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Autore: Pikachu4Ever    28/11/2013    1 recensioni
Fanfiction ispirata alla serie Ace Attorney e ambientata nell'universo condiviso di 'Case: WL-0 - World of Lies' e 'Deeper than Void' di The Shadow, 'Lawrence Trueman', 'Eyes, Lies and Trusting Times' di Renna, e 'Turnabout Retirement' di Aiacos, oltre a 'The Unsung Trials - Stories by Pikachu4Ever' e 'The Unsung Trials - Stories by The Shadow'.
La storia tratta di Gladys Lexer, avvocato da anni ma dall'abilità non troppo straordinaria, costantemente eclissata da altri astri nascenti dell'avvocatura e con non pochi problemi economici, obbligata a fare da mentore a Vincent Shields, un giovane ragazzo pieno di rabbia verso il mondo.
Contro di lei si trovano il procuratore veterano fissato con il tempo Justin Teyems ed il procuratore neofita Amelia Kendrick, sua vecchia conoscenza sotto la guida di Saria Lonnie, giovane ma geniale procuratore con un passato che preferirebbe dimenticare.
Insieme, dovranno fare i conti con il tempo che passa e le conseguenze che ciò può avere contro le persone... e soprattutto, cercare di farsi un nome in una professione dominata quasi completamente da uomini.
[Il personaggio di Saria Lonnie appartiene a The Shadow, ed è usata con il suo permesso]
Genere: Generale, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Il Giudice, Nuovo Personaggio, Winston Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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GLWAL2 GLADYS LEXER: WOMEN AT LAW

Capitolo 1: Luck's Turnabout (udienza 1, parte 1)

Tribunale Distrettuale
Sala Udienze n°4
26 Agosto
Ore 10:00


[Gladys]

La prima volta che sono venuta qui, ero estremamente eccitata e vogliosa di provare al mondo di che pasta ero fatta.
Dopo cinque anni di casi e quasi nessun riconoscimento, ormai non mi fa più alcun effetto particolare: è solo il luogo in cui esercito la mia professione, nulla di più, nulla di meno. Ho avuto modo di affrontare ogni tipo di procuratore, da Winston Payne a Fantom Dethlone, quindi sono pronta contro qualsiasi tipo di avversario senza avere timore... anche perchè noto che ve ne sono due, oggi.
Da una parte c'era Salinne... o meglio, Saria Lowiss: uno degli ultimi prodigi della procura, ultragiovane, ultraefficace, ed ultratemuta.
Non ho mai avuto modo di affrontarla agli esordi della sua carriera, ma per contro ho avuto modo di lavorare con suo fratello Wolf Lonnie, nel caso della rapina alla gioielleria Precious Memories: era un bravo ragazzo e decisamente più capace di me, anche se ora ha smesso di esercitare... un vero peccato, mi sarebbe piaciuto parecchio lavorare ad altri casi insieme a lui. Se è anche solo la metà del livello di Lonnie, o anche solo metà di ciò che si dice, allora non penso di avere molte speranze... beh, spero che almeno mi lasci finire le obiezioni, prima di demolire le mie tesi.
Fui un pò più sorpresa di notare chi si trovava vicino a lei: Amelia Kendrick, sicura di sè come me la ricordavo.
... Questa non me l'aspettavo, ad essere sinceri. L'ultima volta che l'ho vista era alla scuola legale Themis, dove le ho dato qualche ripetizione (ero tre anni avanti a lei, e per guadagnare un pò di soldi avevo deciso di dare assistenza alle matricole, un lavoretto semplice che però mi ha fruttato parecchio al tempo) e dove abbiamo partecipato ad alcuni processi simulati l'una contro l'altra... ad essere sinceri non la conosco proprio benissimo, ma ho parlato con lei abbastanza da poterla considerare un'amica. Una specie, almeno.
Ammetto di essere curiosa, comunque. E' la prima volta che mi trovo contro due procuratori... posso immaginarne facilmente il motivo, ma sono abituata ad essere sola contro il procuratore, con l'occasionale assistente ogni tanto.
Avrei continuato a rimuginare sui miei avversari per il processo, se il Giudice (il caro vecchio barbuto: può cambiare il tribunale, ma puoi stare certo che te lo ritroverai davanti, prima o poi) non avesse sbattuto il suo martelletto, zittendo il solito pubblico chiaccherone e dando ufficialmente inizio all'udienza.

"La corte si riunisce oggi per il processo dell'imputato Vincent Shields." affermò quindi il magistrato, chiedendo poi "accusa e difesa sono pronte?"

"La difesa è pronta, vostro Onore." dissi io, tenendo le mie braccia sul banco.
Vincent vicino a me sospirò seccato, ma non ci badai più di tanto.

