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Autore: Aireen    29/11/2013    4 recensioni
Rose/Scorpius.
Scorpius ha un segreto. Un enorme segreto. Uno di quei segreti in grado di condizionarti la vita, ma lui non è assolutamente intenzionato a rinunciare a nulla. Soprattutto ad una persona.
"Ma è cioccolata! E' naturale che ti piaccia!" Scorpius sorrise leggermente nell'udire quell'esclamazione indignata. Rose era estremamente carina quando qualcosa la irritava.
"Ecco, Rose: tu sei come la cioccolata." Se ne uscì con fare enigmatico, beandosi dell'espressione confusa sul viso della ragazza.
"Cosa intendi dire?"
"Beh, è naturale che tu mi piaccia!"
Genere: Avventura, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Chocolate&Love'
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Aireen's corner: ci tengo a dirvi, prima che iniziate a leggere, quanto io sia soddisfatta di questo capitolo. Lo ritengo davvero bello, e di solito io non mi apprezzo mai molto, però qui so di aver fatto bene e, chiaramente, spero che voi abbiate la stessa sensazione.
Non è stato un capitolo facile, perchè raccontare di "situazioni dinamiche", in cui i personaggi vanno all'avventura (anche se questa non lo è propriamente, ne verranno di ben superiori, ma evitiamo gli spoiler) non è mai semplice. Inoltre, mi sono impegnata per dare al tutto un po' della giusta atmosfera "alla Hogwarts", anche se non so quanto questo mi sia effettivamente riuscito.
Detto questo, vi dò appuntamento a venerdì prossimo e vi chiedo di recensire ^^.


Recensendo salvi un autore dalla depressione!


Of cold days and weird boys

Le lezioni erano iniziate e sembrava che queste si fossero trascinate dietro anche l’inizio dell’autunno. Gelidi spifferi si infiltravano nelle aule, costringendo gli studenti a stringersi nei mantelli e quasi ad aver terrore delle lezioni di Pozioni, che, svolgendosi nei Sotterranei, si tenevano nell’aula più fredda di tutte.
Quel giovedì mattina anche le armature sembravano tremare per il gelo e Rose era certa di averne vista una soffiarsi il “naso”, o, per lo meno, avvicinare un fazzoletto alla zona in cui questo avrebbe dovuto trovarsi.
Persino Nick-Quasi-Senza-Testa, durante la colazione, aveva esclamato che quello era senz’altro il giorno più freddo che si fosse mai visto. E lui era un fantasma.
<< Tu non puoi percepirlo, Nick. >> Proferì Dominique con aria saccente, lanciandogli un’occhiata scettica.
<< Non credo che una ragazzina sia la persona più adatta a dettare le condizioni della mia esistenza! >> Esclamò indignato il fantasma, allontanandosi in direzione del tavolo di Grifondoro, dove, una sfortunata Cassie Chambler, rabbrividì ulteriormente quando una delle sue mani andò ad oltrepassare per errore il corpo trasparente di Sir Nicholas.
Infreddoliti e tremanti, gli studenti si diressero verso le aule e Rose e Dominique, che avrebbero iniziato quella giornata con due impegnative ore di Trasfigurazione, si guardarono intorno alla ricerca di Albus. Ricerca che, precedentemente, si era rivelata infruttuosa.
Al non si faceva vedere da diversi giorni e alle lezioni compariva spesso in ritardo, seguito da Scorpius. Fuori da queste, tenere traccia degli spostamenti di quei due era impossibile: in Sala Comune non c’erano mai e Rose, sempre più sconcertata, non desiderava altro che avere una chiacchierata chiarificatrice con il cugino. Dopo lo strambo episodio di qualche giorno prima non era più riuscita a parlare con lui, o con Scorpius e che Albus volesse evitarla a quel modo le sembrava assurdo e anche un poco offensivo. Non avevano mai avuto segreti, loro due.
<< Vorrei proprio sapere cosa passa per la testa ad Albus e al suo amichetto del cuore! >> Sbottò Dominique, squadrando per un’ultima volta l’intera Sala Grande che, man mano, andava svuotandosi.
