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Autore: Laylath    02/12/2013    1 recensioni
Una raccolta di ventuno voci, una per ogni lettera dell'alfabeto, relative al mondo militare di Amestris.
Grazie all'aiuto del nostro team preferito, e al "Manuale del perfetto soldato" faremo un percorso alla scoperta dell'esercito.
Le scene sono di diverso genere: drammatico, comico, serio etc etc.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Team Mustang
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Military memories'
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 Z come “Zona rossa”

Questo termine in gergo militare indica una zona il cui accesso è strettamente consentito alle persone autorizzate. Il soldato deve imparare a conoscere questi confini e a rispettarli.

 
 

“Falman, adesso ti spiego una cosa – disse Havoc, posando le mani sulle spalle del compagno – adesso che ci sediamo su questi divani, è come se entrassimo in una maledettissima Zona Rossa dove non è permesso parlare di lavoro, va bene? Quindi fammi il santo favore di dimenticare tutti quei dossier per almeno venti minuti.”
“Come preferisce, signore.” si arrese Falman, sperando che i venti minuti non diventassero mezz’ora, tre quarti d’ora e di più. Anche se Havoc che si accendeva la sigaretta, Breda che posava sul tavolo una busta piena di cibo e Fury che collassava su un divano sdraiandosi beatamente, facevano intendere che c’era la deliberata intenzione di prolungare la pausa più del dovuto.
“Ragazzi… siamo la squadra del Comandante Supremo – mormorò sedendosi – forse dovremmo tenere atteggiamenti più consoni e…”
“Fury, alzati immediatamente a sedere in quel divano – disse secca la voce dell’appunto Comandante Supremo Roy Mustang – ti pare il caso di sdraiarti manco fosse il letto di casa tua?”
“Nhg…” mormorò Fury, reduce da un paio di giornate (e notti) fitte di lavoro con le sue radio. Comunque eseguì l’ordine e si sedette, proprio mentre Mustang li raggiungeva. Falman pensò ad una sgridata in arrivo per il ragazzo, ma Mustang si limitò a sedersi accanto a lui.
“Va bene che questi divani sono grandi, ma questo non ti autorizza a rubarmi un posto a sedere… ehi, Breda, hai un dannato panino con tonno e pomodoro? Se non mangio qualcosa di decente impazzisco.”
“Tonno e pomodoro… ecco qua, signore!” sghignazzò Breda, sempre previdente nel portarsi cibo a lavoro, dato che il menù previsto per chi lavorava ai vertici era veramente pietoso. Meno male che pensava lui ad alimentare adeguatamente la sua squadra.
“Signore…” iniziò Falman
“Prova anche solo a dire qualcosa di lavoro e giuro che ti incenerisco, Falman… tanto lo so che tra poco arriverà l’aguzzina e mi ricorderà quante cose devo ancora fare in questa giornata. L’avessi saputo avrei lasciato il posto alla Armstrong… essere Comandante Supremo è snervante.”
“E’ una delle sue migliori battute, signore!” rise Havoc: l’idea di Mustang che rinunciava alla carica suprema di Amestris in favore della fredda generalessa del nord era veramente ridicola.
“Quella donna mi ispira sempre – sghignazzò Mustang, arruffandosi i capelli per liberarli dalla pettinatura all’indietro. Le ciocche ribelli caddero sulla fronte, dandogli almeno dieci anni di meno, non che fosse privo di fascino – prima o poi la devo invitare a cena.”
“Pensi a quella che sta arrivando di donna, signore – consigliò Breda, con un’occhiata divertita negli occhi grigi – mi pare in pieno assetto da guerra.”
“Ahi…” mormorò Fury che aveva assunto un’aria decisamente più sveglia.
