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Autore: needs1Dhugs    05/12/2013    4 recensioni
Okk, come dire, è la mia seconda ff ma l'altra dopo il primo capitolo l'ho eliminata, sapete com'è mi sembrava banale, e io odio le cose banali.
In questa storia i ragazzi saranno famosi ma NON sarà come al solito che lei andrà al concerto e CASUALMENTE tra centinaia e centinaia di ragazze uno dei membri dei 1D si innamora di lei. NO assolutamente no. Mi farebbe piacere se entraste e se lasciaste una piiiiccola recensione, anche se per me già se leggete questa storia mi fate immensamente felice.
Vi lascio con un pezzo del prologo:
[...] i capelli scuri che tendevano al nero anche se io mi ostinavo a dichiarare che fossero solamente castano scuro, le labbra normali, diciamo, infatti il labbro superiore era leggermente più carnoso di quello inferiore, dettaglio che tra l'altro io odiavo profondamente. E poi mi accinsi a osservare gli occhi, i miei occhi, erano, come dire, di un colore altrrnativo che andava dal rosso sangue, quando ero veramente incazzata al rosso quasi slavato quando ero terribilmente annoiata. Non che fossi una vampira o qualcosa del genere, semplicemente i miei occhi avevano deciso di farmi uno scherzetto, ecco....
Anche su fb esiste: sono io.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 15:

Entrai nella camera dove si trovavano le ragazze per poi rapire Eleanor. Mi guardavano tutte come se fossi un mostro.
-Allora, perché mi volevi parlare?-
-Senti, io non volevo, lo giuro!-
-Parliamoci chiaro Eleanor, non puoi dire a una bambina che io sono pericolosa e poi come se nulla fosse tornartene qui, scusarti e pensare che vada tutto bene! Perché non va tutto bene ok? Sono stufa delle persone in generale e soprattutto come voi. Siete così false! Insomma prima dite una cosa e poi subito vi correggete? Non è normale! Abbiate le palle di scegliere con chi stare e basta! Non mettetevi a deludere le persone che contano su di voi che vi perdoneranno una, due, tre volte ma poi vi lasceranno e così sarete vi ritroverete più soli di un cane ucciso a mezzanotte!-
Mi fissò con quegli occhi color cioccolato come a supplicarmi ma sinceramente non ne potevo più. No ce la facevo. Avevo voglia di evadere. Andarmene a casa. Ma quale casa? Io non ho una casa.
Sospirando me ne andai lasciando che Eleanor tornasse dentro con le ragazze.
In camera presi la chitarra iniziando a suonare qualche accordo a casa che poi si trasformò man mano in Nobody’s Home della mia idola preferita, Avril Lavigne, quella canzone era meravigliosa. Fantastica. Perfetta. E purtroppo mi rispecchiavo troppo in quel testo.
 
I couldn't tell you why she felt that way,
She felt it everyday.
And I couldn't help her,
I just watched her make the same mistakes again.
 
Non potevo dirti perchè lei si sentisse in quel modo
si sentiva così ogni giorno
ed io non potevo aiutarla, potevo solo
guardarla mentre faceva sempre gli stessi errori
 
Non sapevo perché mi sentissi così giù, soprattutto in quel periodo, o almeno un motivo c’era, e in quei giorni soffrivo sempre di più. Non potevo aiutarmi da sola, riuscivo solo a guardare me stessa che sbagliava ogni volta, e come una cretina ogni volta faceva lo stesso errore, mi fidavo troppo della gente.
 
What's wrong, what's wrong now?
Too many, too many problems.
Don't know where she belongs, where she belongs.
She wants to go home, but nobody's home.
I's where she lies, broken inside.
With no place to go, no place to go to dry her eyes.
Broken inside.
 
cosa c'è di sbagliato ora?
troppi, troppi problemi.
non so a quale posto appartiene, lei appartiene.
lei vuole andare a casa, ma la casa di nessuno
è dove lei sta, distrutta dentro
senza nessun posto dove andare, nessun posto dove
andare, per asciugare i suoi occhi, distrutta dentro
 
