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Autore: leneene    05/12/2013    0 recensioni
terza era della terra di mezzo, il mondo è in guerra Mordor si è risvegliata per conquistare l'intera terra libera. Gondor sarà la prima a cadere, sebbene forniti di grandi eroi gli uomini non possono sperare di vincere la guerra non senza un aiuto, Sara Lene a dare un opportunità agli uomini, ma il suo cuore è segnato da un oscuro destino uno di quei destini il cui finale dipende da una scelta, la vendetta o la battaglia??
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Dal secondo lithaal:
 
Il sole, spuntava timido da dietro le alte roccie che stagliavano sull’orizzonte,il suo calore ancora flebile delicato come il tocco di una rosa , sfiorò la pelle di Lene elle guardò il sole e i suoi occhi si illuminarono si fermo e chinò il capo in segno di riverenza, ma gimli la colpi col retro della sua ascia costringendola ad avanzare-:non abbiamo tempo per i tuoi riti strega, corri!!.  Leno lo fulminò con uno sguardo glaciale-:dovresti portare più rispetto per il padre Uur il sole, egli ci da la  vita,ci fa sopravvivere,e fa i che i nostri giorni non siano di mero buio,-:non lo metto in dubbio strega, ma la mia razza è nata nel buio, il buio della terra e non ritengo il sole padre mio e da venerare,-:non devi venerarlo Gimli, disse Legolas sarcastico,-:dovresti solo rispettarlo, e rispettare le tradizioni elfiche…,Lene per un attimo sorrise e guardò con riconoscenza l’elfo,e poi aumentò il passo.
Ad un tratto la giovane si chinò a terra, e immerse le mani nella polvere-:i vostri amici sono passati qui la terra ancora è scossa dal pesante passo degli Uruk…li state raggiungendo, sono a meno di un giorno da qui,Aragorn-: e allora cosa aspettiamo?? I nostri amici hanno bisogno di noi, affettate il passo  amici miei.
 La terra scorreva veloce sotto i piedi di Lene il vento le sferzava i capelli,le dolevano i polso ancora legati,il sole ora si levava alto doveva quasi essere mezzodì, ma i cavalieri non si fermarono mai, potva sentire alle sue spalle il feroce ansimare del nano poco abituato a tutta quella corsa, Aragorn apriva la fila seguito dall’elfo. Quell’uomo, aveva qualcosa di regale, sebbene l’aspetto brusco e poco curato, vedeva il suo cuore tramite i suoi occhi ed erano quelli di un re, era leale coraggioso , intelligente un vero re della terra di mezzo,ma qualcosa di oscuro annebbiava la sua mente, un senso di colpevolezza che on apparteneva a lui ma alla sua stirpe. Ad un tratto la sua corsa si arrestò,e il viola dei suoi occhi si incupì, anche Legolas ebbe la stessa sensazione di Lene, poiché si fermò e cominciò a cercare qualcosa che on andava, Gimli:cosa c’è??, Lene-:silenzio nano, non lo senti??,-: sentire cosa??, -:questo tanfo insopportabile!!, Lene fiutava l’aria come un segugio, il fresco odore di campo era stato sostituito dal marcio odore di carne in decomposizione e sangue,ad un tratto un ramo si spezzò alle loro spalle, tutti si girarono trattenendo il respiro,nulla;
Legolas stava riponendo l’arco ma Lene lo fermò, ed ebbe ragione Aragorn fece un passo e una freccia andò a conficcarsi nell’tronco a due centimetri dalla sua testa, Lene si girò,-:i Goblin!!, disse preoccupata, quelle fetide e viscide creature li avevano silenziosamente circondati, i loro puzzo e le loro stridule grida provenivano da ogni angolo, slegatemi le mani!!, Gimli esitò!! , -:avanti, cosa aspetti?, gimli con un colpo secco staccò le funi, era di uovo libera,avrebbe potuto scappare ma qualcosa la fermò, afferrò furiosamente le sue asce, facendole roteare tra le mani, Legolas scoccò la prima freccia ed il primo Goblin cadde. La battaglia  breve ma violenta, Aragorn si faceva strada tra i Goblin tagliandone la testa.
