Al diavolo la logica è tutto ciò che è razionale

Ero seduta al margine del mio letto “alla francese” ( ergo una piazza e mezza ) a guardarmi per la -minimo- ventesima volte 'The Avegers', il mi film preferito.

Ero arrivata alla scena in cui Tony cadeva un'attimo pima che il portale si richiudesse, come al solito tratteni il respiro, come se fosse la prima volta che lo vedo.

“Tony...” mormorai preoccupata stringendo il mio pupazzetto di un manga che adoro.

La mia stanza era piuttosto ordinata, il letto si trovava alla parete opposta dal televisore che stava in cima alla scrivania nera, su c'era anche il mio portatile, penne, fogli e una stampante.

Vicino al letto avevo un comodino rosso sangue con su una sveglia a forma di teschio e alcuni miei braccialetti, vicino alla scrivania c'era una cassettiera nera con detro alcuni miei vestiti, dall'altra parte un'armadio rosso con detro il resto della mia roba. Dall'altra parte del letto uno scaffale strapieno dei miei libri di scuola, i mie libri personali e la mia gelosissima colazione di manga che nessuno poteva toccare, nasosti dentro il mio comodino c'erano tutti i film dei supereroi Marvel.

Le coperte del mio letto erano rosse e il cuscino era con su i pipistrelli, attorno ad esso c'erano una raccolta di pupazzi. Gli avevo dato un nome, il pipistrello era il Conte Blood, il fantasma Lady Mary, il ragno Mr. Widow e, er finire i pezzi forti... I pupazzi di Grell e Sebastian di Black Butler! Avevo così faticato per averli...

Il film era finito, stavo per spegnere la tv quando un lampo di luce azzurra mi accecò. Chiusi gli occhi perchè era troppo forte e quando li riaprì...

Quando li riaprì ero sconvolta.

Non ero più in camera mia!

Mi guardai in giro, ero su un pavimento di marmo ( credo ), dietro di me c'era un bar personale con delle bottiglie di alchool e, la stanz asi affacciava su una vetrata enorme.

Non ci misi molto a capire dov'ero... Era nella Stark Tower, proprio dove Loki aveva buttato giù Tony!

In quel momento mi accorsi di avere davanti proprio lui, Tony Stark.

“Ehi! Ti ho chiesto se stai bene” mi domandò.

“Ah... Sì!” risposi, ma come era possibile che mi trovassi lì?!

“Meno male. Sai, sei comparsa davanti ai miei occhi così, dal nulla” era un sogno che diventava realtà.

“Come ti chiami?” aggiunse lui.

“Io... Elly” risposi diventando rossa.

“Bene Elly, dove abiti che ti riporto a casa?” mi domandò ancora.

Cosa?! Una ragazza di di quattordici anni ti compare davanti e tu cosa fai?! La riporti a casa come nulla fosse?!

“Io veramente...” iniziai a dire, presi fiato e coraggio “Io vengo dall'Italia e non ho la miniam idea di come sono finita qui, so perfettamente chi è lei e, vengo da un universo in i non esisto i supereroi” tutto questo lo dissi senza fermarmi.

Ora Tony mi fissava con una faccia del tipo 'Eh?!'.

“Jaaaarviiiis! Chiama Fury e digli di venire insieme agli altri Aengers qui alla Stark Tower!” ordinò Stark al suo maggiordomo-computer.

Mezz'ora dopo c'erano tutti, Capitan America, Bruce Banner, la Vedova Nera, Occhio di Falco e Nick Fury, l'unico a mancare era Thor che si trovava su Asgard.

“Tony, che c'è? Problemi con Loki?” domandò Fury.

Loki?! Che c'entrava Loki?!

“No, il piccolo cervo fa il bravo” rispose ridendo Tony.

“Allora cosa c'è che non va?” domandò Steve.

Solo in quel momento Natasha si accorse di me, che ero seduta lì distante.

“Scusa Tony, ma chi è quella ragazzina?” domandò lei.

“Oh! Ecco, lei è Elly” feci un cenno con la mano “Vi ho chiamato proprio per lei. Allora... Ero qui a farmi un po' di Scotch quando lei compare dal nulla, davvero” detta così era un po' inverosimile.

“Ahahah! Che scherzo divertente! E bravo Stark!” Clint si mise a ridere assieme agli altri.

Io mi stavo spazientendo, non mi piaceva che qualcuno ridesse quando si parla di me.

“Ehi! Guardate che quello che ha appena spiegato Stark è vero!” dissi.

“E come potresti provarlo?” disse Steve per ridere ancora un po'.

Sorrisi. Oh, ma questo è facile. Non potete immaginare come ero soddisfatta in quel momento.

Io so praticamente tutto sui supereroi Marvel, era ora di girare le mie carte.

“Semplice, tu sei Steve Rogers alias Capitan America, il primo vendicatore. Hai provato cinque volte in cinque città diverse di aruolarti durente la seconda guerra mondiale, ma senza successo perchè troppo debole. Lo scienziato Abraham Erskine però ti da una possibilità e, grazie al siero del 'super soldato' che ti ha inniettato sei diventato Capitan America. Posso aggiungere che hai amato una donna di nome Peggy Carter, che è stata anche l'ultima persona con cui hai parlato via radio prima di schiantarti nel ghiaccio” sorridevo soddisfatta e, non mi ero accorta di essermi alzata, Steve mi gguardava sorpresa e tutti erano del tipo 'Wow'.

“Bhe', sono cose si trovano sui libri di storia” disse sbuffando Nick. Peccato che su di lui non sapevo abbastanza ( Promemoria: tornata a casa fare ricerca su Nick Fury ).

Lo fulminai con lo sguardo, mi scostai una ciocca di capelli neri dietro l'orecchio e ripresi a parlare dei componenti degli Avengers “L'unico vendicatore che manca qui è Thor, secondo la mitologia norrena è il Dio del Tuono, figlio di Odino. Thor, l'hanno scorso si è ritrovato qui sulla Terra nel New Mexico perchè il Padre lo ha 'obbligato'. In seguito, Loki il Dio del Caos, ha cercato di ucciderlo tramite il distruttore. Lki è anche stato il colpevole dell'attacco a New York, il suo esercito era di Chitauri e, aveva aperta un passaggio con il Tesseract. Altro?” ho vinto.

“Ok, ti crediamo” anche Nick Fury si era ormai arreso difronte a me.