Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: peterpanmydrug    03/12/2013    2 recensioni
Avete mai immaginato come sarebbe vivere con i cinque baldi giovani degli One Direction? Avete mai pensato a come potrebbe essere la loro vita senza la fama? Beh, neanche Emily se lo immaginava, sino al giorno in cui Harry, il suo migliore amico dai tempi dell'asilo, non le aveva offerto un alloggio nell'appartamento che condivideva con altri quattro ragazzi. Da quel momento la nostra protagonista scoprirà cosa significa vivere alla giornata, affrontare problemi di convivenza e non, ma soprattutto cosa significa amare davvero...
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A







Lei piangeva.

Lui rideva.

Lei lo aspettava.

Lui non tornava.

Lei lo cercava.

Lui la ignorava.

Lei credeva in tutto quello che lui diceva.

Lui diceva le stesse cose ad ogni ragazza.

Lei cercava un ragazzo.

Lui cercava la prossima.

Lei scoprirà che lui non valeva niente.

Lui scoprirà che lei era l'unica.

Lei se ne andò via.

Lui tornò da lei.

Lei, troppo tardi, era già di un altro.

 

Cit. Anonimo

 

Aprii gli occhi, lentamente, non volendo realmente abbandonare il sogno che stavo facendo. Non appena la lucidità riprese possesso di me, alla mente mi tornò la scena della sera precedente, il veloce scambio di battute tra me e Liam, e la mia voglia di alzarmi calò nuovamente sotto zero.

Le parole che gli avevo detto erano uscite fuori assieme alla rabbia, alla delusione e adesso non sapevo come avrei affrontato il suo sguardo, il suo giudizio. Ma in fondo cosa importava?

Lui mi aveva palesemente fatto capire che di me non gli importava, che ero solo una stupida ragazzina che aveva letto troppe favole, troppi “felici e contenti”, mentre la realtà era ben differente.

Sospirai, girandomi su un fianco e abbracciando il cuscino, respirando profondamente. Vidi Lotty nel suo letto che dormiva della grossa, sorridendo appena. Chissà cosa stava sognando.

Almeno lei pareva contenta di quella vacanza, di quella settimana che si stava rivelando peggiore di quanto me la fossi prospettata.

D'un tratto il display del mio cellulare, che per fortuna mi ero ricordata di mettere silenzioso, si illuminò un paio di volte, segno che mi era appena arrivato un messaggio. Prima di leggerlo, guardai l'ora: le sette e mezzo.

Chi diamine era?

Afferrai il telefono, strizzando un poco gli occhi quando la luce intensa dello schermo mi colpì nella penombra della stanza, sorridendo inconsapevole non appena lessi il mittente: Josh.

Mi dava il buongiorno, chiedendomi come avessi passato la serata e se fossi già sveglia. Pensai a quanto scontata fosse quella domanda, dato che anche se non lo fossi stata, a quel punto sarebbe stato lui a svegliarmi. Così glielo dissi.

La risposta fu pressocchè immediata, una faccetta triste.

Sorrisi di nuovo, ma prima che gli mandassi un messaggio in risposta, lui mi chiamò. Lanciai un'occhiata a Lotty, la quale non pareva essersi accorta di niente, e, anche se con un po' di titubanza, risposi.

-Pronto?- bisbigliai.

-Allora dolcezza, che si fa stamattina?- urlò lui dall'altra parte.

-Josh abbassa la voce accidenti!! La mia amica sta dormendo a meno di un metro da me- dissi, continuando a mantenere la voce bassa.

Lotty mi diede la schiena, chiaramente disturbata dalla mia voce.

-Scusa Emi, colpa mia. Comunque non mi hai risposto. Io sono già in spiaggia, vieni?-

-Adesso?-

-Ti aspetto. Dai, non deludermi. A dopo- e detto ciò chiuse la telefonata.

Io rimasi per un attimo a fissare il display del telefono, pensando se era davvero il caso di andare da Josh. Ma cosa mi fermava? In fondo il ragazzo era carino, simpatico, disponibile, tutto il contrario di qualcuno di mia conoscenza. No, forse non per il primo punto.

Uscii dal letto con un brivido. Nonostante fosse estate, a quell'ora la mattina era alquanto fresca. Recuperai dalla valigia un costume, un vestitino leggero e un paio di infradito e mi diressi in bagno, cercando di fare il minor rumore possibile.

