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Autore: Bella Finally Cullen    06/12/2013    1 recensioni
“Bells... sai, non sono sicuro che ti ridarò quello che ti appartiene questa volta...” dice sventolandomi il foglio davanti agli occhi.
“Dai Ed... sono cose private...” mugolo contrariata.
Lui ridacchia appoggiando una spalla al muro.
Che visione celestiale, è proprio un bellissimo ragazzo.
I suoi occhi verde smeraldo mi osservano curiosi da sotto quelle lunghissime ciglia mentre si passa istintivamente la mano tra i capelli bronzei.
La maglietta bianca che indossa è fin troppo aderente, si riescono a vedere perfettamente i muscoli scolpiti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Capitolo 11 – New Beginning... with you


Mi sistemo totalmente imbarazzata sul sedile curatissimo della Volvo.

Questa macchina mi piace!

Non mette quel senso di transizione, di passaggio, di ansia in un certo senso, a parte che a me anche solo la vista di una macchina fa già girare la testa.

Ma in questa, penso che ci passerei davvero delle ore senza iniziare a sbraitare come al mio solito.

Ho sempre odiato i viaggi lunghi, maledivo mia madre ogni volta che mi costringeva ad andare in vacanza magari dall'altra parte degli Stati Uniti. E odio tantissimo anche l'aereo, mi mette terrore!

Ma Edward non mi porterà in aereo!

Insomma, la bellissima Volvo nera XC60 di Edward, è meravigliosa. Specialmente perché è inondata dal suo profumo.

Sa di lui!

Sa di Edward Anthony Cullen.

Lui è seduto qui accanto a me concentrato sulle manovre – non così complesse – che sta facendo per uscire dal parcheggio.

Si sa, Edward fa tutto con la massima concentrazione.

Arrossisco pensando a “quanta concentrazione” ha messo oggi pomeriggio nel nostro bacio.

In un certo senso è strano trovarmi qui, in questa macchina già per la seconda volta in nemmeno ventiquattro ore, con lui che fino a nemmeno tre giorni fa mi voleva come un'amica.

Ma lui non mi ha mai voluta solo come amica.

Lui mi ama.

“So che tutto questo può sembrarti... strano” dice rompendo il silenzio per niente imbarazzato – a differenza dei nostri normali silenzi da “non so che fare” - come se mi leggesse nel pensiero.

A volte ho quasi l'impressione che lo faccia sul serio.

Sorrido guardandolo e i suoi occhi verdi si intrecciano con i miei in un abbraccio segreto, elettrico.

Io ricambio il sorriso nel modo più naturale possibile.

“Che c'è?” sussurra spostando la sua mano dal cambio alla mia guancia. E' calda, ma non asfissiante. E la mano di Edward. Semplicemente Edward in tutta la sua sostanza. In tutta la sua bellezza.

Mi accorgo solo in quel momento di essermi imbambolata a fissarlo e mi scrollo via la nebbiolina dei miei pensieri.

Quelli si che sono asfissianti! Soffocano! Io sto sudando... per l'agitazione.

Mi godo a pieno il brivido che mi percorre la schiena dopo il suo innocente contatto con la mia pelle.

Pelle contro Pelle.

“Nulla sono solo un po'...” mancanza di aggettivi e quindi automaticamente mi mordo il labbro. Come mi sento? Forse non lo so nemmeno io in fondo. Colpa totalmente sua! E' colpa dell'angelo!

“... tesa?” annuisco trovando la sua supposizione più che adeguata al mio stato d'animo.

Oh, Isabella Swan ha perso l'uso della parola!

Ho il colpo definitivo mentre lui prende dolcemente la mia mano e la posa sul cambio, sotto la sua molto più grande e protettiva.

Amo le sue mani... sembrano quelle di una statua fatta a pennello da un abile scultore. Le dita affusolate – dovute da anni e anni di pianoforte – sono meravigliose. E in più amo sentirlo suonare il piano!

Una volta ha anche composto una ninna nanna per me!

Che dolce. Quanto lo amo!

Cerco di deviare i miei pensieri fin troppo sdolcinati guardando fuori dal finestrino in modo apparentemente distratto.

Noto piccoli ma sostanziali cambiamenti nel paesaggio fuori dalla nostra “bolla” personale.

