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Autore: EvrenAll    30/11/2013    2 recensioni
Soliti i protagonisti, soliti gli schieramenti tra cui scegliere, soliti gli shinigami che movimentano le vicende terrene a modo loro.
Però fate una cosa: dimenticatevi di Sayu e prendete al suo posto una nuova ragazza, più attenta e più vicina al beniamino di casa Yagami..
Nata semplicemente dalla voglia di scrivere sul loro universo.. cambiando un po' le cose^^
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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3- Ryuga

7 aprile
Ero all'università con mio fratello quando si avvicinò a noi il ragazzo di due giorni prima. Avevo avuto da Light la conferma che il suo nome fosse Ryuga Hideki e che fosse un nostro compagno di facoltà.
-Hey, Yagami, ti andrebbe di fare una partita a tennis? Ho sentito dire che te la cavi-
-Perché no?- Raito mi guardò come se mi volesse chiedere il permesso. Annuii sospirando: anche se gli avessi detto di no avrebbe fatto lo stesso di testa sua.
-Si si è ok, basta che finiate per un'ora decente, che dobbiamo uscire. E poi ti avviso, Hideki-san, Light-kun è piuttosto forte..-
Ryuga spostò il suo sguardo da me a Light e inclinò leggermente la testa di lato -Oh è così, sono proprio curioso...-
...Quegli occhi...

Ryuga e Light si avviarono verso il campo, io ero appena dietro di loro.
-Resto qui a guardare... buona partita! Fatti onore Light!-
Iniziarono subito a giocare sul serio. Non ero mai stata particolarmente brava negli sport ma mi sembrava che entrambi se la cavassero più che egregiamente.
La pallina rimbalzava da una parte all'altra della rete ad un ritmo estenuante ed i ragazzi si muovevano, scattanti. Pian piano intorno al campo iniziò a fermarsi un sacco di gente, fino al punto che qualcuno si improvvisò arbitro.
Mio fratello fece punto -Vai cosi! Raito-kun!- urlai.
Giocavano velocemente, in maniera piuttosto nervosa, soprattutto Light. Erano entrambi determinati anche se la partita, da quello che avevo capito, doveva essere semplicemente un'amichevole.
I soliti curiosi iniziarono a chiacchierare e a dare pareri sul modo di giocare dei due.
La cosa che mi dava più su i nervi erano le oche che continuavano a commentare alternativamente il fisico di Light e di Ryuga, soffermandosi in particolare sul loro lato B. Arrivò anche un componente del club di tennis -Capitano! Mi sembrava di aver già sentito il nome di Yagami, ho controllato e ho scoperto che alle medie ha vinto un torneo nazionale però dopo la terza non ha più giocato!-
Eh già, era proprio mio fratello. Pensandoci bene avrei dovuto essere un po' complessata essendo la sorella incapace del migliore studente del Giappone, una specie di genio che oltre ad avere testa era anche un bel fio.
Però dopotutto anche io non me la cavavo male a scuola e non mi pesava poi molto la differenza tra noi...
Mi capitò più volte di sorprendermi con lo sguardo puntato addosso alla figura di Ryuga, così decisi di alzarmi, assecondando quella mia momentanea curiosità.
Camminai attorno al campo, per poi sedermi dando la schiena alla rete che lo recintava. Posai la borsa a terra, di fianco a me, e mi rannicchiai, circondando le gambe con le braccia ed appoggiando la testa alle ginocchia, inclinandola appena. Ora ero ancora più vicina a lui. Mi misi a fissarlo senza ritegno: era troppo preso dal gioco per badare a me. All'apparenza non avrei mai immaginato che fosse così.. atletico. A dispetto della sua posa, annoiata e curva, il suo corpo si muoveva rapidamente, in modo fluido. Ma era il suo sguardo, attento, scattante, ciò che mi aveva colpito di più. Sembrava avere qualcosa di diverso dagli altri, e quel qualcosa mi incoraggiava ad avvicinarmi di più.
-Si aggiudica l'incontro Light Yagami!-
Dovetti aspettare qualche attimo affinchè la folla, ancora eccitata dalla partita e con la voglia di congratularsi di persona con gli atleti si smaltisse, poi finalmente mi misi in piedi e mi diressi verso i due.

