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Autore: cherubina    02/12/2013    0 recensioni
Dietro ad ogni uomo c'è una grande donna. Donne passate alla storia o rimaste nell'ombra. Donne che hanno contribuito a creare un pezzetto d'America
Genere: Introspettivo, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Indipendenza americana, Il Novecento
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PATSY

10 luglio 1789

Accomoda la coccarda tricolore sul suo lindo vestito e il giovane viso, tempestato di efelidi, si contorce in una smorfia incerta.

Patsy guarda sua sorella Polly, più piccola, più innocente di lei, forse un po' più spensierata. La piccola Polly a cui lei ha fatto un po' da mamma quando la loro mamma se ne è andata, sfinita dai troppi parti.

Fino ai sette anni la vita di Patsy è stata felice a Charlottesville, nella tenuta di Monticello sebbene dei cinque bambini che la mamma ha dato alla luce solo lei, Polly e Lucy hanno riempito la casa di giochi e di risate.

Fino a quel giorno di settembre quando la mamma è spirata tra le braccia del suo Thomas.

Oh come era inconsolabile papà nei giorni successivi, quando si aggirava inebetito per la tenuta e vagava per ore come un pazzo!

Solo la sua Patsy gli aveva impedito di abbandonarsi ai deliri. "La sua forza" soleva ripeterle e Patsy, che aveva sette anni, si sentiva orgogliosa e responsabile nel dover pensare a papà d'ora in poi.

Anche se, lo sapeva bene, la sua infanzia era finita per sempre.

Quando papà era dovuto partire per Parigi, per lavoro, per la nascente America indipendente, era scontato che lei lo seguisse.

Thomas Jefferson aveva affidato le figlie più piccole alle cure delle zie materne e si era imbarcato assieme a Patsy, a quella figlia che aveva chiamato Martha in onore della signora Washington.

Era stato tutto nuovo, tutto entusiasmante per Patsy: il viaggio, il nuovo continente, la Francia e quasi con rassegnazione aveva accettato la decisione del padre di farla studiare alla "Abbaye Royale de Panthemont ".

Lì in quel convento cattolico aveva ricevuto l'educazione e imparato la cultura e le buone maniere che si addicono ad una "figlia di Monticello". La badessa e gli altri contatti femminili le avevano dato la grazia, l'eleganza e la disciplina che suo padre esigeva e non poteva darle. E forse qualcosa di più.

Patsy, che proveniva da una famiglia protestante, era decisa a convertirsi al cattolicesimo e a prendere il velo. Suo padre, allarmato, aveva prontamente tolto le sue figlie da quella scuola.

Ora Patsy cammina lungo i boulevard parigini, con gli occhi azzurri che si perdono nelle acque della Senna e la mano che stringe forte quella di Polly.

Intorno a loro il popolo è in fermento. Si parla di rivoluzione.

Come sono lontani i tempi in cui la piccola Patsy prendeva parte ai primi ricevimenti e si negava ai primi corteggiatori alla brillante ma disgraziata corte di Luigi XVI.

Pensa alla mamma in questa calda sera d'estate e anche a Lucy, la sorellina morta troppo piccola, troppo lontano da lei per colpa della pertosse.

"I francesi vogliono fare con il re quello che in America hanno fatto con gli inglesi?"

Chiede Polly, con la sua voce ancora da bambina, incuriosita dalla folla agitata.

Patsy allenta la mano e la porta, nuovamente, sulla coccarda.

"Si i francesi vogliono l'uguaglianza e la libertà proprio come noi americani!"

Polly è incuriosita.

"Anche loro al posto del re avranno un presidente?"

"Non lo so. Forse faranno la rivoluzione."

Le due sorelle si fermano, si siedono su una panchina lungo i boulevard.

"Tu pensi che un giorno papà sarà presidente degli Stati Uniti?"

Patsy, diciotto anni e tanti sogni infranti, sorride all'idea della sorellina.

"Forse"

"E se così fosse tu farai la parte della mamma?"

Patsy si ferma, riflette, i suoi occhi blu sembrano un pozzo di pensieri senza fondo.

Non diventerà monaca. Diventerà mamma, un giorno, perché è quello che sa fare meglio.

E sarà la figlia colta ed aggraziata del presidente degli Stati Uniti d'America.

"Si Polly farò quello che avrebbe fatto la mamma!"

E tornare in America le sembra un poco meno penoso.

  
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