<< Ho la sensazione che ci sia qualcosa che non vada… >> Si limitò a sussurrare Rose. Avrebbe voluto, con tutta se stessa, confidare ogni cosa alla cugina ma, con altrettanta determinazione, si era imposta di non farlo: nonostante l’atteggiamento dei due ragazzi la stesse ferendo, aveva capito che si trattava di una faccenda seria e che, scatenare anche la curiosità di Dominique, era l’ultima cosa di cui avessero bisogno.
Lei, però, non avrebbe rinunciato a saperne di più.
Aveva un piano.

La giornata trascorse con estrema lentezza e portò con sé un enorme carico di compiti, che si aggiunse ad un’altra montagna di temi e capitoli da studiare assegnati precedentemente.
Rose sapeva che avrebbe dovuto iniziare a preoccuparsi di portarsi avanti con lo studio, ma quella sera, mentre la Sala Comune brulicava di studenti con il naso immerso nei libri, lei si limitava a starsene seduta su una poltrona davanti al camino, gettando occhiate nervose tutto intorno.
<< Sai, Rose, qualcuno potrebbe pensare che tu ti sia bevuta il cervello. >> Dominique la guardava di sottecchi al di sopra del suo tema di Trasfigurazione. Aveva capito che la cugina nascondeva qualcosa, ma ancora non riusciva a comprendere se ci fosse bisogno di preoccuparsi.
<< Voglio andare a dare un’occhiata all’Ala Est del settimo piano. >> Se ne uscì Rose con noncuranza. Dominique sgranò gli occhi chiari: non era di certo ciò che si aspettava, ma la prospettiva di andare a curiosare in una zona proibita le aveva già reso lucido lo sguardo per l’eccitazione.
<< Ti chiedo solo una buona ragione per infrangere le regole. Mi serve solo quella, nient’altro! >> Rose lanciò un’occhiata di sottecchi alla cugina: sapeva che non si sarebbe tirata indietro alla prospettiva di girovagare di soppiatto per i corridoi, ma sapeva anche che non si sarebbe accontentata di una futile scusa, avrebbe dovuto darle almeno un piccolo contentino.
<< Albus e Scorpius sembrano sparire dal castello, non trovi? >> Esordì, curandosi di dare al tutto un po’ di dovuta suspence. La sua intuizione era stata semplicemente geniale.
Dominique la guardava con gli occhi socchiusi, come se si stesse sforzando di indovinare dove volesse andare a parare.
<< Beh, ci ho riflettuto parecchio e mi sono chiesta: dove mai potrebbero riuscire a nascondersi così bene da evitare di incrociare anima viva? >>
<< Nell’Ala Est del settimo piano… >> Mormorò Dominique, che nel frattempo aveva iniziato a mangiucchiarsi le unghie per la curiosità.
<< Esatto. Poi però mi è venuto in mente che probabilmente la zona sarà sorvegliata e che, anche se avessero il Mantello, sarebbe impossibile per loro starsene lì a confabulare, no? Quindi ero sul punto di arrendermi e lasciar perdere quando ho ricordato: zio Harry ci ha raccontato, più di una volta, di una stanza… una stanza nascosta nel castello che, guarda caso, dovrebbe trovarsi proprio in un corridoio del settimo piano.
Ora, la stanza dovrebbe essere andata distrutta durante la battaglia, ma il fatto che abbiano interdetto quella zona agli studenti cosa  ti fa pensare? >>
<< Che abbiano scoperto che non è così! Oddio… la Stanza delle Necessità esiste! >> Esclamò Dominique, decisamente sovraeccitata, balzando in piedi all’improvviso e attirando su di sé parecchi sguardi straniti.
<< Cerca di calmarti, Dom! Non deve saperlo nessuno, visto che a quanto pare gli insegnanti hanno deciso di tenere gli studenti alla larga da quel posto. >> Fece Rose, afferrandola per un braccio e costringendola a tornare seduta. Dovevano evitare il più possibile di attirare l’attenzione, soprattutto in previsione di quello che era il piano di Rose.
<< Allora, come facciamo? >> Dominique era preda di una feroce impazienza e ormai nulla le avrebbe impedito di arrivare fino in fondo alla questione.
