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Autore: HermioneCH    02/12/2013    8 recensioni
La storia si svolge dopo la fine della guerra, Hermione si reca a Hogwarts per l'ultimo anno di scuola, dove Piton è tornato a insegnare pozioni. La ragazza si sente sola, senza i suoi amici, ma trova ottimi confidenti in Ginny e nel nuovo professore di Difesa contro le Arti Oscure.
Dopo un susseguirsi di problemi personali, si trova davanti a un nuovo percorso.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Hermione Granger, Remus Lupin, Severus Piton, Un po' tutti | Coppie: Hermione/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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24. Attraverso una strada lunga e tortuosa

 

Severus tenne Hermione stretta tra le braccia, la ragazza respirava appena, era debole, troppo debole. Doveva portarla subito ad Hogwarts, aveva bisogno di cure immediate, la prese in braccio e girò su sé stesso portandola via da quel posto di dolore e agonia.


Quattro giorni prima


Severus camminava velocemente lungo il corridoio che portava all’ufficio della preside, la Weasley e Lupin non riuscivano a tenere il suo passo. Arrivò davanti al gargoyle e pronunciò la parola d’ordine (gatto soriano) e salì velocemente le scale, entrando nell’ufficio della preside.
“Oh… Severus, stavo giusto scendendo a cena” disse la preside, vedendolo entrare “Ma che succede?” domandò quando Lupin e la Weasely fecero capolino dietro di lui.
“Preside! Hermione è sparita!” disse ansante Ginny Weasley.
“Frena la lingua, Weasley” mormorò Severus, lanciandole un occhiata di ghiaccio.
“Volete spiegarmi?” domandò la preside, impaziente.
“A quanto pare la Granger è andata da Hagrid per un tè e non è tornata a cena, la signorina Weasley si è messa in testa che la signorina Granger possa essere sparita” spiegò Severus, indicando la giovane rossa.
“L’ho cercata in tutto il castello, preside. Hermione non c’è più”.
“Il castello è grande, signorina Weasley” rispose Minerva, facendo il giro della scrivania.
“È quello che ho detto anche io, ma a quanto pare Lupin si è fatto prendere dall’agitazione della signorina Weasley e desiderano controllare” disse Severus, indicando uno dei molti fragili oggetti d’argento una volta appartenuti a Silenti “Potresti accortentarli? Così finalmente possiamo tornare alle nostre faccende senza perdere ulteriore tempo”.
“D’accordo, ma mi sembra molto improbabile, nessuno sparisce da Hogwarts così facilmente” disse Minerva, prendendo uno degli oggetti dal tavolino. Estrasse la bacchetta e fece una serie di movimenti complicati, mentre l’oggetto vibrava e sputava fumo. Severus osservò il viso della preside mutare da curiosità a preoccupazione “Per l’amor di Godric, Hermione Granger non si trova nei confini del castello!” disse la preside, mettendosi una mano sul petto.
“Lo sapevo” commentò la Weasley, con disperazione.
“Come è possibile?” intervenné Lupin “Hogwarts è uno dei luoghi più sicuri del mondo!”
“Qualcuno deve averla presa?! I Mangiamorte! Per la miseria, dobbiamo chiamare subito gli Auror! Harry, devo avvertire Harry!” disse la Weasley, in evidente stato di agitazione.
“Si calmi, signorina Weasley! Non precoriamo i tempi!” esclamò la McGranitt, alzando le mani.
“Hermione è andata a trovare Hagrid prima che sparisse, l’ho accompagnata io stesso, se qualcosa è successo è stato una volta che è uscita dalla casa di Hagrid” disse Remus, sforzandosi di pensare “Vado a controllare il parco, Severus vieni con me?”
Severus alzò lo sguardo da terra, annuì e si apprestò a seguire Lupin fuori dall’ufficio. Percorsero velocemente i corridoi del castello, fino alla Sala d’ingresso.
“Lo so che sei preoccupato, Severus” disse Lupin, con suo solito tono pacato “Ma non ti preoccupare, la troveremo”.
“Non sei il mio strizzacervelli, Lupin. Quindi vedi di muovere le gambe e stare zitto” rispose aspramente Severus. Uscirono nel castello, il vento che aveva soffiato tutta la sera si era finalmente placato, raggiunsero la capanna di Hagrid, le luci erano di nuovo accesse, segno che il mezzogigante era tornato a casa.
“Vado ad avvisare Hagrid” disse Lupin, avvicinandosi a passo di corsa alla casa.
“È una perdita di tempo” sbottò Severus.
Lupin non lo ascoltò, raggiuse la porta e bussò tre volte.
La porta si aprì e Hagrid uscì sulla soglia “Remus? Professor Piton? A che devo una visita a quest’ora?”.
“Stiamo cercando Hermione, è sparita” disse subito Lupin.
“Che COSA?” tuonò il mezzogigante “Come? Chi? Dove?”
“Non è più nel territori del castello, abbiamo paura che qualcuno l’abbia presa dopo essere stata da te” rispose Lupin “Hai visto qualcosa?”
“No, niente” rispose Hagrid, passandosi la mano sul faccione “Maledetto me! Sapevo che ci dovevo accompagnarla! Stava diventando buio e…”
Lupin aveva alzato la mano per zittirlo.
“Remus che succede?” domandò Hagrid, preoccupato.
Lupin non rispose, si guardò in giro studiando il terreno, sembrava quasi che fiutasse l’aria.
“Lupin per la miseria…”
“State zitti” lo interruppe Lupin “Sto cercando di concetrarmi, c’è qualcosa che non va qui” volse lo sguardo verso la foresta e poco dopo corse in direzione degli alberi.
Severus gli andò dietro, ma lo perse subito di vista “Lupin! Dannazione, Lupin! Maledetto Grifondoro, Lumos!” la bacchetta di Severus si accesse, la puntò verso gli alberi, ma non c’era nessuna traccia del mannaro. Finalmente qualche minuto dopo uscì dalla boscaglia.
“Si può sapere che diavolo ti prende?” domandò Severus, arrabbiato.
“Greyback” disse semplicemente Lupin.
“Greyback?”
“C’è il suo odore nella foresta, l’ho sentito! I miei sensi sono molto più sviluppati con l’arrivo della Luna Piena e potrei riconoscere il suo tanfo tra mille, è stato lui a prenderla!” spiegò Lupin, agitato.
“Né sei sicuro? E se ti sbagli? Non possiamo iniziare una caccia all’uomo solo perché tu credi di aver sentito il suo odore tra gli alberi” rispose malamente Severus.
“Non lo credo, lo so! È stato lui! È la spiegazione più logica! Perché sennò sarebbe qui?”
“Magari per te, voleva vendicarsi di te” ipotizzò Severus.
“Ho accopamgnato Hermione da Hagrid e lui era qui, deve avermi visto eppure non mi ha attacato, se come dici tu voleva vendicarsi di me, perché io sono qui ed Hermione no? Era qui per lei! Deve essere così. Greyback mi ha sempre considerato meno di uno zero, non era qui per me” disse Lupin.
“Trovato qualcosa?” domandò Hagrid, arrivando di corsa.
“Lupin dice che è stato Greyback” rispose Severus, con disprezzo.
“Greyback? No! Oh Hermione, è tutta colpa mia, ci dovevo accompagnarla” disse Hagrid, estrasse dalla tasca un enrome fazzoletto e si soffiò il naso.
“Questo di certo non ci aiuta” mormorò Severus, disgustato.
“Torniamo al castello, dobbiamo avvisare Minerva” disse Remus.
“Vengo con voi” borbottò Hagrid, con voce spezzate.
