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Autore: Strekon    23/06/2003    1 recensioni
Un oscuro incantesimo ha colpito Hogwarts. Chi sarà in grado di ripristinare l'ordine? Una storia Dark con un fondo di romanticismo....
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per prima cosa… un po’ di confusione

Per prima cosa… un po’ di confusione. Per distrarli mentre li separo. Saranno morti prima di rendersene conto. Ci penserai tu mia cara bestiola…

L’ombra accarezzò con la mano di acciaio il dorso del basilisco. Il grosso serpente aveva gli occhi ben chiusi. Così gli aveva ordinato l’ombra, per non rischiare di essere pietrificata. Interruppe le carezze e si mise di fronte alla creatura.

“Vai. Attaccali fanne fuori quanti puoi, ma non rischiare. Sono forti e se vogliono possono eliminarti facilmente. In caso di guai striscia verso il giardino e da lì alle serre. L’entrata segreta per le fogne è pronta. Potrai raggiungere qualsiasi luogo del castello. Ora vai e fai il tuo lavoro. Aspetterò fuori dalla sala”

Il basilisco sibilò in tono di approvazione e scivolò silenzioso lungo il corridoio, verso la sala grande. L’ombra si sistemò il mantello sulle spalle e seguì a passo lento la scia del mostro. La luna era alta in cielo. Piena. Tonda e luminosa. Offuscata, solo a tratti e per brevi momenti, da stracci di nubi del temporale di poco prima. Dalle finestre rotte il vento pungente della sera si insinuava per i corridoi di Hogwarts. L’ombra lo avvertiva appena. Il mantello era anche un buon indumento per proteggersi dal freddo. Scivolò fra le statue immobili dei mangiamorte. Con il suo nuovo alleato aveva decimato i maghi oscuri. Praticamente nessuno era rimasto in vita. Pochi, pochissimi, ma ora… Quelle persone. Chi erano? Da dove venivano? Perché non li aveva mai incontrati? Erano diversi dagli altri maghi. Erano organizzati. E più forti. Li aveva visti combattere contro quelle creature che aveva evocato. La ragazza era un evocatrice, ma non sembrava molto esperta. L’ombra lo era di più. Se la ragazza avesse dimostrato più abilità del normale, avrebbe avuto una sorpresa per lei. Anche i due ragazzi erano forti. Il rosso a corpo a corpo era mortale. Una forza spaventosa, ed una resistenza pari alla forza. Non aveva praticamente fatto una piega quando il troll lo aveva colpito. Giusto un attimo di torpore. Notevole, veramente notevole. Anche il ragazzo biondo era tosto. Agile, scattante ed esperto negli incantesimi. Aveva dovuto richiamare un dissennatore per metterlo alla prova. E quelli non si evocano di certo, si spingono con la forza a fare quello che vuoi. Complicati da addestrare i dissennatori.

Anche nella calca più grande aveva distinto qualche valido combattente. Il vecchio era un mago potente. Aveva percepito la sua magica aura bianca quando gli era passato accanto. Micidiale. Sarebbe stato il primo ad essere eliminato. Troppo pericoloso lasciarlo agire. Anche il tizio in nero. Usava una tecnica particolare. Sentiva la magia scorrere in lui, ma non lo aveva visto recitare formule o sfoderare bacchette. Inoltre conosceva le arti marziali. Infine quei due. Uno era sudato ed agitato, e probabilmente era il capo del gruppo. Aveva urlato lui gli ordini a tutti quando i mostri li avevano attaccati. Quel suo senso di malessere, però. Non lo convinceva… aveva qualcosa di strano. Lo avrebbe osservato meglio per scoprire il suo segreto. L’altro era…era lui! Quel tizio di parecchi mesi prima! Quello che lo aveva fatto mettere in agitazione. Paura. Sciocchezze, l’ombra no ha mai avuto paura. Mai. Piuttosto lo aveva sottovalutato. Non sarebbe capitato ancora.

Impegnata com’era nel pensare, l’ombra non si accorse di essere arrivata alle porte della sala grande. Il basilisco stava entrando, silenzioso, in quel preciso momento. Lo spettacolo stava per iniziare.

*****

Un ruggito fece voltare la maggior parte delle persone verso l’ingresso della sala. Buona parte di quelle non si mosse più da quella posizione.

“E’ un basilisco! Accecatolo e non incrociate il suo sguardo! Silente presto, dietro il tavolo!” Lupin ed il preside si gettarono dietro al tavolo ribaltato riparandosi dallo sguardo del mostro. Ron ed altri battlemage puntarono la bacchetta verso il muso del mostro.

Caecus Totalus!” diverse scie luminose colpirono in pieno gli occhi del basilisco che si agito in preda alla rabbia. Per ora il suo sguardo non avrebbe più fatto danni. Hermione raggiunse Ron appena in tempo per vedere comparire da una nuvola di fumo delle pantere nere avvolte dalle fiamme.

“Gatti infernali!” gridò la ragazza “Sono stati appena evocati… ma chi…?” entrambi si guardarono circospetti in giro mentre il basilisco ingaggiava battaglia con i battlemage rimasti. Anche Draco lo colpì con qualche incantesimo.

L’ombra era entrata. Scatenò i gatti infernali contro il tizio in nero. Sirius si rese conto appena in tempo dei due felini e li evitò con un salto all’indietro. Atterrò a piedi pari e si mise in posizione di attacco. Non poteva colpirli in corpo a corpo. Le fiamme di cui erano circondati lo avrebbero ustionato. Ron capì al volo la situazione in cui era Sirius e si lanciò in suo aiuto. Ma un'altra nuvola di fumo comparve davanti a lui. E dalla nuvola di fumo…

Voco Aracne” un enorme ragno spuntò dalla nebbia e si lanciò su Ron. Lui, più per il terrore dei ragni che per altro, indietreggiò e agitò ad arco la spada davanti a se, per tenerlo lontano.