“Signore! – sbottò il Generale di Brigata Hawkeye, fissando Mustang con gelidi occhi castani – Lei la deve smettere di scappare dall’ufficio in questo modo! Ci sono milioni di cose da fare: le voglio ricordare che come Comandante Supremo lei ha molte più responsabilità di quando era…”
“Havoc, ripetimi la definizione di Zona Rossa, per favore.”
“Accesso strettamente consentito alle persone autorizzare, signore.” recitò il biondo, pronto a godersi la scena assieme agli altri.
“Ecco, vedi Generale, questa è una zona rossa… consiglio di guerra, sai cose da uomini.” disse Roy con aria di scusa, manco fossero dei bambini che non vogliono far entrare una femmina nel loro rifugio segreto.
“Consiglio di guerra per cosa?” chiese lei, mettendosi le mani sui fianchi.
“Per mangiare decentemente – propose Breda, offrendole un panino – se non erro i suoi gusti preferiti sono insalata e prosciutto. Andiamo, signora, si faccia tentare… o vuole mangiare uno di quei biscottini grandi come la sua unghia?”
Riza guardò il Maggiore Breda con rimprovero, ma poi si fece avanti e con un sospiro accettò quel panino; ma mentre lo scartava mantenne un’aria di estrema disapprovazione che rivolse a tutta la sua squadra di scansafatiche.
“E tu che hai da canticchiare Fury?”
“Eh, nulla, mi scusi signora! – arrossì lui, tappandosi la bocca con le mani e dunque storpiando la sua voce – E’ stato un riflesso incondizionato.” Lavorare alla radio con un’altra radio accesa forse non era una grande idea.
“Comunque! – interruppe Mustang, facendo cenno alla donna di sedersi – Visto che siamo tutti qui direi che davvero possiamo considerare questo salottino una zona rossa per un consiglio di guerra.”
“Eh?” fece Falman.
“Pare che ci sia una banda di spie di Creta in città e penso che stanotte…”
“Signore! Lei ora è Comandante Supremo – disse Riza con rabbia, poi incluse gli altri – e anche voi, in quanto sua squadra dovreste fargli capire che oramai non facciamo più questo tipo di…”
“Beh, per quanto mi riguarda io ci sto – disse Havoc, lanciando una maliziosa occhiata di scusa a Riza – avevo giusto voglia di sgranchirmi le gambe: anche perché non mi fido di questi imbecilli di Central.”
“Abbondi di dettagli, signore – gli fece eco Breda – che li mettiamo a tappeto solo come noi possiamo fare.”
“Creta, eh? – disse Falman, pensoso – forse hanno a che fare con quella storia di qualche anno fa che…”
“Va bene – sospirò Fury, alzandosi – io vado a ritirare fuori i nostri auricolari…”
“Vuoi giocare ancora con noi, Generale di Brigata?” sorrise malizioso Mustang.
“Non posso lasciarla senza protezione, signore.” sbottò Riza, messa in minoranza.
 
Mentre sentiva quelle battute fin troppo conosciute, Fury ridacchio. Queste persone non sarebbero cambiate mai: anche se ora erano Comandante Supremo con personale squadra annessa, certe cose erano destinate a durare in eterno. Ed era bello avere questa certezza, una zona rossa che la sua squadra avrebbe sempre ritagliato per se.
La canzone gli tornò di nuovo in mente e non poté fare a meno di canticchiare un pezzo.
 
Even if time goes by, there are bonds that will never be change
The heart that shares the same suffering and the same happiness
Even if I collapse, even if I get lost,
Somewhere, the eyes are watching.
Nobody is alone*




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* Non ho potuto fare a meno di metterla, scusate, ma mi piace troppo questa canzone.
E' una strofa di Eternal Fellows, opening di Fairy Tail (anime che non conosco), ovviamente nella sua versione inglese e non giapponese.
E a cantarla è Tetsuya Kakihara, ossia la voce di Fury in Brotherhood ^__^
In fondo trovo che queste parole rispecchino bene la realtà dei nostri soldati :D

 

  
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