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Autore: Ehyca    03/12/2013    2 recensioni
Una raccolta di oneshots che ha come protagonisti un tenero Tao e un fiero Kris (Pff, vorrebbe esserlo...)
Storia originariamente scritta da: WhatsOnTheCeiling
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kris, Kris, Tao, Tao, Un po' tutti
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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"Huang ZiTao, giuro su Dio che se non smetti di fare lo stronzo-"

"Oh fai così solo perché sto vincendo."

"Non stai vincendo! Stai imbrogliando!"

"Come?!"

"Facendo quella... quella cosa!"

Tao rise, i suoi occhi non lasciarono mai lo schermo mentre con le sue lunghe dita premeva furiosamente i bottoni del controller.

Era una serata tranquilla nel dormitorio; i ragazzi erano appena tornati da un fan meet e una fan aveva regalato loro un nuovo videogioco. Tao non vedeva l'ora di giocare e aveva immediatamente sfidato il leader per una partita uno a uno. Il guerriero di Kris stava vincendo all'inizio, ma il mago di Tao rispose con più forza di quanto non si fosse aspettato. 

Ora stava dolorosamente perdendo, e non sarebbe stato così male se non per il fatto che prima di cominciare avevano fatto una scommessa: il perdente avrebbe dovuto fare tutto quello che il vincitore avesse voluto per un intero giorno; per il bene del proprio portafogli, Kris non poteva perdere. Il leader imprecò a bassa voce quando il mago gli lanciò un colpo quasi mortale, ancora. 

"ZiTao!" il suo ruggito vibrò in tutta la stanza, seguito dalla risata del maknae.

"Wow Kris, fai schifo ai videogiochi."

"Luhan, non so se sia la tua bocca a parlare o il tuo culo, ma ti suggerisco di tacere prima che ti infili una bacchetta in entrambi i buchi."

Il ragazzo rimase spiazzato dalle parole crudeli e si voltò verso Jongdae, il cui viso stava diventando rosso per le risate.

"Suscettibile," mormorò Tao, schivando un altro attacco, "Giochi come la sorella di Jonghyun-ge, e non ha mai toccato un controller in tutta la sua vita."

Kris sapeva cosa stava cercando di fare. Voleva distrarlo, farlo incazzare così che perdesse la concentrazione e la partita, beh potevano giocare entrambi questa carta

"Almeno non sembro un adolescente prepuberale," fece schioccare la lingua, notando come Tao si fosse visibilmente irrigidito.

"Divertente sentirlo dire da un ragazzo che porta più makeup di tutte le Girls' Generation messe insieme." 

"Devo coprire il mio essere sexy, altrimenti ci denuncerebbero per 'ovaries exploded'. Ma tu non puoi capire, visto che il tuo aspetto è più quello di un 'killer'."

"Oh Ge, riesco a malapena a contenere la mia felicità, hai riconosciuto il mio bell'aspetto."

"Nello stesso modo in cui i bambini possono a malapena contenere il loro terrore quando si accorgono della tua presenza?"

"Siete degli idioti, ho pensato di farvelo sapere... di nuovo."

“Chiudi il becco Luhan. Sta cercando di distrarmi.”

"Al contrario, non ne ho bisogno," rise Tao, creando una combo di tripla potenza che portò il personaggio di Kris quasi alla morte. Gli occhi del leader si sgranarono e strinse la presa sul suo controller.

"Tao, no. Non azzardarti- non pensare nemmeno di fare quello che penso tu voglia fare."

"Oh? Vuoi dire... Questo?" con una mossa finale, il mago del maknae lanciò un incantesimo sparandolo al guerriero. Kris trovò difficile respirare mentre osservava la sua caduta, letterale. 

Quando la parola 'K.O.' lampeggiò sullo schermo, Kris si alzò in piedi e lanciò il controller dall'altra parte della stanza, da qualche parte vicino a Minseok immaginò, perché il ragazzo sussultò quando atterrò. Grugnì forte abbastanza perché la sua voce riecheggiasse nel dormitorio e si tirò i capelli da poco tinti di nero. Tao lo trovò affascinante perché data la lunghezza, era praticamente impossibile prenderne una ciocca e il leader fu costretto a nascondere il viso tra le mani.

“Te lo sei meritato," mormorò con un ghigno Luhan, sentendo il ragazzo passare dall'Inglese, al Mandarino e al Coreano mentre imprecava contro l'esistenza di questo gioco e contro la 'fortuna del principiante' di Tao.

Yixing entrò nella stanza proprio mentre stava insultando sua madre e si accigliò, "Perché il dragone sta sputando fuoco?"

