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Autore: Bra    03/05/2008    6 recensioni
Un Draco Malfoy come non l'avete mai visto...Combattuto tra le tenebre dell'anima ed i desideri del cuore!!E se poi tutto questo dipendesse da una nuova arrivata che per giunta è babbana?? **“Non so come!” La sua mano stringeva la presa tra i capelli di lei “Mi fai questo effetto che è devastante! Vorrei odiarti, odio il tuo sangue, il fatto che tu sia un’inutile Babbana!” “Oh grazie!” Replicò Sofia “Questa è di certo la cosa più carina che mi abbiano mai detto!” “Fammi finire, non è facile!” La interruppe lui, la voce cominciava a vacillare “Dovrei odiarti, vorrei…Ma non ci riesco, sono incondizionatamente attratto da te! Ti desidero, ecco!”** POSTATO DODICESIMO CAPITOLO
Genere: Romantico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Odio il tuo sangue... ma desidero la tua carne...

Cap. 12

 

 

 

Poggiò la sua mano sopra quella del suo cavaliere e si diresse verso il centro della sala dove la musica cominciava a riscaldare la serata.

"Guarda, guarda!" Sogghignò con cattiveria "Potterino ed il suo branco di scendiletto!"

"Stai zitto Malfoy!" Ringhiò Hermione stringendo per un momento la mano di Neville "Possibile che non ci sia una santa occasione in cui tu ti faccia gli affaracci tuoi?"

Draco si voltò a guardare la ragazza a cui Harry teneva la mano; il respiro gli morì prima di poter uscire, sentì qualcosa attorcigliarsi nel suo stomaco. Sentiva male, come non gli era mai capitato prima. Lì davanti a lui, per mano al suo peggior nemico, c’era Sofia, bella come non l’aveva mai vista. Fece un passo indietro traballante "Ci becchiamo dopo!" Sputò correndo in quella che agli occhi di Hermione parve una ritirata.

La serata per Sofia non era cominciata nel migliore dei modi, ma nonostante quel leggero trambusto era in compagnia dei suoi migliori amici, ed aveva tutte le intenzioni di divertirsi.

 

"Secondo te quanto durerà la festa?"

"Spero ancora non molto!" Rispose sincero Harry "Mi sento un pinguino con questo abito, e poi non sono molto bravo nelle danze!!"
"Non è vero dai, credevo peggio!" Sorrise la ragazza mostrando la lingua in segno di scherzo "Pensa a me che vorrei togliermi questi tacchi!" Ed alzò leggermente il piede per mostrare l’altezza delle scarpe.

"Eh si!" Ammise lui "Deve essere proprio una bella tortura. Io non resisterei mai!"

"Ed è per questo che i tacchi li portiamo noi donne e non voi…Pensa lo spettacolo!!Cadreste ogni tre secondi!" Entrambi risero, ma quella gioia fu subito rotta da un urlo assordante…

"Cosa hai detto?" La Parkinson urlava come un’ossessa in un angolo della stanza; livida in volto, la mascella serrata ed i pugni stringevano un vaso, che presto fu vittima di quell’ira. "Ripetilo brutto stronzo!"

Di fronte a lei Malfoy era tranquillo, il suo solito sguardo menefreghista stampato sul volto, gli occhi rilassati e le braccia conserte.

"Ho detto che non voglio più avere a che fare con te. E poi piantala con questa scenata isterica!"

"Scenata isterica?" Sbatté i piedi a terra ed il suo viso divenne ancora più paonazzo "Non potevi aspettare un altro momento per parlarne?? Stasera?? Davanti a tutta la scuola??" Gli diede un sonoro schiaffo "Sei davvero un lurido stronzo, bastardo e…"

"Signorina Parkinson!" La interruppe la Mc Granitt "Le ricordo che siamo in una scuola. E che se anche lei avesse le più vere ragioni, nulla la autorizza a comportarsi in questo modo al dir poco sconveniente!"

Pansy digrignò i denti "Oltre all’umiliazione anche la beffa!" Fulminò il ragazzo con uno sguardo che liberava disprezzo da tutti i pori "Non credere di averla vinta brutto…"

"Signorina!" Le rammentò l’insegnante.

"Ho capito!" Ed uscì correndo ed imprecando.

Sofia era rimasta immobile, aveva smesso di ballare. Sembrava una statua senza vita, gli occhi puntati sul giovane serpeverde che ora parlava beato con i suoi amici senza voltarsi mai verso di lei, senza guardare nessuno, come se non fosse stato il diretto interessato.

