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Autore: AlyeskaGnac    27/11/2013    6 recensioni
Due nuove ragazze con un difficile passato alle spalle si trasferiscono ad Heartland City.
Con caratteri totalmente opposti entrambe dovranno affrontare oltre ai normali problemi adolescenziali ciò che ha distrutto la loro infanzia, ed un particolare incontro cambierà il modo di vedere di due certe persone.
"Penso sia strano vedere un uomo ed una donna che si giurano amore eterno pur sapendo che nulla è eterno. Penso che l'unica cosa io abbia mai veramente amato fosse duellare, ma anche per me quel tempo è finito. Io non duellerò mai più." [Mitsuko]
Genere: Comico, Drammatico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaito Tenjo/Kite Tenjo, Nuovo personaggio, Ryoga/Shark, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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SECRET...

Mistreated
Misplace
Misunderstood
Miss knowing it's all good
It didn't slow me down

Mistaken
Always second guessing
Underestimated
Looking I'm still around


[Fucking perfect/ Pink]

 

La mattina seguente le gemelle furono svegliate dalla calda luce del sole che filtrava attraverso le finestre, illuminando l’intera stanza. Entrambe erano piuttosto nervose, dover ricominciare tutto da capo era sempre stato difficile specialmente ora che sarebbero dovute andare in una scuola in cui i duelli erano all’ordine del giorno.

- Mitsu perché la mia divisa è diversa dalla tua?

Chiese la castana alla più grande tirando fuori un completo femminile bianco e verde chiaro.

- Penso che le varie uniformi siano diverse a seconda della classe in cui si capita.

Tsukiko corrucciò la fronte cercando di fingere una certa perplessità, del resto sapeva che non le avrebbero messe in classe assieme e probabilmente era stata la zia stessa a chiederlo.

- Uffa però…

La verde si alzò tirando fuori la sua, identica a quella della sorella, ma al posto del verde vi era un fucsia molto scuro.

- Dobbiamo sbrigarci o faremo tardi.

La minore annuì dirigendosi verso il bagno per prepararsi, legò i capelli in una coda alta e poi lasciò il posto alla gemella che invece divise i capelli ne suoi soliti due codini laterali.

- Dici che saranno simpatici i nostri nuovi compagni?

Aggiunse abbassando il capo mostrandosi un po’ preoccupata; Mitsuko non capiva il motivo della sua preoccupazione, a differenza sua era sempre riuscita a farsi facilmente nuove amicizie.

- Non lo so e non m’interessa.

Concluse infine lei caricandosi lo zaino verde prato in spalla mentre la sorella faceva lo stesso con il suo di colore giallo.

- Come fai a dire che non ti interessa neanche un po’? Non potremo restare sempre da sole…

La castana nel dire ciò chiuse la porta di casa, sapevano che la zia Rima era dovuta andare prima a lavoro poiché la sua collaboratrice si era ammalata e di conseguenza il primo giorno di scuola sarebbero andate da sole.

- La scuola è un posto in cui per andare avanti bisogna servirsi di persone comunemente chiamati amici, ma quando finisce ognuno va per la sua strada quindi non vedo perché dovrei legare particolarmente con qualcuno pur sapendo che se ne andrà come tutti gli altri.

La freddezza utilizzata dalla più grande nel dire ciò che pensava lasciò spiazzata l’altra che arrestò momentaneamente il passo, per poi riprenderlo qualche secondo dopo.

- Mitsu non dire così ti prego…

Non ricevette più alcuna risposta e il tragitto continuò in un lungo ed estenuante silenzio che mise in soggezione la più piccola delle due.

Arrivate davanti alla scuola non poterono fare a meno di notare le numerose occhiate lanciate da studenti e studentesse che parlavano tra di loro chiedendosi chi fossero.

- Uhm…Mitsu ci stanno guardando tutti…

- Lasciali guardare allora.

Rispose di nuovo fredda e impassibile convincendo la castana che forse faceva meglio a restare zitta e ad ignorarli.

Una volta dentro le due vennero quasi investite da un eccessivamente euforico ragazzino con  i capelli blu e rossi tendenti al fucsia sparati in tutte le direzioni, il quale chiese velocemente scusa dirigendosi poi fuori dall’edificio seguito da altri ragazzi.

- Che strano tipo.

Disse tra sé e sé la minore continuando a seguire la gemella davanti a lei.

In poco tempo raggiunsero la presidenza per chiedere informazioni sulle loro rispettive classi.

- Dunque…Tsukiko Evans in 2°G mentre Mitsuko Evans è stata assegnata alla 2°I, vi accompagnerò personalmente per evitare malintesi, forza sbrighiamoci.

La prima aula raggiunta fu la 2°G ed entrambe le ragazze non faticarono a riconoscerla.

- Accidenti! Con tutte le classi a cui potevo essere assegnata proprio in quella che ho scambiato per un bagno dovevo capitare?!

Chiese leggermente rossa in viso per l’imbarazzo. Mitsuko osservò quelli che sarebbero stati i compagni di Tsuki, sembravano normali, niente di speciale insomma e nonostante cercasse di non darlo troppo a vedere anche lei era piuttosto ansiosa di vedere quali sarebbero stati i suoi.

- Ok Tsuki, ho parlato con il professore, penserà lui a tutto.

Poi si rivolse alla gemella.

- Ora tocca a te.

Concluse con l’ennesimo sorriso di quella mattina. Alla verde non andavano più molto a genio le persone che sorridevano in continuazione, si chiedeva cosa ci trovassero di tanto divertente in ogni singolo momento della giornata, le trovava snervanti ed eccessivamente positive.

- Mitsu! Dai il massimo ok?

