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Autore: Rayon_    05/12/2013    6 recensioni
Parti della storia:
“Svoltai, come tutte le volte, l'angolo che portava al vicolo con passo sicuro, ma improvvisamente qualcosa mi fece fermare. O meglio, qualcuno.„
**
“Il suo volto si girò velocemente verso di me, guardandomi negli occhi per alcuni secondi; poi, finalmente, sentii la sua voce per la terza volta.
Ma questa volta sembrava più tranquilla, aveva una voce stupenda.
-Light- Lighter.-„
**
“-Lighter.-
La chiamai con voce delicata. Mi accorsi che mi ascoltava quando sentì la testa girarsi sul cuscino.
-Ti voglio bene.-„
**
“-Louis.-
Mi chiamò lei che non aveva ancora smesso di piangere.
Aprìi gli occhi e mi schiarìi debolmente la voce, per far capire che la stavo ascoltando.
Passò qualche secondo di singhiozzi prima che continuasse.
-Abbracciami.-„
**
“Poi non so cosa feci, non so cosa pensai, so solo che sentivo il cuore scoppiare, e che le sue labbra erano soffici, esattamente come me le immaginavo.„
Potreste trovare diverse somiglianze con la storia Color My Life di anqis a causa di un mio errore.
xx, Flying_
|STORIA INTERROTTA|
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Winter In Heart.

 


 




Capitolo 19.

Louis's Pov.
Mi svegliai sorridendo inconsciamente, con ancora le immagini del sogno che avevo appena fatto che mi giravano nella testa.
Il freddo, gli abbracci, le risate. Era stato così tremendamente bello e reale.
Lighter era ancora lì con me, dalla sera prima, non si era mossa di un centimetro.
Mi ritrovai, ancora una volta, a pensare.
Pensavo e sorridevo. I pensieri non mi rattristivano affatto, non mi facevano venire voglia di picchiare qualcuno o di piangere, come prima, prima di lei.
Ora riuscivo solo apensare a quanto tutto questo mi avesse cambiato, migliorato, e a quanto fossi fortunato.
Non avrei mai immagianto di diventare quel tipo di ragazzo che sorride per un abbraccio, e tanto meno avrei immaginato tutto questo con lei.
Tutto di lei mi attraeva. 
Gli occhi, il sorriso, lo spruzzo di lentiggini, i lunghi capelli rosso chiaro, e il suo corpicino fragile.
Era più bassa di me, nonostante io non fossi molto alto, e questo la rendeva ancora più innocente.
Stringerla mi sembrava quasi un reato, anche se ormai non potevo più fare a meno di farlo.
E lì, guardandola dormire, improvvisandomi un po' sentimentalista e un po' filosofo, pensai che la persona giusta arriva da te prima o poi, quando meno te lo aspetti.

