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Autore: LarryTranslations    04/12/2013    3 recensioni
Come può l’amore parlare, quando uno dei due non riesce nemmeno a spiccicare la parola?
La vita di Louis era uno scherzo attraverso le sue parole argute.
La vita di Harry era uno scherzo attraverso la sua assenza di parole.
Louis era stato classificato come un ragazzo normale, mentalmente e fisicamente.
Harry era stato classificato come un ragazzo anormale, mentalmente e fisicamente.
Louis riusciva a parlare.
Harry non poteva.
Harry era affetto da mutismo progressivo.
Louis non lo era.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nessuno dei personaggi reali citati mi appartiene, la storia non è in alcun moda intesa per offendere e/o danneggiare tali persone, i caratteri rappresentati non riflettono la realtà, la traduzione non è stata fatta a scopo di lucro.

Questa fanfiction, è una traduzione. Potete trovare l'originale a questo link.
Questo è il permesso dell'autrice.

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Capitolo 7

Sabato 8

Il locale era animato, la gente tutta intorno era movimentata: correva avanti e indietro tra bar e pista da ballo, rovesciando le bevande nei bicchieri.

I suoi occhi scorrevano per la stanza buia, strizzandosi a ogni lampo di luce per vedere  la gente che ballava. Louis non era proprio affascinato dalle coppie danzanti sulla pista, né era infastidito dal fatto che entrando era stato praticamente investito una ragazza e un ragazzo che si stavano letteralmente mangiando la faccia a vicenda. Non era la vista più piacevole, ma era una vista a cui era abituato. Non è che i ragazzi avrebbero mai proposto di andare in un bar per gay prima o poi, a meno che uno dei due non avesse avuto un improvviso cambio di direzione e lui non sarebbe più stato l'unico contro tre a voler andarci.

Si appoggiò sul bancone freddo del bar, portando la mano che aveva accolto una birra, alle sue labbra, per pulirsi l'alcol che era colato sul suo mento dopo aver bevuto fino all'ultimo sorso della bottiglia.


Zayn era crollato per via di un bicchiere piccolo di Whiskey, che fissava intensamente con un' espressione profondamente accigliata. Louis non aveva il cuore di dirgli che Holly non sarebbe rimasta una volta che le avesse detto che gli piaceva; cioè, non aveva notato gli occhi che faceva ad ogni ragazzo che passava? Aveva pure cercato di non farsi vedere mentre faceva un occhiolino furbetto a Louis, nonostante il fatto che fosse gay. Stava soltanto mettendo su una scenetta e Zayn era  un bersaglio facile, Louis poteva confermarlo.

L'aspetto oscuro e misterioso di Zayn si accoppiava con le occhiate aspre e, seriamente parlando, le forme perfette di Holly non sarebbero state mai abbastanza per lui, oltre ovviamente al suo mancato interesse a iniziare una vera relazione.

 

Niall, d'altra parte, rideva sonoramente, la testa all'indietro per via delle risate. La sua mano  afferrava una birra,che portava casualmente alle labbra. I suoi luminosi occhi azzurri illuminavano il buio e possedevano una scintilla che si creava ogni volta che aveva l'alcol nel suo sistema. Niall diceva sempre che era assolutamente in grado di controllarsi quando assumeva alcolici, Louis decise di dare la colpa al suo essere irlandese, piuttosto che sostenere che fosse qualche tipo di dipendenza dall'alcol. L'altro braccio di Niall si trovava attorno a una ragazza magra,alta e dai capelli scuri, che probabilmente aveva rimorchiato di recente, altrimenti voleva dire che Louis era mancato nel giro per troppo tempo.

La ragazza stava ridendo in modo piuttosto dolce -tendendo comunque a risultare un po' fastidioso per Louis- quando poi si girò e tirò il biondo in un bacio spinto.