La musica riprese a suonare e tutti, ignorando ciò che era appena successo ripresero le danze. Sofia rimase lì, non riusciva a muovere un muscolo, non capiva, eppure era tutto ciò che desiderava da sempre. Da quando aveva messo piede in quella scuola non desiderava altro. Ed ora che era successo non sapeva come comportarsi…Draco aveva davvero agito così per lei? O forse si era solo stancato di quell’oca? Avrebbe voluto corrergli incontro e fargli tutte quelle domande, anche a costo di apparire infantile e stupida, ma non poteva, non doveva cedere…Aveva deciso in quel modo, e doveva essere coerente, lo doveva fare per lei, per il suo bene.

 

"Sofy alzati che è tardi!" La svegliò la mattina seguente la sua compagna di stanza aprendo le tende. Il sole irruppe senza troppi complimenti nella stanza ed illuminò le pareti; il lampadario fece uno strano gioco di luci sul volto della ragazza.

"Lo sai che non si parla altro che della rottura tra Malfoy e la Parkinson??" Hermione era entusiasta. Si sedette sul suo letto ed accavallò le gambe "Tutti si chiedono come mai Draco abbia scelto proprio il ballo per confessare una cosa così privata!" Si buttò di peso all’indietro "Oddio che bello spettacolo ieri sera, ripagherei per poter assistere alla scena nuovamente!" Si fermò un attimo girandosi su di un fianco ed ammirando l’amica che si era appena destata. Sorrideva. Non un sorriso evidente, ma una leggera smorfia della bocca faceva intendere che era felice, che forse le cose finalmente le andavano bene. Hermione si alzò e si andò a sedere su l’altro letto, afferrando la mano dell’altra "Se c’è qualcosa di cui vuoi parlarmi, o che dovrei sapere" Esordì "Me lo diresti vero?"

Sofia sorrise "Certo! Sei la prima persona a cui lo direi, e ti prometto che appena potrò dirti tutto, lo farò. Sei l’unica di cui mi fido veramente!" E si abbracciarono.

 

La giornata proseguì tranquillamente, a lezione cercò di intercettare più volte lo sguardo di Malfoy, ma tutto fu invano. Sembrava di pietra, impassibile agli sguardi degli altri e alle voci che giravano dalla mattina. Si comportava come se nulla fosse successo. Di Pansy, in confronto, non si vide nemmeno l’ombra.

"Ragazzi io vado un attimo in biblioteca a vedere se trovo un libro!

"Ma fra poco chiuderà!" L’ammonì Hermione che sapeva tutti gli orari a memoria.

"Tranquilla farò sveltissima!" E corse verso la fine del corridoio per imboccare le scale che portavano verso la biblioteca.

Poggiò la mano sulla maniglia e aprì l’enorme porta, sperando di non incontrare Gazza; quell’uomo non gli era mai stato troppo simpatico.

Nella stanza principale c’erano pochissime persone, alcune concentrate sui proprio libri, altre che rifacevano le borse prima di andarsene.

Sofia si diresse direttamente verso gli ultimi scaffali. Non cercava un libro in particolare, ma voleva avere più notizie riguardanti i possibili impieghi una volta usciti da Hogwarts.

Notò in alto un grosso tomo in pelle e dalla rilegatura antica. Si allungò per cercare di afferrarlo ma ben presto capì che era troppo bassa. Si guardò furtiva intorno, e dato che non c’era nessuno appoggiò un piede sulla prima mensola e si arrampicò verso il suo bersaglio. Lo afferrò, cercando di non far cadere i libri che gli erano vicini e poi, mentre riscendeva, il piede le scivolò e cadde all’indietro.

"Sono arrivato proprio al momento giusto!"

Riaprì gli occhi, in effetti non aveva sentito male, era caduta…eh si, decisamente su qualcosa di morbido. E poi quella voce, la conosceva bene. Si alzò di scatto, lasciando il libro sul pavimento, e lo guardò sospetta "E tu cosa ci fai qui?" Chiese interrogativa.

"Non posso aver voglia di leggere un buon vecchio e polveroso libro?" Sorrise mostrando i suoi denti bianchi.

"Mi risulta difficile crederlo!" Si accovacciò per riprendere il tomo da lei scelto e dirigersi verso l’uscita.