Il Giudice poi si rivolse ai due procuratori, osservandole sorpreso prima di esclamare "Oh, signorina Saria! Non mi aspettavo ci sarebbe stata anche lei, oggi!"

"Non potevo mancare al primo processo della mia allieva, vostro Onore. Nonostante abbia fiducia in lei, non penso le farà male avere una guida costante nel corso del suo primo processo." rispose la castana, mentre Amelia sorrideva tra sè e sè.

Come immaginavo. Questo perlomeno significa che Lowiss non agirà in autonomia molto spesso... meglio così, anche se è ovvio che mi neutralizzerà qualunque obiezione faccia in ogni caso.

"Uhm... comprendo. Generalmente è raro che i procuratori accompagnino i loro studenti nel corso del processo, ma mi fa piacere vederla così supportiva. Devo ammettere che non mi sarei mai aspettato di vederla in questi panni, soprattutto visti i suoi inizi come procuratore..." disse il barbuto.

Il procuratore in verde sembrò imbarazzato, prima di rispondere "Sì... capisco cosa voglia dire, vostro Onore, ma penso sia il caso di non sprecare tempo prezioso rivangando il passato. E penso che Amelia abbia voglia di iniziare."

"Oh, giustissimo! Mi perdoni, procuratore Kendrick! E' pronta ad iniziare il processo, per caso?" chiese quindi il magistrato.

"Pronta a servire un verdetto di colpevolezza, mio caro Giudice." rispose lei, sfoggiando il suo sorrisetto.

"Uhm... siete una cuoca, quindi? Effettivamente se ne sono visti pochi di procuratori del genere... ci sarebbe stata la Edwardson, ma lei era più una mangiona che altro! Chissà, magari sareste andate d'accordo!" ipotizzò quindi il barbuto.

Notai che Amelia strinse lievemente i pugni, prima di rispondere con tono acido "No, non sono una cuoca: non sono uno di quei procuratori con interessi assurdi ed ostentati. Mi interessa solo fare il mio lavoro, e nient'altro."

Lowiss non rispose e si limitò a fare un cenno... probabilmente o era imbarazzata, o non voleva 'rubare' la scena alla sua allieva.

"Oh, comprendo. Effettivamente è da un bel pò che non si vedono procuratori senza qualcosa di particolare... però, le consiglio di trovare qualcosa da fare: di questi tempi pare che la gente abbia il copyright sugli hobby!" raccomandò il Giudice, mentre io mi mettevo una mano sulla fronte, basita.
Non posso credere che le abbia davvero dato un consiglio del genere... lo conosco da anni, ma speravo non toccasse picchi di ridicolo come questo. Anche se alla fine mi fa piacere rivederlo così in forma: dopo quel che è successo durante il processo O'Quinn, per un pò l'ho visto molto serio... anche troppo.
E poi, nonostante mi piaccia fare processi ordinati e con meno assurdità possibile, penso che se il Giudice comico smettesse di essere tale, una parte di me non ne sarebbe poi molto felice.

Amelia nel mentre ignorò il 'consiglio', limitandosi a guardarsi le unghie con fare nervoso, prima di alzare lo sguardo e chiedere. "... Vostro Onore, posso iniziare con la mia dichiarazione d'apertura?"

"Ma certo! Vada pure, sono ansioso di sentirla!" fece quindi il magistrato, ed in risposta il volto della mia conoscente si rilassò enormemente: era palese che non vedeva l'ora di iniziare. In tutti questi anni, non è cambiata nemmeno di una virgola...

"Amelia, non penso che ce ne sia bisogno, ma hai bisogno di una mano per organizzare la dichiarazione? Ci sono alcuni punti che vorresti controllassi prima?" domandò allora la sua tutrice.

"Non si preoccupi, Salinne: si limiti a valutarmi una volta completata la mia dichiarazione." fu la risposta della neofita.

La ventiquattrenne prese quindi un respiro profondo, prima di fare mente locale ed iniziare la sua dichiarazione.

"Allora... prima di tutto, l'omicidio è avvenuto all'interno dello Studio Legale Lexer & Co., di proprietà dell'avvocato della difesa qui presente. La vittima è Becky Stapper, apprendista presso lo studio, e l'imputato è Vincent Shields, altro allievo dell'avvocato Lexer. Il delitto è avvenuto alle ore 12:21 di ieri. Stando all'autopsia, la vittima è morta dopo aver ricevuto otto colpi di pistola. E' stato anche trovato un segno di contusione sul cranio, probabilmente dovuto ad una qualche sorta di colluttazione. La pistola in questione era una Smith & Wesson M&P9, un modello molto comune, ritrovata nelle mani dell'imputato: entrambi erano seduti alla scrivania al momento. Probabilmente Shields ha spostato la vittima lì per essere sicuro di colpirla, l'ha uccisa, e poi è svenuto a seguito della colluttazione." spiegò allora lei, cercando di essere coincisa.