Quando c'è Edward perdo il senso del tempo, dello spazio. Non capisco più nulla. E' assurdo. Eppure con lui mi sento a casa. Ancora di più di come mi sento nella mia vera casa.

Fuori dal finestrino – nella fresca sera statunitense – gli alti palazzi tipici della città, hanno lasciato spazio a basse case, molto simili alle sontuose ville di Hollywood.

Allora ricordo che in realtà potremmo anche essere lì, perché non so assolutamente dove mi stia portando.

“Edward... ma dove stiamo andando?” sorride sghembo guardandomi con la coda dell'occhio e la sua voce è dolce, calma. Ma provocante.

“E' una sorpresa... piccola”

Il mio viso cambia letteralmente colore.

Attimo, Attimo, Attimo. Cosa?

Come mi ha chiamata?

Pi-Piccola?
Andiamo bene, persino la mia vocina interiore ha iniziato a balbettare.

Che bella cosa.

Mi volto appena verso di lui E' davvero bellissimo.

I capelli bronzei perennemente struffati gli danno un'aria dolce, tenera, ma provocante ed estremamente sexy.

E' in quel momento mi accorgo di tutto quanto.

Mi accorgo di quanto sia insensata la mia ansia.

Non devo avere paura, perché l'unico posto in cui desidero essere in questo momento è accanto a lui e così sarà per sempre.

La consapevolezza di questo per un attimo mi coglie impreparata.

Ma non ho paura. Non più. Perché lui è qui con me.

Presa dai miei pensieri mi accorgo appena del tempo che scorre.

Quanto è passato da quando siamo partiti?

Secondi? Minuti? Ore?

Non saprei. L'importante è che da adesso in poi lui non mi lascerà mai più da sola. Anche se in fondo so che non sarà possibile.

La macchina si ferma davanti al cancello di un'enorme villa.

Resto a bocca aperta mentre mi affretto a scendere dall'auto senza riuscire a pensare altro che “Wow”.

Eh si, proprio Wow!

“Dove siamo?” sussurro strabiliata avvicinandomi a lui.

“Siamo a Villa Esme”

Villa Esme? Sua madre?

“... questa è casa mia... seconda casa per la verità, mentre i miei sono in Europa me ne occupo io.” spiega.

“E' stupenda Edward!” Lui in risposta sorride dolcemente.

E che sorriso!

“Vieni, voglio farti vedere una cosa, ma chiudi gli occhi e non sbirciare!”

Edward e la mania di giocare a nascondino! Si vedono i risultati con il passare degli anni!

Dentro di me ridacchio ma in realtà sono molto tesa.

Lui si affretta ad andare dietro di me e mi lega non molto stretta una benda agli occhi.

E' tutto buio e non vedo nulla. Mi sento un po' spersa.

“Lasciati portare... ti fidi di me?”

Ci penso davvero. Mi fido? Non ho ombra di dubbio su questo.

“Si, mi fido di te” le mie parole suonano come una vera e propria dichiarazione, molto più serie di quanto avrebbero dovuto essere nella mia immaginazione.

Ma alla fine è vero. Io mi fido di lui.

Camminiamo per qualche attimo e poi mi sento stranamente sollevata da terra.

Dalle labbra mi esce un urletto stridulo di sorpresa.

“Edward!” dico quasi disperata aggrappandomi al suo collo come un bradipo, ma sto davvero morendo dalla curiosità.

“Shhh” mi zittisce. So che se la sta ridendo.

“Ecco...” e dopo qualche secondo mi lascia andare.

Riesco a sentire il pavimento abbastanza stabile sotto ai miei tacchi vertiginosi. Non danno poi così fastidio.

Ma la piattaforma è di... legno?

“Puoi aprire gli occhi” sussurra al mio orecchio sciogliendo la benda.

Lo sento dietro di me che mi abbraccia in modo illegalmente dolce.

Con paura tolgo definitivamente la benda.

L'attesa mi sta innervosendo.

Apro gli occhi e mi sento davvero morire per quello che vedo.

Davanti a noi... l'immenso oceano.

Resto con la bocca spalancata in modo a dir poco indecente.

Siamo fermi sotto un gazebo dai colori caldi, sulle tonalità del crema.

