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Autore: Ale Villain    28/11/2013    1 recensioni
STORIA IN FASE DI REVISIONE (Aprile 2020)
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Michelle non era così, per niente. Michelle, pur di vedere il ragazzo felice, avrebbe ribaltato il mondo; Ambra, invece, avrebbe ribaltato il mondo per ottenere ciò che voleva, proprio come lui. A Jimmy sarebbe decisamente piaciuta.
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Sentiva dannatamente la mancanza di Zacky in casa: non sorridergli, non uscire con lui, non scherzare, anche non litigarci. Erano tutte cose che erano svanite nel giro di un’ora e mezza, da casa sua all’aeroporto. Lei, comunque, continuava a sperare e a credere in quel meraviglioso chitarrista, che l’aveva attratta subito, e si domandò, con tutta sé stessa, se davvero il ragazzo non le avesse mentito.
Ambra, che di nascosto l’aveva seguita, osservò la scena dallo stipite della porta senza farsi vedere e sorrise amaramente, nel vedere la sua bionda preferita stare così in pena per un ragazzo; anche se lei, di sicuro, non era messa molto meglio.

AGGIORNAMENTI INTERROTTI FINO A DATA DA DESTINARSI
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1 Aprile 2010, H 8.34
Era incredibile come il tempo passasse velocemente. Tutto era successo troppo in fretta per i gusti della ragazza e non aveva neanche fatto in tempo a realizzare tutto l’accaduto. Nell’arco di quel tempo non si era resa conto di aver tenuto un po’ troppo lontani da casa Zacky, Synyster e Matthew, quasi subito dopo la morte di Jimmy che lei, (s)fortunatamente, non era riuscita a conoscere. Probabilmente, se ci fosse stato ancora lui, lo avrebbe invitato sicuramente in quel viaggetto verso di loro, in Italia.
Quella mattina si era svegliata troppo presto, erano appena le otto e mezza ed era domenica:  Andrea era, fortunatamente,  tornato a casa il giorno prima e lei lo aveva accompagnato alla stazione insieme a Giorgia, perciò il problema principale era fuori combattimento.
Si alzò di malavoglia dal letto, sopra il quale era stata una mezz’oretta bella e buona a rimirare il soffitto azzurro, e spalancò la finestra della camera, facendo attenzione a non fare troppo rumore, per evitare di svegliare la sua coinquilina che dormiva angelicamente; poi raggiunse la cucina e notò che, in quella casa, non era l’unica ad essersi svegliata presto.
- Cosa ci fai sveglia a quest’ora? – le domandò Zacky mentre si versava malamente del caffè. Ambra lo raggiunse stancamente e afferrò una spugna, per pulire il caffè rovesciato sul piano di lavoro dal batterista. Evidentemente, e come tutti gli esseri umani, il chitarrista non reagiva bene al mattino, dato che su due gocce di caffè, una era finita fuori dalla tazza, in proporzione.
- Potrei farti la stessa domanda – disse lei, strofinando  il panno sul marmo bianco – Andrea è partito – aggiunse.
- Lo so – disse Zacky, afferrando il manico della tazzina con l’indice della mano sinistra, mentre osservava la ragazza con un sopracciglio alzato, senza capire.
- Questo vuol dire che hai campo libero fino a quando non ve ne andate – continuò lei, accompagnando la frase con un sonoro sbadiglio che non represse. Zacky diede una sonora sorsata alla tazza e solo dopo parlò:
- Non ti capisco Ambra – sentenziò lui – Prima dici di evitare di fare casini e poi mi assecondi –
- Ho detto a Giorgia di non fare casini – specificò lei. Zacky sospirò e riprese a bere il caffè tranquillamente.
- Se succedesse qualcosa tu cosa diresti? – chiese, con un’alzata di spalle.
- Che era ora – rispose la rossa – Ma che rimane comunque il problema di Andrea –
- Potrebbero lasciarsi… - propose lui. Ambra rise leggermente.
- E secondo te Giorgia lo lascerebbe? – fece lei. Zacky la guardò di sbieco.
- Zacky, ragiona: se lei si lascia con Andrea e si fidanza con te subito dopo… Andrea sospetterebbe qualcosa, no? – il chitarrista ci pensò su e poi annuì con un hai ragione.
- A ‘sto punto facciamo passare un po’ di tempo da quando si lasciano – tentò nuovamente.
- Zachary – disse lei, assumendo un’espressione di rimprovero.
- Scherzavo, scherzavo – disse lui ridendo e posando la tazza, ormai vuota, nel lavandino – Ma con Synyster? –
- Con Synyster cosa? – chiese lei di rimando.
- E’ da un po’ che te lo volevo chiedere, ma… piccola? – disse lui ridendo, facendo roteare gli occhi verde scuro della ragazza al cielo, in modo esasperato  – E’ da un po’ che ti chiama così…  –
- Sì, lo so – disse lei – Secondo lui sono adorabile e piccola -
- Bè sì, in effetti sei bassa – constatò lui, squadrandola da capo a piedi.
- Ma ti arrivo al naso! – disse lei, posizionandosi di fronte a lui e calcolando la propria altezza in confronto alla sua con la mano, a grandi linee.
- E a Syn dove arrivi? – domandò lui ridendo, mettendo ancora più in mostra gli Snake Bites.
- Credo al mento… o forse poco più su – rispose Ambra, con una smorfia.
- Magari hai fatto colpo – disse lui – Nemmeno Michelle la chiamava così. Ah, Michelle è la sua ex –
- L’avevo intuito – rispose lei – Probabilmente non la chiamava così perché lei, per Synyster, non era bassa –
- E’ più bassa di lui – iniziò Zacky – Ma tu sei ancora più bassa –
- Appunto – disse lei ridendo – Vai a svegliare Giorgia, io tiro giù dal letto gli altri due –
- Tiralo giù tranquillamente, Synyster – disse lui – Già a dormito sul divano, se in più ti ci metti tu… -
- Appunto per questo lo voglio svegliare io – sorrise lei, uscendo dalla stanza e raggiungendo l’americano nel salotto.
 