Hm, un pò breve, ma direi che è un buon lavoro per una principiante, anche se mi ha dato molti pochi dettagli su cui lavorare: o ha fatto un lavoro arronzato, oppure pensa di cogliermi in trappola nascondendomi dettagli cruciali del caso.
... Fortunatamente, dalla mia ho il fatto che l'omicidio è avvenuto nel mio posto di lavoro, quindi sono familiare con qualunque entrata possa aver usato l'assassino per effettuare il suo omicidio, che sia stato Vincent o meno.
Anche se la pistola continua a confondermi. Visto che è un modello di proprietà della polizia, non deve essere semplice ottenerne uno... anche se so esattamente chi dei miei coinquilini potesse mettere le mani sopra un'arma del genere.

"Direi che hai fatto un buon lavoro, Amelia. Se posso permettermi però, ci sarebbero un paio di informazioni che hai tralasciato di menzionare." affermò quindi Lowiss, prima di prendere la parola.

"Precisamente, la finestra era chiusa, come anche la porta: non c'era alcun modo di entrare ed uscire dallo studio. Questo ragionamento è ciò che ci ha portati alla conclusione che Vincent Shields possa essere l'unico colpevole. Oltretutto, loro due erano le uniche persone all'interno dello Studio Legale in quel momento. Vi sono solo tre chiavi, due delle quali erano all'interno dello studio. mentre l'ultima era in possesso dell'avvocato Lexer, in quel momento alla spiaggia Gembeach come confermato da varie persone lì presenti. I tre testimoni sono entrati sfondando la porta, confermando tale descrizione." completò allora il procuratore in verde.

Un mistero della camera chiusa, ovviamente. C'era da aspettarselo.
Se devo dire la mia, non ho mai compreso gli assassini che si sforzano così tanto per far sembrare il delitto impossibile. A che pro? Si divertono a vederci lavorare su delitti che nessuno comprende? E poi, perchè creare questi enigmi, quando è palese che l'omicidio non può essere avvenuto nelle circostanze in cui è stato scoperto?
Ammetto che effettivamente ci sono tutti i motivi per sospettare di Vincent, e nemmeno io voglio commettere l'errore di fidarmi ciecamente.

"Uhm... un caso piuttosto semplice, alla fine. Forse per una volta riuscirò a fare un verdetto a breve termine..." suggerì l'anziano.

Ovviamente non può mai essere paziente. Siamo alle solite.

"Obiezione! Vostro Onore, penso che ormai lei sappia meglio di me che i casi in questo paese non sono MAI semplici. Poco noti alle volte magari, ma mai semplici." replicai, come sempre.

"Beh... anche questo è vero, signora Lexer, però..." provò a dire il Giudice.

"L'avvocato ha ragione, signor Giudice. Penso che ci sia ancora qualcosa di cui discutere... e poi, non vorrei che il mio primo processo si risolvesse così a tavolino. Voglio che questo processo si risolva chiudendo ogni buco che l'avvocato possa trovare, dimostrando inconfutabilmente la colpevolezza di Vincent Shields." disse quindi la neofita. Io sorrisi lievemente.

"Vedo che non sei affatto cambiata, Amelia." dissi, mentre lei ricambiava l'espressione.

"Sono sorpresa che tu ti ricordi di me, Gladys. E' quasi ironico che dopo aver studiato insieme ci ritroviamo ad affrontare questo processo... mi dispiace pensare che verrai sconfitta da una neofita." rispose lei, posando una mano sul banco dell'accusa mentre continuava a fissarmi.

"Vorrei farti notare che, tra noi due, io sono quella che ha iniziato prima, oltre ad avere qualche anno più di te. Penso siano dettagli da considerare." affermai in risposta, calma.

"L'età e l'esperienza sono irrilevanti di fronte ad una persona dalla bravura che eccede ogni aspettativa. Prendi Phoenix Wright e Manfred von Karma, per esempio." replicò Amelia.

"Un'affermazione piuttosto audace. Ma sei capace di tenere fede alle tue parole?" domandai io, lasciandomi scappare un altro sorrisetto.

"Tsk, vedremo se continuerai a fare la spavalda alla fine del caso." fece lei, stizzita.

"Ti consiglierei di concentrarti sul tuo lavoro, piuttosto che attaccare briga con me: l'unica cosa che agire così ti farà guadagnare sarà una bella penalità." puntualizzai subito dopo.

"I tuoi consigli puoi tenerteli per te. Mi basterà smontare le tue teorie, e questo processo sarà terminato in un batter d'occhio." affermò quindi il procuratore principale, scrocchiandosi le nocche.

"Mi spiace interrompere la discussione, ma penso che sia il caso di completare la descrizione del caso: stiamo perdendo fin troppo tempo." fece quindi l'altra procuratrice, spazientita.

