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Autore: Dzoro    29/11/2013    1 recensioni
In un mondo abitato da manichini meccanici, dominato dai Vampiri e con seri problemi di immigrazione aliena, succede un evento impensabile: Carmilla, una bambina vampiro, torna umana. Il compito di proteggerla viene affidato ad un improbabile eroe, il medico-manichino Verzetti. Riuscirà a salvarla dalle grinfie del perfido tenente Controcazzi e a conquistare il cuore di Samanta, la bella manichina dal morbido seno di Seitan, e a pagare l'affitto?
Storia in pausa natalizia, ci vediamo a gennaio!
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cinque

- È un circeto signore!- esclamò il soldato, estraendo la gabbietta a forma di cuore dalle macerie.
- MALEDIZIONE!- urlò Controcazzi, afferrando con la mech-chela l’unico pezzo rimasto in piedi del muro, glassato dal calore dell’esplosione in un cumulo di pasta vetrosa, e sbriciolandolo. Dopodiché prese da una tasca dell’armatura un tubetto d’alluminio di steroidi, ne ingoiò metà e stritolò nella morsa d’acciaio della sua chela meccanica il resto.
- Frugate tutto l’appartamento! Il sapiens non deve essere lontano!-
I soldati uscirono dalla stanza, Verzetti sentì distintamente i loro passi allontanarsi, e poi rumori di mobili ribaltati, cassetti aperti e porte sfondate a calci. Niente di strano, i vampiri della Vampire Assault Fighting Forces Allied non erano certo conosciuti per la loro delicatezza. Alzò leggermente la bara da terra: nella stanza era rimasto solo Dracula, che sembrava sul punto di scoppiare a piangere.
- Signor Camarilla!- sibilò Verzetti. Il pipistrello lo notò subito. Lanciò un occhiata di sbieco all’ingresso, mentre si sentiva Controcazzi urlare da lontano:
- Non vi hanno insegnato niente all’accademia? Dovete rompere tutte le bottiglie, non lasciate un coccio intero! E SFONDATELE QUELLE PORTE!-
Dracula si avvicinò alla bara:
- Ma cosa è successo? Sta bene? Dov’è Carmilla?-
- Babbo!- fece la bambina da sotto la bara.
- Oh, Carmillina, topolino mio! Non pensavo sarebbero arrivati così presto, che guaio…- Dracula si morse le dita, lanciando un'altra occhiata spaventata al soggiorno, mentre Controcazzi urlava:
- Sei un soldato, il tuo lavoro non è preoccuparti dei civili, è distruggere e rovinare tutto ciò che è bello!-
- Non ha colpa,- disse Verzetti. – Non avevo idea che il Parlamento prendesse certe misure di sicurezza contro i sapiens. Dobbiamo scappare, riesce a distrarli mentre io porto via la bambina?-
Dracula sussultò. Guardò ancora una volta l’ingresso, per assicurarsi che non stesse arrivando nessuno. Poi disse:
- Va bene.-
Dracula uscì dalla cameretta. Si sentì la sua voce, provenire dal salotto:
- Scusate, signori…-
Verzetti alzò la bara,prese la bambina per mano.
- Andiamocene!-
- Non prendiamo il signor castoro e il signor dentini?- Chiese Carmilla.
- Li torniamo a prendere dopo, dai, dai…- disse Verzetti.
Si alzarono entrambi e, in punta di piedi, si diressero fino allo squarcio nella parete.
- Cosa c’è, civile?- sbraitò Controcazzi.
- Mi chiedevo… ho del budino in frigo, non è che ne vorreste un po’?- Verzetti si immobilizzò, e si portò una mano alla faccia: Dio mio, non è riuscito a inventarsi nulla di meglio?
- Budino? DEL BUDINO?- urlò Controcazzi, e la sua voce fece tremare le pareti.
- N… non vi piace?- fece Dracula, balbettando in modo imbarazzante.
- Il budino è il mio dolce PREFERITO! SOLDATI! Budino per tutti, poi torniamo a distruggere tutto quello che è rimasto intero!-
Mentre i soldati esultavano, Verzetti tirò un sospiro di sollievo. In effetti i pipistrelli andavano matti per i dolci, un alto livello di zucchero nel sangue era come la cocaina per un sapiens. Ovviamente erano tutti dolci di sangue: sanguinaccio, budino di sangue, cookies con pepite al cioccolato di mestruo, cose del genere.
- Via, via!- fece alla bambina, ed entrambi uscirono dalla stanza.
La strada sembrava tranquilla, e il maggiolino era dove l’aveva lasciato. Trascinando la bambina per un braccio, aprì la portiera anteriore del passeggero, occupato da riviste e bricchetti di olio da bere in tetrapak, con le cannucce che gocciolavano ancora qualche stilla del denso liquido dorato.
Verzetti buttò tutto sui sedili di dietro e fece sedere la bimba. Poi si sedette anche lui, regolando con un riflesso condizionato lo specchietto retrovisore.
- Signor robot?- fece Carmilla.
- Sono un manichino, piccola, non un robot. Aspetta!- Verzetti allungò un braccio sul sedile di dietro: il panino allo sgnaulo lasciato dal suo ultimo cliente era ancora lì, avvolto nell’alluminio. Verzetti si ripromise di non operare più pazienti grigi, lasciavano dappertutto la loro sporcizia. Scartò il panino, lo buttò dal finestrino e fece un cappellino con la carta stagnola. Lo mise in testa a Carmilla, sopra il cappellino di lana viola.
- Così i loro sensori non possono rintracciarti. Andiamo, via!-
Avviò la macchina, e partirono in direzione di casa sua. Non sapeva dove avrebbe potuto portarla altrimenti.
- Signor robot, ma cosa sta succedendo? Dove siamo?-
- Stai tranquilla Carmilla, andrà tutto bene, troveremo una soluzione…
- Camilla.
- Eh?
- Tu lo dici strano, con la erre! Mi chiamo Camilla.
Verzetti guardò la bambina, senza sapere cosa pensare. Poi, qualcosa atterrò sul tetto della macchina. Il soffitto si schiacciò, arrivando a una spanna dalla testa di Verzetti. La macchina venne sollevata da terra. Verzetti si sporse dal finestrino: era una gru magnetica. Su tutta la superficie del braccio meccanico erano stati disegnati graffiti multicolore con una bomboletta spray, il che significava una cosa sola: mutanti.

Grazie a tutti voi che leggete, siete dei giganti. Mettete la storia tra le preferite, tra le seguite, segnalatela per le scelte, fatela leggere a vostra nonna, stampatela e mettetela nei bagni pubblici, aiutateci a spargere il verbo! Chiunque metta la storia tra le preferite avrà diritto ad una comparsa nella storia! Baciosi
Dzoro 
   
 
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