“Herm, ti dispiace… se vuoi affronto anche un drago, ma il ragno no… e stai indietro bestiaccia!” agitò ancora la spada.

“Zitto! L’ho sentito… c’è qualcuno qui… e sta evocando queste creature… è invisibile!” una folgorazione colpì la mente di Hermione.

“Invisibile?”

“Sì, deve essere così. Guarda. Silente e Lupin sono isolati. Sirius è da solo contro creature difficili da combattere per lui. Draco e gli altri sono contro il basilisco, troppo impegnati. Noi siamo soli contro di lui. Ci ha isolato tutti per renderci vulnerabili!”

E’ anche una fine stratega la ragazzina… pensò l’ombra. Si trovava dietro al ragno e lo incitava ad attaccare appena vedeva il ragazzo con la spada abbassare la guardia.

“Ma dov’è Piton?” domandò Ron. Anche l’ombra si voltò di scatto. Dov’era quel tizio. Si era ripromessa di tenerlo sott’occhio, ma l’eccitazione per la battaglia di quel momento l’aveva distratta. Appena si voltò vide il professore di pozioni davanti ai suoi occhi. La fissava.

“Bu!” gridò Piton e gli afferrò il mantello. Con un colpo secco glielo sfilò e rivelò la sua presenza a tutti. L’ombra fece una capriola e spiccò un balzo. Superò Ron e gli atterrò un paio di metri dietro. Atterrò inginocchiato e sollevò una nuvola di polvere attorno a se. Lentamente si rimise in piedi, mentre Ron si voltava per squadrarlo, come del resto anche Hermione. Piton aveva pensato al ragno e lo aveva bloccato con una fiala di pozione paralizzante. Quel tizio era inquietante. Le vesti nere e logore e l’ampio cappuccio lo rendevano il protagonista indiscusso dei peggiori incubi di ognuno di loro.

“Un ottimo trucco. Complimenti, beccato in pieno. Voi non siete come gli altri maghi. Siete forti. Mi piacete. Avanti fatevi sotto” l’ombra sfoderò la sua bacchetta nella mano destra e la agitò lievemente.

Ron non sapeva che fare. Era Voldemort. Cristo, Voldemort! Incerto impugnò la bacchetta e strinse la spada più fortemente. Si mise in posizione d’attacco.

“Herm, stai dietro. Ho idea che ci sarà da andare in lotta a corpo a corpo. Proteggimi le spalle con qualche evocazione, se puoi” la ragazza annuì e si mise accanto a Piton.

“Professore, se ha qualche altro trucco è ora che lo tiri fuori. Il momento mi sembra propizio” guardò l’uomo incappucciato “Ed ora a noi due Voldemort” lo disse con così tanto coraggio che non credette neanche di essere stato lui a parlare. L’ombra ghignò e si preparò al combattimento.

Stava per estrarre il pugnale quando… vide con la coda dell’occhio una scia azzurra che si avvicinava sempre di più. Alzò la mano di acciaio e la interpose fra di se e quel proiettile brillante. Con un sonoro suono metallico e una valanga di scintille in chackram di Draco venne bloccato dalla mano dell’ombra. Le sottili scariche elettriche si diffusero lungo il suo braccio senza eccessivi problemi.

“Giocattolo interessante…” disse rivolto al ragazzo biondo che ancora non poteva credere ai suoi occhi. Con un guizzo della mano l’ombra rigirò il disco e fece un giro su se stesso. Lanciò il chackram verso Ron, ma non era Ron il suo bersaglio. Solo quando fu troppo tardi Piton se ne rese conto. La lama rotante troncò di netto la testa la professore. Il suo corpo si afflosciò a terra e la sua testa ruzzolò lontana verso la parete.

“Uno a zero per me…” ridacchiò l’ombra. Ora, il problema che aveva sottovalutato non c’era più.

“Bastardo!” ruggì Ron e lo caricò con forza. L’ombra estrasse rapida il lungo pugnale intarsiato e bloccò, seppur con fatica, la carica del ragazzo. Le scintille guizzarono fra le loro lame assieme ad un suono cristallino.

“La pagherai anche per questo!”

“Interessante… non vedo l’ora di ricevere il conto, ragazzino!” con una rotazione decisa del polso fece scivolare lontano la spada di Ron e lo colpì con un calcio. Ron barcollò appena.

E’ proprio resistente questo tizio… meglio rimediare subito…

L’ombra punto la bacchetta verso di se e pronunciò un incantesimo.

Armis” i muscoli delle braccia si tesero e divennero enormi “Sono pronto ragazzino. Continuiamo pure…”

Ron si bilanciò sul piede destro e sferrò un attacco deciso cambiando all’ultimo momento il piede d’appoggio. La spada scivolo fra le pieghe dell’abito dell’ombra e la colpì al fianco. Un lamento stridulo si levò dalle sue labbra mentre Ron ritrovava l’equilibrio con una mezza giravolta. La spada era sempre alta e puntata verso il nemico. Il contrattacco non si fece attendere. L’ombra si poggiò al pavimento con le mani, fece una ruota subito dopo il colpo di spada che lo aveva ferito. Ron si ritrovò a puntare la spada verso un tizio a testa in giù che gli puntava contro la bacchetta.