-Buongiorno.-
La salutai a bassa voce quando lentamente aprì gli occhi.
Mi sorrise, come sapeva fare lei, mentre si stiracchiava con calma.
-Hey.-
-Oggi ti porto in un posto speciale.-
La avvisai mettendomi seduto contro il muro dietro.
Lei alzò per un attimo la testa guardandomi curiosa, poi si mosse e l'appoggiò sulle mie gambe.
Ecco, erano esattamente quei gesti, quei piccoli gesti che sarebbero potuti sembrare insignificanti, ma che nonostante tutto mi facevano sentire bene, sereno, a posto.
-Di nuovo?-
Chiese lei riportandomi alla realtà.
Presi a giocherellare con i suoi capelli mentre guardava il soffitto bianco.
-Di nuovo. Però questa volta non abbiamo nessun motivo per scappare dopo un paio d'ore.-
Dissi alludendo al giorno precedente.
Sorridemmo entrambi, poi improvvisamente si mise seduta a gambe incrociate, con un'espressione pensierosa in volto.
-Ho fame.-
Annunciò poi toccandosi la pancia con una mano.
-Andiamo a fare colazione.-
Proposi ovviamente, dopo essermi spostato accanto a lei.
Tenendo la testa diritta mi guardò di sottecchi, con la coda dell'occhio, era piuttosto buffa.
-Si.-
Concluse poi alzandosi ed andando in bagno.
Risi per il suo strano modo di fare, poi mi stiracchiai per bene prima di andare in cucina.
Stavo giusto versando il latte caldo dal pentolino alle tazze quando due dita mi si puntarono nei fianchi facendomi sobbalzare per il solletico e per lo spavento.
Sentii una risata dietro di me, che però cessò quando una tazza piena del liquido cadde a terra rumorosamente.
-Flethc.-
-Oops.-
Girai di poco la testa e la vidi con la coda dell'occhio, tratteneva un sorriso mordendosi il labbro inferiore.
-Non importa.-
Risposi cercando di spostarmi senza pestare niente.
-Però dopo pulisci tu.-
Risi mentre prendevo una tazza pulita, e vi versavo il latte caldo.
Gliela porsi mentre si sedeva a tavola ridendo, poi presi del latte freddo e lo versai nell tazza per me, visto che qello caldo era per terra.
-Mh, vuoi quello caldo?-
Mi chiese avvicinandomi la sua tazza.
-Lo vorrei, ma è per terra.-
Scherzai cercando di farla sentire in colpa.
La vidi abbassare lo sguardo mentre prendeva a giocare con una ciocca di capelli.
-Scusa.-
Mi intenerii, non riuscii a fare a meno di sorridere.
-Stavo scherzando.-
La rassicurai prendendo un primo biscotto.
Durante tutti i dieci minuti aveva cercato di farmi dire il luogo in cui l'avrei portata, usando la scusa dell'abbigliamento, quella del trucco,ma non le diedi corda e restai fermo senza svelarle nulla, doveva essere una piccola sorpresa.
Mi alzai mentre lei finifa di bere, ed iniziai a raccogliere i primi cozzi di ceramica bianca.
-Lascia stare Lou, è colpa mia, faccio io.-
Disse alzandosi e chinandosi con me; alzai lo sguardo giocosamente e prima che potesse fermarmi le diedi una spinta sulle spalle facendola cadere indietro.
-Non c'era dubbio.-
Scherzai allontanandomi dal bancone per andare in camera.
Sentii uno "stronzo" che mi fece ridere, poi mi chiusi in camera per cambiarmi.

-Louis?-
Sentii bussare alla porta della camera dopo qualche minuto.
-Entra pure.-
Mentre mi infilavo i calzini e poi le scarpe la vidi prendere un paio di jeans, una maglia leggera ed un maglione di lana. "Perfetto". Lo sussurrai senza accorgermene.
-Cosa?-
-Eh?-
Mi guardò con la fronte corrugata per poi scuotere la testa.
-Niente, mi sembrava che avessi detto qualcosa.-
Alzai le spalle e mi girai sorridendo.
Sentii la porta chiudersi e capii che era andata in bagno.
Senza farmi sentire frugai un po' nel suo cassetto e presi una sciarpa ed un paio di guanti, presi anche un paio di guanti per me ed andai all'entrata per prendere il mio cappotto.
Presi le chiavi dell'auto e poggiai tutto nei sedili posteriori coprendo con la mia giacca.
Feci giusto in tempo a salire che lei uscii con le chiavi in mano, chiuse la porta e mi raggiunse.
-Pronta?-
Chiesi dopo il rumore della porta che si chiudeva.
-Non so per cosa, ma si.-
Rispose sollevando le spalle.
Misi in moto e partii per una meta ben precisa.

 