**
 
- Sei una cazzo di… idiota! Idiotissima! – strillò Synyster, ritrovatosi con il deretano a contatto col freddo marmo in pietra del pavimento del salotto dell’appartamento di Giorgia e Ambra; quest’ultima, infatti, l’aveva fatto rotolare letteralmente giù dal divano in pelle, poco dopo aver detto a Zacky che sarebbe andata a svegliarlo. La scena che le si presentava davanti era un Synyster che continuava ad imprecare qualcosa in americano parlando a denti stretti, mentre tentava di rialzarsi da terra e Ambra non ne poteva più dal ridere.
- Grande e grosso e poi non riesci ad alzarti? – continuò lei, tra una risata e l’altra, mentre osservava il moro posizionare un palmo sul divano mentre tentava di rialzarsi, con scarso successo.
- Per colpa tua mi fa male il culo e l’osso sacro – commentò acido – Vorrei vederti! – sbraitò, riuscendo finalmente ad alzarsi.
- Era da tempo che speravo di farlo a qualcuno – disse nuovamente, mordendosi il labbro per evitare di scoppiargli a ridere in faccia per l’ennesima volta. Synyster sospirò rumorosamente.
- E dovevi aspettare proprio me? –
La ragazza rifletté e poi annuì convinta e sorridente.
- La mia vendetta sarà lunga e dolorosa – iniziò il chitarrista con un sorriso malizioso, vedendo l’espressione di Ambra tramutarsi da divertita a inquieta.
- Synyster… - iniziò, indietreggiando leggermente.
- Ti farò morire di solletico – iniziò lui – Ed è inutile che scappi perché ti prendo! – strillò nuovamente il ragazzo allungando la mano per afferrare la ragazza che ora le dava le spalle e cercava di non farsi acciuffare dal chitarrista.
Poco dopo si sentì trascinare da dietro, non appena varcò la soglia del corridoio, e sbatté contro qualcosa di duro, che riconobbe come il petto di Synyster,  che ora la stava stringendo con un po’ troppa forza, ritrovandosi un braccio del ragazzo appena sotto il seno e, l’altro braccio, subito sotto il precedente.
- Pronta piccola? – domandò lui, maliziosamente.
- Non mi chiamare pic… aah! –
Ambra non riuscì a terminare la frase poiché le mani del chitarrista avevano preso a solleticarle i fianchi e la pancia, provocandole risate incontrollate e continui brividi. La ragazza provò a dimenarsi sempre di più, ma più lo faceva e più il ragazzo aumentava la presa su di lei e il ritmo con cui la stava felicemente infastidendo. Che quell’italiana l’avesse colpito a fondo era, ormai, evidente: con quante ragazze conosciute meno di un mese prima si era mai comportato così?
Synyster arrestò all’improvviso le mani e sentì la ragazza sospirare affannosamente tra le sue braccia, per riprendere fiato.
- Teniamoci in contatto quando me ne torno di là – fece Synyster serio, rendendosi improvvisamente conto che, ormai, mancava davvero poco alla sua partenza. Ambra interpretò il di là come in America, perciò annuì indifferente.
- Se proprio dobbiamo – commentò lei apposta. Synyster finse di innervosirsi e riprese a solleticare il corpo della ragazza, facendola strillare.
- Va be… va bene! Va bene! – disse lei, arrendendosi e, finalmente, Synyster smise di farle il solletico. Subito dopo si piegò leggermente su di lei e le disse una serie di numeri che la ragazza, inizialmente, non capì.
- Vuoi che ti ripeta il mio numero? – fece Syn, osservando l’espressione sul volto della ragazza, che vedeva solo in parte, e che gli pareva abbastanza sconcertato.
- Ah, era il tuo numero? – disse lei. il ragazzo alzò gli occhi al cielo annuì e glielo ripeté fino a quando non lo seppe a memoria pure lei.
- Ti do il mio? – domandò lei.
- No, piccola – fece lui – E’ già tanto se so a memoria il mio. Ci conto che mi scriva tu –
- Va bene – sorrise lei – Buongiorno Matt –
- Giorno… - bofonchiò il ragazzo che fece la sua comparsa, per la prima volta, quella mattina, superando i due che sembravano teneramente abbracciati l’uno all’altro – Syn, non la stai stringendo un po’ troppo? –
Syn non si scompose e lasciò la ragazza all’istante, mentre lei avvampò.
- Parla lui – disse Synyster sorridendo, alludendo alla troppa massa muscolare presente sul corpo del cantante e che di sicuro, dava troppa forza al ragazzo; non che lui fosse da meno, quello era ovvio, ma Matthew era decisamente più grosso di Brian.
Il vocalist non rispose, si limitò a guardarlo con un solo occhio socchiuso, dato che l’altro se lo stava torturando per bene con una mano. Ambra tentò di non ridere: gli ricordava tanto un tenero orso appena risvegliatosi dal letargo.
 