Ventilo Diabolus” una sferzante corrente bollente colpì in pieno Ron. L’onda d’urto lo fece volare all’indietro per parecchi metri e il forte calore di quel vento gli ustionò gravemente la pelle in più punti. La mani gli si riempirono di vesciche dolorosissime. Lasciò la spada d’istinto, prima che il calore del metallo, anche quello bollente dopo l’incantesimo, peggiorasse le ferite sulle sue mani. L’ombra completò la ruota e si girò verso Hermione.

“Fuori dai piedi, ragazzina. Ventilo Iniuria” anche Hermione, incapace di reagire, venne schiantata parecchi metri indietro. L’ombra raggiunse Ron ancora a terra e gli calciò via la bacchetta dalle mani prima che potesse reagire.

“E’ stato più divertente del solito. Patetico, ma divertente” disse con voce stridula. Alzò il pugnale e lo abbassò di scatto.

Una mano lo bloccò a metà della corsa. Alle sue spalle Sirius Black lo disarmò con una lieve torsione del polso e lo immobilizzò tenendolo per le spalle in una morsa d’acciaio. L’ombra piegò le ginocchia, spiccò un balzo ed utilizzò il corpo dell’uomo come trampolino per arrivargli alle spalle. Da lì gli piantò il ginocchio sulla schiena con forza. Quel colpo fece gridare Sirius. Non si perse d’animo, mollò la presa e si mise di fronte all’ombra. Iniziò uno scontro di arti marziali. Il primo pugno di Sirius fu schivato, così come fu deviato dall’altra mano libera quello dell’ombra. Con un calcio ben piazzato l’ombra retrocedette per non farsi colpire così da dare il tempo a Sirius di concentrarsi e lanciare un attacco. Unì le mani davanti al petto, una a pugno e l’altra aperta.

Alohan Hakete Namusho!” una scarica elettrica partì dalle sue mani contro l’ombra. Il fulmine colpì un piede dell’ombra che cercò disperatamente di schivare l’attacco magico. Fece una mezza capriola e si mise accucciato a fissarlo.

“Magia naturale! Interessante… Avanti, io sono ancora vivo…” si alzò in piedi vedendo di poggiare il meno possibile il piede colpito. Era meglio non sforzarlo. Notò solo ora che i suoi due gatti infernali erano stati sconfitti dal mago anziano e dal capo del gruppo. Ecco perché quel tizio in nero non era più occupato. Decise di occupare il duo che lo aveva aiutato.

Voco Draco” un piccolo drago rosso spuntò da una nuvola di fumo sul soffitto e si gettò in picchiata ruggendo verso Silente e Lupin. I due si buttarono di lato per evitare il morso del rettile. Il drago riprese quota e si preparò ad un nuovo attacco.

Intanto Sirius era saltato addosso all’ombra con un calcio volante. Quest’ultima roteò su se stessa ed aggirò il colpo appena in tempo. Altrettanto rapidamente puntò la bacchetta verso il petto di Sirius che si paralizzò in quella posizione. Aveva sbagliato mossa.

“Scacco, uomo in nero” gracchiò l’ombra.

Il chackram colpì in pieno la mano metallica con cui l’ombra puntava la bacchetta. Sia la protesi d’acciaio che la bacchetta che teneva stretta fra le dita volarono sul pavimento lasciando solo il moncherino puntato verso Sirius. L’animagus agì di scatto e colpì l’ombra con un pugno. Semplice, ma efficace. L’ombra barcollò e cadde all’indietro. Sirius si avvicinò ma venne colpito a piedi pari sul petto e finì a terra. Con un colpo di reni l’ombra si rimise in piedi, infilò le mani sotto la veste e ne estrasse altri due lunghi pugnali. Con gesto secco li lanciò verso le spalle di Sirius, ancora a terra. Le lame gli trapassarono la carne lo inchiodarono al pavimento. Con un grido di sofferenza Sirius tentò di alzarsi da quella trappola, ma il dolore era troppo. Il calcio in faccia che infine lo colpì fu l’ultima goccia. Svenne mentre il sangue cominciava ad uscire dalle braccia ferite e tingere di porpora il pavimento.

“Scacco matto” ansimo l’ombra. Si era salvata per poco questa volta.

Si voltò di scatto per vedere il ragazzo biondo avvicinarsi correndo con in mano un bastone da combattimento. L’ombra sfilò l’asta di una bandiera attaccata al muro, tolse lo stendardo e si preparò a difendersi. Maneggiare il bastone con una mano sola era incredibilmente complicato, ma non per lei. Bloccò il primo colpo di Draco e rispose subito con due affondi, come se il bastone fosse una spada. Draco si abbasso per schivarli e schiantò l’arma con forza sul fianco del nemico, dove già era stato colpito da Ron. L’ombra vacillò e cadde ancora a terra. Le doleva il fianco e quel colpo non aveva fatto altro che peggiorare la situazione. Mentre il giovane battlemage si rialzava di scatto, l’ombra fece vorticare l’asta di legno e lo colpi agli stinchi. Draco cadde di faccia sul pavimento, ma allungò le mani appena in tempo per rallentare la caduta. Con la forza rimasta si molleggiò sulle braccia e si allontanò dall’ombra con una piroetta a mezz’aria. Atterrò accanto al suo chackram. Finalmente un po’ di fortuna. Lo afferrò e lo lanciò con forza verso l’ombra. Quella, intanto, si era rialzata e con la punta del bastone aveva recuperato la mano mozzata. La avvicinò al moncherino e impugnò la bacchetta con la destra.

