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Autore: slytherin ele    02/12/2013    0 recensioni
Questa è la prima Blaise/Neville che scrivo, ma soprattutto è la prima storia con il colore obbligato (che non anticiperò!), quindi mi ha messo un pochino in crisi. Ho cercato di rendere Neville un po’ meno “sfigato”, pur non cadendo nell’OOC, né facendolo diventare l’idolo delle folle.
Spero che non risulti troppo banale e che sia di vostro gradimento.
Il titolo è un aforisma di Publio Ovidio Nasone e tradotta, in modo sensato, è “Così era scritto” o “ Così era secondo il destino”.
Questa storia partecipa al “Slash contest” di Allyii.
DISCLAIMER: Harry Potter e tutti i suoi personaggi appartengono a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Neville Paciock
Note: nessuna | Avvertimenti: Mpreg | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Questa storia partecipa al “Slash contest” di Allyii.

DISCLAIMER: Harry Potter e tutti i suoi personaggi appartengono a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

 

 

 

La scoperta

Neville ancora non si capacitava di come potesse essere accaduto proprio a lui. Il suo desiderio più nascosto, però, si era ormai avverato dalla bellezza di tre anni e mezzo, ne era la prova lampante che il suo sogno nel cassetto fosse lì, steso vicino a lui in quello che era diventato il loro letto, nella casa che avevano comprato da due anni. Blaise Zabini stava dormendo accanto a lui, un’espressione felice sul volto, che solo pochi eletti avevano avuto l’onore di vedere, uno dei quali era proprio lui: Neville Paciock.

Quando era sveglio il suo amato, non lasciava che le emozioni lo tradissero, era sempre il solito imperturbabile, un po’ strafottente e ,certamente, troppo sicuro si sé Serpeverde degli anni scolastici. Nonostante fossero ormai passati quasi dieci anni dalla fine della Seconda Guerra Magica, Blaise come numerosi dei suoi ex compagni, non era cambiato per nulla dal punto di vista caratteriale, tendeva a credersi migliore degli altri e lo ostentava la maggior parte del tempo ma Neville aveva anche scoperto un altro frammento della sua anima, che portava i nomi dei vari padri che si era visto scorrere davanti, cui si era affezionato e per cui ancora soffriva. Aveva cercato di aiutarlo in quegli anni ed era riuscito ad ottenere che Blaise si fidasse di lui e gli confidasse i suoi timori e i suoi rimorsi.

Si girò, appoggiando la testa sulla mano destra e passò lo sguardo su ogni lineamento del volto del moro, non smetteva di pensare che fosse bellissimo; aveva incominciato a nutrire dei sentimenti per lui durante il Sesto Anno, ma era riuscito a nasconderli al meglio persino a Harry e ai suoi amici, non aveva mai sperato di essere ricambiato, né tantomeno che l’altro potesse notarlo tra la marea di ammiratrici e ammiratori che lo circondavano perennemente.

Fino a che non era arrivato quel giorno, impresso nella mente di Neville come “il Miracolo del Whiskey Incendiario”.

 
Inizio Flash-back

 

3 anni e 8 mesi prima

Non sapeva bene come fosse riuscito a farsi scappare un segreto del genere ma Harry era riuscito a scoprire la sua omosessualità, così quel 5 settembre si era presentato davanti a casa sua, dicendo, soltanto:

“Con Luke è finita! Sono triste e depresso, tu sei mio amico e ora mi accompagni a rimorchiare! Su, troviamo qualcosa di decente da metterti!”

Neville avrebbe voluto fare una marea di domande, ma la prima frase dell’amico, lo aveva fatto desistere, sarebbe stato crudele da parte sua non accompagnarlo e stupido chiedere il perché non avesse domandato a Ron, un’Hermione incinta da due mesi era la risposta più lampante mai vista.

Lasciò entrare Harry in casa sua e dopo quasi due ore, il Salvatore aveva deciso di arrendersi e aveva optato per fargli indossare l’abbigliamento meno casto del suo guardaroba: un paio di jeans chiari con alcuni strappi all’altezza delle cosce e una camicia con righine verticali blu e bianche. Lo aveva messo di forza davanti allo specchio e si era detto soddisfatto del suo lavoro. Dal canto suo, Harry indossava dei pantaloni lucidi neri e una camicia di seta bianca con dei ricami neri, che ricordavano dei serpenti per la forma, aperta sul davanti. Insomma, l’ex Ragazzo d’Oro aveva in programma di uscire per far conquiste in ogni caso.

