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Autore: ThePastWeShare    07/12/2013    10 recensioni
Nobody knows but me, that I sometimes cry.
Tutti dentro di noi nascondiamo un segreto, piccolo o grande. Una parte di noi che nessuno sa, custodita gelosamente nel nostro cuore. Questo Harry Styles lo sapeva bene.
If I could pretend that I'm asleep when my tears start to fall, I peek out from behind these walls. I think nobody knows.
Quello che Harry Styles non sapeva è che da quel giorno la sua vita sarebbe cambiata.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Half a heart.

'Per me un'altra birra, per favore.' esordì Harry, seduto al bancone del pub. Era passata una settimana dall'arrivo di Louis nella sua vita e tutte le sue certezze erano crollate. La sua maniacale ossessione per l'ordine era stata stravolta dal pianoforte del ragazzo che aveva deciso di prendere residenza nel suo salotto, la sua libreria stracolma di romanzi era stata assediata dai fumetti di Louis. Ma la cosa che Harry sopportava di meno erano i vestiti sparsi ovunque. La sua vita era un concentrato di schemi, linee e grafici. Tutto andava diviso tra indispensabile, utile e futile e questo nuovo stile di vita lo stava opprimendo. Intendiamoci, Louis era una splendida persona, semplicemente Harry sentiva la necessità di uscire da quella casa e respirare un'aria diversa. 'Ecco il tuo short' disse il cameriere, rivolgendosi ad Harry. 'Ma io veramen-' 'Gentilmente offerto da quel ragazzo laggiù.' Continuò il cameriere. Harry si voltò e, incorniciato tra i suoi lucenti capitati castani leggermente tirati all'indietro, vide l'innocente viso di Louis sorridergli, una decina di posti dopo. Era perso in un mondo tutto suo Harry quando si rese conto che qualcuno gli stava parlando. 'Hey splendore, questo posto è libero?' disse una bionda ragazza, indicando il posto vuoto accanto ad Harry. 'Certo, preg-' 'Smamma bella, è occupato. Cercati un altro posto. E ora, fai strada.' disse Louis, che intanto si era materializzato dietro alla ragazza. 'Ciao Harry.' 'La gentilezza non è il tuo forte eh?' 'Scusa, non volevo rovinarti la serata' disse Louis, quasi giocondo, facendogli la lingua. 'Tranquillo, non era il mio tipo.' 'E quale sarebbe il tuo tipo?' 'Un altro genere di persona.' 'Non fare il timido, Haz.' 'Haz?' 'Si, l'abbreviazione di Hazza. Mi piace.' 'Solo tu puoi trovare l'abbreviazione di un soprannome. Che ragionamento malato.' 'Certo, certo. Non cambiare discorso furbetto.' 'Ci vorrà più di uno short a farmi cantare Louis.' 'Mmm, hai ragione.' disse il ragazzo. 'Barista! Ci dia la bottiglia.' Urlo lui, attirando l'attenzione di tutto il tavolo. 'Stai scherzando vero?' gli rispose Harry. 'Ho l'aria di uno che scherza?' 'Veram-' 'La risposta giusta è no.' 'Dovete smetterò a di interrompermi tutti oggi.' 'Fai meno l'isterico. Alza le chiappe, andiamo a ballare ora.'

Qualche ora e bottiglia di vodka dopo.

