Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: nobodyishopeless    29/11/2013    1 recensioni
“Ecco a te Cara, è la migliore della mia agenzia..” la presentò Jess.
“Bene, io sono Zayn, ma non ti ho ordinata per me Cara..” cominciò.
“Dimmi quello che devo fare e a chi.” Tagliò corto lei, detestava la parte tecnica in cui c’era il momento esplicativo.
“Uno dei miei migliori amici è stato mollato dalla ragazza, non sta bene ha bisogno di un po’ di distrazione, tuttavia lo conosco non accetterebbe mai di pagare, quindi è una sorta di regalo da parte mia…” le disse prendendola delicatamente per un braccio.
Genere: Erotico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic
banner by veins
 

“Tra venti anni non sarete delusi dalle cose che avete fatto…
ma da quelle che non avete fatto.
Levate dunque l’ancora, abbandonate i porti sicuri,
catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate.
Sognate.
Scoprite.”

—       Mark Twain
What she didn’t want to become.

Cara si trovava a casa di Louis, aveva molti ematomi che esplodevano sulla pelle chiara sotto forma di segni violacei. Louis era andato in farmacia per comprare qualche antidolorifico e delle garze che aveva finito. Così la ragazza bruna si trovava da sola immersa nella vasca, piena d’acqua calda che si era colorata di rosso. Una lacrima solitaria solcava il viso livido della ragazza, il labbro spaccato le bruciava e ad ogni respiro le sembrava di ricevere una coltellata tra le costole. Ma non era solo il dolore fisico a farla piangere, quello era la parte minima, ne aveva prese di botte in vita sua, ma l’umiliazione, quel senso di impotenza che non aveva mai provato, anche nella sua vita lavorativa era sempre lei a dominare, lei a comandare, e questa sensazione che le toglieva il fiato non l’aveva mai provata. Lei non aveva mai saputo cosa fosse il dolore, non aveva mai saputo cosa fosse l’umiliazione. Era sempre stata abituata ad essere il centro dell’attenzione, il centro del mondo. Un singhiozzò scappò rumoroso dalle sue labbra stanche e doloranti. La ragazza piangeva rendendosi conto solo in quel momento di come avesse sprecato i suoi anni di giovinezza. Solo in quel momento di rese conto che era uno scherzo della natura, un mostro… che sebbene la sua infanzia non le avesse mai concesso grandi ambizioni, ma l’avesse schiaffeggiata con la realtà, Caroline capiva bene come potesse aver avuto tutte quelle esperienze sessuali, ma non avesse mai avuto un ragazzo vero e proprio. La bruna si lasciò andare nella vasca del cantante che la ospitava, ad un pianto scrosciante che copriva addirittura il rumore del rubinetto. La ragazza non poteva, inoltre sopportare il ricordo di tutte le botte prese dai due bodyguard che di solito la proteggevano, non l’avevano mai picchiata, anche perché, in realtà, lei non aveva mai sgarrato, neanche una volta, era una delle migliori dell’agenzia, ubbidiva con i clienti, era in assoluto la più brava tra le ragazze che lavoravano con Jenn&John. Jenn era, quasi arrivata al punto di considerarla un’amica. Louis rientrò presto con due buste piene tra le mani, una della farmacia e una del chiosco poco lontano e una gran preoccupazione dipinta sul viso. Louis era ormai completamente innamorato della giovane escort ed era convinto di doverla aiutare, di doverla proteggere, di doverla salvare da sé stessa. Perché quello era il vero problema di Caroline, sé stessa. Era diventata ciò che ora la costringeva a leccarsi le ferite, una ragazza vulnerabile.

Ciò che non voleva diventare.

Ma che fosse veramente il suo passato ciò che l’aveva fatta diventare una prostituta? Assolutamente no.. e questo lo sapeva bene Caroline. Non era l’unica che aveva avuto una vita schifosa, non era l’unica alla quale il portiere toccava le tette e il culo appena sbocciati sotto i vestiti di adolescente, non era l’unica che aveva un padre tossico e una madre ubriaca perennemente ai quali non fregava nulla dei figli, non era l’unica che aveva visto il fratello morire in una sparatoria sotto casa, non era l’unica ragazzina che viveva in quel quartiere. Ma era una delle poche che faceva quella vita. Quando era ragazzina aveva una migliore amica, si chiamava Kayla ed era una biondissima e magrissima ragazza. Erano la bionda e la mora, erano le due ragazze inseparabili e ogni tanto avevano anche fatto qualche servizietto assieme, ma erano solo gli albori della carriera di Cara.
Louis bussò alla porta del bagno. Ma lei non rispose, era caduta in una sorta di trans. Louis aprì la porta ed entrò nel bagno, in quel momento la ragazza si destò, si coprì il seno con le mani e si agitò nell’acqua.
-Cara ti ho già vista nuda!- scherzò Louis cercando di rompere il ghiaccio e di conferire una sorta di normalità alla situazione che Caroline si stava trovando a vivere e che Louis voleva alleviare. La ragazza guardò a terra con le guancie in fiamme, Louis non l’aveva mai vista arrossire e quel gesto gli provocò molta tenerezza. Sorrise.
-Allora Caroline… chi è stato?- domandò Louis sedendosi sul water proprio di fronte alla vasca. Caroline deglutì e respirò affannata. Le tornò un attimo in mente le botte, ricordò come Matthew l’aveva schiaffeggiata in faccia e di come Chandler invece l’avesse rimproverato. In quel momento per la prima volta in vita sua, si era resa conto di essere solo un oggetto, un oggetto usato per dare piacere agli altri. Un singhiozzo le sfuggì dalle labbra. Una lacrima le percorse il viso rapidamente cadendo nell’acqua e colorandola di nero ulteriormente.
-Sono stati quelli dell’agenzia… per le foto sul giornale, le nostre foto!- rivelò la ragazza. Louis le aveva viste, e i manager della modest lo avevano anche chiamato molto incazzati. Ma non gliene fregava un cazzo della modest, a lui gliene fregava di Caroline, che l’aveva pagata più cara di una sciocca telefonata e una strigliata. I suoi superiori le avevano dato una lezione, una lezione che lei non avrebbe dimenticato facilmente.
-Louis.. io voglio smettere!- esclamò di punto in bianco la ragazza senza riuscire a smettere di lacrimare per poi scoppiare in un pianto liberatorio e sconsolato. Louis la guardò con il cuore in gola, non sapeva se essere felice per l’annuncio che la ragazza le aveva fatto, o triste per la disperazione che la affliggeva.
-Ma certo.. ti aiuto io Caroline, perché non resti un po’ qua? Casa tua non è sicura.- la consolò mettendole una mano sui capelli. La ragazza gli prese la mano, come se fosse una prigioniera nelle sabbie mobili che trova un appiglio, che può salvarla.
-Voglio smettere con i festini, voglio smettere col sesso senza legami, voglio smettere con la cocaina, voglio smettere di andare a ballare, voglio smettere di essere usata, voglio smettere di mostrare il mio corpo. Voglio togliermi la maschera della ragazza senza sentimenti… perché io li ho i sentimenti Louis, ti giuro li ho!- esclamò piangente Caroline.
-Ti credo, ti credo.- sussurrò Louis cercando di farla calmare.
Caroline si specchiò sull’acqua sporca, sporca come lei.