"La signorina Saria ha ragione. Anche se vorrei comprendere... il colpevole non potrebbe essere entrato da una finestra aperta? Così facendo, avrebbe potuto lasciare la stanza chiudendo la finestra dietro di sè..." provò a suggerire il Giudice.

"Posso risponderle io a tal proposito: mentre l'avvocato e la mia allieva discutevano, ho disegnato questa mappa di Eastwood con vari luoghi d'importanza segnati, tra cui il luogo del delitto." fece Lowiss, per poi mostrare una mappa fatta a mano.




Uhm... effettivamente non ha fatto un brutto lavoro per essere fatta a mano. Anche se a vederla adesso mi viene in mente di quanti crimini siano avvenuti in quell'area specifica: l'omicidio di Derek Selits, l'aggressione di Fitzroy ed il tentato omicidio di Victoria Edwardson (soprattutto gli ultimi due: essendo a pochi chilometri dal mio studio ed avendo la casa al piano superiore della palazzina, ho avuto modo di godermi l'orchestra di volanti della polizia che arrivavano sulla scena del crimine)... non c'è da stupirsi se alcune persone hanno iniziato a spargere strane voci sul quartiere.
E tra parentesi... ora che ci penso, ho sentito dire che tra poco finiranno quella città della scienza... non mi dispiacerebbe andarci una volta completata, sperando non vada a finire come le Torri.
Mi piacerebbe visitare anche quella fabbrica di cioccolato, prima o poi. Anche perchè a quel che ho saputo ti fanno avere assaggi gratis...
... Ma adesso non è tempo di perdersi in questi pensieri. Rimani concentrata, Gladys.

"Oh, finalmente ho modo di vedere il famoso quartiere di Eastwood! Se ne parla tanto ma non ho mai avuto modo di vederlo personalmente... e complimenti anche per l'abilità nel disegno! Non sapevo fosse così brava!" si complimentò quindi il magistrato.

"Effettivamente ho iniziato a disegnare mappe come hobby: è molto rilassante ed utile per ragionare sui casi, ed essendomi trasferita lì sto cercando di familiarizzare con l'area quanto più possibile." rispose Lowiss, sorridendo.

"L'avevo notato dalla mappa, e sono contento per voi! Spero che vi troviate bene, lei e suo marito!" augurò il Giudice.

Saria Lowiss smise di sorridere per un attimo alle parole del barbuto, corrugando la fronte prima di riprendere la parola, ricomponendosi immediatamente.

"Grazie mille, vostro Onore. Ad ogni modo, come potete vedere, lo Studio Legale Lexer & Co. non è troppo distante dal centro del quartiere, dove una volta sorgevano le torri Hebert. Ritengo che se qualcuno si fosse intrufolato arrampicandosi dall'esterno non sarebbe certamente passato inosservato, il che nega tale possibilità. L'unica entrata fattibile era la porta, che in quel momento era chiusa dall'interno. Chiunque sia il colpevole, doveva per forza trovarsi già da prima lì." specificò quindi il secondo procuratore, tappando pressocchè ogni buco nel caso.

Vidi Amelia annuire, al sentire l'aggiunta di Salinne... ma sembrava comunque stranita da qualcosa.

"Sì, è una mappa carina ed una spiegazione efficace... anche se, signorina Salinne, non crede che quei cuoricini siano un pochino... infantili?" domandò quindi lei, con un pò in ritardo.

"... Beh, a me piacciono." fece la sua mentore riguardando la mappa, lievemente imbarazzata.

"Come preferisce... però, solo perchè prima di entrare le ho detto dove abito, avrei preferito che lei non lo appuntasse." commentò poi la neofita, irritata.

"Preferivo essere precisi, e comunque non penso avremo modo di prestarci attenzione durante il caso." disse allora la signorina Saria.

Notai Amelia ruotare gli occhi frustrata, prima di affermare "Se lo dice lei... ad ogni modo, abbiamo cianciato anche troppo qui. Chiamo al banco dei testimoni il detective incaricato delle indagini."

Vincent mi strattonò il braccio subito dopo, facendomi voltare verso di lui prima di chiedere "Cosa c'è adesso?"

Lui mi osservò irritato, prima di domandarmi "Che cosa hai intenzione di fare ora, Glad? Quelle due streghe hanno bloccato praticamente ogni appiglio che potevi prendere..."

"Si vede proprio che non sai quasi nulla della nostra professione. Più della metà dei casi che ho fatto è andata così, e sono quasi sempre riuscita a cavarmela." risposi quindi io, non particolarmente preoccupata.

"Spero per te che tu sappia cosa fare, allora, anche perchè mio padre non sarà di sicuro contento di vedere che la mia mentore non è nemmeno capace di scagionare i suoi apprendisti..." fece notare, irritante come sempre.

