Ormai
giunti al terzo capitolo della storia, mi sento in dovere di lasciare
alcune righe per ringraziare tutti coloro che stanno seguendo questo
mio delirio, tutti coloro che l'hanno aggiunto tra i preferiti o tra
i ricordati e, soprattutto, tutti quelli che hanno speso almeno
qualche minuto per recensire – siete voi i più grandi.
Colgo
anche l'occasione per ribadire che non
conosco i 30 Seconds To Mars di persona, e che perciò tutto ciò che
leggete è frutto della mia fantasia. Lo ribadisco solo per evitare
di ricevere altri messaggi privati in cui mi si dice “Oddio, ma li
conosci di persona? Sai così tante cose su di loro, salutameli!”
Sembra assurdo, ma è capitato. E sto seriamente sperando che si
tratti di un troll di proporzioni elefantiache.
Grazie
mille,
EffieSamadhi*
Portagioie di tristezza
La vita ha un buffo modo
di insinuarsi in te.
La vita ha un buffo,
buffissimo modo
di aiutarti.1
A: echelon490@gmail.com
03-11-2013 | 05:03 AM (GMT+1)
Oggetto: Grazie
Ciao Shannon,
spero di aver scritto l'indirizzo giusto (mi sono dimenticata di trascriverlo su carta prima di lavarmi le mani) e di poterti perciò mandare poche righe per ringraziarti della compagnia di questa sera. In effetti quel parcheggio non era un posto in cui sarei rimasta volentieri da sola. Grazie anche per aver sopportato le mie lamentele – comunque di solito non sono così noiosa. Ancora complimenti per lo show di questa sera, è stato davvero eccezionale. Se siete in albergo a riposare, buonanotte. Se invece siete già ripartiti per un altro concerto, buon viaggio e buona fortuna!
Daria
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A: echelon490@gmail.com
03-11-2013 | 05:28 AM (GMT+1)
Oggetto: Re: Re: Grazie
Per fortuna tuo fratello è stato ragionevole (il mio avrebbe molto da imparare in proposito), sono contenta che non ci siano state conseguenze. Per quanto riguarda l'esaltazione... beh, te l'ho detto, non sono così fanatica da diventare una stalker. Sono contenta che possiate trattenervi ancora qualche giorno in Italia, ci sono tante cose belle da vedere. Dovreste prendervi un po' di tempo per visitare Milano, ci sono tanti luoghi di interesse e monumenti che valgono la pena di essere visti. Quali posti avete già visitato in Italia?
Daria
P.S.: Non ho ancora scaricato l'adrenalina del concerto, non riesco a tenere gli occhi chiusi. Probabilmente stasera andrò a letto ancor prima di cena.
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A: daria-giordano@yahoo.it
03-11-2013 | 05:46 AM (GMT+1)
Oggetto: Re: Re: Re: Grazie
Milano la conosciamo già piuttosto bene, l'abbiamo visitata tre anni fa durante il tour di This Is War. Conosciamo abbastanza bene anche Roma e Firenze. Ci sono altre città che secondo te dovremmo vedere, a parte Venezia (tutti quelli che conosciamo ci consigliano Venezia)? Che ne dici di Torino, ad esempio? So che è una città piuttosto importante, immagino che ci saranno parecchie cose da vedere. Magari potresti farci tu da guida, visto che sei nata e cresciuta lì. Sicuramente non avremmo problemi a comunicare, dato che parli l'inglese così bene.
Fammi sapere qualcosa, ok?
Shannon
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A: echelon490@gmail.com
03-11-2013 | 06:14 AM (GMT+1)
Oggetto: Re: Re: Re: Re: Grazie
Tra Torino e Venezia la più suggestiva è certamente Venezia, perciò vi consiglio di andare là. Siamo in bassa stagione, quindi dovreste riuscire a girare piuttosto liberamente. Comunque non avrei molto tempo da dedicarvi, tra il lavoro e tutto il resto. Dopo Milano, Roma e Firenze sicuramente Venezia è la tappa ideale. Fatemi sapere se vi siete divertiti! Adesso torno a letto e provo a dormire un po', mi sento stanchissima. Buon riposo anche a voi.