 

Liam era seduto su uno sgabello del bar,  l'unico dei quattro abbastanza fortunato da aver acchiappato un posto a sedere. Stava sorridendo dolcemente al suo telefono. Louis riuscì a cogliere a distanza di metri il suo sguardo sdolcinato, o, più precisamente, il suo 'sguardo da Danielle'. Era totalmente colpito da lei, non importa quanto protestasse, Louis poteva riconoscere come i suoi profondi sentimenti per lei scorressero all'interno del suo corpo.

 

Il fatto era che, c'era una 'regola' non detta, che legava i quattro ragazzi. Non era stata creata di proposito, era solamente... apparsa. Louis credette che era stato Zayn a introdurla, siccome aveva passato i suoi anni da teenager ribelle a dormire con un sacco di ragazze.

L'intera immagine che creavano di sé stessi era quella di ragazzi non seri. Non in amore. Sì, avevano sostenuto di essere stati innamorati alcune volte, ma erano troppo giovani per capire, almeno, in ogni caso questo è quello che dissero a loro stessi. Nessuno di loro veniva etichettato come 'zerbino' o niente di simile, così cercarono di comportarsi come dei semplici ragazzi e fecero finta non importasse loro più di tanto.

 

Trasferitosi in un séparé che si era liberato, e sedendosi su una sedia di pelle, con Zayn da una parte e Niall dall'altra - che a quanto pare aveva perso la ragazza a cui si era avvinghiato prima-, Louis finalmente partecipò alla conversazione tra i suoi amici. Sorprendentemente, gli altri tre venivano considerati da Louis solo se non si parlava di argomenti mondani in cui Louis non aveva il minimo interesse, tipo il calcio. Così si unì alla conversazione con entusiasmo quando notò che parlavano di come la sorella minore di Zayn si fosse trovata un ragazzo. Zayn era furioso, già solo quello per Louis era spassosissimo. Ma poi pensò, che se la stessa cosa stesse per accadere alle sue sorelle, sarebbe tanto arrabbiato quanto Zayn; sapeva ricoprire il ruolo di fratello iperprotettivo piuttosto bene, nonostante non avesse avuto occasione di dimostrarlo.

 

"Ma ha tredici anni! Non è giusto!" obbiettò Zayn.

 

"Tu stesso hai detto di aver avuto la tua prima ragazza proprio a tredici anni! Non vedo dove sia il problema!" cantilenò Niall.

 

"L'hai visto il ragazzo, Niall? E' uno svitato! Non si merita una come lei!"

 

Proprio mentre Louis stava per introdursi nella conversazione, una vibrazione pungente nella sua tasca, lo tirò via dai suoi pensieri. Rovistò nella tasca, tirando fuori il suo telefono. Trattenne il leggero sorriso che minacciò di scoppiare dalle sue labbra, non appena lesse il nome sullo schermo illuminato: Harry.

Da: Harry (20:17)
Ehi Lou, tutto bene? :) xx

 

Il cuore di Louis prese il volo. Amava quando Harry lo chiamava 'Lou' gli faceva venire dei formicolii per tutto il corpo. Lo faceva sentire... speciale. No, non era stata l'unica volta che lo chiamavano in quel modo, ma con Harry era diverso. Harry non sembrava il tipo che si affezionava emotivamente a qualcuno e, secondo le leggi di Louis, un soprannome era un grande passo. Dimostra quanto tu sia a tuo agio con la persona in questione. E questo, in effetti, rese Louis particolarmente felice, perché dimostrava che Harry si stava abituando alla presenza di Louis e si sentiva abbastanza in buoni rapporti da usare un soprannome.

