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Autore: MaryAlice94    01/12/2013    0 recensioni
"Il cambiamento è qualcosa di molto imprevedibile,forte è distruttivo.
Arriva quando meno te lo aspetti e una volta che ha distrutto tutto quello che avevi costruito come un tornado che spazza via ogni cosa al suo passaggio,tu rimani lì immobile in quella landa desolata cercando di raccogliere i cocci della propria esistenza.
Ma dopo tanta devastazione sai che nulla tornerà come prima.
Non ti resta che mettere insieme i frammenti e cercare di costruire qualcosa di nuovo."

Quando qualcosa che aspettavi da tanto tempo finalmente arriva non puoi più tirarti indietro.Quando cerchi con disperazione un cambiamento e quello arriva hai una sola possibilità:andare avanti e accettare le conseguenze.Midori non si aspettava che un tale desiderio potesse causare una simile catastrofe nella sua vita.All'apparenza le rose la circondavano ma nascoste nell'ombra le spine attendevano solo un piccolo errore per uscire e risucchiarle la vita.Cosa scegliere:vivere o amare?E se l'amore aveva il calore delle tenebre?
-"L'amore rende felici...è così...lo so..." -"No.L'amore ti distrugge,ti fa a pezzi,ti disintegra dall'interno.L'amore ti annulla.Questa è la vera realtà dei fatti."
Genere: Mistero, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell'autore:ho deciso di sospendere momentaneamente questa storia.Lascerò solo il prologo.Appena possibile cercherò di portarla avanti. Prologo
Prologo
Un vuoto involucro
“L’anima è qualcosa che va oltre la normale concezione.
Che sia pura o impura non fa alcuna differenza,un’anima rimane sempre un’anima.
Quando l’anima abbandona un corpo tutto ciò che ne rimane è solo un freddo vuoto involucro privo di qualsiasi emozione.
L’Essere di una persona non esiste più.
Se l’anima lascia il corpo di una qualsiasi creatura vivente,mortale o immortale che sia,ciò che ne consegue è la morte.”

Mentre fissavo quei cadaveri non potevo far altro che pensare a come ci volesse poco per distruggere la vita di una creatura piccola e debole come quella di un essere umano. Bastava separarla dalla propria anima. Un incidente come questo e la vita ti abbandonava con una semplicità tale che respirare diventava la cosa più difficile al mondo paragonato alla separazione di un’anima da un corpo.
Era davvero troppo facile,mi ripetevo ogni volta quando ero costretto ad osservare un così deprimente spettacolo. Questa volta non avrei dovuto assistere al tipico rito funebre che segue la morte di una persona. Non ci sarebbe stato nessuno a dare un ultimo saluto a questa povera famiglia. Erano peccatori e non c’era redenzione per chi trasgrediva. Così era stato deciso e così sarebbe stato.
Una bambina. Come poteva una bambina così piccola meritare un destino così crudele,solo perché aveva avuto dei genitori egoisti che non avevano pensato al futuro della loro piccola ed ingenua creatura. Il destino era proprio crudele. Ed eccolo lì un involucro senza sentimenti,senza vita,vuoto. . .
Mi ero inginocchiato per vedere più da vicino le persone che avrei dovuto portare via con me,con un mano mi ero poggiato sul ginocchio con l’altra scostavo i capelli della povera bambina. E’ davvero piccola, pensai. Perso com’ero nei miei pensieri non mi ero reso conto che qualcuno era arrivato al mio fianco,solo quando parlò mi accorsi della sua presenza.
Sbrigati! Mi incitava,allora spostai lo sguardo dai cadaveri alla creatura a quattro zampe che mi incitava a sbrigarmi.
-Hai fretta?- gli dissi guardandolo torvo,non mi piaceva che mi si mettesse fretta.
Ho un brutto presentimento.
-Hmm?- intanto stavo iniziando a sfilarmi il guanto destro;tutto era immerso nell’oscurità. Dito dopo dito con un innaturale calma,era una di quelle giornate in cui si preferiva essere altrove invece che occuparsi di creature così infime. Purtroppo era il mio lavoro.
La morte di un angelo non è mai un buon segno,non permetteranno ad un essere come te di mettere mani su quella meravigliosa creatura immortale.
Prima che potessi voltarmi era già sparito,evidentemente c’era davvero qualcosa che lo preoccupava;in effetti la morte di un angelo non passava mai inosservata. Non è un mio problema in fondo,pensai.
Nemmeno il tempo di girarmi che eccolo lì,definito da molti maestoso,bellissimo da far morire: Un Angelo.
Arrivato con tutta la sua grandezza,con la sua gloria divina;la luce emanata dalle sue ali poteva illuminare una piazza. Lunghe e possenti ali iridescenti che con un loro battito potevano spazzare via ogni cosa.Alto con spalle larghe ed imponenti,zigomi perfetti,gote rosate e capelli neri corvini che li scendevano sul viso coprendo in parte gli occhi color smeraldo. Creatura perfetta eh?Mah sarà,per me sono solo una seccatura.
Spalancò le ali spandendo tutta la sua gloria in modo da far luce anche nella mia direzione immersa nella penombra e mi guardò con quegli occhi celesti rabbiosi come se fosse stata mia la causa della morte della sorella.
-Hmph . . . Quanta scena.- borbottai;lui continuava a guardarmi torvo,a quel punto iniziai a fissarlo anch’io. Cosa voleva da me quella falsa creatura angelica?Prima che potessi farli alcuna domanda parlò lui:
-Prendo io ciò che resta di mia sorella.- mi disse.
Fissai il corpo spento di quell’angelo e poi riguardai lui.
-Non è tuo compito angioletto.-
-Mi è stato ordinato così,devi metterti da parte misero essere imperfetto.-
Scrollai le spalle e annui,non mi riguardavano i loro drammi per cui era meglio non immischiarsi e poi se era stato deciso così non era più affar mio.
-E gli altri due?-domandai.
-Fanne ciò che vuoi,ma bada bene non sono ammessi in paradiso.- e sparì portando via con sé il corpo e l’anima o per lo meno quel che rimaneva dell’essenza di sua sorella e tutta la sua luce divina,lasciandomi nell’ombra con quei due corpi senza vita.
Sentivo le anime di quei corpi vacanti chiamarmi,sentivano la mia presenza,mi invitavano a portarle via,ormai questo mondo non gli apparteneva più e anche se il richiamo al mondo terreno era per loro assai forte la loro destinazione sarebbe stata un’altra. Era il momento di portare all’inferno due nuove anime. D’ora in avanti sarebbe stata quella la loro nuova casa.
Fissai per un’ultima volta quei gusci svuotati e non potevo non ribadire ancora che per uccidere un essere mortale ci voleva davvero poco. Così fragili. Così inutili.
  
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