Redintegro” la mano di acciaio si saldò nuovamente al polso. Si accorse del chackram che volava nella sua direzione d inizio una serie di capriole all’indietro sempre più veloci per schivare l’arma. Arrivata alla parete spiccò un ultimo balzo verso l’alto ed il disco rotante si piantò con forza nel muro. Appena l’ombra fu a terra colpì con decisione il pezzo di chackram che spuntava dal muro con la mano metallica. L’arma si spezzò in due.

“Mi stava stancando questo giochino…” disse mentre tornava ad avvicinarsi a Draco. Si guardò intorno per esaminare la situazione. Il drago da lei evocato dava filo da torcere al vecchio mago, ma non sembrava particolarmente preoccupato. L’altro tizio, il capo, se ne stava più distante e lasciava fare tutto al vecchio. Ora stava ansimando come se qualcosa lo opprimesse. Il basilisco continuava a giocare con i battlemage. Nonostante fossero tutti ben addestrati, un basilisco, anche se accecato, era comunque una bestia difficile da combattere. Annusava l’aria in cerca delle sue prede che si muovevano rapidamente proprio per sviarlo. Con un colpo di coda, preannunciato da un ruggito, spazzo via parecchi soldati davanti a se. Allungò le fauci e ne prese uno ancora a terra. Serrò le mandibole con forza, e quello non ebbe nemmeno il tempo di accorgersi che stava morendo. I denti acuminati lo avevano spezzato in due. Il basilisco sputò il cadavere a terra e cercò di scrutare, per quanto possibile, l’area attorno a lui. Niente da fare, la cecità magica era ancora troppo forte. In più il salone era buio e, nonostante la luna fosse piena, le nuvole bloccavano i suoi raggi e… la luna piena! L’ombra ridacchiò e si fermò ad una decina di metri da Draco. Puntò la bacchetta verso il capo della truppa.

Vultus Videor” Lupin si irrigidì. Sentì le ossa come frantumarsi dentro il suo corpo. La pelle si tendeva all’inverosimile. Larghe macchie di pelo cominciarono a coprire il suo corpo che ingrandendosi stracciava i vestiti. Il muso si allungò e gli occhi divennero rosso sangue. Remus Lupin non esisteva più. Ora c’era un lupo mannaro al suo posto. Con un lungo ululato per celebrare la sua venuta, attirò gli sguardi di tutti i presenti.

“Oh merda… Remus!” Draco grido per attirare il licantropo “Ehi, stupido lupo troppo cresciuto! Vieni qua! Avanti!”

Gli occhi iniettati di sangue del lupo mannaro lo squadrarono un attimo. Ma solo un attimo. Intanto Silente aveva colpito il drago con un proiettile di ghiaccio. I draghi rossi non sopportano troppo il freddo. Il licantropo corse verso il vecchio preside e si butto su di lui. Silente non ebbe il tempo di reagire. Remus, perché era di lui che si trattava, usò le spalle dell’uomo come trampolino e volò addosso al drago in volo. Gli fu sulle spalle in un lampo, ed ancora più rapidamente cominciò a colpirlo alla base del collo con tutta la forza che aveva. Parecchie scaglie rosse e sangue dello stesso colore scesero dal dorso del rettile che ruggiva di dolore. Con un ultimo colpo Lupin lacerò le ali del mostro ce precipitò a terra con uno schianto. Dal polverone uscì correndo il licantropo. Spiccò un altro balzo e colpì al volo il basilisco. Anche il serpentone ruggì dal dolore.

“La pozione funziona…” biascicò Silente appena si riprese dallo shock. L’ombra non gradì più di tanto quello che era appena accaduto. Sputò a terra, scocciata e ordinò mentalmente al basilisco.

Il vecchio. Prendi il vecchio… pietrificalo…

Il mostro scivolò fra i battlemage guidato solo dal suo naso. Lupin gli correva dietro con la bava alla bocca.

Salveo Viisum” recitò una voce alle spalle di Silente. L’uomo si voltò pronto ad affrontare il suo nemico. L’ombra aveva ancora la bacchetta puntata alle spalle del vecchio uomo.

“Finalmente ci incontriamo di nuovo, Voldemort”

“Voldemort dovrei essere io, suppongo… ma noi ci conosciamo?” chiese l’ombra abbassando la bacchetta. Poi alzò lo sguardo e lo puntò dietro all’uomo.

“Oh! Guarda chi c’è!” Silente si voltò senza pensare e… le braccia si irrigidirono, così come le gambe. La bocca si aprì per la sorpresa e tale rimase. La barba bianca divenne grigia, come il resto del corpo. Ora al posto di Silente c’era una sua perfetta copia in pietra.

Il basilisco si ergeva maestoso sopra la statua del preside. Felice di aver recuperato il suo sguardo mortale per mezzo dell’incantesimo del suo padrone. Si girò appena in tempo per vedere il lupo mannaro balzargli sulla testa e piantargli gli artigli negli occhi. Prima ancora che il mostro potesse gridare per il dolore, Lupin morse la testa squamosa del rettile e vi piantò con forza gli artigli. Un miscuglio di sangue e cervello coprirono il pelo grigio del licantropo, mentre il serpente si schiantava con un tonfo a terra, morto.

Ignis Flatus” recitò l’ombra. Una palla di fuoco colpì in pieno Remus che con un guaito volò lontano, schiantandosi contro il muro. Il pelo che lo ricopriva, ora, era tutto bruciacchiato, e parecchie ferite ed ustioni lo avevano fatto cedere allo stordimento. Ma era ancora vivo.

