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Autore: jas_    27/11/2013    14 recensioni
E lei aveva provato ad indossare meno camicie, a truccarsi un po’ di più e a prendersi meno sul serio, a tornare a casa tardi e bere birra al posto dell’acqua ma non era stato sufficiente. Avrebbe dovuto essere un’altra persona, se fosse stata un’altra persona Harry l’avrebbe guardata con occhi diversi, lei si sarebbe sentita più libera e meno imbarazzata sotto il suo sguardo intenso. Però lei era Juliet Hamilton, l’educata e studiosa Juliet Hamilton, lui invece era un ragazzo che illudeva suo padre, che indossava camicie con le maniche strappate e bandane in testa.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 13

 
 
 
«Liam, dov'è la mia camicia rossa?» gridò Harry dall'interno del suo armadio messo sottosopra.
«Impara a mettere in ordine i tuoi vestiti! Non ne ho idea io!»
Il riccio sbuffò, si allacciò i jeans neri che aveva già indosso e prese un'altra camicia dal suo armadio.
«Sei tu che hai fatto il bucato questa settimana» borbottò andando in salotto mentre si arrotolava la manica sinistra.
«Sì ma di camicie rosse non ce n'erano.»
«Okay... Io ora esco e non so a che ora torno, ci vediamo domani al massimo.»
Liam annuì bevendo un sorso della birra che aveva in mano e senza staccare lo sguardo dalla tv. «Divertiti con Juliet.»
Harry stava per chiudersi la porta alle spalle ma si arrestò di scatto. «Come fai a sapere che esco con lei?»
«Perché sei agitato e ti preoccupi di come ti vesti, non potevi che uscire con lei. Se fossi uscito con Niall o Zayn saresti andato anche in pigiama.»
«Quella camicia la metto sempre» borbottò Harry corrucciato prima di uscire senza voler sentire la risposta del suo coinquilino.
Passò l'intero viaggio verso casa di Juliet pensando alle parole di Liam, a lui non sembrava di dare particolari attenzioni a Juliet. Insomma, era una ragazza e quindi con lei non si sarebbe mai comportato come si comportava con Niall ma dalle parole del suo coinquilino sembrava che lui avesse una cotta per Juliet. Harry rise al solo pensiero, era impossibile, erano troppo diversi.
Parcheggiò la macchina dietro l'angolo e si avvicinò all'albero di fronte al balcone di Juliet. Si arrampicò senza difficoltà sapendo esattamente dove mettere i piedi e in pochi minuti fu davanti alla finestra della camera della ragazza. La stanza era vuota ma la finestra era socchiusa. Harry provò a chiamarla aspettandosi di sentire il suo telefono suonare da qualche parte in casa ma nulla. Juliet non era in casa nonostante lui l'avesse avvertita che quella sera sarebbe passato.
Entrò di soppiatto in camera e si avvicinò alla scrivania. Prese una matita e un post-it e le lasciò un messaggio che appese al muro: "Non dovevamo vederci? Non ci sei. Harry".
 
 
 