Da: Louis (20:19)
Ehi piccolo, sto splendidamente, grazie! E tu? ;) xxx

 

Da: Harry (20:21)
Bene! Sto una favola, indovina che mi ha appena comprato mia madre?! Xx

 

Da: Louis (20:23)
Che cosa?! Xxx

 

 

Da:Harry (20:24)
The Definitive Collection - Stevie Wonder! Xx

 

From: Louis (20:26)
Oh, è meraviglioso, Haz! Xxx

 

 

"Cazzo Louis, ma con chi diavolo ti stai scrivendo? Non ti sei staccato un attimo!" Chiese Liam a Louis, facendogli togliere l'attenzione dal suo cellulare. Il telefono cadde sul tavolo appiccicoso con grande frastuono, causando un un gridolino di shock di Louis.

 

"Ooh è un nuovo ragazzo?" provocò Zayn, tirando le guance di Louis, per prenderlo in giro.

 

Quando tolse la mano beffeggiante di Zayn, Louis biascicò una cozzaglia di parole incoerenti per cercare di dirottare la loro attenzione.

 

"Cos'era quello?" rise Zayn.

 

"Ho detto che non è nessuno" Louis non registrò nella sua mente il motivo per cui non gli stava dicendo che era Harry, si basò sul fatto che l'alcol stava cominciando a fare effetto e stava parlando in modo insolito rispetto ai normali discorsi che avrebbe fatto.

 

"Certo" si dilungò Zayn.

 

Improvvisamente Niall separò la bottiglia dalle sue labbra, spalancò gli occhi,  mentre attivava la memoria. "Oh mio dio, ve lo ricordate quel ragazzo che non parla? Davvero non ho idea del perché tu ci sia uscito Louis, era un tale scherzo della natura" la sua risata rimbombò nell'aria, insieme a quella di Zayn e di Liam che non riuscirono a sopprimere.

 

Louis fissava il tavolo, insicuro su che cosa dire. Poteva sentire un vortice di rabbia nello stomaco, ma non fu così forte come la settimana precedente, probabilmente l'alcol l'aveva reso insensibile alle parole rigide dei suoi amici.

 

"Oh sì e quando alla serata evitava tutti e poi è andato fuori di testa e tutto il resto? Cioè seriamente, quanto dev'essere incasinato quel ragazzo? Chi lo è così tanto?" Se ne uscì Zayn, con voce profonda, ridendo continuamente. Liam non trattenne la sua risata ancora a lungo e rise insieme agli altri due.

 

Nessuno di loro notò la battaglia interna che stava combattendo Louis. Per quanto volesse rispondere loro a tono, dirgli che Harry non era così, che Harry era diverso da quello che pensassero, questi erano i suoi amici. Non poteva fargli pensare che avesse perso la retta via, non poteva far pensare loro che era amico di uno 'scherzo della natura'.

 

"E' solo che è strano che non sappia parlare, cioè quanto strano sarebbe scoparlo senza che lui emetta un suono? E' fottutamente strano, è tutto ciò che riesco a dire!"  alzò la voce Niall, la sua bocca gorgogliava di risate schernitrici. Zayn, che aveva appena portato la bottiglia di birra alle labbra, dovette poggiarla velocemente e coprire la sua bocca per evitare che sputasse fuori tutto il liquido, in quanto dovette scoppiare per via dell'immagine. Louis fece uscire una risata forzata; a quanto gli sembrò, gli altri l'avevevano ritenuta vera.

 

Improvvisamente il suo telefono vibrò  forte sul tavolo, mentre le risate si stavano leggermente calmando, nonostante continuassero a lasciar uscire risatine ripensando alla conversazione. La mano di Louis si allungò in avanti per raggiungere il cellulare, ma fu troppo lento e le dita abbronzate di Zayn lo acchiapparono per prime.

 

Louis protestò, cercando di raggiungerlo, mentre Zayn lo teneva in alto sopra la sua testa, senza però riuscirci.

 

"Dai Zayn, ridammelo" disse Louis mettendo il broncio.

 

"No, voglio vedere chi ti ha scritto per tutta la sera!"

 

"Per favore Zayn, puoi lasciar perdere e ridarmi indietro il mio telefono?" mugolò Louis.