"Un Hobbit lo ha fregato."

"Un'altra battuta sugli Hobbit Jongdae, e ti faccio diventare basso come uno di loro!"

Il cantante rise ma rimase in silenzio. Kris rivolse la propria attenzione a Tao, il quale era appoggiato allo schienale del divano e lo guardava con un sorriso, "Non essere troppo arrabbiato duizhang, ho vinto lealmente."

Si accigliò, "Posso sempre farti il culo a basket."

"Io posso sempre farti il culo in generale."

"Già, con il suo wushu può-"

"Luhan!"

“Va bene! Vado!”

Kris aspettò fino a che il maggiore lasciò la stanza prima di sospirare sconfitto, “Quindi hai vinto…”

“Già.”

“Allora cosa vuoi che faccia?”

Tao mormorò e si grattò il mento pensoso, “… Oggi è quasi finito, e conoscendoti, cercherai di uscirne.”

Sbuffò, “Io? Mai.”

“Ah huh. Inizierà tutto domani mattina, quindi non dormire troppo,” Tao sorrise e si alzò, picchiettando la schiena del leader mentre gli passava davanti, “Notte Ge.”

Kris lo osservò con un'espressione incredula sul viso. Quando il maknae se ne fu andato, si voltò verso Yixing, che stava sorridendo furbacchione, “Quel ragazzo ti ha in pugno Yifan.”

“Non è vero. È solo una scommessa.”

“Ah huh… E che ne dici di tutte le altre volte in cui hai fatto cose per lui? Anche quello era per una scommessa?”

Kris fece loro il medio prima di ritirarsi nella propria stanza, ignorando le risatine di Jongdae al meglio che poté.

--

“Cioccolata.”

“No.”

“Duizhang, sto davvero desiderando della cioccolata ora.”

“Non mi interessa. E poi sei a dieta, l'hai detto tu stesso la settimana scorsa.”

Tao si accigliò e sprofondò nella sua sedia, “L'aereo non partirà per altri 10 minuti. Trovami. Della. Cioccolata.”

“No-”

“Ho vinto la scommessa ieri notte, non hai nessun diritto di sfidarmi. Ora ho una fame che può essere soddisfatta solo con del cioccolato.”

Kris alzò gli occhi al cielo. Si erano dovuti svegliare presto quella mattina e non aveva alcuna voglia di alzarsi e muoversi. Ad ogni modo, con gli sguardi che gli stava lanciando Tao, lo avrebbe fatto anche se non avesse perso quella stupida scommessa. Kris sentì Jongdae mormorare 'schiavetto' quando si alzò e gli diede un calcio mentre passava.

“Hyun Kyun hyung,” chiamò il manager educatamente, perché farlo incazzare era l'ultima cosa di cui aveva bisogno ora, “Posso andare in quel piccolo negozietto?”

“Kris, lo sai che siamo limitati in quanto a sicurezza. Se ti lascio andare, ti mangeranno vivo! A cosa ti serve andare lì comunque?”

Esitò, “Cioccolato.”

“… Pensavo fossi a dieta.”

“Non è per me. È per... Yixing. Per aiutarlo a svegliarsi così che non si addormenti in piedi e che non rischi di quasi perdere l'aereo come l'ultima volta.”

Hyun Kyun non sembrava convinto, ma uno sguardo oltre le spalle di Kris gli provò il contrario quando vide il ballerino fissare impassibile un distributore automatico. Annuì lentamente, “… non è veramente per Yixing, vero? Di solito ci pensa Jongdae ad occuparsi di lui. Lo stai facendo per Tao huh?”

“… Fa qualche differenza?”

“Amico, quel ragazzo ti ha addomesticato-”

“Fermati qui,” Kris si accigliò, “Wu Yi Fan non può essere domato.

Un gruppetto di ragazze che lo avevano sentito cominciarono ad urlare istericamente. Il leader si era dimenticato di dove fossero e grugnì, questo era del buon materiale per delle fanfiction.

“Si spargerà come un fuoco selvaggio,” il manager rise ancora.

“Non dirmelo... Va bene, invece di cioccolato, posso prendere un po' d'anguria?”

“Perché?”

“Più che altro per dispetto, ma l'anguria va meglio per Tao e comunque gli piace, così non rovinerà la propria dieta.”

Hyun Kyun sorrise e annuì, “Va bene, aspetta qui e vado a prenderla io.”

“Hyung, non devi-”

“Aspetta. Qui.”

