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Autore: Rejected    02/12/2013    1 recensioni
Si sarebbero incontrate anche per un altro motivo: dovevano andare ad un concerto insieme. [...] Ad un certo punto, proprio nel mezzo della loro conversazione, qualcuno sbatté contro Sophie che già era in ansia per il concerto, ergo nessuno doveva farla innervosire.
Genere: Commedia, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Synyster Gates, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Chapter two

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Erano le nove del mattino. Andreea dormiva beata nel suo letto, ma Sophie proprio non riusciva a  dormire. Aveva passato quasi tutta la notte a pensare alla sera prima, alla sua avventura con Gates e al fatto che lui non l’avesse considerata molto. Anche ora ci stava pensando, ma qualcosa distolse la sua attenzione da quegli avvenimenti: il cellulare di Andreea iniziò a vibrare, probabilmente qualcuno la stava chiamando. Così la ragazza decise di alzarsi a vedere chi fosse. Era Zacky.
Non volendo svegliare l’amica, decise di rispondere lei stessa.
“Pronto?”
“Andreea?” chiese Zacky, non riconoscendo la voce.
“No Zacky, sono Sophie, Andreea sta dormendo. Dimmi tutto!”
“Ah nulla, volevo sapere per che ora ci saremmo potuti vedere per quel famoso giro in centro”
“Oh certo, è vero! Non so, facciamo per le 12 davanti la Cattedrale?” propose lei.
“Va benissimo, ci vediamo dopo allora” la salutò lui.
“Ecco, allora sveglio Andreea, altrimenti non saremo mai lì per quell’ora! A dopo!” ribattè lei, dando degli scossoni all’amica, per farla svegliare.
Anche la seconda ragazza si svegliò e, a turno, usarono il bagno per prepararsi al tanto atteso incontro.
Puntuali come due orologi, le due amiche si fecero trovare davanti la Cattedrale del Duomo, ma dei ragazzi nessuna traccia. Aspettarono qualche minuto ma, non vedendoli arrivare, decisero di chiamarli.
“Ciao Zacky, dove siete?” chiese Andreea, una volta che il ragazzo rispose al cellulare.
“Si scusate, ho avuto un piccolo problema con quel coglione di Gates che non voleva venire. Due minuti e siamo lì da voi” la rassicurò.
“Perfetto, vi aspettiamo!” disse lei, chiudendo la chiamata.
Una cosa le balenò subito in testa: non aveva ancora detto all’amica che sarebbero partite insieme ai ragazzi, per le seguenti date del tour.
Si sedettero sulle scalinate della chiesa e Andreea colse l’occasione per informare Sophie di questo fatto.
“Senti Sophie, devo dirti una cosa…” iniziò.
“Che succede Andreea?” domandò l’amica, un po’ stranita.
“Beh ecco, le cose stanno così: ieri, mentre tu e Gates, ecco, ci davate dentro, mi è stata fatta una proposta da parte di Zacky…” continuò Andreea.
“Mi devo preoccupare?”
“No, cioè… Non è niente di che, ci ha solo invitate a partire con loro per le prossime date del tour” concluse.
“COSA? E tu che hai risposto?”
“Beh gli ho detto che ci avrebbe fatto piacere e che saremmo partite con loro”
“Andre, sai questo cosa significa?”
“Certo che lo so… Tu non hai problemi, vero? In tal caso, possiamo sempre dirgli di no” Sophie stette un attimo a pensare, ma decise alla fine di asscondare la scelta dell’amica.
Nel frattempo le ragazze videro i due chitarristi arrivare da lontano: Zacky aveva un’aria abbastanza contenta, mentre Gates sembrava un po’ contrariato, evidentemente l’amico l’aveva trascinato lì a forza.
I quattro si salutarono e poi, guidati da Andreea, iniziarono il loro giro per Milano: visitarono  il Castello Sforzesco e l’immenso parco che contiene, Piazza della Scala, la Galleria, Corso Vittorio Emanuele, Porta Ticinese e Porta Genova, per poi ritrovarsi ancora in Piazza Duomo. Mentre Zacky e Andreea avevano conversato tutto il tempo, Sophie e Gates non si erano scambiati nemmeno una parola, nemmeno uno sguardo. Lei stava morendo dentro, alla fine aveva avuto una storia di una notte con il chitarrista che, di punto in bianco, aveva smesso di considerarla. Non capiva, pensava di aver fatto qualcosa di sbagliato, ma più che altro era arrabbiata perché lui non si era comportato bene con lei, si sentiva usata e, orgogliosa com’era, non poteva sopportarlo.