-Complimenti Yagami, tua sorella aveva ragione. Mi hai battuto-
-Complimenti a te, era da parecchio che non giocavo sul serio. Senti, che ne dici di venire a prendere qualcosa con noi -indicai Ichigo, ancora nascosta dalla folla- da qualche parte? ..Inoltre dovrei chiederti una cosa.-
-Certo, hai vinto tu quindi puoi chiedermi qualunque cosa, però prima ti devo avvisare che in realtà io sospetto che tu sia Kira-
Imprecai mentalmente maledicendolo perchè nonostante lo avessi incontrato da poco già iniziava ad ostacolarmi.
Misurai le mie reazioni: non potevo assolutamente mostrarmi allarmato, o almeno non troppo. 'Come si comporterebbe un ragazzo di diciotto anni, studente modello, che viene accusato di essere un assassino?' Lasciai trasparire un po' della mia tensione insieme a dell'incertezza, facendo in modo che la mia reazione avvenisse secondo tempi ragionevoli.
Se avessi aspettato troppo o troppo poco, avrebbe infatti capito che fingevo, sempre che Hideki fosse colui che diceva di essere.
Quanto amavo il teatro.

Mi avvicinai e sentii mio fratello ridacchiare in maniera un po' incerta -E così tu pensi che io sia Kira?-
-In realtà ho pochi sospetti però intendo dimostrare che tu non lo sei in modo da avere un nuovo collaboratore nelle indagini-
Kira? Collaboratore? Indagini?
-Hey ragazzi di che parlate?- Cercai di entrare nel discorso senza mostrarmi allarmata.
-Niente di importante. È ok se Ryuga si unisce a noi?-
'Perfetto' Alzai le spalle -Nessun problema. Allora dove ci porti?-
Light sorrise -Nel tuo locale preferito-
Esultai, a volte lo adoravo proprio, mio fratello.

