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Autore: Fiery    03/05/2008    8 recensioni
[Dedicata a chi crede nelle favole **][Il secondo chappy è dedicato a LizDream per il suo compleanno ^^]Se questa fosse una favola inizierei con le parole C’era una volta… Ma quelle parole non le userò. Perché questa non è una favola. È la realtà. È la vita di una ragazza dai capelli neri lunghi, gli occhi nocciola dolci, quasi da cerbiatta. La pelle leggermente latina, la mente sveglia e con tanti sogni.
Nuova long-ficcy ^^ Buona lettura ^^
Genere: Generale, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gabriella Montez
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9: Sono io…

Capitolo 9: Sono io…

 E l’hai lasciato lì da solo?”

Gabriella sbuffò, aprendo il frigorifero, “Sì, Kelsi. L’ho lasciato lì da solo.”

“Gabry! Era l’occasione perfetta per dirgli chi eri!”

“Kelsi… tanto lui non saprà mai chi sono. prese un piatto con una torta di cioccolato sopra e richiuse lo sportello del frigorifero, “Siamo troppo diversi.”

“Troy non mollerà tanto facilmente. Gli piaci… e tanto!” aggiunse Kelsi dall’altra parte della città, nella stanza di Ryan, “Secondo me stai cercando una scusa. È un ragazzo fantastico e sta facendo di tutto per stare insieme a te. E poi l’episodio di oggi in aula…”

“Kelsi, non continuare per favore. Stasera gli manderò un’e-mail, con scritto che non mi interessa. Almeno si metterà l’anima in pace.” il campanello suonò, “Scusa, è arrivata Taylor. Dobbiamo lavorare al progetto di musica.”

“Pensa a quello che ho detto, Gabriella. Per favore!” la scongiurò Kelsi mentre Ryan entrava nella stanza pronto per uscire.

“Lo farò, tesoro. Ci vediamo a scuola.” detto questo le due riattaccarono in contemporanea.

Gabriella poggiò il cordless alla base e si diresse verso l’ingresso. Aprì la porta, ma il suo sorrise scomparve quando vide due ragazzi con Taylor.

-Ti posso spiegare.- disse Taylor entrando in casa.

-Lo spero.- Gabriella fece entrare anche i due ragazzi, poi chiuse la porta di casa, -Che ci fanno loro due qui?-

-Pensavamo potessimo fare uno scambio di coppia.- intervenne Chad, -Insomma… io non ci capisco niente di musica e nemmeno Troy.-

Troy sbuffò scocciato, -Scusali, Gabriella. Il vero motivo per cui vogliono fare coppia è che così possono stare insieme tutto il pomeriggio.- spiegò guadagnandosi un’occhiataccia dall’amico.

Gabriella agitò le mani, -Ragazzi, non è possibile cambiare le coppie. La Darbus ci uccide se lo scopre.-

-La Darbus non scoprirà niente. In fondo i lavori vanno al preside Matsui, non a lei.- cercò di convincerla Taylor, -Ti preeeego.-

La mora ci ragionò un attimo. Guardò Troy, che in risposta scrollò le spalle indifferente alla situazione. L’ultima cosa di cui aveva bisogno era passare del tempo da sola con lui. Nonostante questo non poté impedirsi di annuire, provocando in Taylor un sorriso stupendo. Le faceva piacere che l’amica fosse contenta, anche se questo voleva dire passare del tempo con il ragazzo che la stava cercando per l’intera East High.

-Si sono dimenticati un piccolo dettaglio però.- disse Troy.

Gabriella sbiancò, -Che succede?-

-Lavoreremo a casa mia.-

-Perché?-

-Perché devo fare da baby-sitter a mio fratello oggi.-

-Ok.- annuì stranita, -Sarà un pomeriggio interessante.- disse mettendosi le sue Lacoste nere e sistemandosi i capelli in una coda laterale, -Prendo le mie cose e arrivo.- disse salendo di corsa le scale di casa, diretta verso la propria camera.

Cominciò a radunare i libri di testo, per riporli nella borsa. Quando ad un tratto sentì una mano posarsi sulla sua spalla. Si voltò immediatamente, trovandosi Chad davanti, che la guardava serio.

-Che ci fai in camera mia?-

-Ho detto a Troy che andavo in bagno.- Chad mise le mani nelle tasche della felpa nera, -Potresti farmi il favore di dirgli che sei Cenerentola?-

Gabriella boccheggiò un attimo, stupita, -Cosa?- fu l’unica cosa che uscì dalla sua bocca, in un sussurro.