 

Zayn scosse la testa con determinazione "Cosa c'è, ti mette in imbarazzo la persona con cui ti stai scrivendo?"

 

Louis congelò. Cosa avrebbe dovuto dire? Internamente era ovvio che non fosse imbarazzato. Ma se Zayn non avesse esaudito la sua richiesta e avesse guardato il nome lampeggiante sullo schermo, la sua intera immagine sarebbe stata distrutta, e chissà cosa avrebbero detto i ragazzi.

 

Non poteva rischiare di essere beccato, così fece finta di arrossire e guardò in basso, tirando fuori le sue grandi capacità di attore.

 

"Guarda guarda! Tomlinson è imbarazzato! Questo sì che è raro!" lo prese in giro Zayn, dando una gomitata a Niall con fare giocoso, osservando Louis.

 

"Forza Zayn, voglio vedere chi è!" disse Niall impazientemente, tirando via il telefono dalle dita di Zayn e guardando lo schermo attentamente.

 

Louis guardò nervosamente il viso di Niall che veniva avvolto da uno stuolo di confusione, sopracciglia aggrottate e un'espressione concentrata. "Chi è Harry? Giuro che questo nome non mi è nuovo.."

 

"Aspetta... Harry non è quello che non può parlare?" accusò Zayn, che strizzò gli occhi mentre, si spostarono da Niall che teneva in mano il telefono a Louis.

 

"Uh-ehm sì, suppongo" balbettò Louis goffamente, sfregandosi dietro al collo.

 

"Perché ti stai scambiando messaggini con lui?" chiese Liam, prendendo parte alla conversazione piegandosi in avanti.

 

"Io-lui.. solo-è che continua a mandarmi messaggi e non la smette, sapete? Vorrei solo dirgli tipo  'vai a  quel paese,nessuno ti vuole' ma probabilmente è emozionalmente instabile e potrebbe uccidersi o qualcosa di simile."

 

Louis inghiottì il resto del suo drink in un sorso, nascondendo lo sguardo colpevole che probabilmente aveva piantato in faccia. Non poté negare la forte emozione che sentì al cuore, era soffocante.

 

I tre ragazzi, comunque, non lo notarono e risero alle sue parole, rispondendogli con un

"Dio, che stronzo" e "E' patetico".

 

"Vado a prendere un altro drink, voi ragazzi ne volete uno?" Con un rifiuto da parte di tutti, Louis agguantò il suo telefono dalle mani di Niall e passeggiò fino al bar, l'unico pensiero che correva nella sua mente in quel momento era quello di sbronzarsi totalmente.

 

Era ubriaco. Supponevolmente quei drink rosa erano più forti di come aveva detto Zayn, perciò cinque di quelli non promisero affatto bene per il corpo di Louis. L'alcol gli era andato direttamente alla testa. Ogni preoccupazione era stata immersa nella sostanza letale e dissolta in una materia che sembrava non aver alcun tipo di importanza.

 

Tuttavia, non eliminò il leggero bruciore che sentiva nella sua tasca, il forte peso che lo mantenne attaccato al pavimento. Non era abbastanza opprimente per lui da non sentirsi frastornato e leggermente fuori di testa, ma persisteva insieme a tutte le fragorose responsabilità e non poteva ignorarlo davvero.

 

Nella tasca di Louis, c'era il suo telefono, che aveva vibrato praticamente ogni dieci minuti per tutto il tempo che era stato nel club. Aveva imparato ad ignorarlo, comunque, perché non appena cercava di prenderlo, improvvisamente sentiva tutti gli occhi dei suoi amici piantati su di lui che lo giudicavano con ogni parte di loro stessi. Non lo stavano facendo, ovviamente, loro erano assolutamente indifferenti, ma Louis era paranoico. Sospettò che fosse l'alcol ad incasinare la sua mente.