-Eccoci! Sediamoci lì!-
Indicai la postazione vicina al muro da cui si poteva vedere bene il bancone.
Il locale era situato lungo una strada affollata, piena di gente troppo impegnata nella sua frettolosa routine per notarlo. Era piccolo e inaspettatamente tranquillo. Al suo interno erano sistemati quattro o cinque tavolini e il poco spazio rimanente era riservato al bancone. Dietro di esso, in bella vista, erano sistemati i dolci: paste, torte, cioccolatini, caramelle.
Il mio paradiso.
-Non male come posto, grazie per avermi invitato- commentò Hideki guardandosi attorno.
Ci accomodammo attorno ad uno dei tavoli addossati alla parete: Light e Ryuga seduti l'uno davanti all'altro, io sull'ultimo lato libero. Arrivò subito una cameriera.
-Volete ordinare?-
-Per me un caffè- disse Light.
-Io prendo una frittella ripiena alla crema- già mi immaginavo quanto sarebbe stata buona.
-Anche per me un caffè-
Bene, avevo fatto la figura dell'obesa.
-..e una fetta di torta alla fragola-
Spostai lo sguardo dal menu a Ryuga, sorpresa. Piacevolmente sorpresa per la sua scelta, un po' meno per la posizione che aveva assunto nel sedersi: accucciato sulla sedia ...Una sorta di gufo.
-Bene, arrivo subito- La ragazza si allontanò, perplessa, senza però fare domande o lamentele.
-...Allora Light, che volevi chiedermi?- Cominciò Hideki.
-Niente, lo farò più avanti quando sarai sicuro che non sono io. Inizia tu.-
-Bene, allora ti dispiace se ti faccio fare qualche test per verificare le tue capacità deduttive?-
E questa novità cos'era? Ora lo testavano?
-Perché no? Sembra divertente-
Arrivarono i caffè e i dolci.
Anche se dovevo essere abituata ormai al fatto che Light venisse spesso coinvolto in alcune indagini, questa volta c'era qualcosa di diverso: nella polizia non avevano mai testato Light. Ai poliziotti bastava il fatto che lui fosse il figlio di Soichiro Yagami e il primo studente del Giappone.
-Dai un'occhiata a queste immagini. Sono le foto di 3 messaggi lasciati da altrettante vittime di Kira prima di morire. Vorrei sapere cosa ne pensi-
Guardai Light, poi Ryuga, poi di nuovo Light. Mio fratello guardava le carte e Ryuga lo fissava in modo inquietante mentre addentava un pezzo della torta. Mi avvicinai a Light ed iniziai a fare domande.
-Non mi dirai che hai intenzione di tornare ad impasticciarti con la polizia in qualche caso strano, eh? E cosa centra Kira? Ti testano perché è quello il caso? Non mi dire che hai intenzione di entrare nella squadra di papà! È...-
-In realtà, ora come ora, non potrebbe.- colui che aveva parlato aveva usato un tono che pareva molto seccato, ma che si addolcì leggermente nel continuare la frase -Mi potresti far assaggiare quella frittella?-
Guardai prima Ryuga, che aveva osato interrompermi, cercando di assassinarlo con lo sguardo, poi il suo piatto, già quasi vuoto e feci per aprire bocca.
-Non sono cose che ti riguardano- disse Light, senza neanche guardarmi.
Tentennai, mordendomi la lingua per riuscire a stare zitta -...Beh, la pelle è tua. Vado in bagno. Hideki-san non toccare la frittella- aggiunsi puntando il mio sguardo nel suo, poi mi alzai. Cercavo di essere incurante, ma questa faccenda mi preoccupava non poco.


Dissi quello che pensavo delle immagini al cosiddetto Elle, approfittando del fatto che mia sorella fosse andata in bagno. Lui riuscì a fregarmi in qualche modo, anche se cercai di fare finta di nulla per non alimentare i miei sospetti. Dopodiché mi fece altre domande, finendo per concludere che le mie capacità di ragionamento erano formidabili, ma questo io lo sapevo già. Mi interessavano molto di più le sue di capacità, anche se nessuno mi poteva confermare che lui fosse il vero Elle.

Avevo poca voglia di tornare indietro ad ascoltare i loro ragionamenti che di sicuro che sarebbero andati avanti per le lunghe. Finalmente ci sarebbe stata una vera prova per Light.
Quando tornai infatti stavano ancora discutendo. Provai però a seguire i loro discorsi mentre mi risedevo.
-...comunque finchè non verrà provato che non sono Kira non potrò collaborare.
Feci per addentare la mia frittella, ancora incolume nonostante le occhiate di Hideki che nel frattempo aveva iniziato a versare dello zucchero, molto zucchero, nel caffè.
-..allora acconsentiresti a lavorare con noi-
Improvvisamente squillò il telefono di Ryuga, poi quello di Light, che dopo aver risposto mi guardò preoccupato -Papà ha avuto un infarto-
Ci fiondammo subito in ospedale, lasciando sul tavolo diverse tazzine, una vuota, un'altra leggermente incrostata di zucchero sul fondo e circondata di una moltitudine di bustine vuote e, su un piattino, il resto di una pasta appena assaggiata e decisamente poco gustata dalla quale usciva desolatamente un po' di crema.
Mia madre ci stava già aspettando lì.