Mi andrebbe di dirgli che andrà tutto bene e ce la farò... ma da una parte non sono poi completamente sicura e non voglio farmi false speranze, e dall'altra non ho di certo intenzione di trattarlo con gentilezza, se lui non fa altrettanto. Jordan vuole che io gli insegni il mestiere, non le buone maniere.
Decisi quindi di rimanere in silenzio, ricontrollando il Registro Processuale e ciò che si era detto finora.
Qualche minuto dopo, al banco dei testimoni si presentò il detective di turno, un uomo sulla trentina con l'altezza nella media e piuttosto magrolino, vestito con un completo blu mare con cravatta rossa, capelli castani ed a spazzola, occhi verdi, ed una calcolatrice in mano.
Tirai allora un piccolo sospiro di sollievo: lo conoscevo benissimo, ed è uno dei detective che ho più piacere di trovarmi contro.

"Testimone, dichiari nome e professione." disse Amelia, spostandosi una ciocca di capelli.

"Paul Hayes, detective della omicidi." rispose quindi il detective, continuando ad armeggiare con la calcolatrice.

"Robocop! Che piacere vederti! Come stai?" domandò allora Lowiss, salutando allegramente il detective.

"Uh... salve, procuratore Lowiss. Non mi aspettavo di incrociarla qui, è una variabile inattesa." ammise Hayes, fermando i calcoli per un attimo ed osservando la signorina Saria.

"Era da un bel pò che non ci si vedeva! Mi fa molto piacere rivederti, e sono sicura che avrai fatto un ottimo lavoro!" affermò quindi lei, per poi 'spedire' un bacetto con la mano verso di lui, facendo sgranare gli occhi all'agente di polizia.

"Ehm... Procuratore Lowiss, apprezzo che sia così... eccitata di rivedermi, ma potrebbe cercare di essere un pò più professionale? Preferirei che si comportasse come ha sempre fatto finora, se possibile..." domandò allora il poliziotto, arrossendo imbarazzato e forse anche un pò infastidito.

Poverino. Deve essere raro per lui ricevere così tante attenzioni da una donna. Sposata, oltretutto.
Lowiss in risposta sembrò sorpresa per un secondo, per poi abbassare lo sguardo, senza dire alcunchè.

Amelia allora tossì per attirare l'attenzione, prima di dire, con tono secco, "Detective, procedi con la tua testimonianza."

"Sarà fatto." affermò quindi Hayes, posando la calcolatrice e concentrandosi sul da farsi.

Deposizione del Testimone

-- IL CASO --

- L'omicidio è avvenuto alle 12:21 di ieri, allo Studio Legale Lexer & Co..
- La vittima è stata colpita da otto colpi di pistola al cranio, uccidendola.
- E' piuttosto chiaro che l'assassino avesse del rancore nei confronti della vittima.
- Come è stato già detto, non c'era modo di entrare o uscire dalla stanza.
- Chiunque fosse il colpevole, doveva essere lì. E l'unica persona oltre alla vittima...
- ... era l'imputato, Vincent Shields.

Ah... il caro vecchio Paul Hayes. Robotico, preciso ed ordinato come piace a me.
Non sarà un Raye Doom, ma l'ho sempre visto una spanna sopra a gente come Gumshoe, Skye e Fulbright, e sa come fare il suo lavoro... quanto Betty Taubey, probabilmente.
... devo smetterla di rivangare il passato. Devo concentrarmi sul presente e fare un buon lavoro, ora ed adesso.
Ho una mezza idea su come agire, ma devo trovare il modo di arrivarci, sperando che Lowiss non decida di silurarmi l'obiezione subito...
Notai Vincent stringere i denti ed i pugni, e gli misi una mano di fronte, facendogli capire (o almeno speravo) che non era il momento di fare scenate.

"Hmmm... sinceramente, era davvero necessario richiedere la testimonianza del detective? Non mi sembra che abbia aggiunto molto, ed era anche estremamente breve..." fece notare il Giudice, confuso.

"Effettivamente, mi spiace dirlo, ma avresti potuto fare un lavoro migliore nel preparare il detective: se avevi già fatto dire tutto quello che serviva durante la dichiarazione d'apertura, sarebbe stato meglio iniziare con un altro testimone..." affermò poi Saria Lowiss, voltandosi verso Amelia.

Lei sbuffò, prima di dire "Farò di meglio per i prossimi testimoni, allora. A tutti può capitare di sbagliare.", che mi sembrava però più diretto a lei stessa che ad altri.

Ella poi si voltò verso di me, dicendomi "Penso però che tornerà utile all'avvocato: per quanto il caso sia contro di lei, le servirà ogni appiglio possibile per vincere..."