 

Era all'estremità della folla accalcata, saltava, ballava, seguendo il ritmo della musica che esplodeva tutto intorno. Alcune ragazze ubriache ballavano sul piccolo palchetto innalzato, vicino al quale si trovava Louis. Si facevano vedere da tutto il club, con poca dignità.

Gli altri ragazzi erano vicino a lui, Zayn e Niall guardavano le ragazze sbavando, con  occhi bramosi e Liam stava semplicemente ballando con allegria in disparte, dimostrando non troppo interesse alle ragazze.

 

Tre delle ragazze si sussurrarono qualcosa, lanciando occhiate a loro quattro.

Louis le vide barcollare nei loro estremamente alti tacchi, i loro corpicini striminziti che portarono verso Louis e Zayn.

 

"Ehi ragazzi" una di loro fece l'occhiolino a Niall con seduzione.

 

"Uno di voi gradisce ballare con noi sul palco?" chiese un'altra, rivolgendosi a tutti loro, inarcando il braccio attorno alle spalle di Zayn. Nessuno di loro rispose, ma tutti sorrisero verso Louis, che stava un po' incespicandosi, non riuscendo a stare fermo per via della musica e anche per il fatto che fosse troppo ubriaco.

 

"E tu cosa ne pensi, sexy?" la ragazza bionda magra chiese a Louis, le sue dita tracciarono il suo petto, in una maniera nient'altro che seduttiva.

 

"E' gay ed è davvero un ottimo ballerino" biascicò Niall timidamente. La ragazza non sembrò scoraggiata, le sue dita continuarono a seguire il loro corso fino ad arrivare alla faccia di Louis, fermandosi sulle sue labbra.

 

"Ti piacerebbe ballare lì sopra con me fino allo sfinimento? Non sei con qualcuno, vero?"

 

La mente offuscata di Louis, non era sicura di cosa intendesse con quella domanda, quindi se stava chiedendo se lui fosse con qualcuno nel club, allora era completamente fuori strada. Ma la faccia di Harry comparì come un flash nella sua mente, leggermente sfocata ai lati e non proprio precisa, ma era sempre e comunque una visione di lui. Non era con lui, ma era di Harry che stavano parlando, quindi tutto era diverso. Quindi quello che 'aveva' era qualcosa da tenere stretto e non da lasciar andare ballando con qualche ragazza a caso.

 

L'immagine, però, svanì dalla sua mente non appena 'S&M' cominciò a suonare odiosamente e non riuscì a resistere al richiamo del ritmo selvaggio. Dopo aver tirato fuori gli oggetti di valore che impedivano i movimenti flessibili dalla tasca, Louis li lanciò a Zayn, aggrappando poi il polso della ragazza e tirandola sul palchetto.

 

La gente esultò  al ruotare del suo corpo, le spalle si scuotevano e il bacino impiantato sul sedere della ragazza. La sua mente si lanciò nella spensieratezza, amava le attenzioni. Confuso dall'alcol accettava la gente da sotto che si aggrappava ai suoi pantaloni, senza nemmeno far caso quando qualcuno afferrò distintamente il suo cavallo. I suoi occhi fissavano il nulla con uno sguardo ardente, mentre si perdeva nella musica. Non era una proprio una routine per lui quel tipo di 'performance', era molto lontano da ciò, ma ciononostante si  lasciava trasportare. Non gli importò che fosse una ragazza sulla quale si stava strusciando in modo così sensuale, perché almeno era qualcuno.

 

Il sudore scivolava sulla pelle e nel frattempo un sorrisetto si presentò sulle sue labbra. Poteva sentire i fischi acclamatori quando si abbassò, toccando quasi in terra mentre faceva uno - davvero, non era dignitoso per niente, proprio come suggeriva il nome- slut drop* dietro alla ragazza della quale ancora non sapeva il nome. I suoi movimenti osceni si accoppiavano con le parole sconce della canzone, facendo baldoria con tutta la volgarità che potesse esprimere.