Nel giro di un quarto d'ora stavo già scendendo le scale per il piano di sotto, il quale mi sentii sollevata nel trovarlo deserto. Poi un movimento proveniente dal divano mi fece sobbalzare, ma nessuna voce risuonò nel silenzio.

Mentre una parte di me mi diceva di andarmene senza indagare, l'altra era troppo curiosa di sapere chi quella notte non aveva dormito nel suo letto. Così, in punta di piedi, mi avvicinai allo schienale del divano, sporgendomi per vedere chi fosse il misterioso occupante.

Sgranai gli occhi quando trovai proprio lui, Liam, addormentato in una posizione più che scomoda, un braccio sotto la testa per sostegno contro il bracciolo e l'altra abbandonato sull'addome, il quale si alzava ed abbassava secondo un respiro alquanto tranquillo.

Mi soffermai ad osservarlo e inconsapevolmente un sorriso mi spuntò sulle labbra: addormentato in quel modo non pareva neanche lo stesso ragazzo della sera prima e del giorno prima, lo stesso che mi aveva detto quelle cattiverie, lo stesso che mi aveva fatto capire che per lui non contavo niente.

Di colpo la mia espressione tornò seria, costringendo il mio corpo ad allontanarmi verso la porta d'ingresso. Prima di valcarla, mi voltai un'ultima volta a guardare lo schienale del divano.

Dopodichè uscii e mi sorpresi di me stessa quando mi resi conto di non provare alcun senso di colpa.

 

Josh se ne stava appoggiato al basso muretto della sera precedente, un semplice costume a pantaloncino e una canotta aderente. Quando mi vide mi sorrise, spontaneo, e io non potei fare a meno di arrossire.

Pensare che quelle reazioni prima era Liam a darmela, mentre adesso, quando lo incrociavo, non potevo fare a meno di distogliere lo sguardo, furiosa.

-Ciao Josh- salutai il ragazzo.

-Ehi Emi, pensavo non venissi più, poi mi sono ricordato che i tuoi tempi di preparazioni sono pari a quelli di un bradipo- scherzò lui, ricevendo un pugno amichevole sul braccio.

-Senti chi parla. Comunque cosa hai in mente di fare stamattina? È presto- risposi, volgendo lo sguardo verso la spiaggia ancora pressocchè deserta.

-Ti porto in un posto che ho scoperto la scorsa estate-

-E dove sarebbe?-

-Sorpresa- mi disse lui e fulmineo mi si avvicinò, schioccandomi un bacio a stampo, il quale mi pietrificò.

Poi mi afferrò la mano e mi trascinò verso la postazione del tipo che affittava i pedalò. Io mi sentivo improvvisamente come una marionetta alla quale avevano tagliato i fili, ma la mia mano stretta in quella di lui mi faceva sentire stranamente e profondamente protetta.

 

POV LIAM

Mi svegliai a causa dello schiamazzo proveniente dalla cucina. Quando mi ero addormentato su quello scomodo divano? Ricordavo la discussione avuta con Emily la sera precedente, poi Niall che mi passava una bottiglia di birra, alla quale probabilmente ne erano seguite altre dato il mal di testa che mi attanagliava in quel momento, poi il buio.

Mi misi seduto, strizzando gli occhi e passandoci sopra due dita.

-Ehi amico, tutto bene?- sentii chiedermi dalla voce di Harry alle mie spalle.

Vidi spuntare un bicchiere con qualcosa di effervescente che si stava lentamente sciogliendo e capì trattarsi di un'aspirina.

-Devo aver bevuto troppo ieri sera-

-In effetti, parevi un cammello, che però non cercava acqua. È forse successo qualcosa?-

-No, niente- risposi secco, accettando l'aspirina.

Forse ero sembrato eccessivamente acido, dato che il mio amico non mi chiese altro e lo sentii semplicemente allontanarsi.

Poi la voce di Lotty dal piano di sopra attirò la nostra attenzione:

-Qualcuno ha visto Emily?-

-Non è in camera?- chiese Harry.

-Se ci fosse, non lo starei chiedendo- rispose la ragazza, facendo capolino dalla cima delle scale.

-Allora dove è andata?-

In quel momento la porta si aprì e comparve sulla soglia proprio la diretta interessata, i capelli castani che gocciolavano d'acqua, un sorriso stampato sulle labbra.