Kris annuì e lo guardò scomparire tra i flash e le urla. Guardò Tao da sopra una spalla, il quale stava giocando con il proprio telefono. I suoi occhi studiarono i capelli del ragazzo, ora tinti di rosso, e ripensò a come non fosse d'accordo quando la stylist aveva detto loro come sarebbero stati i loro nuovi look.

Gli piacevano i capelli neri di Tao, in contrasto con la sua pelle lo facevano sembrare bianco come la neve; per quanto potesse suonare scontato, sin dalla loro piccola 'fuga' a Pechino quella fredda sera, Kris aveva cominciato ad associare Tao alla sua stagione preferita: l'inverno. Gli mancava il nero, ma cominciava ad abituarsi al rosso. Dava alla sua pelle una volta angosciosa, una tonalità più viva e sana. Kris lo trovava accattivante quando si allenava nello wushu; sembrava una fiamma che lottava contro il vento, rifiutandosi di spegnersi mentre saltava e calciava e volteggiava.

Il leader venne riscosso dai propri pensieri quando Hyun Kyun tornò con un bicchiere di frutta rosa e una manciata di bigliettini, “Questo è per te, e questi per Luhan.”

“Cosa sono?”

“Domande da parte delle fan, sono riuscite ad infilarmene qualcuna in tasca mentre passavo. Potrebbe rispondere. Non è niente di inappropriato, più che altro fan service.”

Annuì e prese tutto, inchinandosi leggermente per ringraziarlo prima di tornare dagli altri. Lasciò cadere i fogli sulle gambe di Luhan, ignorando l'espressione confusa che gli lanciò, e tornò al proprio posto accanto al maknae, porgendogli la frutta.

“Volevo cioccolato.”

“E io ti ho preso dell'anguria. Mi ringrazierai dopo.”

Tao annuì e prese il bicchiere. A dire la verità era contento che Kris si fosse ricordato il suo frutto preferito e ne prese un morso. Si voltò per ringraziare il maggiore, ma si accigliò quando vide che la sua attenzione era rivolta a Minseok, che gli stava chiedendo una cosa circa uno dei loro fan signs Cinesi.

Sentendosi un po' geloso, punzecchiò ripetutamente il fianco del maggiore fino a che non ricevette una risposta.

“Cosa?” chiese Kris, guardandolo.

“Mi imbocchi?”

Lo guardò impassibile, “… No.”

“Ma il polso mi fa ancora male da quando l'ho girato alle prove!”

“Ti ho detto di metterci il ghiaccio. Hai detto che non era niente di che.”

“Duizhaaang, devi farlo,” si lamentò teneramente. Non era intenzionale ovviamente, Tao voleva solo essere imboccato, ma il suo aegyo venne fuori per abitudine e Kris si arrese. Rispose alle domande di Minseok sul fan sign mentre imboccava Tao, assicurandosi di asciugargli il mento quando un po' di succo cadeva.

“Dio, non so più che fare con voi,” sospirò Jongdae. Tao, Kris e Minseok si voltarono verso di lui.

“Chi? Kris ed io?” Tao aggrottò le sopracciglia.

“No, Minseok e quella pianta laggiù. Si stanno lanciando occhiatine da quando siamo arrivati qui e voglio solo che vada lì e baci quella felce- certo che sto parlando di te e Kris!”

“Un po' troppo eccessivo questo sarcasmo,” rise Luhan, venendo colpito in risposta.

“Come vuoi, questa scommessa che hai fatto è stupida perché Kris sta facendo tutto quello che avrebbe fatto normalmente anche se non avessi vinto! Dio, la prossima volta fallo vestire da ragazza o qualcosa del genere, che spreco.”

“Se ti dà così fastidio la nostra scommessa, perché non vai a farne una con un altro membro?” si accigliò il leader, leccando un po' di succo dalle proprie dita. Yixing tirò fuori il cellulare e lo diresse verso Kris, “Cosa stai facendo?”

“Mi tengo pronto per la prossima volta che fai qualcosa di sexy. La userò quando mi servirà che Baekhyun faccia qualcosa. Dio solo sa quanto sia un fan boy di Kris.”

Tao si irritò leggermente per il commento e prese a braccetto il maggiore, “È così solo perché ge è alto. Lui ha Chanyeol-ge comunque.”

“Seriamente, e poi quel ragazzo venera di più le SNSD,” rise Jongdae.

“D'accordo ragazzi,” Hyun Kyun afferrò il braccio di Minseok e lo tirò su, “Ora di imbarcarsi.”

Mentre tutti si alzavano e raccoglievano le proprie cose, Tao tirò la manica di Kris. Il maggiore lo guardò, “Cosa?”

“Ti siedi con me?”