Ora rimaneva solo il ragazzo biondo. Lo fissò con sguardo omicida. Draco non fu da meno. Alzò la bacchetta ed evocò una spada fra le sue mani. L’ombra lo imitò alla perfezione. Era pronto a caricare quando qualcosa la colpì al la spalla. Un dardo. Scariche elettriche si trasmettevano dal proiettile al suo braccio. Niente più che un lieve solletico. Si strappò via il dardo e si voltò verso l’origine dell’attacco. Hermione aveva ancora la balestra puntata verso l’essere.

“Ne ho un altro, sai. E la prossima volta prenderò meglio la mira, te lo assicuro” Hermione pronunciò questa frase con una durezza rara da vedersi nel volto della ragazza normalmente. In quel momento anche Ron si alzò e si avvicinò al luogo di combattimento. Aveva la spada in pugno e nell’altra il pugnale che Sirius aveva tolto dalle mani dell’ombra. Li roteò vorticosamente davanti a lui con fare minaccioso.

“Ed io non mi lascerò più fregare così. Preparati siamo tre contro uno. Non hai molte possibilità”

L’ombra abbassò la spada. Rise. Cominciò a ridere forte. Una risata acuta, gracchiante risuonò per l’aria e bloccò anche i pochi battlemage ancoro in grado di combattere che si stavano avvicinando al quartetto. Lanciò l’arma senza cura in mezzo alla stanza e si puntò la bacchetta sul petto.

“D’accordo. Avete vinto. Avada Kedavra!” la bolla verde la centrò in pieno e lo sbalzò di parecchi metri indietro. Atterrò con uno schianto fra un mucchio di detriti e rimase immobile.

I tre ragazzi non credettero ai loro occhi. Si era uccisa. Piuttosto che cadere per mano loro aveva preferito uccidersi lei stessa. Questo non se lo sarebbe aspettato nessuno da Voldemort. Ron si inginocchiò a terra e tossì con forza. Le armi gli caddero di mano con un clangore metallico. Hermione gli fu subito accanto e lo sorresse con un braccio.

“Come va? Stai molto male?”

“No, tutto bene. Stavo bluffando alla grande con Voldemort…” ridacchiò “Quasi ringrazio che si sia fatto fuori da solo quello psicopatico…”

Anche Draco li raggiunse. Era quello messo meno peggio dei tre.

“Ragazzi, come state?”

“Ron è un po’ a pezzi, ma c’è chi sta peggio” Hermione guardò il corpo senza testa di Piton, il licantropo bruciacchiato e la statua di Silente. Anche Sirius era ferito gravemente. Draco corse nella sua direzione ed estrasse i due pugnali dalle sue spalle. L’uomo si lamentò un po’. Buon segno, vuol dire che era vivo. Draco lo sollevò piano e lo appoggio di schiena alla parete, seduto a terra.

“Sirius, ci sei? Come ti senti?”

“Non male, ma neanche benissimo… che fine ha fatto Voldemort…?”

“Si è… suicidato. Si è lanciato un Avada Kedavra addosso. Ha preferito togliersi la vita da solo che per mano nostra…”

Sirius chiuse gli occhi e si zittì, anche se non si capì se per pensare o per scacciare il dolore. Poi parlò ancora.

“E gli altri…?”

“C’è chi sta peggio di te. Silente è di pietra e Remus è stato bruciacchiato da un incantesimo. Credo che stia bene, però”

Sirius si alzò con sforzo enorme tenendosi la spalla destra con la mano opposta. Era quella con la ferita peggiore fra le due, e quella che gli faceva più male. Uno dei battlemage ancora in salute si avvicinò a Draco e fece il saluto militare.

“Signore, credo sia meglio abbandonare il luogo subito, signore. Posso dare l’ordine?” Draco fece cenno di sì con il capo.

“Certo, lasciamo questo posto. Recuperate i cadaveri. Anche quello.” ed indicò l’ombra stesa fra i detriti. Il battlemage esitò un po’ a rispondere, ma poi fece cenno di aver capito e si allontanò per eseguire l’ordine.

Hermione sostenne Ron fino ad una seggiola, o qualcosa di simile. Sirius e Draco recuperarono Lupin e lo stesero accanto allo sgabello di Ron.

“Non è grave. E’ stato solo impatto dell’incantesimo. I licantropi hanno la pelle dura” sentenziò Sirius esaminandolo. Ron sospirò e rivolse gli occhi al soffitto. Finalmente era finita.

Tu-Tum

Ron rimise la testa in avanti e guardò i suoi amici.

“Cos’è stato?” chiese.

“Cos’è stato cosa?” chiese di rimando Hermione

Tu-Tum

“Questo rumore. Che cos’è?” Hermione si alzò in piedi.

“Non lo so… sembra…”

Tu-Tum Tu-Tum

“Sembrano… dei passi…” disse infine la ragazza.

“No” disse Draco “Sembra più…”

Tu-Tum Tu-Tum Tu-Tum

“Sembra più il battito di un cuore. Amplificato per mille”

“E’ vero. E’ un cuore che batte… ma che significa…?” domando Hermione. Ron si alzò in piedi barcollante e rivolse lo sguardo al mucchio di detriti. L’ombra mosse una mano. Poi la mosse ancora. Poi un piede. Poi tutto il corpo fu come colpito da una scarica elettrica verde smeraldo. Poi fu la fine.

