Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: moni98    27/11/2013    2 recensioni
LARRY
Buongiorno.
E' la mia prima fanfiction, quindi siate clementi! Essendo da poco una fan dei One Direction ho cercato di essere il più informata possibile, se mi è sfuggito qualcosa, scusatemi.
Ora veniamo alla fan fiction. Dico subito che è Larry, quindi, chiunque non ci creda, è pregato di non offendere. E' incentrata soprattutto su Louis in un ipotetico futuro in cui gli One Direction si sono sciolti e Louis e Harry non si vedono più.
Buona lettura!
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Louis aveva deciso di ritornare a casa. Rifare la stessa strada che aveva precedentemente percorso a ritroso, aprire la porta con le chiavi, e sedersi sulla sedia di fronte al pianoforte.
Per qualche strana ragione aveva voglia di suonare, anche se erano anni che non sfiorava i tasti del pianoforte di casa sua.
Your hand fits in mine like it’s made just for me
Sol Si Si Si La Sol Mi Sol Sol Re Si 
Una volta che si era ricordato le prime note tutto diventava più facile, intuitivo, e quasi la canzone si suonava da sola, come se i tasti muovessero le dita e non viceversa.
Louis aveva voglia di suonare quella canzone, anzi, la sua, più che una voglia, era un necessità. Aveva bisogno di suonare quella canzone per ricordare quanto era stato felice insieme a lui.

Eravamo distanti, come sempre. Lui da una parte, io dall'altra del palco. L'avevo intravisto prima cercando di indugiare nei suoi occhi ma lui non mi stava guardando, così lasciai perdere. Però in quel momento si stava posizionando proprio nella mia direzione e mi stava guardando come solo lui sapeva fare, come se in quella stanza ci fossimo solo io e lui. Invece c'erano molte più persone, e per colpa loro non potevo abbracciarlo quando volevo, non potevo baciargli delicatamente la guancia o stringere la sua mano. Mi avrebbero potuto considerare come un mostro, uno diverso, uno sbagliato, ma a me non importava. In quel momento volevo solo stargli vicino, non mi importava niente e se non avessi avuto un po' di buonsenso sarei corso ad abbracciarlo.
Mentre pensavo a queste cose la canzone era già iniziata e toccava a Liam cantare il suo assolo.
I know you’ve never loved the crinkles by your eyes when you smile
You’ve never loved your stomach or your thighs
The dimples in your back at the bottom of your spine
But i’ll love them endlessly
Questa parte mi ricordava tanto Harry. Le pieghe che gli si formavano intorno agli occhi quando sorrideva, che lo facevano assomigliare ad un dio greco, amavo tanto guardarlo sorridere e perdermi nei suoi occhi smeraldo. Le fossette dietro la schiena, che amavo tanto baciare e accarezzare quando era stressato per farlo calmare, sembravano essere state fatte apposta per essere amate.
Insomma, avrei amato all'infinito tutte quelle piccole cose.
Mi ero spostato un po' più indietro per riuscire a guardare bene Harry, che quel giorno in particolare non riusciva a togliermi gli occhi di dosso.
You can’t go to bed without a cup of tea
Lo guardai. Amavo dedicargli il mio pezzo, per ricordargli che anche quella sera gli avrei preparato la sua tazza di the, come tutte le sere.
And maybe that’s the reason you talk in your sleep
And all those conversations are the secrets that I keep
Though it makes no sense to me
Mi girai verso di lui, quella sera non voleva proprio smettere di guardarmi.
I know you’ve never love the sound of your voice on tape
You never want to know how much you weight
You still have to squeeze into your jeans
But you’re perfect to me
Harry pronunciò questa frase con tale emozione che cedetti al suo sguardo magnetico che avevo sostenuto fino ad allora, abbassai gli occhi, e arrossii. Me l'aveva proprio dedicato quel pezzo, mi aveva detto che ero perfetto per lui. In realtà era lui ad essere perfetto per me.
I won’t let these little things slip out of my mouth
But if it’s true, it’s you, it’s you
They add up to, i’m in love with Lou
And all his little things
Pregai che Harry la smettesse di guardarmi in quel modo. Non mi ero mai sentito così in imbarazzo in tutta la mia vita, eppure sentivo un calore crescermi nel petto, salire e arrossirmi le gote, facendole diventare il più rosse possibile.
Possibile che potesse farmi un simile effetto dopo tre anni che stavamo insieme?
Il suo sguardo quella sera aveva qualcosa di speciale. Era come se riuscisse ad amarmi da lontano, trasmettendo tutto sé stesso, lasciandomi senza parole. Quando lo incrociavo non potevo fare a meno di sentirmi in soggezione, di guardare altrove per poi ritornare nuovamente a osservarlo.
Era una sensazione così strana, che non avevo mai provato prima. Ma mi piaceva. Tutto quello che riguardava Harry mi piaceva.
Ed era proprio quello sguardo che mi ero ritrovato a fissare poco prima nel piccolo appartamento in affitto di Harry.


Louis smise di suonare e cominciò a piangere, pensando a quello che aveva perso. Aveva il ragazzo migliore di tutti, e l'aveva fatto scappare, due volte. Doveva essere proprio un persona orribile per far scappare in quel modo le altre persone.
Ma che senso aveva piangersi addosso? Doveva reagire, riprendersi il suo Harry, non di Nick o di qualcun altro. Harry era solo suo. Si rivestì e uscì per tornare a casa sua. Nel cammino pensò che quella era la terza volta che percorreva quella strada a piedi. La prima volta era timoroso e aveva paura di sapere quello a cui stava andando incontro. La seconda volta rischiava di svenire. Le gambe gli tremolavano e pensava solamente a quello che aveva appena visto. Quella era la terza volta e provava un misto di tutte quelle sensazioni. Aveva voglia di tornare indietro ma qualche dannato bisogno lo spingeva a continuare, forse voglia di farsi del male o semplicemente voglia di vederlo anche solo un'ultima volta.
Quando arrivò a casa sua, aspettò prima di bussare alla porta. Aveva paura di aprirla, o anche solo di sfiorarla. E se avesse visto nuovamente quei due corpi sfiorarsi, accarezzarsi? Ce l'avrebbe fatta a reggere un'altra volta o sarebbe collassato all'istante? Gli venne in mente la faccia di Harry quando Louis aveva aperto la porta, era entrato e aveva visto cosa stavano facendo sul divano.
Quello sguardo che gli chiedeva di non guardarlo, di andarsene, che lo pregava di scappare via. Ma Louis rimase lì, abbassò gli occhi, ed arrossì. Perché mai arrossire? Poteva reagire in mille modi, scappare, urlare, arrabbiarsi, picchiarli, dar di matto, ma no, Louis arrossì. Provava tanta vergogna, ma non sapeva bene per cosa, e da quando era diventato così timido?
Non riuscì ad alzare lo sguardo, a guardare di nuovo Harry in faccia.
“Cosa cazzo!? Ma non ti hanno insegnato a bussare?” Esordì acidamente Nick.
Louis si girò, uscì dalla stanza e richiuse piano la porta dietro di sé. Però mentre usciva giurò di aver sentito pronunciare un debole “Lou”. Ma non aveva importanza, nulla aveva importanza.
Così Louis era indeciso se indietreggiare o irrompere nuovamente nella stanza. Alla fine scelse di entrare e quello che vide fu peggio di quello che avrebbe mai immaginato. 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: moni98