E' tutto pavimentato con un parquet del colore della sabbia e un tavolo (probabilmente) in mogano, è sontuosamente apparecchiato al centro per due persone con tanto di candele che rendono tutto perfettamente intimo e romantico.

Sono piacevolmente sbalordita.

Ora si che ho perso l'uso della parola! Non so cosa dire.

Qualsiasi espressione in questo momento sarebbe riduttiva. Non si può descrivere il modo in cui mi sento a stare qui, sotto questo gazebo sulla spiaggia, da sola con Edward.

E' tutto così meraviglioso.

“Ti piace?” mi chiede.

Alle sue parole mi rendo conto che per tutto il tempo il suo braccio non ha mai lasciato la mia vita.

“E' strabiliante Ed... è tutto... per noi?”

“Certo... tutto per te!”

Non riesco a vederlo in faccia, ma conoscendolo so che sta sorridendo in quel modo che dovrebbe essere dichiarato illegale.

Per un attimo sono felice di non vederlo, farei solo la figura alla pesce lesso.

Intorno a noi c'è un'intera spiaggia – probabilmente delimitata ai padroni della meravigliosa villa – illuminata da alcune lanterne disposte lungo tutta la sua lunghezza. E' tutto così fiabesco... romantico.

“Siediti... sarai affamata”

Faccio come mi dice e per un attimo lo guardo negli occhi dalla parte opposta del tavolo, così lontano eppure così vicino.

Lui fa lo stesso. Sembra perso nell'intensità del nostro sguardo.

In quegli occhi verdi noto dolcezza, amore, sollievo, ma dolore, immensa tristezza e soddisfazione.

Mi accorgo di quanto davvero è stato male in tutto questo tempo.

Mi accorgo per la prima volta, che in tutta la nostra storia, non sono stata solo io a soffrire.

Lui mi ha sempre amata ed io non sono mai riuscita a capirlo.

Lui mi ama quanto io amo lui.

Siamo destinati a stare insieme, da sempre.

Nei suoi immensi occhi di quel colore unico, vedo il mio mondo, il futuro che voglio e che ho sempre sognato per me... e adesso che sogno per noi. Insieme a lui.

Vedo il futuro che sognavamo da piccoli realizzarsi davvero, adesso, da grandi.

Mi sento mancare per l'intensità dei miei sentimenti, per l'elettricità che si è creata tra noi due. Elettricità che per anni abbiamo entrambi ignorato per non gravare sulla nostra amicizia.

Ma in realtà non bastava. Non era mai bastata. Mancava sempre quel rapporto. Dovevamo svilupparlo. L'amicizia non basta.

Tra noi c'è amore. Quell'amore vero che ti capita una volta sola nella vita, che ti rende sensibile, terribilmente fragile e che adesso mi rende totalmente sua. In ogni senso umano.

Mi sorride in un modo strano, dolce e ricco di nascoste e segrete promesse racchiuse in mille altri sguardi.

Guardo la mia cena servita perfettamente sul mio piatto e capisco.

Una lacrima esce dal mio controllo cadendo sulla gonna del mio bellissimo vestito blu notte. Ha lo stesso colore dell'oceano stasera.

Sorrido ma lui non può vedere il mio viso rigato dalle lacrime. Lacrime di gioia.

E adesso lo so.

Sarà una meravigliosa, stupenda, intensa, sensazionale, difficile, lunghissima ma troppo breve serata.

Una serata...

Con il mio Edward.

 

 

Eccomi, oddio che capitolo... chilometrico! L'ho scritto a scuola veramente u.u e poi l'ho modificato un po' trascrivendolo sul pc.

Spero sia venuto bene. E' un momento importante per la coppia, vado un po' alla volta per non affrettare troppo il tutto.

Diamogli un po' di intimità a questi due poveri ragazzi!

Aspetto vostri giudizi!

Ringrazio davvero di cuore i

23 preferiti / 7 ricordati / 97 seguiti

e anche le 39 recensioni. Siete fantastici e spero che aumenterete ancora!

Allora vi lascio, a prestissimissimo! Un bacio

 

Bells<3


 

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*Tornerai a brillare (completata) ---> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1313196&i=1

 

* The Dreams Of The Nightmares (8 capitolo) ----> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1545301&i=1

 

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