Juliet cominciò a spingere da una parte all'altra del piatto una rondella di carota avanzata nel piatto.
«Dovresti essere felice del mio arrivo, non ti ero mancato?»
«Louis, va' al diavolo.»
«Come siamo simpatici stasera.»
Juliet alzò gli occhi dal piatto ed appoggiò la forchetta sul tavolo.
«Senti, non so cosa tu ci faccia qui e cosa voglia dalla mia vita ma ogni volta che sei nei paraggi qualcosa va per il verso sbagliato quindi vediamo di far passare questi tre giorni in cui rimarrai qui il più velocemente possibile perché non ti sopporto già più.»
Louis sorrise e Juliet dovette trattenere l'istinto di mettergli le mani addosso. Quel ragazzo senza nemmeno aprire bocca era in grado di farla andare su tutte le furie. Ancora non capiva perché i suoi insistevano nel farli uscire sempre insieme come se fossero due amici d'infanzia quando lei non si era mai preoccupata di nascondere l'antipatia che provava nei suoi confronti.
Soltanto perché i loro genitori erano amici di vecchia data - i loro padri si erano conosciuti al college e da lì era nata una solida amicizia - non era scritto da nessuna parte che anche i loro figli avrebbero dovuto essere altrettanto legati. Louis era furbo, Juliet non aveva mai conosciuto un ragazzo così sveglio ed in grado di manipolare la gente. Se con lei era odioso ed antipatico, davanti ai suoi genitori assumeva le sembianze del ragazzo modello, il genero che ogni genitore avrebbe voluto avere. I suoi genitori lo amavano alla follia e se lei avesse annunciato da un giorno all'altro che si sarebbe sposata con Louis era certa che i suoi non avrebbero fatto una piega, anzi, sarebbero stati più che contenti.
«Sono venuto a trovarti, zuccherino. Non sei contenta? Domani ho una riunione qui a Berlino e quando i tuoi l'hanno scoperto hanno insistito per ospitarmi fino a dopodomani, probabilmente così che io e te potessimo stare insieme.»
Un altro punto a favore di Louis era il fatto che a soli 24 anni era già socio della multinazionale di suo padre ed era ovviamente destinato a diventarne il capo.
Era un ragazzo dal futuro pianificato e glorioso, un diamante agli occhi di Robert. Il diamante adatto alla propria figlia.
«Stammi alla larga» mormorò Juliet a denti stretti.
Sbatté il tovagliolo sul tavolo e si alzò senza preoccuparsi di non far strisciare la sedia sul tavolo.
«Io me ne vado a casa, dirò ai miei che non mi sentivo molto bene. E ripeto: non voglio più avere niente a che fare con te quindi goditi la riunione di domani e passa il resto della tua vacanza a zonzo per Berlino o fai un favore al mondo e tornatene in Inghilterra in anticipo.»
Senza aggiungere altro Juliet indossò la giacca ed uscì con passo deciso dal ristorante.
 
 
 