-Taylor.- spiegò brevemente Chad, -Conosco Troy. Non si arrenderà.-

La ragazza scosse la testa, -Non capisci. Lui vuole una ragazza da favola e io non lo sono. Vivo in una villa gigantesca, dove la mia matrigna mi costringe ad occuparmi di tutto e lavorare nel locale che era di mio padre. Ho due sorellastre terribili e in più la mia domanda per Princeton è stata rifiutata!-

Chad la guardò sbalordito, -Hanno rifiutato la tua domanda per Princeton?-

Gabriella si asciugò una lacrima, -La mia matrigna mi ha dato la lettera stamattina. Non mi hanno accettata.-

-Mi dispiace.-

-Non dispiacerti. Non mi conosci nemmeno.- Gabriella si ricompose e afferrò la borsa, per poi superarlo e uscire dalla piccola camera in cui dormiva, -Andiamo.- disse a Troy scoccando un’occhiataccia a Taylor, -Grazie, Tay.- sibilò arrabbiata.

Taylor non capì immediatamente. Solo quando Chad scese dalle scale capì che avevano parlato. Rimase seria. Le dispiaceva aver detto tutto a Chad, ma in fondo Gabriella si stava nascondendo. Se avesse detto la verità a Troy a quest’ora sarebbe stata felice.

Gabriella e Troy arrivarono a casa di quest’ultimo una decina di minuti dopo, a piedi. Era stato Chad ad accompagnarlo fino a casa di Gabriella. Entrarono in casa.

-Permesso?-

-Venite!- sentirono una voce maschile dalla parte occidentale della casa.

Troy fece cenno alla ragazza di seguirlo e i due si diressero verso la cucina di casa Bolton.

-Salve, coach. Ciao, mamma.- salutò con un bacio sulla guancia la madre, -Dov’è Nathan?-

-Su in camera, sta dormendo.- la signora Bolton si voltò verso Gabriella, che per tutto il tempo era rimasta in disparte ad osservare la scenetta familiare della famiglia Bolton, -Ciao, cara. Tu sei…?-

-Gabriella.- rispose la ragazza allungando una mano e stringendo quella dei genitori di Troy, -Lavoro al progetto di musica con vostro figlio. Bella casa.- si congratulò.

-Ah, sì. Montez.- ricordò il signor Bolton, -Miglior tempo alla corsa campestre.-

-Esatto, coach Bolton.- confermò Gabriella, lieta che l’uomo ricordasse quel piccolo dettaglio che l’aveva resa felice anche solo per un attimo.

-Beh… noi torneremo per le otto. Se vuoi rimanere a mangiare qui non c’è problema.- disse la signora Montez togliendosi il grembiule, -E se volete qualcosa per merenda ho preparato una crostata di marmellata. È sopra al bancone.-

-Mamma…- la richiamò Troy in imbarazzo.

Gabriella mascherò un sorriso divertito. I due genitori salutarono, lasciando i due ragazzi da soli in casa. Troy sospirò, portandosi una mano tra i capelli castano biondo.

-Scusali, pensano che sia ancora un bambino.- spiegò brevemente, -Possiamo lavorare in salotto, vado a vedere se Nathan si è svegliato.-

Gabriella annuì. Seguì le indicazioni di Troy ed entrò in salotto, molto più modesto del suo. Poggiò la borsa su una poltrona e cominciò ad osservare le foto incorniciate, con le mani nelle tasche posteriori dei jeans. Ne prese una in mano. Ritraeva Troy alle elementari, nel suo grembiulino azzurro celeste, proprio come i suoi occhi. Sorrise guardandolo così innocente e così piccolo.

-Quella foto dovrei nasconderla.-

Riappoggiò la foto e si voltò di scatto, -Questo deve essere il piccolo Nathan.- disse deviando il discorso e andando verso Troy, con in braccio il fratellino, che in risposta la guardò sbattendo gli occhietti azzurro come quelli del fratello maggiore, -Come sei bello.- Nathan allungò le braccia e si fece prendere in braccio da Gabriella.

-Ecco, diventerà un Don Giovanni da grande. Gli basta un complimento e si monta la testa.- scherzò Troy.

-Come il fratello.- ribatté Gabriella sarcastica, andando verso il divano, -Da dove iniziamo?-

-Io voglio vedele Helcules!- brontolò Nathan non appena i due grandi si furono seduti.

-Dobbiamo studiare, ometto.-

-HELCULES!- strillò Nathan iniziando a piangere.