'Non fare il tirchio, offrimene una!' urlò Louis. 'E abbassa la voce, la gente dorme a quest'ora.' disse Harry, appoggiando la sigaretta tra le sottili labbra. 'E poi compratele, non ho capito.' I due ragazzi erano appena rincasati e stavano coricati sul balcone a respirare aria fresca, cercando di reprimere i conati di vomito. 'Sei proprio una merda. E io che ti ho pure offerto da bere.' 'Infatti è colpa tua se mi ritrovo in questo stato.' 'Come se ti dispiacesse. Dai Hazza, quanto tempo era che non uscivi a divertirti?' 'In verità non esco mai. Non ho amici qui.' 'Prima o poi ti presento i miei. Sono sicuro che ti piaceranno, ma solo se ora mi dai una fottuta sigaretta.' 'No. Enne o, no. Quale parte non hai capito?' 'Ti odio.' disse Louis, mostrando gli il dito medio. 'Domani non ricorderai nemmeno di avermi offerto da bere.' 'Eeeeeeehi. Stai forse insinuando che non reggo l'alcool?' 'Mah, direi che è quasi una certezza.' Fece un tiro per poi sputare tutto il fumo in faccia a Louis. 'Vienitela a prendere se vuoi.' disse Harry, fece il secondo tiro e mostrandogli il dito medio a sua volta. 'Piccolo bastardo che non sei altro.' disse alzandosi e, barcollando, si trascinò fino da Harry che stava appoggiato al muro. Il più grande si chinò, facendo scontrare l'azzurro dei suoi occhi col verde smeraldo di quelli di Harry. Poggiò, senza un minimo di delicatezza le sue labbra su quelle del più piccolo e aspirò tutto il fumo che egli teneva in bocca, rigettandoglielo addosso. 'Pensavi avessi paura? Non credo proprio.' disse, prima di sentire una forte fitta allo stomaco. 'Devo vomitare!' urlò Louis, prima di correre in bagno. Gli occhi di Harry erano vitrei, senza emozioni. Louis lo aveva appena.. Baciato? No, non era un bacio quello. Non poteva esserlo, non doveva. Louis era il suo coinquilino ed Harry doveva evitare qualsiasi tipo di coinvolgimento. Qualsiasi. Inoltre il ragazzo era ubriaco perso, la mattina dopo non avrebbe ricordato nulla. Ad Harry sarebbe bastato stare al suo gioco. Si, far finta di nulla.

La mattina seguente.

'Dio, che mal di testa assurdo.' esordì Louis, uscendo dalla sua stanza e andando in cucina dove Harry stava preparando la colazione. 'Ieri ho esagerato un po' con l'alcool. Quanto abbiamo bevuto?' Il cervello di Harry iniziò ad annebbiarsi. Le uniche cose a cui riusciva a pensare erano 'bacio' e 'stare al gioco'. 'Due bottiglie.' disse Harry freddo. 'Harry? Tutto ok? Ho forse detto o fatto qualcosa di male? Se è così, mi dispiace. Non ero nel pieno delle mie facoltà mentali.' 'Nulla Louis, tranquillo.' Che stesse iniziando veramente a farsi coinvolgere? Non poteva, doveva assolutamente evitarlo. Nel cervello di Harry fluttuavano mille idee ma l'unica che si concretizzava e che a suo modo trovava razionale era che quel 'bacio' gli era piaciuto. Che poi di bacio aveva ben poco, era stato più uno sfioramento di labbra. Il cervello gli diceva di mentire, reprimere quello che stava iniziando a provare ma in cuor suo sapeva che sarebbe stato sbagliato offuscare i suoi sentimenti. Non trovava nulla di sbagliato in questa piccola, minuscola infatuazione che stava nascendo per il suo coinquilino. Era cosciente che era solo una settimana che lo conosceva, sapeva a malapena il suo nome ma cosa si può fare quando due occhi diversi come i loro si trovano così bene a specchiarsi l'uno nell'altro? Harry era razionale, lo era sempre stato ma ogni cellula del suo corpo era andata in fibrillazione da quando aveva conosciuto Louis. Questo era quello che tutto definivano 'Colpo di fulmine'? Gli piaceva questa cosa, lo faceva sentire vivo dopo tanto tempo. Stava sciogliendo il ghiaccio del suo essere, togliendo le ragnatele dal suo cuore, colorando i muri bianchi della sua anima. Al contrario Louis, ricordava perfettamente ciò che era successo la sera precedente. Era cosciente di quello che stava facendo, poteva evitarlo, poteva stare attento ma non era quello che voleva. Non credeva ai colpi di fulmine, nemmeno all'amore eterno. Non era mai stato minimamente attratto da un ragazzo, ma con Harry era diverso. Fin dal primo momento, con lui, si era creata un'intesa particolare. Qualcosa che andava oltre lo spazio e oltre il tempo, oltre i confini di ogni immaginazione. Quale occasione migliore se non quella del giorno precedente per assaporare le labbra del più piccolo? Erano morbide e sapevano di alcool e fumo. Si sentiva legato a lui come da un sottile filo rosso, come due poli di una calamita. Harry per lui era come una droga, sai che fa male, sai che non devi farlo eppure la tentazione è forte e sai che prima o poi, in un momento di debolezza, ricadrai. E si, Louis ne era consapevole, era lui stesso a voler ricadere perché si, quelle labbra erano la sua droga. Da un certo punto di vista, possiamo interpretare la nostra vita come un progetto. Una sorta di cammino, di destino, lo stesso che aveva permesso a Louis di incontrare Harry pochi giorni prima. È vero, Louis non credeva al destino ma se questo si manifestava in maniera così potente forse, voleva significare qualcosa. Forse, Harry era la svolta di cui Louis aveva bisogno per dare un senso alla sua vita vuota e priva di significato. Tutte le sue certezze di erano dissolte come una nuvola di fumo in quel giorni di autunno. Forse, e solamente forse, il suo cuore stava ricominciando a battere. Forse si stava innamorando.