Cosa avevo sbagliato quel giorno? Non ero abbastanza normale per la società? Che poi normale, era assolutamente oggettivo, io posso considerare normale avere gli occhi rossi, altri no! Mi facevo troppi problemi, non riuscivo a capire, e mi facevo domande senza risposta, non riuscivo a prendere la vita senza curarmi degli altri. Io non appartengo a niente, a nessuno, mi definirei uno spirito libero ma mi sento un uccello prigioniero di un mondo troppo vasto per essere compreso. Io non appartengo a niente. Io non ho una casa. La mia casa è andata distrutta anni fa. La mia ancora se n’è andata. Tornata nel suo paese natale. Andata. Per sempre.
E io sono rotta, rotta dentro, non posso andare da nessuna parte, nessuno mi asciugherà le lacrime, nessuno mi consolerà. Perché io sono rotta ma mi sto ricostruendo.
 
Open your eyes and look outside, find a reasons why.
You've been rejected, and now you can't find what you left behind.
Be strong, be strong now.
Too many, too many problems.
Don't know where she belongs, where she belongs.
She wants to go home, but nobody's home.
It's where she lies, broken inside.
With no place to go, no place to go to dry her eyes.
Broken inside.
 
Apri i tuoi occhi e guarda fuori,
cerca di trovare uno scopo (alla vita)
sei stata rifiutata, e adesso non riesci
a trovare quello che hai lasciato dietro
sii forte, sii forte, adesso
troppi problemi, troppi problemi.
non so a quale posto appartiene, lei appartiene.
lei vuole andare a casa, ma la casa di nessuno
è dove lei sta, distrutta dentro
senza nessun posto dove andare, nessun posto dove
andare, per asciugare i suoi occhi, distrutta dentro
 
Dovrei riuscire a capire cosa fare di me. Riuscire ad andare avanti, devo trovare qualcosa per vivere, Lux lo era, era diventata la mia nuova ancora ma lei se n’è andata, e non tornerà per più di tanto, troppo tempo. Mi sento uno schifo pechè nessuno mi accetta, prima Danny, poi i ragazzi ed infine le ragazze dei miei idoli. Ma devo essere forte, soprattutto ora che sono rotta, non riesco a ritrovarmi, mi sono persa, ho perso me stessa, i miei pezzi, le mie fondamenta una volta tanto solide ma che al primo terremoto abbastanza forte non sono riuscite a restare in piedi trascinandosi dietro tutti i palazzi, gli edifici che avevo tanto faticosamente costruito. Io non appartengo a niente, così facendo appartengo a tutto, voglio andare a casa, voglio trovare un luogo da chiamare casa, ora devo trovarlo ma non ci riesco, devo trovarlo, ora che sono rotta dentro. Nessuno mi consolerà, devo farlo da sola, devo farmi forza da sola, devo andare avanti da sola.
 
Her feelings she hides.
Her dreams she can't find.
She's losing her mind.
She's fallen behind.
She can't find her place.
She's losing her faith.
She's fallen from grace.
She's all over the place.
Yeah,oh
 
lei nasconde le sue sensazioni
non riesce a trovare i suoi sogni
sta perdendo la testa
sta cadendo in basso
lei non riesce a trovare il suo posto
sta perdendo la sua fede
sta perdendo il contegno
lei è in tutti i posti, si oh
 
Io mi nascondo, mi chiudo dietro uno stupidissimo muro, non voglio che nessuno veda come mi sento, non riesco ad applicarmi per seguire il mio sogno, mi distruggo da sola tutti i castelli di carte che mi costruisco, mi accontento di quello che ho, convincendomi che è già tanto se non mi hanno esclusa del tutto dalle società. E mi va bene. Ma non mi concentro, mi perdo, penso troppo e poi resto delusa, non mi riesco a trovare, ovunque guardo mi sembra di vedere persone felici e mi sento come se fossi l’unica a soffrire, l’unica ad avere paura di essere giudicata. Io non riesco a contenermi, mi metto a piangere nei momenti meno opportuni, non mi sento più neanche tanto io.
 