Ritornarono in fretta al castello e quando entrarono nell’ufficio della preside lo trovarono molto più affollato di quando lo avevano lasciato. Minerva doveva aver dato l’allarme, Severus si ritrovò a guardare non solo lei e la Wesley, ma anche Potter, Shacklebolt, Arthur, Molly e Ron Weasley.
“Che succede?” chiese Molly Weasley, tra le mani stringeva un fazzoletto e i suoi occhi erano incredibilmente umidi.
“È stato Greyback” annunciò Lupin e si scatenò il putiferio.
“Cosa?”
“Greyback?”
“Come?”
“Remus sei sicuro?”
“Come può averla presa?”
“Adesso basta!” gridò Minerva, mettendo tutti a tacere “Remus sei sicuro?”
“Ho riconosciuto il suo odore nella Foresta, era lì, era lui, riconoscerei il suo odore tra mille” rispose Lupin, sedendosi su una panca.
“Se Greyback ha davvero preso Hermione ora potrebbe essere ovunque” disse Potter, con tono grave “Dopo la battaglia è scappato e non siamo più riusciti a trovarlo”.
“Potrebbe aver portato Hermione ovunque per quel che ne sappiamo, anche in Francia” disse il ministro.
“In Francia?” domandò Hagrid, con espressione stupida.
“Sappiamo che gli ultimi Mangiamorte latitanti si sono nascosti in Francia, ma non riusciamo a rintracciarli. Hermione sarebbe il perfetto capo espiatorio per una vendetta per la caduta di Voldermort e Greyback è l’uomo ideale per una missione del genere” spiegò Kingsley.
“Credi che sia stata presa per questo?” domandò Molly, agitata “Che siano stati i Mangiamorte?”
“È l’opzione più plausibile” rispose Kingsley.
“Non è detto” intervenne Potter.
“È vero” commentò il Weasely idiota “Quando siamo stati catturati e portati a Villa Malfoy, Greyback mostrò molto interesse per Hermione, voleva che fosse sua e questo doveva essere il premio per la nostra cattura, ma poi siamo riusciti a scappare”.
“Dobbiamo muoverci su entrambi i fronti” commentò Arthur Weasley.
“Remus cosa credi sia meglio fare?” domandò Minerva “Tu conosci Greyback meglio di tutti”.
Lupin alzò lo sguardo da terra e fissò il gruppo “Dobbiamo parlare con Sisar. È un Lupo Mannaro che vive nei bassi fondi di Londra, se c’è qualcuno che può sapere dove si nasconde Greyback, questo è lui”.
“Vengo con te!” esclamò Potter.
“Harry non puoi” rispsoe Lupin, squotendo la testa “Sei troppo riconoscibile, tutti ti conoscono”.
“Verrò io, allora”.
“No, Ron. Tu sei un Auror, devi aiutare Kingsley. Andrò da solo” rispose Lupin, alzandosi dalla panca.
“Non puoi andare da solo!” esclamò Molly, preoccupata.
“È un lavoro che richiede un basso profilo, devo andare da solo”.
“Questo è escluso” commentò la preside.
“Andrò io” disse Severus, uscendo dall’angolo buio dove si era rifugiato “So mantenere un basso profilo e posso passare innosservato se voglio. Inoltre, se questo Sisar non vuole collaborare, avrai bisongo di quello che so fare”.
“D’accordo” disse Lupin, annuendo.
“Diamoci una mossa, allora” rispose Severus.
“Io invece contatterò il Ministro della Magia francese, forse lui può darci una mano, se Hermione verrà vista nel paese tramite lui lo sapremo” disse Kingsley.
“Ci terremo in contatto” rispose Lupin, mettendosi il mantello.
Uscì dall’ufficio e Severus lo seguì. Uscirono dai confini del castello e si smaterializzarono, raggiungendo i sobborghi della Londra Babbana.
“Da questa parte” disse Lupin, uscendo dal vicolo dove si erano materializzati. Severus seguì Lupin lungo la strada fino ad un palazzo mal ridotto “Sisar abita qui”.
Entrarono del palazzo “Quale piano?”
“Il secondo, appartamento ventidue” rispose Remus, inziando a salire le scale “Ecco è questo” esclamò una volta arrivati al secondo piano.
“Sicuro?”
“Certo che sono sicuro”.
“D’accordo” disse Severus, estraendo la bacchetta “Alohomora”.
“Non dovremmo bussare?”
“Non c’è tempo per i convenevoli” rispose Severus, entrando nell’appartamento.  La casa di Sisar era piccola, sporca e vuota.
“Sei davvero sicuro che sia questo il posto?” domandò Severus, guardandosi in giro disgustato.
“Certo, ti costa tanto fidarti di me per una volta?”
“Sì”.
Lupin alzò gli occhi al cielo “Andiamo, se non è qui c’è un solo altro posto dove più essere”.
Uscirono dal palazzo e attraversarono la strada, cento metri più avanti si fermarono davanti a un pub dall’aspetto trasandato.
“Venivo sempre qui con Sisar” spiegò Remus.
“D’accordo, entra prima tu” rispose Severus, mettendosi il cappuccio sulla testa.
Entrarono nel pub e si diresso al bancone, dietro il quale stava un panciuto uomo di mezza età, con dei grandi baffi e la calvizie incipiente.
“Patrick!” esclamò l’uomo, vedendo Lupin “Da quanto tempo! Figlio di un cagnaccio, dove ti eri cacciato?”
“Ciao Gil, come stai?” disse Lupin, stringendo la mano all’uomo.
“Si tira avanti, sai com’è. Il solito?”
“Certo, fai per due” rispose Lupin. Gil prese una bottigla di Whisky Incendiario e riempi due bicchieri.
“Allora, cosa ti porta da queste parti?” domandò Gil, mettendo i bicchieri sul bancone “È un po’ che non ti si vede”.
Lupin prese il bicchere e bevve un sorso “Sono stato all’estero, sono tornato a Londra solo ieri. Sto cercando Sisar, l’hai mica visto?”
“Non lo vedo da un paio di giorni, adesso che mi fai pensare, come mai lo cerchi?”
Lupin alzò le spalle “Una rimpatriata, è un po’ che non lo vedo”.
“Credo che sia andato da sua sorella” rispose Gil, servendosi a sua volta di Whisky.
“Jane-Anne?”
“Proprio lei”.
Sevurus notò la bocca di Lupin contrarsi leggermente “Vive ancora a Glasgow?”
“Credo di sì”.
“D’accordo, grazie mille Gil” disse Lupin svuotando il bicchiere di Whisky, estrasse il portafoglio.
“Lascia stare” esclamò Gil “Offre la casa”.
“Sei un amico” rispose Lupin, rimettendosi in tasca il portafoglio “Ci vediamo”.
“Cerca di non far passare un altro paio d’anni”.
“Farò il possibile” rispose Lupin, con un sorriso e spinse Severus fuori dal locale.
“Patrick?” domandò Severus, togliendosi il cappuccio.
“In questo ambiente sono conosciuto come Patrick Sullivan” spiegò Lupin, fregandosi le mani per scaldarle.
“Chi è questa Jane-Anne? È anche lei un Lupo Mannaro?” domandò Severus.
“No, è una maganò che vive in Scozia, l’ho incontrata solo un paio di volte” rispose Lupin, controllando che in giro non ci fosse nessuno.
“Diamoci una mossa allora, andiamo a Glasgow”.
“C’è un problema”.
“Quale?”
“No so dove abita di preciso Jane-Anne. Non possiamo andare a Glasgow e controllare tutte le case” rispose Remus.
“Dannazione!” imprecò Severus.