-Sei sicura di voler rimanere qui?-
-Sì, mamma. Vengo a casa dopo con Light, voglio fare un po' di compagnia a papà, deve essersi preso un bello spavento.-
Eravamo nel corridoio dell'ospedale, fuori dalla camera di mio padre, al cui interno erano rimasti Light e Ryuga.
-Allora a dopo, tesoro-
-Ci vediamo a casa, mamma- la abbracciai con forza cercando di darle un po' di conforto e sperando di trovarne in lei. Dopotutto papà era fuori pericolo al momento.
La guardai camminare lungo il corridoio lentamente e di mala voglia: sapevo che avrebbe voluto rimanere di fianco a mio padre per tutta la notte e tutto il giorno, ma i medici avevano espressamente consigliato per lui l'assoluto riposo per cui, ora che l'orario delle visite stava per finire, avremo dovuto andarcene tutti. Si voltò prima di entrare nell'ascensore, salutandomi per l'ultima volta con la mano.
Ricambiai forzando un sorriso che sparì non appena lei non fu più nella mia visuale. Abbassai la mano sospirando.
Tutti noi eravamo rimasti sconvolti ricevendo la notizia dell'attacco cardiaco del signor Yagami: tutti, dal primo all'ultimo, avevamo pensato immediatamente a Kira.
Kira che aveva raggiunto il quartier generale, che avrebbe potuto uccidere tutti gli altri agenti coinvolti nell'investigazione. Kira che non aveva voluto risparmiare un buon padre di famiglia per mantenersi incolume... però non era stato lui perchè papà era sopravvissuto.
Mi stropicciai gli occhi e mi girai verso la camera dov'era ospitato, cercando di prepararmi a rivederlo di nuovo così pallido e debole.
Mi avvicinai alla porta, rimasta socchiusa quando mia madre e io ci eravamo allontanate dalla stanza.
-....quello che pensavo, e gli ho anche detto che io sono Elle-
-Sì è vero, quello che hai accanto è Elle...-
Mi bloccai, scioccata, appena prima di toccare la maniglia. Di sfuggita, dalla sottile fessura tra porta e muro, guardai i ragazzi e mi soffermai sul moro... era lui? Come poteva essere.. e mio padre.. mio padre aveva confermato la sua affermazione. Iniziai ad ansimare. Gli occhi neri iniziarono a girovagare per la stanza e si fermarono improvvisamente su di me. Feci un passo indietro andando a sbattere su un'infermiera che mi guardò con aria severa. Dopo essermi scusata più volte mi sedetti su una sedia in corridoio ed iniziai a fissare il muro verdiccio. Doveva servire a calmare, quel colore? Feci una smorfia e misi le mani nei capelli: la cose attorno a me erano più serie di ciò che immaginavo.

-Oh, sei qui anche tu. Hey, Ichi?-
Qualcuno mi scosse la spalla. Com'era possibile che mi fossi assopita?
-Sì... ci sono, mi alzo subito ...saluto papà ...Voi andate giù intanto- dissi con voce assonnata e non troppo convinta, mentre tenevo ancora gli occhi chiusi.
-Va bene..- sentii rispondere.
Non avevo alcuna voglia di seguirli subito per sentire altre assurdità, né di vederli.

Arrivai al piano terra che Ryuga era già partito e Light aspettava guardando la strada, seduto su una panchina.
-Ichigo, andiamo a casa- disse alzandosi. Io mi limitai ad annuire.
Eravamo a piedi: casa nostra non distava molto dall'ospedale.
Dopo qualche minuto, lui aprì la bocca. -Perché così taciturna? E' strano da parte tua-
Scossi semplicemente la testa rimanendo in silenzio.
-Sorellina.. dai.. cosa c'è??...-
-Non pensi di essere tu quello troppo loquace per i suoi standard?- Risposi scocciata.
Lui alzò le mani, in segno di resa -Hey, tranquilla, tranquilla!-
Sbuffai -Lascia perdere, non è niente-

 




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Salve!
Vorrei ringraziare coloro che hanno letto, che leggono e sono arrivati fino a qui, in particolare _Vanilla che ha messo la storia tra le preferite e JapanAddicted che ha recensito e l'ha messa tra le seguite... grazie di cuore a tutti^^

  
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