Dove era stata e perchè era così contenta? Poi un pensiero mi attraversò la mente come un fulmine: che c'entrasse quel Josh?

 

-Dove diamine sei stata?- mi aggredì Lotty.

-Mi sono vista con Josh. Mi ha portato in un posto magnifico...- dissi euforica.

Poi il mio sguardo incontrò quello di un Liam alquanto nervoso.

-Potevi almeno lasciare un biglietto, sconsiderata che non sei altro- continuò la mia amica.

-Scusa. Comunque Josh mi ha detto che stasera c'è una grande festa in spiaggia. Andiamo?-

Lotty si voltò verso i ragazzi, i quali rimasero per un attimo in silenzio a guardarmi. Mi sentii a disagio.

Poi l'ultimo che mi sarei immaginata parlò:

-Perchè no? Ci sarà da divertirsi-

Perchè quel sorrisetto sulle labbra di Liam non mi piaceva neanche un po'?

 

Ero davanti allo specchio da almeno mezz'ora, continuando a tirare fuori vestiti dalla valigia, senza trovare quello più adatto. Lotty, alle mie spalle, seduta sul letto, mi guardava annoiata.

-Non sei ancora pronta?- mi chiese.

-Non riesco a trovare niente da mettermi- risposi, gettando a terra l'ennesimo indumento.

-Andiamo, quello azzurro ti stava bene-

-Non mi convince-

Lotty indossava un tutina rossa, dal quale scollo si intravedeva il suo costume preferito, un bikini grigio. Ai piedi un paio di ciabattine dello stesso colore del vestito e i lunghi capelli biondi erano legati in una coda alta. Più la guardavo e più la invidiavo.

Così sospirando mi chinai per la ventesima volta sulla mia valigia. Indosso avevo già un costume nero a fascia, il quale avevo pregato mia madre due settimane per farmelo comprare. Rovistando ancora, gettando pantaloncini e canotte a terra, finalmente trovai quello che stavo cercando: una maglia lunga, non aderente, con astratti disegni bianchi che parevano un antico disegno sudamericano.

-Che ne dici di questa?- chiesi, poggiandomela addosso e voltandomi verso la mia amica.

-Dico che dopo le ultime dieci, fossi in te me la farei andare bene, dato che altrimenti io me ne vado e ti lascio qui- rispose la bionda, inarcando un sopracciglio.

-Ok, ok, va bene- risposi arresa, girandomi verso lo specchio mentre la indossavo.

Mentre mi sistemavo i capelli in una mezza coda e mi allacciavo ai piedi un paio di sandali infradito dello stesso colore del vestito, Lotty si alzò e mi si fermò davanti.

-Allora, su chi vuoi fare colpo stasera?-

Potevo immaginare un sorriso birichino sul suo viso.

-Non so di cosa tu stia parlando- risposi distrattamente, alzandomi a mia volta e tirandomi un po' l'orlo del vestito.

-Questo Josh è carino?-

Ecco, colta in fallo. E adesso?

-Si...ecco...insomma...non so- cominciai a balbettare, arricciandomi un ciuffo di capelli attorno a due dita, segno che ero alquanto nervosa.

La mia amica allora mi sorrise sincera e, poggiandomi una mano sulla spalla, disse:

-Su, andiamo, altrimenti gli altri manderanno la SWAT a cercarci. Spero solo che tu sia convinta della tua scelta-

 

La spiaggia era illuminata a giorno grazie e fiaccole e falò sparsi un po' ovunque. Contro ogni mia previsione, c'era davvero tanta gente, quasi da non crederci.

-Ehi Emily!!- mi raggiunse una voce.

Non feci in tempo a voltarmi che un Josh euforico e divertito mi si avventò contro, circondandomi le spalle con un braccio e stampandomi un sonoro bacio su una tempia.

-Allora sei venuta. E questo angelo con te chi sarebbe?- chiese rivolto a Lotty, la quale si schiuse in una risata imbarazzata, tendendogli poi la mano e presentandosi.

Dietro di noi i ragazzi ci fissavano, alcuni divertiti, tipo Zayn e Louis, altri che stavano sviluppando chiari istinti omicidi verso il povero Josh, come Harry, Niall e Liam.

Sfortunatamente né io né Lotty ce ne accorgemmo, continuando a sorridere al moro, il quale fece solo un cenno di saluto ai nostri accompagnatori.

