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Autore: la luna nera    04/12/2013    2 recensioni
Io non volevo combattere. Volevo essere semplicemente Urania. E basta.
Ma mi resi conto che fuggire faceva di me una codarda e quella parte di me rimasta assopita per tanti anni mi stava continuando a chiamare.
Ed io dovevo rispondere.
Estrellon, luogo al di fuori del tempo e dello spazio, era la mia casa. Lì avrei ritrovato il mio passato, la verità su me stessa e la forza per annientare quel nemico contro cui le altre essenze di stella già combattevano. Estrellon, mondo magico in cui crescono piante dagli straordianri poteri, fra le quali si nascondono i dink e si intrecciano storie, amori, passioni che una volta accarezzate non si dimenticano mai più.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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VERSO LA VETTA
 
SECONDA PARTE
 
 
La nostra scalata verso la vetta del vulcano Shishaldin riprese.
La temperatura calava attimo dopo attimo, il sole iniziava ad abbassarsi sopra l’orizzonte, in lontananza l’Oceano Pacifico giaceva maestosamente silenzioso.
Ci fermammo un attimo per tentare di individuare un sentiero, una scorciatoia, un qualcosa insomma che potesse farci arrivare lassù nel minor tempo possibile.
“Secondo voi quanto manca?”
Haya si voltò verso la vetta. “Secondo me siamo quasi a metà.”
“Lo spero. L’attesa mi sta dando ai nervi. Non vedo l’ora di affrontare quella e suonargliele di santa ragione!”
“Non essere frettolosa Phaes…”
“Ehi, ragazze! Da questa parte!” La voce di Hory catturò la nostra attenzione. “Sembra un sentiero, guardate.”
“E’vero.”
“Sarà una trappola?”
Ci guardammo in faccia: era possibile.
“Anche se lo fosse, cosa cambia? Se quella non ha intenzione di farci sconti, un sentiero vale l’altro. Questo mi sembra meno ripido, perciò andiamo. Basta mantenere alta l’attenzione come abbiamo fatto fin ora.”
Marik aveva ragione.
Ci addentrammo in quel sentiero che si inerpicava fra i ghiacci artici.
Ed esattamente come ci aspettavamo, la Osborv ci inviò un altro dei suoi incantesimi.
Questa volta giocò la carta del ghiaccio.
Le pareti poco distanti dalla via che stavamo percorrendo si ingigantirono rapidissimamente, arrivando ad imprigionarci sotto una grandissima grotta di ghiaccio. Filtrava pochissima luce dall’esterno e ciò comportava un repentino calo della temperatura. In sostanza, ben presto, saremmo diventate ghiaccioli.
“Creiamo una barriera protettiva, forse espandendola riusciremo a liberarci.”
L’idea di Michie aveva la sua logica ed effettivamente si rivelò efficace.
Tutto facile? Certo  che no!
La prigione di ghiaccio aumentava di spessore,  riducendo ai minimi il nostro raggio d’azione. Le nostre barriere stavano perdendo di potenza. Dovevamo fare qualcosa
E alla svelta.
Hory si alzò.
“Che intenzioni hai? Non vorrai mica….”
“Tranquilla. Da poco ho sviluppato un nuovo potere: il plasma di fuoco. Credo sia giunto il momento di usarlo.”
“Ne sei sicura?”
“Certo! Voi non dissolvete la barriera, quando il ghiaccio andrà in frantumi dovrete proteggervi.”
“Hory aspetta!!”
La nostra amica dai lungi capelli neri non mi ascoltò. Ero terrorizzata per quello che poteva accadere, ma non c’era verso di farla tornare indietro.
Stava in piedi, immobile, a pochi passi da noi che invece ci proteggevamo sotto la barriera. Portò le mani davanti al petto e materializzò una sfera di plasma.
“In nome di Betelgeuse, potente e suprema stella che si perde nello spazio, invoco il potere del fuoco. Influssi stellari, magici poteri celati nella notte del mistero, accendete la fiamma della giustizia affinché possa attingervi. Per Betelgeuse!!”
Quella sfera di plasma si incendiò letteralmente e quando Hory la scagliò verso la volta che ci intrappolava, in un lampo di luce rossastra, tutto quel ghiaccio si frantumò in miliardi di cristalli.
Vedevamo di nuovo il cielo!
Ed Hory era salva!  
 
