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Autore: telesette    27/11/2013    1 recensioni
Lei Wulong (dall'universo di "Tekken") e Chun Li (dall'universo di "Street Fighter"), insieme in questo cross-over per sventare un importante traffico di droga a livello internazionale.
Riusciranno i due prodi agenti, esperti di arti marziali, a scovare il genio criminale che gestisce la produzione e la vendita di un micidiale derivato oppiàceo, meglio noto come "Polvere del Drago"?
Per arrivare al boss finale, i due dovranno sostenere una serie di violentissime sfide: inseguimenti, scontri a fuoco, combattimenti all'ultimo sangue e...
Genere: Azione, Generale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Lei Wulong
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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La superficie media di Hong Kong comprende un'area di circa mille chilometri quadrati. Mettersi a cercare qualunque cosa in un raggio d'azione così ampio, senza disporre di un qualsivoglia indizio, equivale a cercare un ago in un pagliaio... o un indumento color carne in una spiaggia piena di nudisti.
Lei e Chun Li potevano contare sulla giurisdizione, onde svolgere liberamente le loro indagini in giro per la città, ma anche così si trattava comunque di un incarico ai limiti dell'impossibile.
A Hong Kong il commercio illegale di droga, sebbene non figuri sui documenti ufficiali, costituisce all'incirca una grossa percentuale di interessi che muovono gran parte dell'economia dell'intero paese: scuole, università, fabbriche, industrie, ospedali, alberghi, ristoranti, locali notturni, sale da gioco... Di conseguenza, i grandi boss della malavita locale godono di accordi precisi con le autorità ( come, ad esempio, insabbiare rapidamente vari capi di accusa e/o distogliere l'attenzione della polizia dalle famiglie malavitose d'elìte ).
L'Interpol non poteva escludere, che a capo dell'intera faccenda potesse esserci uno dei cosiddetti "intoccabili" della malavita locale, per non dire che era quasi certo. Perciò, oltre alla difficoltà dell'indagine in sé, Chun Li prese subito atto delle varie difficoltà eventuali.
Anche Lei era conscio di tale problema, con tutte le volte che i suoi capi erano soliti rilasciare i peggiori delinquenti, per via dei cosiddetti... Ordini Superiori.
Quando il potere del denaro sostituisce quello della giustizia, in un mondo dove tutto è il contrario di tutto, un semplice poliziotto non può illudersi di cambiare le cose.
Hong Kong, 1994... Capitale del Crimine per eccellenza, seconda solo alla più grande Shangai, dove la vita di un poliziotto conta più o meno quanto la dignità di uno stupratore serale.

- Va bene una coca cola, ispettore? - domandò Lei, offrendole una lattina.

Chun Li sollevò il capo con una smorfia.

- Basta con questo "ispettore", siamo colleghi... Chiamami Chun Li, d'accordo?
- Ricevuto - sorrise beffardo Lei, sorseggiando il liquido frizzante.

Dal momento che Lei e i ristoranti non andavano molto d'accordo ( non fosse altro che per una questione di cifre e di stipendio ), per suggellare l'inizio di una sincera e amichevole collaborazione con la sua nuova partner, costui non poteva certo permettersi il lusso di invitarla a cena. Fortunatamente il chiosco all'angolo della strada, con menù a base di: sandwitch e bibita gasata, non contrastava coi gusti e le abitudini della bella lottatrice.

- Comunque, Chun Li, devo farti di nuovo i miei complimenti - mormorò Lei, sfregandosi il muscolo del braccio ancora dolorante. - Il tuo calcio ha una potenza davvero devastante, ho ancora il braccio tutto intorpidito... Hai un ottimo stile, dove hai imparato?
- Da piccola andavo matta per i film di Bruce Lee - spiegò l'altra, quasi con una luce di nostalgia negli occhi. - I primi rudimenti li ho avuti con un amico di mio padre, un vero maestro nell'uso del Tai Chi, e poi ho affinato le mie conoscenze attraverso lo studio di varie tecniche!
- Ah, un'ottima cosa - annuì Lei. - Da quello che ho visto, si direbbe quasi che tu non abbia fatto altro che combattere per tutta la vita!
- Infatti, ho lavorato anni, per essere in grado di competere coi più forti... con uno, in particolare!

Lei drizzò le orecchie.
Dal tono di voce di Chun Li, si capiva che non era soltanto la passione per le arti marziali a spingerla verso determinate azioni.
Anche lei, dunque, aveva in testa un obiettivo ben preciso: un avversario da cercare, un nemico da battere, e probabilmente anche un conto da regolare.
In fondo poteva capirla.
Lui stesso non aveva certo dimenticato il giuramento di vendetta che aveva fatto sulla tomba del suo amico, così come non poteva rinunciare al desiderio di scoprire la verità. Se anche correva voce che Bruce Irvin, l'assassino del suo compagno, fosse perito anch'egli in un incidente aereo, rimaneva Kazuya Mishima a conoscenza della verità.
Anche se gli ci sarebbero voluti anni, per prepararsi allo scontro finale con Mishima, prima o poi Lei avrebbe raggiunto il suo scopo.