Grrrrrrazie, Amelia Kendrick. La pubblica umiliazione era proprio quello che ci voleva per la mia giornata.
Mi limitai poi a sospirare, pensando fosse meglio non rispondere alla provocazione, mentre il Giudice prendeva nuovamente la parola.

"signora Lexer, inizi il suo contro-interrogatorio." affermò poi, mentre io annuivo.

"Spero per te che tu abbia qualche idea geniale, Glad." mi disse successivamente Vincent, incrociando le braccia e lanciandomi sguardi gelidi.

Sto iniziando a pensare che l'universo stia cercando di fare di tutto per irritarmi oggi. Se è così, dovrà fare di meglio.
E va bene, Gladys... vediamo cosa riesci a fare adesso.

Contro-Interrogatorio

-- IL CASO --

- L'omicidio è avvenuto alle 12:21 di ieri, allo Studio Legale Lexer & Co..
- La vittima è stata colpita da otto colpi di pistola al cranio, uccidendola.
- E' piuttosto chiaro che l'assassino avesse del rancore nei confronti della vittima.
- Come è stato già detto, non c'era modo di entrare o uscire dalla stanza.
- Chiunque fosse il colpevole, doveva essere lì. E l'unica persona oltre alla vittima...
- ... era l'imputato, Vincent Shields.

Hm... proviamo da qui.
"Un attimo! Detective, cosa le fa pensare che l'imputato avesse del rancore nei confronti della vittima?" domandai io, mentre Hayes riprendeva a lavorare sulla sua calcolatrice.

"Probabilmente può sembrarle un calcolo affrettato, ma il fatto che la vittima sia stata sparata al cranio per otto volte, quando una o anche due sarebbero state più che sufficienti per garantire la morte della vittima." spiegò quindi il Detective.

"E' una domanda un pò stupida, non crede, avvocato?" fece allora Amelia, guardandomi con fare superiore.

... Effettivamente potevo fare di meglio, ma era una prima mossa che mi serviva.
Purtroppo non posso negare in alcun modo questo punto, anche perchè a Vincent effettivamente non piaceva Becky più di tanto... il che non mi da molte armi per difenderlo.
Tuttavia, ho ancora il mio piano. Devo solo vedere se riesco a farlo andare in porto come spero.
"Ammetto che potrebbe non sembrare rilevante... ma vorrei che si tenga particolare conto di questo dettaglio, per adesso." dissi io, pensando di poterci ricavare qualcosa.

"Accordato. Detective, aggiunga questo dettaglio alla sua testimonianza." affermò il Giudice, mentre Hayes annuiva.

"Si può sapere a che stai pensando? E' la mossa più ridicola che ti abbia mai visto fare. Come pensi che il numero di colpi possa aiutarti a scagionarmi?" domandò quindi Shields, spazientito.

Io sbuffai, rifiutandomi di dargli più attenzione del necessario.
Forse avrei dovuto davvero lasciarlo a marcire sul banco degli imputati, se continua a comportarsi così...

- L'omicidio è avvenuto alle 12:21 di ieri, allo Studio Legale Lexer & Co..
- La vittima è stata colpita da otto colpi di pistola al cranio, uccidendola.
- E' piuttosto chiaro che l'assassino avesse del rancore nei confronti della vittima.
- Due colpi probabilmente sarebbero bastati ad uccidere la vittima, ma ne ha ricevuti sei in più.
- Come è stato già detto, non c'era modo di entrare o uscire dalla stanza.
- Chiunque fosse il colpevole, doveva essere lì. E l'unica persona oltre alla vittima...
- ... era l'imputato, Vincent Shields.

Bene, Gladys, hai scagliato la prima pietra. Vediamo cos'altro posso fare...
"Un attimo! La pistola con cui i colpi sono stati sparati era una Smith & Wesson M&P9, giusto? Me ne parli un pò, detective." chiesi io.

"Sì, si trattava di una Smith & Wesson M&P9. E' un modello piuttosto comune e facile da reperire, di cui esistono molte varianti. Anche se quella usata per l'omicidio è una variabile anomala..." affermò lui, mostrandomi un messaggio di errore sulla calcolatrice.

"In che senso?" domandai subito dopo.

"Si tratta di un modello esclusivo creato recentemente, tramite un'accordo tra la polizia e lo stato: ha un limite massimo di otto colpi, al contrario dei diciotto del modello base, compensando però con una più rapida potenza di fuoco ed un rinculo minore. Al momento è stato distribuito solo alle forze di polizia di Eastwood ed Uptown, anche se ci sono piani per distribuirlo ad altri distretti di polizia della città. Anche se a quanto ho sentito, alcuni quartieri sono contrari all'idea e stanno attivamente cercando di far decadere l'accordo..." spiegò allora puntualmente Hayes, ricominciando i suoi calcoli da zero.