***

-Dove siamo?-
Mi chiese per l'ennesima volta durante il viaggio. Finii la manovra per parcheggiare e decisi di risponderle.
-Kinderly Town.-
-Grazie, il cartello l'ho visto anch'io.-
-Ooh sta zitta.-
La ammonii ridendo mentre scendevo dall'auto.
Aprii la portiera retrostante per tirare fuori il mio cappotto, presi anche la roba di Lighter.
-Prendi questi, ti serviranno.-
Le lanciai i guanti e la sciarpa che prese al volo piuttosto sorpresa.
Mi infilai la giacca, la raggiunsi dall'altra parte della macchina e con un gesto spontaneo le circondai le spalle con un braccio mentre la guidavo per i marciapiedi.
Nei cinque minuti che percorremmo a piedi nessuno dei due fiatò, entrambi osservavamo il paesaggio assortito da qualche centimetro di neve bianca.
-Eccoci.-
Dissi sorridendo e risvegliandola dal suo trance.
Attraversammo la strada e ci trovammo all'entrata del grande parco.
-Due per la pista all'aperto.-
Il signore dietro al bancone digitò qualcosa al computer.
-Numeri?-
-Un quarantadue ed un trentotto.-
Ritirai tutto, salutai e tornai da Lighter che mi aspettava sorridente su una dell panchine.
-Eccomi, questi sono tuoi.-
Li prese ringraziandomi e se li infilò velocemente.
-Andiamo?-
Chiesi staccando lo sguardo dalla pista per guardare lei, che rispose con un "si" poco convinto.
Feci un passo ed iniziai a scivolare sul ghiaccio, con una ragazza troppo attaccata al mio braccio per paura di cadere.
-Aspetta.- Dissi cercando di farla staccare dal mio braccio. -Ti faccio vedere.-
La lasciai lì mentre mi allontanavo pattinando, lei mi fissava i piedi e a stento stava in equilibrio.
-Prova, non è difficile.-
Dissi con il fiato leggermente corto dopo essere tornato dietro di lei.
La sua espressione era concentrata mentre cercava di muovere i primi passi. Con le braccia la fermai da una disastrosa caduta e mi misi a ridere tirandola su. Risi anche mentre si girava verso di me cercando di non cascare di nuovo.
-Smettila.-
Mi ammonì lei con una spinta sul petto.
-Va bene, scusa.- risposi senza smettere di sogghignare. -Proviamo così.-
Mi misi bene di fronte a lei e le strinsi entrambe le mani, poi iniziai a muovermi indietro tirandola con me. 
-Stai un po' meno rigida, sembri un pezzo di legno.-
Le feci notare vista la posizione.
Lei se ne accorse e provò a sciogliersi un po' ammorbidendo le gambe, le braccia e la schiena.
Con calma iniziai ad aumentare la velocità, finché Lighter non riuscì a prendere confidenza. Mi guardò soddisfatta senza però lasciare le mie mani.
-E allora? Era tanto difficile?-
Chiesi sorridendole. Lei tornò a guardarsi i piedi stando attenta ad ogni movimento, solo quando mi fui staccato completamente si accorse che le avevo lasciato le mani.
Quella scena la ricorderò per sempre.
Strabuzzò gli occhi guardandomi e si bloccò di colpo cadendo disastrisamente.
-Ahi.-
Si lamentò piano seduta sul ghiaccio mentre si massaggiava una gamba.
Risi fino a cadere vicino a lei, e continuai nonostante lei mi tirasse deboli pugni dappertutto.
-Smettila ed aiutami ad alzarmi.-
Mi ordinò mentre cercava di tirarsi su senza molti risultati.
Mi pulii i guanti senza smettere di ridere e mi alzai porgendole una mano. La tirai su con un colpo deciso tanto che cadde in avanti contro il mio petto, a peso morto.
-Avanti, riprova, ma non fermarti di colpo.-
Le suggerii ironicamente cercando di farla stare in piedi da sola. A quanto pare non ne voleva sapere visto che avevo ancora il suo peso morto addosso mentre si appendeva al mio collo con le braccia. Non che mi dispiacesse averla così vicina, ma era piuttosto scomodo per pattinare.
-Veramente io sto piuttosto bene così.-
Ammise lei senza muoversi.
-Appesa al mio collo?-
Chiesi sarcasticamente cercando i suoi occhi.
-No, ferma.-
Rispose convinta facendomi scoppiare ancora a ridere.

La mattinata passò piuttosto velocemente, e quando fu l'una meno un quarto Lighter riusciva abbastanza ad andare da sola, anche se senza di me davanti non si muoveva neanche a pagarla. All'una e mezza uscimmo con le gambe distrutte, lei in particolare, passammo dall'entrata dove lo stesso signore di prima controllò l'ora della nostra entrata e ci fece il conto totale di sterline.
-Dove andiamo ora?-
Chiese lei appena fuori dall'edificio.
-Beh in verità non lo so. Cioè, avevo pensato, visto che fra poco è carnevale e qui in centro ci sono tutti negozietti di vestiti stupendi, potremmo passare anche di lì se ti va.-
Mi gurdò mentre pensava a qualcosa a me sconosciuto,e poi sorrise come una bambina.
-Non vedo l'ora!-
Risi anch'io ed insieme raggiungemmo la macchina per altri venti minuti di viaggio.

