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Autore: Princess Kurenai    08/05/2008    5 recensioni
Per i lettori e per gli autori di Nuova Generazione, la round robin di Fofolina. Questa è una raccolta che parla del passato delle coppie crack che hanno fatto nascere i personaggi della round robin. Non è necessario conoscere la round robin per leggere!
1. I miei occhi nei tuoi [SaiHina ~ to Fofolina]
2. Nemici & Amanti [KisaHana ~ to SuperEllen]
3. Your Music [ShikaTayu ~ to ElderClaud]
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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i miei okki nei tuoi

Salve.
Non so che dire, sono sincera, solo che dedico questa a Fofolina e che spero piaccia a tutti!
A presto!


1. I miei occhi nei tuoi [SaiHina ~ to Fofolina]


Hinata osservava sempre - ogni volta che poteva - Naruto, anche se questo non se ne accorgeva mai.
Solo raramente accadeva che il biondo si accorgesse della piccola Hyuuga e quelle volte lei finiva sempre per svenire... come quel giorno.
Si era praticamente ritrovata faccia a faccia con l'Uzumaki che, con la sua solita grazia e con il suo tatto, la abbracciò in saluto.
Subito il sangue le andò alla testa - facendola diventare rossa come un pomodoro - e causandole l'immediato mancamento, ma non toccò terra.
Riprese quasi subito i sensi e si ritrovò sorretta da un ragazzo moro.
Non arrossì per una volta persa in quelle iridi nere - erano degli occhi strani, quasi vuoti e senza sentimenti, così come il sorriso che le venne rivolto.
" Salve Bel Seno!"
La ragazza si irrigidì all'istante per quell'apprezzamento.
" Sai! Sei sempre il solito perverso!", lo riproverò Naruto, guardando però le morbide e abbondanti forme di Hinata senza aggiungere altro.
Quello sguardo e quel successivo silenzio imbarazzarono ulteriormente la mora, che scappò subito per andare a nascondersi.
Quello era decisamente un giorno da dimenticare.
Ma sfortunatamente non ci riuscì.
Non tanto per l'imbarazzo che aveva provato ma per quegli occhi.
Le erano entrati dentro, imprimendosi a fuoco nella sua memoria.
Le erano subito parsi anormali in quanto sembravano privi di luce.
Erano neri - il nero era l'assenza totale di colore - e tristi.
Sì. Tristi.
Non poteva sbagliarsi.
Forse fu anche per curiosità che quando si incontro di nuovo con Sai, sola, nel parco non fuggì, osservandolo semplicemente da lontano.
Dipingeva e quello stranamente la rallegrò.
" Perché ti nascondi?", sussultò e notò che il moro si era voltato verso di lei inclinando il capo confuso.
" E-ehm... io... beh...", iniziò a torturarsi le mani, causando ancor più confusione nel ragazzo, che decise di avvicinarsi.
Ad ogni passo però Hinata sentiva l'impellente bisogno di fuggire ma le sue gambe sembravano incollate al terreno.
" Sei strana...", constatò Sai ormai davanti a lei. " Perché l'altro giorno sei scappata?"
" P-per...", non poteva dirgli che si era imbarazzata a causa sua, ma forse la sua espressione diceva molto di più delle parole.
" È a causa mia? Ho detto qualcosa di sbagliato?", sembrava confuso a sua volta. " Eppure ho letto che per avere delle relazioni con il prossimo si devono dare dei nomignoli..."
" A-ah..."
" Il nomignolo era sbagliato, quindi."
Calò il silenzio e Hinata, anche se avrebbe preferito fuggire, decise di saziare la sua curiosità.
" D-dipingi?", domandò.
Sai annui.
Erano ignari che da quel momento non sarebbero più riusciti a separarsi.
Entrambi silenziosi cercavano la compagnia dell'altro ogni giorno iniziando a scambiarsi piccoli racconti riguardanti il loro passato.
Fu così che qualche settimana dopo la Hyuuga apprese uno degli aspetti più importanti di Sai.
" Nel RooT ci hanno insegnato a dimenticare noi stessi. Ci hanno reso macchine da guerra prive di sentimenti."
Hinata - seduta di fronte a lui - lo guardò stupita.
" N-non... provi s-sentimenti?"
Il moro assentì.
" Ho letto molto sull'argomento ma non credo di essere capace di rapportarmi con il prossimo."
" M-ma io?"
L'artista si ritrovò a sorridere - non si era mai accorto che con Hinata sorrideva per davvero e che non aveva bisogno di fingere.
" Tu sei diversa. Sei il mio angelo ispiratore."
La mora avvampò e balbettò un: " T-tu hai s-sentimenti... c-chi d-di-dipinge come t-te non p-può non s-sen... sentire n-niente."
Sai la guardò poi si alzò sedendosi al suo fianco, e mentre gli occhi candidi della Hyuuga scorrevano sull'ultima opera del ragazzo che la raffigurava - ultimamente dipingeva sempre e solo lei -, lui coraggiosamente, e un poco incerto, le passava un braccio attorno alle spalle sussurrando un sommesso: " Resterò con te per tutta la vita perché mi stai insegnando ad amare."


   
 
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