Questa
storia partecipa al “Slash contest” di Allyii.
DISCLAIMER:
Harry Potter e tutti i suoi personaggi appartengono a J.K. Rowling e a
chi ne
detiene i diritti. Questa storia è stata scritta senza
alcuno scopo di lucro.
La
scoperta
Neville ancora non
si capacitava di come potesse essere accaduto
proprio a lui. Il suo desiderio più nascosto,
però, si era ormai avverato dalla
bellezza di tre anni e mezzo, ne era la prova lampante che il suo sogno
nel
cassetto fosse lì, steso vicino a lui in quello che era
diventato il loro letto, nella
casa che avevano
comprato da due anni. Blaise Zabini stava dormendo accanto a lui,
un’espressione felice sul volto, che solo pochi eletti
avevano avuto l’onore di
vedere, uno dei quali era proprio lui: Neville Paciock.
Quando era sveglio
il suo amato, non lasciava che le emozioni lo
tradissero, era sempre il solito imperturbabile, un po’
strafottente e ,certamente,
troppo sicuro si sé Serpeverde degli anni scolastici.
Nonostante fossero ormai
passati quasi dieci anni dalla fine della Seconda Guerra Magica, Blaise
come
numerosi dei suoi ex compagni, non era cambiato per nulla dal punto di
vista
caratteriale, tendeva a credersi migliore degli altri e lo ostentava la
maggior
parte del tempo ma Neville aveva anche scoperto un altro frammento
della sua
anima, che portava i nomi dei vari padri che si era visto scorrere
davanti, cui
si era affezionato e per cui ancora soffriva. Aveva cercato di aiutarlo
in
quegli anni ed era riuscito ad ottenere che Blaise si fidasse di lui e
gli
confidasse i suoi timori e i suoi rimorsi.
Si girò,
appoggiando la testa sulla mano destra e passò lo sguardo
su ogni lineamento del volto del moro, non smetteva di pensare che
fosse
bellissimo; aveva incominciato a nutrire dei sentimenti per lui durante
il
Sesto Anno, ma era riuscito a nasconderli al meglio persino a Harry e
ai suoi
amici, non aveva mai sperato di essere ricambiato, né
tantomeno che l’altro
potesse notarlo tra la marea di ammiratrici e ammiratori che lo
circondavano
perennemente.
Fino a che non era
arrivato quel giorno, impresso nella mente di
Neville come “il Miracolo del Whiskey Incendiario”.
3 anni e 8 mesi prima
Non sapeva bene come
fosse riuscito a farsi scappare un segreto del
genere ma Harry era riuscito a scoprire la sua
omosessualità, così quel 5
settembre si era presentato davanti a casa sua, dicendo, soltanto:
“Con Luke
è finita! Sono triste e depresso, tu sei mio amico e ora
mi accompagni a rimorchiare! Su, troviamo qualcosa di decente da
metterti!”
Neville avrebbe
voluto fare una marea di domande, ma la prima frase
dell’amico, lo aveva fatto desistere, sarebbe stato crudele
da parte sua non
accompagnarlo e stupido chiedere il perché non avesse
domandato a Ron,
un’Hermione incinta da due mesi era la risposta
più lampante mai vista.
Lasciò
entrare Harry in casa sua e dopo quasi due ore, il Salvatore
aveva deciso di arrendersi e aveva optato per fargli indossare
l’abbigliamento
meno casto del suo guardaroba: un paio di jeans chiari con alcuni
strappi
all’altezza delle cosce e una camicia con righine verticali
blu e bianche. Lo
aveva messo di forza davanti allo specchio e si era detto soddisfatto
del suo
lavoro. Dal canto suo, Harry indossava dei pantaloni lucidi neri e una
camicia
di seta bianca con dei ricami neri, che ricordavano dei serpenti per la
forma,
aperta sul davanti. Insomma, l’ex Ragazzo d’Oro
aveva in programma di uscire
per far conquiste in ogni caso.
Arrivarono alla
discoteca gay più rinomata della Londra Magica,
“Il
Fuoco del Drago”, in meno di dieci minuti; una fila
sbalorditiva si parò
davanti ai due amici, Neville per un attimo si chiese se sarebbero
riusciti ad
entrare, poi vide Harry avvicinarsi al buttafuori e dirgli qualcosa. Il
secondo
dopo, Neville si trovò catapultato nella confusione di quel
locale, ne aveva
sentito parlare , ma non c’era mai entrato, quindi rimase
molto stupito dagli
addobbi rossi e neri, che formavano dei draghi, quattro al centro del
soffitto
attirarono la sua attenzioni, poiché erano diversi: uno
giallo, uno blu , uno
verde e uno viola, che sputavano delle luci a forma di fiamme di colori
diversi.