--

“Bentornati,” sorrise Suho, aiutando i membri degli EXO M, insieme a Chanyeol e Jongin, a portare i bagagli all'interno del dormitorio. Kris salutò il compagno leader mentre Luhan passò loro davanti stringendo Sehun in un abbraccio. Minseok e Jongdae si diressero direttamente in cucina per assillare Kyungsoo fino a che non avesse accettato di preparare loro qualcosa da mangiare e Yixing andò dritto in camera sua per dormire.

Kris non rimase sorpreso nel vedere il maknae camminare verso Baekhyun per condividere qualche dolciume comprato a Pechino; Tao aveva sempre avuto un debole per il suo hyung. Vederlo così felice fece sorridere il leader e riportò la propria attenzione su un gigante dai capelli neri.

“Allora questo gioco che ho trovato ha tre diverse difficoltà che puoi sbloccare dopo aver finito quella base, e ogni livello ha diversi boss che ti danno armature fighissime che puoi usare durante la storia! Ho sentito anche che il finale cambia, che sia bello  brutto- stai ascoltando?”

“Sì, finale bello o brutto. Ho capito,” rise, colpendo scherzosamente il braccio di Chanyeol, “Perché non andiamo a giocare?”

Il ragazzo sorrise, “Sei fortunato, è per più giocatori.”

“Figo-”

“Ma io voglio essere la ragazza.”

“… Va bene Chanyeol.”

--

“Ho capito perché volevi essere la ragazza,” sbuffò Kris, gettando a terra il controller dopo aver giocato mezz'oretta. Chanyeol rise sguaiatamente mentre il suo personaggi prendeva a calci nel sedere il mostro, lasciando pochissimi nemici a Kris.

“Pensavo fossi bravo nei videogiochi,” mormorò Jongin dall'altra parte del divano, sfogliando pigramente un nuovo numero di High Cut.

“Nah, Kris sta perdendo le proprie abilità. L'altro giorno è stato stracciato da Tao e ora deve ubbidire ad ogni suo comando,” rise Jongdae. Kris gli lanciò un cuscino e poggiò allo schienale del divano, guardando in fondo al corridoio e aspettando che il maknae emergesse. Solitamente Tao arrivava non appena veniva nominato, il suo udito era davvero .

“Se stai aspettando Tao, non è qui,” commentò Baekhyun, “È uscito venti minuti fa per imbucare una lettere per i suoi genitori. A quanto pare si stanno trasferendo quindi non ha alcun modo per contattarli 'elettronicamente'.”

“Lo so questo, perché non mi ha detto che stava uscendo?”

Kyungsoo alzò lo sguardo dal proprio telefono scioccato, “Ha cercato di attirare la tua attenzione, tipo, quindici volte! Eri troppo impegnato in quel videogioco per ascoltarlo quindi è semplicemente uscito.”

Kris grugnì, merda. Tao non si sapeva ancora orientare bene per le strade di Seoul, “Vado a cercarlo.”

“Perché?”

“Perché,” cominciò, alzandosi e infilandosi il cappotto, “La cassetta postale più vicina è letteralmente dietro l'angolo. Non ci vogliono venti minuti per scendere le scale e risalire le scale.”

“Oh… merda.”

“Già,” afferrò il proprio telefono e aprì la porta, lanciando un 'Ciao' da sopra una spalla prima di chiudere la porta.

Il ragazzo rabbrividì quando la brezza serale gli colpì il viso. La primavera era arrivata, ma l'aria gelida invernale soffiava ancora sulla città, costringendo i suoi residenti a coprirsi per non rischiare di beccarsi una 'febbre primaverile'. Non aiutava il fatto che Aprile fosse il mese delle pioggie, o il fatto che un nuvolone scuro avesse oltrepassato le montagne e stesse ora incombendo sopra la sua testa.

“Fantastico,” mormorò amaramente mentre usciva dall'edificio e guardava in fondo alla strada. C'erano un paio di fan, ma sembravano tutte troppo impegante in qualcosa per notarlo. Kris si abbassò la cuffietta e sparì tra la folla.

Solo dopo aver camminato per un isolato si ricordò che Tao non usciva mai senza telefono. Tirò fuori il proprio e aspettò che la telefonata si connettesse.

“… Ge?”

“Huang Zitao, sarà meglio che non ti sia fatto rapire.”

Il ragazzo sull'altra linea sbuffò, “Oh quindi ora ti interessa?”

“Cosa vorresti dire con questo?”

“Sembrava che i videogiochi fossero più importanti di me prima.”

“Come vuoi, dove sei?”

“Perché dovrei dirtelo?”