She wants to go home, but nobody's home.
It's where she lies, broken inside.
With no place to go, no place to go to dry her eyes.
Broken inside.
 
lei vuole andare a casa, ma la casa di nessuno
è dove lei sta, distrutta dentro
senza nessun posto dove andare, nessun posto dove
andare, per asciugare i suoi occhi, distrutta dentro
 
Voglio trovare un posto da chiamare casa, un posto pieno di affetto, un posto pieno di persone che ti vogliono bene per quello che sei e non per come appari.
Ma non posso, non lo trovo. Non riesco a trovarne uno dove mi possa asciugare le lacrime e rialzarmi.
Senza neanche accorgermene mi ritrovai in lacrime, mi sentivo debole, una piagnona, mi costrinsi a smettere. Ero forte abbastanza per sostenere tutto questo. Lo ero stata in passato, mi sarei rialzata, come al solito
Alzando gli occhi vidi arrivare verso di me un Harry come sconfitto, e triste, non feci in tempo di capire cosa stesse succedendo che mi ritrovai con il culo a terra e travolta da un corpo decisamente più muscoloso e mascolino del mio.
-Che cazzo stai facendo Harry?-
Ero praticamente intrappolata, nulla di irrisolvibile comunque.
-Ti sto abbracciando non si vede?-
-Grazie al cazzo genio! Questo lo avevo capito ma perché? Cioè che cosa minchia ci fate tutti voi qui?-
Mi accorsi poi che erano tutti riuniti davanti la porta della mia camera a guardare quella scena come se volessero dirmi qualcosa. Ma sinceramente? Sti beneamati cavoletti fritti e ripassati in padella di Bruxelles! Probabilmente avrebbero ricominciato ad insultarmi o cose così.
-È tutta colpa mia! Solo colpa mia!-
-Sì Harry, ok come vuoi... certo, come no! Ora che ne dici di alzarti e andartene a fanculo insieme ai cavoletti fritti e ripassati in padella di Bruxelles?-
Velocemente me lo tolsi di dosso per poi andare a sedermi sul letto della mia principessina preferita.
-Non mi piacciono i cavoletti di Bruxelles!-
Lo fulminai con lo sguardo facendolo tacere. Non era la persona adatta a fare battute.
-Ora, te lo ripeto per un’altra volta, cosa minchia scassa coglioni ci fai tu in questa stanza? E perché eri attaccato a me peggio di un polipo con le ventose sotto i tentacoli?-
-Non volevo, pensavo fosse uno scherzo! Ma poi... non lo so!-
-Facciamo finta che io ci abbia capito qualcosa ma tu sei comunque confuso quindi che ne dici di andare un po’ di là e riordinare le idee? Così poi ci potremo ignorare a vicenda? Tu che ne dici?-
Ok, ufficiale, quel ragazzo si è fatto qualche canna.
-NO!-
-Ehi, calmati! Stavo solo cercando di darti un consiglio che io seguirei molto, ma molto, ma proprio molto, ma molto molto volentieri. Ma visto che vuoi scassarmi le scatole un po’ te lo lascerò fare molto poco volentieri. Dai cosa devi dirmi?-
-La canzone...-
-Si chiama Nobody’s Home di Avril Lavigne.-
-No, non intendevo questo, volevo dire, la canzone...tu... e la canzone.... sembrava che ti rispecchiasse.-
-Allora puoi pensare per non lanciarmi uno stupido insulto! Felice che tu te ne sia accorto, e sì, la canzone mi rispecchia in questo momento. Ma non capisco dove tu voglia arrivare.-
-Ho avuto io l’idea di insultarti.-
Probabilmente notò la mia espressione che andava dal deluso, allo sconvolto, al triste, all’infuriato.
-Ma non volevo farti del male! Lo giuro!-
-Così come non volevi farmi del male quando mi hai picchiato giusto? Harry io non ci credo che tu non volevi farmi del male, mi spiace ma non ci credo. Io non posso crederti capisci? È surreale pensare che qualcuno possa anche solo pensare di pensare che dire e fare quelle cose non arrecherà alcun fottuto danno alla persona presa di mira. Anche i bulli sanno che rovineranno la vita alle loro vittime. Io non ci credo che tu abbia così poca materia grigia contenuta in quella scatola cranica ricoperta di riccioli. Semplicemente non posso crederti. Lo capisci questo?-