La pista era ghermita di gente, che si strusciava e ballava. Neville si
sentì
un po’ a disagio in quel luogo. Si guardò intorno,
sperando di ritrovare Harry,
ma quando lo vide al bancone, intento a flirtare con un ragazzo dai
capelli
castani davvero carino, si rese conto che era rimasto solo in un posto,
dove
non voleva essere. Pensò di andarsene, tanto Harry era
occupato e nessuno di
quei bei uomini sarebbe mai stato interessato a lui. Si
fermò, quando si
accorse che due ragazzi lo guardavano, non erano la
“crème de la crème”, ma
sembravano simpatici e a Neville pareva quasi impossibile che fossero
attratti
da lui. Stava per avvicinarli e cominciare così anche la sua
serata , quando
qualcuno lo spintonò.
“Ehi,
attento, tu!” disse il ragazzo; una voce inconfondibile,
ancora più chiara se unita al tono e ai capelli biondo
platino. Draco Malfoy
era davanti a lui e lo guardava sconcertato, Neville non volle darci
troppo
peso e decise di proseguire per la sua strada, sennonché
dietro il biondo vide
il suo sogno proibito: Blaise Zabini, che aveva l’aria di
essere sbronzo.
“Paciock!
Che ci fai qui?” chiese Malfoy.
“Quello
che ci fai tu, suppongo!” rispose acido ed offeso
dall’allusione implicita, che quello non fosse il suo habitat
naturale.
Draco
sbuffò, avvicinandosi a Blaise e sussurrandogli qualcosa
all’orecchio, il moro rise e un moto di gelosia pervase
Neville, quando il
biondo gli cinse la vita con un braccio. Li seguì con lo
sguardo fino a vedere Malfoy
appoggiare l’amico su un divanetto, dirgli due parole e poi
dirigersi verso i
bagni.
L’unico
pensiero che passò nella mente dell’ex Grifondoro
fu che non
poteva perdere quell’opportunità per parlare con
Zabini, anche se il moro non
avrebbe capito nulla, visto il suo stato, si sarebbe tolto un peso che
portava
da anni.
Si sedette vicino a
lui e cominciò a parlare, non sapendo dentro di
sé, se sperare che non comprendesse le sue parole oppure che
lo capisse e lo
ricambiasse anche.
“Zabini,
io devo… Dirti… Anzi, confessarti una
cosa… Da quasi … Beh,
diciamo da un po’! Vedi, io sono…”
Cercò di spiegare, imbarazzato più che mai.
“Zitto,
Paciock! “ lo interruppe il moro. “Lo sai che sei
bello…” disse,
sfiorandogli il volto. “Mi piaci vestito
così… Sembri meno casto, lo sai?”
Neville non sapeva che pensare, sperava con tutto il cuore che non
fosse il
whiskey a parlare per il ragazzo, ma non riusciva a fidarsi: se fosse
stato uno
scherzo di Malfoy?
“Mi
ascolti?! E smettila di
sembrare stupito e… Sì, scombussolato…
Insomma, forse non sarai il tipo di
ragazzo a cui tutti sbavano dietro, d’accordo! Quello
sono io! Però, hai il tuo fascino, soprattutto con
quei… venti
chili in meno rispetto ai primi anni scolastici!” disse
Blaise, scoppiando a
ridere. Neville alzò un sopracciglio offeso, chiedendosi
come avesse fatto ad
avere preso una cotta per una persona del genere. Incrociò
le braccia, più che
mai intenzionato ad andarsene. Quei ragazzi che lo avevano puntato
erano ancora
seduti al bancone, parlavano fra loro. Poteva raggiungerli, piuttosto
che farsi
insultare gratuitamente da Zabini. Aspettò un attimo di
troppo a prendere la
sua decisione, sentì la mano sinistra di Blaise sotto il
mento, nel momento
esatto in cui si girò verso di lui e aprì la
bocca per parlare, l’ex Serpeverde
ne approfittò per baciarlo, approfondendo il contatto,
già da subito. Neville
rimase basito, ma dopo pochi secondi, l’istinto prevalse
sulla ragione e
rispose al bacio. Aveva immaginato, sognato e desiderato quel contatto
per
anni, non poteva permettersi di fare lo schizzinoso offeso, anche se le
sue
parole lo avevano ferito.
“Se io ci
provo con te, non
sei autorizzato a guardare altri ragazzi, Paciock!” Un guizzo
di gelosia e
rabbia passò per le sue iridi scure. Neville lo
guardò con tanto d’occhi,
mentre riprendeva fiato ed imponeva al suo cuore di battere in modo
regolare.
