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Autore: SkyEventide    07/05/2008    3 recensioni
Buttare un occhio su due vite legate e intrecciate indissolubilmente da forti sentimenti, prima di essere spezzate dal tradimento; buttare un occhio su una loro notte pizzicata da schegge di follia, buttarci un occhio e guardare quelli che furono due dei nel momento in cui più si avvicinavano ai vizi degli uomini. [JiraxOro]Buona lettura.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jiraya, Orochimaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Yoru no Nikami – Notte di due dei



Dormivano raggomitolati come due bambini.
La luna pallida e sfumata accarezzava le coperte setose e riscaldate.
Bicchieri di sakè e la cenere di una pipa ornavano il pavimento di legno levigato, resti di un’allegra serata; un kimono rosso e uno nero giacevano di fianco al futon, buttati lì come stracci, quando erano la cosa che costava di più in tutto l’edificio.
Risate nella notte arrivavano dalla strada, voci di chi si era attardato scalfivano la quiete.
Ma dentro la stanza c’era solo il silenzio e due ritmici respiri.
Parevano dei addormentati da un incantesimo.
Le dita affusolate e bianche di uno, molto più somiglianti a scheletriche ossa sotto la luce ingannatrice delle stelle, si strinsero nel sonno sulle coperte e le tirarono un po’, con lentezza. Le sopracciglia nere e sottili si corrugarono un poco sul volto diafano affondato in un morbido cuscino.
L’altro ospite della stanza si mosse alla ricerca di un altro po’ di calore, scivolando sotto la coperta, così leggera da far intravedere le forme di muscoli statuari. Poi rimase immobile, fermando anche il proprio respiro.
La stanza parve congelarsi all’improvviso.
«Orochimaru…?».
Un sussurro nel buio.
In risposta arrivò un mugugno soffocato.
Quello che aveva parlato sollevò una testa coperta da capelli bianchi spettinati e annodati. Occhi come pozzi neri da cui scendevano due lacrime rosse si posarono sulla figura al proprio fianco, immobile come una statua di liscio e solido marmo.
«Come glielo spieghiamo questo, a Tsunade?».
Una lamentela esasperata, assonnata, fu la reazione del secondo uomo che cambiò posizione con un fare scocciato. Con lui si mosse una chioma che sembrava tenebra liquida. «Non lo so Jiraiya, lasciami dormire! Ci pensiamo domani a Tsunade…» gli rispose, lamentoso, la voce impastata dalla stanchezza.
Colui che, alla luce del sole, era conosciuto come l’eremita si portò le mani ai capelli e scosse la testa. «Quella mi ammazza appena si accorge che le ho fregato dal portafoglio i pochi soldi che ha».
Nessuna risposta giunse a far vibrare l’aria.
«Merda…» mormorò il ninja dei rospi. «Non dovevamo andare al casinò… e nemmeno fermarci a dormire fuori, cazzo. Dovevi accorgertene che ero un po’ brillo, Orochimaru!». Il tono di voce si alzava progressivamente, dal sussurro all’esclamazione. «Lo sai che quando bevo inizio a fare cazzate, ma te eri lucido dannazione! Non potevi darmi una botta in testa per farmi rinsavire?».
Silenzio.
L’uomo dai capelli bianchi si spazientì davanti a quell’ostinazione indifferente, e come poterlo biasimare?
«Oh, grazie per la considerazione eh Oro? Potevi anche aspettare prima di rimetterti a dormire, e perlomeno potev…».
Un fruscio.
L’altro uomo, il Sannin dei serpenti, si era accostato al proprio compagno, con cui quella notte divideva la stanza ed i cuscini del letto. Si accoccolò al calore sprigionato dai corpi, quasi sfiorando il petto del proprio compagno, poi, con un respiro profondo, aprì gli occhi, due gemme d’ambra tagliate da un’iride serpentina e contornate da una sottile linea viola.
«Jiraiya…» gli bisbigliò. «…io sono parecchio stanco. Dormiamo, e di tutto il casino ci occupiamo domani mattina. Va bene?».
Non disse altro.
L’uomo dai capelli bianchi lo guardò con uno strano sguardo, osservandone i tratti affilati del volto, che alle volte parevano appartenere ad un uomo di dieci anni più giovane. Si rilassò e, tirando fino al mento la coperta di seta, si rannicchiò fra le volute del buio, aspettando l’alba.








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Hola gente.
Ho scritto questa one-shot ieri sera in un momento di ispirazione. All'inizio era pensata per altri due personaggi (e chi segue "Konoha-Eredi del Sangue" forse può immaginare a chi mi sto riferendo XD) ma poi ho utilizzato Jiraiya e Orochi per poterla pubblicare qui.
Forse avrei dovuto aggiungere agli avvertimenti "OOC" perchè non sono sicura che Oro sia precisamente IC...
Al contrario non credo serva mettere "yaoi" fra le avvertenze. Se c'è è solo accennato, visto che lascio alla più sfrenata immaginazione il compito di pensare cosa sia successo prima. Avrebbero anche potuto solo giocare a carte, bere e fumare finchè non sono crollati dal sonno. XD Per lo stesso motivo ho lasciato il rating giallo... non mi pare ci sia roba così sconcia da metterlo più alto. XP

Spero sia piaciuta! ^^
   
 
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