Diversi giorni dopo.

Quella pomeriggio Harry non riusciva a lavorare, aveva la testa tra le nuvole. A volte si perdeva tra i suoi pensieri, viveva in un mondo tutto suo. Quel giorno però era diverso, Louis occupava i suoi pensieri. Cosa doveva fare con lui? Parlargli? No, non dopo quello che era successo. Evitarlo? Certo, così faceva già da giorni, settimane. Un tempo infinito ai suoi occhi. Qualcosa in lui stava nascendo. Si sentiva come una tredicenne alla prima cotta. Sentiva le farfalle nello stomaco quando quegli occhi così puri incontravano i suoi, sentiva le sua guance colorarsi di porpora e il viso accaldarsi quando pensava allo sfioramento tra le labbra di Louis e le sue, sentiva il cuore esplodergli nel petto quando si formavano quelle piccole rughe ai lati del sorriso del più grande. La pioggia non accennava a smettere di cadere. La cosa non dispiaceva a Harry. Amava la pioggia, lo rilassava. Amava particolarmente i temporali. Era solito chiudersi in casa a leggere un buon libro con una calda tazza di thè in mano e una leggera musica in sottofondo. Romeo e Giulietta. Amava quella storia. La storia di un amore che porta alla morte, alla pazzia. Sognava di trovare un amore talmente forte da farlo diventare pazzo, da sconvolgergli il cuore e la mente. Perché Harry era così, aveva bisogno di emozioni forti per sentirsi vivo.
And being here without you it's like I'm waking up to, only half a blue sky, kinda there but not quite. I'm walking round with just one shoe, I'm a half a heart without you.
Così alle sei spense le luci del negozio, chiuse a chiave la porta e tirò giù la serranda. Sarebbe stato tutto perfetto se solo non avesse dimenticato l'ombrello a casa. Avvolse i suoi morbidi ricci dentro il cappuccio e strinse i pugni nelle tasche, proteggendosi nel giubbotto. L’aria natalizia che si respirava non passava indifferente a Harry. Tutte quelle luci, quei colori. Adorava il Natale quando era bambino. Aspettava sveglio la mezzanotte guardando un film coi suoi genitori e sorseggiando una calda cioccolata finchè non crollava, addormentandosi sul divano dove la mattina dopo, al risveglio, trovava regali finemente incartati. Tutto questo fece crescere in lui una sorta di nostalgia del passato. Gli mancava la sua famiglia. Tutto ciò che chiedeva era una persona che lo sostenesse, che lo amasse. Una persona con cui addobbare l’albero di Natale, con cui sorseggiare un thè davanti a un camino nelle stagioni più fredde, ma soprattutto una persona che lo facesse sentire speciale.
I'm half a man, at best with half an arrow in my chest. I miss everything we do, I'm a half a heart without you.
Quando fu pronto a scattare verso casa una mano lo trattenne per una spalla. 'Hai dimenticato l'ombrello questa mattina. Ho pensato ti servisse.' disse una voce a lui troppo familiare. Il suo piccolo coinquilino dalla voce squillante reggeva innocente in mano un ombrello e lo guardava attraverso i suoi occhi limpidi come il mare.
Harry a sua volta rimase sorpreso e lo guardava dall’alto del suo metro e ottantacinque senza proferire parola. Non fece in tempo a elaborare un pensiero che il più grande lo interruppe. ‘Non dire nulla. Lo so, sono settimane che non ci parliamo e anche se ero ubriaco mi sento responsabile. Però ora sono stanco, abitiamo insieme, non puoi continuare a uscire prima del mio risveglio e tornare quando io non ci sono. Mettiamoci una pietra sopra e andiamo avanti. Detto questo, io e i miei amici andiamo a farci una birra ora, vieni anche tu.’
Forget all we said that night, no it doesn't even matter. Cause we both got split in two.
‘No, sto andando a casa.’
‘Non era una domanda. Vieni anche tu, punto.’
‘E se mi rifiutassi?’
‘Non penso lo faresti. A Natale siamo tutti più buoni, ricordi?’
‘Non mi fermerò più di mezz’ora e non mi assumo la responsabilità di riportarti a casa di nuovo se ti ubriachi.’
‘Affare fatto.’
 