Zacky si era accorto di questa situazione e, in un certo senso, si sentiva ferito anche lui. Non sopportava più il comportamento dell’amico, che ad ogni data del tour se ne portava a letto una e poi la piantava in asso come se nulla fosse successo, come se fossero le sue puttanelle. Aveva provato altre volte a parlargli, ma non era mai riuscito a trovare un momento per restare da solo con lui.
Ma questa volta era diverso, perché Zacky, sebbene fossero passati solo due giorni, si era affezionato alle due ragazze e non voleva rischiare che il comportamento di Brian compromettesse i piani che si era fatto, non voleva che questo non avesse fatto partire le due amiche con loro.
I quattro si fermarono davanti ad un bar.
“Scusatemi ma mi scappa una pipì tremenda” disse Andreea, tenendosi la pancia “Sophie mi accompagni?” chiese all’amica che annuì e la seguì all’interno del locale.
Era il momento giusto, Zacky poteva finalmente parlare con Gates a quattr’occhi e chiarire questa situazione una volta per tutte.
“A che gioco stai giocando?” chiese stizzito.
“Che intendi Zack?” Gates lo guardò interrogativo.
“Lo sai benissimo a cosa mi riferisco. Intendo con Sophie. Con tutte le altre che ti sei portato a letto in questi giorni e che poi non hai più calcolato di una virgola. Non ti senti una merda?”
“Non farmi la paternale Vee, sono grande e vaccinato, posso fare e scoparmi chi mi pare.” rispose secco l’amico.
“Infatti a me non interessa chi ti scopi, mi interessa come le tratti una volta che ti sei divertito. Non mi interessa di Michelle e del fatto che tu la tradisca, ma non puoi comportarti da stronzo con tutte. Non ti sei accorto che Sophie ci sta male?” Zacky lo spintonò.
“Ma perché dovrebbe? Non l’ho mica abbandonata all’altare”
“Te la sei scopata, cazzo. Potresti almeno parlarle, chiederle come sta, non stare qui come un coglione ad evitarla. Anche perché partiranno con noi, quindi vedi di darti una regolata e almeno dille qualcosa.”
A questa affermazione Gates spalancò gli occhi, non sapeva che le ragazze sarebbero partite con loro ed era anche parecchio infastidito dal fatto che Zacky non gli avesse detto nulla.
Proprio mentre stava per rispondere Andreea e Sophie uscirono dal bar e si avvicinarono a loro.
“Lunga questa pipì” affermò ironico Brian.
“Se ti ha infastidito tanto, la prossima volta te la faccio addosso” rispose secca Andreea.
I quattro ripresero a camminare, Zacky e Andreea davanti, Gates e Sophie dietro.
“Allora…” iniziò Syn “come stai?”
Sophie lo fissò incredula, davvero cercava di attaccare bottone così?
“Bene” rispose secca.
“Senti io volevo dirti una cosa, io-” proprio in quel momento però gli squillò il telefono.
“Dammi un minuto”
Syn si voltò e rispose al telefono, dalla sua faccia si poteva intuire chi fosse la persona dall’altra parte: Michelle.
“Tesoro, qui tutto bene. Tu? - Ah, buono - Certo, scusa se non mi sono fatto sentire ma sono stato in giro con i ragazzi - Va bene, ti amo -”
Sophie era disgustata dal suo comportamento, odiava quando quelle parole venivano sprecate in un modo del genere, perché si sapeva che Brian non amava Michelle - o meglio, si intuiva -.
“Mi fai schifo” gli disse, infatti.
“Sei solamente gelosa”
Lei lo scostò con una mano.
“Mettiamo in chiaro una cosa: non sono la tua bambola, né la tua puttanella.” disse decisa Sophie, quasi stizzita.
“E questo chi l’avrebbe deciso?” chiese sarcastico lui.
“Vaffanculo, Synyster.”
Lei fece per andarsene, ma lui la trattenne per un polso, facendola voltare verso di sé.
“So che mi vuoi” le sussurrò dopo essersi avvicinato al suo orecchio.