 

Arrivarono alla discoteca gay più rinomata della Londra Magica, “Il Fuoco del Drago”, in meno di dieci minuti; una fila sbalorditiva si parò davanti ai due amici, Neville per un attimo si chiese se sarebbero riusciti ad entrare, poi vide Harry avvicinarsi al buttafuori e dirgli qualcosa. Il secondo dopo, Neville si trovò catapultato nella confusione di quel locale, ne aveva sentito parlare , ma non c’era mai entrato, quindi rimase molto stupito dagli addobbi rossi e neri, che formavano dei draghi, quattro al centro del soffitto attirarono la sua attenzioni, poiché erano diversi: uno giallo, uno blu , uno verde e uno viola, che sputavano delle luci a forma di fiamme di colori diversi. La pista era ghermita di gente, che si strusciava e ballava. Neville si sentì un po’ a disagio in quel luogo. Si guardò intorno, sperando di ritrovare Harry, ma quando lo vide al bancone, intento a flirtare con un ragazzo dai capelli castani davvero carino, si rese conto che era rimasto solo in un posto, dove non voleva essere. Pensò di andarsene, tanto Harry era occupato e nessuno di quei bei uomini sarebbe mai stato interessato a lui. Si fermò, quando si accorse che due ragazzi lo guardavano, non erano la “crème de la crème”, ma sembravano simpatici e a Neville pareva quasi impossibile che fossero attratti da lui. Stava per avvicinarli e cominciare così anche la sua serata , quando qualcuno lo spintonò.

“Ehi, attento, tu!” disse il ragazzo; una voce inconfondibile, ancora più chiara se unita al tono e ai capelli biondo platino. Draco Malfoy era davanti a lui e lo guardava sconcertato, Neville non volle darci troppo peso e decise di proseguire per la sua strada, sennonché dietro il biondo vide il suo sogno proibito: Blaise Zabini, che aveva l’aria di essere sbronzo.

“Paciock! Che ci fai qui?” chiese Malfoy.

“Quello che ci fai tu, suppongo!” rispose acido ed offeso dall’allusione implicita, che quello non fosse il suo habitat naturale.

Draco sbuffò, avvicinandosi a Blaise e sussurrandogli qualcosa all’orecchio, il moro rise e un moto di gelosia pervase Neville, quando il biondo gli cinse la vita con un braccio. Li seguì con lo sguardo fino a vedere Malfoy appoggiare l’amico su un divanetto, dirgli due parole e poi dirigersi verso i bagni.

L’unico pensiero che passò nella mente dell’ex Grifondoro fu che non poteva perdere quell’opportunità per parlare con Zabini, anche se il moro non avrebbe capito nulla, visto il suo stato, si sarebbe tolto un peso che portava da anni.

Si sedette vicino a lui e cominciò a parlare, non sapendo dentro di sé, se sperare che non comprendesse le sue parole oppure che lo capisse e lo ricambiasse anche.

“Zabini, io devo… Dirti… Anzi, confessarti una cosa… Da quasi … Beh, diciamo da un po’! Vedi, io sono…” Cercò di spiegare, imbarazzato più che mai.

“Zitto, Paciock! “ lo interruppe il moro. “Lo sai che sei bello…” disse, sfiorandogli il volto. “Mi piaci vestito così… Sembri meno casto, lo sai?” Neville non sapeva che pensare, sperava con tutto il cuore che non fosse il whiskey a parlare per il ragazzo, ma non riusciva a fidarsi: se fosse stato uno scherzo di Malfoy?

“Mi ascolti?! E smettila di sembrare stupito e… Sì, scombussolato… Insomma, forse non sarai il tipo di ragazzo a cui tutti sbavano dietro, d’accordo! Quello sono io! Però, hai il tuo fascino, soprattutto con quei… venti chili in meno rispetto ai primi anni scolastici!” disse Blaise, scoppiando a ridere. Neville alzò un sopracciglio offeso, chiedendosi come avesse fatto ad avere preso una cotta per una persona del genere. Incrociò le braccia, più che mai intenzionato ad andarsene. Quei ragazzi che lo avevano puntato erano ancora seduti al bancone, parlavano fra loro. Poteva raggiungerli, piuttosto che farsi insultare gratuitamente da Zabini. Aspettò un attimo di troppo a prendere la sua decisione, sentì la mano sinistra di Blaise sotto il mento, nel momento esatto in cui si girò verso di lui e aprì la bocca per parlare, l’ex Serpeverde ne approfittò per baciarlo, approfondendo il contatto, già da subito. Neville rimase basito, ma dopo pochi secondi, l’istinto prevalse sulla ragione e rispose al bacio. Aveva immaginato, sognato e desiderato quel contatto per anni, non poteva permettersi di fare lo schizzinoso offeso, anche se le sue parole lo avevano ferito.