-Ma..-
Fece ancora qualche passo avanti, incredula, mentre si guardava intorno.
-Ma questo posto è fantastico.-
La seguii sorridendo mentre si spostava da un angolo all'altro della strada per osservare ogni particolare, la sua espressione era buffa, sembrava che si trovasse in un film di fantasia.
E in effetti in parte era così: le casette di ogni colore, migliaia di decorazioni di ogni tipo, ed enormi rappresentazioni di simboli sopra e fuori dai negozi. Come quando c'è un'enorme ciambella sopra al negozio di ciambelle. Lì era tutto così, ma più bello. 
-Louis guarda!-
Mi chiamò verso di lei.
-Quell'enorme farfalla sembra fluttuare nel vuoto!-
Non mi girai neanche a guardare l monumento, lo conoscevo a memoria, mi soffermai piuttosto a guardare lei, che dopo qualche secondo di stupore si accorse del mio sguardo fisso, forse anche un po' ebete.
-Che c'è?-
Chiese lei facendo spalluccie.
-Niente, sei carina.-
Ammisi scuotendo lievemente la testa.
Guardammo entrambi avanti, eravamo uno di fianco all'altra, e prima di iniziare a camminare pensai che farlo per mano non sarebbe stata affatto una cattiva idea. Avevo un po' paura di spaventarla, ma vedevo che si stava abituando al nostro rapporto, e volevo avanzare di qualche passo ogni giorno di più.
Allungai la mano apera in avanti per fargliela vedere, lei la guardò per un attimo e poi accettò la mia richiesta. Solo un'ultimo sorriso complice che ci scambiammo, poi partimmo per il viale.