Daria
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Torino, 03 novembre 2013
«Ho capito che voleva che io gli consigliassi di venire a Torino.»
«Appunto. E dietro quel desiderio che cosa si nascondeva secondo te?»
«Alice, non...»
«Lui voleva vederti, tutto qui. E tu gli spegni ogni entusiasmo spedendolo a visitare un vespasiano per piccioni.»
«Venezia non è un vespasiano per piccioni, è una delle città più belle del mondo, nonché una delle più romantiche.»
«Sì, se sei in coppia. Certo non se sei uno che ci prova con una ragazza che si è travestita da gigantesco muro di gomma e si diverte a respingere ogni tuo assalto.»
Mentre aspetto che il computer si spenga, chiudo per un istante gli occhi e mi massaggio la fronte con una mano, pensando a come rispondere: Alice sarebbe in grado di contraddirmi fino alla morte e oltre. «Alice, per favore, consideriamo questa cosa in maniera razionale. Da una parte c'è la sottoscritta, che ha un lavoro sottopagato, vive ancora in famiglia e sarà sempre una pinco-pallino qualunque. Dall'altra parte abbiamo un tizio la cui faccia è conosciuta in tutto il mondo, che guadagna milioni di dollari soltanto grattandosi il naso e che probabilmente ha piantato la bandiera in ognuno dei cinque continenti. Ora spiegami, in maniera razionale, in quale cazzo di modo la sottoscritta e il tizio milionario potrebbero mai trovare un punto d'accordo. Se sei in grado di spiegarmelo, il prossimo mese di affitto te lo pago io, sul serio.»
«Beh, sicuramente con un atteggiamento un po' più positivo del tuo» ribatte lei, voltandosi mentre si asciuga le mani con uno strofinaccio. «Daria, sono la prima ad essere sconvolta da quello che ti è capitato stanotte, però... rifletti, accidenti! Probabilmente non diventerà nulla più di quello che ti aspetti, ovvero una breve avventura senza conseguenze, ma chi se ne frega! Sarà comunque molto più di quanto qualunque donna si aspetterebbe! E hai il vantaggio di sapere in anticipo che tipo è – o meglio, lo puoi presumere. Insomma, se ti aspetti che sia uno stronzo che vuole solo toglierti le mutande e lui dimostra di esserlo, comunque non ci perdi niente. E se invece ti aspetti che sia uno stronzo che vuole toglierti le mutande e poi scopri che non lo è... beh, in quel caso ci guadagni. Comunque varrebbe la pena tentare... per vederlo senza mutande, almeno.» Rimasta senza parole, non riesco neanche a guardare negli occhi quella che è la mia migliore amica. Ha ragione. Ha assolutamente ragione – anche sulla parte delle mutande. «Senti» riprende, appendendo al gancio lo strofinaccio e rivolgendomi lo sguardo più comprensivo del mondo, «lo so che tu non sei abituata a fare questo genere di cose, che prima di lasciarti andare con qualcuno hai bisogno di conoscerlo nel più piccolo dettaglio, però... insomma, Shannon è uno completamente diverso dagli altri, e quindi forse... forse è giusto che anche il tuo comportamento sia diverso. Penso che possiate incontrarvi di nuovo senza dover per forza finire a letto insieme. Le cose non sono automaticamente collegate, no? Però credo che dovresti rivederlo, se lui insiste tanto per farlo. Potrebbe comunque essere una delle esperienze più belle della tua vita. Sai, tipo un'esperienza da raccontare ai tuoi nipoti.»
***
Milano, 03 novembre 2013
«Jared, io la capisco» rispondo in tono calmo, cercando di essere un buon mediatore. Conosco bene mio fratello, e so che sarebbe in grado di spedirle un messaggio per dirle che è stata maleducata. «Se fossi nei suoi panni e Lady Gaga mi chiedesse di uscire, probabilmente anch'io sarei confuso.»