Le sue mani vagavano senza vergogna per il corpo della ragazza, mentre cantava forte le parole, il suo corpo si agganciava al ritmo del basso.

 

Non appena il ritmo si placò, i suoi movimenti mantennero la loro volgarità, ma si calmarono  e rallentarono con la musica. Mosse rapidamente il bacino, roteando il torso, abbassandosi gradualmente sul pavimento con flessibilità finché non saltò diritto appena il ritmo ritornò in vita. Si sentiva totalmente nel suo elemento -ogni cosa era sensuale, ogni cosa era sesso e lo amò. Continuò a danzare finché la canzone non finì, mandò poi alla ragazza uno sfacciato occhiolino prima di saltare giù dal palco e raggiungere gli altri ragazzi. Loro gli diedero una pacca sulla spalla con grandi sorrisi stampati sulle loro facce, complimentandosi per la sua-nonostante volgare- bravura nella danza.

 

Non c'era stato tanto bisogno di fare tutto quello spettacolino, ma Louis era ubriaco e voleva lasciarsi andare. E voleva anche dimenticarsi del diciassettenne che aveva mantenuto nel retro della sua mente mentre era con i suoi amici, non volendo commettere un errore e far vedere che in realtà di lui gli importava. Così era tornato il Louis che saltellava ovunque e ci provava con tutto e tutti. Quel ragazzo non era con lui al momento, e ne avrebbe tratto vantaggio, pensò ubriaco.

 

Appena la sua vista offuscata scannerizzò la stanza senza alcun fine, notò Zayn aprire la bocca e avvicinarsi per parlare a Louis più chiaramente. Proprio quando stava per parlare, il braccio di Louis venne tirato da dov'era ed egli venne strattonato attraverso la massa della gente fino al centro. Mandò un rapido sguardo di scuse a Zayn, ma continuò a scontrarsi con la persona. Si scoprì che quella persona era un ragazzo, che aveva messo le braccia attorno alla sua vita e aveva cominciato a ballare con Louis all'istante.

 

Era di bell'aspetto, non c'erano dubbi. Aveva i capelli biondi, gli occhi azzurri -una faccia carina in generale- ma qualcosa non andava. Louis non l'aveva guardato tanto bene a dir la verità, dato che erano abbracciati mentre ballavano, ma dalla mancanza di sensazioni che aveva normalmente nello stomaco quando vedeva qualcuno da cui era attratto, sapeva che il ragazzo non era 'adatto'. Fu veramente sorprendente, poiché  l'aspetto da duro, ma nel frattempo calmo solitamente rientrava nelle preferenze di Louis, perciò si sorprese a non sentire quella sensazione mescolarsi nel suo corpo.

 

In ogni caso, Louis continuò a ballare con il ragazzo, toccandogli ripetutamente il cavallo dei pantaloni.

 

"Ti ho visto ballare su quel palco" borbottò nel suo orecchio in modo sexy. Louis fece solo un verso di approvazione per fargli capire che aveva sentito, mettendo la sua testa di nuovo sulla sua spalla, mentre lui gli dava dei piccoli baci dietro l'orecchio. "Eri così sexy"

 

Appena il ragazzo-ancora senza nome, ma a Louis non importava davvero in quel momento- attaccò le labbra alla pelle sudata di Louis, quest'ultimo notò Zayn avvicinarsi. Lo guardò con uno sguardo furioso, cercando di scoraggiarlo dal venire verso di lui. Louis notò che ovviamente Zayn non l'aveva colto. Si fece spazio tra la folla, finché non raggiunse Louis e gli sbatté fastidiosamente il telefono davanti alla faccia; l'azione, però, non fermò  le labbra dello sconosciuto dal collo di Louis.

 

Louis squittì un "cosa?" interrogatorio attraverso un gemito, mentre la lingua del ragazzo gli passava sulla pelle.