-Il travestimento da Biancaneve però ti stava benissimo!-
Okay, sarebbe stato un complimento normale se l'avessi fatto io a lei. Il problema era che uscendo dal terzo o quarto negozio quel complimento me lo aveva fatto lei, dopo avermi costretto a provare un costume da principessa per maschi.
-Non immagino quanto.-
Ironizziai camminando.
-Ora entriamo qui, ci sono dei bei vestiti da ragazza!-
Le feci cenno con il braccio libero, verso un negozio all'apparenza lussuoso, ad allestirlo un grande affresco di una ragazza con un vestito lussuoso, affrescato al muro. Un negozio con tutte le cose più raffinate ed eleganti, al primo piano. Poi il secondo piano era dedicato a vestiti da principessa. Il terzo da sposa. Il quarto da personaggio fantastico. Il quinto era dedicato ai "temi".E l'ultimo era diciamo un piano.. A reating rosso, ecco. Comunque un negozio dedicato ai vestiti da femmina.
-Va bene.-
Ci dirigemmo verso l'entrata, e appena dopo qualche metro un prfumo delicato già ci invadeva le narici, accompagnato dalla bella musica di sottofondo. Non era cambiato quasi in niente, se non per le pareti che da blu erano diventate celesti. Ci ero entrato una sola volta lì, con Eleanor, ma per prendere un vestito da sera, non di certo uno da carnevale.
Guardammo alcuni vestiti in giro, più che altro lei guardava ed io la seguivo godendomi ogni diversa reazione. In quel piano non volle provare niente, anche se certi vestiti se li mangiava con gli occhi.
Ci fermammo nell'ascensore guardando l'insegna dei vari piani.
-Perché l'ultimo piano è "rosso"?-
Chiese innocentemente, facendo il segno delle virgolette con le mani. Risi un po' in imbarazzo, e finsi un colpo di tosse sperando che capisse.
-Oh, capito.-
-Andiamo al quinto piano?-
Chiesi cambiando discorso. Di vestiti da principessa e da fata già ne avevamo trovati, e da sposa non credo avesse intezione di provarne.
-Perfetto.-
Schiacciò il pulsante e dopo pochi secondi la porta si aprì catapultandoci letteralmene in un nuovo mondo.
Lighter sembrava incantata, ancora più di prima.
Diede un'occhiata veloce a tutto camminando, poi si soffermò su un'insegna con su scritto "colori". Passammo sotto a quella  con su scritto "fate", a quella della musica, ed arrivammo a quella dei colori. Era una grande stanza a parte, divisa in sette sezioni da decorazioni luminose e brillanti. I sette colori dell'arcobaleno, con ogni loro sfumatura. Non mi ricordavo quella stanza così bella. Ci dirigemmo subito verso alcune sfumature di rosa, ed un vestito attirò la sua attenzione. Era carino, ma uno di colore blu scuro mi attirò particolarmente, così lo presi. Non avevo mai avuto buon gusto per i vestiti da donna, ma l'ultima volta ci avevo azzeccato, quindi tentai prendendo quello ed un'altro molto bello, anche se il colore verde acido non donava molto. Tornai da lei che ancora stava guardando i particolari di quell'abito.
-Lo provi?-
La sorpresi alle spalle.
-Sì.-
Rispose sorridente. Gli porsi gli altri due vestiti lasciandoglieli osservare per bene.
-Mi ispiravano, magari ti stanno bene.-
Lei annuì e seguì il cartello per i camerini.
Mi sedetti su una dell poltroncine della sala bianca aspettando che si cambiasse.
Il primo vestito era il suo, quello rosa pallido. Era carino, lungo fin sopra al ginocchio, sotto a tubino di un rosa un po' più scuro, e sopra di qualcosa simile alla seta, con bellissimi dettagli a decorare il corpetto. Mi sentivo piuttosto gay e piuttosto femminile pensando con quei termini, probabilmente era stata l'influenza dei programmi di moda che guardavo quando ero a casa da solo, in mancanza d'altro.
Uscì dopo un paio di minuti, e si guardò allo specchio. Fece un giro su se stessa per osservarsi, era un vero in canto. Feci per alzarmi e dirglielo, ma dopo qualche secondo stava rientrando in camerino con una faccia schifata.
-Ti sta bene!-
La fermai prima che chiudesse del tutto.
-Mi fa il sedere grande.-
Concluse lei. Rimasi zitto, incredulo a quello che aveva appena detto.
-Se tu hai il sedere grande io ce l'ho gonfiabile.-
Ci furono attimi di silenzio, sentivo solo il rumore di tessuti che sfregavano.
-Louis non esco neanche, questo vestito verde fa veramente pena.-
Risi alla sua affermazione, e mi avvicinai alla tenda per rispondere.
-Non ho mai avuto gran classe per i vestiti da donna.-
La sentii ridere piano, e decisi di apsettare in piedi che uscisse.
-Beh questo non è male.-
La sentii parlare e dopo poco la tenda si aprì nuovamente lasciandola uscire.
-N,non è male?-
Chuiesi guardandola da dietro, mentre si osservava allo specchio. Pensai a quando il vestito azzurro che le avevo regalato le stesse bene, e decisi che quello spettacolo andava moltiplicato ancora per dieci. Considerato che ora la vedevo in un modo diverso, e considerato che il vestito aveva molta più classe, potevo davvero dire di esserne rimasto incantato.
La parte superiore era stretta il giusto, di un tessuto leggero, e scendeva così fino alla pancia, con dei dettagli di pizzo e di perle, che risaltavano sul blu notte. Poi scendeva giù in due strati leggeri che lo gofiavano di poco facendolo sembrare il vestito di una dea. Davanti scendeva fino alla mezza coscia, mentre dietro continuava fino a strisciare a terra di una decina di centimetri. Con i tacchi sarebbe arrivato giusto a terra. La parte sulla schiena era stratta come la parte superiore, un po' più bassa, e scendeva fattain pizzo nero, fino a concludersi a V nell'incavo della schiena.
Non feci neanche in tempo a pensare a quanto fossi bravo a descrivere i vestiti, perché il mio pensiero fisso era "wow".
La raggiunsi da dietro e poggiai timidamente le mani sui suoi fianchi, guardando lo specchio davanti a noi.
-Questo te lo compro.-
La avvisai sicuro. Lei si rigirò tra le mie mani per guardarmi, ed io non tradai a stringerla dietro la schiena per avvicinarla.
-Louis, hai una vaga idea di quanto costi?-
La guardai un po' negli occhi prima di rispondere.
-No, e non credo mi interessi.-
Lei sbuffò come per dire "già è difficile per me lasciarlo qui, se poi ti ci metti anche tu!".
-Louis, non possiamo, davvero, è troppo.-
Disse tenendo la sua posizione da ragazza brava e razionale.
-Lighter, i miei genitori guadagnano dodicimila sterline al mese, non credo di avere problemi a pagarlo.-
Lei roteò gli occhi al cielo per poi poggiare la testa sul mio petto.
-Non ci riesci proprio ad ascoltarmi eh?-
Sorrisi senza rispondere, sia per la risposta, si per l'immagine di noi due abbracciati che si rifletteva sullo specchio.
E mi prese un'improvvisa voglia di fregarmene dei miei pensieri contorti, di seguire l'istinto, che in quel momento non faceva altro che urlare "E' la tua ragazza, credici!".
Con un braccio l'avvicinai mentre con l'altro le sollevavo il meno per poi spostarle una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-No, non ci riesco.-
E boh, nessuno rispose più perché la forza di volontà aveva di gran lunga superato quella della ragione, e mi ero appropiato possessivamente delle sue labbra.
Mi staccai dopo qualche secondo, per essere sicuro di avere la sua approvazione.
E non potei riceve risposta migliore che un suo sorriso. Così mi sentivo con lei, con il cuore felice. E dovrebbe essere proprio questo che una persona dovrebbe sentire, no?
Rimasi stupito dal fatto che un attimo dopo l'iniziativa non fu solo mia, ma fu accompagnata anche da lei. Chiusi gli occhi come lei e mi godetti ogni singola sensazione provata.
Il bacio fu più lungo del solito, le mie labbra continuavano a staccarsi e riavvicinarsi senza cheidere troppo, un semplice gioco di baci. Sentivo la sua rigidità che lentamente si scioglieva, mentre si fidava di me e stava al gioco. A quel pensiero il mio cuore si allargò ancora di più. Lei si fidava di me.
Persi il conto del tempo in cui rimanemmo abbracciati a goderci quei momenti, ma dopo qualche attimo eravamo vicini, con i respiri che si incorciavano, mentre fissavo i suoi occhi che ormai mi erano entrati dentro lasciandomi l'impressione che non ne sarebbero usciti mai più.
Due parole mi frullavano nella testa, die parole troppo forti per essere dette, troppo spaventose per una ragazza come lei. Così decisi che non era ancora il momento, e mi limitai ad una frase di circostanza che rispiecchiasse i miei sentimenti senza colpire troppo.
-Lighter.-
La chiamai nonostante mi stesse già guardando. Lei sorrise lievemente facendomi venire i brividi.
-Credo di essermi innamorato.-



