Entrarono nel locale sulle note di Come & Get It e si indirizzarono a un tavolo apparentemente occupato da due persone. Erano due ragazzi, all’incirca della loro età, entrambi dai capelli scuri.
‘Liam, Zayn.. Scusate il ritardo. Lui è Harry il mio coinquilino. Harry, loro sono Liam e Zayn.’ Disse Louis, tutto d’un fiato.
‘Calma Lou, calma. La parlata veloce è la specialità di Liam, non la tua. Io sono Zayn comunque, piacere.’ disse rivolgendosi a Harry. Il ragazzo aveva corti capelli scuri spettinati con un accenno di barba a contornargli il viso. Sulla mano che tese a Harry spiccava un piccolo tatuaggio di una rondine. L’altro ragazzo era l’opposto. Capelli  castani rigorosamente pettinati, barba curata e faccia da bravo ragazzo. Lui doveva essere Liam.
‘Io sono Liam.’ disse sorridendo al riccio.
‘Harry.’
‘Bene, ora che vi siete presentati io vado ad ordinare da bere.  Non tempestatelo di domande, vi prego.’ esordì  Louis, allontanandosi dal tavolo.
‘E così siete coinquilini eh?’ iniziò Zayn, guardando Harry dritto negli occhi.
‘Così sembra.’
‘E quanti anni hai?’
‘Diciannove.’
‘Mmm.. E che lavoro fai?’
‘Ma chi sei, sua madre? Voi non avete niente di meglio da fare il ventitre dicembre, invece di fare il terzo grado a me?’
‘Perdonalo, è solo curioso. Louis non ci ha parlato molto di te. E poi è una tradizione ai compleanni riunirci a questo tavolo e festeggiare tutti insieme.’
‘E di chi sarebbe il compleanno scusa?’
‘Come, non lo sai? Domani è il compleanno di Louis. Visto che il ventiquattro è la vigilia ci riuniamo sempre un giorno prima e beviamo una birra.’
Ah.’ fu l’unica cosa che disse Harry mentre la sua mente iniziò a elaborare un trilione di idee. La frase Liam l’aveva spiazzato.

 
Piccolo angolo autrice.
Hello?
Lo so, sono pessima. Non aggiorno da una vita ma ho avuto 14361651 impegni tra scuola e scuola guida e studio. Ero distrutta.
Okei, basta parlare di me. La storia.
Aww, un piccolo contatto Larry. Il mio cuore fa miao miao. Sono troppo dolci. Ho già in mente il prossimo capitolo.
Caruccio Zayn che gli fa il terzo grado, è iper protettivo verso l'amico. Chissà perchè.
Ora manca solo Niall ma preso (o forse no) arriverà. Avrà un bel ruolo.
Ma, ma, ma. Non sapeva che era il compleanno di Lou. Che farà mai ora? Mah.
Okei, basta fare la scema. Comunque, la canzone Come & Get It non è quella di Selena ma dei Krewella, è una canzone Dubstep. TA TA TA TA.
Lasciatemi una piccola recensione perchè sono tenera e vi voglio tanto bene.
Passate anche dalle mie altre fanfiction, dai dai.
Se avete domande, vi annoiate, volete sapere chi sono, mi trovate su twitter. Sono @jesy_believe.
E basta, grazie per avermi letta. Vi amo.

Jess
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