Ciò che non voleva diventare.
 
***
Caroline stava dormendo nella stanza degli ospiti a casa di Louis. Era stata distrutta dal pianto che l’aveva prosciugata lasciandola senza un briciolo di forza in corpo. Ciò che le botte non avevano danneggiato, lo aveva fatto il pianto causato dai ricordi, ricordi che uccidono, che fanno troppo male, così male che il corpo non lo poteva sopportare più. Louis si passò una mano sul viso sospirando, era tranquillo ora che lei si trovava là con lui, ma non poteva non pensare che tutte quelle botte che aveva preso erano state a causa delle foto che la ritraevano con lui. Sbuffò e si preparò un tè, aveva voglia di occupare il tempo, aveva voglia di non pensare più. Ad un tratto qualcuno bussò alla porta. Il cuore di Louis accelerò  i battiti, la sua fronte cominciò a pulsare, le vene del collo uscirono allo scoperto e il fiato era più corto e affannato, si diresse alla porta cautamente. Che l’avessero trovata? Che fossero quelli dell’agenzia? Il ragazzo guardò per lo spioncino e mollò un sospiro di sollievo quando scorse la figura di Harry che lo guardava aspettando. Louis aprì la porta e gli rivolse uno sguardo seccato.
-Ma tu non avvisi mai?- borbottò Louis facendolo entrare per poi chiudere la porta.
-Ciao anche a te..- cominciò sarcastico Harry – Ma ti ho interrotto mentre scopavi per caso che sei così scorbutico?- domandò ironizzando ancora.
-Non è affatto vero, io non sono scorbutico.- borbottò Louis incrociando le braccia al petto.
-Neghi anche l’evidenza ora… wow.- continuò Harry alzando gli occhi al cielo.
-Parla a bassa voce, Caroline sta dormendo!- lo rimproverò Louis.
Harry sgranò gli occhi e restò con la bocca semiaperta. Louis deglutì contrariato dallo stupore dell’amico.
-E perché è qui? sei un cliente fisso ora?- scherzò ancora Harry.
-Smettila Harry è una cosa seria! E’ stata picchiata per colpa mia.. e ora ha deciso di uscire dal giro.- replicò Louis spiegando la situazione all’amico.
-Perché pensi che possa cambiare?- chiese Harry guardando un punto fisso.
-Perché credo in lei!- esclamò Louis non apprezzando il tono diffidente dell’amico.
-Louis quelle come lei non cambiano mai. Mai. Apri gli occhi!- esclamò Harry gesticolando e alzando il tono della voce, facendo innervosire ulteriormente il castano.
-Io non voglio ascoltarti Harry. Lei cambierà! Sarò io a farla cambiare!- rispose Louis arrabbiandosi. Sostenendo Caroline.
Harry rimase in silenzio non sapendo che dire, si morse il labbro e lo guardò incredulo.
-Va bene, come ti pare. – sussurrò poi Harry scrollando le spalle.
-Tu non la conosci Harry!- gli ricordò duramente l’amico.
-E tu allora? Solo perché te la sei fottuta non significa che tu la conosca!- replicò Harry. Louis capì che era davvero preoccupato e che si stava arrabbiando seriamente. Harry non era quasi mai volgare, lo era solo quando si innervosiva.
-Di certo più di te!- esclamò Louis facendo un passo in avanti.
-Gli amici servono ad impedirti di soffrire!- replicò Harry giustificandosi.
-Ah davvero? Chiedilo a Ed ora che ti fotti la sua ex!- esclamò Louis senza pensare. Harry lo guardò infuriato.
-Sei uno stronzo!- ringhiò prima di voltarsi e uscire in modo drammatico sbattendo la porta. Louis si mise la mani dietro la testa e alzò lo sguardo sbuffando, maledicendosi mentalmente.


Image and video hosting by TinyPic

Buonasera! Sì ce l’ho fatta ad aggiornare! Che ne pensate di questo capitolo? Vorrei ringraziare le autrici delle due recensioni del capitolo precedente. Vi lascio con il mio..
Facebook:
https://www.facebook.com/mar.efp
Ask: http://ask.fm/MarEfp
A presto, Mar.
 

 
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: nobodyishopeless