENO HA INCONTRAO LIAM GIUSTO?
IO MI SPACCHEREI ANCHE TUTTE LE OSSA PER INCONTRARLO U.U
ALLORA..
COSI' E' COME SI E' VESTITA LILY PER ANDARE AL PLAZA:

LASCIATEMI TAANTE RECENSIONI, FATMI SAPERE SE VI E' PIACIUTO IL CAPITOLO.
BACIII XX
ECCO IL TRAILER DELLA STORIA:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=AF0bwSBahEI
   
 
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