“E c’è di peggio” borbottò Lupin, abbassando lo sguardo.
“Cosa può esserci di peggio?” chiese Severus, decisamente irritato.
“Jane-Anne mi detesta” confessò Lupin.
“Comprensibile”.
“Quando la incontrai, era venuta a trovare suo fratello, ai tempi ero in missione per l’Ordine e lei provò un particolare interesse per me, provò a baciarmi e io la respinsi. Janne-Anne è una persona molto orgogliosa, credimi, se l’è legata al dito. Da quel giorno non volle più nemmeno sentir nominare il mio nome “spiegò Remus “Se Sisar non è più da lei sarà molto difficile farci dire dove si trova”.
“Sei una fonte di guai, Lupin” commentò Severus “Ma prima di preoccuparci di questo dobbiamo riuscire a trovarla”.
“Andiamo al Ministero, Kingsley può darci una mano in questo” propose Lupin.
“Dimentichi forse che i Maghinò non vengono censiti”.
“Hai una soluzione migliore?” domandò il mannaro spazientito.
“Non al momento”.
“Allora, andiamo!”
Si smaterializzarono e riapparvero in un vicolo vicino all’entrata principale del Ministero della Magia, una volta arrivati nell’Atrium si trovarono la strada sbarrata dal guardiamago che li guardava con diffidenza.
“Togliti di mezzo” ringhiò Severus.
“Siamo qui per vedere il Ministro” disse Lupin, tentando di suonare il più gentile possibile.
“Il Ministro è molto occupato, c’è stato un rapimento e l’orario di ufficio è passato, devo chiedervi di tornare domani mattina” disse il guardiamago.
“Lo sappiamo che c’è stato un rapimento, pezzo di idiota. Siamo qui per questo” disse Severus, superandolo.
“Signori devo chidervi di fermarvi!” ordindò il guardiamago.
“Ah! Sta un po’ zitto! Stupeficium!” esclamò Severus, sferzando l’aria con la bacchetta. Il guardiamago venne scaraventato a due metri di distanza e Severus lo guardò soddisfato, mettendo via la bacchetta.
“So che non c’è tempo per convenevoli, ma c’era proprio bisogno di farlo?” domandò Lupin, raggiungendo l’ascensore.
“Non è per questo” rispose Severus “Mi infastidiva il tono della sua voce”.
“Ah… Capisco” mormorò Lupin, le porte dell’ascensore si aprirono e vi entrarono.
Arrivati nell’ufficio del Ministro trovarono, Potter e Dawlish che stavano discutendo con lui.
“Remus! Severus!” esclamò Kingsley “Avete trovato il Lupo Mannaro?”.
“No, siamo qui per questo. Sisar non  era Londra, è andato da sua sorella, Jane-Anne Coleman, è una maganò che abita a Glasgow, ma non sappiamo il suo indirizzo preciso” spiegò Lupin, sedendosi.
“Dawlish trovami quell’indirezzo” ordinò Kingsley.
“Signore, crede davvero che sia necessario questo spiegamento di forze? La ragazza è sparita solo da qualche ora e non è nemmeno detto che sia stata rapita” disse Dawlish.
“L’indirizzo, Dawlish. Adesso!” disse perentorio Kingsley “Metti sotto tutti gli uomini che hai e trovami quell’indirizzo!”
L’auror si mise sull’attenti e uscì di corsa dall’ufficio, indicando a Potter di seguirlo.
“Ah.. E… Ehm.. Ci sarebbe un guardiamago schiantato dell’Atrium” disse Lupin, indicando Severus con la testsa.
“Me ne occupu io” rispose Potter, li salutò e uscì a sua volta dall’ufficio.
“Dawlish è un idiota” disse Severus, sedendosi a sua volta “E anche tu sei un idiota se continui a farlo lavorare qui”.
“Siamo in carenza di Auror, perfino le reclute sono in servizio attivo da mesi, non posso liberarmi di lui” rispose Kingsley.
“Quanto credi che ci metteranno a trovarla?” domandò Lupin, lasciandosi la barba con aria stanca.
“Temo che sia una cosa lunga, i maghinò non vengono censiti, quindi non sappiamo quanto ci impiegheranno a trovarla”.
“Hai contattato il Ministro francese?” domandò Severus.
“Sì, mi ha messo a disposizione tutte le sue risorse quando gli ho spiegato l’importanza che ha Hermione per noi, se mette piede nel paese lo sapremo. Per buona norma ho inviato Ron e Savage a Parigi”.
“Credevo che fossi in carenza di Auror” commentò Severus.
“Ron non sarà stato contento di lasciare il paese” disse Remus.
“Hermione è la nostra massima priorità e questo Ron lo sa, gli ho detto che ho bisogno un uomo di fiducia in Francia semmai la ragazza fosse portata lì ed ha acconsentito di partire” spiegò Kingsley “Vi consiglio di tornare a Hogwarts e riposarvi, vi farò sapere appena avrò le informazioni su quella Jane-Anne”.
“Non se ne parla” disse Lupin, con foga.
“Se Lupin resta, mi tocca rimanere” aggiunse Severus “Minerva non mi perdonerebbe di averlo abbandonato e preferisco non subire le ire della vecchia se è possibile”.
“Molto bene, allora” disse il ministro estraendo da un cassetto della scrivania una bottiglia di idromele “Beviamo qualcosa”.
Severus sentì il peso dello sguardo di Lupin, come se il Lupo Mannaro lo stesse studiando, forse sapeva quale era il vero motivo per cui non voleva andarsene.
Passarono la notte bazzicando per il Ministero in attesa che gli Auror trovassero l’indirizzo della maganò.
Lupin diventava sempre più irrequieto e agitato per il ritardo e per il tempo che gli uomi di Kingsley impiegavano a trovare la donna.
“Siamo qui da ore, è assurdo!” sbottò il mannaro alle otto di mattina.
“È inaccettabile, come è possibile che non riescano a trovare quel dannato indirizzo?” sbraitò alle dieci passate.
“Avrei fatto prima io se avessi passato al setaccio tutte le case di Glasgow” commentò con disperazione a mezzogiorno.
“I tuoi uomini sono degli incopetenti Kingsley! Sia maledetto quando ho deciso di chiedere il vostro aiuto!” disse ancora dopo pranzo.
Finalmente verso le due del pomeriggio Potter entrò di corsa nell’ufficio “L’abbiamo trovata!”
“Era ora!” sbottò Lupin.
“Abbiamo avuto parecchie difficoltà perché la Coleman non era registrata né nei nostri registri e nemmeno in quelli Babbani, ma grazie ad una task force congiunta con il primo ministro Babbano siamo riuscito ad individuarla”.
“Va bene, grazie Harry. Qual’è indirizzo?” domandò Kingsley.
“Daldowie Road numero 10” rispose Harry.
“Molto bene” disse Kinglsey, alzandosi dalla sua scrivania “Di a Dawlish di mandare una pattuglia di Auror a prendere il mannaro”.
“No!” esclamò Lupin “Appena Sisar vede gli Auror scapperà e tutta questa attesa sarà stata inutile!”
“Temo che Lupin abbia ragione” commentò Severus.
“Sisar mi conosce, andremo io e Severus da lui” disse il mannaro deciso.
“D’accordo, ma teneteci informati” rispose Kingsley.
“Va bene” disse Lupin, afferando il mantello e uscì di corsa dall’ufficio del ministro, Severus lo seguì. Si smaterializzarono e riapparvero a Glasgow, il tempo era bello e un sole pallido scaldava le strade.
“Numero dieci giusto?” domandò Lupin, controllando le case di Daldowie Road.
“Sì”.