La castana le strinse la mano ridestandola dai  suoi pensieri e guardandola intensamente, Tsukiko era una delle poche persone capace di intuire cosa pensava la gente attorno a lei semplicemente guardandola negli occhi.

- Uhm.

Mitsuko accennò un si e si allontanò con la direttrice.

-  Così tu sei  la nuova giusto?

Tsukiko si girò verso il professore confermando ed entrando in classe sotto lo sguardo indagatore dei compagni.

- Bene ragazzi, da oggi in poi lei lavorerà con noi, vi prego di essere gentili, si è appena trasferita qui dall’America quindi cercate di farla ambientare.

Poi diede la parola a lei che si presentò.

- Sono Tsukiko Evans, molto piacere! Spero che andremo d’accordo!

Appena finì di parlare regalò a tutti uno splendido sorriso e cercò un posto per sedersi.

- Tsukiko prendi pure posto laggiù in fondo, è l’unico banco rimasto libero.

Disse indicandole due banchi nell’ ultima fila centrale vuoti entrambi; mentre si avvicinava piano sentì le ragazze bisbigliare qualcosa che purtroppo non riuscì a comprendere, decise di ignorarle e posò lo zaino per terra proprio accanto alla sedia, svuotandolo del contenuto per posarlo poi sul tavolino.

Nello stesso momento in cui era intenta a fare ciò la porta della classe si aprì lasciando comparire la figura di un ragazzo piuttosto alto; Tsukiko non si era minimamente accorta del nuovo arrivo, troppo presa nella ricerca di una penna che sembrava aver dimenticato a casa.

- Dannazione…possibile che dimentico sempre tutto?!

Esclamò a bassa voce abbastanza adirata.

- Ryoga, noto con piacere che i tuoi minuti di ritardo sono diminuiti, perché non vai a sederti?

Forse fu proprio quel nome a convincerla a girarsi, o forse fu un semplice caso ma nel momento in cui il professore pronunciò quel nome si voltò di scatto verso sinistra trovandosi a tre centimetri da un paio di labbra maschili. Imbarazzata e rossa in viso si scostò subito alzandosi dal posto e finendo involontariamente in quello accanto. Il giovane davanti a lei le prese lo zaino buttandolo verso la sedia di destra, facendo lo stesso con i suoi libri.

- E-ehi ma che diavolo fai?!

Poco dopo riconobbe i lineamenti marcati del viso e l’insolito colore di capelli che il ragazzo di fronte aveva.

Una persona che va in giro con dei capelli viola è difficile da dimenticare, specialmente se poi quest’ultima ti ha anche salvato la vita la sera prima.

- M-ma tu sei il tipo di ieri!

Il mondo era davvero piccolo se l’aveva fatta capitare nella sua stessa scuola e addirittura classe.

Anche Ryoga sembrò sorpreso, non si aspettava di rincontrarla così presto.

- Tu sei la tizia del dango…

Aggiunse invece lui cercando di non dare peso agli sguardi sdolcinati che le ragazze gli inviavano dal posto come solito. Tsukiko gonfiò le guance in modo infantile.

- …”Tizia del dango” è orribile.

Il viola schioccò la lingua scocciato  sedendosi al suo posto lasciando finalmente iniziare al professore la lezione.

- Dunque, per la nuova studentessa, io sono il professor  Yamamoto e insegno letteratura. Oggi parleremo del…

 

Nell’ frattempo  nella 2°I…

- Lei è Mitsuko Evans, ha origini americane e da oggi frequenterà la nostra scuola, mi raccomando fatela sentire a suo agio; vuoi aggiungere qualcosa Mitsu?

- No.

- Ah…Non sei di molte parole vedo…beh allora siediti pure vicino a…Kotori Mizuki.

Concluse indicando una ragazza dai corti capelli verde scuro e gli occhi ambrati come i suoi; da come le sorrideva sembrava molto gentile, ma  difficilmente Mitsuko si sarebbe fidata così presto.

- Molto piacere, io sono Kotori, ma puoi chiamarmi semplicemente Tori.

- …Tu invece puoi chiamarmi Mitsu.

Disse senza aggiungere altro mettendo a disagio la ragazza che decise di aspettare che fosse lei la prossima a parlare.

Mitsuko cercò nel suo astuccio una penna  con scarsi risultati, in questo le gemelle erano proprio uguali.

- Ecco Tori…non è che avresti una penna in più da prestarmi?

Domandò evitando di guardarla negli occhi. Tori sorrise appena porgendole la penna, evidentemente Mitsuko era solo molto timida pensò ed in parte era vero, ma solo in parte.

 

*          *          *

 

- Andiamo Ryoga prestami un attimo la penna! Non te la mangio mica!

Era da circa dieci minuti che discutevano costringendo ripetute pause al professore per richiamare la loro attenzione ed ancora una volta avevano ricominciato.

- Ho detto che mi serve! Chiedila a qualcun altro!

Tsuki gli fece la linguaccia girandosi dalla parte opposta per chiedere al ragazzo del banco vicino al suo se gentilmente aveva una penna da prestarle; quest’ultimo senza pensarci un minuto di più le porse la sua facendo sorridere dolcemente la castana che lo ringraziò.

- Te la restituirò subito.

- T-tienila pure te la regalo! Ne ho sempre tre dietro.

Le rispose il giovane mostrandole le altre due.

- Uhm…Dovrei seguire il tuo esempio.

Poco dopo la campanella suonò segnando la fine della prima ora e disorientata si diresse dalle ragazze chiedendo loro quale sarebbe stata la prossima materia.

- Abbiamo educazione fisica adesso.