Sul volto di mio fratello appare un'espressione che definire disgustata è dir poco. «Ci stai paragonando a Lady Gaga?»
«Taylor Swift?»
«No, Shannon, no.»
«Ok, sentiamo chi propone il maestro.»
«Christina Aguilera.» Le sopracciglia devono essermi salite oltre la fronte, tanta è la sorpresa nel sentire quel nome. «Facciamo Whitney Houston.»
«Sono d'accordo.»
«Beh, comunque non può chiudere la conversazione così di botto e pretendere di averla vinta. Può essere carina finché vuole, simpatica e intelligente e tutto quello che vuoi, ma è una questione di buona educazione. Non si fa così.»
«Aspetta, Jared, fammi capire: tu che c'entri in questa storia?»
Disteso a pancia in sotto sul mio letto con i piedi che dondolano oltre il bordo del materasso e i calzini spaiati, mio fratello si sta comportando come una quattordicenne ad un pigiama party. Mi guarda con l'espressione più angelica del suo repertorio e risponde: «Voglio solo che tu sia felice, fratellone» sbattendo le ciglia con aria languida.
«Ma piantala» rido, assestando una piccola pedata al cuscino su cui ha appoggiato i gomiti. «Sono un uomo adulto, credo di essere in grado di gestire le mie relazioni anche senza la tua assistenza.»
«No, aspetta, fammi capire: da quando tu e questa Daria avete una relazione?»
«Jared, se non la pianti ti butto giù dal letto.» La verità è che questa ragazza mi ha colpito da subito, e non riesco a fare a meno di ripensare alla mezz'ora scarsa che abbiamo trascorso insieme. So che è stupido e che rischio di sembrare ridicolo dicendolo, ma se credessi all'amore a prima vista direi che è successo, che sono stato colpito: gli occhi che durante la signing session mi hanno fatto sentire minuscolo sono riusciti a stregarmi, a distruggermi e a ricostruirmi nel volgere di una notte. Quello che più mi stupisce è che di lei ricordo praticamente tutto, ogni dettaglio, come se in mezz'ora avessi dipinto un ritratto mentale del suo viso, una copia così fedele da credere quasi di poterla toccare, di poterla tirare fuori dai ricordi e di metterla sul cuscino accanto.
«Oh, no» sospira mio fratello, voltandosi sulla schiena e incrociando le braccia dietro la testa.
«Oh, no cosa?»
«Se non ti conoscessi bene, direi che ti sei innamorato» risponde quello, cantilenando l'ultima parola come quando da bambini ci si prende in giro. «Sarebbe materiale buono per una rivista di gossip. L'Italia strega Shannon Leto, già mi vedo i titoli. D'altronde l'hanno sempre detto che le italiane hanno un sex appeal micidiale.»
«Non è sexy» ribatto subito, neanche fosse quello il punto fondamentale della conversazione. «Insomma, non è una di quelle che ti colpiscono per il fisico... veramente non ci ho nemmeno fatto caso, era vestita in modo piuttosto pesante. D'altronde la capisco, è autunno.»
«Quindi magari è una bomba del sesso e tu ancora non lo sai.»
«No, lo dubito. Quelle le riconosci dallo sguardo, dal modo di fare... Daria è una ragazza normale, lo sento. Una con degli occhi così non può non essere una ragazza normale.»
«Quindi che hai intenzione di fare? Segui il consiglio e vai a Venezia a fare l'innamorato respinto e a struggerti per lei vagando per i canali in gondola?»
«Non lo so, Jared. Non voglio insistere, ho paura di spaventarla. È vero, insieme siamo stati bene, ma non si può ignorare quello che sono. Per quanto mi sforzi di comportarmi in maniera ordinaria, la mia vita è tutt'altro che ordinaria, e...» Mi interrompo, distratto da un nuovo trillo di notifica. «Ehi, è di nuovo lei!»
