Sturbucks <3

 
 
 








*Mensa*
 
Ci ritrovammo tutti seduti in un tavolo, nel solito tavolo…a riflettere se quelle pseudo polpette fossero veramente polpette o i genitali di qualche animale.
 
“A me è passata la fame”dissi spostando da sotto il mio naso quel piatto con un odore nauseante.
 
“A chi lo dici!”affermò Zayn al mio fianco facendo anche lui il mio stesso gesto.
 
“Cambiamo discorso prima che vomiti. Allora, che si fa sta sera??” chiese Louis.
 
Uscire??Ma è fuori??
 
 “Ma perché dovremmo uscire??”domandai esterrefatta.
 
“Non iniziare a fare l’asociale e poi è ovvio il motivo bisogna festeggiare sei tornata!”rispose.
 
Louis è fatto così, trova qualsiasi scusa per uscire e bhé quella del mio ritorno è veramente buona.
 
“Io domani ho compito di chimica”obbiettai.
 
“Dai…ti prego, prometto che non faremo tardi!”mi pregò facendo quell’odiosa faccia da cucciolo. Ma come posso dire di no a uno che fa l’imitazione precisa del gatto con gli stivali?!No non posso dire di no a quegli occhini azzurri!La verità è che anche io voglio uscire con loro e divertirmi, proprio  come hai vecchi tempi.
 
 
“Va bene, ma la convinci tu a mia madre!” risposi.
 
“Ci penso io” mi rispose con un occhiolino. “Allora è deciso sta sera si esce.”
 
“Aria, oggi pomeriggio che fai? Avrei bisogno di te!”mi chiese Liam.
 
“Mi dispiace non posso, oggi Mr. Sexy genio in chimica, deve darmi una mano per il compito di domani!”dissi indicandolo.
 
Oh merda ma che ho detto!!!!Stupida bocca che parla senza pensare! Poi Mr.sexy genio in chimica?? Ma questa da dove mi è uscita??E’ vero ha entrambe le qualità ma..uff STUPIDA MENTE BACATA! Magari non lo ha sentito?
 
“L’ho detto così forte?”sussurai a Liam.
 
“Un pochino”sussurrò anche lui scompigliandomi i capelli e poi aggiunse per cambiare discorso. “Allora sta sera devo farmi prestare la macchina da mio padre! Siamo in tanti!.”
 
Che tesoro sempre pronto a riparare alle mie figure di merda cambiando discorso.
 
 
 
 
 
 
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“Finalmente a casa “pensai chiudendo la porta. La prima cosa che vidi fu mio Fratello che correva per casa gridando “Mamma hai visto Woody?”
 
“No tesoro, forse lo hai lasciato dai nonni, ma tranquillo se è rimasto lì ce l’ho facciamo spedire!”arrivò la risposta di mia madre dal piano di sopra.
 
“Ei Aria, hai percaso visto Woody?” mi salutò mi fratello col broncio accorgendosi di me davanti alla porta di casa.
 
“'No Daniel Io vado a svuotare la valigia!” dissi correndo su per le scale.
 
 
La mia camera…quanto mi era mancata, era rimasta uguale era solo molto più polverosa, ma per il resto era rimasta identica.
Mi lancia sul letto stanca per la bellissima giornata, ma anche faticosa. Mi ero alzata molto presto quella mattina. Ma che dico presto, prestissimo. Quel senso di stanchezza mi avvolse e in un attimo, dormivo profondamente.
 
*   *   *
 
Mi svegliai di soprassalto sentendo la mia suoneria del telefono
 
 http://www.youtube.com/results?search_query=roar+katy+perry&sm=1
 

 
 
 
 
Pesi il telefono e con la bocca impastata dal sonno risposi senza né vedere il mittente nè
e l’ora.
 
“Ma dove sei finita??” Sentii gridarmi all’orecchio.
 
Mi ci volle un attimo per capire che era Harry.
 
“Emh sono per strada, sto arrivando”dissi senza pensarci.
 
“Ok ma sbrigati”mi rispose.
 
Mi catapultai letteralmente al piano inferiore e afferai il mio zaino.
 
“Mamma, Papà io esco, mi sto facendo dare ripetizioni di chimica. Ciaooooo vi voglio bene” dissi gridando prima di chiudere la porta alle mie spalle.
 
Ok metropolitana. Corriiiiiiiiiiiiiii
 
Corsi e in un attimo stavo facendo la fila per il biglietto. Davanti a me c’era uun ragazzo più
lento della morte.
 
“Scusi per favore si può dare una mossa, qui stiamo diventando vecchi.”dissi nevosa.
 
“Emh si scusi.”
 
 
Quella voce…
Rimasi paralizzata, immobile, una statua vivente.
Magari non è lui…probabilmente mi sbaglio…non può essere.
 
 
Quando il ragazzo fece per girarsi e andarsene, ricevetti una scrpata in faccia,  o meglio la conferma su ciò che pensavo.
 
