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Autore: My Pride    03/12/2013    3 recensioni
~ Raccolta di flash fiction e one-shot incentrate sulle coppie ZoSan e RuNami ♥
» 58. Tequila Sunrise
«Mi stai facendo passare per il cattivo ragazzo, cuoco».
«Ricorda, marimo: non esistono uomini cattivi.... se sono cucinati bene»

[ Quarta classificata al contest «Rapido e indolore» indetto da Ro-chan { 23 } ]
[ Quinta classificata al contest «Flash Fiction Istantanee» indetto da Dark Aeris { 6 } ]
[ Seconda classificata al contest «Il mondo dei Peanuts» indetto da Dark Aeris { 26 } ]
[ Seconda classificata al contest «Due cuori e...» indetto da Frandra e Silyia_Shio { 24 } ]
[ Seconda classificata al contest «Scrivimi una raccolta» indetto da visbs88 { 29/32/33/34 } ]
[ Terza classificata al contest «Say it with Disney!» indetto da Lady Nazzumi e valutato da Dark Aeris { 23 } ]
[ Prima classificata e vincitrice del Premio Christmas Spirit al contest «All I want for Christmas is you» indetto da Frandra { 29 } ]
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Mugiwara, Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Franky/Nico Robin, Rufy/Nami, Sanji/Zoro
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Do one, melt one, love one'
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Daddy day The One Hundred Prompt Project

Titolo: Daddy day
Fandom: One Piece
Tipologia: One-shot [ 1272 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Roronoa Zoro
, Dick Sniper
Rating: Verde
Genere: Generale, Fluff, Sentimentale
Avvertimenti: Shounen ai, What if?
Colourful Green: #03. Erba
Tabella/Prompt: Cibo › 12. Lecca Lecca
Binks Challenge: 40° Fiera › 10° Trasognanza
Winter Challenge: 19° Luogo › Negozio di giocattoli
Una ficcy... al prompt: 39. Peluche › 61. Baby sitter › 68. Cappello di paglia

The season challengeInverno › Dolci


ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.