H 14.01
- Le tue doti in cucina sono migliorate da quando ci sono loro o sbaglio? – commentò Giorgia, osservando la sua coinquilina mentre ripuliva per bene uno dei piatti utilizzati prima per il pranzo.
- Dici? – fece lei – Sarà che Synyster mangia come un orso… ma solo quello che è davvero buono – oggi, evidentemente, ce l’aveva con gli orsi.
Giorgia sorrise e per qualche momento si perse nei suoi pensieri. Zacky è in casa mia da quasi un mese. Zacky è in casa mia da quasi un mese! Doveva ancora abituarsi completamente all’idea, di questo era sicura, ed era anche sicura che quando se ne sarebbero dovuti ritornare in America lei ci sarebbe rimasta molto, ma molto male; nonostante fosse sicura di questo, ancora si chiedeva come mai con Andrea, il suo attuale ragazzo da quasi sette mesi, tutto ciò non era mai successo: non era mia stata più di tanto nervosa per il suo arrivo, mentre era con lui non era mai particolarmente tesa e, quando doveva ritornarsene a casa sua a Pistoia, in Toscana, rimaneva giusto giusto un po’ giù di morale, per il non poterlo vedere. Con Zachary era tutto diverso: non dormiva la notte se sapeva del suo arrivo, da lì a poco, era sempre imbarazzata con lui nei paraggi e lasciarlo ripartire era una tortura vera e propria; non voleva mai che ripartisse, quelle volte che la raggiungeva più che volentieri in Italia, ed anche quella volta, non era fisicamente e psicologicamente pronta alla partenza del ragazzo. Non che degli altri due Americani non gli importasse, ma dava, loro, una leggera meno importanza; con questo non voleva dire non gli fossero entrati nel cuore, assolutamente: Synyster era una delle persone più sfacciate, ma al tempo stesso sincere che conosceva e quella sua particolarità lo aveva colpito (e ha colpito anche qualcun altro, si ritrovò a pensare). Matthew, invece, era una persona bravissima e sempre disponibile, pigra, ma disponibile. E voleva bene a tutti e due allo stesso modo… ma mai quanto poteva volerne a Zacky. Se poi ancora bene si poteva definire. Secondo la sua coinquilina, la bionda era innamorata persa del ragazzo e non avrebbe neanche avuto difficoltà ad ammettere che era vero e ad assecondare l’amica, se non fosse per il fatto che lei era (felicemente?) fidanzata con un altro ragazzo che non centrava per niente con Zachary.
- Tutto bene? – domandò Ambra, vedendo la ragazza pensierosa.
- Sì sì – la rassicurò lei, sorridendo ed annuendo allo stesso tempo. La rossa ripose l’ultimo piatto, che aveva da poco finito di pulire, nell’armadietto, poi sistemò il panno in uno dei cassetti sotto al piano di lavoro – Hai voglia di andare al parco? –
- Al parco? – domandò di rimando la bionda.
- Sì – continuò la rossa – Al parco. Abbiamo meno di due settimane, hai sentito Synyster a pranzo, no? Ha detto che tornano in America il 10 – e quell’affermazione fu un colpo al cuore per la bionda, ma, ovviamente e come sempre, non lo diede a vedere.
- E cosa facciamo al parco? –
- Non lo so, parliamo, camminiamo… - Ambra si arrestò e osservò l’amica, che non era per niente convinta – Insomma, te li vuoi godere sti ultimi giorni con Zacky o no? Poi chissà tra quanto lo rivedi –
- Non dire così, ti prego – sussurrò debolmente Giorgia, avvicinandosi ad Ambra, che non ci pensò due volte ad abbracciarla.
- Scusami, Gio – fece lei teneramente, mentre le accarezzava dolcemente la testa e accoglieva i suoi singhiozzi – Lo faccio per te. Anzi, se vuoi esci solo tu. Tu e Zacky, ti va bene? –
Giorgia annuì debolmente, senza staccare la testa dalla spalla dell’amica.
Ambra sorrise e la osservò teneramente: non erano molti i momenti in cui si lasciavano così andare l’una all’altra, perciò le fece un certo effetto vedere la ragazza tra le sue braccia, ridotta in quel modo.
- Dai, ora basta piangere – celiò dolcemente la rossa – Vai da Zacky e proponigli di uscire –
- Va bene – fece la ragazza, asciugandosi, con le dita della mani, le lacrime e strizzando gli occhi, mentre si scioglieva dall’abbraccio confortevole dell’amica.
- Brava – e le rivolse un ultimo sorriso prima di vederla scomparire oltre la porta della cucina.
 