Perfetto. Esattamente quel che mi serviva.

"Vostro Onore, vorrei che questa informazione venisse aggiunta alla deposizione del testimone." dissi io, ponendo entrambe le mani sul banco degli imputati.

"D'accordo. Detective, proceda pure come richiesto dall'avvocato." fece allora il barbuto, mentre il detective annuiva.

"A che pro stai aggiungendo tutti questi elementi, Gladys? Non penso che espandere la testimonianza ti aiuterà più di tanto." mi chiese Amelia, squadrandomi dalla testa ai piedi.

Invece mi aiuterà molto più di quel che pensi, Amelia. Vedrai.
Notai però che Saria Lowiss mi stava osservando... probabilmente ha capito dove voglio arrivare. Spero che non voglia mettermi i bastoni tra le ruote durante la spiegazione...

- L'omicidio è avvenuto alle 12:21 di ieri, allo Studio Legale Lexer & Co..
- La vittima è stata colpita da otto colpi di pistola al cranio, uccidendola.
- Il modello di pistola usato era esclusivo delle forze di polizia di Eastwood ed Uptown.
- E' piuttosto chiaro che l'assassino avesse del rancore nei confronti della vittima.
- Due colpi probabilmente sarebbero bastati ad uccidere la vittima, ma ne ha ricevuti sei in più.
- Come è stato già detto, non c'era modo di entrare o uscire dalla stanza.
- Chiunque fosse il colpevole, doveva essere lì. E l'unica persona oltre alla vittima...
- ... era l'imputato, Vincent Shields.

Bene, le pedine sono tutte al loro posto. E' il momento di effettuare l'arrocco...
"Obiezione! Probabilmente potrebbe sembrare che il caso sia completamente contro l'imputato... ma c'è un insieme di dettagli che, considerati nel complesso, invalidano del tutto la teoria dell'accusa!" proclamai io.
Mentre lo dicevo, avevo puntato la mano sinistra verso il banco dell'accusa, tenendola chiusa se non per l'indice ed il medio, tenendo questi puntati.

Amelia inarcò un sopracciglio, prima di domandarmi "E di cosa si tratterebbe, di grazia?"

"Prima di tutto, facciamo un passo indietro ed analizziamo la teoria dell'accusa nel suo complesso." affermai, abbassando la mano e riappuntandomi mentalmente tutti i dettagli.
"Stando a quanto si è detto finora, lo studio legale era inaccessibile dall'esterno, e l'imputato, provando rancore verso la vittima, avrebbe preso una pistola e le avrebbe sparato a seguito di una colluttazione, per poi svenire a sua volta sulla sedia, giusto?"

"Sì, è così. Dove vuole arrivare, signora Lexer?" domandò il Giudice, confuso.

"Semplice... l'imputato, Vincent Shields, non sarebbe capace di compiere il delitto." dissi io, lasciandomi scappare un sorrisetto soddisfatto.

"E perchè!? Smettila di tergiversare e dacci una risposta!" fece Amelia, sbattendo un pugno sul banco.

"Calmati, Amelia: sono sicuro che l'avvocato ci spiegherà cosa intende. Giusto?" domandò Lowiss.

"Certo." affermai, annuendo, prima di riprendere la parola.

"Prima di tutto, L'imputato è una persona estremamente irascibile e impulsiva. Non posso negare che vi fossero delle tensioni tra lui e la vittima, ma se davvero l'omicidio fosse avvenuto d'impulso, perchè doveva avere l'arma con sè? Non possiedo alcun'arma da fuoco all'interno del mio studio legale, come le indagini degli inquirenti hanno sicuramente dimostrato, il che significa che doveva essersela procurata in precedenza." iniziai a spiegare, con calma e ponderando bene le parole.

Sono quasi sicura che Vincent mi stia guardando male, ora... ma non mi importa. Mi ringrazierà più tardi.

"Obiezione! Nessuno ha detto che l'omicidio fosse avvenuto d'impulso. E' piuttosto chiaro che fosse premeditato!" ribattè Amelia.

"Obiezione! E qui casca l'asino, procuratore. Prima di tutto, il luogo del delitto non ha alcun senso. Se Vincent avesse davvero voluto far fuori Becky Stapper, non avrebbe certamente scelto un luogo in cui sarebbe stato l'unico sospettato, chiudendo poi ogni possibilità di crearsi un alibi: avevo specificamente lasciato entrambi incaricati di tenere d'occhio lo studio finchè non fossi tornata, e se fossi rientrata prima del tempo, l'intero piano dell'omicidio sarebbe andato in fumo. E come ha appena detto, l'omicidio era sicuramente premeditato, quindi deve avere sicuramente avuto il tempo per riflettere su un dettaglio tanto cruciale." puntualizzai in risposta.