    Zoro si lasciò sfuggire uno sbuffo scocciato e si strinse meglio nel pastrano che indossava - e che in teoria avrebbe dovuto scaldarlo dal freddo circostante, per quanto sembrasse non servire assolutamente a nulla -, abbassando distrattamente lo sguardo sulla zazzera bionda del bambino che camminava al suo fianco.
    Si guardava intorno come se fosse la prima volta che vedeva una fiera di paese, e, se lo spadaccino doveva
proprio essere sincero con se stesso, in effetti era davvero così. Da quando Dick era nato non avevano avuto molti attimi di tranquillità, se non quei rari momenti in cui, quando non erano inseguiti dalla marina, si ritrovavano di passaggio su un'isola qualunque, ma Zoro non aveva mai visto un'espressione simile sul volto del bambino. Gli occhi verdi guizzavano ovunque con fare curioso, soffermandosi sulle bancarelle colme di dolci e sulle vetrine appannate dei negozi di giocattoli, dalle quali facevano bella mostra di sé peluches giganti a forma d'orso polare e leoni dalla folta criniera morbida; a dir poco stupefatto, poi, spostava la propria attenzione sui giocolieri agli angoli delle strade e ai mangiatori di fuoco, che intrattenevano grandi e piccini con i loro spettacoli. Dick sembrava anche non far minimamente caso alle gambe che, ad ogni passo, affondavano sempre più nella neve che aveva ormai ricoperto l'erba sottostante, bagnandogli il pantalone e incollandoglielo alla pelle.
    Per quanto apparisse tremendamente felice, però, Zoro non riusciva proprio a capire perché il turno di baby sitter fosse capitato a lui, quel giorno. Non che stare con suo figlio - figlio... merda, ancora non riusciva a crederci, per quanto fossero passati ben sette anni - gli pesasse, ma la sera addietro si era allenato come una bestia e aveva del sonno arretrato, sonno che aveva contato di recuperare una volta attraccati. Aveva difatti pensato di starsene a guardia della nave e di riposarsi come si conveniva, però, purtroppo, era stato Franky a prendere il suo posto. Accidenti a quello scemo d'un cyborg... quando doveva abbandonare la Sunny non lo faceva mai.
    Zoro sospirò e si scompigliò i capelli con una mano, e fu nell'abbassare ancora una volta lo sguardo su Dick che lo vide intento ad osservare con attenzione eccessiva una bancarella di dolciumi, dove lecca lecca dalle più svariate grandezze e colori facevano bella mostra di sé fra marshmallow, fragole di zucchero grosse quanto una mela e caramelline sfuse dalla forma tondeggiante.
    «Ne vuoi uno?» gli domandò con un mezzo ghigno divertito, e, sbattendo le palpebre, Dick ci mise un po' a rendersi conto che lo spadaccino aveva parlato, distogliendo lo sguardo dai lecca lecca per sollevare il viso e osservare attentamente il padre.
    «Poi mi rovino la cena», replicò, per quanto avesse gettato un'altra rapida occhiata a quel dolcetto zuccherato. «Papy si arrabbia».
    Il Vice Capitano sbuffò ilare. «Il cuoco non è qui, no?» sembrò tenergli presente, dandogli una leggera pacca sulla schiena. «E un dolce non ti chiuderà di certo lo stomaco. Sei mio figlio, ricordi?» ironizzò, riuscendo a strappare una risatina anche al bambino.
    «E sono fortunato a non aver preso il tuo colore di capelli, essendo nato biondo come lui. Papy me lo ripete ogni volta che litigate».
    «Sei fortunato a non aver preso anche il suo stupido sopracciglio a ricciolo, se è per questo», rimbrottò Zoro, appuntandosi mentalmente di fare due chiacchiere con quel cretino del suo compagno. Lui e quella ridicola questione del colore dei capelli... non perdeva mai occasione di farglielo pesare, accidenti a lui. Che diavolo c'era di male nell'avere i capelli verdi? Scosse il capo e agitò una mano in risposta, facendogli cenno di seguirlo verso la bancarella. «Prendiamo quel lecca lecca e vediamo di raggiungere gli altri, piuttosto. Magari quello scemo ha conservato qualche onigiri».
    Dick sorrise e non se lo fece ripetere due volte, affrettando il passo per quanto la neve glielo permettesse; per essere sicuro che il padre non si perdesse come suo solito, poi, gli afferrò una mano e lo guidò lui stesso verso la bancarella, ignorando l'occhiataccia che gli rivolse. Sapeva già che, se l'avesse perso di vista, suo padre Sanji si sarebbe arrabbiato e avrebbe cominciato a blaterare chissà cosa all'indirizzo dello spadaccino, e anche sua zia Nami, dopo essersi portata una mano alla fronte, avrebbe borbottato quanto poco fosse affidabile Zoro e il suo scarso senso dell'orientamento. Era meglio non lasciarlo andare per nessun motivo, quindi.