“Così che possa venire a prenderti! Davvero Tao, perché altrimenti? Non ci vuole così tanto per imbucare una lettera.”

Magari per me ci vuole così tanto. Cosa stai insinuando?

“Che ti sei perso.”

“…”

“Vedi qualche cartello stradale? Qualcosa che possa farmi capire dove sei?”

“…Sono fuori da un noribang.

Kris sospirò, “Tao, ci sono probabilmente 50 tipi diversi di noribang solo in una strada di Seoul. Qualcosa di più specifico?”

C'è un cartellone di un panda fuori.

“Un panda…”

Un panda che canta e balla… Indossa un cappello rosso e una maglietta blu con una nota musicale su di essa.

“… Ok, è un inizio. C'è un cartello?”

No, ma ho svoltato a sinistra quando sono uscito da casa e ho continuato a svoltare a sinistra ogni volta che potevo.

“Perché sinistra?”

Ha importanza?

“Immagino di no,” Kris notò una curva e seguì le istruzioni di Tao, “Quante volte hai svoltato?”

Non lo so, non stavo prestando attenzione.”

“Tao…”

Mi dispiace! Ero arrabbiato!

“Perché ti ho ignorato?”

Hai anche ignorato il patto! Pensavo fossi un uomo di parola. Mi hai davvero deluso.

“Non ti ho sentito! Dovresti parlare più forte la prossima volta.”

La prossima volta prenderò il mio bastone wushu e te lo sbatterò in testa.”

“La violenza non è mai la risposta,” Kris si stava stancando di camminare. Si chiese momentaneamente quanto si fosse allontanato Tao fino a che non vide una massa nera e bianca ballare davanti a sé. Ghignò quando si rese conto che era un costume da mascot e studiò gli edifici vicini per trovare il maknae.

Le sue preghiere trovarono risposta quando notò un familiare cappello nero che copriva dei capelli rossi. Tao aveva la schiena rivolta al leader, ma sapeva che era lui.

È una buona ultima spiaggia però,” Tao girò la testa, rivelando un ghigno.

“Beh se diventi così impertinente,” cominciò, sorridendo quando il maknae saltò e si voltò, “Ti lascerò qui.”

Tao era senza parole. Kris riattaccò il telefono e sorrise nuovamente mentre girava sui tacchi e cominciava a camminare. Aspettò che Tao lo fermasse, facendo piccoli passi.

“Y-Yah! Gege!” si bloccò e voltò il viso.

“Sì?”

“Il giorno non è finito!”

“Lo so.”

“Q-quindi il patto è ancora valido, e mi devi il doppio per avermi ignorato prima!” sbuffò Tao, imbronciandosi come un bambino.

“Immagino sia così…” Kris aveva un presentimento su come si sarebbe conclusa questa conversazione. Non aveva alcun dubbio che Tao gli avrebbe chiesto qualcosa da mangiare o un pupazzo o, nel peggiore dei casi, Gucci.

“Quindi ti ordino di portarmi a casa!”

“Tao è troppo tardi per il gelato, ne abbiamo un po' a- aspetta…” Kris si accigliò e tornò affianco a lui, “Cosa hai detto?”

“H-ho detto di portarmi a casa,” Tao tirò su col naso, evitando il contatto visivo, “Non lasciarmi indietro. Voglio solo tornare, quindi... portami a casa?”

Il suo ordine uscì più come una supplica e con l'espressione da cane bastonato che aveva sul viso, non c'era alcun modo che potesse dire di no. Kris si avvicinò e gli cinse le spalle con un braccio mentre lo guidava nella direzione del dormitorio.

“Non ti avrei davvero lasciato qui. Sei il nostro kung fu panda; tutti mi avrebbero odiato se lo avessi fatto.”

“Puoi essere davvero crudele, lo sai?”

Rafforzò la presa, “Scusa. Presterò più attenzione la prossima volta.”

“L'hai già detto, ma dirlo non mi farà sentire meglio.”

“Hai ragione... ecco,” si fermò  sollevò una mano, porgendogli il mignolo, “Che ne dici di una promessa?”

“Quanto anni abbiamo, cinque?”

“Chi è quello che piange per una scommessa?”

Tao si accigliò e afferrò violentemente il mignolo con il proprio, “Fatto. Ora andiamo.”

Kris ghignò e annuì, cominciando a camminare con i loro mignoli intrecciati. Tao cercò di liberarsi, ma gli piaceva il conforto che proveniva da quell'unione. Si ritrovò a sorridere mentre tornavano indietro; le persone probabilmente pensavano fosse strambo, ma visto che Kris stava facendo la stessa identica cosa, immagiò che andasse bene.

  
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