“È quella!” esclamò il mannaro, indicando una piccola casetta a lato della strada.
Raggiunsero velocemente la casa “Speriamo che ci sia qualcuno” disse Lupin, percorrendo il vialetto. Severus si mise il cappuccio per coprire il volto e il mannaro suonò il campanello.
Qualche istante dopo la porta si aprì e Severus si ritrovò a guardare una donna molto avvenente, snella e alta, con lunghi capelli corvini e occhi verdi. Severus pensò subito che il mannaro doveva essere molto innamorato di quella Tonks per respingere una donna del genere.
“Ma guarda che sgradavole sorpresa, Patrick!” disse la donna.
“Ciao Jane-Anne come stai?” domandò gentilmente Lupin.
“Che vuoi?”
“Stiamo cercando tuo fratello, Gil mi ha detto che è venuto da te per qualche giorno”.
“Quel vecchio chiacchierone! Bè, hai fatto un viaggio a vuoto, Sisar non è qui” rispose Jane-Anne, irritata. Vide Lupin, stringere i pugni, cercando di rimanere calmo.
“Sai dove si trova?”
“No”.
“Ti prego, Jane-Anne. È importante” disse Lupin, con tono di supplica.
“Strano, tu non hai avuto mai niente di importante da dire, Patrick!” replicò lo donna.
“Signorina Coleman” si intromise Severus, facendo un passo avanti “Capisco il suo disprezzo per questo idiota, la capisco e condivido pienamente, ma dobbiamo parlare con Sisar, è di vitale importanza”.
“E a me piacerebbe vedere in faccia le persone con le quali parlo” sbottò Jane-Anne, cercando di individuare il volto di Severus sotto il grande cappuccio che portava.
“Ti prego, Jane-Anne” supplicò Lupin.
La donna sbuffò “D’accordo, si trova sul Lago Foreman, sulla sponda sud, la nostra famiglia ha un cottage lì da una vita, è andato lì per a passare la Luna Piena”.
“Grazie” disse Lupin “Grazie infinite”.
Si smaterializzarono e raggiunsero la sponda sud del Lago Foreman, la vista era stupenda, non molto dissimile dai luogi dove si trovava Hogwarts. Camminarono nella boscaglia per dieci minuti e finalmente individuarono un cottage.
“Penso che sia questo” disse piano Lupin, estraendo la bacchetta.
“Mettiamo fine a questa dannata storia” rispose Severus.
Entrarono di casa, spalancando la porta, con le bacchette sguainate, ma ancora una volta di Sisar non vi era nessuna traccia.
“La ragazza ti ha preso in giro!” sbottò Severus.
“No” rispose piano Lupin, guardandosi in giro “Quei vestiti sono di Sisar, li riconosco. Il cottage è impregnato del suo odore, era qui fino a pochi minuti fa”.
“Allora, lo avrà avvertito e se la sarà svignata!”
Lupin scossé la testa “Non credo, non avrebbe lasciato qui le sue cose. Sarà uscito a procurarsi il necessario per la Luna Piena, vedrai tornerà, dobbiamo solo aspettarlo qui”.
E fu così che aspettarono, attesero tutto il resto del pomeriggio il ritorno del Lupo Mannaro, finché con il sopraggiungere del tramonto Severus non riuscì più a star lì ad attendere invano.
“Stiamo penderdendo tempo! Il Mannaro si è dileguato!” sbottò Severus.
“Arriverà, ne sono sicuro” rispose Lupin.
“I tuoi piani sono un completo fallimento, Lupin. Sono stufo di stare qui a guardarti fallire” disse Severus, aprendo la porta.
“Aspetta!”
Severus non lo ascoltò e uscì. A pochi metri di distanza scorse un uomo molto magro, dalla carnagione pallida.
“Severus ti ho detto che…” disse Lupin, uscendo di corsa, ma le sue parole si fermarono vedendo l’uomo “Sisar!”
Il mannaro iniziò a correre in direzione della boscaglia. Severus imprecò e gli corse dietro, sguainando la bacchetta.
“Fermalo!” gridò Lupin, tendando di tenere il passo del professore di pozioni.
Severus lanciò un incantesimo sgambetto contro il mannaro fuggitivo, il quale cadde rovinosamente a terra.
“Per fortuna doveva scappare solo se veda gli Auror” disse Severus, lanciando un occhiata di fuoco a Lupin. Prese Sisar se la collota e lo alzò di peso “In piedi tu!”
“Sisar, si può sapere che ti prende? Sono io! Sono Patrick!” disse Lupin, guardando negli occhi l’altro mannaro.
“Sono girate strane voci durante la guerra, dicevano che eri un traditore e quando ti ho visto con lui mi è preso il panico” borbottò Sisar, indicando Severus.
Lupin fissò Severus “Per fortuna sai passare innosservato”.
Severus lo incenerì di nuovo con lo sguardo e diede una spinta a Sisar “Cammina, lupastro. In casa!”
Tornaro al cottage e Severus fece sedere di forza Sisar su una poltrona.
“Stiamo cercando Greyback” disse Lupin.
“Greyback?”
“Ha rapito una nostra amica, devi aiutarci Sisar, tu sei il solo che sa dove si nasconde” disse Lupin, sedendosi accanto a lui.
“Non so niente!” rispose Sisar “Non vedo Greyback da più di un anno”.
“Stai mentendo” disse Severus, con tono minaccioso, mettendogli la bacchetta sotto il naso “Dicci la verità o ti taglio la lingua!”
“Non so niente, lo giuro, non so dove si nasconde!” gridò Sisar, spaventato.
“Non ti credo” rispose Severus, sfiorandogli il viso con la punta della bacchetta.
“Sally! Sally sa sicuramente dove si trova!”
“Sally?” chiese Lupin, sorpreso “Credevo fosse morta”.
“No, è ancora viva. Abita in una casetta sulla costa, dalle parti di Elephant and Castle! Una volta ti ci ho portato!” rispose velocemente Sisar “È la verità, te lo giuro!”
Lupin alzò lo sguardo su Severus, i suoi occhi erano puntati su Sisar “È vero?”
“Non sta mentendo” rispose Severus, voltandosi verso di lui.
“La casa di cui stai parlando” iniziò Lupin, guardando di nuovo Sisar “È quella che mi hai portato ad Halloween per la festa di Sally?”
“Sì, sì, quella!”
“D’accordo, grazie Sisar” rispose Lupin, alzandosi.
Severus continuò a guardare il mannaro e gli infilò la bacchetta sotto la gola, premendo con forza sulla trachea “Una sola parola di questo a qualcuno e giuro che perderai molto più della lingua!”
“Non dirò niente, lo prometto!” rispose Sisar.
“Andiamo Severus” disse Lupin.
Severus gli fece un cenno e uscirono dal cottage.
“Tu sai dove si trova questa Sally?”
“Sì” rispose Lupin, annuendo “Ma è più complicato. Sally è stata morsa da Greyback quando aveva venticinque anni, a differenza di Sisar è una strega formata, se ci vede e si smaterializza…”
“L’abbiamo persa” concluse Severus.
“Abbiamo bisogno degli Auror” disse Lupin, passandosi la mano sulla faccia.
“Sono degli incompetenti, lo hai detto tu stesso” sbottò Severus, guardando il cielo stellato.
“Lo so, ma in questo caso abbiamo bisogno di quantità e non di qualità”.
“Torniamo al Ministero, allora” rispose Severus e si smaterializzò. Riapparve nell’Atrium del Ministero, il guardiamago era seduto al suo posto di guardia, lo guardò con disprezzo, ma non disse una parola.