«Ti starà mandando il numero di un tour operator che può organizzarti la gita a Venezia» risponde lui con aria di sufficienza, studiandosi le unghie proprio come se fosse una quattordicenne ad un pigiama party con le amiche.
«Non credo proprio, sai?»
Jared si volta su un fianco e mi fissa con attenzione, aggrottando le sopracciglia. «Stai sorridendo. Mi pare un buon segno.»
***
A: echelon490@gmail.com
03-11-2013 | 06:28 AM (GMT+1)
Oggetto: Re: Re: Re: Re: Re: Grazie
Ripensandoci, nonostante Venezia sia comunque una meta molto suggestiva, credo che potreste trovare qualcosa da fare anche qui a Torino. Purtroppo non potrei farvi da guida di persona, perché il lavoro mi tiene davvero molto occupata, e il lunedì, che di norma è il mio giorno libero, ho sempre un sacco di altre cose da fare. Se alla fine decideste di venire qui, fammelo sapere. Il fratello di una mia amica è un guida turistica, potrei chiedergli un favore e farvi accompagnare da lui.
Buonanotte,
Daria
***
Milano, 03 novembre 2013
«Non sono affari tuoi. L'espressione vita privata ti dice nulla?»
«Non ti sei mai fatto problemi a parlarmi della tua vita privata!» protesta lui, mettendosi in fretta a sedere. «Allora, che dice?»
«Beh, parafrasando quello che dice lei e integrandolo con quello che penso io, ne salta fuori che qualsiasi progetto tu avessi fatto per lunedì salta.»
«Ti ha invitato ad andare da lei?»
«Non esattamente.»
«Ti sei auto-invitato?»
«Più o meno. Diciamo che dovrà ricavare cinque minuti per il sottoscritto nella sua fitta agenda. Ora, Vostra Maestà, potete farmi il favore di tornare nella vostra suite? Sento il disperato bisogno di dormire.»
«Non riesco a decidere se sei un tipo geniale o soltanto un povero stronzo che non si cura dei bisogni degli altri» borbotta Jared, scendendo dal letto e avvicinandosi alla porta d'ingresso.
«Potresti andare a pensarci in camera tua, per favore?» gli domando, tenendogli aperto l'uscio sperando che se ne vada.
«Ho deciso: sei uno stronzo.»
Appena rimango solo, inizio a pensare a tutte le cose che devo fare in previsione della mia gita fuori porta: devo controllare gli orari dei treni, prendere il biglietto, capire come funziona il trasporto pubblico... dal primo momento della nostra separazione sono stato determinato a rivederla, e ora che mancano per certo solo ventiquattro ore non riesco a stare nella pelle – mi sento come una lattina di birra scossa a lungo, mi sento come se ci fosse soltanto un sottile strato di pellicola a trattenermi dall'esplodere.
La vedrò.
***
Torino, 03 novembre 2013
«No, per carità!» esclamo, tornando in cucina così in fretta che ho i pantaloni ancora mezzi abbassati. «Vediamo che dice... mi ha dato il suo numero.»
«Cosa?»
«Mi ha dato il suo numero, guarda qui!» ripeto, puntando l'indice contro il monitor. «Vuole che lo chiami lunedì mattina alle otto. Dice che per lunedì hanno già dei programmi, e vuole che lo chiami per spiegargli come possono organizzare una visita in città, magari in un'altra data.»
«Mi sembra una cosa un pochino cervellotica... sicura di aver capito bene?»
«Ma certo che ho capito bene! Non sono cretina, è quello che mi ha scritto. Senti, io adesso vado a dormire. Inizio ad averne veramente bisogno.
«Sì, penso che ci convenga. Sto iniziando a sentire tutta la stanchezza del concerto, in effetti.»
1La vita ha un buffo modo di insinuarsi in te. La vita ha un buffo, buffissimo modo di aiutarti. | Il titolo del capitolo è ispirato ad un verso della canzone Ironic di Alanis Morissette, contenuta nell'album Jagged Little Pill (1995).