"Ma come già te ne vai?" Sembrava disilluso.

Sofia sgranò gli occhi.

"Pensavo, o almeno speravo, che mi saresti saltata addosso!"

"E perché mai avrei dovuto farlo?" Gli chiese sogghignando.

"Dopo tutto quello che ho fatto, almeno una ricompensa me l’aspettavo!" Le si avvicinò terribilmente. I loro respiri si confondevano. "Lo sai per chi ho fatto tutto quel casino ieri sera?!"

La ragazza fece finta di pensarci un attimo, alzò gli occhi al cielo "Boh, non credo di saperlo…Dovrei forse?"

"Ho capito!" Fece Draco arreso picchiandosi la fronte con un palmo, sospirò e le si avvicinò ancora di più "Non resisto un altro momento lontano da te!" E poggiò le sue labbra su quelle di lei, prima piano, poi, notando il consenso, con più desiderio, sfiorandole la lingua.

Le sue mani si fecero subito audaci. Il grosso volume cadde rumorosamente al suolo, mentre si insinuava sotto la camicia candida, cercando il capezzolo che ormai si stava inturgidendo. Sofia emise un leggero sospiro.

"Fermati Draco, non qui ti prego. E se ci scoprono?"

"Il rischio aumento l’eccitazione!" Dichiarò "E poi ormai è tardi per fermarmi!" Ammise tornando a baciarla.

 

Delicatamente l’adagiò sul pavimento freddo. La guardò negli occhi per alcuni istanti che parvero ore: sembrava un’eternità che non stringeva a se quel corpo. Si sfilò la camicia buttandola dietro di lui e tornò a baciare ogni lembo di quella pelle candida…Il mento, il collo, il seno, l’ombelico. Ogni suo tocco provocava un leggero fremito ad entrambi, accompagnato da respiri soffocati.

Draco, dopo lunghissimi preliminari, la fece sua. Si sentì come morire. Gettarsi giù da un dirupo di centinaia di metri gli avrebbe causato meno brio, era un fascio di nervi mosso dall’istinto e dal desiderio.

…Io so tutto quello che fai…

I respiri si facevano affannati, ed i movimenti sempre meno regolari.

…Se non andrà come previsto, ORA so con chi divertirmi…

"NO" Inconsciamente urlò e spalancando le iridi azzurre cadde al suolo.

"Draco!" Il respiro ancora irregolare "Va tutto bene?" Lo guardò. Steso, come fosse inerme, arrossato sulle guance ed il viso sudato. Gli occhi ancora fissi verso un punto indefinito del soffitto. "Ti senti bene? Mi sembri strano!" Si allungò per baciargli una guancia.

"Si tutto bene!" Rispose meccanicamente. Quelle immagini nella sua testa ancora erano vivide, come un film a rallentatore. Lui eri lì, non sapeva spiegarsi come, ma sentiva la sua presenza in quella stanza, o forse solo nella sua testa…Possibile che fosse in grado di controllarlo sempre?!

 

Un’ombra longilinea si intravedeva da dietro uno scaffale. Una risata soffocata. Cattiva, e poi:

"Fetus in fabula"

Continua...

 

 

 

...L'angolo di Bra...

Ed eccomi finalmente tornata, anche se lo scorso capitolo non è davvero piaciuto...Me tapina!! Mi dispiace davvero, e spero che con questo mi sia un pò ripresa...Ma i commenti spettano a voi, quindi fatemi sapere, qualsiasi cosa è per me importante ed istruttivo!!

Ora ringrazio i pochini che hanno lasciato un commento.

In primis a Cicci12: grazie cara...Ora sai chi è il cavaliere, anche se poverino non è che ha un ruolo molto rilevante!!! Kisses

A Gobra1095:Ciao Miriam...Che onore!! E scusa la domanda, cosa ti ha fatto propendere per le mie fic?? E' un'onore per me davvero, e mi fa piacere che ti siano piaciute...Inoltre bravissima, il cavaliere era proprio lui...Eh si!!un bacione e grazie ancora. PS: Come potevo non includerti nei ringraziamenti??Sei un tesoro!!

A Tigerlily: Ed ecco le risposte a tutte le tue domande...Questo è stato un capitolo 'illuminante' non trovi?? Ihih...Comunque figurati per il ritardo no problem!!Un bacione

Un bacio anche a chi non trova il tempo per recensire...

Al prossimo vostra Bra

  
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