L’ombra si alzò in volo. Levitava un paio di metri sopra il pavimento. Tutto il luogo tremava come colpito da un terremoto mentre dal suo corpo cosparso di scariche verdi partivano saette in tutte le direzioni. Appiccò fuochi qua e là quando le saette colpivano bersagli infiammabili. Il pavimento si stava sbriciolando sotto l’ombra come se l’energia magica prodotta fosse troppo potente da contenere. Infine, con un ultimo grido acuto, tutta quell’esplosione di potenza cessò. L’ombra levitava ancora a mezz’aria e piccole scariche le correvano sul corpo.

Ron afferrò la spada e si girò verso Hermione che cercava di fermarlo.

“Stai indietro. Non è ancora finita. Voglio che tu te ne vada da qui! Subito!” l’ombra indicò nella direzione del ragazzo e strinse il pugno. Hermione non fece in tempo ad esporre il suo più completo disaccordo sulla proposta di Ron, che lo vide spalancare gli occhi e la bocca. Sul petto del ragazzo comparve una larga macchia rossa. Poi il cuore esplose. Una miriade di schizzi di sangue coprirono il suo corpo e quello di Hermione. Con un tonfo il cadavere di Ron cadde a terra e li rimase. Con il petto squarciato.

Hermione non riuscì a reagire davanti a ciò. Boccheggiò un po’ ad occhi spalancati mentre il sangue fresco di Ron gli colava lungo il volto pallido. Cadde anche lei in ginocchio, ma la sua espressione non mutò. La sua sola reazione furono le lacrime. Due scie di lacrime spuntate dagli occhi che correvano lungo il volto sporco.

*****

Draco quasi non si accorse dell’accaduto. Schizzi di sangue gli colpirono lievemente il volto. Non si rese conto subito dell’orribile fine di Ron. Poi se ne accorse. Vide Hermione inginocchiata, piangente. Vide il cadavere devastato a terra. Allora reagì.

“No! Ron! Ron!” scosse inutilmente il corpo senza vita del ragazzo “No! Ti prego…No!”

Sirius non aveva tolto gli occhi dal cadavere. Non aveva mantenuto il patto. Un'altra persona era morta per colpa di Voldemort. Ancora morte. Ancora… Anche dai suoi occhi cominciarono a scendere amare lacrime. Il suo volto non accennava a cambiare espressione. Immobilizzato dal terrore.

“LA MORTE VI COGLIERÀ… PER MANO MIA…” l’ombra parlo solo allora Draco e Sirius sollevarono lo sguardo per vederla avanzare volando verso loro. La sua veste ed il suo mantello stracciati oscillavano come tentacoli rendendolo simile ad un sole nero con i raggi fluttuanti. Il cappuccio non era più sulla sua testa. Distrutto dall’energia magica come parecchie parti dei suoi vestiti. I capelli neri erano scossi da un vento misterioso e si agitavano convulsamente. Gli occhi verdi fissavano il terzetto con odio. Un ghigno era dipinto sul suo volto scarno e sporco. La luce della luna lo illuminava in pieno rendendo impossibile guardarlo in volto. Solo i suoi occhi brillanti ed i capelli scuri erano definiti e chiari.

“E’ uno spirito della morte! Sì, deve essere così come per Ginny. Guarda, le movenze e la voce sono le stesse… però lui riesce a controllarlo. Ne ha tutto il potere al suo servizio” l’ombra continuava ad avvicinarsi fluttuando. Sirius rispose a Draco scuotendo la testa.

“Me ne ha parlato Remus quando è successo… deve essere così, sì. Cosa facciamo? Cosa possiamo fare?” l’ombra era sempre più vicino. Draco prese Hermione per un braccio e se la caricò di peso. La ragazza non diede cenno di reagire alla cosa. I suoi occhi erano sempre spalancati ed immobili.

“E’ arrivato il momento di ritirarsi. Non ce la possiamo fare. Non voglio altri morti” disse con un singhiozzo. Sirius annuì e raccolse come meglio poté Remus fa le sue braccia.

“D’accordo, andiamocene… abbiamo già perso abbastanza uomini… via di qui, presto” anche Sirius non sembrò convinto delle sue parole, ma per quel giorno era già morta troppa gente.

*****

“Cornellius che cavolo vuol dire! Spiegami questo!” Percy ringhiò arrabbiato verso l’anziano uomo seduto di fronte a se. Lui balbettò un poco poi pronunciò qualcosa di più comprensibile.

“L’ho fatto per i giornalisti… Percy cerca di capirmi…”

“Io sono il ministro Weasley per te, cerca di ricordartelo! E dopo questo tu sarai meno di niente!” Percy era proprio arrabbiato.

“Ma… signor ministro” disse con riluttanza e sempre con la voce che tremava “A chi importava veramente di Harry Potter. Insomma, non aveva neanche una famiglia di maghi, viveva con dei semplici babbani e…” non finì la frase che un pugno lo colpì al volto mandandolo steso a terra.

“Ti rendi conto di che cazzo hai detto! Harry Potter! Acclamato da tutti, conosciuto da tutti! E tu l’hai commemorato prendendo un cadavere a caso e dandogli il suo aspetto! Imbecille! Non capisco come tu possa essere stato ministro della magia! E secondo te i genitori di quell’altro ragazzino morto saranno contenti di sapere il casino che hai combinato? Eh?” gridò Percy fuori di se. Caramel si alzò da terra tastandosi la faccia dolorante.

“I giornalisti! Percy i giornalisti! Loro volevano il cadavere di Potter e io gliel’ho dato! Cos’altro dovevo fare!?”