Le rispose una di loro con lunghi capelli biondi alternati a ciocche blu, Tsukiko non potè fare a meno di notare quanto fosse bella la giovane di fronte a lei.

- Piacere io sono Ayame.

Aggiunse lei sorridendole dolcemente, ma la castana invece di risponderle la ignorò totalmente.

- C-cosa?! Ma io non ho niente per poterla fare! E di certo non posso farla con questa sottospecie di gonna-attira-maniaci!

Le ragazze risero di gusto al suo commento sulla divisa scolastica femminile che tutte almeno una volta avevano sicuramente pensato.

- Ah…ehm non preoccuparti, ho un paio di shorts in più con me, ero indecisa su cosa mettere visto il tempo…anche se penso che sentirai leggermente freddo.

Tsuki guardò Ayame con occhi sognanti ringraziandola un centinaio di volte mentre si dirigevano in palestra e poi nei rispettivi spogliatoi per cambiarsi. In momenti come questi quando non ci sono ragazzi si ha il via libera per poter tranquillamente spettegolare su di loro.

- Sai Tsuki, hai proprio una grande fortuna!

La gemella fissò perplessa le altre compagne mentre prendeva i pantaloncini prestati da Ayame.

- Io? Ma se in un solo giorno sono riuscita ad essere quasi investita da un camion, rimasta chiusa nella libreria della scuola con il secchione della classe che non la finiva più di blaterare cose senza senso, cadere DI FACCIA sul pavimento dei corridoi davanti a TUTTI e per concludere in bellezza un piccione ha pensato bene che il mio portafoglio fosse un porta-bisogni!

- Ahahahah andiamo Tsuki lo sai a cosa ci riferiamo noi…

Ammisero con un sorriso malizioso sul volto.

- …Veramente no.

La castana non riusciva minimamente a capire dove volessero andare a parare fino a che non intervenne Ayame.

- Uhm si riferiscono al fratello della mia migliore amica purtroppo.

Esclamò ingelosita dal comportamento delle altre ragazze che con occhi a forma di cuore mandavano  baci  in tutte le direzioni. Tsukiko era ancora perplessa e guardava atona un’ Ayame che cercava di riportare le menti insane delle compagne su quel piccolo pianeta chiamato “ragione”, un pianeta molto piccolo del quale a quanto sembrava ne facevano parte solo lei e la  giovane dagli occhi ametista e i capelli color grano.

- E dovrei sapere di chi state parlando?...Allora? Chi è?

Ayame venne brutalmente scostata dalle giovani che stranamente sbrilluccicavano in ogni dove per poi risponderle tutte in coro.

- Ryoga Kamishiro  aka Shark ovviamente!

La bionda si massaggiò il fondoschiena dolorante tenendo un occhio vagamente socchiuso e, sbuffando, aggiunse:

- OVVIAMENTE!

 

*          *         *

 

- Ehi Mitsu!

La gemella maggiore posò lo sguardo sulla sua nuova compagna di banco che, affiancata da altri tre ragazzi tentava di ottenere la sua attenzione; probabilmente voleva presentarglieli ma con tutta sincerità a Mitsuki non importava più di tanto. Riconobbe tra quei quattro il ragazzino dai capelli blu e fucsia iperattivo che era quasi brutalmente finito contro Tsukiko.

- Loro sono Yuma, Bronk, Katy.

La verde aprì un po’ di più gli occhi osservando i lineamenti felini dell’ultima persona.

- Katy?...Quindi sei una ragazza.

A quel commento, decisamente poco pensato e gradito dalla diretta interessata, gli occhi di Katy saettarono verso la giovane dagli occhi ambrati per poi ricadere sulla figura di Tori.

- Sei stata tu a dirle di dirmelo vero?!

Kotori in segno di difesa si portò le braccia al petto indietreggiando, leggermente spaventata dall’atteggiamento dell’amica.

- Ma no che dici? Io non mi permetterei mai di…

- E il tipo blu fluttuante chi è?

Tutti i li presenti si stupirono della domanda appena posta dalla nuova arrivata. Lei riusciva a vedere Astral.

- C-com’è  possibile che tu…

Yuma si rivolse verso Astral che pareva altrettanto insospettito, eppure non sentiva alcun’aura provenire dalla ragazza e sembrava a tutti gli effetti un normalissimo essere umano.

- Certo che sei strano…Non penso di aver mai visto un tipo come te fino ad ora.

Aggiunse Mitsuko incuriosita dallo strano personaggio. Quella che doveva essere la “pelle” era di un leggero azzurro, alcuni punti erano più scuri e gli occhi erano eterocromi: uno giallo chiaro e l’altro bianco come la luce.

- E’ normale che tu non l’abbia mai visto in giro…Quello che invece non è normale è che tu possa vederlo!

- Perché?

Chiese inclinando la testa di lato in segno di disapprovazione.

- Beh…Perché non è un essere di questo mondo!

- …Davvero Yuma non ci ero arrivata.

Disse infine scocciata.

 

*          *          *

 

- Sono perfetti! Grazie mille Ayame!

La bionda le sorrise affabilmente incrociando le braccia dietro la schiena, poi il suo sorriso si trasformò in una specie di smorfia ed emise un grugnito.

- Che succede?

Tsuki le si avvicinò titubante cercando di intuire il motivo della suo improvviso cambio d’umore; non le ci volle molto, le bastò seguire lo sguardo di Ayame e puntarlo sulla ragazza abbracciata a Shark come una cozza.

- E quella chi diavolo è?

“rispose” la castana che involontariamente aveva lasciato trasparire un forte senso di gelosia insensata.