Raggiunsero l’ufficio del ministro, dove trovarono Potter.
“L’avete trovato?” domandò subito il prescelto.
“Sì, ma non sapeva l’attuale nascondiglio di Greyback” rispose Lupin “Ma ci ha indicato un altro Lupo Mannaro che potrebbe essere a conoscenza dei suoi nascondigli, Sally Bishop! Ma è una strega a tutti gli effetti, abbiamo bisogno degli Auror per prenderla”.
“D’accordo” disse Kingsley, annuendo “Harry, prendi una squadra e va a prendere la donna!”
“Subito”.
“Vengo con te” disse Lupin, si scambiò un cenno di intensa con Severus e seguì il prescelto.
“Credi che possa essere la pista giusta?” domandò Kingsley, offrendogli dell’idromele.
“Non lo so”.
“Perché Remus non ha pensato prima a lei?”
“Credeva che fosse morta” rispose Severus, prendendo il bicchiere di idromele dalle mani di Kingsley.
Attesero in silenzio per circa trenta minuti, fin quando Proudfoot non entrò nell’ufficio del Ministro.
“Signore, la Mannara è in nostra custodia, l’abbiamo portata nella SI numero tre” disse l’Auror.
“Grazie, Proudfoot, arrivo subito”.
“SI?” domandò Severus, alzandosi.
“Sala Interrogatori, sono di sotto, vicino alle aule giudiziarie” spiegò Kingsley.
“Diamoci una mossa allora”.
Raggiunsero la Sala Interrogatori, dove trovarono Lupin e Potter che stavano guardando da una finestra magica quello che succedeva all’interno della Sala, dove Dawlish stava interrogando la Mannara.
“Che sappiamo di lei?” domandò Kingsley.
“È stata morsa da Greyback circa dieci anni fa, da allora è stata la sua concubina, fino a circa due anni fa quando l’ha mollata per seguire Voldemort” rispose Lupin, lisciandosi la barba.
“Cos’è questa finestra?” domandò Severus, incuriosito.
“Ci consente di vedere cosa succede nella SI, mentre quelli che sono dentro non vedono noi” rispose il ministro.
“Anche i Babbani hanno qualcosa del genere” commentò Potter.
“Credo che l’idea sia stata di un funzionario del ministero di origini Babbane, in effetti” rispose Kingsley.
Severus si concentrò su Dawlish che stava conducendo un pessimo interrogatorio.
“Allora Bishop” disse l’Auror, con espressione disgustata “Sei nei guai. Sei stata condotta qui per le tue azioni illecite”.
“Non avete niente contro di me”.
“Tu credi? Eppure l’ufficio Auror sta preparando contro per te i documenti per un bel soggiorno ad Azkaban di lunga durata. Dimmi dove si trova Greyback e magari possiamo fare in modo di accorciare il tuo soggiorno ad Azkaban”.
“Non so dove si trova” rispose Sally, con determinazione.
“Molto male, ma so che menti e sai perché? Perché tutti gli insulsi Lupi Mannari mentono!” rispose Dawlish.
“È un dannato idiota” commentò Severus “Toglietelo di lì, prima che mandi a puttane la possibilità di riuscire a farci dire dove si trova Greyback!”
Kingsley fece cenno a Proudfoot che entrò nella Sala Interrogatori richiamando Dawlish.
“Signore!” esclamò Dawlish, raggiungendoli “Ero a tanto così dal farmi dire dove si trova Greyback!”
“Eri a tanto così da mandare tutto all’aria!” rispose Kingsley.
“Ci parlo io” disse Lupin.
“Assolutamente no” esclamò Dawlish “Lui non è un funzionario accreditato del ministero, non può entrare in quella Sala!”
“Sta zitto Dawlish e torna di sopra” ordinò il ministro. Lupin gli fece un cenno ed entrò nella SI.
“Ciao Sally” disse il mannaro, entrando.
“Ciao Patrick o Remus, come ti devo chiamare?” domandò Sally, con diffidenza.
“Remus”.
“Bè Remus, grazie per avermi portato a fare questa gita con gli Auror”.
“Sarai libera appena ci aiuterai, hai la mia parola” rispose Lupin, sedendosi di fronte a lei.
“Quanto vale la parola di un traditore?”
“Un traditore? E a chi dovevo la mia fedeltà, a Greyback? Che voleva uccidermi quando avevo solo quattro anni?” rispose Lupin, tentando di stare calmo.
“Voleva ucciderti?”
“Sì Sally, io non sono come te! Io dovevo essere morto non un Lupo Mannaro, quindi non gli devo la mia fedeltà e non gliela devi nemmeno tu!”
“Io non gli sono fedele!” rispose Sally, irritata.
“Allora aiutaci!”
“Non sono fedele nemmeno al Ministero, non devo essere fedele a nessuno tranne che a me stessa!”
“Ti prego, Sally. Greyback ha rapito una ragazza, la portata via dai territori di Hogwarts, la presa con la forza! Vuoi davvero che una ragazza innocente passi quello che hai dovuto passare tu? Ha solo diciannove anni! Aiutaci a liberarla, dicci dove possiamo trovare Greyback e appena avremo lui, tu sarai libera!”
Sally lo fissò “Voglio un panino al prosciutto, un comodo cuscino e una coperta. Penserò alla tua proposta e domattina avrai una risposta”.
“Sally, ti prego. La Luna Piena è tra due…”
“So quando è la Luna Piena, Remus!” lo interruppe Sally “Queste sono le mie condizioni, così o niente!”
“D’accordo, avrai quello che hai chiesto” rispose Lupin, alzandosi.
“Credo che sia il massimo che possiamo ottenere per questa sera” commentò Kingsley.
“Temo che non basti” disse Potter, sospirando.
“Altro non possiamo fare per adesso” disse Lupin, raggiungendoli, sembrava un fantasma.
“Mi metterò di nuovo in contatto con il Ministro Francese, voi due tornate a Hogwarts?”
“No” risposero in coro Severus e Lupin.
“Molto bene, accanto al mio ufficio c’è una saletta d’attesa, ci sono due divani, potete riposare lì” disse Kingsley e uscì dalla stanza.
Severus e Lupin si trascinarono verso al saletta d’attesa indicata loro da Kingsley e si buttarono sui divani, pochi minuti dopo sentì Lupin iniziare a russare, ma lui non risuciva a chiudere occhio, tormentato dal pensiero di Hermione, la ragazza era sola con Greyback da più di un giorno ormai, chissà cosa poteva averle fatto quel mostro.
Contò tutte le ore della notte, senza riuscire a dormire, finché alle otto di mattina Potter entrò nella saletta portando caffè e briosche.
Finalmente Lupin si svegliò e si mise a sedere “Che tu sia benedetto Harry”.
“Li ho presi in un negozio Babbano qui all’angolo, si chiama Starbucks, il caffè è davvero ottimo” rispose Potter, porgendo loro il caffè.
“Sei meglio come cameriere che come Auror, Potter” commentò Severus, prendendo il caffè, ne bevve un sorso e si sentì strozzare “Ritiro subito quello che ho detto” disse tossichiando “Che diavolo è questa brodaglia, Potter?!”
“Caffè con latte di soia e cannella” rispose Potter.
Piton lanciò il caffè nel cestino “Non provare mai più a rifilarmi uno schifo del genere Potter. Il caffè si beve nero, Potter! Fumante e forte caffè nero” rispose Severus e uscì dalla salatta. Raggiunse l’ufficio del ministro e lo trovò già al lavoro.
“Buongiorno” salutò Kingsley “Dormito?”
“Non direi”.
“Come mai?” domandò Kingsley, guardandolo di traverso.