<< Sostanzialmente, quello che ho pensato di fare è questo: ho ragione di credere che, visto che sicuramente hanno con loro il Mantello, Al abbia lasciato la Mappa su nel dormitorio. E noi dobbiamo prenderla, altrimenti raggiungere l’Ala Est incolumi sarà impossibile. Quindi, l’idea è di attendere il momento propizio e, quando tutti saranno a cena, entreremo nel Dormitorio dei ragazzi e ruberemo la Mappa. Una volta raggiunto l’obiettivo, ci basterà controllare che non vi siano professori in vista e fare quello che ci ha detto zio Harry: passeremo tre volte davanti al muro, pensando intensamente a ciò che desideriamo e voilà… beccati! >> Rose concluse il suo discorso con un’espressione estremamente soddisfatta dipinta in volto. Nessuno avrebbe mai potuto negare l’abilità con cui aveva gestito tutta la faccenda.
<< Ho due domande per te: per prima cosa, come faremo a riconoscere il corridoio giusto? E, secondo, cosa sai riguardo Albus e Scorpius che io non so? >>
Ops!
<< Posso rispondere solo ad una delle tue domande, per il semplice fatto che non ho la minima idea del perchè stiano evitando tutti. Comunque, dopo che avremo preso la Mappa, basterà dare un'occhiata e guardare dove gli insegnanti fanno la posta. Conto sul fatto che prima o poi la zona rimanga senza sorveglianza per il tempo necessario. >> Dominique non sembrava fidarsi totalmente delle sue parole, probabilmente era convinta che Rose sapesse effettivamente qualcosa, e in fondo non era per niente vero. Tutto quello che era riuscita a scoprire era che Scorpius aveva un problema potenzialmente pericoloso e che era arrivato il momento di sapere qualcosa di più.
<< Bene. Mancano poco più di venti minuti all'ora di cena, e poi la prima fase del nostro fantastico, mirabolante, straordinario piano avrà inizio. Credo che dovremmo darci dei nomi in codice, o almeno darne uno all'operazione... ce l'ho! "O. R. D. C. C. N. M": operazione Rose e Dominique, cugine combattenti e nemiche del male. >>
<< Per le mutande di Merlino, Dominique! Non esiste, non una sigla così lunga! >> E così le due ragazze trascorsero il tempo che le separava dall'inizio della loro missione alla ricerca di un nome appropriato, accordandosi poi sulla più modesta sigla "O. R. D. S. I" (operazione Rose e Dominique, streghe in incognito).

<< Che schifo, queste sono mutande... mutande sporche! >> Da dieci minuti circa, Rose e Dominique erano impegnate a frugare nel baule di Albus Severus Potter, baule parecchio disordinato e anche parecchio disgustoso.
<< Tutti i ragazzi sono così schifosi, o Albus è un'eccezione? >> Si lamentò Dominique liberandosi in tutta fretta di tre calzini, tutti spaiati, dall'aria tutt'altro che pulita.
<< A giudicare dalle condizioni del Dormitorio direi che fanno tutti schifo allo stesso modo. Credo che potrei vomitare! E poi, le aprono mai le finestre? C'è puzza di cadavere in questo posto. >> Replicò Rose, guardandosi intorno e prendendosi come appunto mentale di disinfettare la sua divisa non appena avesse fatto ritorno.
<< Eccola! L'ho trovata, era seppellita sotto un sacchetto pieno di Caccabombe, quindi maneggiala con cautela. >> Dominique era in piedi accanto al baule, trionfante, le passò la pergamena con l'aria di una che aveva appena messo nel sacco un assassino maniaco. Tendeva leggermente ad entrare nella parte. Tuttavia, Rose evitò di commentare il suo straripante entusiasmo e srotolò la vecchia Mappa, che aveva le sembianze di un banalissimo foglio di pergamena parecchio ingiallito dagli anni.