Cercai di rimanere concentrata solo su di lui, in quanto sentivo il chiaro sguardo di qualcuno che mi stava letteralmente perforando la schiena data l'insistenza con il quale era puntato su di me. Fui però costretta a voltarmi non appena non avvertii una voce stridula e il tonfo di qualcuno che era appena caduto sulla sabbia umida.

Mi girai appena in tempo per vedere Katherine, in un vestito nero monospalla, con le braccia attorno al collo di Liam. Era lui che era caduto a terra mentre lei, da brava cagna, gli stava letteralmente riempiendo la faccia di baci.

Quella scena mi fece quasi rigirare lo stomaco e vomitare, ma poi mi disse che quello che lui faceva e soprattutto con chi si vedeva non era più affar mio. Josh probabilmente notò la mia espressione, dato che mi prese per mano e mi sussurrò all'orecchio:

-Andiamo a prendere qualcosa da bere, ti va?-

Io lanciai un'occhiata a Lotty, la quale doveva aver intuito e che mi sorrise incoraggiante. Così, accettai l'invito.

Mentre mi allontanavo sentii il cuore farsi decisamente più leggero.

 

Nonostante tutto, ci stavamo divertendo. Mentre Josh aveva cominciato a scherzare con Louis e Harry, Zayn faceva il cascamorto con qualche ignara ragazzina conosciuta la sera stessa, io ridevo alle loro battute, spensierata e svuotata di ogni preoccupazione.

Poi, con la coda dell'occhio, notai Lotty e Niall in una posa alquanto equivoca: lei intenta a ridere dei fallimenti del povero Zayn e delle cretinate che stava dicendo Louis, mentre il biondo, alle sue spalle, anche lui sorridente, la teneva vicino a sé con un braccio attorno alla vita.

Di Liam per fortuna nessuna traccia, probabilmente allontanatasi con Katherine in cerca di un po' di privacy. Meglio così.

Sospirai.

-Ehi Emi, vai tu a prendere altra birra?- mi domandò in quel momento Josh, sorridendomi.

-Certo, ma da sola?- chiesi, un po' impaurita dalla cosa.

-Ti accompagno io- intervenne Lotty, allontanandosi da un Niall alquanto deluso.

-Qui gatta ci cova- pensai furba, pensando di approfittare della gentilezza della bionda per indagare.

-D'accordo. Allora noi andiamo- dissi e ci dirigemmo verso uno dei gazebo dove servivano da bere.

 

POV LIAM

Vidi Emily allontanarsi accompagnata da Lotty, mentre quel Josh le squadrava ogni centimetro del corpo come un lupo affamato che vede un povero agnellino indifeso. Sentii un brivido percorrermi la schiena e una fioca rabbia nascermi nel petto. Katherine al mio fianco continuava a parlare, a raccontarmi di chissà cosa. Non la ascoltavo, non mi importava di quello che quell'oca mi stava dicendo.

Così decisi di liberarmi di lei nell'unico modo che mi venne in mente.

-Kath, perchè non vai a prendere qualcosa da bere?-

-Per te qualunque cosa, Liam caro- e sculettando come se fosse pagata si allontanò.

Io alzai gli occhi al cielo, poi decisi di raggiungere gli altri.

Una parte di me stava scalpitando per regalare un pugno ben assestato sul viso strafottente di quel surfista mancato, mentre l'altra mi imponeva di rimanere al mio posto, che se avessi attaccato briga con lui Emily non l'avrebbe mai perdonato. E da quando mi importava cosa pensava quella ragazzina?

Nonostante mi convincessi che con lei non avrei mai avuto nulla da che spartire, non riuscivo a vederla tra le braccia di un altro, non riuscivo a pensare che altre mani la sfiorassero, che lei considerasse importante qualcuno che non fossi io.

Così mi diressi verso gli altri, i quali però si stavano allontanando, avendo riconosciuto tra la folla delle ragazze che avevano conosciuto uno dei giorni precedenti.

Era rimasto solo quel Josh. Mi avvicinai silenzioso alle sue spalle, vedendolo intento a guardare da lontano Emily che prendeva da bere al banco poco lontano.

-Hai finito?- ringhiai, facendolo accorgere della mia presenza.

-Parli con me, amico?- mi chiese, voltandosi e rivolgendomi un'occhiata strafottente.