- Ti dirò, anche tu mi hai sorpresa - esclamò poi Chun Li. - Non ho mai visto nessuno evitare un mio calcio con una tale rapidità...

Lei sorrise, guardandola di sottecchi.

- E non mi stavo impegnando - sottolineò. - Un giorno magari, quando questa storia sarà finita, sarei lieto di affrontarti di nuovo... cara la mia fan di Bruce Lee!
- Non vedo l'ora, credimi - rispose Chun Li, raccogliendo la provocazione. - Non vedo l'ora!

La luce nello sguardo di entrambi era carica di tensione.
Anziché essere preoccupato, all'idea di battersi nuovamente con costei, Lei era addirittura elettrizzato. Combattere al massimo delle possibilità contro un avversario di pari valore, indipendentemente dal suo sesso, è il sogno di chiunque viva all'insegna della lotta ed è ossessionato dal desiderio di mettersi continuamente alla prova.
Vincere o perdere, in quel caso, non ha importanza.
Quando si ha la certezza matematica che, in un combattimento ai massimi livelli, colui/colei che ti sta di fronte ha la tua stessa determinazione negli occhi, è in quel momento che si riconosce il vero combattente.
Wulong aveva già affrontato sfide difficili, spesso a rischio della propria incolumità, ma raramente gli era capitato di sperimentare il brivido sulla propria pelle: l'istinto, il desiderio, il bisogno di spingersi oltre il suo stesso limite; muoversi più velocemente possibile, pensare il più rapidamente possibile, e mettere a nudo la purezza della propria tecnica marziale...
Tutto ciò non era possibile, se l'avversario non aveva luce negli occhi.
Una luce di sfida e carica di volontà, la stessa che ardeva negli occhi di Chun Li, e Lei già pregustava il momento in cui avrebbe potuto renderle il gentil favore di quel livido che ancora gli bruciava sulla spalla.
Purtroppo entrambi avevano altro a cui pensare.

- Wulong, dai un'occhiata a questi - esclamò Chun Li seria, tornando la propria attenzione ai rapporti sul caso. - Le transazioni che indicano il movimento della droga, prima di giungere al deposito ove l'abbiamo sequestrata, partono principalmente da questi tre settori della città: Tsuen Wan, Sha Tin e Yuen Long!
- Sempre troppo vago - constatò l'altro. - il controllo della criminalità di Tsuen Wan è nelle mani del clan Zhì, il "Cane Pazzo"; a Sha Tin spadroneggia la famiglia di Hòng Dao, ossìa i "Coltelli Rossi"; mentre a Yuen Long vige la Legge dell'Heilòng, altrimenti conosciuto come "Drago Nero"...
- Potrebbe esserci un accordo tra le varie famiglie?
- E' abbastanza improbabile - spiegò subito Lei. - I membri del Drago Nero vantano le proprie origini fin dalla corte del primo imperatore della dinastia Qing, Huang Taiji, e dal 1637 vige il codice di non scendere a patti coi propri nemici; considerando poi il clima di rivalità e i fiumi di sangue che scorrono tra i vari gruppi, specie dopo la caduta dell'impero, dubito che il Drago Nero accetterebbe di fare affari con gli assassini dei loro compagni... è una questione di principio, per loro!
- D'accordo, scartiamo pure per un momento l'ipotesi del Drago Nero, ma cosa mi puoi dire degli altri due?
- E' questo che non mi torna: i Coltelli Rossi e il Cane Pazzo non gestiscono il mercato della droga a livelli così alti, trattando perlopiù l'eroina da vendere ai ragazzini, mentre un commercio di oppio in grande stile è prerogativa appunto della tradizione criminale del Drago Nero!

Chun Li e Lei rimuginarono a lungo su questo punto.
Se la Polvere del Drago aveva a che fare con uno solo o tutti e tre assieme i gruppi malavitosi, l'incongruenza risiedeva comunque nell'impossibilità morale di accordo tra loro.
Le cifre tuttavia parlavano chiaro: la droga veniva prodotta e smerciata in tutti e tre i settori, dunque era indubbio che vi fosse un accordo o comunque una buona organizzazione nel gestire la faccenda, ma poteva anche darsi che i responsabili agissero fuori dagli schemi e dunque all'insaputa dei capi stessi delle varie famiglie.

- Penso che dovremmo cominciare da Yuen Long - esclamò Chun Li. - Se il contrabbando d'oppio vige di una tradizione così importante, è abbastanza lecito supporre che il Drago Nero c'entri qualcosa!
- Sono d'accordo con te - annuì Lei con un cenno del capo. - Sinceramente non ce li vedo gli Hòng Dao e gli Zhì a capo di un traffico del genere... Se vuoi, possiamo fare qualche domanda in giro!
- Elementare Watson - scherzò Chun Li, rimettendo i rapporti nella borsa.
- Guido io - sbuffò Lei seccato, sottolineando che NON intendeva affatto cederle le chiavi della propria auto.

 

( continua )

   
 
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