<< Giuro solennemente di non avere buone intenzioni >> Non appena la ragazza ebbe finito di pronunciare l'ultima sillaba, sulla superficie increspata e rovinata, la Mappa del Malandrino prese forma. Nel giro di pochi secondi l'intera Hogwarts era nelle mani di Rose, i cui occhi corsero immediatamente a cercare l'Ala Est del Settimo Piano. Notò immediatamente la sua nemesi, il professore di Aritmanzia, un omuncolo odioso che di cognome faceva Sillypotts, aggirarsi in un corridoio nel quale si trovava una statua di un paio di Troll danzanti. Non fece in tempo ad indicarlo a Dominique che il puntino che lo raffigurava prese ad allontanarsi velocemente: evidentemente quel piccolo verme non vedeva l'ora di avventarsi sulla cena, inconsapevole che quello era proprio ciò che Rose aspettava.
<< Andiamo. Ora. >> Senza aggiungere altro, afferrò Dominique per un braccio  e la costrinse a seguirla giù per la stretta scalinata che portava alla Sala Comune e poi di filato giù per l'ulteriore schiera di gradini che le condussero ai piedi della Torre di Corvonero.
In tutto questo trambusto, Rose cercava spasmodicamente di tenere sott'occhio la Mappa, e il risultato di ciò furono diversi scivoloni, in seguito ai quali dovette anche preoccuparsi di tenere a freno le risatine incontrollate della cugina.
Erano ormai diversi minuti che le due ragazze percorrevano di corsa scalinate e corridoi, quando si imbatterono in un piccolo essere che fluttuava a mezz'aria con un ghigno insolente stampato sul viso malefico.
Pix.
<< Oh, guarda guarda... Weasley ovunque in questo castello, siete diventati un po' invadenti, non trovate? >> Il poltergeist eseguì una buffa piroetta a mezz'aria e Rose e Dominique si sentirono sommergere da una secchiata di acqua gelida. Tremando convulsamente, Dominique estrasse la bacchetta e iniziò a scagliare incantesimi a caso contro Pix che scomparve lasciandosi dietro la scia della sua fastidiosa risatina.
<< Quel... quel...! >>
<< N- non a-abbiam-o-o tempo. A-andiamo! >> Battendo i denti Rose riprese la sua corsa forsennata, controllando periodicamente la Mappa, seguita a ruota dalla cugina.
Quando giunsero al Settimo Piano erano ancora fradice, ma correre aveva permesso loro di scaldarsi e, una volta raggiunto l'obiettivo, non ebbero più tempo di pensare ai vestiti bagnati e non si curarono nemmeno di asciugarli con un colpo di bacchetta: la statua con i Troll danzanti si ergeva a pochi metri da loro. Lì, dietro quelle mura, si nascondeva la Stanza delle Necessità.
Rose e Dominique decisero di alternarsi nel tentativo di convincere una misteriosa porta, della cui esistenza erano ormai certe, ad apparire: una avrebbe controllato la Mappa, mentre l'altra si sarebbe concentrata su ciò che desideravano, percorrendo avanti e indietro il lungo corridoio. Dopotutto, non sapevano con precisione quale fosse l'esatta collocazione della Stanza.
Il primo turno toccò a Rose, che si avviò lungo il corridoio concentrandosi con tutta se stessa su un'unica frase: mostrami dove sono Albus e Scorpius. Passò davanti alla statua una volta, poi due e poi una terza, ma il freddo muro di pietra era sempre lì, identico a prima. Rose sospirò, facendo segno a Dominique di farsi avanti, afferrando poi la Mappa con stampata in faccia un'espressione un po' delusa. Si aspettava che non sarebbe stato poi così facile, ma un po' ci sperava davvero che una porta si materializzasse dal nulla.
Anche Dominique percorse a lunghe falcate il corridoio per tre volte, e anche lei fallì.
Tentarono ancora e ancora, ma la Stanza delle Necessità sembrava decisa a non presentarsi a loro come si era invece mostrata ad Albus e a Scorpius: di ciò Rose era ormai sicura, dal momento che - aveva notato - i due non comparivano neppure sulla Mappa del Malandrino.
Quando ormai le due ragazze erano sul punto di arrendersi un rumore le fece ridestare, in un punto a circa venti metri da loro una enorme porta svaniva lentamente, mente due figure maschili, che Rose e Dominique non tardarono a riconoscere, si avviavano con circospezione nella direzione a loro opposta: non sembrava che si fossero nemmeno accorti di loro.
Dilettanti.