“Attente ragazze!!!”
“O mio Dio!! Una valanga!!”
Ed era una valanga di proporzioni enormi! Puntava dritta verso di noi. Sul suo fronte, a mo’ di surfista, c’era uno dei mostri succhia sorrisi.
Riuscimmo a saltare fuori da quell’inferno di neve per un soffio.
Tutte?
Purtroppo no.
Hory era lì con la sua sfera di plasma infuocato.
Quell’arma era potentissima: riusciva a far sciogliere tutto quell’ammasso di neve che scendeva giù dalla vetta del vulcano.
Il mostro succhia sorrisi, esplicitamente contrariato, le si scagliò contro e avvolse i suoi tentacoli (o antenne… non ho mai capito cosa fossero)  attorno al collo della nostra amica. La sua reazione istintiva le fu fatale: lasciò la sfera per tentare di liberarsi dalla stretta che le impediva di respirare e a quel punto la valanga ebbe la meglio.
Seguirono attimi di silenzio, di paura, di sgomento.
Poi una colonna di fuoco sovrastò tutto quell’inferno bianco. Al centro di essa distinguevamo nettamente le due sagome: Hory e il mostro.
Un urlo sovrumano e l’aria si incendiò.
Chiudemmo gli occhi per molti secondi e quando li riaprimmo, avremmo voluto tanto fosse un incubo. Quella che vedevamo era la realtà.
Attorno al campo di battaglia non c’era più un briciolo di neve, si vedeva solo la roccia nuda. Del mostro non restava nulla.
Distesa sopra un macigno c’era Hory, con il costume abbruciacchiato e un’infinità di graffi su braccia, viso e gambe.
“Noo!! Di nuovo!! Hory!!”
Mi catapultai verso di lei con le lacrime agli occhi, l’accarezzai come faceva lei per consolarmi quando le raccontavo dei miei crucci con Heeron.
“Coraggio amica mia… Vieni..”
Lei sorrise. “Dai, non fare così Urania. Ogni stella del cielo ha un compito e deve portarlo a termine, qualunque esso sia. Le stelle brillano nella notte, la loro luce evoca sogni. Ognuna porta il suo fuoco che brucia per la giustizia e per la verità: il mio ha raggiunto l’apice ed ha sconfitto il nemico. Che l’essenza di Betelgeuse sia con voi….”
Chiuse i suoi dolci occhioni di quell’insolito color ametista e come Britt ed Isette anche il suo corpo si fece evanescente. La nuvola di scintille raggiunse la mia pietra stellare mettendo di nuovo fine ad un’altra battaglia conclusasi con un prezzo altissimo da pagare.
Restai lì, immobile con un pugno di ciottoli fra le mani. Avrei voluto spaccare il mondo, prendere a calci quello che mi capitava… Ripensai ai miei momenti con lei: fu Hory a farmi raggiungere Estrellon, mi portò lei dal nobile Zenit,  ero con lei la prima volta che incontrai Heeron.
E Hory adesso brillava nel cielo.
Perché il destino ci stava chiedendo tutto questo?
Ci eravamo messe al servizio del bene e dovevamo cadere come foglie autunnali?
“Abbiamo sbagliato tutto…” Sbottai. “Dovevamo mandare a quel paese tutta questa cavolata delle essenze di stella…. Tentiamo di fare il bene e questo è il risultato.”
“Urania! Che dici?!”
“Cosa dico?! Se fossimo rimaste sulla terra a vivere la nostra vita in santa pace, le nostre amiche sarebbero ancora vive!! Io sono stanza di tutto questo! Sono stanca di questa sofferenza!! Basta! Me ne torno a casa!!”
“Brava! Così faresti il gioco del nemico!”
Phaes mi tirò una sonora sberla.
“Se ti ritieni tanto brava, affrontala tu al posto mio!” Alzai gli occhi verso di lei e  “…ma …. Ma tu stai piangendo…”
Era in assoluto la prima volta che vedevo delle lacrime uscire dai suoi occhi.
“E’ troppo anche per me. Non credere che non mi senta devastata nell’aver visto cadere le ragazze….” Inghiottì un grosso nodo. “E se tu ora ti arrendi, renderai vani i loro sacrifici e comprometterai seriamente tutto quello che abbiamo costruito fin ora.”
Restai in silenzio. Le sue parole erano giuste ed ero pronta a scommettere che anche dentro al suo cuore c’era la stessa amarezza che stava nel mio. Altrimenti Phaes non avrebbe mai pianto.
Mi asciugai le lacrime, accarezzai la mia pietra stellare che reagì all’istante con scintille arancio, rosse e azzurre.
Era la conferma che le mie amiche c’erano sempre.
“Scusate ragazze…” Feci un paio di respiri profondi. “Proseguiamo?”
Un cenno d’intesa e la nostra marcia riprese.
Phaes mo teneva la mano, come a volermi dire che lei mi sarebbe rimasta sempre accanto e dovetti ammettere che quel contatto mi infondeva coraggio e fiducia.
“Guardate lassù! Iniziamo a vedere la vetta!”