- E’ Cecile, della 2°A. Ha una cotta per Shark e non manca mai di mostrarlo a tutta la scuola, una volta ha persino messo in giro una falsa voce dicendo che loro due stavano insieme.

- E Ryoga che ha fatto?

La giovane chiuse gli occhi inspirando profondamente.

- Nulla, non dice niente e non gli importa, a lui non interessa minimamente e non le da corda, ma lei non sembra volersi arrendere.

Tsukiko osservò Cecile, era senz’ombra di dubbio una bella ragazza. I capelli rossi e viola erano più lunghi di quelli della castana, la pelle olivastra creava un contrasto perfetto con i grandi occhi azzurri e freddi che le davano un aria da vera ammaliatrice. Con tutti i giovani li presenti, che le sbavano praticamente dietro, Tsuki si domandava perché perdesse tanto tempo con Shark.

- Lo fa  perché Ryoga è considerato uno dei ragazzi più carini dell’intera scuola, idem per lei e di conseguenza sarebbero una coppia “perfetta” secondo il suo ragionamento.

La rossa si allontanò dal viola e i pensieri di entrambe  tornarono a concentrarsi sulla lezione.

- Voglio che vi dividiate in due gruppi, le ragazze giocheranno a pallavolo, i ragazzi a basket, alla fine della lezione avrete il vostro primo voto quindi giocate bene! Non voglio vedere braccia mosce o mani nelle tasche mentre si corre!

La castana si chiese come si potesse correre con le mani in tasca senza evitare una probabile caduta, ma abbandonò subito quell’inutile pensiero per concentrarsi sull’organizzazione delle squadre.

- Ayame e Cecile saranno i capitani.

Subito la ramata mostrò uno sguardo schifato e pieno di disapprovazione.

- Mi scusi professore, è davvero sicuro di voler affidare la nostra squadra avversaria a questa incapace?

Disse sghignazzando leggermente seguita dalle altre compagne. Ayame sussultò e digrignò i denti.

- Come mi hai chiamata?!
Ribattè adirata con tutta l’intenzione di prenderla a schiaffi. La castana guardò le due discutere  sonoramente, persino i ragazzi avevano interrotto la loro partita appena incominciata attirati da quelle urla femminili.

- Sei solo una stupida viziata!

- Uhm, calmati piccolo Iris, non vorrai appassire!

Aggiunse canzonandole il nome; a quel punto anche Tsukiko intervenì.

- Che c’è di brutto nel suo nome? Voglio dire…almeno il suo significa Iris che tra l’altro è un bellissimo fiore…io piuttosto mi preoccuperei per il tuo.

La rossa lanciò uno sguardo d’avvertimento alla castana che invece ignorò totalmente con tutta l’intenzione di continuare il suo discorso.

- Sai Cecile forse non dovrei dirlo ma…il tuo nome significa “piccola serpe”…Anche se nel tuo caso è perfettamente azzeccato non credi?

Concluse il tutto sorridendo innocente mentre i presenti scoppiarono in una fragorosa risata, Ayame compresa che si complimentò con lei per la stupenda battuta, poi all’orecchio le chiese:

- Davvero significa “piccola serpe”?

- No affatto, ma se non altro per il momento la smetterà di tirarsela tanto.

La bionda abbracciò la castana ringraziandola per aver preso le sue difese, ma l’avvertì che dopo un colpo del genere Cecile avrebbe sicuramente preso di mira anche lei; a Tsukiko non importava, non sarebbe di certo stata la prima o ultima volta, se la sarebbe cavata comunque.

La ramata era furiosa e iniziò subito a pensare ad un piano per metterla in ridicolo davanti a tutti, improvvisamente le venne un colpo di genio e chiamò a sé le sue “complici”.

- State a sentire…Non gliela farò passare liscia.

 

*          *          *

 

- Accidenti ragazzi non ne potevo più! Due ore consecutive di geometria analitica…Ora mi vengono i dubbi sul perché le carte siano rettangolari piuttosto che quadrate o triangolari…

Yuma poggiò la testa esausto sul banco con Astral che gli fluttuava accanto. Aveva osservato a lungo la nuova arrivata, c’era qualcosa in lei che non lo convincevo, qualcosa di oscuro, eppure non sembrava influenzata da alcun tipo di carta numero.

- Mitsu anche tu sei una duellante?

Chiese Kotori alla gemella maggiore  che a quella domanda parve porre più attenzione.

- No.

I ragazzi li presenti rimasero sbigottiti dalla sua risposta, com’era possibile che esistesse qualcuno che non duellava? Ovviamente questa fu la prima domanda che affollò la mente di Yuma.

- Ah…Ma non hai mai provato?

Provò a continuare la ragazza ricevendo solo un muto silenzio da parte della verde che si alzò dal proprio posto per dirigersi in bagno.

La stanza era molto spaziosa per essere una semplice toilette ed era piena di specchi; Mitsuko non potè fare a meno di evitare di guardarsi in uno di essi mentre il suo riflesso sembrava prendere vita all’interno di quella lastra di ghiaccio apparente.

- Duellare?...E’ solo una perdita di tempo.

Si disse cercando di auto-convincersi  di aver ragione pur ben sapendo che non lo pensava veramente.

- Queste carte non sarebbero mai dovute esistere.

Concluse infine sfilandone una dalla sua tasca dal profilo nero con alcuni accenni di verde che sembrava impreziosire quella particolare figura.

- Non avrebbero mai dovuto aver a che fare con noi.

 

*          *          *

 

- Tsuki è tua!

La castana piegò le ginocchia per prendere lo slancio e poi con tutta la forza che riuscì ad accumulare si spinse verso l’alto colpendo perfettamente la palla che finì nel campo avversario segnando un altro punto.

