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Autore: Mave    06/12/2013    1 recensioni
Era la terza figlia di Nicola II, ultimo zar di Russia. Bellissima e dolce, quasi angelica, da figlia indesiderata si ritroverà ad essere una donna coraggiosa nei tumulti della Rivoluzione.
Genere: Drammatico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista
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Kolya parlava spesso di quando sarebbe stato inviato al fronte con l'ingenuo orgoglio di un giovane soldato pronto a difendere la Santa Madre Russia, con la saggia rassegnazione di chi si abbandona al suo destino.

Quando lo sentiva parlare di guerra, di "andare al fronte", di morti e battaglie epiche Maria rabbrividiva.

Non poteva pregarlo, non poteva ordinargli "Ve ne scongiuro, non mi lasciate". Il suo era un amore già condannato, senza futuro; la giovane granduchessa lo sapeva bene eppure era così piacevole la compagnia di Kolya.

Maria si era ritrovata a gioire di tutti i momenti, anche di quelli insignificanti, che il fato le aveva regalato di passare con Kolya e si ritrovava a cantare allegra quando il ragazzo era di turno presso l'ospedale sotto il patrocinio suo e di Anastasia.

Quel cinque settembre le due ragazze avevano bevuto il tè assieme ad alcune guardie poi Nikolai Demenkov aveva proposto alle loro maestà di fare una passeggiata approfittando del pomeriggio soleggiato.

Anastasia aveva ammiccato sorniona verso la sorella maggiore e Maria temeva già che la diabolica malenkaya l'avrebbe messa in imbarazzo con qualche commento inopportuno.

Scoperta l'infatuazione di Maria per il giovane ufficiale, infatti, la piccola Romanov aveva preso a canzonarla:

"Mashka e il grosso, grasso Demenkov!"

"Avviatevi, io vi raggiungerò tra poco in ospedale. Quest'oggi il mio alluce valgo non mi da tregua."

Aveva accampato quella scusa la brillante Anastasia ricevendo un sorriso di gratitudine da parte della sorella maggiore.

Maria e Kolya si erano avviati conversando piacevolmente e la ragazza camminava ad un metro da terra, libera da ogni pensiero e da ogni preoccupazione.

"Vi sembro imprudente o forse vi infastidisco quando converso con voi dai balconi delle stanze di mia madre?"

Aveva chiesto all'improvviso, colta da un dubbio. Kolya aveva scosso energeticamente il capo.

"Assolutamente Mashka. Conversare con voi è un piacere. Voi...voi siete l'unica nota di colore in questi giorni grigi per l'umanità. Voi siete il pensiero più bello per me in questi giorni di incertezza, di guerra e di orrore."

A quelle parole Maria era trasalita ed era stata colta da un'innocente paura. La forte mano di Kolya era pronta a farle una carezza ma si era arrestata a mezz'aria.

Entrambi avevano sussultato al rumore sordo proveniente dalla pagoda adiacente.

"Cosa è successo?"

Istintivamente Kolya l'aveva presa per mano e, di corsa, avevano salito le scale. I vetri di tre finestre erano in frantumi ed Olga, appoggiata al suo ombrello, era inerme e inespressiva, rannicchiata vicino ai cocci che aveva appena infranto.

Maria si precipitò verso di lei e la ispezionò come una mammina premurosa.

"Ti sei fatta male? Sei ferita?"

Chiese, scrutando i palmi delle mani per accorgersi che da uno di essi scorreva un piccolo rivolo di sangue. Prese il suo fazzoletto e l'avvolse attorno alla mano della sorella.

Sapeva bene che per Olga era un periodo difficile. Olga non adatta a portare gli oneri di essere sorella maggiore, di essere esempio alle sorelle più piccole. Olga, la principessa fragile e sensibile, cresciuta tra sete e velluti non era adatta a diventare infermiera, a vedere giorno dopo giorno i corpi mutilati, a udire i lamenti strazianti dei feriti sul campo.

"Oh Mashka è il mio cuore che sanguina. Sono a pezzi...proprio come questi vetri!"

Olga si abbandonò contro le sue braccia e iniziò a singhiozzare.

Maria la cullò e la zittì dolcemente e intanto volse uno sguardo pieno di incertezza verso Kolya. Ora più che mai comprendeva le atrocità della guerra e Kolya le sembrava già una lontana chimera irraggiungibile.

*** ***

Ringrazio quanti hanno letto e commentato la storia. Coloro che l'hanno inserita tra le seguite, ricordate e preferite.

A presto.

   
 
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