 

"Ha continuato a suonare costantemente ed è fottutamente fastidioso." urlò Zayn sopra la musica.

 

"Beh spegnilo allora" urlò Louis di risposta.

 

"Rispondi e basta, continuano a chiamare quindi è sicuramente importante." disse Zayn testardo.

 

Agguantandolo dalle mani di Zayn, Louis ringhiò un 'd'accordo', girandosi verso il ragazzo che con riluttanza aveva staccato le labbra dalla pelle rossa.

 

"Devo rispondere, vieni con me nel bagno?" sussurrò nelle labbra screpolate del ragazzo, dopo averle toccate leggermente, con fare ubriaco. Il ragazzo annuì silenziosamente e intrecciò le loro mani, lasciando che Louis lo guidasse attraverso la folla  fino ai bagni.

 

La stanza era deserta, ad eccezione di un uomo che se ne stava andando. Il rumore del basso era meno potente in quella camera, era più come un rumore sordo che vibrava attraverso le pareti. Louis si appoggiò al muro, mentre controllava il telefono con gli occhi offuscati, che rifiutarono di focalizzare correttamente lo schermo luminoso. Le sue dita continuarono a scivolare sui tasti mentre cercava le chiamate perse e si lamentò per la frustrazione.

 

"Ehi piccolo, calmati" disse il ragazzo avvicinandosi e sussurrando nell'orecchio di Louis con tono tranquillo.

 

"Non so nemmeno chi è che mi stava chiamando." biascicò Louis. "Come faccio a richiamare se non so nemmeno chi sia?"

 

"Beh forse dovresti aspettare finché non ti richiamano"

 

"Ma poi saremo bloccati qua ad aspettare mentre lì fuori succede di tutto." disse mettendo il broncio come un bambino.

 

"Beh magari mentre aspettiamo possiamo divertirci un po' a modo nostro..." sussurrò il ragazzo in modo seducente, premendo le sue labbra contro quelle di Louis all'improvviso.

 

Louis ricambiò il bacio, ovviamente, ma ciò non voleva dire che gli piacesse. Era sciatto - ma ammise che era in parte colpa sua perché era troppo ubriaco per importarsene- e pieno di denti che si scontravano, e ad essere sinceri, non gli sembrava la cosa giusta. Non si era mai opposto a un bacio in questo tipo di situazioni, ma in quel momento, non era giusto.

 

Il suo telefono cominciò a vibrare nella sua mano, facendo esplodere la suoneria che divise la coppia di colpo. Louis premette il pulsante verde con un po' di esitazione e portò la cornetta al suo orecchio.

 

"Pronto-" iniziò Louis ma una risatina scappò dalle sue labbra quando quelle del ragazzo gli fecero il solletico mentre gli baciavano il collo. "Fermati, mi fai il solletico" farfugliò al ragazzo, dimenticandosi che il telefono era ancora vicino al suo orecchio.

 

"Louis? Sei tu?" La voce di una donna risuonò dal telefono. Louis la riconobbe, ma la sua mente rallentata non collaborava e non riuscì a capire chi fosse.

 

"Sì sono io- aspetta,aspetta, voglio fare quella cosa che fanno le persone nei film, pronta? Dipende da chi chiede" disse Louis stupidamente, facendo l'occhiolino, nonostante la persona non potesse vedere. La bocca del ragazzo si avvicinò alle labbra di Louis e lo baciò.

 

"Sono Anne, Anne Cox- ma dove sei Louis?"

 

Improvvisamente, quando il menzionare il suo nome scatenò un cumulo di emozioni, che gli fecero immediatamente smaltire la sbornia e realizzare la sua vita all'infuori delle mura di quel club, Louis si congelò nel bacio.

 

Separò le labbra da quelle secche del ragazzo. "A-Anne? Perché stai chiamando?"

