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Autore: _piccolame    01/12/2013    1 recensioni
Lo guardava mentre piangeva disperata e chiamava il suo nome a squarciagola. Era steso a terra privo di sensi con ferite gravi su tutto il corpo...
[storia in revisione]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Sasuke si alzò dal divano svogliatamente e andò ad aprire la porta
-Ciao Sakura.- il ragazzo la salutò a tornò a sedersi sul sofà.
-Sas’kè, ho bisogno di parlarti.- disse la rosa preoccupata
-Dimmi pure-
-Sono preoccupata per Hinata
-Quindi?-
-Ok, lo so che non sei molto amico di Hinata, ma sei amico di Naruto!-
-Cosa centra Naruto con Hinata?-
Sakura mise una mano nella borsetta che portava a tracolla cercando qualcosa, il suo viso si illuminò e porse all’amico un biglietto un po’ spiegazzato; il ragazzo lo prese e lo lesse attentamente.
-L’ha scritto Naruto prima di venirti a cercare durante quella missione...-
-Sei sicura stia parlando proprio della Hyuga.-
-Sicurissima- Gli rispose la ragazza sicura di sé.
-Va bene, che cosa vuoi fare?-
-Non ne ho idea-
-Va bene, allora tu informati sulle ore in cui lei va a trovare Naruto di solito e noi saremo lì con lei, almeno uno di noi due dovrà essere lì fidati, piangere da soli è la cosa peggiore.-
-Ok, va bene ti manderò un sms con gli orari, ora vado ho delle cose da fare, grazie dell’aiuto, ciao.-
-Ciao- Sakura diede le spalle al ragazzo, uscì dalla casa e iniziò a camminare, percorse alcune vie e si fermò davanti al ristorante di Teuchi, quel luogo le ricordava troppo l’amico biondo amante del ramen. Aveva voglia di andare da quel ragazzo e stare lì e cercare un modo per svegliarlo con le arti mediche, ma sapeva molto bene che le arti mediche non potevano fare niente con il coma. Strinse i pugni fino a conficcarsi le unghie nella carne mentre una lacrima iniziò a rigarle il volto.
Hinata uscì di casa stranamente solare, era molto tempo che non si sentiva così, si sentiva felice, leggera. Con un sorriso sulle labbra si avviò verso l’ospedale e arrivò alla solita stanza, come al solito prese la sedia al lato della stanza e la mise accanto al lettino, il sorriso diventò malinconico, ma non si spense, si sentiva estremamente positiva e iniziò a parlare
-Ciao Naruto, sai potrei anche insultarti in questo momento se volessi, in fondo quando ti sveglierai i medici hanno detto che non ti ricorderai niente probabilmente, ma mi hanno assicurato che adesso mi senti e a me piace parlarti. Sai una cosa? Mi manchi Naruto, mi mancano soprattutto i tuoi occhi color cielo, ogni volta che li guardavo sorridevo felice. Questo una volta, già, ora non più. Adesso quando li guardo in una vecchia foto sorrido ma non di felicità, quando li guardo il mio sorriso è malinconico, un’altro cosa mi manca di te. Il tuo sorriso. Così solare, felice, mi faceva sentire leggera, come se camminassi sulle nuvole. Sai, Sakura è molto più tranquilla da quando Sas’kè è uscito da qui, ma è ancora preoccupata per te e, non so come mai, lo è anche per me, è molto preoccupata per me e chissà come mai, è preoccupata perché sa che sto male e soffro. Da quando è tornata da quella missione dopo che eri scomparso mi ha dedicato molte più attenzioni, credo sia perché si è accorta che provo qualcosa per te... è strano dirlo con tanta sicurezza con te affianco, ma so che non lo ricorderai mai... Non so se esserne felice o no. Credo che tornerò a farti visita questa sera. Ciao... Naruto-kun.-
La ragazza lasciò lentamente la mano dell’amico e rimise al suo posto la sedia, uscì dall’ospedale e iniziò a camminare senza una meta precisa, ripenso al biondo e il sorriso malinconico ricomparve sul suo viso, camminava a testa bassa e si scontrò con l’amica dai capelli di uno strano colore.
-Hinata! Come stai?-
-Bene, Sakura-chan, e tu?-
-Benissimo, senti qualche minuto fa sono andata a comprare dei fiori per mia mamma alla fioreria della famigli di Ino, ho parlato con lei e abbiamo deciso di andare a mangiare qualcosa insieme questa sera, ti va di venire?-
-S-se mi va di v-venire? C-certo che vengo.-
-Fantastico, al ristorante nella via di casa mia. Ora devo scappare, a dopo.-
-Ciao.-
La ragazza uscì dal negozio alle sette in punto e corse come una matta fino a casa per cambiarsi velocemente, poi corse ancora più rapidamente verso il ristorante, dovevano incontrarsi alle sette e mezza ed era uscita di casa alle sette e venticinque, per arrivare alla via del ristorante ci voleva più o meno un quarto d’ora, riuscì ad arrivare alla sette e trentacinque in qualche modo. Dopo aver ripreso fiato davanti al locale, Ino entrò e si rese conto che le due amiche erano in ritardo più di lei, dovette infatti aspettarle per più di dieci minuti. Quando le ragazze arrivarono iniziarono a scusarsi e solo dopo un’altra decina di minuti entrarono nel locale pronte a passare una serata tra risate e pettegolezzi, per una volta, senza pensare a tutti i problemi di quel periodo.

  
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