"Obiezione! Potrebbe aver deciso di farlo seguendo un desiderio momentaneo! Potrebbe aver ottenuto la pistola il giorno prima e non aver riflettuto su altro!" suggerì la mia ex-compagna di studi, cercando disperatamente di salvare la sua teoria.

"Obiezione! E qui arriviamo alla più grossa delle contraddizioni. Come è stato detto dal detective, il modello di pistola usato per compiere l'omicidio è esclusivo delle forze dell'ordine al momento, non è un modello facilmente reperibile da un civile: e come ho già detto, l'imputato è irrequieto ed impulsivo, se davvero avesse cercato di ottenere una pistola, non sarebbe andato a cercare di ottenere un modello così specifico." affermai quindi io, dando il colpo di grazia alla teoria di Amelia.
Dopo la mia ultima spiegazione, il procuratore non ebbe più da ribattere, sgranando semplicemente gli occhi.

"Grrr... non è possibile! Non è giusto! Hai manipolato la testimonianza a tuo favore! Non è ammissibile!" affermò Amelia, sbattendo un pugno con forza sul banco dell'accusa in preda alla rabbia.

"Al contrario, procuratore Kendrick. Quel che ho fatto è perfettamente legale. Se la sua teoria aveva dei buchi così evidenti non è un mio problema." replicai, permettendomi di essere un pò sicura di me.

Saria Lowiss si voltò verso di lei, intimandole "Calmati, Amelia! Non è successo ancora nulla!", prima di girarsi verso di me mentre continuava a calmare la sua allieva.
"I buchi indicati dall'avvocato difensore non sono in alcun modo decisivi, anche se è innegabile che questo debba riportare l'accusa a riformulare la sua teoria. Per fare un esempio, non è da negare la possibilità che Vincent Shields abbia rubato l'arma ad un ufficiale di polizia, o ancora che sia riuscito a recuperarne un modello tramite il mercato nero, considerato che Shields è troppo giovane per poter legalmente detenere armi da fuoco... è altamente improbabile che un rivenditore autorizzato gliela possa aver venduta regolarmente." affermò allora la più giovane, con calma.

Effettivamente i punti che solleva Lowiss non sono da sottovalutare. E' innegabile che Vincent sia ancora a rischio, ma perlomeno sono riuscita ad aprirmi un varco: non è male come inizio, viste le premesse.

"Hmmmm... sì, la signorina Saria ha ragione, le parole dell'avvocato non scagionano immediatamente l'imputato, ma è comunque qualcosa su cui riflettere. Cos'ha intenzione di fare adesso, procuratore?" domandò quindi il Giudice, osservando Amelia.

La vidi calmarsi per un attimo, prima di chiudere gli occhi e rispondere, dicendo "... Penso sia possibile correggere la teoria dell'accusa tramite una testimonianza, vostro Onore."

So esattamente a chi si riferisce. E so anche come agire, se è davvero lui.

"Giusto per essere sicuri, avevo preparato i tre testimoni nell'evenienza che fosse stato necessario. Sono tutti qui." affermò quindi lei, respirando profondamente prima di annunciare "Vorrei chiamare a testimoniare uno degli inquilini del palazzo dove risiede lo studio legale, Moose Yang."

Perfetto. Esattamente quello che mi serviva.
Questo caso inizia finalmente a girare per il verso giusto...

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Secondo capitolo di Gladys Lexer: Women At Law, arrivato un pò in ritardo rispetto a quanto pensassi, anche se alla fine il risultato mi soddisfa parecchio. Lascio comunque ai lettori il compito di giudicare.
Ringrazio molto Aiacos per la mano datami riguardo alcuni dettagli sulla pistola usata come arma del delitto: il modello descritto in questo capitolo è fittizio, e qualunque somiglianza con modelli realmente esistenti è puramente casuale.
Saria Lowiss è come già detto in precedenza di proprietà di The Shadow, che ringrazio ancora per avermi dato il permesso di usarla.
Uptown è il nome del quartiere in cui è sito il tribunale 'principale' della serie di Ace Attorney, il cui nome è stato creato da Renna (alla quale va l'idea dei quartieri in generale) e la cui geografia è stata definita da The Shadow e Renna. Il quartiere di Eastwood è stato creato da me per Lawrence Trueman: Ace Attorney, ma la mappa inclusa nel capitolo è stata disegnata da The Shadow, il quale vi ha inserito anche luoghi appartenenti alla sua storia Wolf Lonnie Ace Attorney: Fighting for Truth, che consiglio a tutti di leggere.
Paul Hayes è un detective inventato da me per Lawrence Trueman: Ace Attorney, ma ringrazio The Shadow per averlo definito molto nella sua serie Deeper than Void.
Detto questo, do appuntamento a tutti per il prossimo capitolo! E grazie a chiunque leggerà!
  
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