H 15.43
- Chiuso. Hai perso di nuovo – dichiarò Synyster, sbattendo l’ultima carta che le era rimasta in mano sul tavolo – Non sai giocare – fece poi, sorridendo alla ragazza che sostava sul tavolo di fronte a lui.
- Intanto la prima partita l’ho vinta io – disse lei facendo spallucce e raccogliendo le proprie carte insieme a quelle rimaste sul tavolo – Mischi tu e alzo io –
- Come vuoi – disse lui, afferrando il mazzo di carte dalle mani della ragazza.
- Alza – disse, poco dopo averle miscelate per qualche secondo. La ragazza batté il pugno sul mazzo completo appoggiato sul piano del tavolo e sorrise sorniona al moro.
- Sei stronza – sentenziò lui afferrando tutto il mazzo e iniziando a distribuire le carte da esso – E’ la seconda volta che me le fai dare dal mazzo intero! –
- Mi diverto – confessò lei ridendo – Che schifo di carte – disse poi, osservando le tredici carte che teneva, a fatica, in mano.
- Colpa tua -
- No, tua, non sai mischiare –
- Secondo te come stanno andando Zack e Giorgia? – domandò Synyster, cambiando repentinamente discorso. La ragazza distolse l’attenzione delle carte e guardò in faccia l’unico ragazzo presente nella stanza.
- Spero bene – ammise sospirando.
- Anche io –
Ci fu qualche attimo di pausa, poi Ambra riprese la parola.
- Dovete ripartire proprio il dieci? – domandò scrutandolo in volto.
- Non va bene quel giorno? – chiese di rimando lui, guardandola di sottecchi.
- No no… - specificò subito lei – Cioè… non è un po’ troppo presto? – tentò, con un’espressione speranzosa.
Il chitarrista sospirò e poggiò le carte girate sul tavolo, passandosi una mano tra i capelli.
- Ambra, cerca di capire… veniamo dall’altra parte del mondo, è un periodo bruttissimo e siamo troppo lontani da casa. In più abbiamo lasciato lì, ad Huntington, Mike e Johonny –
- Tranquillo, tranquillo – lo fermò subito lei – Non preoccuparti –
- C’è qualcosa che non va? –
- A me? No, niente – rispose la ragazza – E’… per Giorgia –
- E per Zacky, vero? – colse l’allusione Synyster, sorridendo. Ambra annuì.
- Prima di uscire è scoppiata in lacrime perché Zacky la lascia praticamente subito. E sinceramente dispiace anche a me che tu te ne… che tu e Matthew ve ne andate – disse, sinceramente rammaricata. Synyster fece il giro del tavolo e le si sedette accanto.
- Ehy piccola – le disse dolcemente – io e te ci sentiremo ancora, te l’ho detto. Ci sentiremo fino a quando non ritornerò qui in Italia –
Ambra gli sorrise sincera, forse era uno dei primi veri sorrisi che gli rivolgeva.
- E poi tranquilla, Zacky non resiste più di tanto senza la sua bionda preferita – disse amichevolmente, facendola sorridere ed annuire.
Gli era davvero dispiaciuto vederla così giù di tono per la sua amica e per dei semplicissimi problemi amorosi, che nemmeno la riguardavano in prima persona, dato che quella ragazza lo aveva colpito a fondo fin da subito. Che fossero i suoi modi scontrosi, ma dolci, il fatto che non fosse timida con nessuno e il suo essere così estroversa… lo avevano attratto subito, fin da quando ha fatto la sua conoscenza in quel locale di Milano. Non era bravo a consolare, a questo di solito ci pensava Zacky, ma con l’addio di Jimmy aveva aperto molto più facilmente il cuore alle persone. E Ambra se lo meritava tutto, il suo cuore, ne era certo.
- Dai adesso basta – disse nuovamente lui, vedendo che la ragazza si stava torturando le labbra. Lei gli sorrise per l’ennesima volta, ritornandole in mente che erano le stesse parole che aveva detto alla sua amica un’oretta prima – Mi devi stracciare a scala 40 –
- D’accordo – fece lei, in tono di sfida, mentre osservava il ragazzo allontanarsi e riposizionarsi dove era prima – Inizio io –
 