“Lupin russava come uno scaricatore di porto” rispose Severus, allontando qualsiasi altra domanda.
“Ha scritto Minerva questa mattina, voleva accertarsi dell’avanzamento delle indagini e informarti che Lumacorno ha accettato di sostituirti per il tempo che sarai via”.
“D’accordo” rispose Severus, alzando le spalle.
“Se vuoi puoi tornare a Hogwarts, so che non ti piace vedere altri nella tua aula, qui ce la facciamo” disse Kingsley.
“Qualcuno deve rappresentare la scuola in questo ‘procedimento’, tanto vale che sia io” mentì Severus, esibendo il suo miglio tono indifferente.
“C’è sempre Remus”.
“Non so se l’hai notato, ma Lupin è in uno stato alquanto pietoso”.
“Sente l’avvanzare della Luna Piena” commentò Kingsley “E ora più che mai lo sentiamo anche noi, dobbiamo trovare Hermione prima della Luna Piena!”
“La ragazza ha detto qualcosa?”
Kingsley scosse il capo “Sta ancora dormendo”.
“Andiamo da lei” disse Severus “Se Lupin non riesce a farla parlare, ci penserò io”.
“Andiamo, allora”.
Scesero di sotto e trovarono Sally ancora addormentata, Lupin entrò nella SI e la svegliò.
“Dormito bene?”
“No”.
“Hai pensato a quello che ti ho detto ieri sera?”
“La domanda giusta non è questa, dovrebbe essere: Cosa vuoi per colazione Sally?”
Lupin sbuffò “Sally, non c’è più…”
“Caffè e muffin, grazie” lo interruppe Sally.
Lupin alzò le braccia, impotente e uscì dalla SI tornando nella Sala dove c’erano gli altri.
“Niente da fare” disse il mannaro.
“Le parlo io” mormorò Severus.
“Lasciamola fare colazione e poi vedremo” rispose Kingsley.
La porta della Sala si aprì e Proudfoot entrò di corsa “Signore, Savage in collegamento da Parigi, c’è stato un possibile avvistamento della ragazza!”
“Dove?” domandò subito il ministro.
“A Calais! Savage è in collegamento con il suo camino”.
“Andiamo” disse Kingsley, uscendo di corsa dalla sala.
Salirono di corsa nell’ufficio del ministro, dove trovarono la testa di Savage che galleggiava nel camino di Kingsley.
“Dimmi tutto” mormorò Kingsley.
“C’è stato un possibile avvistamento della ragazza nei dintorni di Calais, non è ancora stato confermato. Il Ministero francese ha mandato lì una squadra di Auror per interrogare i testimoni, Weasley è andato con loro” rispose Savage.
“D’accordo, fammi sapere appena hai una conferma” rispose Kingsley, Savege annuì e sparì con un pop.
“Questa attesa mi uccide” disse Potter e per una volta Severus non poté che dare ragione al prescelto.
Aspettarono con ansia nuove notizie, sperando di ricevere la conferma che gli Auror francesi avessero trovato Hermione. Finalmente verso mezzogiorno la testa dell’Auror apparve di nuovo nel camino.
“Falso allarme” commentò Savage, con tono tetro “La ragazza era stata vista in un motel poco fuori da Calais, Weasley ha riportato che l’hanno trovata e benché somigli molto alla Granger, non era lei”.
“Merda!” imprecò Lupin, agitato.
“Che cosa facciamo adesso?” chiese Potter.
“Dobbiamo parlare di nuovo con la Mannara” rispose Severus, alzandosi dalla sedia “Questa volta ci parlerò io”.
“Lascia fare a me” disse Lupin “Sono sicuro di poter estorcere l’informazione da Sally!”
“Fino adesso i tuoi metodi non hanno portato alcun risultato!” rispose Severus, sprezzante.
“Ho stabilito un contatto con lei, lasciami tentare”.
“Facciamo provare Remus un’ultima volta” si intromise Kingsley.
“È la tua ultima possibilità Lupin, poi faremo a modo mio” commentò Severus, estraendo la bacchetta.
Scesero di nuovo di sotto e Lupin tornò nella SI.
“Remus, se sei venuto a portarmi il pranzo arrivi tardi, ho già mangiato” disse Sally, sghignazzando.
“Adesso basta con le prese in giro” disse Lupin, irritato “Dove è Greyback?”
“Perché dovrei dirtelo? Non mi hai dato un buon motivo!”
“La vita di una giovane ragazza non ti basta? È nelle mani di Greyback da più di un giorno, pensa cosa può averle fatto, pensa cosa le farà domani quando arriverà la Luna Piena” disse Lupin, sbattendo il pugno sul tavolo.
Sally sbuffò “New Castle, all’angolo da Wilmore Street e Malbourne Road, c’è una chiesa sconsacrata. All’entrata del corridoio che porta al campanile c’è un’entrata segreta che porta ad una mansarda, devi schiacciare il terzo mattone della prima fila a partire dal basso, se vuoi Greyback è lì che lo troverai”.
“Grazie! Grazie infinite, Sally!”
“Proudfoot in ricognizione, ti rivoglio qui entro venti minuti, se vedi Greyback non ingaggiare lo scontro. Dawlish trovami una cartina della zona, subito!” ordinò Kingsley.
“Andiamoci subito, tutti!” disse Potter.
“Se Greyback è lì, potrebbe scappare e portare Hermione con sé, dobbiamo pianificare una strategia di attacco” rispose Kingsley.
Nell’ora successiva Severus guardò gli Auror studiare un piano di attacco e perdere tempo, avrebbe potuto benissimo trovare Hermione e portarla via da solo, quel pianificare era solo una perdita di tempo.
“Ok, rivediamo il piano. Arriviamo a Kay Street” disse Kingsley, indicando la strada sulla cartina “Giriamo l’angolo verso Wilmore Street, c’è una sola porta per entrare e uscire dalla chiesa, imponiamo un incantesimo di anti-smaterializzazione sulla chiesa…”
“Ma che bisogno c’è?” lo interruppe Dawlish “L’incantesimo richiede tempo, signore. E da quel che sappiamo Greyback non è in possesso di una bacchetta”.
“Ha la bacchetta di Hermione, emerito idiota” ringhiò Lupin.
Kingsley lanciò uno sguardo irritato a Dawlish “Come dicevo, poniamo l’incantesimo anti-smaterializzazio ed entriamo, voglio cinque Auror lungo il perimetro. Tre nella chiesa. Io, Severus, Proudfoot e Remus saliamo di sopra, prendiamo la ragazza e neutralizziamo Greyback”.
“Non c’è bisogno che corra questo rischio, signore” disse uno degli Auror di cui aveva dimenticato il nome “Posso andare io”.
“Stiamo parlando di Hermione Granger, c’è bisogno che io corra questo rischio” rispose Kingsley.
“Sì, signore”.
“D’accordo, allora! Andiamo!” ordinò il ministro. Severus guardò l’orologio, erano le due passate. Il tempo era contro di loro, ma finalmente, con un po’ di fortuna potevano mettere fine a questa storia.
Arrivarono alla chiesa, imposero l’incantesimo anti-smaterializzazione ed entrarono. Come aveva detto Sally trovarono il passaggio che portava alla mansarda, salirono gli scalini con cautela, senza fare rumore e una volta arrivati in cima si fiondarono nel nascondiglio del Lupo Mannaro.
Si ritrovarono a guardare una stanza vuota, coperta da centimetri di polvere, Lupin urlò e cadde in ginocchio, battendo i pugni sul pavimento. Severus si guardò in giro, sentì un senso di nausea pervadergli lo stomaco, tutta quell’attesa, tutto quel tempo passato a cercare il nascondiglio di Greyback non era servito a niente.
