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Autore: FreDrachen    27/11/2013    5 recensioni
A due anni dalla distruzione della setta si verificano strani omicidi che portano il marchio degli Assassini.
Ma Learco oltre a scovare i Superstiti, dovrà fare i conti con il ritorno a Makrat di Leah contessina di Damilar, sua amica d'infanzia.
Quello che non sa è che la ragazza nasconde un oscuro segreto dentro di sé, che potrebbe trascinare nuovamente nel caos il Mondo Emerso.
Dopo La Morte delle Ombre, una nuova guerriera, nuove emozioni, nuova suspense.
Spero che possiate amare questa storia come avete amato la prima:)
Vi aspetto in molti a recensire;)
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dubhe, Learco, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Nemesis'
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CAPITOLO 13

Mahish non si sentiva per niente tranquillo.
Era quasi due settimane che aveva ricevuto il primo messaggio magico di Leah.
"Dentro"
Quei giorni furono di fuoco. Seduto sugli scalini del porticato della casa, era coinvolto in una lotta interna. Da una parte la ragione, che lo tranquillizzava. "Leah è al sicuro. Sa quello che fa".
 Dall'altra il cuore che  lo incitava di salire in groppa a Bhaart e volare a rotta di collo fino a Makrat, prendere Leah tra le braccia e baciarla.
Mai il desiderio nei suoi confronti si era fatto così prepotente.
Neanche quel bellissimo giorno in cui si era finalmente dichiarato. Una notte stellata che non avrebbe mai dimenticato…
 
Ricordò quel bellissimo giorno quando le rivelò il suo amore per lei.
Era accaduto quasi dieci mesi prima.
Erano seduti sul prato dietro al loro covo.
Lui d'istinto aveva allungato la mano verso di lei,e l'aveva stretta tra le sue. Durò tutto una manciata di secondi.
Ritrasse la mano imbarazzatissimo. Cos'aveva combinato?
«scusa...io...non volevo» aveva farfugliato rosso in viso e il cuore a mille all'ora.
Proprio a lei doveva farlo,che era stata violentata da quel porco di Chalom?
Leah lo fissava con una strana luce negli occhi.
«Perché hai ritratto la mano?»
Mahish la fissò negli occhi.
«Perché so quello che ti è successo. Non volevo turbarti. Dimentica che l'abbia fatto».
Ma a sorpresa lei si avvicinò,fermandosi a pochi millimetri dal suo viso. I suoi capelli selvaggi gli sfioravano il viso. Mahish si perse nella profondità di quegli occhi.
«So che non mi farai mai del male Mahish. Mi fido di te».
E lo baciò con passione.
Lui parve per un attimo sorpreso. Il suo sogno si era avverato. Fin da qundo l'aveva vista la prima volta l'aveva desiderata. Ma dopo la terribile rivelazione aveva lasciato perdere. E ora era lei a BACIARLO.
«Ti amo» le aveva sussurrato, e l'aveva condotta in camera sua.
Lei era rimasta sull'uscio titubante. E aveva tutte le ragioni.
«Se non te la senti non c'è problema...»
Lei l'aveva trascinato a letto. Si erano sdraiati vicini,i corpi aderenti da sembrare complementari.
Era stata la notte più bella della sua vita.

 
«Preoccupato?»
Freir emerse dall'ombra, e si sedette vicino al ragazzo.
Mahish annuì.
«Non ce n'è bisogno. Leah è un tipo in gamba che sa quello che fa».
«Lo so, ma… è sola tra i nemici. Ho paura che la scoprano».
«Tieni molto a lei»osservò Freir.
«Più della mia stessa vita»dichiarò Mahish sicuro.
«Comprendo ciò che stai provando»disse Freir sinceramente.
«Davvero?»
Freir annuì.«Anch'io sono stato innamorato, una volta»disse. Poi sorrise di fronte all'espressione smarrita del ragazzo.«Cosa credi? Che noi Guardie siamo automi privi d'emozioni?»
Mahish arrossì.«No, è solo che…le voci…»
Freir incrociò le braccia al petto divertito.«Non dirmi che credi ancora a quella leggenda?»
Circolavano voci tra gli Assassini semplici sulle Guardie, macchine assassine prive d'emozioni umane come l'amore e la felicità, ma solo portatori di morte. Freir, in quanto Guardia delle Stanze, era tra loro, pur essendo la persona più simpatica che abbia mai conosciuto(questo lo scopre dopo il crollo della Gilda).
«Si…»mormorò imbarazzato il ragazzo.
«Stai tranquillo. Non è affatto così»lo rincuorò.
«Quindi anche tu sei stato innamorato?»
«Già…»rispose Freir perso nei ricordi.
«Era una sacerdotessa. Si chiamava…sono passati ventisei anni…ah, si…Tamara».
«Era bella?»domandò Mahish incuriosito.
«Molto. Aveva profondi occhi neri, e un certo non so che, che la rendeva diversa dalle altre donne. Forse il suo modo di amare così puro e semplice, o come ti faceva sentire al sicuro. Non so. Ma fatto sta che ci vedemmo per moltissime notti. Dopo pochi mesi rimase incinta».
«Maschio o femmina?»
«Maschio. Ma Yeshol mi permise di vederlo solo alla nascita e di ricordare il suo nome. Mahish».
«Come me».
Freir lo fissò negli occhi.
In quel momento Mahish capì. I tasselli andarono al loro posto come un puzzle.
«Sono tuo figlio?»
Freir annuì.«Avrei tanto voluto dirtelo prima ma Yeshol me l'aveva proibito. Poi con la caduta della Casa, l'arrivo di Leah non ho trovato il tempo di rivelartelo. Ma ora posso chiamarti…figlio».
Mahish non riuscì a trattenere la commozione e buttò le braccia intorno al collo del padre che aveva appena ritrovato.
Finalmente si erano ricongiunti.
Ma la loro felicità durò poco.
Fu Dan a dare l'allarme.
«Ci attaccano!»




Angolo autrice:ciao:) spero di non avervi traumatizzato con questa rivelazione shock;)
Vi chiedo umilmente perdono ^_^
Spero che possiate apprezzarlo comunque:)
Vi ringrazio per la vostra pazienza, non è molto facile avere a che fare con una come me;)
Un bacio,
Drachen:)
   
 
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