Jake…
 
Sapevo che lo avrei incontrato prima o poi essendo tornata, ma non mi aspettavo che sarebbe successo proprio oggi.
Un milione di pensieri attraversarono la mia mente, ma la voce del bigliettaio mi riporto in me.
Presi un biglietto e corsi via. Saltai sulla metro e appena dentro sentii vibrare il mio telefono, pensavo fosse Harry, che giustamente si chiedesse dove ero finita. Ovviamente la fortuna non è mai dalla mia parte e lessi il mittente. Non so se per il messaggio o per il fatto che probabilmente la signora seduta accanto a me aveva sganciato ma stavo realmente per vomitare. Come poteva dopo tutto quello che era successo mandarmi un messaggio del genere??
 
 
 
Jake
 
Mi sei mancata.
 
Avrei voluto spaccare il telefono, ma purtroppo mi serviva. Dire che ero disgustata era dire poco.
Se fosse stato vicino a me sarebbe stato già morto.
Ora l’unica cosa a cui dovevo pensare era arrivare in fretta e distrarmi.
Dopo un altro po’ di corsa arrivai da Sturbucks.
 
“Alleluia, ce l’hai fatta” disse Harry vedendomi entrare.
 
“Scusami per il ritardo, ma…”mi scusai.
 
“Tranquilla niente. Forza iniziamo…” mi incitò.
 
Iniziammo a studiare.Wow era veramente bravo non scherzo, in tutti qugli anni non avevo mai capito un fico secco di chimica ma ora grazie alle sue spiegazioni qualcosa mi stava entrando in testa e tutto si faceva più chiaro.
 
*  *  *
 
Dopo circa un ora implorai una pausa e orinai il terzo o il quarto caffè.
 
“Visto che il tuo cervello si deve riposare dopo aver assimilato tante informazioni, chiacchieriamo un po’.” mi disse sorridendo.
 
“Ok di che cosa parliamo?”chiesi.
 
Nello stesso momento in cui io feci quella domanda, il suo sguardo era rivolto ad una ragazza al tavolo in fondo a cui subito dopo fece un sorrisetto ammiccante. Quella poveretta era così attratta che aveva più bava lei di una lumaca.
 
“Ma come fai ?” domandai curiosa.
 
In tre secondi aveva stava flirtando con una ragazza.
 
“Come faccio cosa?”mi chiese.
 
“Intendo come riesci a fre così?”
 
“Intendi con le ragazze?Bho non so, sarà una dote naturale.”
 
“Modesto il ragazzo!” esclamai.
 
“Scommetto che tu non riesci  a farti dare il numero da un ragazzo, prima di me”
 
No, Ara non dirlo, resisti alla tentazione di accettareeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
 
“Ci sto” dissi contro la mia coscienza che sa che non riesco mai a dire di no alle sfide.
 
 
Ci avviammo entrambi nello stesso momento proprio come una gara. Io andai da un ragazzo carino, castano con più o meno la mia età, mentre Harry andò dalla ragazza di prima.
 
Non mi ci volle molto ed era stato pure alquanto divertente. Non pensavo di riuscirci, era la prima volta che provavo una cosa del genere. Tornai tutta contenta al tavolo con il bigliettino con il numero in mano, ma ad aspettarmi già seduto c’era lui…uff aveva vinto.
 
“Ce l’ho fatta!” esultai.
 
“Si ma troppo lenta” gongolò.
 
“Ma non vale tu sei più esperto con queste cose!”dissi facendo un finto broncio da bimba di 5 anni.
 
“Ma che ci posso fare se tutte le ragazze mi cadono ai piedi”mi rispose.
 
“Scusa, Qua ci sono io ben lontana dai tuoi piedi.”
 
“Tu sei diversa..”
 
La dovrei prendere come un complimento o come un offesa?Non mi reputa un oca, come quelle che di solito rimorchia oppure non sono alla sua altezza?
 
“Tu sei come l’ultimo livello di un videogioco, sei difficile.”proseguì vedendo la mia espressione perplessa.
 
“E tu questo livello non lo supererai mai.” conclusi io.
 
“Non hai idea di quanto sia bravo. Ok facciamo un altro gioco, il primo che riuscirà a far innamorare l’altro di se vince.”
 
Ma questo è pazzo.
 
E’ da folli fare un gioco simile, ma purtroppo  io sono folle e non riesco a dire di no quando vengo sfidata.
E’ iprobabile che io vinca, ma è lo stesso per lui, il mio cuore è impenetrabile, mi sono creata una buona corazza in questo anno.
 
“Ci sto ma finiamo di studiare, non voglio prendere 4”
 
Continuammo per una altra ora con lo studio e poi lui mi riaccompagnò a casa con Bet. Forse non era stata una buona idea far avere ad un pervertito/ psicopatico (chi è che da un nome alla propria macchina? e soprattutto perché un nome così brutto “Bet”) del genere il mio indirizzo, ma non avevo potuto rifiutare, stava per diluviare, e l’idea di inzupparmi non mi andava a genio. 
Ora mi aspettava una fovolosa serata con i miei migliori amici e sinceremante non vedevo l'ora.


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