Tsuki esultò gioiosa mentre Ayame si complimentava con lei per l’ottima prestazione, erano pari, un altro punto e avrebbero vinto il metch.

I ragazzi avevano già terminato e si erano seduti su alcune panche per assistere, alcuni di loro si erano messi persino a fare il tifo. Tra i ragazzi seduti ce n’era anche uno dai capelli viola intento a puntare una delle studentesse nel campo gara.

- Andiamo, solo uno e vinciamo!

Tsukiko e Ayame batterono il cinque dandosi il cambio di posizione e così la castana finì in battuta.

- Vado!

La palla oltrepassò la rete venendo poi successivamente colpita da un'altra giocatrice che la passò a Cecile.

- Adesso vi faccio vedere io!

La rossa con un colpo ben assestato la mandò dritta verso la riga dell’altro campo; Tsukiko si spostò velocemente nella stessa direzione. Al lato del campo vi era un’alta e pesante scala in metallo,utilizzata poco prima della lezione per sistemare alcuni problemi che si erano verificati con le luci; stranamente ora  era  ancora aperta e la palla puntava dritta verso di essa con Tsuki che senza averci minimamente badato ci sarebbe sicuramente andata a sbattere contro.

- La prenderò non preoccupatevi!

Finito di dire ciò si lanciò lateralmente e solo allora si accorse di aver sbagliato, perché la palla avrebbe colpito la scala facendogliela cadere addosso.

- Tsukiko no fermati!

Chiamò la bionda a gran voce  pregando che si fermasse in tempo.  La castana non aveva la minima intenzione di perdere e si allungò più che potè riuscendo a raggiungere il pallone prima che quest’ultimo sfiorasse la grande scala, schiacciando e mandandolo nel campo rivale segnando l’ultimo punto della partita.

- Ahah! Ve l’ho detto che l’avrei presa!

Venne subito buttata a terra da Ayame che pallida aveva iniziato ad urlare contro quanto fosse stata incosciente mentre Tsuki si grattava la testa conscia di aver rischiato davvero grosso visto che era atterrata a pochi centimetri dalla costruzione in metallo.

Rivolse il suo sguardo verso Cecile che per “consolarsi” si era subito diretta da Shark con la speranza di un minimo gesto affettuoso da quest’ultimo che ovviamente non arrivò.

Tsukiko sorrise quando incrociò lo sguardo del viola, per tutta la durata della partita aveva sentito i suoi occhi puntati su di lei e doveva ammettere che le aveva fatto stranamente piacere, era stato come se saperlo  li le avesse dato quella grinta in più per condurre il gioco, come a volergli dimostrare che al contrario di quello che aveva sicuramente pensato la seria prima non era affatto una ragazzina indifesa.

 

*         *         *

 

Un’altra ora di lezione era terminata e Mitsuko si apprestò a raggiungere sua sorella nella rispettiva classe.

Con lei c’erano anche i suoi nuovi amici, se così possiamo definirli, che non vedevano l’ora di conoscerla.

In quello stesso momento anche Tsukiko stava facendo lo stesso chiacchierando nel frattempo con la bionda che tentava di convincere Ryoga a seguirle.

- Pff…Sei proprio un testone, mi domando come tu e Rio possiate essere imparentati sinceramente.

Uno sbuffo scocciato da parte del ragazzo fece innervosire di più la bella dagli occhi ametista che però si calmò non appena vide qualcuno di sua conoscenza.

- Rio!

Un'altra ragazza che sembrava avere la loro età li raggiunse; aveva lunghi capelli azzurri alternati a ciocche blu e due grandi occhi color rubino, la pelle diafana risaltava con quegli occhi tanto accesi.

- Ciao Ayame! Ciao Ryoga!

Quest’ultimo invece di ricambiare il saluto grugnì infilando le mani nelle tasche e guardando in tutt’altra direzione rispetto a quella della studentessa, come se avesse trovato qualcosa di molto più interessante da osservare; Tsukiko notò una certa somiglianza tra i due ragazzi.

- Ehm, io sono Tsukiko…

Disse allungandole la mano che l’azzurrina accettò cordialmente presentandosi a sua volta.

- Molto piacere, io sono Rio. Sei la ragazza di Ryoga?

Entrambi gli interpellati arrossirono vistosamente a quella domanda posta così a bruciapelo e negarono subito il tutto.

- Ahah, scusa ma a parte le due amiche di Yuma, Ayame e quell’ochetta di Cecile mio fratello non ha molte conoscenze femminili, spesso sono arrivata addirittura a pensare che avesse una cotta per Yuma.

Confessò con un gran sorriso beffardo stampato in volto.

La castana ignorò totalmente l’ultima frase puntandosi sulla precedente, mentre il viola fece l’esatto opposto tentando di “azzannare” la sorella.

- C-cosa? Voi due…Siete fratelli?!

Esclamò sorpresa visti i caratteri eccessivamente differenti anche se, effettivamente, qualche somiglianza a livello  fisico lo aveva notato.

- Si stupiscono tutti non ti preoccupare, del resto Ryoga sarebbe perso senza di me.

Shark spazientito intervenne.

- D’accordo adesso però basta!

Rio gli fece la linguaccia e si ricompose, quando sentirono un altro paio di voce fare il nome dei due gemelli.

- Ehi Shark! Che ne dici, duelliamo dopo la scuola?

Shark scrollò le spalle.

- Per me va bene, non ho nulla da fare finite le lezioni.

- Ottimo!

Esultò il giovane  che si era appena intromesso nell’accesa conversazione tra i due fratelli. Tsukiko lo riconobbe in poco, del resto la stava per investire proprio davanti all’entrata a causa della velocità con cui si era precipitato verso il cancello. Ora che lo osservava da più vicino però vi notò un aria molto famigliare, era certa di averlo già visto da qualche parte, ma dove?