Blaise lo squadrò, poi si avvicinò al suo
orecchio e sussurrò: “So che sembrerò
insensibile e menefreghista, pazienza. Non mi interessa se non vuoi, se
non
neanche mai pensato a come potesse essere… Questa notte, sei
mio. Qualunque
obbiezione tu abbia in mente, me la dirai domani mattina.”
La povera psiche di
Neville
a quelle parole aveva ceduto e la sua pelle era passata attraverso
diverse
gradazioni di colori; ad un certo punto aveva persino avuto un leggero
brivido,
analizzando i vari significati di quella frase: se gli avesse fatto del
male.
Fine Flash-back
Neville si mise a
ridere da
solo, ripensando alle irrazionali paure e dubbi di quel giorno.
Non aveva avuto
nulla di
cui lamentarsi il giorno seguente, anzi era stata la miglior notte
della sua
vita, non esagerava. Anche se, a dirla tutta, non aveva molte altre
esperienze
con la quale confrontarla.
Non sapeva bene come
fosse
accaduto, fatto sta che due settimane dopo, Blaise lo aveva cercato di
nuovo e
avevano iniziato a uscire come una coppia vera e propria e pian piano
il moro
era entrato sempre più nella sua vita, rendendosi via via
più quotidiano e indispensabile.
Ad un mese dal loro primo incontro, uscivano ormai tutte le sere e
Blaise si
era installato in casa sua, come un co-inquilino abusivo. Al loro primo
anniversario, l’ex Serpeverde aveva annunciato, durante una
cena con amici, di
aver comprato una casa per loro due senza alcun scrupolo, come se
avesse
commentato il tempo o la bellezza degli arredamenti del ristorante.
Draco,
seduto vicino a lui, lo aveva guardato con la sua tipica espressione di
sufficienza, che mai aveva rivolto al suo migliore amico e per le
seguenti
settimane non gli aveva più rivolto la parola.
Neville si era
sentito in
colpa, ben sapendo quanto Blaise tenesse all’amicizia con
l’erede Malfoy, ma
dopo svariate porte in faccia da parte del biondo, si era arreso.
Ancora adesso,
Neville
cercava di farsi apprezzare da Draco, che sembrava avere delle riserve
nei suoi
confronti, i suoi tentativi erano stati molteplici, ma senza alcun
risultato
visibile.
Stufo di aspettare
che
Blaise si svegliasse da solo, Neville gli posò un bacio
sulla bocca, la sfiorò
soltanto, attendendo una qualunque reazione. Vedendo che il compagno
non dava
segno di voler aprire gli occhi, si mise cavalcioni su di lui e gli
baciò il
collo, strusciandosi lievemente sul suo corpo. Blaise non si
svegliò subito, ma
una parte in particolare del suo corpo reagì a quelle
attenzioni. Quando
Neville se ne accorse, rise maliziosamente, sussurrandogli
all’orecchio:
“Blasie, svegliati… Ti do un regalino,
se apri gli occhi…”
L’attimo
dopo si trovò
sotto il moro, che lo guardava famelico. “Voglio il mio
regalo, adesso! E più
volte di seguito!” disse autoritario, fiondandosi sulle
labbra di Neville, che
gemette, quando Blaise spinse il bacino contro il suo. Erano ancora
nudi dalla
notte precedente, quindi il contatto tra i loro corpi non era
ostacolato da
nulla.
Ad un certo punto,
mentre
Blaise stava per penetrarlo con le dita, Neville sentì lo
stomaco in subbuglio,
un brivido freddo passare per la colonna vertebrale e un conato di
vomito
giungergli in bocca.
“Spostati!”
Esclamò ad un
perplesso Blaise, che scosse la testa e non interruppe il suo operato.
“Blaise…
Sto male, togliti…
Ti prego…” singhiozzò Neville,
impaurito dal suo stesso corpo. Il moro si
spostò , lasciando che corresse verso il bagno con un
cipiglio preoccupato. Si
rimise i boxer, dopo averli raccattati da terra e bussò alla
porta chiusa a
chiave.
“Neville,
stai bene?”
Dentro il bagno, il
povero
Neville, dopo aver rigurgitato la cena e il pranzo del giorno prima, si
guardò
allo specchio terrorizzato, era pallido come un lenzuolo e nonostante
facesse
palestra da quasi due anni, gli sembrava di star ingrassando a vista
d’occhio.
Si poggiò al muro, scivolando verso il pavimento.
Doveva
chiamare Harry e
farsi aiutare. Doveva scoprire che stava succedendo al suo corpo. In
quel
momento, temeva di uscire da quella stanza, se Blaise se ne fosse
accorto? Se
lo avesse giudicato? O ancora peggio, se si fosse arrabbiato a causa
della sua
reazione?