Storie originali > Storico
Segui la storia  |       
Autore: Rosette_Carillon    07/12/2013    1 recensioni
( Continuo di "Moya Lyubov" )
Sono passati due anni da quando Anastas'ya vive con Micael e la sua famiglia, si trova bene nonostante senta la mancanza della madre che crede morta.
Fedora, viva e senza ricordi, cerca il modo di rifarsi una vita e andare avanti.
La rossa fece per ribattere, ma alla fine cambiò idea e si limitò a sospirare tristemente prima di volgere lo sguardo verso la finestra, all’esterno, sulla strada lungo la quale sorgevano case appena ricostruite e macerie di altre dove erano visibili i fori dei proiettili.
La devastazione della guerra ancora visibile la rattristava, ma in un certo senso la faceva star bene: le ricordava che non era l’unica a soffrire, non la faceva sentir sola.
Sentiva continuamente un vuoto dentro di sé, e non era dovuto solo alla mancanza di sua figlia ma anche alla mancanza della memoria.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopoguerra
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

                     Epilogo

 

 

 

Era la mattina del  22 Dicembre,  la città di Edimburgo era completamente imbiancata e Fedora guardava la neve  scendere sopra i tetti dalla finestra della sua stanza, sua e di Micael.

In giardino Anastas’ya giocava nella neve con Natalie, poco lontano Alexandra stava seduta in una panchina di legno posta sotto una grande quercia. Affianco a lei c’erano Marina e Francis, che Micael aveva invitato per le vacanze di Natale.

Erano venuti ad Edimburgo anche Philip ed Elisabeth, ormai si erano fidanzati ufficialmente, e probabilmente erano nel piccolo giardino d’inverno dell’antica villa della famiglia Witt.

La donna sentì la porta aprirsi e poi richiudersi. Rimase ferma davanti alla finestra e poco dopo sentì le braccia di Micael stringerle dolcemente la vita.

:<< Sarà il tuo primo Natale. >>

:<< Sì, e sarà bellissimo. >> rispose lei continuando a guardare Nast’ya che correva nella neve candida.  :<< Niente guerra, niente sangue. . . solo noi. >>

:<< Ti mancano tutti, vero? >>

Spesso si svegliava di notte e piangeva, a poco serviva Micael che la abbracciava e le accarezzava i capelli per calmarla.

Fedora sospirò, avendo recuperato la memoria si era ovviamente ricordata di tutte le persone che le erano state care, e che erano morte durante la guerra.

:<< Sì, anche quell’incompetente del dottore. E poi Lyubov, le altre infermiere, Tasha, la piccola Tasha… aveva solo diciassette anni, lo sapevi? E anche Romy, che è rimasta in Russia. Chissà che starà facendo, come starà. . . ? >>

:<< Fedora. >>

Micael  la strinse a sé mentre lei si rigirava nel suo abbraccio :<< Mi sento così in colpa. >> sussurrò.

:<< Non devi. Sarà un Natale bellissimo, vedrai. Aspetta di vedere tutti regali. >>

Fedora rise fra le lacrime che aveva versato e che Micael finse di ignorare :<< Il mio regalo te lo do adesso. Preferisco ci sia poca gente. >> sollevò il voltò sorridendo, poi prese un respiro profondo  :<< Aspetto un bambino. >>

Dopo un attimo di stupore Micael cominciò a ridere felice e sollevò la donna prendendola fra le braccia.

:<< Ah! Fermo. >> anche lei cominciò a ridere :<< Fermo. >>

L’uomo la rimise a terra e le baciò dolcemente la fronte :<< Sei viva, incinta, e fra poco sarai mia moglie. Non potrebbe andare meglio di così. >>

:<< Davvero? >> rispose lei abbracciandolo e beandosi del tepore del suo corpo, così rilassante e rassicurante.

:<< Sì. C’è una sola che vorrei sapere, ma non sei obbligata a … no, non dovrei chiedertela. >>

:<< Cosa? >>

:<< Non è nulla, solo curiosità, inutile e sciocca curiosità. >>

:<< Micael… >>

:<< Non- >>

:<< Micael. >>

:<< Vorrei solo sapere come hai fatto a salvarti dal crollo del rifugio. >>

Lei sospirò :<< Volevo uscire, non ricordo perché, ma volevo uscire, e mentre ero vicina all’uscita il rifugio è stato bombardato e mi è crollato tutto addosso. Mi hanno trovata Boris e Romy, priva di sensi. >>

Micael le accarezzò dolcemente i capelli :<< Ti amo. >> disse in un sussurrò.

Frase scontata, forse fuori luogo, ma detta con sincerità, e Fedora non si stancava mai di sentirselo ripetere.

La guerra era finita da anni, ora era proprio tempo di rincominciare a vivere, dimenticare il passato e andare avanti.

 

… c'est lui pour moi,

          moi pour lui dans la vie

               il me l'a dit, l'a juré

                     pour la vie. . .*

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note: la canzone è “La vie en rose” di Edith Piaf.

Grazie mille a tutti colo ro che hanno letto, in particolare a Hoshi98 che ha seguito la storia sin dall’inizio.

 

Queste sono Fedora, Marina e Romy.

Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: Rosette_Carillon