“Niente!” disse freddamente Percy “dovevi startene fermo a scaldare la poltrona e non fare nulla! Mi vergogno di avere avuto un ministro del genere e di averlo servito… ora vattene. Ti chiamerò per le varie conferenze stampe dove porgerai le tue formali scuse davanti a tutti”

“No, ti prego! Non farmi questo! Sono ancora rispettato nonostante non abbia creduto nel ritorno di Voldemort! Ti prego…”

“Non se ne parla. Ci vediamo in conferenza Cornellius. Ora via, per piacere”

Caramel si alzò da terra e si pulì un po’ il vestito dalla polvere. Raggiunse la porta e uscì sbattendola furiosamente. Percy incrociò le dita delle mani e poggiò i gomiti sul tavolo. La bocca si nascose dietro le mani.

*****

Hermione reagì. Dalle braccia di Draco scivolò a terra e corse ancora accanto al cadavere di Ron. Tutti gli altri erano già in procinto di uscire e Draco neanche si rese conto che la ragazza fosse corsa via. Lei si chinò sul suo volto.

“Non ti preoccupare amore. Arrivo presto anch’io. Non ti abbandonerò mai. Mai” e gli baciò lo labbra leggermente mentre le lacrime gli bagnavano il volto. Lei passò la mano sui suoi occhi per chiuderli e togliergli quell’espressione terrorizzata da viso. Si alzò in piedi e la sua espressione dolce mutò radicalmente. Fissò l’ombra a mezz’aria che ancora si avvicinava. Le sembrò di vederla sorridere. Hermione alzò la bacchetta.

“Preparati Voldemort. Questo sarà il mio ultimo incantesimo. Ti spazzerò via maledetto bastardo!” prese la bacchetta con entrambe le mani e se la mise davanti al volto, come in preghiera. Chiuse gli occhi e iniziò a recitare.

“Hermione fermati torna indietro!” gridò Draco inutilmente.

Terra…Ignis…Aqua…Aer… Spiritus Elementum…” l’aria attorno ad Hermione iniziò ad incresparsi, come uno specchio d’acqua. I fuochi in giro per la stanza cominciarono a vorticare e ad alzarsi sempre di più. Le finestre si ruppero ed un enorme vortice d’acqua proveniente dal lago lì accanto entrò con prepotenza inaudita. Le pietre sbriciolate dall’ombra poco prima si squagliarono per poi unirsi fra loro e crescere sempre di più. L’ombra non stette a guardare e lanciò un incantesimo sulla ragazza. La scarica blu partita dalle mani dell’essere a mezz’aria si schiantò contro una parete invisibile poco prima del suo bersaglio, dissolvendosi. La parete si rivelò per quello che era. Aria. Aria sotto il controllo di Hermione. Un enorme turbine crebbe fino a sfiorare il soffitto. Sbatteva qua e là le cose che incontrava sul suo cammino. Anche il fuoco era cresciuto. La colonna di fuoco si agitava convulsamente. La furia degli elementi.

Voco Erus Elementum! Voco Erus Elementum…la mia vita per sconfiggerti…” finita di pronunciare la frase Hermione tirò la testa indietro con uno scatto. La bacchetta le cadde di mano. Cominciò a tremare come in preda alle convulsioni più terribili. Poi piombò a terra sul corpo di Ron. Lo abbracciò prima di perdere tutte le forze.

“Eccomi Ron… sto arrivando…” la testa gli cadde sulla spalla del ragazzo e tutto il corpo smise di tremare.

“Oh no… no ti prego…” Draco corse verso la ragazza. Intanto le gli elementi avevano preso forma. Esseri enormi e mostruosi ricoperti dal loro caratteristico elemento naturale erano ora presenti nella sala. L’essere di fuoco aprì la bocca e parlò con voce tonante.

“ESSA CI HA CHIAMATO… HA DATO LA VITA PER SUGGELLARE IL NOSTRO ACCORDO…” tutti e quattro gli esseri fissarono l’ombra “TU VERRAI SCONFITTO…” l’ombra si voltò verso l’essere che aveva parlato.

“SE E’ QUESTO IL VOSTRO COMPITO SARA’  DI BREVE DURATA…” l’ombra chiuse gli occhi e si concentrò per un attimo. Poi piombò a terra con uno schianto. Si rimise in piedi subito. L’essere di terra parlò.

“LA SUA ANIMA E’ CAMBIATA… NON E’ PIÙ LUI IL NOSTRO OBIETTIVO… IL NOSTRO COMPITO E’ TERMINATO…” così come erano arrivate le creature elementali scomparvero in un turbinio di fuoco, aria, acqua e polvere.

Draco era senza parole. L’ombra l’aveva scampata ancora. Ed Hermione si era sacrificata inutilmente. Non poteva permettere a quell’essere di continuare a vivere. Non poteva. Afferrò la spada di Ron e la roteò assieme alla sua, davanti al corpo.

“Abbiamo ancora il coraggio di combattere vedo… mi sembra che ormai per voi sia inutile, ma se volete continuare…” l’ombra afferrò una spada a terra e sfoderò un altro lungo pugnale. Fece qualche passo avanti e finalmente uscì dalla brillante luce lunare. Il suo volto fu ben visibile.

Draco rallentò l’oscillare vorticoso delle lame. Il suo volto divenne una maschera di emozioni. Tutto e nulla passò nella sua mente guardando quel volto. Le armi quasi gli caddero di mano.

“Che c’è? Ci hai già ripensato?” gli chiese Harry Potter mentre ruotava spada e pugnale pronto a combattere.