Uooaaaaaaaah.
Buona sera peoplee.
Come vaa? Io male lol, ho litigato col mondo in sti giorni. 
Vabbè non siamo qui per parlare di me, già sono noisosa a parlare della storia, se poi vi racconto della mia vita non posso vedere cosa ve ne freghi.
Dunque, perdono.
Chiedo perdono.
No, sincermanete, scusatemi per una moltitudine di motivi.
1. Ci ho messo più del duvuto a rivedere tutti i capitoli scorsi, ma erano davvero penosi, capisco perché nessuno la seguiva all'inizio. lol
2. Ho impiegato due settimane e oltre a scrivere questa caccola di capitolo. Ispirazione zero, idee zero.
3. Non ho ricontrollato il capitolo perché volevo mettervelo sta sera. 
Quindi vi devo un sacco di scuse.
Il capitolo: diverse scene tra Light e Louis, soprattutto nell'ultima parte.
Ah si, per l'inizio, in caso non ve lo ricordiate, quando Louis la richiama dicendo "Fletch" si riferisce al cognome della ragazza. :)
Beh qui è tutto rose e fiori, tra i due nasce qualcosa di sempre più forte, e se può consolarvi vivranno cosìancora per un po', fino all'amore definitivo diciamo, ma come è anticipato dall'introduzione ricordatevi che di sicuro la conclusione non sarà "Vissero felici e contenti". lol.
Bene la smetto di scassarvi l'anima, spero che dopo tutto questo tempo ci sia ancora qualcuno vagamente interessato a seguire questa schifezzina.
Fatemi sapere con qualche recensione, come sempre. :)
A proposito, mi stavo dimenticando i ringraziamenti.
HolaOli
onedirectionilove
unapplausoacolgate
Gio00
haroldswatch
Weareallmad
_Leeroy_
Amethyst__
Postcard
_spaccioharibo
ary1DLove
Grazie mille di cuore per le undici recensioni, davvero, senza di voi questa storia non sarebbe niente, mi date la motivazione per continuare a scrivere e ad impegnarmi. :)
Okay basta, vi lascio in pace.
Per qualsiasi cosa mi trovate qui, su
twittah, su tumblr e su facebook. :)
Alla prossima. ;)

 
xx, Flying_
  
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