“La mannara ci ha mentito” disse Proudfoot, infilando la bacchetta in tasca con rassegnazione.
“Remus?” domandò Kingsley, guardando il mannaro.
Lupin si alzò in piedi e Severus lo osservò di nuovo annussare l’aria, come aveva fatto davanti alla casa di Hagrid “Greyback è stato qui, c’è il suo odore. Ma non ci torna da un po’, direi almeno tre settimane”.
“Dannazione!” imprecò Kingsley.
“Questo non può essere l’unico nascodiglio di Greyback, deve averne altri” commentò Severus.
Lupin strinse i pugni “Sally deve saperlo e giuro che me lo farò dire” corse fuori dalla chiesa e si smaterlizzò. Kingsley, Potter e Severus gli corsero dietro e si smaterializzarono poco dopo di lui.
Tornarono al Ministero e scesero al piano di sotto. Lupin entrò nella SI emanando una fredda furia.
“Greyback non c’era e nemmeno la ragazza!”
“Impossibile!” commentò Sally, sorpresa.
“Deve avere qualche altro nascondiglio, dimmi dove sono!” ordinò Lupin, perentorio.
“Solo quello, te lo giuro”
“DIMMI DOVE SONO!” gridò Lupin e con forza rovesciò il tavolo. Severus corse nella SI e afferrò Lupin per i vestiti trascinandolo fuori, Lupin lottò contro di lui e lo sbatté al muro ringhiando.
“Non osare dirmi che ho fallito, Piton!” gridò Lupin, afferrandogli il collo “Non posso fallire, non anche in questo”.
Severus si liberò dalla presa del mannaro, lo spinse via e lo afferrò sbattendolo contro il muro a sua volta. Gli prese il viso con una mano e guardò nei suoi occhi, mai come allora poteva vedere il riflesso del Lupo “Da quando non prendi la pozione Antilupo?”
“Lasciami andare” sbraitò Lupin, lottando contro di lui.
“Da quando!?!” gridò Severus.
“Sabato mattina”.
Severus lo lasciò andare “Adesso tu te ne tornì a Hogwarts”.
“No”.
“Torni a Hogwarts! Vai nel mio ufficio, prendi una doppia dose della dannata pozione Antilupo e ti chiudi nella Stamberga Strillante!” ordinò Severus, con tono perentorio.
“Non posso. Hermione…”
“Troverò io, Hermione. Sai che lo farò” rispose Severus, guardandolo negl’occhi “Torna a Hogwarts, Lupin”.
“Trova Hermione. Lei è importante per t… Lei è importante” rispose Lupin, abbattuto.
Severus annuì, Lupin sospirò e se ne andò. Severus alzò lo sguardo e si ritrovò a guardare Potter che lo studiava “Cosa intendeva Remus?”
“Non so di cosa tu stia parlando, Potter” rispose Severus, cercando di passare. Ma Potter gli si parò davanti “Che cosa c’è tra te ed Hermione?”
“Stai vaneggiando, Potter. È meglio che tu vada a dormire” rispose Severus, si voltò ed entrò nella SI. Sally aveva rimesso in piedi il tavolo rovesciato da Lupin e ora ci si sedeva sopra.
“Perdona il poco autocontrollo di Lupin” disse Severus, avvicinandosi a lei.
“A quanto pare non è così addomesticato”.
“La ragazza rapita da Greyback è forse la sua migliore amica e l’idiota si è dimenticato di prendere la pozione Antilupo da quando è stata presa” spiegò Severus.
“Vi aiuterò” disse Sally, con vigore “Non conosco altri nascondigli di Greyback, ma posso fare una lista di tutti i posti dove mi ha portata, potrei riuscire a trovare il luogo dove l’ha portata”.
Severus annuì e uscì dalla SI, percorse il corridodio e arrivò nell’Atrium, era ora di cercare le risposte da un’altra parte, di andare dagli amici del suo passato. Si smaterlizzò e riapparve nel verde della campagna inglese, villa Malfoy si estendeva maestosa davanti a lui. Percorse velocemente il vialetto e bussò al portone.
Qualche istante dopo lo spioncino della porta si aprì e Severus riconobbe gli occhi di Narcissa Malfoy.
“Salve, Narcissa” salutò Severus.
“Cosa vuoi?”
“Devo parlare con Lucius”.
“Non è in casa” rispose Narcissa.
“Non mentirmi, devo forse ricordati grazie a chi tuo marito è rimasto in prigione solo un mese dopo la caduta del Signore Oscuro?” disse Severus, con voce ferma.
Lo spiocino si chiuse di scatto, sentì i lucchetti del portone aprirsi e anche la porta si spalancò “È nello studio”.
“Grazie, Narcissa” disse Severus, entrando “Non c’è bisogno che mi accompagni, ricordo la strada”.
Attraversò l’atrio e salì al piano di sopra, trovò Lucius nello studio che leggeva il giornale.
“Severus?! A cosa devo questo… Ehm… piacere?” disse Lucius, vedendolo entrare.
“Sto cercando Fenrir Greyback” rispose Severus, andando subito al punto.
Lucius lo fissò, sorpreso “E perché lo cerchi qui?”
“Non lo cerco qui, sto cercando informazioni sul suo nascodiglio”-
“Perché d’un tratto senti il bisogno di trovare quell’animale?” domandò Lucius, guardando attentamente Severus.
“Non sono affari, tuoi. Allora, sai dirmi dove si trova?”
“Temo di no” rispose Lucius “Dolohov era in caricato di trattare con i Lupi Mannari”.
“Dolohov è morto” disse Severus, quasi infastidito.
“Già”.
“Grazie per il tuo tempo, Lucius. Buona serata” rispose Severus e uscì dal’ufficio. Lasciò villa Malfoy irritato, non si aspettava di trovare grandi risposte, ma non sapeva che altro fare. Come poteva trovare Hermione? Mancava solo un giorno all’arrivo della Luna Piena.
Si smaterializzò e guardò aprì gli occhi si ritrovò nel cimitero di Gordic’s Hollow. Non sapeva cosa lo avesse condotto lì, camminò velocemente fino alla lapide che conosceva bene, sfiorò con le dita il nome di Lily e si sedette davanti alla lapide, mentre lentamente il giorno iniziava a lasciar spazio alla notte.
“Ho fatto un casino, Lily. Mi sono lasciato coinvolgere e ora non so come venirne fuori” momorò Severus, guardando la lapide “Quella feccia di Greyback ha preso Hermione e domani sera sarà peggio che morta. Non so come trovarla, Lily. Per la prima volta non so cosa fare, Lupin conta su di me per trovarla, ma io non so da che parte iniziare. Cosa devo fare, Lily? Sapevo che non dovevo farmi coinvolgere, ma lei era lì, così ostinata, decisa, bella e brillante. Non dovevo farmi coinvolgere da lei, dannazione, ma non ce l’ho fatta a tirarmi indietro e domani perderò anche lei” sentiva le palpebre pensanti, non dormiva da due giorni e ora iniziare a sentire la stanchezza. Chiuse gli occhi solo per un istante, ma fu abbastanza per cadere nel baratro del sonno.
“Signore? Signore si sente bene?”
Severus aprì gli occhi e si mise e sedere “Come?” domandò, guardando la donna di mezza età che l’aveva svegliato.
“Per l’amor di Dio, pensavo che fosse morto”.
Severus si alzò in piedi “Mi sono solo addormentato, che ero sono?”
“Le undici di matttina” disse la donna.