 

La sua voce tremava ed era troppo poco chiara. Pensieri corsero nella sua mente con rapidità, ferendo il suo cervello poco attivo.

 

Anne. Harry. Messaggi. Mentire. Ubriaco. Ignorare. Ballare. Ignorare. Baciare. Ignorare.

 

"Mi serviva sapere che stessi bene",rispose Anne semplicemente. Il ragazzo continuava intanto a premere le labbra su quelle di Louis, ignorando l'espressione seria sui suoi lineamenti.

 

"M-ma certo che sto bene, p-perché volevi saperlo?" balbettò Louis confuso.

 

"Non hai più risposto ai messaggi di Harry e lui è davvero ansioso, Louis" ammise Anne.

 

Louis poté sentire un peso che cominciava ad accumularsi sul cuore, senza farlo cadere tutto subito, ma stava per farlo se avesse avuto alcun tipo di connessione con il genere di pensieri che stava avendo dopo ciò che gli aveva detto Anne. "Cosa? Perché? Ero solo-.. ero occupato credo"

 

"Sì, posso immaginarlo" commentò con tono vago.

 

"Cosa c'è che non va, Anne? Che è successo? Perché Harry è così agitato?" farfugliò Louis. Il ragazzo intanto continuava a pungergli il la mascella.

 

"Sei ubriaco, vero?" Chiese Anne subito dopo.

 

"Cos- no! Beh, forse un pochino, ma dimmi Anne, ti prego!"

 

"Spero solo che tu sappia in cosa ti sei andato a cacciare Louis-"

 

Louis interruppe il messaggio criptico di Anne, "dimmi e basta!" esclamò, spingendo via il ragazzo che stava tirando la sua maglietta per avere la sua attenzione. Gli lanciò uno sguardo al  per dirgli, in sostanza, di stare zitto.

 

"Si preoccupa per te, ok? Quando inizia ad importagli di qualcuno, gli importa fin troppo. Si preoccupa costantemente di questa persona e deve sapere che sta bene, è quello che fa. Allora gli manda messaggi per rimanere aggiornato e sapere che non gli è successo niente. E quando non riceve una risposta, comincia ad essere suscettibile. Poi, se una risposta non arriva dopo un bel po', comincia a preoccuparsi per davvero. E' tutta una discesa che non può essere fermata finché non sa che la persona in questione sta bene. E' spaventato Louis, non sa cosa stia succedendo."

 

Quella sensazione pesante sul suo cuore lo colpì, facendo precipitare il suo umore gioioso, riducendolo in frantumi. Si sentì in colpa, stupido, scortese, e un'altra dose di colpa sopra tutto. Sì, non poteva sapere che Harry era così, ma non avrebbe dovuto ignorarlo sin dall'inizio. "Cazzo" disse a sé stesso, senza sapere cosa dire.

 

"Devo andare a controllare come sta, Louis, ma magari mandagli comunque un messaggio o qualcosa del genere. Magari dopo riuscirà a prendere sonno. Dio solo sa come starà domani mattina per essere stato sveglio fino a così tardi" disse Anne tra sé e sé, mentre si lamentava di come sarebbe stato l'umore del figlio il mattino dopo. "Solo.. assicurati di sapere a cosa vai incontro, Louis, lui è diverso da chiunque altro. Non voglio che lo abbandoni quando le cose si fanno troppo difficili. Pensaci, Louis, cerca di capire se sei pronto ad entrare nella sua vita. E' tutto o niente, tesoro, è la scelta che devi fare."

 

E con questo  Anne attaccò, lasciando Louis completamente e totalmente esterrefatto.

 

 

 

*passo di danza che consiste nel piegare le ginocchia fino a quasi toccare in terra con il sedere mentre si continua a ballare attaccati a qualcuno, tirandosi su ondeggiando con il corpo.

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Note: Qui trovate il nostro blog, con altre traduzioni! Alla prossima!

Meg

   
 
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