-Dai, Troy! Facciamogli vedere questo cartone, così si tranquillizza e noi lavoriamo in pace.-

Troy acconsentì e mise Hercules in cassetta. Ad un certo punto del cartone, proprio mentre Gabriella e Troy stavano cercando delle idee per il progetto, Nathan tirò la maglietta al fratello, -Tu cantale.-

-No, Nathan. Io non canto.-

-Troy… tu canti?- alzò le sopraciglia Gabriella sorpresa, -Dai, voglio sentire.-

Troy sbuffò. Aspettò che iniziò la canzone, poi intonò le parole sopra a quelle del cartone.

 

Ho sognato che

Non so dove c’è

Una nuova terra

Sta aspettando me

Dalla gente mia

Quando passerò

Mi saluterà, dicendo questa è casa tua

È una meta che ce la posso fare

Io raggiungerò, io ce la farò

E ogni ostacolo

Che supererò

Sarà come un colpo d’ali e là io volerò

 

Gabriella sorrise teneramente, nel vederlo tanto imbarazzato a cantare. Troy non la guardò in faccia, durante il periodo di musica. Poi quando doveva iniziare a cantare la seconda parte, sentì una voce dolce e melodiosa cantare al suo posto.

 

E ora tocca me

Ce la devo fare

Non mi importa se

È impossibile

Ma io scoprirò la mia verità

Finalmente io saprò volare e volerò

 

Il cartone proseguì, ma gli sguardi di Troy e Gabriella rimasero incatenati. Ad un certo punto il telefono di casa squillò, destandoli dai loro pensieri.

-Puoi portare Nathan in camera? È l’ora della nanna.-

-Certo. Dove sta la camera?-

-Prima porta a destra.- disse Troy alzandosi dal divano in contemporanea a Gabriella.

Gabriella salì le scale ed entrò nella stanza, mettendo Nathan nella culla. Questo però, prima di chiudere gli occhietti assonnati, la guardò.

-Tu sei Plinceton…-

Gabriella lo guardò un po’ stupita. Un sorriso comparve sul suo volto, -Buona nanna, piccolo.- sussurrò baciandogli la guancia rosea. Uscì dalla stanza e scese in salotto, ma di Troy non c’era traccia.

-Troy?- chiamò a grande voce.

Una mano le afferrò il braccio, girandola. Gabriella fece per cacciare un urlo, quando due labbra si posarono sulle sue in un bacio breve, ma dolce. Si staccarono subito, Troy la guardò dritto negli occhi. Gabriella si portò una mano sulla bocca, con le lacrime agli occhi.

-Ho appena tradito Cenerentola…- disse Troy poggiando la propria fronte contro quella di Gabriella e sfregando le sue mani sulle sue braccia distese lungo il corpo.

Gabriella aveva gli occhi sbarrati sul pavimento. Aveva appena baciato Troy Bolton, il ragazzo di cui si era innamorata. E ora lui si sentiva in colpa, perché aveva appena tradito Cenerentola. Quando in realtà non era così.

-Scusa, devo andare…- mormorò staccandosi e prendendo la borsa con i libri.

-Gabriella, aspetta! Perché devi andare?-

-Tu non capisci.- scosse la testa Gabriella facendo per aprire la porta di casa.

Troy la chiuse con una mano, -Cosa non capisco?-

-Non hai tradito Cenerentola.-

Troy la fece voltare verso di sé, -Ma di che diavolo stai parlando?-

-Troy, apri gli occhi!- Gabriella lo guardò dritto negli occhi, -Sono io Cenerentola! Sono Princeton818!-

 

 

 

***********

Eccomi qui ^^ Scioccati? Ve l’avevo detto che avrei preso una piega diversa da quella del film XD

La canzone è “Ce la posso fare” di Hercules, appunto XD Il capitolo è dedicato a Mommika **

Ringraziamenti:

ciokina14 (E qui si scopre che è lei XD)

hEiLig FuR ImMeR (Spero di averlo scritto giusto XD Eh, certo! La Chaylor non deve MAI mancare XD)

romanticgirl (uuuuhh grazie **)

Sinfony (Vi smonto a tutte in questo capitolo XD E Gabriella trovò il coraggio di rivelarsi XD)

Herm90 (Ancora con questa storia? XD Io devo essere crudele, altrimenti chi vi fa aggiornare a voi Disneyane? XD)

_Aqua Princess_ (Dai, ho aggiornato l’altra sera XD La prossima volta cercherò di essere un pochino più rapida XD)

Mommika (Beh… tanto Tonno in questo capitolo non lo è, darling XD)

 

Grazie a tutte! Fatemi sapere ^^

Baci

By Titty90 ^^

  
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