“Forza allora, così la facciamo finita una volta per tutte!”
Una parte di me era spaventata a morte ed era quella parte che poco fa aveva preso il sopravvento inducendomi a voler mollare tutto. Ora, grazie a Phaes, quella parte si era messa di nuovo a dormire, lasciando il posto alla rabbia, alla voglia di vendicare i miei genitori, la direttrice Susanne, Isette, Britt  e Hory.
E a quella voglia matta che avevo di riabbracciare il mio Heeron.
Fatte alcune centinaia di metri, la terra sotto i nostri piedi iniziò a tremare.
“Oddio!! Mica si starà svegliando il vulcano?!”
“Magari!!   …..Attenta!!!” Phaes mi lasciò di colpo la mano, scaraventandomi lontano da lei. Fu catturata da un potentissimo vortice di energia negativa fuoriuscito da un’enorme crepa del suolo gelato. Marik, Haya  e Michie mi aiutarono a rimettermi in piedi.
In alto davanti a noi, Phaes era sbattuta e colpita a raffica da bombe di oscurità che saturavano quel tremendo soffio di energia. La scena era agghiacciante: la nostra amica sembrava una pallina di gomma chiusa in una lavabiancheria.
Michie si posizionò per scagliare una delle sue frecce di Vega.
“Non farlo.” Marik la fermò. Ci voltammo tutte a fissarla in attesa di una spiegazione. “Rischi di colpirla. Phaes è forte e deve cavarsela da sola. Tranquilla, ci riuscirà.”
“Ma se dovesse accaderle qualcosa…”
Michie non terminò la sua frase: da quell’inferno uscì la voce di Phaes:
“Adesso basta!!!”
La luce di Altair bloccò quel soffio vorticoso all’istante. Lei sovrastava tutto, il suo costume era un tripudio di scintille, dietro la sua schiena erano spuntate due ali di luce: le ali dell’aquila, la costellazione di cui Altair è la stella più luminosa.
Iniziò a volteggiare sopra il campo di battaglia, con noi che osservavamo la scena a bocca aperta. Il nemico si mise  a rincorrerla mentre lei era abilissima a non farsi colpire. Anche in quella circostanza Phaes dimostrava tutta la sua innata eleganza mista a forza e determinazione. Volava, volava, volava e quello dietro che la rincorreva inutilmente. Iniziai a credere nel miracolo: forse lei non sarebbe scomparsa.
Ma dimenticavo che dietro a quel soffio negativo c’era la maledetta. Il turbine all’improvviso si divise in due tronconi che puntarono su di lei da destra e da sinistra. Ancora una volta riuscì ad evitarli, ma quando si accorse che puntavano dritti su di noi, Phaes raggiunse l’apice.
“In nome di Altair! In nome del Volo dell’Aquila!!!”
Come un angelo, ad ali spiegate, puntò sul nemico e scagliò contro di lui quel suo colpo simile ad una cometa che tante volte aveva provato in allenamento.
Questa volta l’energia sprigionata era di proporzioni abnormi e in un lampo di luce accecante, del nemico non restò traccia.
Lei invece era sospesa a mezz’aria, sorretta dalle ali che le permisero di atterrare dolcemente. Come poggiò i piedi per terra, corremmo ad abbracciarla. Con un ultimo sforzo mi prese le mani, mi guardò…. “Urania, la mia battaglia è vinta. Promettimi che andrai fino in fondo senza paura… E se non lo farai, l’essenza di Altair non ti darà tregua…” Accennò un debolissimo sorriso che ricambiai con le lacrime agli occhi. Phaes era incredibile: anche in una situazione come quella, trovava la forza di punzecchiarmi e spronarmi! Anche per questo le volevo un’infinità di bene. L’abbracciai ancora più forte e, credetemi, sentirla diventare evanescente fra le braccia, fu più doloroso di un colpo di pugnale nello stomaco.
Le scintille di quel suo caratteristico colore fra il blu e il viola raggiunsero la mia pietra stellare.
E il cielo aveva dovuto salutare un’altra delle sue stelle più belle.
 
 
 

 
Ciao a tutti!
Questa volta sono riuscita ad aggiornare un po’ prima del solito.
La lotta si fa sempre più dura e altre due stelle brillano nel cielo e nella pietra stellare. Con Urania sono rimaste solo Marik, Haya e Michie. Spero non me ne vogliate per questa scelta… Heeron farà presto ritorno e sto cercando di immaginare quel momento ricco di emozioni per addolcire la storia dopo tutto quello  che stanno passando le ragazze. Vi chiedo quindi un altro po’ di pazienza. Comunque confido di terminare tutto entro la fine dell’anno.
Grazie a chiunque voglia commentare, sappiate che il vostro parere conta più di quanto possiate immaginare!
Kisses
La Luna Nera

 
  
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