Il ragazzo sembrò finalmente accorgersi della presenza della castana e nello stesso istante la castana si accorse anche di un'altra presenza proprio accanto a lui, un essere che fluttuava di un colore molto simile all’azzurro, pareva composto principalmente di energia.

- Ehm scusa molto piacere io sono Yuma! Non ti avevo notata ahah.

Allungò una mano ma Tsuki non ci badò , era troppo presa ad ammirare quella particolare “entità”.

- Ma…Cosa sei tu un fantasma?!

Chiese leggermente spaventata e indietreggiando involontariamente verso Ryoga; Astral non sembrò molto sorpreso rispetto a Yuma, si ricordava della ragazza che Il blu aveva per l’appunto mancato di poco mentre usciva da scuola e l’aveva vista con l’altra strana giovane dai capelli verdi, evidentemente c’era una sorta di collegamento tra le due.

- Non è possibile! Anche tu riesci a vedere Astral?!

Tsukiko chinò lievemente il capo di lato.

- Dunque ti chiami Astral?...Molto piacere io sono Tsuki!

Replicò ignorando totalmente Yuma.

A quel punto anche Tori, Bronk e Castwell li avevano raggiunti e con loro c’era anche Mitsuko.

- Mitsu! Allora com’è andata?

La castana si avvicinò subito alla gemella prendendola per mano ed esultando, felice di vederla in compagnia di esseri “reali”.

- Sono alcuni dei tuoi nuovi compagni di classe?

La verde annuì ma non proferì parola.

- Voi due vi conoscete?

S’intromise Tori  seguita dagli sguardi indagatori degli altri ed in particolar modo di Yuma e Ryoga.

- Si certo! Io e lei siamo sorelle gemelle!

Le sorprese sembravano proprio non voler finire quel giorno. Rimasero a parlare in corridoio per un buon quarto d’ora, Tsuki raccontò loro dell’America, delle feste che si tenevano in paese e di quanto amassero i duelli; Quando la gemella minore finì di raccontare alcuni dei loro duelli più importanti la domanda di Yuma venne spontanea.

- Visto che siete così brave perché non facciamo un duello a coppie? Io e Shark contro tu e Mitsuko!

Purtroppo per lui la risposta che lei gli diede fu negativa , proprio come quella della sorella.

- No mi dispiace molto, io e Mitsuko non possiamo più duellare.

Numerosi punti di domanda si fecero strada nelle menti dei duellanti li presenti; non sarebbe stato particolarmente educato chiederne il motivo, del resto si conoscevano da si e no venti minuti e magari le gemelle non avrebbero voluto parlarne, tuttavia lo stesso pensiero sembrò non sfiorare minimamente il viola che invece incuriosito voleva saperne di più.

La campanella segnò la ripresa delle lezioni e tutti tornarono nelle rispettive aule; si sedettero tutti ai proprio banchi mentre colui che si presentò come professor Kay annunciava la lezione di matematica seguita poi da quella di scienze, dopo aver salutato la nuova arrivata ovviamente. Shark decise che quello era il momento migliore per poter fare maggiore chiarezza sulla questione dei duelli delle gemelle.

- Di un po’ Tsuki…Mi sembra di aver capito che tu e Mitsu ve la sappiate cavare piuttosto bene nei duelli, quindi perché questa decisione?

Aveva riflettuto a lungo sulle parole da usare per avere più probabilità di risultare il meno invadente possibile e di farsi così dire tutto.

- Ecco…In realtà non è stato proprio voluto…Scusa ma preferirei non parlarne.

- E’ successo qualcosa?

La castana cominciò a risultare più irascibile.

- Ho detto che non mi va di parlarne Ryoga.

Il ragazzo si portò le mani dietro alla nuca dondolando sulla sedia e fingendo indifferenza.

- O forse…Tutte le cose che hai detto erano semplici invenzioni.

- Non mi permetterei mai!

- Sisi certo.

A quel punto Tsuki raggiunse il limite, era già abbastanza difficile mantenere il segreto e l’incidente distinti tra loro, dover andare a scuola risultando il meno impassibile possibile per evitare di far preoccupare le persone intorno a lei, ed ora ci si metteva anche un ragazzino invadente a infastidirla; detestava chi non riusciva mai a farsi gli affari suoi, come se non avesse niente di meglio da fare che intromettersi nelle questioni private degli altri.

- Ascoltami bene shark, ti ho detto che non sono cazzi tuoi quindi sta zitto e segui la lezione!

Presa dal momento aveva involontariamente alzato il volume della voce suscitando attenzione da parte dei compagni e del professore li presente.

- Ehm…Signorina Evans qualcosa non va?

Le chiese tenendo distrattamente in mano il gesso.

- Pff…no.

Ribattè sospirando e ignorando gli occhi blu penetranti del suo vicino che si era reso conto di aver toccato un argomento abbastanza delicato per lei.

La lezione riprese e i due si ignorarono per tutta l’ora.

 

*          *          *

 

- Che vorresti dire con “Me ne vado” ?!

Uno strano tipetto dai capelli azzurri tentava di bloccare una Mitsuko piuttosto spazientita che cercava di uscire dall’aula.

- Vuol dire che non ho voglia di restare qui e quindi vado a farmi un giro in città.

Con un calciò mandò il povero Castwell, che fino a due istanti prima era attaccato ai suoi piedi, dritto verso il banco di Katy che lo mancò per un soffio. La verde potè finalmente uscire, decisa ad andarsene da quella scuola e in pochi minuti era già oltre il cancello pronta per andarsi a fare un tranquillo giro in città.