    Preso il lecca lecca e ormai sul punto di pagare, una voce possente richiamò l'attenzione di entrambi, e si voltarono simultaneamente con fare accigliato solo per vedere un plotone di marines all'angolo tra il negozio di giocattoli che Dick aveva contemplato poco prima e una libreria, ogni uomo armato di tutto punto e più che pronto a far fuoco al minimo movimento. «Fermo dove sei, Roronoa Zoro!» tuonò il Capitano, riuscendo solo a far imprecare lo spadaccino.
    «Ah, merda!» sbottò, afferrando il bambino per i fianchi per caricarselo in spalla senza tanti complimenti, quasi fosse semplicemente stato un sacco di patate; ignorando il suo lamento e i deboli pugni sulla schiena mentre continuava a ripetergli di metterlo giù, Zoro si diede alla fuga, ricordando fin troppo bene le parole che il cuoco, prima di partire alla volta della fiera, gli aveva rivolto: Non attirare l'attenzione e non fare stronzate. Non che a lui interessasse farlo incazzare - anzi, la cosa bella del loro rapporto era anche quella, non si vergognava di ammetterlo -, ma la minaccia del non più sesso a tempo indeterminato funzionava sempre. Ma, ehi, a conti fatti non era colpa sua se la sua faccia era conosciuta in tutti e quattro i mari ed oltre. «Ecco cosa si ottiene ad essere un membro della ciurma di Cappello di Paglia, marmocchio», ridacchiò nonostante tutto, gettandosi un'occhiata alle spalle per controllare la situazione; i marines gli stavano letteralmente alle calcagna e sembravano cavarsela egregiamente, per quanto la neve arrivasse loro alle caviglie e impedisse la maggior parte dei movimenti.
    Zoro si guardò intorno e svicolò a destra, imboccando una stradina secondaria con la speranza di seminarli, in particolar modo quando uno di loro gli sparò addosso e rischiò quasi di colpirlo. Non aveva la benché minima idea di dove fosse diretto e nemmeno gli importava, giacché la sua priorità, il quel momento, era solo quella di mettere al sicuro la vita di Dick, rassegnatosi a quella fuga improvvisata. Purtroppo non era una novità e ci aveva fatto l'abitudine molto in fretta, per quanto Zoro, sin da quando era un poppante, si fosse più volte ripetuto che quel marmocchio meritasse molto più di quella catastrofica vita. Ricercato sin dalla tenera età di due anni... beh, se non era sfiga quella, non aveva idea di cosa significasse, allora.
    Il Vice Capitano si fermò solo quando le voci concitate dei marines divennero solo un brusio sconnesso e lontano, prendendosi qualche attimo di tregua per riprendere fiato e capire al tempo stesso in che punto della città si trovassero. Messo il bambino con i piedi per terra, poi, si gettò un'ultima occhiata alle spalle per controllare comunque che non stessero continuando a seguirli, scompigliandogli la zazzera bionda. «Non è esattamente l'uscita padre-figlio che ti aspettavi, eh?» ironizzò, dovendo ammettere a se stesso che un po' gli dispiaceva. Insomma... non gli avrebbe fatto schifo starsene tranquillo con il marmocchio, una volta tanto.
    Dick fece spallucce, dando vita ad un sorriso qualche attimo dopo. «Non fa niente, a me va bene anche così», affermò divertito, gettandogli le braccia al collo per attirarlo verso di sé. Zoro, che nonostante tutto non era ancora abituato a quelle dimostrazioni d'affetto, rimase un attimo perplesso, lasciandosi sfuggire poi uno sbuffo ilare prima di ricambiare goffamente quell'abbraccio.
    Forse non era un padre modello, ma l'importante era volersi bene
.





_Note inconcludenti dell'autrice
Tipo che... boh. Non so che cosa dire. Non aggiornavo da parecchio e non avevo idea di che csa avrei potuto postare, ed ecco dunque che è uscita fuori una cosa del genere dove non si capisce assolutamente un cacchio. La cosa effettivamente non è una novità, visto che questa raccolta è un vero e proprio casino... quindi si può dire che questa one-shot si amalgama alla perfezione con le precedenti proprio per il suo essere così fuori dall'ordinario.
Non succede nulla di che, effettivamente, ma mi andava di raccontare un momento padre-figlio tra Zoro e Dick, personaggio che alcuni hanno imparato parzialmente a conoscere nella raccolta
Winter is a world itself, dove appariva come un adolescente e non come un bambino. Ma è sempre quel biondino dagli occhi verdi, eh.
Okay, la pianto con i miei soliti scleri.
Come sempre, ovviamente, commenti e critiche sono ben accetti :3
Alla prossima. ♥


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