Entrò in casa ancora infuriata, si finse stanca solo nel momento in cui disse ai suoi genitori che sarebbe andata a sdraiarsi un attimo e che Louis era andato a fare un giro e salì al piano superiore con cautela.
Una volta chiusa alle spalle la porta di camera sua si tolse la giacca e si avvicinò alla scrivania. Quando stava per appoggiarla sulla sedia le cadde l'occhio su un post-it appiccicato al legno chiaro del mobile.
La scrittura era poco curata, tipica di un maschio, e quelle poche parole dovevano essere state scritte di fretta visto che l'autore non si era nemmeno preoccupato di rimettere a posto la penna che aveva usato.
Juliet prese in mano il foglio e lo lesse attentamente ricordandosi solo in quel momento delle parole di Harry di quel pomeriggio e alle quali lei non aveva dato il giusto peso.
Prese in mano il telefono e provò a chiamarlo ma dopo alcuni squilli entrò in funzione la segreteria. Juliet rimase immobile per alcuni attimi pensando a cosa fare.
Erano ormai le nove e lei stava per andare a letto, troppo infuriata per quella giornata piena di imprevisti per fare altro.
Uscì da camera sua e si affacciò alla ringhiera delle scale verso il salotto dov'erano seduti i suoi genitori.
«Io vado a dormire, non mi sento molto bene» disse, aggiungendo un colpo di tosse per rendere il tutto più credibile.
«Vuoi che ti porti una camomilla?» domandò sua madre.
Juliet scosse la testa, «non disturbatemi fino a domani mattina, sono esausta.»
La donna annuì apprensiva, «certo tesoro, ci vediamo domani. Buonanotte.»
«'Notte» la salutò la figlia, tornando in camera.
Decise di cambiarsi e sostituì il vestito che indossava con un paio di jeans ed un maglione verde scuro.
Stando attenta a non fare alcun rumore aprì cautamente la portafinestra che dava sul balcone e scavalcò la ringhiera appoggiando subito la mano su un ramo.
Era già uscita di casa di nascosto dal balcone di camera sua ma con Harry si era sentita leggermente più al sicuro, in quel momento vedere il giardino di casa sua alcuni metri sotto i suoi piedi penzolanti la terrorizzava.
Prese un respiro profondo ed allungò un piede su un ramo dell'albero, tenendosi saldamente si lanciò in avanti così da staccarsi completamente dal balcone di camera sua.
Si guardò intorno cercando un ulteriore appiglio per scendere, purtroppo non si ricordava di come avesse fatto con Harry in quanto si era limitata a seguire lui. I suoi movimenti erano sicuri, vederlo arrampicarsi senza troppe difficoltà aveva dato a Juliet la sensazione che in realtà non fosse niente di che ma in quel momento lei non sapeva come andare avanti e doveva sbrigarsi.
Si sedette sul ramo su cui era in piedi così da raggiungere un incavo del tronco principale su cui appoggiare un piede. Si tenne ad un altro ramo ed abbassò lo sguardo sul giardino curato ora più vicino a lei. Sarebbe stato un salto di due metri circa, prima che potesse ripensarci Juliet si diede una spinta e cadde goffamente sull'erba umida trattenendo un gemito di dolore quando appoggiò male la mano destra sul terreno.
«Vaffanculo Harry Styles» borbottò alzandosi e pulendosi i jeans che fortunatamente non si erano sporcati.
In quel momento sentì dei rumori provenire dalla porta principale di casa sua. Si nascose dietro l'albero dal quale era appena scesa e si sporse giusto il necessario per vedere chi ci fosse.
Quando scorse Louis le si gelò il sangue nelle vene. Se fosse salito in camera sua e non l'avesse trovata sarebbe stata la sua fine. Non appena il ragazzo sparì in casa Juliet corse vicino alla finestra del salotto per sentire cos'avrebbe detto ai suoi genitori.
«Juliet?» domandò loro subito Louis.
«È arrivata mezz'ora fa circa, non stava molto bene» rispose Robert.
«Vado a vedere se ha bisogno di qualcosa» disse prontamente il ragazzo.
Juliet sussultò, Louis non poteva andare in camera sua. Nessuno avrebbe dovuto varcare quella dannata porta, non potevano scoprirla. Nemmeno lei sapeva le conseguenze che avrebbe portato.
«Ha detto che non vuole essere disturbata, ha tutto il necessario. Lasciala riposare» intervenne la madre, piuttosto categoricamente.
Louis annuì, «okay, allora vado a letto anch'io. Ci vediamo domani.»
Juliet tirò un sospiro di sollievo, «grazie al cielo» sussurrò mentre si avvicinava alla strada ed estraeva dalla tasca dei jeans il telefono per chiamare Zayn.



 

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Non mi aspettavate così presto, vero?
Beh, con tutte le stupende recensioni che mi avete lasciato nel giro di un paio di giorni non potevo non aggiornare velocemente!
Poi ho già un po' di capitoli pronti ed inoltre non volevo lasciarvi troppo sulle spine con sto Louis Tomlinson che non si capiva bene se era il ragazzo di Juliet o altro...
Beh, eccolo qui, in tutta la sua antipatia! ahahaha
Juliet intanto trasgredisce sempre di più le regole ma a tirare troppo la corda...
Non posso anticiparvi nulla ma le cose si movimenteranno presto ed il prossimo capitolo sarà pieno di colpi di scena, decisivo e stramaledettamente lungo per i miei standard! ahahaha
Fatemi sapere che ne pensate di questo nel frattempo, cercherò di aggiornare nel fine settimana :)
Altra cosa: lo avete preso Midnight Memories? Vi piace? Io sono innamorata di Happily e Through The Dark ma ora mi sto fissando anche con Little White Lies, Half a Heart e Midnight Memories (lo ammetto, sono innamorata del verso stile metal di Harry ahahaha)
Concluso questo piccolo sclero, alla prossima!
Jas


 

   
 
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