 Gimli con la sua ascia da guerra stava fracassando le ossa ai Goblin,Lene afferrò Legolas per il mantello e lo spostò sul ramo della quercia davanti a loro,Legolas-:grazie!!,:bhe ho solo pensato che avresti avuto una visuale migliore. Con un balzo si gettò l Goblin che ringhiava sotto di lei e ne perforò il costatò: Il nero sangue di quelle creature le macchiava le mani, e lei amava quella sensazione,l’ultimo Goblin cadde steso nella polvere con tre frecce piantate nella gola, il sudore imperlava il viso dei nostri eroi, Lene si pulì le mani nel rivolo d’acqua che percorreva la strada , ma non ci fu tempo per parlare i tre ripresero la corsa quando, un Goblin ferito si getto su Gimli, la reazione di Lene fu fulminea, allungò la mano verso il mostro,e sussurrò-:nuruhuine, gli occhi del blin si velarono e lasciò la esa sul nano si accasciò a terra e da lui spirò l’ultimo soffio di vita, Gimli si rialzò a fatica quella besti gli aveva morso una spalla, Aragorn lo aiutò ma Legolas non riusciva a parlare, guardava terrorizzato Lene,-:Gimli non ha sbagliato a chiamarti golodh, strega non è vero??-:il nano è salvo questyo è l’importante, Legolas le afferrò il polso non sei solo una Goladh se una maga del fuin una strega oscura…ma come puoi esserlo gli elfi non conoscono quella magia, Lene lo afferrò per il collo,-:se è davvero così faresti meglio a guardarti le spalle principe,-i suoi occhi erano di viola vividissimo Legolas ne rimase incantato-:perdonami se ti ho offeso in qualche modo,-:io non sono una maga oscura ne un emissario di mordor, io sono Lene e sono…,Aragorn tu sei una mezzelfa vero??, Ella chinò il capo si io sono: “slo telwa Elandili”, l’ultimo dei mezz’elfi. Lene chinò il capo per nascondere il fremito dei suoi occhi, il mio popolo venne distrutto, spazzato via, fu allora che gli elfi del nord mi trovarono, giacevo ancora in fasce tra le rovine bruciate della mia casa, gli elfi arrivarono troppo tardi per salvarli quando il re Aeglos, “punta di neve” senti i miei vagiti tra le rovine, egli mi prese tra le braccia e mi portò via da quel luogo di morte e disperazione, crebbi con gli elfi del nord, pur sentendo di essere diversa da loro, ebbi un infanzia felice e fui introdotta da mio padre alle armi e alla magia, fu solo dopo i sedici anni che capì che quello non era il mio posto, alla morte della regina mia madre Bruiinen decisi di andare via, mio padre già spezzato dal dolore avrebbe voluto tenermi con se, dopotutto sono la loro unica erede, ma è stato inevitabile, e quando egli ha incontrato il mithrandir, la mia sorte è stata decisa, ho abbandonato la terra del nord in cerca di risposte in cerca di vendetta e in cerca di Litium la mia città perduta, intanto in me cresceva il potere oscuro quello che donato dagli dei degli uomini alla mia razza, sto imparando a controllarlo, ma è pericoloso. La presa di Legolas si allentò egli incredulo chinò il capo e così anche fece Aragorn, legolas si inginocchiò-: “Amin Hearim”:mia principessa, ella portò dolcemente il palmo della mano sotto al mento dell’elfo alzò il suo bel viso, e si inginocchiò di fronte a lui “Haerim wie, inx lle cu’ ”.principe valoroso non ti inginocchiare, Legolas sorrise e si alzò, aragorn,-:perdonaci mia signora, Lene,-:come può il re degli uomini chiedere perdono a me??, Aragorn sussultò, fu allora che lesse negli occhi della mezzelfa tutto ciò che ella sapeva, come molti dei mezzelfi ella aveva il dono della divinazione. La caccia riprese e Gimli con tono sommesso sibilò un grazie a Lene che sorridendo rispose-: grazie a te mio piccolo e valoroso Ai’ Atar,-:eh cosa?? Traduzione prego!!, Lene sorridendo scappo avanti, la strada era ancora lunga, e la salvezza dei piccoli hobbit dipendeva dalla velocità dei loro passi. Intanto da qualche parte nella terra di mezzo, Frodo combatteva con la morte per la salvezza del mondo.
 
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