“Le undici?” disse Severus, strabuzzando gli occhi, guardò il sole, era alto in cielo. Era dannatamente tardì, ringraziò la donna e corse fuori dal cimitero. Si smeterializzò e tornò al ministero.
“Severus! Per Merlino! Dove ti eri cacciato?” disse Kingsley, vedendolo entrare nel suo ufficio.
“Scusa, avevo bisogno di pensare e mi sono addormentato” rispose Severus “La Bishop ha detto qualcosa di utile?”
“Non ancora, ha chiesto della pergamena e dell’inchiostro, credo che stia facendo un elenco di tutti i posti in cui è stata con Greyback” rispose il ministro.
“Vado da lei”.
“Non vuoi un caffè prima? Scusa se te lo dico, ma hai un aspetto orribile”.
“Caffè nero?”
“Certo”.
“Ne ho bisogno”.
“Siediti”.
Severus si sedette e Kingsley gli servì il caffè, lo bevve con calma, cercando di riordinare le idee.
“Ho fatto preprare della pozione Antilupo per la mannara” annunciò Kingsley “Gliel’abbiamo data da quando è arrivata qui. Dannazione, se solo avessi saputo che Remus non la prendeva, avrei potuto fare qualcosa. Ma lui è sempre così cauto, ero sicuro che ne avesse una scorta”.
“Lupin è stato un idiota, non è colpa tua” rispose Severus.
Era quasi mezzogiorno quando arrivò da Sally. Kingsley gli aveva offerto il pranzo, ma era troppo agitato per mangiare.
“Mi hai portato il pranzo?” domandò la mannara, vendendola entrare.
“Te lo sogni”.
“Sarebbe carino da parte tua”.
“A che punto sei?” domandò Severus, indicando la lista.
“A un punto morto, temo” rispose Sally.
“Potrei aiutarti” disse Severus, sedendosi al tavolo con lei.
“Occlumanzia? No grazie, preferisco essere l’unica persona nella mia testa” rispose Sally, strinse gli occhi, li riaprì e scrisse qualcos’altro sulla lista.
Aspettò con Sally per tutto il pomeriggio, guardandola concentrarsi, guardandola arrabbiarsi. Non riusciva a muoversi da lì, non sapeva che altro fare, era sempre stato una persona con molte idee e intuizioni, ma in quella situazione la sua mente era vuota, sgombera.
Poi, finalmente, Sally si ricordò di un posto dove Greyback l’aveva portata diversi anni prima, una capanna in mezzo al bosco, a detta del mannaro era il posto ideale dove nascondersi, perché nessuno nell’aspro di quella foresta poteva trovarlo.
E fu così che raggiunsero la capanna.
Fu così che vide Potter entrare sbattendo giù la porte, fu così che poté riabbracciare Hermione, sostenerla, aiutarla.
La vide farsi forza, la vide picchiare Greyback con un sasso e quando svenne tra le sue braccia, la portò finalmente via da quel posto.


***


Hermione si svegliò dolorante, aprì gli occhi e si guardò in giro, riconobbe subito l’infermeria di Hogwarts. Ricordò quello che era successo e si sentì in pace, l’avevano trovata, Severus l’aveva portata via e lei l’aveva fatta pagare al suo carceriere.
“Sei sveglia!” disse la squillante voce di Madama Chips “I tuoi amici sono appena andati a pranzo, sono rimasti con te tutta la notte”.
“Quanto ho dormito?” domandò Hermione, mettendosi a sedere con fatica.
“Parecchie ore” disse Madama Chips “Il professor Piton ti ha portato qui ieri sera”.
“Come sto?”
“Ho rimesso a posto la caviglia, ti ho pulito le ferite, hai qualche livido, ma andrà tutto a posto” rispose Madama Chips, mettendole la mano sulla fronte “Sei ancora debole, hai bisogno di mangiare, vado subito a prendere il tuo pranzo”.
Hermione annuì e si guardò in giro, notando nel letto a fianco a lei una sagoma famigliare “Mio Dio! Cosa è successo al professor Lupin?”
“Non ti preocuppare, cara. Starà bene, ha avuto una Luna Piena più movimentata del solito. Ha aiutato il ministero nella tua ricerca e si è dimenticato di prendere la pozione Antilupo, non hanno fatto a tempo a dirgli che eri in salvo e così si è tormentato tutta la notte. Il professor Piton lo ha portato qui questa mattina”.
“È colpa mia” disse Hermione, sentendosi terribilmente in colpa. Remus era pieno di fasciature.
“Non dirlo nemmeno, cara. Quei graffi non sono niente in confronto all’averti trovata sana e salva! E di sicuro il professor Lupin la pensa così. Non preoccuparti, gli sto guarendo i graffi, ha solo bisogno di riposare” rispose Madama Chips “Vado a prenderti il pranzo”.
Hermione annuì e guardò di nuovo Remus, sentendo le lacrime che premevano contro i suoi occhi.
Sentì la porta dell’infermeria aprirsi, si volto e vide Piton entrare.
“Sei sveglia” disse il professore.
“Sono sveglia” rispose Hermione, mentre lui la raggiungeva.
“Stai bene?”
“Sì, grazie a te”.
“Non devi ringraziare me” rispose Piton “Ho fatto quello che era necessario e non quanto ha fatto Lupin, è stato lui a capire che Greyback ti aveva presa e grazie a lui abbiamo trovato la strada che giungeva fino a te”.
Hermione guardò di nuovo Remus “Madama Chips dice che l’hai portato qui tu”.
Piton annuì “Quando sono andato alla Stamberga questa mattina per avvertirlo era in uno stato pietoso. L’idiota non ha preso la pozione Antilupo”.
Hermione lo fissò e una lacrima gli percorse la guancia “È colpa mia”.
Piton si sedette sul letto e le asciugò le lacrime “Non dirlo nemmeno per scherzo”.
“Grazie di avermi portata via da lì, per un momento ho avuto paura che non arrivassi” disse Hermione, guardando il professore negli occhi.
“Per un momento ho avuto paura di perderti” rispose Piton. Hermione lo abbracciò e lui fece scivolare la mano sulla spalla della ragazza “Va tutto bene, adesso. Sei di nuovo qui”.
“Sì, sono di nuovo qui” disse Hermione, sciogliendosi dall’abbraccio. Avvicinò il suo viso a quello del professore e assaporò di nuovo il delicato sapore delle sue labbra.


+++++++++++++++++++++++
Hola!
Allora, prima di tutto spero che il capitolo vi sia piaciuto! Ho voluto raccontare la storia del rapimento di Hermione vista da Severus ed è saltato fuori che c'era molto da dire! Capitolo lunghiiiiiiiiissimo! Il più lungo di tutti fino adesso!
Ma spero che il fatto che ci sia tanto Severus vi piaccia ;) Come avete notato visto la maggior parte del capitolo segue lui, Piton è diventato Severus, Remus è diventato Lupin, Harry è diventato Potter e così via ;) Mi è sembrato giusto questo cambiamento visto che (pur essendo in terza persona) le cose vengono viste dal lato di Piton ;)
Mentre nel finale di capitolo si torna a guardare le cose dal punto di via sta di Hermione e quindi tutto torna come prima!
Spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto, perchè è stato una faticaccia scriverlo!! Aspetto con ansia una vostra rencesione! Sono curiosa di sapere cosa ne pensate della storia ;) 
Vorrei come sempre ringraziare coloro che hanno recensito gli scorsi capitoli e spero di ricevere commenti sul capitolo anche da qui segue la storia ma non l'ha ancora recensita, tanto per sapere cosa ne pensate e come fare a migliorarmi ;) 
Un bacione a tutti
HermCH

 

  
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