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Autore: Marty Andry    30/11/2013    3 recensioni
Siamo nel 28 a.C., a Roma. Una figlia illecita di Giulio Cesare, Tosca, vive con la madre ed uno zio nell'Urbe. Un matrimonio combinato farà in modo che sulla vita di Tosca, calino le tenebre.
Come potrà la ragazza a ritrovare la luce?
Genere: Malinconico, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità greco/romana
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Non c’era stata felicità, ma solo lacrime e odio.
In pochi istanti Tosca vide i suoi appena sedici anni di vita scorrerle davanti agli occhi. Lei, Adriana e le loro madri, i giochi circensi, le risate e gli schiamazzi di bambina che stavano cedendo il passo ad un avvenire non certamente roseo.
  Negli ultimi tre mesi aveva provato ad immaginare la sua vita futura: sarebbe stata una buona moglie? Avrebbe portato figli in grembo? Le sembrava impossibile generare frutti di un amore che non esisteva.
Ma la domanda che più di tutte l’assillava era: perché proprio lei?
In tutta Roma vivevano molto donne, probabilmente decisamente migliori. La risposta non avrebbe tardato ad arrivare.
  In quei mesi più volte si era recata da Paolo, per osservare ciò che il giovane realizzava con passione e dedizione; ma quella era solo una scusa, un espediente, perché in realtà l’unico motivo per cui spesso usciva di casa, in silenzio, era per sfuggire alla realtà, rifugiarsi nei luoghi dei viaggi raccontati da Paolo, terre lontane e mari profondi, di cui gli occhi del ragazzo parevano averne catturato le più belle tonalità.
Un giorno le aveva insegnato a lavorare la creta. Le mani di Paolo la guidavano e lei sentiva le sue scivolare sulla superficie del vaso che pian piano stava prendendo forma.
 
<< Sei folle. >> le aveva detto quel giorno << Tra poco ti sposerai e… >>
<< …non potrò più venire qui. >> aggiunse Tosca con tristezza.
<< Abbi pazienza. C’è giustizia anche per i poveri. >>
Dopo quest’ultima incoraggiante frase, di cui nessuno dei due era pienamente convinto, la ragazza tornò a casa.
 
<< Madre… >>
La donna sedeva su un cuscino, con braccia conserte.
<< È giunta l’ora della verità, figlia mia. Ci sono troppe cose che ti abbiamo celato. >>
Impaurita, Tosca le sedette accanto, bramando di conoscere ciò che la madre aveva da dirle.
<< Tuo padre, Tosca mia, è stato l’unico uomo che abbia mai amato. Ed io… >>i singhiozzi interruppero il racconto << una delle tante donne da lui amate e abbandonate. Tu sei sua, nostra figlia! >>
<< Chi era quest’uomo? >> chiese lei, con voce tremante, toccandosi le mani gelide.
La madre esitò un poco, poi con un fil di voce, disse << L’illustre Cesare. Ottaviano è tuo fratello! Un figlio che egli ha portato via dalla mia casa, strappato senza pietà dalle mie braccia. >> 
  
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