H 16.32
- Pronto?
- Ambra! Sono Giorgia –
- Ciao Gio! Tutto a posto?
Synyster osservò la ragazza parlare al telefono, perplesso. Non ci aveva capito un’acca di quelle tre parole che aveva detto. Perché diavolo si ostinavano a parlare in italiano tra di loro quando c’erano anche loro tre? (Anche se in questo caso erano al telefono)
- Sì sì, benissimo! – esclamò dall’altra parte della cornetta la bionda, euforicamente.
- Allora, con Zacky?
- Abbiamo parlato tanto e passeggiato e… adesso siamo in un bar, mi sta offrendo da mangiare – esclamò nuovamente, sottolineando l’ultima frase con fin troppa enfasi. Ambra rise al telefono e anche la bionda lo fece.
- Avete chiarito la famosa questione “Andrea”? – domandò poi la rossa.
- Sì, ne abbiamo parlato – rispose l’altra, ritornando seria – Molto brevemente mi avrebbe detto di lasciare Andrea perché non mi riesce a vedere insieme a lui… -
- Cosa ti dicevo? – celiò soddisfatta.
- Aspetta! Ha anche detto che non vuole che io stia male per Andrea, però – continuò – Oh, Ambra, non so che fare!
- Immagino – rispose lei annuendo, come se l’amica ce l’avesse di fronte, al posto di Synyster – Lascia scorrere le cose, è l’unica cosa che saprei dirti
- Sì, d’accordo – confermò Giorgia – Sai una cosa?
- Sentiamo
- Zacky mi ha detto che Synyster non ha mai chiamato nessuno “piccola”
Ambra si bloccò qualche istante.
- Lo so – rispose poi. A dire la verità sapeva che Michelle non l’aveva mai chiamata così, non… tutte.
- Ritieniti fortunata – disse lei – Hai sciolto il cuore del famoso Synyster Fuckin’ Gates!
- Giorgia… – la rimproverò lei, alzando un sopracciglio.
- Dai scherzo – (No non scherzo)Ora ti lascio, è tornato Zacky -
- Va bene, a dopo – e chiuse la chiamata.
- Tutto bene, loro due? – domandò Synyster, quando la ragazza poggiò definitivamente il cellulare sul tavolo.
La ragazza annuì: - Vuoi sapere? –
Synyster annuì debolmente e si mise in ascolto.
 
H 23.12
- Ambra –
- Dimmi –
- Non riesco a dormire –
- Nemmeno io se continui a rigirarti nel letto – disse la rossa, voltando la testa verso la sua amica.
- Scusami – disse lei – Ma sono ancora un po’ scossa per oggi pomeriggio – ammise la bionda divertita.
- Siete teneri tu e Zacky – commentò Ambra, continuando a guardare l’amica.
- Lo so – fece lei, stringendosi sotto le coperte – Anche tu e Syn, a dire la verità –
- Perché? – domandò perplessa – Non c’è niente di tenero tra noi due –
- Quello che dici tu – rispose la bionda, alzando le spalle sotto il piumone.
Ambra sorrise, ma non disse più niente e così si addormentarono serenamente, con entrambe, nella testa, il pensiero di qualche particolare californiano.
 
 
Eccomi ritornata, grazie a tutte le recensioni! :D
Ci vediamo al prossimo chap ^^
 
 
  
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