Quello che molti ritenevano un comportamento menefreghista, immaturo e irresponsabile era in realtà per lei un modo per evadere da quella realtà che tanto odiava; ogni volta che chiudeva gli occhi le ombra l’assalivano e i ricordi le facevano imperlare la fronte di sudore.

Camminare per lunghe ore la teneva impegnata a rivolgere la propria immaginazione verso i racconti dei tanti libri fantasy che aveva letto milioni e milioni di volte.

Era in giro da quasi mezz’ora  fino a che i suoi occhi si posarono sull’insegna di un luna park; aveva sentito parlare del famoso luna park di Heartland ed era da tempo che non ne visitava uno.

Entrò, inizialmente titubante, guardando le molteplici attrazioni colme di gente intenta a divertirsi, parola a lei quasi ignota oramai.

- Dovrei portarci Tsuki…Sono certa che le piacerebbe molto.

Si ritrovò a pensare.

Voleva sdebitarsi per il dango che le aveva regalato il giorno prima, anche perché era certa che ci fosse dell’altro dietro considerando che non ne aveva preso uno per se stessa.

Si avvicinò ad una delle bancarelle li presenti, mostrava una grande quantità di dolci, dei quali la sorella ne andava completamente matta, e decise di comprarne qualcuno.

Una volta pagato notò alla sua sinistra, poco più avanti, un ragazzino dai corti capelli celesti e le iridi ambrate quasi come le sue, la pelle molto chiara lo faceva  apparire molto simile ad una bambola;

tossiva un po’ e dallo sguardo smarrito Mitsuko capì che doveva essersi perso.

- Ehi.

Il bambino si voltò verso la verde guardandola con un espressione inizialmente impassibile; evidentemente il tono che aveva usato era stato troppo freddo e distaccato, ma del resto non era più abituata a mostrare le sue emozioni come prima. Tentò di accennare un sorriso convinta di peggiorare solo le cose e di rimando il ragazzino sorrise a sua volta avvicinandosi.

- Ecco…Ti sei perso?

Domandò con le guance color porpora per via del freddo.

- Si, non riesco più a trovare mio fratello.

La verde tentennò quando glielo sentì dire, tornando per un secondo al momento in cui si era accorta di aver “dimenticato” Tsukiko in giro.

- Com’è fatto tuo fratello? Magari posso darti una mano a cercarlo.

Disse atona. Al contrario di quanto si aspettava,  il piccolo fece un ampio sorriso ringraziandola e facendola arrossire, questa volta non per il freddo.

- Dunque…ha i capelli biondi e alcune ciocche azzurre…a gia anche gli occhi lo sono, si chiama Kite.

Concluse tutto d’un fiato riprendendolo subito dopo. Quel nome Mitsu lo aveva già sentito ma proprio non ricordava dove; decise di ignorare la faccenda e concentrarsi sulle ricerche.

- Non mi hai ancora detto come ti chiami…

Sentenziò il bambino dai capelli blu allungando l’esile braccio verso la maggiore.

Quest’ultima indugiò a lungo prima di prenderlo per mano, era una cosa che non faceva più da tanto e le sembrò che il ragazzino accanto a lei cominciasse ad assumere delle altre sembianze; scacciò via l’immagine sorridendo lievemente a quel tenero ricordo.

- Mitsuko…e tu come ti chiami?

- Hart!

Un ultimo scambio di sorrisi e poi si avviarono insieme alla ricerca del fratello del piccolo Hart.

 

*          *          *

 

Finalmente la scuola era finita, Tsukiko preparò in fretta la cartella con l’intenzione di uscire di li il più in fretta possibile, ma fu fermata da una ferrea presa sul suo polso.

- Shark mollami subito devo andare!

Il viola la ignorò avvicinandola maggiormente a sé e guardandola fissa negli occhi, riuscì persino a specchiarsi nelle iridi ambrate della castana.

- Lunedì vieni a casa mia appena finita la scuola, Rio non ci sarà quindi avremo tutto il tempo che ci serve per organizzarci senza nessuno che ci disturbi.

Tsukiko alzò un sopracciglio totalmente confusa da ciò che Ryoga le aveva appena detto…e che suonava terribilmente a doppio senso. Aprì e richiuse la bocca un paio di volte mentre il suo viso assumeva un colorito molto simile a quello di un pomodoro. Shark si portò una mano alle tempie sbuffando sconcertato.

-  Il professor Kay ci ha affidato una ricerca da consegnare tra circa due settimane sulla teoria di Darwin.

La minore colta da un improvvisa illuminazione  si diede mentalmente della stupida per aver pensato a tutt’altro che lo studio.

- Ah giusto! Me n’ero dimenticata!

- Perché pensi che ti abbia “invitata” a casa mia altrimenti? Purtroppo è un lavoro a coppie e visto che sei la mia compagna di banco dovremo lavorare per forza insieme.

Tsuki strinse i pugni piuttosto offesa da tale affermazione.

- Senti un po’ sottospecie di invertebrato, almeno io non mi faccio chiamare squalo fingendomi “FORTE e POSSENTE “ quando in realtà più che un carnivoro ricordo lo squalo vegetariano di Nemo!

- Che diavolo hai detto?!

Sbottò lui chiamato in causa.

Non riuscivano minimamente ad andare d’accordo, erano come cane e gatto.

Ryoga tentò di ricomporsi e commentò malizioso il precedente mutismo di Tsuki.

- Pff…ad ogni modo visto che staremo da soli…chissà potrei anche farci un pensierino.

La castana spalancò gli occhi tornando paonazza e allontanandosi dal giovane che invece rise sommessamente prima di aumentarne il volume.