-Si, ce l'ho con te. Inoltre io e te non siamo amici, quindi non trattarmi come tale-

-E c'è un motivo particolare per cui mi stai parlando allora?-

Lo vidi incrociare le braccia sul petto e spostare il peso su una gamba, lanciandomi un'occhiata di sfida pura e semplice e la cosa mi fece incazzare ancora di più.

-Il motivo si chiama Emily e non mi piace come la guardi, “amico”- dissi tra i denti.

-Non mi è parso di vedere il tuo nome stampato su di lei, in nessuna parte di lei- sottolineò.

Avvampai. Cosa significavano quelle parole? Cosa aveva fatto con Emily?

-Ti avverto, bell'imbusto. Tieniti alla larga da lei, altrimenti...-

-Altrimenti cosa, biondo? Mi sembrava che tu fossi impegnato altrove. Perchè non te ne torni dalla tua gallinella e lasci Emily a qualcuno che la renderà davvero felice?-

Mi stavo arrabbiando, sentivo i pugni prudere e pregare per un contatto con la faccia di quel surfista.

Mossi un passo avanti, puntando l'indice sul suo petto.

-Ascoltami bene perchè non mi ripeterò. Stai lontano da Emily perchè...-

-Perchè?-

Avevo quelle parole in gola, ma allora perchè non uscivano? Stavo per compiere un passo che non mi avrebbe più riportato indietro. Ero davvero pronto? Si, lo ero.

-Perchè lei è mia-

Quello mi scoppiò letteralmente a ridere in faccia.

-Ma non dire cavolate amico-

In quel momento una voce ci interruppe:

-Che succede qui?-

Ci voltammo entrambi trovandoci davanti una Emily confusa e che, non appena mi vide, indurì lo sguardo.

Dentro di me sapevo che mi avrebbe odiato, che non avrebbe più voluto parlarmi, ma ero più che deciso a far capire a quel cretino che non scherzavo affatto.

Così mi mossi veloce verso di lei.

 

Vidi Liam fissarmi per un secondo, poi venire verso di me, lo sguardo duro, ma in fondo al quale brillava una luce che non mi piacque affatto. Lanciai una veloce occhiata in direzione di Lotty, al mio fianco, che mi fissava con la mia stessa confusione.

Non feci in tempo a dire niente che avvertii una presa alla vita che mi fece quasi perdere l'equilibrio, ritrovandomi schiacciata contro il petto del ragazzo. Alzai lo sguardo, puntando entrambe le mani contro di lui per tentare di allontanarmi, nonostante sentissi il calore salirmi al viso per l'imbarazzo e il cuore palpitarmi nel petto.

-Ma che stai...- presi a dire, ma fui immediatamente zittita, nel peggior modo che mai mi sarei aspettata.

Le labbra di Liam presero possesso delle mie, togliendomi quasi il respiro. Erano calde e lisce, esperte, le quali sapevano esattamente come muoversi.

Le mie reazioni furono circa queste: sorpresa, rabbia e abbandono. Già, nel giro di qualche secondo mi abbandonai a quel bacio improvviso e spiazzante, il quale mi aveva letteralmente colto di sorpresa. Non riuscivo a capire pienamente il motivo di quel gesto, ma dentro di me sentivo che a lungo l'avevo atteso.

Liam mi stringeva a sé come se in quel gesto ci fosse tutta la sua volontà di non farmi andare via da lui, come se fossi improvvisamente divenuta un tutt'uno con lui. Era bello quel contatto tra noi, quei movimenti morbidi della sua bocca sulla mia, i nostri respiri che si fondevano in uno solo.

Poi ad un tratto la realtà mi investì come un tir. I ricordi si affollarono nella mia mente, dandomi finalmente la forza di allontanarmi da lui.

Con uno scatto mi scansai, le guance ancora rosse dall'imbarazzo. Lo fissai in cagnesco, colma di una cieca rabbia. Poi caricai la mano destra e gli stampai una cinquina in pieno viso, lasciandolo stupito e dispiaciuto al tempo stesso.

-Non osare mai più avvicinarti a me...- ringhiai e, rovesciandogli in testa la birra che ancora avevo tra le mani, me ne andai, la rabbia che cresceva e le lacrime che mi salivano agli occhi.





 Outfit Katherine

 Outfit Lotty

 Outifit Emily

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: peterpanmydrug