“Se io ci provo con te, non sei autorizzato a guardare altri ragazzi, Paciock!” Un guizzo di gelosia e rabbia passò per le sue iridi scure. Neville lo guardò con tanto d’occhi, mentre riprendeva fiato ed imponeva al suo cuore di battere in modo regolare. Blaise lo squadrò, poi si avvicinò al suo orecchio e sussurrò: “So che sembrerò insensibile e menefreghista, pazienza. Non mi interessa se non vuoi, se non neanche mai pensato a come potesse essere… Questa notte, sei mio. Qualunque obbiezione tu abbia in mente, me la dirai domani mattina.”

La povera psiche di Neville a quelle parole aveva ceduto e la sua pelle era passata attraverso diverse gradazioni di colori; ad un certo punto aveva persino avuto un leggero brivido, analizzando i vari significati di quella frase: se gli avesse fatto del male.

 

Fine Flash-back

 

Neville si mise a ridere da solo, ripensando alle irrazionali paure e dubbi di quel giorno.

Non aveva avuto nulla di cui lamentarsi il giorno seguente, anzi era stata la miglior notte della sua vita, non esagerava. Anche se, a dirla tutta, non aveva molte altre esperienze con la quale confrontarla.

Non sapeva bene come fosse accaduto, fatto sta che due settimane dopo, Blaise lo aveva cercato di nuovo e avevano iniziato a uscire come una coppia vera e propria e pian piano il moro era entrato sempre più nella sua vita, rendendosi via via più quotidiano e indispensabile. Ad un mese dal loro primo incontro, uscivano ormai tutte le sere e Blaise si era installato in casa sua, come un co-inquilino abusivo. Al loro primo anniversario, l’ex Serpeverde aveva annunciato, durante una cena con amici, di aver comprato una casa per loro due senza alcun scrupolo, come se avesse commentato il tempo o la bellezza degli arredamenti del ristorante. Draco, seduto vicino a lui, lo aveva guardato con la sua tipica espressione di sufficienza, che mai aveva rivolto al suo migliore amico e per le seguenti settimane non gli aveva più rivolto la parola.

Neville si era sentito in colpa, ben sapendo quanto Blaise tenesse all’amicizia con l’erede Malfoy, ma dopo svariate porte in faccia da parte del biondo, si era arreso.

Ancora adesso, Neville cercava di farsi apprezzare da Draco, che sembrava avere delle riserve nei suoi confronti, i suoi tentativi erano stati molteplici, ma senza alcun risultato visibile.

 

Stufo di aspettare che Blaise si svegliasse da solo, Neville gli posò un bacio sulla bocca, la sfiorò soltanto, attendendo una qualunque reazione. Vedendo che il compagno non dava segno di voler aprire gli occhi, si mise cavalcioni su di lui e gli baciò il collo, strusciandosi lievemente sul suo corpo. Blaise non si svegliò subito, ma una parte in particolare del suo corpo reagì a quelle attenzioni. Quando Neville se ne accorse, rise maliziosamente, sussurrandogli all’orecchio: “Blasie, svegliati… Ti do un regalino, se apri gli occhi…”

L’attimo dopo si trovò sotto il moro, che lo guardava famelico. “Voglio il mio regalo, adesso! E più volte di seguito!” disse autoritario, fiondandosi sulle labbra di Neville, che gemette, quando Blaise spinse il bacino contro il suo. Erano ancora nudi dalla notte precedente, quindi il contatto tra i loro corpi non era ostacolato da nulla.

Ad un certo punto, mentre Blaise stava per penetrarlo con le dita, Neville sentì lo stomaco in subbuglio, un brivido freddo passare per la colonna vertebrale e un conato di vomito giungergli in bocca.

“Spostati!” Esclamò ad un perplesso Blaise, che scosse la testa e non interruppe il suo operato.

“Blaise… Sto male, togliti… Ti prego…” singhiozzò Neville, impaurito dal suo stesso corpo. Il moro si spostò , lasciando che corresse verso il bagno con un cipiglio preoccupato. Si rimise i boxer, dopo averli raccattati da terra e bussò alla porta chiusa a chiave.

“Neville, stai bene?”

Dentro il bagno, il povero Neville, dopo aver rigurgitato la cena e il pranzo del giorno prima, si guardò allo specchio terrorizzato, era pallido come un lenzuolo e nonostante facesse palestra da quasi due anni, gli sembrava di star ingrassando a vista d’occhio. Si poggiò al muro, scivolando verso il pavimento.

Doveva chiamare Harry e farsi aiutare. Doveva scoprire che stava succedendo al suo corpo. In quel momento, temeva di uscire da quella stanza, se Blaise se ne fosse accorto? Se lo avesse giudicato? O ancora peggio, se si fosse arrabbiato a causa della sua reazione?

 

 

 

 

   
 
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