<< Buonasera! >> Esclamò Rose senza riuscire a trattenersi. Albus e Scorpius sobbalzarono al suono inaspettato della sua voce e, una volta che si furono voltati, i loro sguardi volarono da Dominique, a lei, alla Mappa - chiaramente riconoscibile - che Rose teneva in mano.
<< Te lo avevo detto, Scorpius, che l'aver dimenticato la Mappa si sarebbe rivelato un problema. >> Borbottò Albus, scoccando un'occhiata contrariata alla cugina e avvicinandosi a loro con la mano tesa, in una muta richiesta di restituzione. Rose non esitò a mettergli in mano la sua tanto adorata pergamena: il momento delle spiegazioni era arrivato.
Proprio mentre stava per aprire bocca, esigendo un racconto dettagliato di ciò che i due stavano combinando, un movimento improvviso catturò la sua attenzione: Scorpius tentava goffamente di raggiungere Albus e nel mentre era indaffarato a far sparire sotto il mantello una bottiglietta di vetro contenente un liquido bluastro e luccicante.
Si trattava di una pozione, senza ombra di dubbio. Ma di che genere? A cosa gli serviva? Una serie di domande riempì il cervello già sovaccarico di Rose e Scorpius nel frattempo aveva già fatto sparire la misteriosa boccetta.
<< E così, siete anche delle ladre adesso? >> Le schernì Albus, nel chiaro tentativo di allontanare la conversazione da ciò che lui e Scorpius stavano facendo all'interno di una stanza proibita e nascosta all'interno del castello.
<< Cosa stavate facendo? Perchè ci eviti? >> Sputò Dominique, lanciando ad Albus un'occhiata rancorosa. Aveva preso quella faccenda molto sul personale.
<< Io non vi evito e stavamo semplicemente curiosando. >> Il tono del cugino era così falso che Rose fu tentata di schiantarlo.
<< So che nascondete qualcosa, ma quello che è più importante per me, Albus, è quanta poca fiducia tu riponga in noi. >> Aggiunse Rose, che fino a quel momento era rimasta in silenzio, troppo pensierosa per parlare.
<< Rose, possiamo parlare? In privato? >> A rispondere non era stato Albus, ma Scorpius. Rose lo guardò, stupita, non si aspettava una richiesta di quel tipo dopo il loro ultimo incontro e le sue aspettative furono ulteriormente violate quando si accorse che il cugino non sembrava avere niente in contrario ad un loro colloquio faccia a faccia. Cosa era cambiato? Avevano comunque cercato di evitarla per un lungo lasso di tempo.
<< Certo. >> Non riuscì a fare altro se non fornire il proprio banale assenso e, mentre Albus si allontanava discutendo con Dominique, decisa ad estorcergli informazioni, Rose puntò gli occhi in quelli di Scorpius. Lo capiva quando le si mentiva, e se lui ci avesse provato l'avrebbe saputo.
<< Volevo... ecco, scusarmi. Sai, per come mi sono e ci siamo comportati: non è stato giusto nei tuoi confronti. Mi dispiace. >> Delle scuse non era esattamente ciò che lei si aspettava, avrebbe preferito un resoconto delle loro avventure o disavventure, ma ci si poteva lavorare.
<< Sono molto preoccupata per voi, Scorpius. In ogni caso, non sembra che vi importi... basterebbe soltanto che foste sinceri, tutto qui. >>
<< Sei preoccupata per noi? >> Gli occhi del ragazzo erano sgranati per l'incredulità, un'incredulità che Rose non sapeva a quale delle sue parole attribuire.
<< Beh, certo. Altrimenti perchè perderei tempo ad inseguirvi in zone ad accesso proibito? >> Quasi non ebbe il tempo di terminare la frase, perchè qualcosa di morbido le aveva tappato la bocca, impedendole di parlare. Dopo qualche millesimo di secondo, il cervello di Rose elaborò che quel qualcosa erano effettivamente le labbra di Scorpius. Scorpius la stava baciando. E le stava anche accarezzando la schiena, e...
<< Bene, molto bene. Punizione per Malfoy e Weasley e cinquanta punti in meno per Corvonero. A testa. >>
Sillypotts aveva finito di cenare.
  
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