La mora non voleva ammetterlo, ma aveva ragione lui: nonostante tutto, lei lo voleva, eccome se lo voleva. Ma non poteva dargli ragione.
“No! Mi sono ricreduta, va bene? Pensi solo a te stesso, sei un narcisista di merda. E pensare che eri tu il mio idolo, dannazione, se l’avessi saputo non sarei di certo stata dietro a uno come te!”
La discussione si era trasformata in un vero e proprio litigio, la rabbia si poteva quasi toccare.
“Ragazzina, modera i termini”
“Non modero proprio un cavolo! Ti rendi conto di cos’hai fatto? Mi hai distrutto un mito. Mi hai fatta ubriacare per poi portarmi a letto, fai schifo, sei pure sposato!”
“Non sembrava ti dispiacesse”
Il ghigno che si formò sulla faccia di Gates fece imbestialire ancora di più Sophie, che si avvicinò mollandogli uno schiaffo in pieno viso.
Per fortuna arrivarono Zacky e Andreea, dividendo i due che quasi avrebbero iniziato ad azzuffarsi.
“Che succede qui?!” chiese il ragazzo, dividendo i due.
“Succede che questa mi ha appena dato uno schiaffo, stronza!”
“Fottiti, Gates!”
Fu questa l’ultima cosa che Sophie gli gridò, per poi incamminarsi verso la metropolitana.
Andreea fece giusto in tempo a salutare con un leggero bacio sulla guancia Zacky, per poi seguire l’amica.
Nel tragitto ci furono solo lamentele della mora, ma nonostante l’altra cercasse di calmarla, non smise finché non arrivarono a casa.
“Dannazione, continuo a rovinare i momenti tra te e Zacky, scusami” disse con voce tremante.
“Tranquilla, piuttosto, dobbiamo preparare le valige per domani”
La mora si passò una mano tra i capelli, pensierosa.
“Vai tu, io non me la sento” mormorò.
Andreea provò in tutti i modi a convincerla, ma non c’era modo di farle cambiare idea. Ma d’altronde doveva essere comprensiva con lei, Syn non si era di certo comportanto bene.
Mentre stavano sdraiate sul letto, perse tra i loro pensieri, il cellulare della rossa vibrò: era un numero sconosciuto.
“Pronto?”
“Emh, Andreea?”
Lei riconosse la voce dell’altro chitarrista della band, ovviamente, ma non voleva farlo sapere all’amica.
“Heeey! Dimmi tutto”
“Zacky è andato a farsi una doccia, mi ha chiesto di chiamarti per dirti l’orario di domani: otto e mezza all’aeroporto di Malpensa, vi aspettiamo fuori.”
La ragazza si alzò e uscì dalla stanza per non farsi sentire dall’amica.
“Non credo che Sophie verrà…”
“Oh…”
“Spero di riuscire a farle cambiare idea, ma non assicuro nulla”
“Lo spero anche io”
I due si salutarono, lei rimase perplessa sulla risposta di Synyster.
Tornò in camera, Sophie si era addormentata.
Ricevette un messaggio da Zacky dopo poco, così iniziarono a parlare tramite sms.
Nel bel mezzo delle frasi tattiche del ragazzo, le arrivò un ulteriore messaggio da parte di Syn che chiedeva il numero della mora. Andreea non tardò a darglielo.
Poco dopo il cellulare di Sophie squillò, svegliandola e con voce impastata rispose.
“Sì?”
“S-Sophie…volevo scusarmi per come mi sono comportato, non avrei voluto ferirti né tantomeno farti arrabbiare, e vorrei farti sapere che mi farebbe piacere se domani partissi con noi”
Brian disse la frase tutta d’un fiato, lei rimase quasi scioccata dal gesto inaspettato, tanto che riattaccò la chiamata senza neanche rispondere.
Per un po’ fissò il pavimento, solo un pensiero le girava per la testa, una domanda: andare o no?
Infondo, nessuno si sarebbe immaginato che Synyster Gates aka Brian Elwin Haner Jr. chiedesse scusa a una ragazza qualunque, però l’aveva fatto.
Il dubbio la stava assalendo, Andreea se ne accorse e diede un buon consiglio all’amica: avrebbe aspettato fino all’ultimo momento, così da capire cos’avrebbe voluto veramente.
 
  
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