-Ok, hai ragione, all’inizio volevo vedere come reagivi, volevo tastare il terreno. E poi è diventato tutto troppo divertente e non potevamo farne a meno capito? All’inizio ho iniziato visto che era il mio pegno al gioco della bottiglia. E poi è diventato una specie di droga. Ci faceva sentire potenti, ma non pensavamo di poterti far così male.-
-Quindi non pensavate che mi potesse far del male rivedere il mio ex dela cazzo che si è preso gioco di me giusto? Quindi non pensavate che mi avrebbe fatto male essere presa in giro dai miei idoli giusto? E... aspetta un secondo! Voi lo trovavate divertente? Ma siete tutti fuori spero? Era divertente far dire alle vostre ragazze che io ero pericolosa, che Lux non si sarebbe dovuta fidare di me? Tutto questo era divertente? Ma stata scherzando! Io non ci credo, non ci voglio credere. È sconvolgente. Sconvolgente. E comunque ora dopo tutta questa pappardella cosa volete dirmi?-
-Possiamo provare ad avere un rapporto normale?-
Mi guardava con degli occhi illuminati da speranza. Speranza che non mi feci pregiudizi ad abbattere scoppiandogli a ridere in faccia.
-Noi- dissi indicando prima me e poi tutti loro- provare ad avere un rapporto normale? Dopo quello che mi avete fatto? Spiacente ma non siamo in una stupida favola dove tutti si perdonano e poi vivono per sempre felici e contenti. Mi spiace.-
-Ma perché no?-
-Harry, sei cretino o cosa? Osi chiedermi pure perché noi non possiamo avere un rapporto normale? Ho passato i peggiori giorni della mia vita di qui a tre anni e voi adesso provate a chiedermi di avere un rapporto normale? Ma potete ficcarvelo su per il naso il vostro rapporto normale di merda!-
Detto questo spinsi fuori dalla stanza Harry per poi chiudere la porta in faccia a tutta la bella compagnia.
Mi distesi sul letto per poi chiudere gli occhi e sprofondare in una specie di limbo dal quale mi ridestai giusto in tempo per cambiarmi per la cena.
Ero ancora in costume e non mi sembrava il caso. Comunque misi un reggiseno verde acqua e uno slip rosso, una felpa blu scuro con scritto Teenage Runway, come a volermi ricordare che di li a pochi giorni, 5 per l’esattezza, sarei stata una vent’enne, poi un paio di leggins grigi e delle Tom’s grige a pantofola, comunque erano calde e questo mi bastava. Il tutto ovviamente preso dall’enorme cabina armadio che avevano messo a disposizione mia. Ma che gentili!
Mi legai i capelli in una coda alta e scesi le scale correndo.
A tavola scese un silenzio imbarazzante ma non me ne curai molto e mi avventai sulla mia porzione già servita mormorando un “Buon appetito” molto freddo.
I ragazzi parlottavano tra di loro lanciandomi a volte delle strane occhiate.
Finito di mangiare mi alzai per andare in camera.
Mi annoiavo, era tremendamente noioso senza Lux. Mi serviva. Punto. Era la mia piccola roccia.
 
 
 
 
MY LIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIITTLE SPACE:

Alluora belleshe comment ça va? Come andate? Che mi raccontate? Io ve lo chiederò per l’ennesima volta ma qualcuna di voi sa fare un banner o sa trovarmi un sito per crearne uno???? Vi prego è urgenteeeeeeeeee!!!! Mi serve!!!!!
Ora passiamo al capitolo, pensiate che sia tutto un po’ troppo precipitoso? Ovviamente non li ha perdonati, vi sfido io a dimenticare che in quei giorni siete state maltrattate dai vostri dioli che vi hanno reso la vita un inferno.
Ora spero che sia di vostro gradimento. Qui sotto vi lascio i link della canzone:
Nobody’s Home di Avril Lavigne: http://www.youtube.com/watch?v=NGFSNE18Ywc
Come si è vestita Arya: http://www.polyvore.com/cgi/set?id=106117692&.locale=it

Alla prossima!!!!!!! E por favor potreste recensire??
Ah e non dimentichiamoci che otto, e dico O-T-T-O capitoli hanno superato le 100 visualizzazioni e il prologo si sta avvicinando alle 500 :O!!!!!!! ma glashieeeeeee! Siete un ammmore.
Kiss Kiss
-Barby         
  
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