- Che cavolo ti ridi scemo?!

- Ahahahah mi spiace, non sei proprio il mio tipo. Ci vediamo.

Detto ciò lasciò l’aula sotto lo sguardo irato e imbarazzato di Tsukiko che di rimando tirò un calciò al banco più vicino a lei.

- Stupido!

 

 *          *          *

 

- E’ inutile, sembra che tuo fratello non ci sia.

Hart chinò il capo affranto da tale risposta; gli era bastato girarsi un attimo per smarrirsi senza più riconoscere il viso del maggiore, doveva ammettere che incontrare Mitsuko per lui era stata una vera fortuna, almeno non era da solo.

- Eppure io sono convinto che lui sia ancora qui, sono certo che mi stia cercando.

La verde diede una rapida occhiata alla sua sinistra, quando intravide una sagoma familiare.

- Quel tipo…credo di averlo già visto da qualche parte.

Dicendo ciò anche il piccolo Hart si voltò nella stessa direzione e lasciò con forza la presa dalla mano di Mitsu, correndo verso il misterioso individuo.

- Kite! Sono qui!

Il ragazzo si girò verso l’azzurro e Mitsuko vide il suo volto, ricollegandolo a quello della sera precedente.

Evidentemente il destino aveva scelto di farli rincontrare.

- I ruoli si sono invertiti questa volta, eh Kite?

Si avvicinò ai due fratelli; il biondo, intendo ad abbracciare il minore, rivolse il suo sguardo alla giovane di fronte a lui, sorpreso di quell’incredibile caso; Heartland non era certo piccola, incontrarsi nel giro di un giorno dopo la prima volta era quasi impossibile!

- Che ci fai tu qui?

Chiese freddo, alzandosi e mantenendo una mano sulla spalla del fratellino.

- Kite questa ragazza mi ha aiutato a trovarti! Si chiama Mitsuko!

Ribattè il minore al posto della verde che osservava impassibile l’occhiata gelida del maggiore.

Ci fu un lungo scambio di sguardi, i movimenti impercettibile compiuti dalle dita di Mitsuko le fecero intendere che cominciava a sentire un certo freschino, dopo tutto era metà Novembre.

- Visto che lo hai ritrovato posso anche andare, a presto piccolino.

Si chinò verso il bambino carezzandoli amorevolmente il capo, un gesto davvero molto inusuale per lei, considerando che aveva accompagnato il gesto con un caldo sorriso ricambiato dall’azzurro.

- A presto Mitsuko! E’ stato un piacere conoscerti!

La maggiore si alzò e abbandonando per pochi secondi la sua maschera fredda e distaccata per poter offrire un dolce sorriso anche al biondo che invece non mutò espressione e si limitò ad osservarla.

- Ciao Kite e grazie ancora per ieri.

Si stupì un po’ per essersi lasciata andare così di nuovo, dopo di che si diresse verso l’uscita del luna park, aveva passato abbastanza tempo in giro, ora doveva tornare a casa e imbattersi in una Tsuki piuttosto furiosa; in un certo senso, era contenta di averlo rivisto, anche se il piccolo Hart le provocava una terribile fitta al cuore.

- Gli somigli così tanto…

 

*          *          *

 

Sbatteva i piedi sul marciapiede frustrata, un po’ per l’affermazione di Ryoga e un po’ per la fuga di sua sorella a cui era comunque abituata da tempo.

- Non ci posso credere, come diavolo mi è venuto in mente che quel primate potesse invitarmi a casa sua per altri “oscuri” motivi?!

Gli altri ragazzi si erano fermati a scuola più a lungo, volevano duellare e le avevano chiesto di restare anche solo per tifare, ma lei aveva preferito andarsene per non immischiarsi in probabili duelli che voleva completamente evitare.

- Uffa…

Portò una mano a massaggiare l’avambraccio destro e premette con forza. In quel punto vi era un marchio invisibile all’occhio umano.

- E’ meglio evitare altri casini, almeno per ora.

 

 

 

 

 

 

Note:
 
Ciao bella genteeeee ^^ vi ringrazio davvero tantissimo per le recensioni  del precedente capitolo e chiedo venia per non aver risposto -.-
Allora…Se non erro in una recensione mi è stato chiesto che ruolo avrà Astral, beh diciamo che questa FF è ambientata dopo la serie quindi via i bariani via Tron ecc…Astral avrà un ruolo passivo e attivo, in alcuni casi sarà essenziale la sua presenza ed in altri potrà anche scappare dove gli pare.
Astral – La seconda idea non mi dispiace…
Ignoriamolo.
Purtroppo non posso ancora rivelare il suo “ruolo” o svelerei parte del mistero delle gemelle.
#ATTENZIONE! SPOILER PER CHI NON FOSSE ANCORA ARRIVATO ALL’EPISODIO 119#
 
Shark/Nash e Rio non sono bariani u.u
 
#FINE SPOILER#
 
Ci tengo a ribadire che questa storia avrà poco a che fare con la serie, i duelli ci saranno ma il più limitati possibili mentre per il fattore età  (Mi è stato chiesto anche questo ^^) ho deciso di cambiarle semplicemente perché andando avanti potrebbero esserci scene più spinte.
Sono sicura di non aver risposto a tutte le domande quindi se ne avete non esitate a chiederle prometto che questa volta cercherò di rispondere alle vostre recensioni e ringrazio nuovamente Zoelin, Yulin, Nuvola101, Kite55 e Misako_chan.
Un grazie anche a chi la messa tra le seguite o semplicemente continua a leggerla *3*
 
Give_me_your_eyes

 

  
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