Ok ok ormai ci erano già arrivati tutti… ice soprattutto…eheheheheheheh. Ragazzi so che può sembrare banale, ma l’ombra era harry fin dal 1° capitolo, quindi…. L’ ho solo tirata per le lunghe, in questo modo avete avuto tempo per pensarci e la soluzione dopo un po’ era chiara… Vabbè sarà quel che sarà. In tutti i modi penso che la morte massiccia di tutta quella gente abbia fatto cmq un po’ di scena. Ok ho quasi pianto davanti alla scena di Ron ed Hermione che muoiono… vabbè sono scemo e mi rattristo da solo…. Anche la musica non aiuta… may it be di LOTR … che triste che è……LLLL……

Vabbè va, ringraziamo e pubblichiamo…..: Ice, ah ah ah! Che sipatica che è la tua prof! Che non sia la stessa mia? Ah, Nietzche (che noi a scola chiamiamo come si scrive, cioè Nietzche) che simpatico umorista! Cmq si scrive STREKON come STRACCHINO, prima la T poi la K con in mezzo la R. E’ un fatto di precisione… JJJJJ; Eli e Kia, che strano legame di sangue… vabbè non sono fatti miei. Credevo che vi fosse successo qualcosa… kiak è stata investita l’altro giorno… che fatto mondo… non ci sono più le mezze stagioni… una mano lava l’altra… chi va con lo zoppo, è un assistente sociale. Tanto va la gatta al largo che muore, così i topi ballano ma arriva il cane ed uno dei topi dice “Tranquilli, can che abbaia non morde”. Ma quello non abbaia e li fa fuori tutti. Poi il cane corre per l’aia ma è tornato lo zoppo di prima e lo picchia di brutto. Ok ho fumato da poco, ma adesso mi riprendo subito *Strekon fa un bel respiro profondo e sviene di testa sulla tastiera* 7856y8rgu095oijgàfjgprkgògljfjfàajgàòfkgfjhàòfjfàhghjàhjfhjòj Ah! *Strekon si riprende* vabbè cmq grazie per la recensione… se vedemu!J; Sunny, non so se sei già partita, nel caso di becchi anche questo. Nastro azzurro????? Ahahahahah, divertente. Come puoi vedere mi sono morti nell’ultimo capitolo…. E’ per un'altra fic che ho in mente e sto scrivendo. Grazie cmqJ!!!!; Mikisainkeiko, sei cara lo sai? Cavoli se lo sapevo non facevo la correzione… ma va là! Fatina Mikisainkeiko! (da quando ho imparato a scrivere il tuo nome lo faccio sempre più spesso!!!!!!). Piuttosto il chapter come ti è sembrato…. Ho bisogno di sentirmi dire che sono un gran bastardo, provvedi per piacere. Erano troppo belli i capitoli precedenti…. Troppo…J; Kiak, oh kiak che mi illumini la giornata! Come stai! Ma chi è sto pazzo in moto!?!?!?!?!? Lo piglio e lo ribalto, altro che vulcano… ci butto lui nel vulcano!!!!!! Sono stao in ospedale per un anno intero quando avevo 7 anni e mia madre è infermiera. Sì so com’è fatto un ospedale. Lo considero un po’ triste, a dire il vero…. Le frasi nel bacio perugina le scrivo io! Quindi puoi ben capire ti faccio un esempio “Per tutte le volte chi mi hai detto ti amo ho vissuto fino ad ora. Per tutte le volte che me lo dirai ancora io vivrò per te” bellina no?J. Scherzi a parte, io la fic l’ho scritta sul serio (con l’aiuto di una mia amica ma l’ho scritta)JJJ; Maichy, capisco il tuo punto di vista, ma io l’esperienza con un dissenatore la vedo un po’ come un incubo ad occhi aperti, incredibilmente reale. E poi Draco era già frustrato da questo suo terrore, si è lasciato un po’ prendere. Apprezzo che tu abbia espresso la tua opinione J, fa bene sentirsi giudicati ogni tanto! Ciao ciao JJJJ; Ci, troppa pace. Troppo amore. Sangue come se piovesse in sto capitolo!!!!!!! Credo che ormai il mistero fosse stato risolto da tutti, ma vabbè, la storia è questaJ!; Keijei, mistero risolto e arrivederci! Il chap è arrivato in 2 gg! Ho fatto i salti mortali per scriverlo. Speriamo che vada bene…. Un baciuzJ; Beth, new recensionist!!!!!!!!!! Bene grazie, molto gentile! L’ombra è infine comparsa agli occhi di Draco. A voi le impressioni del caso….; Ale chan, se vuoi te lo spiego con più chiarezza. L’ho scritto in modo sbrigativo… a proposito di altre fic… leggere in fondoJ; Yuechan, non era un attacco il mio! Stavo scherzando! Era chiaro, vero? Sono contento che ti piaccia! Continua a leggerla che ormai siamo agli sgoccioli…; Giuggy, la spiegazione è in un po’ di recensioni, guarda lì. Poi… Grazie!!!! Se ti piace l’azione ti sarà piaciuto anche questo chap!!!!!!! Fammi sapere!!!!J; Mikan, e sì solo a Bologna. Io vivo lì. Fra parentesi hai notato che Draco è ancora vivo!!!! Come sono magnanimo…..J.

 

Dunque domandone da un sacco di Euro: che fic scrivo dopo la fine di questa???????????

Possibilità:

1.      seguito di Senza tregua (ma andrebbe a rilento perché non è ancora ben definito nei particolari)

2.      stupi-fic su i Harry al 5° anno

3.      altra fic più corta sul futuro più concreto del trio.

Credo sia tutto fatemi sapere!!!!

 

See you again!!!!

   
 
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